CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 21 luglio 2020
413.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Martedì 21 luglio 2020. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA.

  La seduta comincia alle 13.

Disposizioni in materia di conflitti di interessi.
C. 702 Fiano, C. 1461 Macina e C. 1843 Boccia.

(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti, rinviato, da ultimo, nella seduta del 16 luglio 2020.

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  Giuseppe BRESCIA, presidente e relatore, ricorda che nella precedente seduta di esame ha formulato una proposta di testo unificato. Avverte quindi che nella seduta già convocata per la giornata di domani sarà posta in votazione la proposta di adottare quale testo base la predetta proposta di testo unificato.
  Chiede se vi siano commissari che intendano intervenire, anche al fine di acquisire elementi da recepire con eventuali modifiche o integrazioni del testo unificato.
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già convocata per la giornata di domani.

  La seduta termina alle 13.05.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 21 luglio 2020. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA.

  La seduta comincia alle 13.05.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2019.
C. 2572 Governo.

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2020.
C. 2573 Governo.

Tabella n. 2 Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2020 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 8 Stato di previsione del Ministero dell'interno per l'anno finanziario 2020.
(Relazioni alla V Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, la Commissione è chiamata ad esaminare congiuntamente il disegno di legge C. 2572, recante «Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2019» ed il disegno di legge C. 2573, recante «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2020», con particolare riferimento ad alcune parti dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella 2), limitatamente alle parti di competenza, nonché allo stato di previsione del Ministero dell'interno (Tabella 8).
  Per quanto riguarda le modalità di esame, ricordo che dopo l'esame preliminare la Commissione procederà all'esame delle eventuali proposte emendative presentate nonché a quello delle relazioni predisposte dal relatore con riferimento a ciascun disegno di legge, iniziando dal disegno di legge di approvazione del rendiconto e passando successivamente al disegno di legge di assestamento.
  Per quel che concerne il regime di ammissibilità delle proposte emendative, ricordo che il disegno di legge di approvazione del rendiconto è sostanzialmente inemendabile, nel senso che sono ammissibili soltanto le proposte emendative volte ad introdurre nel medesimo disegno di legge modifiche di carattere meramente tecnico o formale.
  Per quanto riguarda invece il disegno di legge di assestamento, ricordo innanzitutto che, a fini dell'ammissibilità, le proposte emendative devono essere riferite alle unità di voto parlamentare (tipologia di entrata o programma di spesa) e possono avere ad oggetto tanto le previsioni di competenza quanto quelle di cassa. Non possono invece avere ad oggetto l'ammontare dei residui iscritti nelle predette unità di voto, in quanto essi derivano da meri accertamenti contabili.
  Gli emendamenti riferiti alle previsioni di entrata sono ammissibili soltanto se fondati su valutazioni tecnico-finanziarie adeguatamente documentate, tali da comprovare la necessità di modificare le previsioni di entrata di competenza e/o di cassa. In ogni caso le proposte emendative non possono comportare un peggioramento Pag. 5dei saldi di finanza pubblica e pertanto, ove risultino onerose, devono essere compensate mediante l'utilizzo di risorse iscritte in altre unità di voto parlamentare, anche se facenti parte di altra missione o di altro stato di previsione.
  È considerata emendabile l'intera dotazione dei programmi di spesa, ivi compresa quindi l'eventuale quota potenzialmente riferibile agli oneri inderogabili in mancanza di puntuali indicazioni nel testo del disegno di legge di assestamento circa l'ammontare dei predetti oneri in relazione a ciascun programma di spesa. È comunque esclusa la possibilità di compensare l'incremento di stanziamenti di spesa di parte corrente mediante riduzione di stanziamenti di spesa di conto capitale.
  Per quanto riguarda gli stanziamenti di cassa deve tenersi conto di un ulteriore criterio di ammissibilità. In particolare, essi sono emendabili a condizione che, nel caso di emendamenti volti ad incrementare l'autorizzazione di cassa, lo stanziamento derivante dall'emendamento non superi la cosiddetta «massa spendibile», costituita dalla somma dello stanziamento di competenza e dei relativi residui passivi.
  Per quanto concerne il regime di presentazione degli emendamenti riferiti al disegno di legge di assestamento, ricordo che, in sede consultiva, possono essere presentati presso le Commissioni di settore emendamenti riferiti alle rispettive parti di competenza di ciascuna Commissione con compensazioni a valere sulle medesime parti di competenza ovvero su parti di competenza di altre Commissioni, nonché emendamenti migliorativi dei saldi – e in quanto tali privi di compensazione finanziaria – riferiti alle predette parti di competenza.
  Tutte le citate tipologie di emendamenti possono essere altresì presentate anche direttamente in Commissione Bilancio.
  Gli emendamenti approvati durante l'esame in sede consultiva sono trasmessi alla Commissione Bilancio come emendamenti di iniziativa della Commissione che li ha approvati; quelli respinti devono essere presentati nuovamente in Commissione Bilancio, anche al solo fine di permetterne la successiva ripresentazione in Assemblea.
  Sia gli emendamenti approvati, sia quelli respinti in sede consultiva e ripresentati in Commissione Bilancio, sia quelli presentati per la prima volta presso la V Commissione sono da quest'ultima esaminati in sede referente. Solo gli emendamenti approvati dalla Commissione Bilancio entrano a far parte del testo elaborato in sede referente ai fini dell'esame in Assemblea.
  L'esame in sede consultiva si conclude con l'approvazione di una relazione per ciascun disegno di legge. Possono essere presentate relazioni di minoranza.
  Le relazioni approvate, unitamente alle relazioni di minoranza e agli emendamenti approvati, sono trasmessi alla Commissione bilancio.
  Segnala che, in ragione dell'organizzazione dei lavori sui provvedimenti definita da parte della Commissione Bilancio, che sta esaminando i provvedimenti in sede referente, l'esame in sede consultiva dovrà concludersi entro la giornata di giovedì 23 luglio, atteso che il termine di presentazione degli emendamenti presso la V Commissione sarà fissato nella giornata di venerdì 24 luglio prossimo.
  Pertanto, qualora i gruppi ritengano di presentare tali emendamenti già presso la I Commissione, il relativo termine è stato fissato dall'Ufficio di Presidenza della Commissione alle ore 11 di domani, mercoledì 22 luglio.

  Stefano CECCANTI (PD), relatore, illustra innanzitutto il contenuto del disegno di legge C. 2572, recante il Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2019, rilevando come tale provvedimento, la cui iniziativa è riservata al Governo ai sensi dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione, esponga le risultanze contabili della gestione amministrativa delle risorse di pertinenza statale. Sul citato disegno di legge le Camere sono pertanto chiamate a esprimere una valutazione complessiva, positiva Pag. 6o negativa, senza poter modificare il contenuto dell'atto.
  Per ciò che attiene ai profili di diretta competenza della Commissione Affari costituzionali, segnala come lo stato di previsione del Ministero dell'interno contenuto nella legge di bilancio per l'anno finanziario per l'anno finanziario 2019 (legge n. 145 del 2018) esponesse previsioni iniziali di spesa in conto competenza pari a 25.003,5 milioni di euro e di cassa pari a 25.446,1 milioni di euro (i dati riportati sono al lordo del rimborso delle passività finanziarie).
  Per effetto delle variazioni intervenute nel corso della gestione, gli stanziamenti definitivi di competenza relativi al medesimo Ministero ammontano a complessivi 28.160,5 milioni di euro, con una variazione in aumento del 13 per cento circa rispetto alle previsioni iniziali (+ 3,1 miliardi).
  Al netto del rimborso delle passività finanziarie, pari a 17,3 milioni di euro, le spese finali in conto competenza del Ministero ammontano nel 2019 a circa 28.143 milioni di euro. La quasi totalità degli stanziamenti, pari a circa il 92 per cento, è rivolta alle spese correnti (nel 2018 erano il 96,7 per cento).
  L'incremento della spesa rispetto agli stanziamenti iniziali – pari a circa 3,2 miliardi di euro (+12,6 per cento) – è ascrivibile alla attribuzione di ulteriori risorse in corso di esercizio alle quattro missioni principali: l'incremento, in termini percentuali, ha riguardato in via principale la missione 3, Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali (passata da 11,2 a 13,3 miliardi di euro) e la missione 8, Soccorso civile (passata da 2,3 a 2,55 miliardi).
  L'incidenza percentuale delle risorse del Ministero dell'interno sul bilancio dello Stato nel 2019 si conferma pari al 4,5 per cento, come per il 2018 e in lieve aumento rispetto all'andamento degli anni immediatamente precedenti (4,3 per cento nel 2016 e 4,4 nel 2017).
  Più nel dettaglio, per ciò che concerne la gestione, il 97,2 per cento degli stanziamenti definitivi finali di competenza (pari a 27.365,9 milioni di euro) risulta impegnato al termine dell'esercizio finanziario. I pagamenti eseguiti in totale nel 2019 sono stati pari a circa 26.304,1 milioni di euro; si tratta della somma dei pagamenti effettuati in base agli stanziamenti di competenza (24.541,5 milioni) e dei pagamenti effettuati per smaltimento residui (1.762,6 milioni).
  La Corte dei Conti, nella relazione sul rendiconto generale dello Stato 2019, evidenzia in proposito che, in termini generali, i risultati di competenza 2019 risultano in linea con il 2018, con impegni al 94,7 per cento (97,6 nel 2018) e un sostanziale miglioramento nella gestione in conto capitale.
  Per quanto concerne i residui, che nelle previsioni al 1o gennaio 2019 erano pari a 2.762,5 milioni, al 31 dicembre 2019 ammontano a 3.662,9 milioni, in aumento rispetto all'esercizio 2018 (pari a circa 2.695 milioni). Complessivamente, pertanto, la quota dei residui finali passa da meno del 10 al 13 per cento degli stanziamenti definitivi. All'interno di questo risultato, come rilevato dalla Corte dei conti, l'incremento dei residui finali è determinato in prevalenza, non solo dalla prevalenza dei residui di stanziamento, ma anche dati risultati della missione 3, dove rilevante è il peso dei Fondi e dei contributi agli investimenti o per la messa in sicurezza del territorio. Hanno inciso inoltre norme specifiche che hanno consentito di prolungare il mantenimento di alcune tipologie di residui in bilancio oltre i consueti limiti di legge.
  I residui passivi finali sono costituiti per 2.824,4 milioni da somme rimaste da pagare sul conto della competenza (residui di nuova formazione) e per 838,5 milioni da somme rimaste da pagare sul conto dei residui, provenienti dagli esercizi precedenti. L'entità dei residui pagati nel corso del 2019 è risultata pari a 1.762,6 milioni.
  La Corte dei conti ha evidenziato come i debiti fuori bilancio siano in aumento rispetto al 2018. Al 31 dicembre 2019 tali debiti ammontano a 186,3 milioni di euro (erano 160 milioni a fine 2018 e 690 milioni a fine 2017), da attribuire prevalentemente Pag. 7al Dipartimento delle politiche del personale e al Dipartimento della pubblica sicurezza (37,5 per cento).
  Per quanto riguarda l'analisi per missioni e programmi, nel 2019 l'attività del Ministero dell'interno risulta articolata su sei missioni, tutte condivise con altri Ministeri:
   missione 2, «Amministrazione generale e supporto alla rappresentanza generale di Governo e dello Stato sul territorio»;
   missione 3, «Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali»;
   missione 7, «Ordine pubblico e sicurezza»;
   missione 8, «Soccorso civile»;
   missione 27, «Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti»;
   missione 32, «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche».

  I programmi complessivamente sono 12, come riorganizzati a seguito della ristrutturazione del bilancio.
  In generale, i principali fatti che emergono dalla lettura del rendiconto con riferimento alle categorie economiche, specie in confronto con il 2018, sono evidenziati nella relazione al disegno di legge. Per il Ministero dell'interno si registra:
   un incremento del costo del personale, in particolare delle retribuzioni, tra il 2018 e il 2019, conseguente all'applicazione dei provvedimenti di rinnovo contrattuale e di riordino delle carriere per i contratti relativi al Corpo nazionale dei vigili del fuoco e alla Polizia di Stato, che hanno anche effettuato nuove assunzioni nell'anno 2019;
   un decremento rispetto all'anno precedente di circa 205 milioni di euro di costi per acquisto di servizi e utilizzo di beni di terzi, riscontrabile in tutte le voci con particolare evidenza per «Noleggi, locazioni e leasing», per la «Locazione immobili» e «Utenze e canoni – Telefonia fissa» e «Altri canoni», attribuibili principalmente al Dipartimento della pubblica sicurezza;
   un aumento degli ammortamenti, rispetto al consuntivo 2018, in particolare per l'acquisto di «Impianti e attrezzature», «Mezzi di trasporto aerei» e «Automezzi ad uso specifico».

  Più in dettaglio, la Missione 2, Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali (che è numerata Missione 3 nel bilancio dello Stato ed è condivisa con il MEF) è la Missione più consistente all'interno dello stato di previsione del Ministero.
  Su essa insiste la gran parte degli stanziamenti di competenza del Ministero, pari a circa il 48 per cento dello stanziamento definitivo, in lieve aumento rispetto all'esercizio precedente. Le risorse maggiori sono attribuite al programma 10 che gestisce i trasferimenti erariali agli enti locali (la cui consistenza è pari a 13.318,9 milioni di euro, in aumento rispetto al 2018 (pari a 12.916,5 milioni).
  Sul piano della gestione finanziaria, la Corte dei Conti, nella Relazione sul Rendiconto generale dello Stato per l'esercizio finanziario 2019, sottolinea come la missione mostra ottime percentuali nei rapporti fra stanziato, impegnato e pagato di competenza, soprattutto in ragione della presenza quasi esclusiva di spese correnti per trasferimenti, nonché un aumento dello stock di residui. Per quanto attiene ai profili più significativi, la Corte dei Conti evidenzia:
   con riferimento al programma 9 «Interventi e cooperazione istituzionale nei confronti delle autonomie locali», il ritardo nel rimborso delle spese sostenute dai comuni per il referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 (evidenziato nel rendiconto 2018) è stato completamente riassorbito mentre permane il ritardo nella realizzazione dell'Anagrafe nazionale della popolazione residente – ANPR, già segnalato nei precedenti rendiconti, anche se si registrano alcuni progressi grazie alla stipulato di contratti tra Ministero e SOGEI: Pag. 8risultano attualmente inseriti nel sistema 5.547 comuni (erano 2.126 secondo i dati consuntivi del 2018);
   con riferimento al programma 10 relativo alle risorse finanziarie da attribuire agli enti locali, un incremento di oltre 1,9 miliardi di euro dell'ammontare complessivo dei trasferimenti erariali 2019 in favore degli enti locali rispetto agli stanziamenti iniziali (l'aumento era di 1,5 nel 2018).

  La seconda missione per consistenza finanziaria è la Missione 3, Ordine pubblico e sicurezza (7); ai tre programmi intestati sono state destinate risorse per circa 8,6 miliardi di euro, che rappresentano il 30 per cento degli stanziamenti definitivi del Dicastero, in continuità con l'esercizio 2018. In corso di esercizio, gli stanziamenti iniziali sono aumentati del 5,7 per cento (da 8,1 a 8,57 miliardi). Inoltre, all'interno è assegnato circa il 72 per cento delle risorse complessive della Missione, condivisa con il MEF ed il MIT.
  Rispetto ai risultati della gestione finanziaria, la Corte dei Conti ha sottolineato che la missione presenta complessivamente buone percentuali nei rapporti tra stanziamenti, impegni e pagamenti, mentre rileva minor efficienza nella gestione dei residui, il cui ammontare complessivo risulta in aumento rispetto all'esercizio precedente.
  Al programma 8, Contrasto al crimine, tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, risultano assegnate risorse per 7,6 miliardi di euro nel 2019 (in linea con il 2018), in gran parte destinate alla retribuzione del personale di polizia (circa 5,7 miliardi, pari a circa il 75 per cento dell'intero programma).
  L'andamento storico degli stanziamenti per Missione segna nel 2019 il decremento delle risorse della Missione 5, Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti (27), a cui è riconducibile la maggior parte della spesa per il sistema di accoglienza dei migranti. Tale missione è condivisa con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e il MEF: il programma intestato al Ministero dell'interno assorbe circa il 66,4 per cento delle risorse dell'intera missione, con 0,88 miliardi in meno di spese correnti (la percentuale era di 75,4 nel 2018 con 3,26 miliardi di risorse).
  Rispetto agli stanziamenti iniziali della Missione si registra in corso di esercizio un aumento del 5 per cento, passando da 2,28 a 2,4 miliardi di euro.
  Gli stanziamenti definitivi per 2,4 miliardi di euro registrano un decremento del 29 per cento (oltre 850 milioni di euro) rispetto al 2018 (che aveva stanziamenti finali pari a 3,3 miliardi): le risorse salgono percentualmente dall'11,7 (2018) all'8,5 per cento del totale del Ministero.
  La Corte dei Conti sottolinea che nell'esercizio 2019, si è determinata una riduzione dei costi sostenuti per l'accoglienza dei richiedenti asilo, non solo in ragione della diminuzione del numero delle presenze nei centri, in dipendenza del trend di graduale diminuzione del flusso migratorio e delle misure introdotte con il decreto – legge n. 113 del 2018, ma anche per effetto di nuovi affidamenti avvenuti sulla base del vigente schema di capitolato (d.m. 20 novembre 2018) e delle rinegoziazioni con riduzione del prezzo poste in essere da talune prefetture.
  Risulta, inoltre, in lieve aumento il peso finanziario della Missione 4 Soccorso civile (8), la cui gestione è condivisa con il MEF. In particolare, ai due programmi di competenza del Ministero dell'interno sono destinati stanziamenti finali pari a 2,6 miliardi di euro, che rappresentano il 9,2 per cento delle risorse complessive del Ministero ed il 69 per cento delle risorse complessive della Missione.
  La Corte dei conti ha rilevato che la gestione dei due programmi, in capo al Corpo nazionale dei vigili del fuoco, mostra ottime percentuali nei rapporti tra stanziato, impegnato e pagato di competenza; rispetto al 2018 migliora la gestione dei residui, che sono in sensibile decremento.
  Per quanto riguarda le competenze della I Commissione assumono rilevanza anche ulteriori stanziamenti previsti in Pag. 9specifici capitoli di spesa nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella 2).
  Viene, in primo luogo, in evidenza la Missione 17, Organi costituzionali, a rilevanza costituzionale e Presidenza del Consiglio dei ministri (1), il cui obiettivo consiste nel trasferimento di risorse per il funzionamento degli organi costituzionali e a rilevanza costituzionale.
  Per quanto concerne il programma 17.1, relativo agli Organi costituzionali (1.1), i pagamenti in conto competenza e gli impegni presi nel 2019 sono pressoché in linea con gli stanziamenti iniziali e definitivi, pari 1.742,2 milioni di euro.
  In relazione ai trasferimenti per il funzionamento della Presidenza del Consiglio dei ministri e per le celebrazioni ed eventi a carattere nazionale, oggetto del programma 17.2 (1.3), gli stanziamenti definitivi risultano pari a 620,7 milioni, superiori agli stanziamenti iniziali (pari a circa 543,9 milioni) per effetto di variazioni dovute a provvedimenti normativi intervenuti in corso d'anno.
  Rispetto all'anno 2018, le entrate di tale programma trasferite alla Presidenza del Consiglio dai capitoli iscritti nello stato di previsione del MEF presentano un aumento complessivo di 107,6 milioni (+21 per cento). In particolare, si passa da 513,1 milioni di euro del 2018 a 620,7 milioni di euro del 2019.
  Gli stanziamenti destinati alla Presidenza del Consiglio dei ministri non si limitano alle risorse stanziate nell'ambito del programma 17.2 (1.3), ma sono ripartiti nell'ambito dello stato di previsione del MEF in ulteriori programmi di spesa in ragione delle diverse missioni perseguite con gli stanziamenti.
  Tra gli interventi riconducibili agli ambiti di interesse della I Commissione, segnala anche i trasferimenti destinati alla Missione 6, Soccorso civile (8). In particolare, nell'ambito del programma 6.2 Protezione civile (8.5), le risorse definitive assegnate nel 2019 per le spese obbligatorie e per il funzionamento del Dipartimento della protezione civile (cap. 2179) sono pari a 77,3 milioni di euro, in sostanziale continuità rispetto all'esercizio 2018.
  Nell'ambito della Missione 14, Diritti sociali, politiche sociali e famiglia (24), al programma, 14.1. Protezione sociale per particolari categorie (24.5), si collocano due azioni di interesse:
   Promozione e garanzia delle pari opportunità, rappresentata dal capitolo 2108, relativo alle somme da corrispondere alla Presidenza del Consiglio dei ministri per le politiche delle pari opportunità (cosiddetto Fondo pari opportunità), che è dotato a consuntivo 2019 di 62,3 milioni, senza scostamenti in corso di esercizio; rispetto ai dati 2018 (69,2 milioni), si rileva una diminuzione delle risorse per complessivi 6,9 milioni;
   Tutela delle minoranze linguistiche storiche, nel cui ambito si collocano i capitoli 5210 e 5211; in particolare, le previsioni definitive per il Fondo nazionale per la tutela delle minoranze linguistiche (cap. 5210 e 5211) risultano nel 2019 pari a 3,06 milioni di euro, in lieve aumento rispetto all'esercizio 2018 (2,94 milioni).

  Nell'ambito della Missione 22 Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (32), programma 22.3 Servizi generali delle strutture pubbliche preposte ad attività formative e ad altre attività trasversali per le pubbliche amministrazioni (32.4), segnala il capitolo 5217, relativo alle somme da assegnare alla Scuola nazionale della amministrazione – SNA, che è dotato di 14,1 milioni di euro a consuntivo 2019, senza variazioni in corso di esercizio.
  Con riferimento alle competenze della Commissione Affari costituzionali possono assumere rilevanza anche ulteriori stanziamenti contenuti in specifici capitoli di spesa dello stato di previsione del MEF.
  Nell'ambito della Missione 5, Ordine pubblico e sicurezza (7), programma 5.2 Sicurezza democratica (7.4), il capitolo 1670 è relativo alle spese di organizzazione e funzionamento del sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica, Pag. 10ed è dotato a consuntivo 2019 di 760,3 (erano 709,5 milioni di euro nel 2018), con una variazione in corso di esercizio di 20 milioni.
  Richiama inoltre, i seguenti stanziamenti:
   il capitolo 2116, relativo alle somme da corrispondere all'Autorità nazionale anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche (A.N.A.C.), che a consuntivo 2019 espone una dotazione pari a 4,26 milioni di euro, senza variazioni in corso di esercizio e in riduzione rispetto all'esercizio 2018;
   il capitolo 1680, relativo alle spese per l'Istituto nazionale di statistica, che reca una dotazione finale pari a 230,9 e in aumento rispetto all'esercizio 2018, dove le risorse erano pari a 190 milioni di euro;
   il capitolo 2160, relativo ai trasferimenti alla Corte dei conti, espone a consuntivo 311,2 milioni di euro, in aumento rispetto all'esercizio 2018 (282,1 milioni di euro);
   il capitolo 1707, relativo alle spese per l'azione relativa all'Agenzia per l'Italia digitale, che espone a consuntivo stanziamenti pari a circa 9,6 milioni di euro, senza variazioni in corso di esercizio.

  Passando a sintetizzare il contenuto del disegno di legge C. 2573, recante «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2020», rileva, in via generale, come esso corregga, a metà esercizio, le previsioni già contenute nella legge di bilancio.
  Le variazioni proposte alle previsioni di competenza sono correlate alle effettive esigenze di gestione e tengono conto della situazione della finanza pubblica; l'adeguamento delle autorizzazioni di cassa consegue invece all'accertata effettiva consistenza dei residui, nonché alla valutazione delle concrete capacità operative dell'Amministrazione. Per quanto riguarda i residui, le modifiche introdotte trovano motivo nella necessità di adeguare i residui presunti alla data del 1o gennaio 2020 con quelli effettivamente risultanti dal rendiconto del 2019.
  In particolare, richiama i dati relativi a stanziamenti del disegno di legge di assestamento che si riferiscono ad ambiti materiali di competenza della I Commissione: la Tabella n. 8, relativa allo stato di previsione del Ministero dell'interno, e talune parti della Tabella n. 2, che reca lo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze.
  Per quanto riguarda lo stato di previsione del Ministero dell'interno per l'anno finanziario 2020, approvato con la legge n. 160 del 2019, esso reca previsioni di competenza per complessivi 25.907,6 milioni di euro, di cui: 22.962,6 milioni per la parte corrente; 2.926,7 milioni per la parte in conto capitale e 18,3 milioni per il rimborso del debito pubblico.
  Le previsioni relative alle autorizzazioni di cassa ammontano complessivamente a circa 26.108,9 milioni di euro, di cui: 22.977,8 milioni di parte corrente; 3.112,9 milioni in conto capitale e 18,3 milioni per il rimborso del debito pubblico.
  La consistenza dei residui presunti al 1o gennaio 2020 è valutata, nella legge di bilancio, in circa 315,3 milioni di euro, di cui: 43,5 milioni di parte corrente, 271,4 milioni in conto capitale e 0,4 per il rimborso passività finanziarie.
  Tali previsioni iniziali subiscono variazioni nel corso dell'esercizio sia per l'incidenza di atti amministrativi intervenuti nel periodo gennaio-maggio 2020, che hanno già prodotto i loro effetti sulle poste di bilancio, sia in conseguenza delle variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento.
  Le variazioni già introdotte in bilancio per atto amministrativo, e pertanto non soggette ad approvazione parlamentare, hanno determinato complessivamente un aumento di circa 5.257,9 milioni di euro delle previsioni di competenza, un aumento di 5.703,5 milioni di euro delle dotazioni di cassa.
  Ricorda in merito che le variazioni disposte in bilancio con atto amministrativo Pag. 11nel periodo gennaio – maggio derivano dall'applicazione di provvedimenti legislativi intervenuti successivamente all'approvazione del bilancio (per le quali il Ministro dell'economia è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le conseguenti variazioni), oppure dall'applicazione di procedure previste dalla normativa contabile.
  Il disegno di legge di assestamento propone, per lo stato di previsione del Ministero dell'interno, un incremento di 24,5 milioni di euro delle previsioni di competenza e di 88,1 milioni di euro delle autorizzazioni di cassa.
  Nella nota illustrativa alla tabella di assestamento si evidenzia come le variazioni alla competenza siano connesse alle esigenze emerse dall'effettivo svolgimento della gestione, tenuto altresì conto della situazione della finanza pubblica, mentre le modifiche alle autorizzazioni di cassa sono dovute alla necessità di assestare le autorizzazioni stesse in relazione sia alla nuova consistenza dei residui, sia alle variazioni proposte per la competenza.
  Per quanto riguarda la competenza, per effetto sia delle variazioni intervenute, sia di quelle proposte con il disegno di legge, le previsioni assestate per il bilancio 2020 del Ministero dell'interno risultano pari a 31.190 milioni di euro, di cui 28.277,4 milioni di parte corrente, 2,9 milioni in conto capitale e 18,3 milioni di rimborso passività (per competenza, + 5.282,4 milioni rispetto alle previsioni iniziali, pari a circa il 20 per cento dello stanziamento complessivo del Ministero).
  Le dotazioni di cassa assestate ammontano a 26.838,1 milioni di euro, ripartiti fra parte corrente e conto capitale in ragione, rispettivamente, di 28.720,2 milioni e 3.162 milioni di euro, nonché di 18,3 milioni di rimborso passività (+ 5,8 miliardi di euro rispetto alle previsioni iniziali, pari al 22 per cento).
  Inoltre, con il disegno di legge di assestamento è proposto un aumento dei residui pari complessivamente a 3.347,7 milioni di euro. Le variazioni ai residui trovano motivo nella necessità di adeguare i residui presunti al 1o gennaio a quelli risultanti dal rendiconto del 2019 e tengono conto altresì delle variazioni compensative intervenute nel conto dei residui passivi medesimi in relazione all'applicazione di particolari disposizioni legislative.
  Le previsioni assestate 2020 risultano pertanto pari a 3.663 milioni di euro ripartiti tra parte corrente, conto capitale e rimborso passività in ragione, rispettivamente, di 2.425,2 milioni, 1.209,6 milioni e 28,2 milioni di euro.
  L'incidenza percentuale delle risorse per il Ministero dell'interno sul bilancio dello Stato, che risulta pari al 3,7 per cento a fronte del 3,9 per cento registrato nelle previsioni iniziali del 2020.
  L'incremento delle dotazioni di competenza proposte con il disegno di legge di assestamento (24,5 milioni) riguarda principalmente la missione Ordine pubblico e sicurezza, che registra un aumento pari a circa 10 milioni di euro e la missione strumentale Amministrazione generale e supporto alla rappresentanza generale di governo e di Stato sul territorio, per la quale è proposta una variazione in aumento di circa 12 milioni.
  Per quanto attiene allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella 2), per i profili di interesse della I Commissione viene, in primo luogo, in evidenza la Missione 17, Organi costituzionali, a rilevanza costituzionale e Presidenza del Consiglio dei Ministri (1).
  Nel quadro di questa missione, rileva la spesa per gli Organi costituzionali, oggetto del programma 17.1, sul quale non si registrano variazioni di rilievo rispetto alle previsioni iniziali di competenza della legge di bilancio 2020 (1.742,7 milioni di euro).
  Le previsioni relative alla Presidenza del Consiglio dei Ministri sono oggetto del programma 17.2.
  Al riguardo, il Programma registra unicamente variazioni in dipendenza di atti amministrativi già adottati, pari a complessivi 4,6 milioni. Pertanto, all'esito delle variazioni già registrate e del fatto che nessuna modifica viene proposta dal disegno di legge in esame, le previsioni assestate Pag. 12per il 2020 relative alla Presidenza del Consiglio risultano pari a 611,9 milioni di euro.
  Per quanto riguarda gli altri stanziamenti di interesse della I Commissione allocati nello stato di previsione del MEF, che vedono modificate le previsioni iniziali, segnala che:
   il capitolo 2185, «Fondo occorrente per il funzionamento del servizio civile nazionale», subisce variazioni in conto competenza in virtù di atti amministrativi adottati in corso d'anno (aumento di 20 mila euro): dunque, le previsioni assestate per il 2020 si attestano a 169 milioni per il 2020 (rispetto ai 149 iniziali);
   il capitolo 2160, «Somma da assegnare alla Corte dei Conti» registra variazioni in conto competenza unicamente in virtù di atti amministrativi adottati in corso d'anno (aumento di 3,1 milioni di euro): dunque, le previsioni assestate si attestano a 323,1 milioni per il 2020 (rispetto ai 320 iniziali).

  Preannuncia fin d'ora la sua intenzione di proporre alla Commissione di riferire favorevolmente sui disegni di legge, riservandosi di formulare per la seduta di domani compiute proposte di relazione sui provvedimenti in esame.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già convocata per domani, mercoledì 22 luglio, nel corso della quale saranno poste in votazione le proposte di relazione che saranno formulate dal relatore.

Sui lavori della Commissione.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, esprime le sentite condoglianze, sue e dell'intera Commissione, al deputato Sisto per il grave lutto che lo ha colpito – la perdita della madre.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI) chiede se siano state assunte, da parte del gruppo Movimento 5 Stelle, iniziative volte a ripristinare il rispetto della proporzionalità fra i gruppi nella composizione della Commissione.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, rileva come siano in corso interlocuzioni al riguardo, anche con il Presidente della Camera, e ritiene che la questione potrà essere risolta nelle prossime ore, con le modifiche nel numero dei componenti da parte dei gruppi interessati. Assicura che, nelle more, non si procederà al seguito dell'esame delle proposte di legge in materia elettorale C. 2329 Brescia ed abbinate.
  Avverte, altresì, anche in considerazione del lutto che ha colpito il relatore Sisto, non si procederà al momento al seguito dell'esame della proposta di legge costituzionale d'iniziativa popolare C. 14, sulla separazione delle carriere tra magistratura giudicante e requirente.

  Roberto OCCHIUTO (FI) avverte che il proprio gruppo, in sede di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione porrà la questione della ripresa dell'esame della proposta di legge costituzionale d'iniziativa popolare C. 14, in considerazione del fatto che l'inizio della discussione in Assemblea è previsto per il 27 luglio.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ricorda come si fosse unanimemente convenuto di rinviare il seguito dell'esame della proposta di legge costituzionale d'iniziativa popolare C. 14 al fine di evitare di conferire il mandato a riferire in Assemblea in senso contrario, a seguito della presumibile approvazione degli emendamenti soppressivi presentati. Rileva come la questione sarà comunque affrontata nella riunione, già convocata per la giornata di domani, dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione e come comunque, in relazione al numero limitato di proposte emendative presentate, vi siano le condizioni per concludere l'esame del provvedimento in tempo utile per l'inizio della Pag. 13discussione in Assemblea, previsto per il 27 luglio.

  La seduta termina alle 13.15.

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

  Martedì 21 luglio 2020. — Presidenza del vicepresidente Alberto STEFANI.

  La seduta comincia alle 13.15.

Delega al Governo per riordinare, semplificare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l'assegno unico e universale.
Emendamenti C. 687-A e abb.

(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione – Parere).

  Il Comitato inizia l'esame degli emendamenti.

  Alberto STEFANI, presidente, osserva come il Comitato permanente per i pareri sia chiamato a esaminare, ai fini del parere all'Assemblea, il fascicolo n. 2 degli emendamenti alla proposta di legge C. 687 – A e abb., recante delega al Governo per riordinare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l'assegno unico e la dote unica per i servizi.

  Martina PARISSE (M5S) relatrice, segnala come gli emendamenti trasmessi non presentino profili problematici per quanto riguarda il riparto di competenze legislative tra Stato e Regioni, ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione: pertanto propone di esprimere su di essi nulla osta.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) preannuncia che il suo gruppo non parteciperà alle deliberazioni a cui sarà chiamato il Comitato permanente per i pareri, in attesa che sia risolta la questione relativa alla regolare composizione della Commissione, la quale potrebbe porsi anche in relazione alla composizione di tale organismo. Sarebbe stato opportuno, a suo avviso, sospendere i lavori del medesimo Comitato, attendendo le determinazioni in merito del Presidente della Camera.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI), associandosi alle considerazioni svolte dal deputato Iezzi, preannuncia che anche il suo gruppo non parteciperà alle votazioni del Comitato permanente per i pareri, rilevando la necessità di attendere le valutazioni del Presidente della Camera circa la regolarità della composizione della Commissione, questione che si riflette inevitabilmente, a suo avviso, anche sull'attività di tale Comitato. Fa presente che sarebbe opportuno sospendere immediatamente i lavori.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta della relatrice.

Norme sull'esercizio della libertà sindacale del personale delle Forze armate e dei corpi di polizia ad ordinamento militare, nonché delega al Governo per il coordinamento normativo.
Emendamenti C. 875-A/R e abb.

(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione – Parere).

  Il Comitato inizia l'esame degli emendamenti.

  Alberto STEFANI, presidente, osserva come il Comitato permanente per i pareri sia chiamato a esaminare, ai fini del parere all'Assemblea, il fascicolo n. 1 degli emendamenti alla proposta di legge C. 875 – A/R e abb., recante norme sull'esercizio della libertà sindacale del personale delle Forze armate e dei corpi di polizia ad ordinamento militare, nonché delega al Governo per il coordinamento normativo.
  In sostituzione del relatore, Viscomi, impossibilitato a partecipare alla seduta odierna, rileva quindi come gli emendamenti trasmessi non presentino profili problematici per quanto riguarda il riparto di competenze legislative tra Stato e Pag. 14Regioni, ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione: pertanto propone di esprimere su di essi nulla osta.
  Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta testé formulata.

Misure di sostegno al settore agricolo e disposizioni di semplificazione in materia di agricoltura.
Emendamenti C. 982-A e abb.

(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione – Parere).

  Il Comitato inizia l'esame degli emendamenti.

  Alberto STEFANI, presidente, osserva come il Comitato permanente per i pareri della I Commissione sia chiamato a esaminare, ai fini del parere all'Assemblea, il fascicolo n. 1 degli emendamenti alla proposta di legge C. 982 – A e abb., recante misure di sostegno al settore agricolo e disposizioni di semplificazione in materia di agricoltura

  Elisa TRIPODI (M5S), relatrice, segnala come gli emendamenti trasmessi non presentino profili problematici per quanto riguarda il riparto di competenze legislative tra Stato e Regioni, ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione: pertanto propone di esprimere su di essi nulla osta.

  Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta della relatrice.

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla diffusione massiva di informazioni false.
Emendamenti C. 1056-A e abb.

(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione – Parere).

  Il Comitato inizia l'esame degli emendamenti.

  Alberto STEFANI, presidente, osserva che il Comitato permanente per i pareri è chiamato a esaminare, a fini del parere all'Assemblea, il fascicolo n. 1 degli emendamenti al testo unificato delle proposte di legge C. 1056 –A e abb., recante istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla diffusione massiva di informazioni false.

  Elisa TRIPODI (M5S), relatrice, segnala che gli emendamenti trasmessi non presentano profili problematici per quanto riguarda il riparto di competenze legislative tra Stato e Regioni, ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione: pertanto propone di esprimere su di essi nulla osta.

  Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta della relatrice.

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività connesse alle comunità di tipo familiare che accolgono minori. Disposizioni in materia di diritto del minore ad una famiglia.
Emendamenti C. 2070 e abb., approvato dal Senato.

(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione – Parere).

  Il Comitato inizia l'esame degli emendamenti.

  Alberto STEFANI, presidente, osserva che il Comitato permanente per i pareri è chiamato a esaminare, ai fini del parere all'Assemblea, il fascicolo n. 2 degli emendamenti alla proposta di legge C. 2070, approvata dal Senato, recante «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle comunità di tipo familiare che accolgono minori. Disposizioni in materia di diritto del minore ad una famiglia».
  In sostituzione del relatore, Raciti, impossibilitato a partecipare alla seduta, segnala come gli emendamenti trasmessi non presentino profili problematici per quanto riguarda il riparto di competenze legislative tra Stato e Regioni, ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione: pertanto propone di esprimere su di essi nulla osta.Pag. 15
  Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta testé formulata.

Sull'ordine dei lavori.

  Alberto STEFANI, presidente, propone, concorde il Comitato, che l'esame della proposta di legge C. 2313, recante «Istituzione di una zona economica esclusiva oltre il limite esterno del mare territoriale» e del disegno di legge C. 2521, approvato dal Senato, recante «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Mongolia sulla cooperazione nel settore della difesa», previsto per la seduta odierna, abbia luogo in altra seduta.

  La seduta termina alle 13.20.

AVVERTENZA

  I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

Istituzione di una zona economica esclusiva oltre il limite esterno del mare territoriale.
C. 2313.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Mongolia sulla cooperazione nel settore della difesa.
C. 2521 Governo, approvato dal Senato.