CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 8 ottobre 2019
250.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
Pag. 130

AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 8 ottobre 2019.

Audizioni nell'ambito dell'esame della risoluzione 7-00258 De Toma, recante Iniziative urgenti in favore del settore della distribuzione dei carburanti.
Audizioni di rappresentanti di Italiana Petroli.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 11.30 alle 12.

Audizione di rappresentanti dell'Associazione nazionale imprese servizi autostradali – Anisa.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 12 alle 12.15.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Martedì 8 ottobre 2019 — Presidenza del vicepresidente Luca CARABETTA.

  La seduta comincia alle 12.15.

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Indagine conoscitiva sulle prospettive di attuazione e di adeguamento della Strategia energetica nazionale al piano nazionale energia e clima per il 2030.
Audizione di rappresentanti di Illumia.
(Svolgimento e conclusione).

  Luca CARABETTA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Introduce, quindi, l'audizione.

  Marco BERNARDI, presidente di Illumia Spa, svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

  Interviene quindi il deputato Gianluca BENAMATI (PD), formulando quesiti e ponendo considerazioni.

  Marco BERNARDI, presidente di Illumia Spa, risponde ai quesiti posti dal deputato Benamati.

  Luca CARABETTA, presidente, ringrazia il presidente Bernardi per il suo intervento.
  Dichiara quindi conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 12.45.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 8 ottobre 2019. — Presidenza del vicepresidente Luca CARABETTA. — Interviene il Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Gian Paolo Manzella.

  La seduta comincia alle 12.45.

Schema di decreto ministeriale concernente la ripartizione per l'anno 2019 del fondo derivante dalle sanzioni amministrative irrogate dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato da destinare a iniziative a vantaggio dei consumatori.
Atto n. 116.

(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato da ultimo nella seduta del 2 ottobre 2019.

  Il Sottosegretario Gian Paolo MANZELLA desidera formulare alcuni chiarimenti sulle questioni poste nell'ultima seduta da alcuni deputati.
  Osserva preliminarmente che lo schema di decreto in esame riveste un'importanza strategica per l'attivazione di concrete misure a favore dei consumatori, L'intervento attua infatti il principio posto dall'articolo 148 della legge finanziaria per il 2001, la legge n. 388 del 2000, ai sensi del quale le entrate derivanti dalle sanzioni amministrative comminate dall'Autorità Garante della concorrenza e del mercato sono destinate ad iniziative a vantaggio dei consumatori, sulla base delle riassegnazioni operate dal Ministero dell'economia e delle finanze. Ricorda che dal 2003 si è avviata la gestione sistematica dei fondi in questione. Sebbene, infatti, per alcuni anni in passato non vi siano state riassegnazioni – in particolare nelle annualità 2007, 2009 e 2011 – sono stati annualmente utilizzati per iniziative a vantaggio dei consumatori. In particolare, negli ultimi anni, le somme effettivamente disponibili per gli interventi sono state le seguenti: circa 12 milioni di euro per il 2013; circa 5 milioni di euro per il 2014; 25 milioni di euro per il 2015; circa 17 milioni di euro per il 2016; 10 milioni di euro per il 2017; 20 milioni di euro per il 2018.
  Fa presente che dal momento della prima applicazione della norma, a partire quindi, dal 2003, le modalità di attuazione delle linee di attività si sono articolate Pag. 132secondo tre filoni: ovvero i progetti da realizzarsi attraverso le associazioni dei consumatori iscritte nell'elenco di cui all'articolo 137 del Codice del consumo, i programmi generali di intervento delle Regioni ed attraverso le attività convenzionali con vari Enti, quali, ad esempio, Unioncamere, Invitalia, IVASS, CONSAP, Autorità garante della concorrenza e del mercato, a seconda del tipo di attività individuata. Per quanto riguarda le prime due linee, progetti e programmi, la storicità del finanziamento mediante decreti di riparto delle sanzioni comminate dall'AGCM, mostra una periodicità tendenzialmente biennale, alla quale ha corrisposto – la pubblicazione di bandi per le Regioni ogni 2 o 3 anni. Il decreto che viene posto quest'anno al parere delle Commissioni parlamentari prevede iniziative per un totale di 25 milioni di euro, di cui: 9 milioni per iniziative di vigilanza per la sicurezza dei prodotti e la qualità dei servizi; 4 milioni in materia di trasparenza e comparabilità delle tariffe RC-auto ed educazione assicurativa, 2 milioni per iniziative per la promozione della trasparenza dei prezzi; 5 milioni per iniziative dirette a favorire la conoscenza e la tutela dei diritti dei consumatori; 5 milioni per iniziative dirette a garantire l'assistenza ai cittadini nell'esercizio dei loro diritti. Nel decreto proposto particolare attenzione viene riservata alle tematiche della sicurezza dei prodotti sul mercato, con uno stanziamento pari quasi al 40 per cento delle risorse, destinato ad interventi di intensificazione dei controlli sia alle frontiere che sul territorio nazionale. Rileva che un'importante novità nella nuova programmazione è rappresentata dalla stabilizzazione dei flussi finanziari su base triennale, per 25 milioni di euro, in moda da consentire una programmazione pluriennale.
  Passa alle risposte alle richieste di chiarimento emerse nella seduta del 2 ottobre.
  In particolare in merito all'intervento del deputato Acquaroli che ha richiesto di avere un quadro degli effetti negli anni passati dell'impiego delle risorse assegnate alle Regioni, desidera preliminarmente rammentare che il bando con cui si finanziano programmi regionali mira, in un'ottica d» sussidiarietà, a finanziare le iniziative locali pur in un quadro di linee guida comuni che riguarda la comune finalità di finanziamento di interventi di informazione formazione e assistenza ai consumatori. Così, accanto a progetti con risultati interessanti e tangibili quali molti programmi di formazione nelle scuole con diverse centinaia di scuole coinvolte e decine di migliaia di alunni (programmi di Toscana, Marche, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lombardia eccetera) su tematiche quali l'educazione al consumo e l'alfabetizzazione digitale, vi sono ricorrenti elementi di criticità per ritardi gestionali (ad esempio ancora tre Regioni – Basilicata, Campania e Sicilia – non hanno ancora perfezionato la rendicontazione e la richiesta di saldo per bando 2016). Il Governo si ripromette di fornire nella prossima relazione di aggiornamento sullo stato dell'arte delle iniziative che accompagnerà il prossimo schema di decreto ministeriale ai primi mesi del 2020, probabilmente marzo, un'ulteriore evidenza dei risultati raggiunti, anche alla luce del lavoro avviato con il nuovo bando Regioni che rimarca l'impegno al monitoraggio e alla divulgazione dei risultati. Anche alla luce di tali problematiche e criticità ed in considerazione del fatto che è attualmente in corso il Bando per progetti regionali previsto dal Decreto dello scorso anno per il quale peraltro il termine è stato prorogato su richiesta delle Regioni al prossimo 20 ottobre e per il quale sono state allo stato presentate solo tre domande da parte di Toscana, Marche ed Emilia Romagna, l'intendimento del Governo è di consentire alle amministrazioni regionali di sviluppare i progetti in corso di redazione che si realizzeranno fino ai primi del 2021, anche al fine di evitare disimpegni di spesa, ai sensi della nuova normativa in materia di contabilità pubblica, procedendo ad una congrua assegnazione di risorse con il prossimo Decreto di riparto, che si intende proporre, come detto, nei primi mesi del 2020. A tal fine sono già stati intrapresi Pag. 133primi contatti con la Conferenza Stato-Regioni, al fine di spiegare il prossimo decreto e di eliminare le criticità emerse. In questo quadro si intende quindi sviluppare incontri operativi di approfondimento, al fine anche di affiancare le amministrazioni regionali nelle attività di progettazione di incisive iniziative a favore dei consumatori, riservando particolare attenzione alle attività di monitoraggio e rendicontazione, che, come si è accennato, negli ultimi anni hanno presentato profili di problematicità.

  Fabio BERARDINI (M5S), relatore, formula una proposta di parere favorevole con due osservazioni (vedi allegato). Sottolinea, in particolare, la rilevanza della seconda osservazione, che nasce dalla necessità di potenziare gli strumenti di diffusione delle iniziative, degli strumenti e dei progetti a tutela dei consumatori, attraverso tutti i canali di informazione e la realizzazione di campagne pubblicitarie.

  Giorgia ANDREUZZA (LEGA) sottolinea la rilevanza del Fondo oggetto dello schema di ripartizione in esame, in quanto rappresenta la fonte di finanziamento delle politiche a sostegno dei consumatori. Chiede al relatore, a nome del gruppo della Lega, di integrare la sua proposta di parere con tre ulteriori osservazioni. Con la prima si chiede di prevedere nell'ambito delle convenzioni con l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, di cui all'articolo 2 dello schema di decreto ministeriale, l'adeguamento degli orari degli uffici doganali portuali a quelli rispettati negli altri porti europei, nei quali i servizi di controllo merci e pagamento sono garantiti nel corso dell'intera settimana, per venire incontro alle esigenze che il nuovo mercato globale impone soprattutto alle aziende che operano nel settore agroalimentare e ridurre i costi aggiuntivi di deposito merci che inevitabilmente si trasferiscono sui consumatori finali. Con la seconda si chiede di prevedere, nell'ambito delle convenzioni con la Guardia di Finanza di cui all'articolo 2 dello schema di decreto ministeriale, un'azione più mirata e incisiva, anche con il ricorso ad esami di laboratori correttamente accreditati che possano effettuare le analisi merceologiche e chimiche in tempi rapidi, al fine di togliere dal mercato i capi e, in generale, i prodotti tessili tossici o dannosi per la salute dei consumatori. Con la terza osservazione si chiede di porre in rilievo che, come correttamente osservato dagli addetti ai lavori, l'individuazione del prefisso unico non tutela i consumatori dall'annoso problema delle telefonate moleste o telemarketing selvaggio. Infatti la legge n. 5 del 2018 dà facoltà ai call center di non richiedere l'assegnazione dei prefissi indicati, ma di presentare l'identità della linea a cui possono essere contattati. In tal modo può però essere un prefisso con uno «O» se si sceglie un numero fisso o un «3» nel caso si scelga il numero di un telefono mobile. Ciò rende impossibile per il consumatore riconoscere subito la natura della telefonata che sta ricevendo e decidere quindi se rispondere o no. Occorre altresì consentire il riconoscimento dei call center che operano dall'estero per dare l'opportunità al consumatore di conoscere oltre all'oggetto anche la provenienza della chiamata.

  Fabio BERARDINI (M5S), relatore, spiega i motivi per cui non può accogliere la richiesta della deputata Andreuzza. Riguardo alla prima osservazione, ritiene che non sia opportuno inserirla in quanto va rivolta direttamente all'Agenzia delle Dogane. Sulla seconda osservazione, fa presente che esistono già strumenti come quelli indicati, come ad esempio quelli previsti da un accordo con Unioncamere. La terza osservazione, infine, non è purtroppo inerente all'atto in esame e potrà essere meglio prevista con riferimento ad altri provvedimenti

  Giorgia ANDREUZZA (LEGA) preannuncia la posizione di astensione del gruppo della Lega sulla proposta di parere del relatore.

  Gavino MANCA (PD) prende atto dei chiarimenti forniti dal rappresentante del Pag. 134Governo sulla questione dei finanziamenti delle iniziative regionali a tutela dei consumatori. Invita il Governo a risolvere le questioni procedurali, in quanto tali iniziative hanno effetti benefici per i consumatori.
  Preannuncia il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico sulla proposta di parere del relatore.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 13.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 8 ottobre 2019. — Presidenza del vicepresidente Luca CARABETTA. — Interviene il Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Gian Paolo Manzella.

  La seduta comincia alle 13.

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019.
Doc. LVII, n. 2-bis, Annesso e Allegati.

(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Sara MORETTO (IV), relatrice, osserva che la X Commissione avvia oggi l'esame, per le parti di competenza, della Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza 2019 (Doc. LVII, n. 2-bis) alla quale è annessa la relazione ai sensi dell'articolo 6, comma 5, della legge 24 dicembre 2012, n. 243 e sono allegati i seguenti documenti: la nota illustrativa sulle leggi pluriennali di spesa in conto capitale a carattere non permanente, di cui al comma 3 del predetto articolo 10-bis della legge n. 196 del 2009: il rapporto programmatico recante gli interventi in materia di spese fiscali, di cui al comma 5-bis del medesimo articolo 10-bis; il rapporto sui risultati conseguiti in materia di misure di contrasto all'evasione fiscale e contributiva, di cui al comma 1 dell'articolo 10-bis.1 della predetta legge n. 196 del 2009; la relazione sull'economia non osservata e sull'evasione fiscale e contributiva, predisposta ai sensi del comma 3 del medesimo articolo 10-bis.1.
  Per quanto riguarda le specifiche parti di competenza della X Commissione, rilevano prima di tutto quelle relative alla concorrenza e alla competitività. Ricorda preliminarmente che la Raccomandazione del Consiglio europeo n. 3 di luglio 2019 chiede che l'Italia adotti nel 2019 e nel 2020 provvedimenti finalizzati ad affrontare le restrizioni alla concorrenza, in particolare nel settore del commercio al dettaglio e dei servizi alle imprese, anche mediante una nuova legge annuale sulla concorrenza. La Nota indica, tra gli obiettivi programmatici del Governo, il miglioramento della regolamentazione dei mercati e la crescita della concorrenza nei settori interessati, pur senza fare accenno specifico all'adozione di nuovi provvedimenti in tal senso e, nel dettaglio, alle tempistiche di adozione del nuovo disegno di legge sulla concorrenza. Ricorda altresì che nel Documento di economia e finanza di aprile si preannunciava l'adozione, entro il 2019, di una nuova legge annuale sulla concorrenza e di nuove iniziative legislative per la tutela e la promozione di un'equa concorrenza, la revisione delle concessioni pubbliche e il potenziamento delle autorità di regolazione. Invita la Commissione a una riflessione su questo punto. Rileva che la citata Raccomandazione del Consiglio europeo n. 3 chiede inoltre all'Italia di accrescere gli investimenti materiali e immateriali – ricerca, innovazione e qualità delle infrastrutture – tenendo conto delle disparità regionali. Nella Nota, il Governo annuncia la definizione di una strategia per il rilancio della crescita potenziale attraverso un recupero di produttività e competitività, dalle infrastrutture materiali a quelle immateriali, dall'educazione allo sviluppo delle competenze innovative, dall'intera Pag. 135catena del valore al rilancio della crescita del Sud. Sul fronte degli investimenti privati, si intende incentivare il rinnovo delle produzioni e degli impianti in uso, l'efficientamento e la riconversione dei processi produttivi. Si pone l'accento su digitalizzazione, anche attraverso la piena attuazione del Piano banda larga, e intelligenza artificiale e sulle politiche di valorizzazione del capitale umano. La manovra di finanza pubblica per il 2020-22 comprenderà il rinnovo di alcune politiche in scadenza, fra cui gli incentivi cosiddetti Impresa 4.0. Il Piano Impresa 4.0 verrà, inoltre, secondo il quadro programmatico, rafforzato, nell'ambito di una nuova strategia nazionale per l'innovazione, attraverso una revisione organica delle misure esistenti, per favorire la più ampia partecipazione delle piccole e medie imprese, delle filiere produttive e stimolare l'attrazione di grandi investimenti strategici, anche nell'ottica di uno sviluppo delle politiche sostenibili e green. Il Piano viene inserito nel cosiddetto Green New Deal: un ripensamento dei modelli produttivi con un incremento dell'uso di tecnologie a basso impatto ambientale, le quali contestualmente assicurino una più elevata crescita della produttività del sistema economico. Tra le specifiche azioni, la Nota conferma il contributo per i manager dell'innovazione – introdotto nella legge di bilancio per il 2019 – e preannuncia l'estensione delle spese ammissibili per il credito d'imposta formazione 4.0, compatibilmente e nei limiti della disciplina europea sugli aiuti di Stato. Tra le azioni già avviate, si richiama la Strategia nazionale per l'intelligenza artificiale, elaborata dal Ministero dello sviluppo economico con il supporto del gruppo di esperti incaricati di formulare proposte di policy e sottoposta a consultazione pubblica, nonché il lavoro del gruppo di esperti, selezionati dal medesimo Ministero dello sviluppo economico, incaricato di redigere una Strategia nazionale per la Blockchain. Viene dichiarato in via di completamento l’iter per rendere operativo il Fondo nazionale per l'innovazione, istituito ai sensi dell'articolo 1, commi 116 e seguenti, della legge di bilancio per il 2019, e gestito da Cassa depositi e prestiti S.p.A. Il Fondo opererà attraverso investimenti diretti in start up e piccole e medie industrie innovative. La Nota dichiara prioritario rafforzare la collaborazione tra istituzioni, università e imprese e afferma che è in corso il completamento del lavoro di mappatura dei centri di trasferimento tecnologico in Italia. Sono indicate quali azioni programmatiche il sostegno alla domanda pubblica intelligente e il favorire l'accesso delle start up e piccole e medie industrie innovative agli appalti pubblici. Tra i disegni di legge dichiarati collegati alla manovra di bilancio 2020-2022, sono indicati un disegno di legge in materia di economia dell'innovazione e attrazione investimenti, di cui rileva l'importanza per la X Commissione, e un disegno di legge recante l'istituzione dell'Agenzia nazionale per la ricerca e il trasferimento tecnologico.
  In materia di commercio con l'estero, tra le misure a sostegno della competitività del sistema Paese la Nota considera prioritarie quelle a sostegno dell’export. Viene ritenuto necessario individuare strumenti idonei a promuovere e accompagnare il Made in Italy, potenziando le attività di consulenza e di supporto finanziario e assicurativo in favore degli esportatori, anche attraverso un adeguato modello di condivisione dei rischi tra SACE S.p.A. e Ministero dell'economia e delle finanze. In linea generale, il Governo ritiene che vadano supportati gli imprenditori italiani che operano all'estero con proposte normative che mirino a introdurre le best practices in materia, ricavate dall'analisi comparativa con altri ordinamenti giuridici. Più nel dettaglio, la Nota richiama il recente decreto-legge n. 104 del 2019, in corso di conversione, che ha tra l'altro disposto il trasferimento al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale delle funzioni esercitate dal Ministero dello sviluppo economico in materia di definizione delle strategie della politica commerciale e promozionale con l'estero e di sviluppo dell'internazionalizzazione. Secondo la Nota, grazie a tale nuovo assetto gli operatori economici potranno interfacciarsi Pag. 136con un'architettura istituzionale più snella ed efficace. In questo ambito, rappresenta uno strumento chiave il Piano straordinario per la promozione del Made in Italy e l'attrazione degli investimenti, istituito dall'articolo 30 del decreto-legge n. 133 del 2014 e rifinanziato, da ultimo, dalla legge di bilancio per il 2019, la legge n. 145 del 2018, fino all'anno 2020 e la cui gestione è trasferita al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale dal citato decreto-legge n. 104 del 2019. A potenziamento infine delle filiere del Made in Italy, si intende rafforzare, nel settore agroalimentare, l'etichettatura d'origine dei prodotti attraverso un lavoro costante in sede europea e nazionale. Sempre con riguardo al commercio con l'estero, la Nota valuta che, nel complesso dell'anno in corso, le esportazioni italiane forniranno un contributo alla crescita positivo diversamente dall'anno precedente, ma i mesi finali dell'anno potrebbero registrare andamenti meno favorevoli in confronto al primo semestre. Sebbene si profili, secondo la Nota, una decelerazione dell’export nella seconda metà dell'anno, la debole crescita delle importazioni, derivante dalla debolezza della domanda interna, darebbe luogo ad un impatto netto del commercio estero sulla crescita del prodotto interno lordo di 0,6 punti percentuali. Grazie anche ad un andamento favorevole dei prezzi energetici e degli altri prezzi all'importazione, il surplus delle partite correnti della bilancia dei pagamenti quest'anno salirebbe al 2,7 per cento del prodotto interno lordo, dal 2,5 per cento del 2018. La Nota espone poi i primi dati disponibili sulla seconda metà dell'anno 2019, che riportano una performance favorevole dell’export italiano.
  Con riguardo al settore del turismo, la Nota mette in correlazione la sua valorizzazione con la tutela del Made in Italy, confermando la volontà di promuovere, a livello internazionale, incontri e azioni condivise tra i Paesi e con le Organizzazioni internazionali, e, a livello nazionale, la volontà di rafforzare le linee di azione in materia di turismo enogastronomico e di turismo culturale contenute nel Piano strategico del turismo 2017-2022. La Nota preannuncia poi l'intenzione di rafforzare il ruolo di ENIT-Agenzia nazionale del turismo, puntando a costruire un sistema organico di promozione del «Sistema-Italia». Si ricorda in proposito che l'assetto istituzionale delle competenze in materia di turismo è stato recentemente ridelineato dal richiamato decreto-legge, n. 104 del 2019, che ha nuovamente attribuito la competenza relativa al settore al Ministero per i beni e le attività culturali. La Nota preannuncia la presentazione, a completamento della manovra di bilancio 2020-2022, di un disegno di legge collegato che riguarderà anche la materia del turismo.
  Con riferimento all'energia, la Nota evidenzia che il Governo, nel quadro della richiamata strategia Green New Deal, intende realizzare, tra l'altro, misure finalizzate alla riconversione delle imprese e all'efficienza energetica. In tale contesto, il Governo intende prestare particolare attenzione alla protezione dell'ambiente anche attraverso un progressivo e sempre più diffuso ricorso alle fonti rinnovabili. La Nota evidenzia inoltre che elemento cruciale delle future politiche sul clima e l'energia è rappresentato dal Piano nazionale integrato per l'energia e il clima, che costituisce lo strumento attraverso il quale ogni Stato stabilisce i propri contributi agli obiettivi europei 2030, attuando gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra, incremento delle fonti rinnovabili ed efficienza energetica approvati a livello europeo per l'anno 2030, ai fini del rispetto degli impegni che l'Unione europea ha assunto con la sottoscrizione dell'Accordo di Parigi. Si ricorda in proposito che l'8 gennaio 2019 il nostro Paese ha inviato alla Commissione europea la proposta di Piano nazionale integrato per l'energia e il clima per gli anni 2021-2030. La Nota evidenzia inoltre che è in corso di predisposizione la Strategia di lungo termine per la riduzione dei gas a effetto serra al 2050, anch'essa finalizzata a favorire la cosiddetta transizione ecologica. La Strategia in questione, che dovrà essere trasmessa alla Commissione europea entro il 1o gennaio 2020, individuerà diversi percorsi Pag. 137di decarbonizzazione, tenendo conto delle specificità degli assetti produttivo, energetico, economico e sociale nazionali, attraverso i quali sarà possibile raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra fino al conseguimento della neutralità climatica. La Nota ricorda inoltre che, a tale riguardo, è stato approvato il Piano nazionale per la ricerca di sistema elettrico, che promuove progetti relativi a nuove architetture di rete, finalizzate a incrementare la flessibilità del sistema elettrico e ad assicurare la gestione in sicurezza. Si ricorda altresì che, in stretta connessione con l'evoluzione del sistema elettrico orientata allo sviluppo delle fonti rinnovabili, è stato emanato il decreto FER1 del 4 luglio 2019, che sostiene la produzione di energia da fonti rinnovabili per il raggiungimento dei target europei al 2030 definiti nel citato Piano nazionale integrato per l'energia e il clima. Il decreto, in vigore dal 10 agosto 2019, prevede forme di incentivazione per la diffusione di impianti fotovoltaici, eolici, idroelettrici e a gas di depurazione. Si ricorda in proposito che il 23 agosto 2019 il GSE, il Gestore servizi energetici, ha pubblicato il regolamento operativo per l'iscrizione ai registri e alle aste del citato decreto ministeriale 4 luglio 2019, la cui attuazione consentirà la realizzazione di impianti per una potenza complessiva di circa 8.000 MW, con un aumento della produzione da fonti rinnovabili di circa 12 miliardi di kWh. Nella Nota, infine, si preannuncia l'istituzione, nel prossimo disegno di legge di bilancio, di due nuovi fondi di investimento, assegnati a Stato ed enti territoriali, per un ammontare complessivo di 50 miliardi su un orizzonte di 15 anni, che si affiancheranno e daranno continuità ai fondi costituiti con le ultime tre leggi di bilancio. Le risorse saranno assegnate per attivare progetti, tra l'altro, di riconversione energetica e di incentivo all'utilizzo di fonti rinnovabili. La Nota dà inoltre conto che il Governo intende attuare il Programma Connecting Europe Facility, anche in considerazione della rilevanza delle sinergie tra i settori dei trasporti, energia e digitale, nonché della necessità di promuovere azioni intersettoriali che consentano l'intervento in ambiti quali la mobilità connessa e automatizzata o a favore dell'adozione di carburanti alternativi.
  Si riserva di predisporre, per la seduta di domani, una proposta di parere che si impegna a far conoscere informalmente prima della seduta.

  Luca CARABETTA, presidente, ricorda che la Commissione dovrà necessariamente rendere il proprio parere alla V Commissione entro le ore 15 di domani, mercoledì 9 ottobre.
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.10.

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