CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 9 maggio 2019
185.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 37

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 9 maggio 2019. — Presidenza del presidente Luigi GALLO.

  La seduta comincia alle 9.20.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Luigi GALLO, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

DL 22/2019: Misure urgenti per assicurare sicurezza, stabilità finanziaria e integrità dei mercati, nonché tutela della salute e della libertà di soggiorno dei cittadini italiani e di quelli del Regno Unito, in caso di recesso di quest'ultimo dall'Unione europea.
C. 1789 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla VI Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Pag. 38

  Marco BELLA (M5S), relatore, riferisce che il decreto-legge in esame, già approvato dal Senato, contiene un complesso di misure dirette a rafforzare la stabilità finanziaria e la tutela degli investitori, alla luce di un insieme di sollecitazioni cui l'Italia è chiamata a rispondere nell'evoluzione del contesto internazionale e ha fondamentalmente lo scopo di assicurare la sicurezza, la stabilità finanziaria e l'integrità dei mercati, nonché la tutela della salute e della libertà di soggiorno dei cittadini italiani e di quelli britannici, in caso di recesso del Regno Unito dall'Unione europea.
  Fa presente che il decreto-legge è stato emanato in un momento in cui vi è ancora incertezza sui tempi e sulle modalità di recesso del Regno Unito dall'Unione europea. Originariamente composto di 24 articoli, il decreto-legge ha subìto diverse aggiunte nel corso dell'esame al Senato. A parte l'articolo 1 – che inerisce alla materia delle telecomunicazioni ed estende al campo della banda larga cosiddetta 5G la facoltà del Governo di esercitare i poteri speciali, le disposizioni del decreto attengono a molteplici profili applicativi dei princìpi comunitari della libera circolazione delle persone, dei capitali e dei servizi.
  Ricorda che la Sezione II del Capo II del decreto si riferisce in particolare alla tutela delle persone fisiche: rispettivamente dei britannici che vivono negli altri Paesi dell'Unione europea e degli italiani che vivono nel Regno Unito. Interessa la Commissione l'articolo 17-bis – aggiunto nel corso dell'esame presso il Senato – che fa salvi, a condizione che valga la reciprocità da parte del Regno Unito, i diritti e i doveri degli studenti e dei ricercatori britannici presenti in Italia alla data di recesso o presenti entro l'anno accademico 2019-2020. Resta fermo il rispetto degli obblighi internazionali vigenti. Le politiche universitarie e della ricerca nell'ambito della collaborazione bilaterale con il Regno Unito restano finalizzate all'ulteriore sviluppo delle collaborazioni esistenti tra le istituzioni universitarie e dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica. La norma fa salve anche le qualifiche professionali riconosciute o per le quali è stato avviato il processo di riconoscimento, secondo le procedure dell'Unione europea, alla data del recesso. La disposizione prevede inoltre che resti fermo il rispetto degli obblighi internazionali vigenti e che le politiche universitarie e della ricerca nell'ambito della collaborazione bilaterale con il Regno Unito restino finalizzate all'ulteriore sviluppo delle collaborazioni esistenti tra le istituzioni universitarie e dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica.
  Precisa che, secondo dati dell'UNESCO confermati dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, gli studenti britannici della formazione superiore a vario titolo presenti in mobilità in Italia sono 394, mentre gli studenti italiani in mobilità nel Regno Unito sono 12.086. Non si conosce invece il numero dei ricercatori. Ad ogni modo, sia il Regno Unito sia l'Italia sono membri della European Higher Education Area (EHEA), che raduna 48 Paesi in una collaborazione internazionale sull'educazione superiore, nell'ambito del cosiddetto Processo di Bologna, nato nel 1999 come accordo intergovernativo di collaborazione nel settore dell'istruzione superiore.
  Conclude formulando una proposta di parere favorevole.

  Valentina APREA (FI), dopo aver rimarcato che non si hanno ancora certezze su come finirà la vicenda della Brexit e che non può escludersi un esito soddisfacente dei negoziati, esprime l'avviso che sia nondimeno giusto adottare misure cautelative per tutelare i cittadini italiani nel caso di recesso del Regno Unito dall'Unione europea. Reputa soprattutto opportuno proteggere i più giovani, che, in caso di Brexit non concordata, verrebbero a trovarsi in una situazione potenzialmente molto meno garantita dell'attuale nel senso che potrebbero vedere messi in discussione i diritti di cui finora hanno goduto nel Regno unito in quanto cittadini europei. Conclude ponendo enfasi sul valore aggiunto che i tanti cittadini italiani Pag. 39qualificati che vivono e lavorano sul suolo britannico hanno portato alla fortuna di quel Paese. Dichiara quindi il voto favorevole di Forza Italia.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.

DL 35/2019 recante misure emergenziali per il servizio sanitario della regione Calabria e altre misure urgenti in materia sanitaria.
C. 1816 Governo.

(Parere alla XII Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Manuel TUZI (M5S), relatore, riferisce che il decreto-legge in esame, composto da III Capi e da 16 articoli, reca misure urgenti per il servizio sanitario della Regione Calabria, nonché in materia sanitaria. Il Capo I del decreto è interamente dedicato a disposizioni speciali per la Regione Calabria volte a ripristinare il rispetto dei livelli essenziali di assistenza in ambito sanitario. Il Capo II reca misure urgenti su specifiche tematiche del settore sanitario. Il Capo III reca le disposizioni finanziarie, transitorie e finali. Precisa, quindi, che le disposizioni di competenza della VII Commissione sono quelle recate dall'articolo 12 (Disposizioni sulla formazione in materia sanitaria e sui medici di medicina generale), diretto a prorogare al 2021 l'entrata in vigore della nuova disciplina sull'esame di abilitazione per l'esercizio della professione medica, di cui al decreto ministeriale 9 maggio 2018, n. 58. Dopo aver specificato che la proroga ha il fine di consentire agli atenei una migliore organizzazione degli esami di Stato, ricorda che la nuova disciplina, volta a sopperire alla contingente carenza dei medici nel SSN, prevede che alla prova dell'esame di Stato per l'abilitazione all'esercizio della professione di medico chirurgo, si acceda previo superamento del tirocinio pratico-valutativo, espletato già durante i corsi di studio (e non più successivamente).
  Ricorda, inoltre, che lo scorso 29 aprile, in risposta ad un'interrogazione in Commissione, relativa proprio alla nuova disciplina dell'esame di Stato per l'abilitazione alla professione di medico chirurgo, il Governo aveva anticipato la soluzione normativa contenuta nell'articolo in esame finalizzata a venire incontro alle esigenze e alle legittime aspettative degli studenti già laureati, per consentire loro di poter svolgere il tirocinio successivamente e in tempo utile ai fini dell'ammissione all'esame di Stato.
  Passando al contenuto dell'articolo 12 del decreto-legge in esame, riferisce che il comma 1 dispone che alle prove di esame relative agli anni 2019 e 2020 continuino ad applicarsi le disposizioni di cui al decreto ministeriale 19 ottobre 2001, n. 445. Le disposizioni in esame pertanto consentono che l'abilitazione all'esercizio della professione di medico chirurgo avvenga anche dopo il conseguimento del titolo di laurea e con le attuali norme relative alle sedi di esame, senza il vincolo di sostenere l'esame di abilitazione presso la sede dell'università in cui è stato svolto l'ultimo anno di corso.
  Il comma 2 estende ai medici veterinari la disciplina prevista per i medici ai fini dell'accesso alla dirigenza del ruolo sanitario. Tale disciplina, disposta ai commi 547 e 548 della legge di bilancio 2019 (legge n. 145 del 2018), stabilisce l'ammissione dei medici in formazione specialistica, iscritti all'ultimo anno, alle procedure concorsuali per l'accesso alla dirigenza della corrispondente specializzazione.
  Per sopperire alla contingente carenza di medici di medicina generale, inoltre, il comma 3 dispone che, fino al 31 dicembre 2021, ai laureati in medicina e chirurgia idonei all'ammissione al corso triennale di formazione specifica in medicina generale, che risultino già incaricati, per almeno 24 mesi anche non continuativi negli ultimi 10 anni a far data dall'entrata in vigore del presente decreto, è consentito l'accesso al corso stesso tramite graduatoria riservata, senza borsa di studio e nei limiti di spesa previsti. Gli incarichi devono essere attribuiti Pag. 40nell'ambito delle funzioni convenzionali previste dall'Accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale. L'accesso (e quindi l'iscrizione) al corso triennale di formazione specifica è consentito in via prioritaria ai medici abilitati e già idonei all'iscrizione con maggior punteggio di anzianità di servizio maturata nei suddetti incarichi convenzionali, calcolato in base al citato Accordo. I medici già iscritti al corso sono interpellati comunque in via prioritaria, in fase di assegnazione degli incarichi. Il numero massimo di candidati ammessi al corso è calcolato in base al limite di spesa definito entro i 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021.
  I commi da 4 a 6 dispongono conseguentemente alcune necessarie integrazioni e modifiche alla normative vigente. Ricorda, in proposito, che l'articolo 9, commi 1 e 3, del decreto-legge n. 135 del 2018 (c.d. decreto semplificazioni), ha introdotto, in via transitoria, la possibilità di assegnazione degli incarichi di medicina generale ai medici iscritti al relativo corso di formazione specialistica, prevedendo che le regioni e le province autonome possano disporre limitazioni rispetto ai massimali di assistiti in carico, in base all'accordo collettivo nazionale relativo alla medicina generale, confermando per tali enti territoriali la possibilità di organizzare i corsi di formazione specialistica in medicina generale anche secondo modalità di tempo parziale. Con riferimento a questa disciplina transitoria, il decreto-legge in esame dispone alcune integrazioni e modifiche concernenti il calcolo del termine entro il quale deve essere conseguito il diploma di formazione specifica in medicina generale e in materia di limitazioni che possono essere previste dalle regioni per il corretto svolgimento dei corsi di formazione.

  Valentina APREA (FI) chiede il rinvio dell'esame al fine di dare modo a tutti di valutare la portata della disposizione illustrata dal relatore e di capire, tra l'altro, se le norme del decreto abbiano qualche impatto su materie oggetto di progetti di legge all'esame della Commissione, a cominciare da quelli riguardanti la programmazione degli accessi ai corsi universitari.

  Rosa Maria DI GIORGI (PD) si associa alla richiesta di rinvio dell'esame avanzata dalla deputata Aprea.

  Manuel TUZI (M5S), relatore, pur essendo pronto a formulare una proposta di parere, non si oppone al rinvio dell'esame ad altra seduta.

  Luigi GALLO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Sul mancato svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

  Gabriele TOCCAFONDI (Misto-CP-A-PS-A), intervenendo sull'organizzazione dei lavori, chiede delucidazioni al presidente in merito al fatto che, secondo quanto gli è stato annunciato ieri sera, nella seduta per lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata prevista per oggi il sottosegretario Crimi non risponderà all'interrogazione da lui presentata, insieme al deputato Fusacchia, sulla questione della convenzione con Radio radicale che il Governo non intende confermare. Protesta al riguardo con forza, esprimendo l'avviso che tale circostanza leda tanto il ruolo della Commissione quanto le prerogative dei parlamentari. Ritiene infatti che la spiegazione addotta, riguardante le differenti competenze del sottosegretario Crimi e del Ministero dello sviluppo economico, non sia in alcun modo convincente.

  Michele ANZALDI (PD) si unisce alla protesta del deputato Toccafondi, lamentando che la stessa sorte è toccata a un'interrogazione presentata sullo stesso tema dal suo gruppo. Ritiene grave che il Governo non risponda tempestivamente a interrogazioni parlamentari su un tema della massima rilevanza e urgenza come Pag. 41quello di Radio radicale. Rileva che la spiegazione fornita, secondo cui interrogazioni sul tema di Radio radicale non possono essere rivolte al sottosegretario Crimi perché questi non sarebbe competente, appare cavillosa, atteso che il sottosegretario ha la delega in materia di editoria e su Radio radicale si è più volte espresso pubblicamente nelle ultime settimane. Osserva che in questo modo la maggioranza lede il diritto dell'opposizione di chiedere risposte sulle questioni che reputa importanti.

  Alessandro FUSACCHIA (Misto-+E-CD) si associa alle considerazioni dei deputati Toccafondi e Anzaldi. Dopo aver sottolineato che le interrogazioni su Radio radicale sono state presentate in tempo utile, osserva che il loro rinvio rischia di impedirne lo svolgimento prima del 21 maggio, data di cessazione della convenzione in essere. Trova inaccettabile che il Governo non si presenti a rispondere, e questo a prescindere dal contenuto dell'eventuale risposta.

  Luigi GALLO, presidente, chiarisce che, in sede di ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si era concordato, su richiesta di gruppi di opposizione, di programmare nella giornata odierna una seduta per lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata su questioni di competenza del sottosegretario Crimi. Acquisita la disponibilità del sottosegretario, la seduta è stata effettivamente convocata e si terrà alle 13.15 di oggi. Le interrogazioni presentate ieri dal gruppo Misto e dal gruppo del Partito democratico, a prima firma rispettivamente dei deputati Toccafondi e Ascani, riguardano la questione del possibile non rinnovo della convenzione tra il Governo e Radio radicale per la trasmissione radiofonica dei lavori parlamentari. Poiché la competenza alla stipula della convenzione per il servizio in questione è affidata dalla legge al Ministero dello sviluppo economico, le due interrogazioni citate devono necessariamente essere rivolte al ministro responsabile del dicastero. La presidenza, per il tramite degli uffici, si è adoperata per cercare di far sì che le due interrogazioni potessero comunque ricevere risposta fin da oggi, attraverso un rappresentante del Governo per il Ministero dello sviluppo economico oppure attraverso una risposta concertata con il predetto dicastero e resa dal sottosegretario Crimi. Considerato tuttavia il poco tempo disponibile, queste due strade non sono risultate percorribili. La presidenza si impegna, ad ogni modo, a fare il possibile per ottenere la fissazione nella prossima settimana di una seduta per lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata al Ministro dello sviluppo economico su questo tema.

  La seduta termina alle 9.45.

SEDE LEGISLATIVA

  Giovedì 9 maggio 2019. — Presidenza del presidente Luigi GALLO. — Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Gianluca Vacca.

  La seduta comincia alle 9.45.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Luigi GALLO, presidente, avverte che, ai sensi dell'articolo 65, comma 2, del Regolamento, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata, oltre che dal resoconto stenografico, anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.

Dichiarazione di monumento nazionale del ponte sul Brenta detto «Ponte Vecchio di Bassano»
C. 1203 Racchella
(Discussione e approvazione)

  La Commissione inizia la discussione.

  Luigi GALLO, presidente, dà conto dei deputati in missione e delle sostituzioni comunicate alla presidenza. Ricorda, quindi, che la proposta di legge era già assegnata alla Commissione in sede referente. Pag. 42La Commissione ne ha iniziato l'esame in quella sede il 28 marzo, proseguendolo il 4 aprile. Sono stati poi acquisiti i pareri delle due Commissioni competenti in sede consultiva: le Commissioni Affari costituzionali e Bilancio, che hanno espresso, rispettivamente, parere favorevole e nulla osta. Successivamente i rappresentanti dei gruppi in Commissione hanno richiesto unanimemente, ai sensi dell'articolo 92, comma 6, del regolamento, il trasferimento alla sede legislativa del progetto di legge nello stesso testo del proponente. Essendo maturati i presupposti regolamentari, l'Assemblea, su proposta del Presidente della Camera, il 2 maggio ha acconsentito al trasferimento alla sede legislativa.
  Dà quindi la parola alla relatrice per la relazione introduttiva.

  Ketty FOGLIANI (Lega), relatrice, si richiama alla relazione da lei svolta il 28 marzo 2019 durante l'esame in sede referente.

  Luigi GALLO, presidente, constatato che non vi sono richieste di intervento, dichiara chiusa la discussione sulle linee generali. Ricorda quindi che i gruppi hanno rinunciato alla fissazione di un termine per la presentazione di emendamenti: sia in fase di esame in sede referente, sia per l'attuale discussione in sede legislativa. Non essendoci emendamenti e consistendo il testo di un unico articolo, avverte che, ai sensi dell'articolo 87, comma 5, del regolamento, si procederà direttamente alla votazione nominale finale del progetto di legge.
  Preso atto che non ci sono richieste di intervento per dichiarazione di voto, indìce la votazione nominale finale sulla proposta di legge C. 1203.

  La Commissione, con votazione nominale, approva la proposta di legge C. 1203.

  La seduta termina alle 10.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE REFERENTE

Norme in materia di reclutamento e stato giuridico dei ricercatori universitari di ruolo a tempo indeterminato e dei ricercatori a tempo determinato e sulla programmazione del fabbisogno organico delle università nonché modifiche alla disciplina relativa all'assunzione del personale.
C. 783 Torto.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 9 maggio 2019. — Presidenza del presidente Luigi GALLO. — Interviene il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Vito Claudio Crimi.

  La seduta comincia alle 13.15.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Luigi GALLO, presidente, avverte che la pubblicità della seduta per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche attraverso la web-tv della Camera dei deputati.

5-02091 Mollicone: Sul credito d'imposta sugli investimenti pubblicitari.

  Federico MOLLICONE (FdI) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Vito Claudio CRIMI, rispondendo all'interrogazione, riferisce che con la pubblicazione dell'elenco definitivo dei soggetti ammessi a fruire del credito d'imposta sugli investimenti pubblicitari incrementali per gli anni 2017 e 2018 si Pag. 43è regolarmente concluso il percorso che è iniziato a settembre dello scorso anno – con la presentazione delle domande che riguardavano sia la prenotazione del credito per gli investimenti programmati nel 2018, sia l'esposizione degli investimenti già effettuati nel 2017 – e che è proseguito a gennaio di quest'anno con la presentazione delle dichiarazioni sostitutive relative agli investimenti effettuati nel 2018. Con la conclusione del percorso, il Dipartimento è in grado di provvedere alle erogazioni relative al 2017 e al 2018. Deposita quindi un report sulla fruizione relativa a quest'intervento, sottolineando che esso ha avuto un grande successo (vedi allegato).
  Per quanto concerne il rinnovo del 2019, rappresenta che era previsto che per gli anni successivi al 2018 la misura sarebbe stata rifinanziata ancora a carico del Fondo per il pluralismo, nell'ambito del meccanismo di riparto annuale delle risorse ivi stanziate. Tuttavia, il Ministero dell'economia e delle finanze – dipartimento della Ragioneria generale dello Stato – ha ritenuto che la copertura del credito d'imposta per gli anni non contemplati dalla disposizione istitutiva debba essere necessariamente disposta con un nuovo intervento normativo di rango primario. A tal fine, preannuncia che nel corso dell'esame del decreto-legge n. 34 del 2019 (cosiddetto decreto «crescita») il Governo presenterà emendamenti finalizzati a rendere permanente la norma sul credito d'imposta. Conclude specificando che, per quanto concerne l'anno 2019, occorrerà prorogare il termine di scadenza per la presentazione delle istanze.

  Federico MOLLICONE (FdI), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta, che va nella stessa direzione della proposta di legge n. 1809, a sua prima firma, sottoscritta da esponenti di tutte le forze politiche, finalizzata a rendere strutturale la fruizione del credito d'imposta in questione, per superare l'attuale procedura su base annuale, che è troppo farraginosa. Confida in una proroga del termine per la presentazione delle domande relative al 2019 e preannuncia la presentazione di emendamenti al decreto-legge «crescita» volti appunto a rendere permanente il finanziamento del credito d'imposta.

5-02092 Aprea e Casciello: Sulla riduzione dei contributi statali all'editoria.

  Luigi CASCIELLO (FI) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Vito Claudio CRIMI, rispondendo all'interrogazione, premette che il Governo è fermamente determinato a promuovere, tutelare e sostenere il pluralismo, l'indipendenza e la libertà di stampa, in quanto elementi sui quali si fonda il sano sviluppo della società e della stessa democrazia. Specifica quindi che, per garantire l'autosostenibilità del mercato, altro tema essenziale è la rideterminazione dei criteri di distribuzione della raccolta pubblicitaria, fonte primaria di sostentamento per l'editoria. Ritiene legittimo però chiedersi se lo strumento del finanziamento pubblico, così come è stato finora concepito, rappresenti davvero un elemento di garanzia e di tutela dell'informazione o non costituisca piuttosto un fattore di ulteriore condizionamento nei confronti dell'informazione. In proposito, concorda che sia necessario tutelare l'informazione locale, da considerare anche come fattore di contrasto della corruzione. A tal fine, nella previsione di riduzione dei finanziamenti è prevista una sorta di moratoria per la piccola editoria. Inoltre, l'abolizione dei contributi diretti è stata disposta in modo progressivo e graduale, per consentire agli eventuali progetti di ristrutturazione di essere avviati con la necessaria progressività. Si è così stabilito di lasciare invariati i contributi pubblici diretti fino ai 500 mila euro annui fino al 2022, sostanzialmente lasciando invariata nel periodo transitorio la contribuzione pubblica per le realtà locali e minori, come richiesto dagli interroganti.
  Ribadisce, quindi, che il fondo per il sostegno al pluralismo non è stato minimamente scalfito e resta nella disponibilità Pag. 44della Presidenza del Consiglio per essere utilizzato in aderenza alle sue finalità. Sottolinea, in proposito, che il fondo aumenterà grazie all'extra-gettito atteso a seguito delle nuove modalità di riscossione del canone Rai. Evidenzia che si vuole rivolgere una particolare attenzione alle realtà editoriali che non hanno la capacità di raccogliere un livello di pubblicità tale da potersi sostenere autonomamente sul mercato e individuando nuovi strumenti di sostegno per evitare abusi e distorsioni.
  Dopo aver poi ricordato che il Fondo per il pluralismo ha una dotazione predeterminata e che, pertanto, in presenza di un più alto numero di domande, si riducono proporzionalmente i singoli finanziamenti, osserva che la riduzione del 20 per cento dei contributi sarebbe probabilmente intervenuta comunque: di questo si potrà avere contezza quando sarà possibile costruire le simulazioni sulla base di tutte le richieste pervenute.
  Conclude, assicurando la sua disponibilità a presentare alla Commissione i risultati raggiunti al termine degli stati generali dell'editoria.

  Luigi CASCIELLO (FI), replicando, si dichiara non soddisfatto della risposta, in quanto è dell'avviso che, quando si decide di intervenire su un settore industriale e produttivo già in crisi da anni, occorra farlo avendo ben chiaro l'obiettivo che si vuole raggiungere e conoscendo gli strumenti più idonei per l'intervento. Sottolinea che non sono gli interventi a carico del fondo per il pluralismo a destare preoccupazione, quanto le continue enunciazioni pubbliche di tagli dei contributi alle singole testate nazionali, che, pur essendo tali, sono però edite da cooperative e, pertanto, devono poter accedere ai contributi. Sottolinea che è impensabile che sia il Governo a decidere quali soggetti e quali voci garantiscono il pluralismo e quali no. Con riferimento all'effetto del taglio del 20 per cento dei contributi, ritiene che sarà necessario attendere per verificare se una riduzione di tale entità sarebbe avvenuta comunque, anche senza l'intervento del Governo.

5-02093 Lattanzio e Carbonaro: Sul sostegno statale alle nuove aziende digitali e alle start-up innovative.

  Alessandra CARBONARO (M5S) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Vito Claudio CRIMI, rispondendo all'interrogazione, ricorda che la legge di stabilità per l'anno 2014 ha previsto incentivi agli investimenti delle imprese editoriali, anche di nuova costituzione, orientati all'innovazione tecnologica e digitale e all'ingresso di giovani professionisti nel campo dei nuovi media. In attuazione di tale disposizione il Dipartimento per l'editoria ha intrapreso una prima iniziativa per l'assegnazione di un finanziamento mediante bando ai migliori progetti editoriali on line presentati da imprese costituite da non più di 48 mesi o da start up. Riferisce che alla procedura hanno partecipato 40 imprese e che ne sono state ammesse 22, tra le quali 8 start up. Nel 2018 è stato assegnato alle imprese vincitrici un contributo di 100.000 euro cadauna. Sottolinea, quindi, che ben tre anni sono intercorsi tra l'avvio della procedura per il bando e la sua conclusione: un periodo eccessivamente lungo, specialmente nel campo dell'innovazione.
  Ricorda quindi che la legge delega n. 198 del 2016 ha istituito il Fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione, che riunisce tutte le diverse forme di sostegno all'editoria, tra cui i finanziamenti destinati a progetti innovativi, per un ammontare di 2 milioni di euro annuali per il 2017 e il 2018. Detti stanziamenti, non essendo stati ancora utilizzati, saranno impiegati in favore di progetti di innovazione digitale e sociale funzionali a promuovere la più ampia fruibilità dei contenuti informativi multimediali e la maggiore diffusione dell'uso delle tecnologie digitali. Si vogliono favorire i progetti più idonei a consentire specialmente ai soggetti più svantaggiati l'utilizzo di dispositivi tecnologici per accedere all'informazione. Ciò anche in considerazione del fatto che oggi molti siti informativi sono di difficile fruizione, specialmente per gli ipovedenti.Pag. 45
  Conclude, sottolineando la volontà del Governo di lavorare alla promozione del pluralismo dell'informazione, inteso non soltanto, tradizionalmente, come diritto di informare, ma anche come diritto ad informarsi.

  Alessandra CARBONARO (M5S) replicando, si dichiara soddisfatta della risposta, i cui contenuti incontrano proprio i temi di cui si sta occupando in queste ultime settimane la Commissione. Si riferisce, in particolare, all'utilizzo delle tecnologie nei diversi ambiti culturali e alla relativa applicazione nel settore dell'istruzione. Pertanto, ritiene che la sensibilità dimostrata dal sottosegretario rispetto all'impiego dell'innovazione digitale in chiave sociale nell'editoria non possa che essere condivisa. Conclude auspicando che gli stati generali dell'editoria possano contribuire a dare un nuovo impulso a tutto il settore.

  Luigi GALLO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 13.40.

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