CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 7 maggio 2019
183.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 7 maggio 2019.

Nell'ambito dell'esame in sede referente delle proposte di legge C. 478 Piccoli Nardelli, C. 1410 Belotti, C. 1516 Mollicone, C. 1614 Frassinetti e C. 1686 Casciello, recanti: Disposizioni per la promozione e il sostegno della lettura, audizione di Giovanni Solimine, professore ordinario presso l'Università «La Sapienza» di Roma, e di Giorgio Tamburlini, membro del coordinamento nazionale di «Nati per leggere», e audizione di rappresentanti dell'ANCI.

  Le audizioni informali sono state svolte dalle 10.10 alle 10.45 e dalle 10.50 alle 11.20.

COMITATO RISTRETTO

  Martedì 7 maggio 2019.

Disposizioni per la promozione e il sostegno della lettura (esame C. 478 Piccoli Nardelli, C. 1410 Belotti, C. 1516 Mollicone, C. 1614 Frassinetti e C. 1686 Casciello).

  Il Comitato ristretto si è riunito dalle 11.30 alle 12.20.

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ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 7 maggio 2019. — Presidenza del presidente Luigi GALLO.

  La seduta comincia alle 12.25.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Luigi GALLO, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Schema di decreto ministeriale concernente la procedura per la formazione degli elenchi nazionali di archeologi, archivisti, bibliotecari, demoetnoantropologi, antropologi fisici, esperti di diagnostica e di scienza e tecnologia applicate ai beni culturali e storici dell'arte.
Atto n. 77.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dell'atto, rinviato nella seduta del 29 aprile 2019.

  Luigi GALLO, presidente, comunica che il 30 aprile scorso la Commissione Bilancio – cui l'atto in esame è assegnato per la deliberazione di eventuali rilievi – ha espresso una valutazione favorevole.

  Anna ASCANI (PD) dichiara di aver avuto notizia che il Governo intenderebbe modificare il testo dell'atto in esame per correggerlo in alcuni passaggi. Ritiene che sul punto sia necessario un chiarimento del Governo, dei cui rappresentanti constata tuttavia l'assenza.

  Federico MOLLICONE (FdI) ritiene anch'egli necessario avere chiarimenti dal Governo sul testo del decreto.

  Flora FRATE (M5S), dopo aver evidenziato che, in base all'articolo 9 dello schema di decreto in esame, gli elenchi di cui si parla non costituiscono albi professionali e l'indicazione dei requisiti o titoli alternativi per l'accesso agli elenchi non è titolo di equipollenza tra gli stessi per finalità diverse da quelle regolate dal decreto stesso, esprime l'avviso che, tuttavia, la normativa in esame produca di fatto una conseguenza di segno opposto: attraverso l'elencazione dei requisiti per l'inserimento negli elenchi, infatti, si determina una tipizzazione molto rigorosa delle categorie professionali, secondo uno schema tipico delle professioni costituite in ordine, con effetti che rischiano di andare oltre i fini del provvedimento. A suo giudizio andrebbe quindi chiarito se si sta costituendo un semplice elenco di professionisti con esperienza certificata ovvero si vogliono qualificare i requisiti necessari per essere considerati professionisti nei settori di attività presi in considerazione nel provvedimento. Ritiene che andrebbe inoltre disciplinato l'esercizio della professione in ambito privato. Conclude sottolineando la necessità di dare, almeno, maggiore valenza al possesso di master e di qualifiche regionali nella valutazione dei requisiti, nonché di delineare una procedura più snella per la certificazione delle esperienze.

  Rosa Alba TESTAMENTO (M5S), relatrice, tenuto conto dell'importanza del provvedimento, e in assenza del rappresentante del Governo, ritiene opportuno rinviare la formulazione di una proposta di parere.

  Luigi GALLO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto ministeriale recante l'approvazione della tabella triennale 2018-2020 relativa ai soggetti beneficiari dei finanziamenti per iniziative per la diffusione della cultura scientifica.
Atto n. 78.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dell'atto.

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  Anna ASCANI (PD), intervenendo sull'organizzazione dei lavori, chiede che la Commissione non proceda all'esame dell'atto in assenza del rappresentante del Governo.

  Luigi GALLO, presidente, informa la Commissione che il rappresentante del Governo, il sottosegretario Giuliano, ha comunicato di essere stato trattenuto da sopravvenuti impegni istituzionali. Chiarisce che, ad ogni modo, la Commissione non procederà oggi a deliberazioni.

  Rossano SASSO (Lega), relatore, introduce l'esame ricordando che, in base alla legge n. 113 del 1991, modificata dalla legge n. 6 del 2000, con l'espressione «cultura tecnico-scientifica» si intende la cultura delle scienze matematiche, fisiche e naturali e la cultura delle tecniche derivate, per favorire le quali al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca sono stati affidati, fra l'altro, i seguenti compiti: la riorganizzazione e il potenziamento delle istituzioni già impegnate nel settore, ma anche l'attivazione di nuove istituzioni e città-centri delle scienze e delle tecniche, nonché l'incentivo delle attività di formazione necessaria per la gestione delle stesse; la promozione della ricognizione delle testimonianze storiche, dei documenti e delle risorse bibliografiche inerenti le scienze e le tecniche presenti in Italia; la promozione dell'informazione e della divulgazione scientifica e storico-scientifica; la promozione della cultura tecnico scientifica nelle scuole. In particolare, sono stati considerati obiettivi strategici la costituzione di un sistema nazionale organico di musei e centri scientifici e storico-scientifici, e lo sviluppo di una rete locale di musei civici di storia naturale, orti botanici e musei scientifici di interesse locale, nonché di orti botanici e musei scientifici delle università.
  Ciò premesso rileva che la tabella triennale è uno dei tre strumenti di intervento previsti dalla legge per la realizzazione delle finalità indicate, mentre gli altri strumenti sono costituiti da contributi annuali, da erogare sulla base dell'emanazione di un bando, e da accordi e intese stipulati dal Ministro con altre amministrazioni dello Stato, università ed enti pubblici e privati. I requisiti per accedere, a domanda, al finanziamento triennale, attengono a possesso della personalità giuridica, entità delle collezioni conservate o del patrimonio materiale o immateriale disponibile, attività prodotte, utenza raggiunta, qualità dell'offerta didattica e comunicativa, capacità di programmazione pluriennale, partecipazione a programmi e progetti cogestiti a livello nazionale o internazionale. La legge prevede, inoltre, che siano privilegiati gli interventi volti al potenziamento delle attività già svolte che abbiano dimostrato efficacia, alla individuazione di strutture scientifiche idonee distribuite sul territorio nazionale, alla loro ottimale integrazione in reti telematiche, anche mediante centri di servizio.
  Ricorda, poi, che in base alla legge ogni tre anni il ministro deve riferire al Parlamento sulle iniziative realizzate, allegando le specifiche relazioni presentate da ogni ente inserito nella tabella triennale. Al riguardo segnala che, però, le uniche relazioni formalmente trasmesse alle Camere sono quelle relative ai trienni 2000-2002 e 2003-2005. Su sollecitazione delle Commissioni in occasione dell'esame dello schema di decreto relativo all'istituzione della tabella triennale 2012-2014, il Governo ha poi trasmesso informalmente alle stesse le relazioni riferite ai trienni 2006-2008, 2009-2011, 2012-2014. La relazione riferita al triennio 2015-2017 non risulta ancora trasmessa.
  Ricorda che la procedura per la concessione del contributo triennale 2018-2020 è stata avviata con il bando emanato con decreto direttoriale 5 giugno 2018, modificato, da ultimo, con decreto direttoriale 27 giugno 2018. In particolare, l'articolo 2 del bando ha precisato che potevano presentare domanda per l'inserimento nella tabella unicamente i soggetti in possesso di personalità giuridica privata. Alla domanda dovevano essere allegati, fra l'altro, lo statuto; la relazione analitica sull'attività del triennio 2015-2017; il programma di attività per il triennio Pag. 1002018-2020; il bilancio preventivo 2018 e i consuntivi degli anni 2015, 2016 e 2017; l'illustrazione della struttura organizzativa con l'indicazione del personale in servizio, con relative qualifiche, di eventuali collaboratori esterni, della consistenza del patrimonio didattico e scientifico e della dotazione strumentale scientifico-multimediale; l'indicazione dei costi di funzionamento connessi alle attività di diffusione della cultura scientifica da sostenere nel 2018. Inoltre, la domanda doveva essere corredata della dichiarazione sull'esistenza o meno di altri contributi di funzionamento, o di altri contributi aventi medesime finalità e natura giuridica, a carico del bilancio dello Stato. Non sono state, tuttavia, esplicitate le eventuali conseguenze derivanti da tale dichiarazione, come invece richiesto dalle Commissioni parlamentari nei pareri sullo schema di decreto istitutivo della tabella triennale 2015-2017.
  Il bando ha disposto che il contributo è riconosciuto nella misura dell'80 per cento dei costi di funzionamento connessi ad attività coerenti con le finalità della legge n. 6 del 2000 e che il trasferimento di risorse è disposto su base annuale, in unica soluzione, previo parere favorevole del Comitato tecnico scientifico, previa verifica amministrativo-contabile delle spese sostenute e rendicontate, e previa presentazione, entro il mese di maggio successivo a quello di riferimento del consuntivo, di relazioni analitiche sull'attività svolta nell'anno di riferimento del contributo e sulla programmazione dell'anno successivo, corredate dal bilancio consuntivo e dalla documentazione contabile delle spese sostenute. È possibile richiedere un'anticipazione fino al 50 per cento del contributo. In caso di mancata rendicontazione o di esito negativo delle attività di controllo e monitoraggio, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca procede alla revoca del contributo assegnato e al recupero delle somme erogate a titolo di anticipo, escludendo il soggetto sia dalla tabella 2018-2020, che da quella relativa al triennio successivo. I criteri di valutazione sono stati ricondotti a tre aggregati, relativi alla qualità dei soggetti proponenti, dell'attività istituzionale, della struttura. Per ciascuno dei tre criteri il punteggio massimo raggiungibile è stato indicato in 20 punti. Per l'approvazione è stato richiesto il raggiungimento di almeno 40 punti. Infine, il bando ha previsto che gli esiti delle procedure di selezione sarebbero stati tempestivamente comunicati ai soggetti proponenti attraverso il servizio telematico Sirio, unitamente alle relative motivazioni.
  Passando al contenuto dello schema, evidenzia che con lo stesso si individuano i soggetti da ammettere al finanziamento triennale 2018-2020 e si opera la ripartizione dell'importo disponibile per il 2018, pari ad euro 5.916.010,30 (ulteriori euro 800.000 sono stati destinati con diverso decreto alla stipula di accordi e intese ed euro 1.300.000 sono stati destinati ai contributi annuali). Rispetto alla somma disponibile per il 2015, primo anno di vigenza della tabella triennale 2015-2017, pari a euro 6.266.010,30, la somma da ripartire per il 2018 registra un decremento del 5,6 per cento. Si tratta di un importo ben lontano da quello, pari ad euro 10,3 milioni annui, previsto dalla legge. Specifica che le domande pervenute sono state 68, di cui solo 67 successivamente perfezionate entro il termine, fissato dal bando, del 23 luglio 2018 e che le 67 domande perfezionate sono state ritenute tutte ammissibili.
  Nella seduta del 12 settembre 2018, il Comitato tecnico scientifico ha stabilito i punteggi da attribuire ai singoli sotto-criteri di valutazione individuati del bando, cui far riferimento per la formazione del giudizio. Nella seduta del 12 marzo 2019, il Comitato tecnico scientifico ha approvato all'unanimità la graduatoria degli enti da inserire nella tabella triennale, con il relativo contributo ammissibile per il primo anno, seguita dall'elenco degli enti che non hanno raggiunto il punteggio minimo richiesto.
  L'estratto del verbale di seduta evidenzia che le valutazioni puntuali di ogni domanda di partecipazione, sulla cui base è stata predisposta la graduatoria, «sono Pag. 101desumibili dalle singole schede presenti sul servizio telematico Sirio». Le stesse, tuttavia, non risultano allegate allo schema.
  Complessivamente, sono risultati finanziabili 51 soggetti che hanno conseguito il punteggio minimo richiesto dal bando, che assorbono il totale delle risorse disponibili, pari a euro 5.916.010,30.
  Per ciascuno dei soggetti valutati è indicato il punteggio complessivo conseguito in sede di valutazione. Le valutazioni dei soggetti ritenuti finanziabili oscillano da 40 a 60 punti. Quelle dei non ammessi, variano da 27 a 37 punti. Solo per i soggetti ritenuti finanziabili è indicato anche il costo di funzionamento giudicato coerente con le finalità dalla legge. Su tale base è stato calcolato, applicando la percentuale dell'80 per cento, il contributo da corrispondere.
  Segnala che dei 51 enti di cui si propone l'inserimento nella tabella triennale, 28 erano presenti anche nella tabella 2015-2017. Rispetto a quest'ultima, la misura del contributo ai medesimi enti varia, di volta in volta, da una riduzione dell'88,8 per cento (Fondazione Galileo Galilei) a un incremento del 131,5 per cento (Unione matematica italiana). L'ammontare del contributo al singolo ente oscilla da un minimo di euro 3.366,94 (Fondazione Galileo Galilei, che ha ottenuto una valutazione di 44,5 punti) ad un massimo di euro 1.487.500 (Museo Galileo – Istituto e Museo di Storia e della Scienza, che ha ottenuto una valutazione di 59,5 punti). Contributi per un importo superiore a un milione di euro sono proposti anche per altri 2 enti, ossia Fondazione IDIS – Città della Scienza e Fondazione Museo nazionale scienza e tecnologia Leonardo da Vinci, che hanno ottenuto una valutazione, rispettivamente, di 57 e 60 punti.

  Anna ASCANI (PD) ribadisce la necessità di un'interlocuzione con il Governo, che ritiene indispensabile affinché vengano chiarite le ragioni delle variazioni – rispetto alla tabella precedente – negli importi dei finanziamenti, nonché nell'elenco dei beneficiari. Dopo aver sottolineato che il numero dei beneficiari è stato ampliato, ma l'ammontare complessivo dello stanziamento è rimasto invariato, rileva come per alcuni enti il contributo dello Stato risulti estremamente esiguo a fronte della finalità cui dovrebbe essere destinato. In particolare, si meraviglia per la riduzione del finanziamento alla Fondazione Museo nazionale Leonardo da Vinci, tanto più che interviene proprio nell'anno della ricorrenza dei 500 anni dalla morte. Conclude rimarcando che i finanziamenti previsti dalla tabella in esame interessano troppi enti e, in assenza di incrementi nelle risorse, sono probabilmente vani in quanto insufficienti agli scopi.

  Federico MOLLICONE (FdI), rilevato che l'assenza del Governo impone, a suo avviso, il rinvio del dibattito, dice di concordare con la deputata Ascani in merito all'esiguità dei finanziamenti, le cui cifre, più vicine a quelle tipiche di finanziamenti erogati da piccoli enti locali che a quelle che dovrebbero caratterizzare il sostegno statale, non possono certamente servire a garantire lo svolgimento di attività significative di diffusione della cultura scientifica e tecnica. Riferendosi quindi in particolare alla riduzione dello stanziamento in favore della Fondazione Leonardo da Vinci, ne sottolinea l'inopportunità, ricordando che la ricorrenza dell'anniversario della morte si celebra proprio quest'anno. Al riguardo ricorda incidentalmente la recente polemica sul prestito promesso dal Ministero alla Francia dell'Uomo Vitruviano e dell'autoritratto di Leonardo: un'operazione del tutto incomprensibile, dato che la ricorrenza deve essere celebrata innanzitutto in Italia, e che è stata sventata anche grazie alle insistenze di Fratelli d'Italia. In conclusione, chiede che l'atto in esame venga ritirato dal Governo, in quanto inidoneo allo scopo di valorizzare la cultura scientifica.

  Valentina APREA (FI), unendosi ai deputati già intervenuti nel chiedere la presenza del rappresentante del Governo, sottolinea la scarsa consistenza dei finanziamenti in favore di enti e di fondazioni che devono realizzare importanti eventi e portare Pag. 102avanti attività numerose. Premesso di non voler entrare nel merito dei criteri di riparto, osserva che il Ministero dovrebbe spiegare almeno le ragioni per le quali, a fronte di una valutazione che ha dato all'ente il massimo punteggio, si è decisa la riduzione dello stanziamento per la Fondazione Museo nazionale Leonardo da Vinci. Invita pertanto il relatore a farsi promotore di una richiesta al Governo di modifica della tabella che ponga rimedio alle sue evidenti incongruenze e che, soprattutto, metta in grado la Fondazione da Vinci di realizzare gli eventi di rilevanza mondiale programmati per quest'anno.

  Marco MARIN (FI) ritiene anch'egli che la discussione non possa proseguire in assenza del rappresentante del Governo.

  Luigi GALLO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

  Martedì 7 maggio 2019 — Presidenza del presidente Luigi GALLO.

  La seduta comincia alle 13.30.

Sulla missione svolta a Dubai per la partecipazione al Global Education and Skills Forum 2019.

  Luigi GALLO, presidente, ricorda che il 23 e il 24 marzo scorsi i deputati Carbonaro e Fusacchia – in rappresentanza della Commissione – hanno svolto una missione di studio negli Emirati Arabi Uniti, per partecipare al Global Education and Skills Forum di Dubai. Ricorda brevemente che il Forum ha l'obiettivo di ispirare nuove idee in materia di canali e modalità di istruzione e di costruire partenariati intesi a promuovere l'educazione come forza innovatrice della società. La missione, autorizzata dal Presidente della Camera, rientrava nel programma di lavoro dell'indagine conoscitiva deliberata dalla Commissione in materia di innovazione didattica.
  Dà quindi la parola ai deputati Carbonaro e Fusacchia perché riferiscano sui lavori del Forum di Dubai.

  Alessandro FUSACCHIA (Misto-+E-CD), dopo aver parlato dell'organizzazione del Forum, che ha visto diverse edizioni precedenti ed è articolato in una serie di sessioni parallele, grazie alle quali i partecipanti si distribuiscono intorno a più tavoli di lavoro relativamente ristretti, dove hanno la possibilità di interagire coi relatori – quel che sarebbe impossibile nelle poche sessioni plenarie, dato l'altissimo numero di delegati da tutto il mondo, oltre duemila – si sofferma in particolare sulla seconda parte dell'evento, denominata «Global teacher prize», che prevede l'assegnazione di un premio del valore di un milione di dollari al miglior docente del mondo. Precisa che è prevista la possibilità di candidarsi da parte dei singoli docenti per arrivare, dopo una prima selezione sulla base di criteri generali, ad una rosa di cinquanta candidati, tra i quali una commissione internazionale effettua un'ulteriore selezione per arrivare a 10 candidati, tra i quali si sceglie la persona cui, a Dubai, viene assegnato il premio. Evidenzia che il sottotitolo di questa sessione è «teachers matter» (gli insegnanti contano) perché lo scopo dell'assegnazione del premio, che ha risonanza globale e attira oltre 10.000 partecipanti, è quello di far crescere lo status sociale dei docenti. Col premio si vuole quindi stimolare uno sforzo globale, da attuare mediante politiche pubbliche nazionali, per promuovere la rivalutazione dello status del docente scolastico, nella certezza che ciò avrebbe importanti ricadute non solo in termini di competenza dei docenti, ma anche di innovazione e crescita della società. In altre parole, l'idea è che l'innovazione didattica nelle scuole e la costruzione di una didattica di qualità non debba essere lasciata alla buona volontà dei singoli insegnanti, ma debba essere curata dal soggetto pubblico con politiche mirate.Pag. 103
  Evidenzia quindi un altro spunto di riflessione, a suo avviso molto importante, emerso nel corso del Forum: quello relativo a mobilità e formazione degli insegnanti. Invita la Commissione a considerare la mobilità come elemento essenziale dell'arricchimento professionale dei docenti, con un'inevitabile ricaduta positiva sulla qualità dell'insegnamento e quindi sugli studenti. Suggerisce sul tema un'audizione dell’ex ministro argentino dell'istruzione Esteban Bullrich, che sarà in Italia in autunno e che potrebbe riferire sulla riforma da lui attuata nel suo Paese, proprio in funzione di un miglioramento dello status dei docenti argentini, attraverso la previsione di un ampio programma di mobilità all'interno delle diverse aree dell'Argentina. Ritiene essenziale non guardare alla mobilità come a una sorta di punizione che fa agognare solo il ritorno alle città di appartenenza, perché al di là delle implicazioni familiari, la mobilità nell'ambito del proprio Paese, e soprattutto in ambito europeo, può costituire un'opportunità come esperienza di autoformazione diretta e indiretta.
  Riferisce quindi sul lavoro portato avanti in altri Paesi per qualificare l'insegnamento anche in termini di carriera, prevedendo una crescita professionale con specifici gradi di avanzamento.
  Porta poi all'attenzione della Commissione il tema dell'innovazione didattica, che nel Forum è stato trattato principalmente in connessione con la tecnologia. Si sofferma sulla sperimentazione di progetti – di cui si è parlato al Forum – che prevedono l'utilizzo della tecnologia per diversificare gli insegnamenti nelle classi, per adeguarli ai bisogni specifici dei diversi studenti ovvero ai diversi livelli di apprendimento nelle singole discipline. Segnala, altresì, la possibilità – che alcuni Paesi stanno sperimentando – di utilizzare le risorse digitali e tecnologiche per il superamento delle barriere fisiche e la creazione di «classi virtuali», con allievi distanti nello spazio e non più obbligati a spostarsi per raggiungere la scuola: ciò anche al fine di non spopolare i piccoli centri e di arricchire proprio lì l'offerta formativa e didattica.
  Sottolinea infine come nei dibattiti del Forum sia emerso che un po’ dappertutto gli esperti faticano a far capire che c’è un'emergenza educativa globale e che serve un'innovazione profonda e strutturale dei sistemi scolastici per portarli al passo con le profonde e rapidissime trasformazioni sociali che stanno interessando il mondo.
  Conclude esprimendo rammarico per la scarsa presenza di delegati italiani, il cui numero al Global Education and Skills Forum è andato sistematicamente diminuendo nel corso degli anni, e auspicando una maggiore partecipazione di rappresentanti italiani alle future edizioni del Forum.

  Alessandra CARBONARO (M5S), dopo aver parlato dell'emozione provata nell'ascoltare il racconto di importanti musicisti e docenti di musica presenti al Forum – che per affinità di formazione e di vocazione l'hanno particolarmente colpita – si sofferma sulle commoventi testimonianze portate al Forum da quanti sono nei loro Paesi quotidianamente alle prese con la difficoltà o l'impossibilità di recarsi a scuola. Sottolinea come in tanti Paesi si parla di innovazione o di scuole del futuro, mentre in altri, lacerati da guerre o terrorismo, studiare è un privilegio riservato a pochi. Riferisce che al Forum sono state gettate le premesse per l'affermazione del diritto globale all'istruzione, nella convinzione che la scuola rappresenti un ascensore sociale che deve essere aperto a tutti. Sottolinea che grande attenzione è stata riservata nei lavori del Forum alla figura del docente, che, nella convinzione di tutti gli intervenuti, deve essere opportunamente valorizzata. Ne trae infatti beneficio tutta la società, come prova il fatto che spesso dietro ai grandi uomini ci sono stati grandi insegnanti. Conclude dicendosi convinta che l'emergenza educativa dovrebbe spingere tutti a ripensare gli indicatori comunemente utilizzati per valutare le prestazioni e i livelli Pag. 104di sviluppo di una società: se si ragionasse, anziché in termini di PIL, in termini di criteri diversi, come ad esempio il BES, la gravità dell'emergenza educativa a livello mondiale apparirebbe in tutta la sua portata.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD) ricorda, con riferimento al concetto da ultimo espresso dalla deputata Carbonaro, che il professor Giovanni Solimine, audito nella mattina dalla Commissione, è autore di un libro dal titolo «Il costo dell'ignoranza» che bene mette in luce le implicazioni del sottovalutare l'emergenza educativa.

  Luigi GALLO, presidente, dopo aver annunciato che è sua intenzione richiamare l'attenzione della Commissione sul tema dell'emergenza educativa, preso atto che non vi sono altre richieste di intervento, dichiara esaurite le comunicazioni.

  La seduta termina alle 13.55.