CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 17 aprile 2019
177.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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COMITATO RISTRETTO

  Mercoledì 17 aprile 2019.

Introduzione dell'insegnamento scolastico dell'educazione civica o educazione alla cittadinanza attiva e responsabile e alla Costituzione (esame C. 682 Capitanio, C. 734 Gelmini, C. 916 Dadone, C. 988 Battilocchio, C. 1166 Toccafondi, C. 1182 Comaroli, C. 1425 Gelmini, C. 1464 Mura, C. 1465 Schullian, C. 1480 Pella, C. 1485 d'iniziativa popolare, C. 1499 Frassinetti, C. 1576 Fusacchia, C. 1696 Brunetta e Petizione n. 111).

  Il Comitato ristretto si è riunito dalle 10 alle 11.10.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 17 aprile 2019. — Presidenza del presidente Luigi GALLO. – Interviene il viceministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca Lorenzo Fioramonti.

  La seduta comincia alle 14.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Luigi GALLO, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

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Introduzione dell'insegnamento scolastico dell'educazione civica o educazione alla cittadinanza attiva e responsabile e alla Costituzione.
C. 682 Capitanio, C. 734 Gelmini, C. 916 Dadone, C. 988 Battilocchio, C. 1166 Toccafondi, C. 1182 Comaroli, C. 1425 Gelmini, C. 1464 Mura, C. 1465 Schullian, C. 1480 Pella, C. 1485 d'iniziativa popolare, C. 1499 Frassinetti, C. 1576 Fusacchia, C. 1696 Brunetta e Petizione n. 111.
(Seguito dell'esame e rinvio – Abbinamento della proposta di legge C. 1709).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta dell'11 aprile 2019.

  Luigi GALLO, presidente, avverte che è stata assegnata alla Commissione la proposta di legge C. 1709 Misiti, che, vertendo sull'identica materia, è stata abbinata a quelle già in discussione.

  Angela COLMELLERE (Lega), relatrice, riferendo sulla proposta di legge C. 1709, evidenzia che, come chiarito dal deputato Misiti nella relazione introduttiva alla sua proposta, questa muove – come molte altre delle proposte in esame – dalla convinzione che cittadinanza e Costituzione siano oggi materie poco o per nulla considerate nei programmi scolastici effettivi e intende ridare dignità alla disciplina, che, per il presentatore, deve intendersi soprattutto come educazione al senso civico. Precisa che la proposta è composta di 3 articoli, che dispongono l'introduzione nelle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado dell'insegnamento dell'educazione civica come materia obbligatoria, su un orario di quattro ore mensili, da affidare ai docenti dell'area storico-geografica nelle scuole secondarie di primo grado e ai docenti dell'area giuridico-economica nelle scuole secondarie di secondo grado. È previsto che nella scuola secondaria di primo grado l'educazione civica sia oggetto di esame di fine ciclo. La proposta di legge prevede che l'insegnamento comprenda attività di approfondimento e promuova iniziative volte a favorire il coinvolgimento di tutti gli studenti, il rispetto per la differenza e l'accettazione delle persone portatrici di disabilità, nonché lo sviluppo del dibattito critico sugli argomenti trattati.

  Luigi GALLO, presidente, dopo aver ricordato che la Commissione ha costituito un comitato ristretto per l'individuazione del testo base per il seguito dell'esame, riferisce che questo ha organizzato i propri lavori in modo da consentire il rispetto del calendario di Assemblea, che fissa l'inizio della discussione sul provvedimento a lunedì 29 aprile. Informa quindi la Commissione che il comitato ristretto si è riunito più volte, lavorando su una proposta di testo unificato predisposta dalla relatrice, la quale è stata progressivamente affinata alla luce delle indicazioni dei deputati componenti del comitato. Nella riunione di questa mattina il comitato ha raggiunto un accordo di massima su un testo unificato (vedi allegato 1), il quale è stato quindi anticipato a tutti i deputati della Commissione per le vie informali. Quindi, sulla base di quanto convenuto tra i gruppi nel comitato ristretto, propone di adottare il testo unificato elaborato in seno al comitato ristretto come testo base per il seguito dei lavori.

  Anna ASCANI (PD), dopo aver ringraziato la relatrice e i colleghi del comitato ristretto per aver recepito, nella costruzione del testo, le diverse sollecitazione dei gruppi politici e delle parti sociali intervenute in audizione, sottolinea due aspetti a suo avviso alquanto rilevanti. Il primo di essi concerne la preoccupazione sollevata dagli esponenti del mondo della scuola rispetto alla previsione di 33 ore da dedicare all'insegnamento dell'educazione civica, ad orario invariato. La seconda riflette le sue perplessità in merito alle risorse che risultano limitate a soli 4 milioni di euro annui a valere su quelle previste all'articolo 1, comma 125, della legge n. 107 del 2015. Auspica, pertanto, che nel prosieguo dell’iter del provvedimento, si possa intervenire per stanziare le risorse occorrenti ad un'effettiva e concreta attuazione delle sue disposizioni.

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  Luigi GALLO, presidente, prende atto che gli altri rappresentanti dei gruppi rinviano i loro interventi ad altra seduta, in considerazione dell'esigenza che la Commissione passi alla discussione del DEF.

  La Commissione delibera di adottare come testo base per il seguito dell'esame il testo unificato elaborato in seno al comitato ristretto (vedi allegato 1).

  Luigi GALLO, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

In memoria di Massimo Bordin.

  Anna ASCANI (PD) esprime il proprio cordoglio per la scomparsa del giornalista Massimo Bordin, voce libera e parte essenziale della storia di Radio radicale.

  Luigi GALLO, presidente, dichiara la propria vicinanza alla famiglia del giornalista, unendosi al dolore di quanti sono in lutto per la scomparsa di una voce che tanti hanno conosciuto.

  Giuseppe BASINI (Lega), ricordando di aver avuto il privilegio di conoscere personalmente Massimo Bordin, sottolinea che la sua morte rappresenta una gravissima perdita per la democrazia e per tutto il Paese.

  Federico MOLLICONE (FdI) ricorda che Bordin non era semplicemente un grande giornalista, ma anche una voce familiare per quanti nelle prime ore del mattino amavano ascoltare la sua rassegna stampa. Aggiunge che la sua attività rimarrà il simbolo di un impegno esemplare e che l'archivio digitale di Radio radicale va considerato come un patrimonio nazionale.

  Luigi CASCIELLO (FI), dopo aver manifestato il proprio cordoglio per la sua scomparsa, sottolinea che Massimo Bordin è stato un professionista che ha accompagnato il risveglio di molti italiani con puntualità, passione e competenza che sono sempre più rare nel giornalismo. La sua morte è giunta in un momento drammatico per Radio radicale, che rischia di dover ridimensionare, se non interrompere, il servizio pubblico finora reso al Paese. Auspica che ci possa essere una riflessione e che siano presi provvedimenti affinché Radio radicale continui ad essere libera e a dare il suo contributo.

  Paolo LATTANZIO (M5S) sottolinea che il suo è il cordoglio di chi si è formato alla radio. Ricorda che Massimo Bordin è stato un autentico combattente radiofonico al servizio di chi si occupa di politica e di comunicazione. Rappresentando la parte buona del giornalismo, è stato il simbolo dell'editoria libera.

  Alessandro FUSACCHIA (Misto-+E-CD), associandosi a nome della sua componente politica alle espressioni di vicinanza alla famiglia di Bordin, ne ricorda l'insegnamento, rappresentato da un giornalismo di qualità in un momento di sovrabbondanza di informazioni. Invita la maggioranza a ricordarsi della qualità del servizio reso da Bordin e da Radio radicale, prima di prendere decisioni in merito ai finanziamenti per Radio radicale.

  La seduta termina alle 14.55.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 17 aprile 2019. — Presidenza del presidente Luigi GALLO. – Interviene il viceministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca Lorenzo Fioramonti.

  La seduta comincia alle 14.55.

Documento di economia e finanza 2019.
Doc. LVII, n. 2 e Allegati.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con condizioni).

  La Commissione prosegue l'esame del documento, rinviato nella seduta del 16 aprile 2019.

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  Federico MOLLICONE (FdI), soffermandosi sulla premessa svolta dalla relatrice nella relazione introduttiva, osserva che, a suo avviso, essa riflette il totale fallimento del Governo nella gestione della cosa pubblica e del bilancio dello Stato. Sottolinea che i numeri immaginifici proclamati inizialmente sono inesorabilmente crollati di fronte alla realtà dei fatti», a causa della politica schizofrenica di un Esecutivo bicefalo, che non riesce ad accordarsi al suo interno sulle misure necessarie.
  Nel DEF si certifica il fallimento di un Governo che prevede un rallentamento allarmante della crescita, specie se si confrontano i dati relativi all'Italia con quelli degli altri Paesi europei, che non sono altrettanto negativi. Afferma che il reddito di cittadinanza sta distruggendo la dignità del lavoro e di chi, per un reddito inferiore, lavora dalle dieci alle dodici ore al giorno. È certo che la flat tax, pur se mai realizzata, non potrà essere applicata con le modalità annunciate.
  Formula quindi un giudizio negativo sul DEF, che, a suo avviso, è implicito anche nella presentazione fatta dalla relatrice ieri e da quella fatta dal ministro Tria nella sua audizione di questa mattina presso le Commissioni Bilancio di Camera e Senato.
  Con riferimento alle misure in materia di istruzione, ritiene che l'unico elemento positivo possa essere ravvisato nell'attuazione del Piano nazionale della scuola digitale, mentre nel settore dell'edilizia scolastica constata con rammarico che le uniche misure anticipate sono monitoraggi e mappature, mentre non si prevedono investimenti, il che comporta un ritorno negativo anche a livello di indotto.
  In merito agli interventi nel settore dei beni culturali, si dichiara contrario anche sul metodo, che vede il Parlamento e le Commissioni esautorati dal Governo, che prepara disegni di legge con deleghe in bianco in materia di FUS, codice dello spettacolo e codice dei beni culturali. Ricorda che il ruolo del Parlamento è principalmente quello di legiferare, e non solo di esprimere il parere sugli atti del Governo.
  Conclude stigmatizzando la decisione presa al vertice del Ministero per i beni e le attività culturali di prestare alla Francia l'uomo di Vitruvio – tra le opere più iconiche al mondo – proprio in concomitanza con le celebrazioni previste in Italia a cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci.

  Alessandra CARBONARO (M5S), relatrice, formula una proposta di parere con condizioni (vedi allegato 2).

  Valentina APREA (FI) osserva che la valutazione negativa sul DEF da lei formulata nella seduta di ieri viene oggi rafforzata alla luce del contenuto della proposta di parere della relatrice. Osserva che, del resto, l'intervento del ministro Tria ha portato avanti un'operazione di disvelamento della verità, e nello stesso senso vanno i richiami del Presidente della Repubblica al Governo sui contenuti e sui tempi di approvazione dei due decreti-legge deliberati dal Consiglio dei ministri e non ancora trasmessi al Quirinale. Anche le condizioni formulate dalla relatrice nella proposta di parere rendono evidente che il DEF del Governo scontenta la stessa maggioranza parlamentare. Sottolinea che la proposta di parere certifica che l'operato sbagliato del Governo viene sostanzialmente bocciato anche dalla maggioranza che lo sostiene. Sollecita quindi l'opinione del rappresentante del Governo in merito alle condizioni poste nella proposta di parere.

  Gabriele TOCCAFONDI (Misto-CP-A-PS-A) sottolinea che la relatrice, proprio ieri, ha riferito che la crescita è passata dall'1 per cento allo 0,1 per cento e che il ministro Tria, in audizione, non ha escluso l'aumento dell'IVA a partire dal prossimo anno. Rileva che con le condizioni della proposta di parere viene richiesto un adeguato e crescente stanziamento di risorse per i settori «cultura e conoscenza»; che la revisione della spesa pubblica non riguardi il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e il Ministero per i beni e le attività culturali, i cui bilanci Pag. 98sono stati già ampiamente ridotti; che si garantisca un incremento salariale più consistente al personale del comparto «istruzione e ricerca»; e che siano reperite risorse per poter ridurre il sovraffollamento delle classi scolastiche. Dichiara quindi che non si può votare a favore di una proposta di parere con la quale la stessa maggioranza certifica che siamo di fronte a un DEF, e quindi a un quadro di finanza pubblica ed economico, che contraddice i salti di gioia al grido di «ce l'abbiamo fatta» del Movimento 5 Stelle, quando pochi mesi fa sul balcone di Palazzo Chigi inneggiavano al deficit fissato al 2,4 per cento del PIL in vista della manovra finanziaria di fine anno.

  Anna ASCANI (PD) esprime sorpresa per una proposta che formalmente è di parere favorevole, ma nella sostanza pone condizioni che per tenore giustificherebbero piuttosto un parere contrario. Concorda nel merito con tutte le condizioni poste, che riflettono le debolezze del DEF da lei evidenziate nel suo intervento di ieri e che rendono palese come gli stessi gruppi di maggioranza si trovino ormai allineati con quelli di opposizione nel giudicare disastroso l'operato del Governo.
  Conclude preannunciando ad ogni modo il voto contrario del suo gruppo, motivato solo dal fatto che la proposta continua ad essere di parere favorevole, anziché, come dovrebbe, di parere contrario.

  Federico MOLLICONE (FdI), sottolineando il contenuto delle condizioni contenute nella proposta di parere, osserva che esse riflettono le motivazioni dei gruppi di opposizione.

  Alessandro FUSACCHIA (Misto-+E-CD) ritiene che il contenuto desueto della proposta di parere riflette il momento surreale che sta caratterizzando questa fase politica. Pur consapevole della drammatica situazione economica e politica, si dichiara preoccupato perché non crede che il parere che la Commissione si accinge a votare cambierà nulla. In tal caso ritiene che il ruolo della Commissione perderebbe di significato e, con esso, anche quello del Parlamento e dei suoi componenti.

  Daniele BELOTTI (Lega) si dichiara sorpreso per gli interventi ascoltati, che immaginava diversi per contenuto a fronte di una proposta di parere che rappresenta proprio quello scatto d'orgoglio e di dignità della Commissione tante volte invocato dalle opposizioni. Il segnale che viene dato, a suo avviso, avrebbe meritato appoggio e una differente considerazione.

  Vittoria CASA (M5S), associandosi al deputato Belotti, rileva che l'opposizione esercita il suo ruolo pur trovandosi di fronte ad una proposta di parere che rimette al centro il sistema istruzione e cultura. Ricorda che in diverse circostanze la Commissione è stata invitata ad una convergenza di posizioni sui temi di suo interesse e – ora che si offre l'occasione di dimostrarla – gli interventi vanno invece in senso contrario. Conclude invitando le forze di opposizione a lavorare con maggiore sinergia.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere della relatrice.

  La seduta termina alle 15.30.

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