CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 2 aprile 2019
168.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 2 aprile 2019.

Audizione informale di rappresentanti della Confederazione delle associazioni provinciali dei diplomati ISEF (CAPDI) e del Comitato Italiano Scienze Motorie (CISM), nell'ambito dell'esame in sede referente del disegno di legge C. 1603-bis Governo, recante: Deleghe al Governo e altre disposizioni in materia di ordinamento sportivo, di professioni sportive nonché di semplificazione.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 11.30 alle 12.30.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 2 aprile 2019. — Presidenza del presidente Luigi GALLO. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Salvatore Giuliano.

  La seduta comincia alle 12.35.

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Sulla pubblicità dei lavori.

  Luigi GALLO, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Interventi per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell'assenteismo.
C. 1433 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alle Commissioni riunite I e XI).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con condizione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 28 marzo 2019.

  Luigi GALLO, presidente, avverte che le Commissioni di merito hanno terminato nella giornata di ieri l'esame degli emendamenti e trasmesso il testo del disegno di legge come risultante dagli emendamenti approvati e che la VII Commissione si esprimerà pertanto sul nuovo testo. Ricorda, inoltre, che il Presidente della Camera ha modificato l'assegnazione in sede consultiva alla VII Commissione, la quale pertanto si esprimerà con un parere ai sensi dell'articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento.

  Virginia VILLANI (M5S), relatrice, riferisce che il nuovo testo del disegno di legge C. 1433, approvato dalle Commissioni I e IX, non contiene modifiche sulle parti di competenza della VII Commissione. Gli emendamenti approvati hanno soppresso l'articolo 3, concernente l'adeguamento dei fondi destinati al trattamento economico accessorio del personale dipendente della pubblica amministrazione e modificato; e hanno modificato sostanzialmente l'articolo 4, recante misure per accelerare le assunzioni mirate e il ricambio generazionale nella pubblica amministrazione, e l'articolo 5, che disciplina le convenzioni per la fornitura di buoni pasto per pubblici dipendenti. Rimarca che le modifiche all'articolo 4 prevedono che sia fatto salvo quanto previsto dall'articolo 1, comma 399, della legge 30 dicembre 2018, n. 145. Si tratta delle norme che prevedono, tra l'altro, che, per l'anno 2019, le università, in relazione alle ordinarie facoltà assunzionali riferite al predetto anno, non possono effettuare assunzioni di personale a tempo indeterminato con decorrenza giuridica ed economica anteriore al 1o dicembre 2019, fatti salvi gli inquadramenti al ruolo di professore associato ai sensi dell'articolo 24, comma 5, della legge 30 dicembre 2010, n. 240. È stato introdotto, inoltre, l'articolo 4-bis recante disposizioni in materia di mobilità tra il settore del lavoro pubblico e quello del lavoro privato. Restano pertanto immodificate le disposizioni di competenza della Commissione, sulle quali si è concentrato il dibattito svoltosi nella seduta di giovedì 28 marzo scorso. Ricorda che si tratta, in particolare, delle norme di cui all'articolo 1, comma 2, relative all'applicazione agli istituti e alle scuole di ogni ordine e grado delle disposizioni concernenti l'istituzione del «Nucleo della concretezza», nonché di quelle di cui all'articolo 2 in materia di introduzione di sistemi di verifica biometrica dell'identità delle persone e di videosorveglianza ai fini dell'osservanza dell'orario di lavoro.
  Presenta quindi una nuova proposta di parere favorevole con una condizione (vedi allegato), predisposta alla luce del dibattito svoltosi nella precedente seduta.

  Valentina APREA (FI), dopo aver preso atto che la nuova formulazione del parere segna un passo in avanti, riflettendo, anche se solo in parte, spunti condivisibili emersi nel dibattito svoltosi in Commissione il 28 marzo scorso, esprime un giudizio comunque negativo. Ritiene infatti Pag. 37che i dirigenti scolastici dovrebbero essere esclusi del tutto dall'ambito di applicazione dell'articolo 2, laddove la condizione contenuta nella proposta di parere della relatrice, pur non stabilendo il controllo sull'orario di lavoro, comunque prevede per essi l'accertamento dell'accesso al luogo di lavoro, il che mortifica, a suo avviso, il loro ruolo e la loro funzione. Preannuncia pertanto il voto contrario di Forza Italia sulla proposta di parere.

  Anna ASCANI (PD), concordando con la deputata Aprea, riconosce il merito della relatrice, la cui nuova proposta di parere evidenzia innegabili margini di miglioramento. Tuttavia, deve ricordare che i dirigenti scolastici non sono equiparabili agli altri dirigenti della pubblica amministrazione. Pertanto, non ritiene accettabile che sia previsto per loro un controllo degli accessi con le modalità disciplinate dal provvedimento, soprattutto dopo aver loro imposto la reggenza di più plessi scolastici, cosa che li costringe a continui spostamenti da una sede all'altra. A suo avviso, tutto il personale degli istituti di formazione ed educazione dovrebbe essere esonerato dall'ambito di applicazione dell'articolo 2. Annuncia quindi il voto contrario del Partito democratico anche sulla nuova proposta di parere.

  Luigi GALLO, presidente, invita i deputati della Commissione a contenere i tempi dei loro interventi, in quanto a breve inizieranno i lavori delle Commissioni I e XI, le quali attendono il parere.

  Valentina APREA (FI), dopo aver rimarcato che il tenore della proposta di parere della relatrice è cambiato rispetto all'ultima seduta e che è pertanto necessario assicurare alla Commissione un tempo congruo per discuterne, invita il presidente a non comprimere il dibattito.

  Luigi GALLO, presidente, assicura che non è sua intenzione sacrificare il confronto tra le diverse forze politiche, alle quali è sempre stato concesso il tempo necessario a rappresentare la propria posizione in merito ai temi di volta in volta affrontati.

  Marco MARIN (FI), dopo aver concordato con la collega Aprea circa la necessità di un esame approfondito a seguito del cambiamento della proposta di parere della relatrice, sottolinea come, nel suo contenuto, siano stati recepiti rilievi formulati dagli esponenti dei gruppi di opposizione nella precedente seduta, anche se la proposta non è ancora pienamente condivisibile, per le ragioni chiarite dalla deputata Aprea.

  Paola FRASSINETTI (FdI), considerando insufficienti le modifiche introdotte dalla relatrice nella sua nuova proposta di parere, preannuncia il voto contrario del suo gruppo.

  Luigi CASCIELLO (FI) rileva che le questioni emerse nel dibattito della scorsa settimana sono state accolte solo parzialmente e che il provvedimento finirà per colpire in modo punitivo i dirigenti scolastici, dell'importanza e gravosità del cui lavoro sembra non vi sia coscienza. Osserva, inoltre, che prevedere l'installazione dei sistemi di rilevazione delle presenze a invarianza di spesa implica presumibilmente che i relativi oneri saranno posti a carico delle istituzioni scolastiche, i cui bilanci non possono però sopportare questa spesa aggiuntiva. Dopo aver quindi ricordato al deputato Belotti che per i parlamentari l'identificazione mediante parametri biometrici è facoltativa, e non obbligatoria, invita i colleghi della maggioranza ad abbandonare i facili populismi, che non aiutano nessuno.

  Vittoria CASA (M5S) ribadisce i contenuti del suo intervento del 28 marzo scorso. Dopo aver espresso apprezzamento per gli sforzi compiuti dalla relatrice per accogliere nella proposta di parere le criticità evidenziate in sede di dibattito, rileva che le disposizioni in esame non tengono nel giusto conto la specificità della realtà scolastica e che la condizione formulata nel parere sembra essere il frutto di una mediazione Pag. 38che personalmente dichiara però di non comprendere. Ricordata, infine, la complessità della funzione e del ruolo dei dirigenti scolastici, che sono vincolati da contratto al conseguimento di specifici obiettivi, preannuncia il suo voto contrario alla proposta di parere della relatrice.

  Alessandro FUSACCHIA (Misto-+E-CD), dopo aver osservato che Commissione e Assemblea somigliano sempre di più a meri notai, chiamati a ratificare decisioni prese altrove, auspica che i deputati possano tornare a svolgere un ruolo coerente con il loro mandato costituzionale. Dopo aver quindi manifestato apprezzamento per lo sforzo non da poco profuso dalla relatrice nella rielaborazione della proposta di parere, si domanda che senso abbia sottoporre i dirigenti scolastici alla rilevazione della presenza in servizio, tenuto conto che una loro eventuale assenza potrebbe essere pur sempre giustificata dalla funzione, che li vede spesso impegnati su più scuole. Meglio allora sarebbe, a suo avviso, indire concorsi per assicurare la presenza di un dirigente in ogni istituzione scolastica. Invita quindi la relatrice a modificare la condizione, per sottrarre anche i dirigenti scolastici all'applicazione dell'articolo 2, preannunciando altrimenti il proprio voto contrario sulla proposta di parere.

  Virginia VILLANI (M5S), relatrice, conferma la proposta di parere (vedi allegato).

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere della relatrice.

Ratifica ed esecuzione del Protocollo aggiuntivo (n. 3) all'Accordo sulla sede tra il Governo della Repubblica italiana e l'Istituto Universitario europeo, con allegati, fatto a Firenze il 19 ottobre 2018.
C. 1681 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Domenico FURGIUELE (Lega), relatore, riferisce che il disegno di legge su cui la Commissione è chiamata ad esprimere il proprio parere, già approvato dal Senato il 7 marzo scorso, reca l'autorizzazione alla ratifica del Protocollo aggiuntivo (n. 3) all'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e l'Istituto universitario europeo sulla sede.
  Ricorda che l'Istituto universitario europeo (IUE) è un'istituzione accademica di eccellenza, fondata nel 1972 dai sei paesi fondatori delle Comunità europee, con l'obiettivo di promuovere la ricerca e gli studi dottorali e post-dottorali nell'ambito delle scienze sociali. Ad oggi fanno parte dello IUE 23 Stati membri dell'Unione europea, cui si aggiungono Svizzera e Norvegia, che hanno siglato con la struttura accordi di associazione. A seguito della stipula, nel luglio del 1975, di un apposito Accordo con l'Italia, l'Istituto ha stabilito la propria sede presso la Badia Fiesolana di San Domenico di Fiesole. La ratifica del Protocollo in esame deriva dall'esigenza di dotare l'IUE di strutture che gli consentano di avviare pienamente le attività della School of Transnational Governance: scuola di formazione avanzata sui grandi temi strategici dei futuri scenari internazionali – tra cui libertà, democrazia e diritti; regolazione di finanza, commercio e mercati; cambiamenti climatici e sostenibilità ambientale; diplomazia culturale – a beneficio di studenti, ricercatori, studiosi e operatori pubblici e privati destinati a esercitare responsabilità decisionali e a formulare politiche statuali e sovranazionali.
  A tale scopo il Governo italiano ha offerto all'IUE la concessione di un ulteriore edificio, identificato nel Palazzo Buontalenti, a Firenze per farne la sede della School of Transnational Governance (STG). Il Protocollo si compone di un preambolo e di otto articoli, strutturati in tre capi, contenenti rispettivamente le disposizioni relative a Palazzo Buontalenti (articoli 1- 4), quelle relative agli immobili in uso all'IUE (articolo 5) e le disposizioni finali (articoli 6-8). Il disegno di legge di ratifica si compone di quattro articoli. Gli Pag. 39articoli 1 e 2 recano, rispettivamente, l'autorizzazione alla ratifica e l'ordine di esecuzione del Protocollo aggiuntivo (n. 3) all'Accordo sulla sede tra il Governo della Repubblica italiana e l'Istituto universitario europeo, con Allegato, fatto a Firenze il 18 giugno 2018. L'articolo 3 dispone la copertura finanziaria del provvedimento.
  Conclude formulando una proposta di parere favorevole.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla manipolazione di competizioni sportive, fatta a Magglingen il 18 settembre 2014.
C. 1638 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alle Commissioni riunite II e III).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Felice MARIANI (M5S), relatore, riferisce che il disegno di legge sul quale la Commissione è chiamata ad esprimere il parere, già approvato dal Senato, autorizza la ratifica della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla manipolazione di competizioni sportive, fatta a Magglingen il 18 settembre 2014, e detta disposizioni di adeguamento dell'ordinamento interno italiano alla Convenzione. Ricorda che nella XVII legislatura venne presentato un analogo disegno di legge (Atto Camera n. 4303) che fu approvato dalla Camera il 22 novembre 2017, ma non ha completato il suo iter a causa della fine della legislatura. Precisa che la Convenzione del Consiglio d'Europa sulla manipolazione di competizioni sportive è intesa a prevenire, individuare e sanzionare la manipolazione delle competizioni sportive, coinvolgendo tutte le parti interessate a tale obiettivo, ossia le autorità pubbliche, le organizzazioni sportive e gli operatori di scommesse sportive.
  Nel testo della Convenzione in esame l'espressione «manipolazione di competizioni sportive» non si riferisce esclusivamente alla competizione che vede il confronto di atleti o squadre e nemmeno alla sola manipolazione del risultato finale di una competizione sportiva, ma più in generale a tutte le possibili modifiche intenzionali e irregolari dello svolgimento o del risultato di una competizione sportiva, volte a interferire in tutto o in parte con il carattere imprevedibile della competizione stessa per ottenere un indebito vantaggio personale o in favore di terzi.
  Sottolinea che la crescente commercializzazione degli eventi sportivi e la loro esposizione mediatica hanno favorito un consistente incremento degli interessi economici legati ad alcuni risultati sportivi ed incentivato lo sviluppo di nuove attività, sia lecite sia illecite. Due fenomeni peculiari sono emersi in tale contesto: il moltiplicarsi delle tipologie di scommesse disponibili e lo sviluppo di un consistente mercato illegale capace di offrire margini di rendimento particolarmente elevati, in grado di attirare le organizzazioni criminali che dalla manipolazione delle competizioni sportive su cui sono effettuate le scommesse traggono enormi ricavi, riciclando, in tal modo, denaro di provenienza illecita. La Convenzione in esame rappresenta uno strumento in grado di riunire tutte le misure preventive e repressive per un'efficace lotta alla manipolazione delle competizioni sportive, potenziando nel contempo il profilo della cooperazione internazionale. Riferisce che il testo della Convenzione si compone di un preambolo e 41 articoli.
  Lo scopo della Convenzione è combattere la manipolazione delle competizioni sportive al fine di proteggere l'integrità e l'etica dello sport, in conformità al principio dell'autonomia del medesimo. Gli obiettivi consistono nella prevenzione, identificazione ed applicazione di sanzioni alle manipolazioni ad ogni livello territoriale delle manifestazioni sportive e nella promozione della cooperazione tra le autorità pubbliche, le organizzazioni sportive e quelle coinvolte nelle scommesse, a livello Pag. 40internazionale e nazionale, contro tale fenomeno. I princìpi guida ai quali deve ispirarsi la lotta alla manipolazione delle competizioni sportive sono costituiti dai diritti dell'uomo, dalle regole di legalità e di proporzionalità, dalla protezione della vita privata e dei dati personali. In particolare, l'articolo 6 sollecita le Parti ad incoraggiare l'educazione, la formazione la sensibilizzazione e la ricerca finalizzate alla lotta alla manipolazione delle competizioni sportive.
  A sua volta, il disegno di legge di autorizzazione alla ratifica è composto da 7 articoli. Gli articoli 1 e 2 prevedono, rispettivamente, l'autorizzazione alla ratifica e l'ordine di esecuzione della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla manipolazione di competizioni sportive. Gli articoli da 3 a 5 introducono disposizioni di adeguamento dell'ordinamento nazionale alle previsioni della Convenzione. Come spiegato nella relazione illustrativa del disegno di legge di ratifica presentato al Senato (A.S. 773), il Governo ritiene che non abbisognino di adeguamento le restanti parti della Convenzione, in quanto il nostro ordinamento prevede già misure di prevenzione delle frodi sportive e forme di cooperazione tra le società sportive e le autorità pubbliche di regolamentazione (articoli 1-14 della Convenzione) e persegue penalmente le condotte di frode nelle competizioni sportive attraverso le fattispecie di reato previste dalla legge n. 401 del 1989 (articoli da 15 a 28 della Convenzione). Per i profili che necessitano invece di adeguamento, l'articolo 3 del disegno di legge dà attuazione nel nostro ordinamento all'articolo 9 della Convenzione, che invita gli Stati a identificare un'autorità responsabile per la regolamentazione delle scommesse sportive e per l'applicazione di misure di contrasto delle manipolazioni delle competizioni. L'autorità competente viene individuata dal legislatore nell'Agenzia delle dogane e dei monopoli.
  Ricorda, infatti, che l'Agenzia, in veste di amministrazione dei monopoli, è garante della legalità e della sicurezza in materia di gioco e svolge funzioni di controllo sulla produzione e vendita dei tabacchi al fine di assicurare il regolare afflusso delle imposte. L'articolo 5 introduce nel decreto legislativo n. 231 del 2001 la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche per reati di frode in competizioni sportive e di esercizio abusivo di giochi e scommesse, dando così attuazione all'articolo 23 della Convenzione. In particolare, il disegno di legge inserisce un nuovo articolo 25-quaterdecies nel catalogo dei reati che costituiscono presupposto della responsabilità amministrativa degli enti, prevedendo specifiche sanzioni pecuniarie per la commissione dei reati di frode nelle competizioni sportive e di scommesse illecite). L'articolo 6 del disegno di legge prevede che si sia attuazione alle disposizioni della legge di ratifica con le risorse disponibili a legislazione vigente, senza nuovi oneri per la finanza pubblica.
  Sottolinea, infine, che ciò che la Convenzione sottoposta a ratifica vuole salvaguardare sono il ruolo e la funzione principale dello sport, che, per definizione e per sua stessa natura, esclude ogni forma di inganno e di sopraffazione. Lo sport, infatti, deve poter essere vissuto, da chi lo pratica e da chi vi assiste, come un mondo ordinato di confronti e scontri leali; per i giovani, in particolare, deve essere la prima grande scuola di lealtà e trasparenza.
  Conclude formulando una proposta di parere favorevole.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 13.15.

SEDE REFERENTE

  Martedì 2 aprile 2019. — Presidenza del presidente Luigi GALLO, indi della vicepresidente Giorgia LATINI. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Salvatore Giuliano.

  La seduta comincia alle 13.15.

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Introduzione dell'insegnamento scolastico dell'educazione civica o educazione alla cittadinanza attiva e responsabile e alla Costituzione.
C. 682 Capitanio, C. 734 Gelmini, C. 916 Dadone, C. 988 Battilocchio, C. 1166 Toccafondi, C. 1182 Comaroli, C. 1425 Gelmini, C. 1464 Mura, C. 1465 Schullian, C. 1480 Pella, C. 1485 d'iniziativa popolare, C. 1499 Frassinetti, C. 1576 Fusacchia e Petizione n. 111.

(Seguito dell'esame e rinvio – Abbinamento della proposta di legge C. 1696 – Nomina di un Comitato ristretto).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 6 marzo 2019.

  Luigi GALLO, presidente, avverte che è stata assegnata alla Commissione la proposta di legge C. 1696 Brunetta. Sulla base di quanto convenuto nell'ambito dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, comunica di averne disposto l'abbinamento, ai sensi dell'articolo 77, comma 2, del Regolamento, ai progetti di legge in titolo.

  Angela COLMELLERE (Lega), relatrice, riferisce che il provvedimento da ultimo abbinato alle proposte di legge in materia di educazione civica o di educazione alla cittadinanza, prevede, in ossequio al patrimonio enogastronomico italiano quale parte integrante del più ampio patrimonio culturale, storico e artistico del nostro Paese, l'istituzione dell'insegnamento della storia e della cultura del vino e delle eccellenze enogastronomiche italiane come materia di educazione civica nelle scuole primarie e secondarie di primo e di secondo grado. In particolare, nelle scuole secondarie di secondo grado con indirizzo agrario, agroalimentare e agroindustriale e negli istituti professionali alberghieri, l'insegnamento obbligatorio della storia e della cultura delle eccellenze enogastronomiche italiane dovrà costituire disciplina di specializzazione.
  Si prevede, inoltre, che le lezioni siano svolte anche presso aziende alimentari italiane, aziende vinicole, cantine e musei del vino, al fine di consentire agli studenti una conoscenza del patrimonio vinicolo e gastronomico italiano attraverso una formazione a 360 gradi. L'articolo 2 interviene sui programmi di insegnamento prevedendo che con decreto ministeriale sia stabilito il contenuto dei programmi di insegnamento della storia e della cultura delle eccellenze enogastronomiche italiane. L'articolo 3 reca prevede l'avvio di un progetto di corsi di qualificazione professionale, anche mediante percorsi di affiancamento con le aziende del territorio, le cantine, i musei del vino e i consorzi, al fine di fornire ai docenti le informazioni e le conoscenze necessarie allo svolgimento dell'insegnamento della storia e della cultura delle eccellenze enogastronomiche italiane, nonché le linee guida per la predisposizione di corsi di aggiornamento e di qualificazione professionale. È altresì stabilito, all'articolo 5, che dall'attuazione delle disposizioni della legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, mentre all'articolo 6 è specificato che le disposizioni della legge sono applicabili nelle regioni a statuto speciale e nelle province autonome di Trento e di Bolzano compatibilmente con i rispettivi statuti e con le relative norme di attuazione.

  Giorgia LATINI, presidente, comunica che la Conferenza dei presidenti dei gruppi riunitasi la scorsa settimana ha stabilito che la discussione in Assemblea del provvedimento in titolo inizi lunedì 29 aprile. Ricorda quindi che con quelle di questa settimana si esaurirà l'elenco delle audizioni informali programmate sul provvedimento. Quindi, sulla base di quanto convenuto nell'ambito dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, propone di costituire un comitato ristretto cui affidare il compito di individuare il testo di riferimento per la successiva fase di esame.

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  La Commissione delibera di nominare un Comitato ristretto.

  Giorgia LATINI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta, avvertendo che il Comitato ristretto sarà convocato già nella corrente settimana per decidere in merito al testo base e che, una volta individuato il testo base, sarà fissato un termine per la presentazione degli emendamenti.

  La seduta termina alle 13.20.

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