CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 7 febbraio 2019
139.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
Pag. 71

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 7 febbraio 2019. — Presidenza del vicepresidente, Luca CARABETTA.

  La seduta comincia alle 9.

DL 1/2019: Misure urgenti a sostegno della Banca Carige Spa – Cassa di risparmio di Genova e Imperia.
Nuovo testo C. 1486 Governo.

(Parere alla VI Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 5 febbraio 2019.

  Marco RIZZONE (M5S), relatore, ad integrazione della relazione già svolta sul testo originario del decreto-legge, informa la Commissione delle modifiche apportate in sede referente dalla VI Commissione. È stato inserito nel testo l'articolo 21-bis, Pag. 72con il quale si prevede che il Ministro dell'economia e delle finanze trasmetta alle Camere una relazione quadrimestrale relativa alle istanze presentate e agli interventi effettuati in base a quanto stabilito dal decreto-legge, con l'indicazione dell'ammontare delle risorse erogate e delle finalità di spesa. La relazione, in particolare, deve riportare le informazioni attinenti al profilo di rischio e al merito di credito, riferite alla data nella quale sono stati concessi i finanziamenti, dei soggetti nei cui confronti la banca Carige vanta crediti, classificati in sofferenza, per un ammontare pari o superiore all'1 per cento del patrimonio netto. È stata inoltre modificata la norma di copertura finanziaria, prevista dall'articolo 22, in accoglimento della condizione, volta a garantire il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione, posta nel parere reso dalla V Commissione. Si precisa che le riduzioni di spesa ivi previste sono disposte per l'anno 2019. La Commissione di merito ha apportato infine correzioni di forma al testo del decreto-legge, con l'approvazione di alcuni emendamenti e di una proposta complessiva di correzioni di forma.
  Formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).

  Sara MORETTO (PD) preannuncia il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico sulla proposta di parere del relatore. È noto, infatti, il giudizio positivo della sua forza politica su un provvedimento che rispecchia quelli adottati nella scorsa legislatura in situazioni analoghe dai Governi di cui era parte rilevante il Partito Democratico. La differenza è che l'attuale maggioranza, allora opposizione, accusava quei Governi di voler salvare le banche e i banchieri, mentre ora si parla di tutela dei risparmiatori. Constata quindi un deciso mutamento di opinione. Ribadisce la validità dei provvedimenti di allora e di quello attuale, presi a tutela dei risparmiatori, dei correntisti e delle imprese. Si augura lealtà e correttezza da parte dell'attuale maggioranza nelle dichiarazioni pubbliche dei suoi esponenti, in base a una presa d'atto della responsabilità di governo, che presuppone una tutela di tutte le imprese, compresi gli istituti bancari.

  Giorgia ANDREUZZA (Lega) preannuncia il voto favorevole del gruppo della Lega sulla proposta di parere del relatore.

  Marco RIZZONE (M5S) relatore, nel ribadire la posizione favorevole del gruppo del Movimento 5 Stelle sul provvedimento, desidera replicare alla deputata Moretto e precisare che quanto da lei detto, a suo avviso, non è corretto, in quanto le situazioni richiamate non sono assimilabili a quella attuale.

  Sara MORETTO (PD) ritiene doveroso replicare alle affermazioni del relatore. Non ritiene di aver detto cose imprecise, in quanto il provvedimento in esame presenta evidenti analogie con quello sul Monte dei Paschi, analogie accentuate in sede referente con l'approvazione di emendamenti presentati anche dal suo gruppo.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 9.10.

INTERROGAZIONI

  Giovedì 7 febbraio 2019. — Presidenza della presidente Barbara SALTAMARTINI. – Interviene il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Davide Crippa.

  La seduta comincia alle 13.25.

5-00069 Porchietto: Sulla situazione della società Perstorp Polialcoli.

  Il sottosegretario Davide CRIPPA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Claudia PORCHIETTO (FI), replicando, si dichiara insoddisfatta della risposta del rappresentante del Governo che non apporta Pag. 73nessuna novità sulla questione oggetto di un'interrogazione che, lo ricorda, risale al 4 luglio scorso e di cui le era stato chiesto informalmente il rinvio per un approfondimento. Questo mentre il Ministero si fa vanto della gestione delle crisi industriali, come riportato dalla stampa. Non nasconde che si aspettava di più dalla risposta del sottosegretario che, tra l'altro, conosce bene la vicenda, provenendo da quel territorio. Sottolinea come non si possa affermare che si tratti di una vertenza localistica, perché riguarda un'azienda ad alta tecnologia, la cui importanza non è inferiore, ad esempio, alla Pernigotti. Osserva poi come la situazione non si sia semplificata, ma al contrario complicata dopo lo spacchettamento e l'ingresso di una società specializzata in smaltimento dei rifiuti, che ha creato problematiche ambientali, rilevate dalla provincia di Vercelli. Rileva inoltre come i lavoratori nel passaggio da un'azienda all'altra abbiano visto diminuire il loro salario di circa 300 euro netti. Ribadisce quindi come la risposta sia insufficiente per le aspettative dei lavoratori e delle istituzioni locali, di fronte a una crisi che non è affatto conclusa.

5-00110 Raciti: Sul rilancio dell'area industriale dei comuni di Gela, Mazzarino, Riesi, Caltagirone e Piazza Armerina.

  Il sottosegretario Davide CRIPPA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Gianluca BENAMATI (PD), sottoscrive l'interrogazione in titolo e, replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta del rappresentante del Governo. Risposta che contiene degli elementi positivi, ma anche altri meritevoli di un'ulteriore riflessione. È positiva la conferma dei 15 milioni di euro stanziati dal Governo per l'area di Gela, che si sommano ai 10 milioni stanziati dalla Regione siciliana. Ma nel contempo l'aspetto negativo è che questa cifra è insufficiente e inadeguata alle esigenze del territorio, la cui crisi sarà acuita, a suo avviso, dopo la conversione in legge del decreto-legge n. 135 del 2018, il cosiddetto decreto «semplificazioni».

5-00432 Foti: Sull'attività di disattivazione delle installazioni nucleari e sulla gestione di Sogin S.p.a.

  Il sottosegretario Davide CRIPPA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Tommaso FOTI (FdI), replicando, ringrazia il rappresentante del Governo per aver risposto a tutti i quesiti posti. Osserva che anche dalla risposta si può dedurre che la missione iniziale della Sogin non corrisponde più all'attività della società, e come siano sempre di più posticipati i tempi di uscita definitiva dal nucleare. Ogni Governo, infatti, individua un deposito nazionale senza portarne a compimento l'installazione. Osserva poi come il presidente della 10a Commissione del Senato, in visita a Caorso, abbia affermato che non vi è la necessità di un deposito nazionale, ma che invece i rifiuti vanno mandati all'estero. Dalla parte delle istituzioni non vi è, quindi, un atteggiamento positivo nei confronti dei territori interessati, i cui cittadini ogni due o tre anni ascoltano promesse che non vengono mantenute. Ritiene, quindi, al di là del commissariamento inevitabile per la scadenza dei vertici, che bisogna definire una tempistica seria e certa per l'individuazione di un sito nazionale, per evitare che materiali nucleari, oggi all'estero per la loro lavorazione, ritornino nei siti originari. Sottolinea poi lo sconcerto per il completo stato di abbandono in cui si trova la scuola di formazione di Caorso. In conclusione, chiede al Governo di dare il necessario impulso ai vertici della Sogin.

5-00927 Businarolo: Sul fallimento della Cariboni Paride S.p.a.

  Il sottosegretario Davide CRIPPA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

Pag. 74

  Francesca BUSINAROLO (M5S), replicando, si dichiara soddisfatta per la risposta del rappresentante del Governo alla interrogazione in titolo, che nasceva dalla richiesta di un dipendente della società oggetto dell'interrogazione medesima.

  Barbara SALTAMARTINI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 13.55.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 7 febbraio 2019. — Presidenza della presidente Barbara SALTAMARTINI.

  La seduta comincia alle 13.55.

Modifiche all'articolo 3 del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, in materia di disciplina degli orari di apertura degli esercizi commerciali.
C. 1 Iniziativa popolare, C. 457 Saltamartini, C. 470 Benamati, C. 526 Crippa, C. 587 Consiglio Regionale delle Marche, C. 860 Epifani e C. 1333 Polidori.

(Seguito dell'esame e rinvio – Abbinamento della proposta di legge C. 1333).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 7 novembre 2018.

  Barbara SALTAMARTINI, presidente, avverte che, in data 18 dicembre 2018, è stata assegnata alla X Commissione, in sede referente, la proposta di legge C. 1333 Polidori recante «Disposizioni in materia di apertura festiva degli esercizi di commercio al dettaglio e norme per tutelare e favorire l'insediamento degli esercizi commerciali nei centri urbani» di cui il gruppo di Forza Italia ha chiesto l'abbinamento alle proposte di legge in materia di orari di apertura degli esercizi commerciali già all'esame della Commissione (C.1 Iniziativa popolare, C. 457 Saltamartini, C. 470 Benamati, C. 526 Crippa, C. 587 Consiglio Regionale delle Marche e C. 860 Epifani).
  Poiché la suddetta proposta di legge contiene disposizioni in materia analoga a quella disciplinata dalle proposte già all'ordine del giorno, propone alla Commissione, a seguito di quanto convenuto nella riunione dell'Ufficio di Presidenza del 9 gennaio scorso, di disporne l'abbinamento alle proposte già all'esame della Commissione.

  La Commissione approva la proposta della Presidente.

  Andrea DARA (Lega), relatore, ad integrazione della sua relazione sui provvedimenti all'esame della Commissione, illustra i contenuti della proposta di legge C. 1333 Polidori. recante «Disposizioni in materia di apertura festiva degli esercizi di commercio al dettaglio e norme per tutelare e favorire l'insediamento degli esercizi commerciali nei centri urbani» e composta di cinque articoli.
  L'articolo 1 indica le finalità del provvedimento, mirato a introdurre, nel rispetto della legislazione vigente in materia di liberalizzazione degli orari di apertura degli esercizi commerciali, nonché dei principi dell'ordinamento dell'Unione europea relativi alla concorrenza e alla tutela dei consumatori, misure volte a garantire il diritto dei lavoratori a un adeguato riposo domenicale o festivo nonché alla conciliazione tra lavoro e famiglia e tra tempi di vita e tempi di lavoro e a tutelare la competitività delle imprese commerciali in sede fissa e riconoscere il ruolo di servizio e di presidio del territorio svolto dagli esercizi commerciali di prossimità.
  L'articolo 2 detta misure di tutela per il lavoro domenicale e festivo dei lavoratori del settore del commercio. Si dispone che, in attuazione delle norme in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità e del codice delle pari opportunità tra uomo e donna, i lavoratori con responsabilità familiari hanno diritto di conciliare il proprio lavoro con le esigenze di vita familiare secondo modalità da Pag. 75stabilire nei contratti o negli accordi collettivi. Si stabilisce che i contratti collettivi assicurano che i lavoratori del settore del commercio, con qualsiasi forma contrattuale, possano usufruire di un numero di riposi settimanali domenicali, calcolati escludendo le domeniche comprese nel periodo di ferie, non inferiore a un terzo delle domeniche nell'anno ovvero delle domeniche comprese nel periodo di durata contrattuale del rapporto di lavoro. I contratti di lavoro assicurano altresì al lavoratore la possibilità di usufruire del giorno di riposo in almeno un terzo delle domeniche e delle festività individuate dalla legge n. 260 del 1949. Si prevede peraltro che il lavoratore può chiedere di derogare ai limiti del numero di domeniche o festività lavorate, anche per periodi limitati di tempo e che gruppi di lavoratori possono stabilire forme di rotazione tra loro, secondo criteri che garantiscano la piena copertura delle esigenze aziendali.
  L'articolo 3 dispone in materia di informazione ai consumatori e agli utenti sugli orari di apertura degli esercizi di commercio al dettaglio e dei servizi. In tal senso novella l'articolo 31 del decreto – legge n. 201 del 2011, con l'introduzione di due nuovi commi. La novella prevede che i comuni, ove possibile in modo coordinato tra loro, e le città metropolitane, entro il mese di febbraio di ciascun anno, predispongono un documento informativo sugli orari e sulle giornate di apertura dei servizi e degli esercizi di commercio al dettaglio esistenti nel rispettivo territorio e ne curano la diffusione. Tale documento, che non ha efficacia regolatoria per lo svolgimento delle attività delle imprese, è redatto sulla base delle informazioni rese disponibili dagli operatori, dalle loro organizzazioni di categoria o da altre fonti, al fine di definire il quadro di riferimento coordinato per l'accesso ai servizi da parte dei consumatori e degli utenti. Il documento contiene indicazioni non vincolanti, per gli operatori, su possibili interventi atti a migliorare l'accesso e la fruibilità dei servizi da parte dei consumatori e degli utenti e a promuovere nel territorio un'offerta complessiva in grado di aumentarne l'attrattività. Il documento è redatto previa consultazione delle organizzazioni di categoria interessate e delle associazioni dei consumatori. Sulla base di esso possono essere stipulati accordi tra il comune o la città metropolitana e le organizzazioni di categoria al fine di promuovere iniziative volte a favorire l'accesso dei consumatori e degli utenti ai servizi rivolti al pubblico e agli esercizi commerciali e a contribuire allo sviluppo della funzione pubblica e delle attività commerciali.
  L'articolo 4 interviene in materia di rafforzamento delle tutele per gli esercizi commerciali nei centri urbani e misure per favorire l'insediamento delle imprese nel settore del commercio al dettaglio. A tal fine, viene sostituito il comma 2 del citato articolo 31 del decreto-legge n. 201 del 201 nel senso di prevedere che, secondo la disciplina dell'Unione europea e nazionale in materia di concorrenza, libertà di stabilimento e libera prestazione di servizi, costituisce principio generale dell'ordinamento nazionale la libertà di apertura di nuovi esercizi commerciali sul territorio senza contingenti, limiti territoriali o altri vincoli di qualsiasi altra natura, esclusi quelli connessi alla tutela della salute, dei lavoratori, dell'ambiente, dei beni culturali, nonché alla salvaguardia dei centri storici e del presidio urbano e di servizio rappresentato dagli esercizi commerciali di cui alle lettere d) ed e) del comma 1 dell'articolo 4 del decreto legislativo n. 114 del 1998, ossia gli esercizi di vicinato e le medie strutture di vendita. Si stabilisce che le regioni, le città metropolitane e gli enti locali adeguano i propri ordinamenti alle suddette prescrizioni entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge, con la facoltà di prevedere, d'intesa con le associazioni degli operatori e senza discriminazioni, anche l'interdizione dell'insediamento degli esercizi commerciali o limitazioni all'insediamento di determinate attività in talune aree, ovvero il rispetto di distanze minime obbligatorie tra attività commerciali appartenenti alla medesima tipologia, ivi compresa l'attività di commercio itinerante su aree pubbliche, fatte salve le fiere e le analoghe manifestazioni Pag. 76autorizzate dai comuni, solo qualora vi sia la necessità di garantire la tutela della salute, dei lavoratori, dell'ambiente, dei beni culturali, nonché la salvaguardia dei centri storici e del presidio urbano. Con una norma transitoria si dispone che le modifiche agli ordinamenti vigenti adottate per adeguamento alla legge dalle regioni, dalle città metropolitane e dagli enti locali non si applicano alle imprese di cui alle lettere d), e), f) e g) (esercizi di vicinato, medie e grandi strutture di vendita e centri commerciali), del comma 1 dell'articolo 4 del decreto legislativo n. 114 del 1998, regolarmente in attività alla data di entrata in vigore dei provvedimenti. Per necessità di coordinamento normativo, viene infine modificata anche la lettera b) del comma 1 dell'articolo 3 del decreto-legge n. 223 del 2006.
  L'articolo 5 istituisce, nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico il Fondo per il sostegno delle microimprese attive nel settore del commercio al dettaglio. La dotazione del Fondo è stabilita nell'importo annuo di 15 milioni di euro a decorrere dall'anno 2019. Il Fondo è destinato all'erogazione di contributi integrativi, in favore appunto delle microimprese attive nel settore del commercio al dettaglio, per il pagamento dei canoni di locazione dovuti ai proprietari degli immobili in cui ha sede l'esercizio commerciale, nonché di contributi per il sostegno diretto nelle aree urbane in cui sia maggiore il rischio di cessazione delle attività commerciali. Il Ministro dello sviluppo economico, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, previa intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni, definisce, con proprio decreto, nel limite della dotazione del Fondo, i requisiti per l'assegnazione dei contributi, tenendo conto dell'esigenza di assicurare adeguati livelli di presenza e di diversificazione delle attività commerciali nel territorio e di assicurare la conservazione di adeguati servizi nelle aree urbane, nonché i criteri per la determinazione della misura dei contributi stessi. Le risorse assegnate al Fondo sono ripartite tra le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano e la ripartizione è effettuata ogni anno con decreto del Ministro dello sviluppo economico, previa intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni, anche in rapporto alla quota delle risorse messe a disposizione da ciascuna regione e provincia autonoma.
  Presenta, quindi, una proposta di testo unificato delle proposte di legge in esame da lui predisposta (vedi allegato 6), riservandosi di illustrarla nella prossima seduta.

  Luca SQUERI (FI) osserva che la proposta di testo unificato del relatore ha cambiato di fatto il quadro di valutazione sulla tematica oggetto dei provvedimenti all'esame della Commissione. Ritiene, pertanto opportuno, svolgere un ulteriore ciclo di audizioni.

  Gianluca BENAMATI (PD) si associa alle osservazioni del deputato Squeri, dato che il testo unificato proposto dal relatore si differenzia dalle originarie proposte di legge e richiede, a suo avviso, lo svolgimento di nuove audizioni che, lo anticipa, chiederà in sede di Ufficio di presidenza.

  Barbara SALTAMARTINI, presidente, fa presente che la questione posta dai deputati Squeri e Benamati sarà esaminata nella riunione dell'Ufficio di presidenza programmata per la prossima settimana, dopo l'illustrazione della proposta di testo unificato da parte del relatore.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14 alle 14.05.

Pag. 77