CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 9 ottobre 2018
70.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
Pag. 145

AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 9 ottobre 2018.

Audizione di rappresentanti di Ancd-Conad nell'ambito dell'esame, in sede referente, delle proposte di legge C. 1 Iniziativa popolare, C. 457 Saltamartini, C. 470 Benamati, C. 526 Crippa, C. 587 Consiglio Regionale delle Marche e C. 860 Epifani, recanti «Modifiche all'articolo 3 del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, in materia di disciplina degli orari di apertura degli esercizi commerciali».

  L'audizione informale è stata svolta dalle 14 alle 14.40.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 9 ottobre 2018. — Presidenza della presidente Barbara SALTAMARTINI.

  La seduta comincia alle 14.40.

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2018.
Doc. LVII, n. 1-bis, Annesso e Allegati.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Jari COLLA (Lega), relatore, espone in sintesi i contenuti del provvedimento in titolo, presentato dal Governo ai sensi degli articoli 7, comma 2, lettera b) e 10-bis della legge n. 196 del 2009, la legge di contabilità e finanza pubblica.
  Ricorda, in particolare, che il citato articolo 10-bis prevede che la Nota di aggiornamento contenga: l'eventuale aggiornamento delle previsioni macro-economiche e di finanza pubblica per l'anno in corso e per il restante periodo di riferimento; l'eventuale aggiornamento degli obiettivi programmatici individuati dal DEF, al fine di prevedere una loro diversa ripartizione tra lo Stato e le amministrazioni territoriali ovvero di recepire le indicazioni contenute nelle raccomandazioni eventualmente formulate dalla Commissione europea; le eventuali modifiche e integrazioni al DEF conseguenti alle raccomandazioni del Consiglio europeo relative al Programma di stabilità e al Programma nazionale di riforma, il PNR; l'obiettivo di saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato e di saldo di cassa del Pag. 146settore statale; l'indicazione dei principali ambiti di intervento della manovra di finanza pubblica per il triennio successivo, con una sintetica illustrazione degli effetti finanziari attesi dalla manovra stessa in termini di entrata e di spesa, ai fini del raggiungimento degli obiettivi programmatici; l'indicazione di eventuali disegni di legge collegati. Alla Nota di aggiornamento, sempre ai sensi dell'articolo 10-bis, sono allegate le relazioni sulle spese di investimento e sulle relative leggi pluriennali; il rapporto programmatico recante gli interventi in materia di spese fiscali; il rapporto sui risultati conseguiti in materia di misure di contrasto all'evasione fiscale e contributiva; la relazione sull'economia non osservata e sull'evasione fiscale e contributiva. Alla Nota è altresì allegata la Relazione al Parlamento redatta ai sensi dell'articolo 6, comma 5 della legge 24 dicembre, n. 242, che illustra l'aggiornamento del piano di rientro verso l'obiettivo programmatico strutturale. L'articolo 10-bis prevede infine che nella Nota di Aggiornamento il Governo riveda il PNR in relazione alle Raccomandazioni del Consiglio dell'Unione europea.
  Con riferimento alla situazione economica complessiva con riguardo all'anno 2018, i più recenti indicatori congiunturali rilevano l'indebolimento della ripresa dell'economia italiana nei primi mesi dell'anno, in virtù di un contesto di crescita meno dinamica a livello europeo e globale. Nella prima metà del 2018 il PIL reale è aumentato a un ritmo inferiore alle attese, con un tasso di crescita dello 0,3 per cento nel primo trimestre e dello 0,2 per cento nel secondo trimestre. Ciò porta a rivedere al ribasso la previsione di crescita del PIL per il 2018 all'1,2 per cento. Per quanto riguarda il triennio 2019-2021, esso è fortemente influenzato dal nuovo quadro internazionale che esercita un effetto più sfavorevole sulla crescita del PIL. Vengono quindi rivisti al ribasso i tendenziali di crescita del PIL, allo 0,9 per cento nel 2019 e all'1,1 nel biennio 2020-2021. Il quadro macroeconomico programmatico per gli anni 2019-2021 include l'impatto sull'economia delle misure che saranno adottate con la prossima legge di bilancio per il 2019. Nello scenario programmatico, la crescita del PIL reale è prevista all'1,5 per cento nel 2019, all'1,6 per cento nel 2020 e all'1,4 per cento nel 2021. Per quanto riguarda l'impatto macroeconomico delle misure di cui si comporrà la manovra di bilancio sull'andamento tendenziale del PIL, rispetto allo scenario tendenziale si profila un incremento del tasso di crescita del PIL di 0,6 punti percentuali nel 2019, di 0,5 punti percentuali nel 2020 e di 0,3 punti nel 2021. Partendo da deficit tendenziali pari all'1,2 per cento del PIL nel 2019, 0,7 nel 2020 e 0,5 nel 2021, la manovra punta a conseguire un indebitamento netto della pubblica amministrazione che, con un profilo comunque decrescente, risulti pari al 2,4 per cento del PIL nel 2019, al 2,1 per cento nel 2020 e all'1, per cento nel 2021. L'indebitamento netto strutturale, dopo il miglioramento di 0,2 punti di PIL (da –1,1 a –0,9) previsto per quest'anno, peggiorerebbe di 0,8 punti nel 2019 (da –0,9 a –1,7) e si manterrebbe su tale livello (-1,7) per il 2020 e il 2021, mentre il processo di riduzione dell'indebitamento netto strutturale riprenderebbe dal 2022 in avanti. Il Governo prende atto che l'impulso espansivo del 2019 determina una deviazione dal sentiero di convergenza verso il pareggio di bilancio strutturale, che richiederebbe (secondo le regole europee) un miglioramento del saldo strutturale di almeno 0,6 punti percentuali per ciascuno degli anni 2018 e 2019. Il Governo ritiene tuttavia che una politica fiscale volta ad avvicinare i parametri europei richiesti priverebbe il bilancio pubblico di risorse destinate a rilanciare la domanda e a migliorare le prospettive di crescita di medio periodo e la sostenibilità sociale. Ritiene, altresì, che il programma straordinario di investimenti è compatibile con l'accesso alla flessibilità all'interno del sistema di regole europee, consentendo in linea di principio deviazioni anche rilevanti dall'obiettivo di medio termine di bilancio strutturale in pareggio.
  Per quanto riguarda gli interventi programmati, dalla Nota risulta che nel 2019 Pag. 147verrà introdotto il Reddito di Cittadinanza e si ristruttureranno e potenzieranno i Centri per l'Impiego. Il Governo ritiene altresì necessario intervenire sul sistema pensionistico così come delineato dall'ultima riforma, ritenendo che limiti il turnover nelle risorse umane impiegate, anche allo scopo di rinnovare le competenze necessarie all'innovazione. Si introdurranno pertanto nuove modalità di accesso al pensionamento anticipato. Nel complesso, le risorse previste per Reddito di Cittadinanza, Centri per l'impiego e pensionamenti anticipati assommano in media a circa lo 0,9 per cento del PIL annuo nel periodo 2019-2021. Si prevede, inoltre, di neutralizzare completamente le clausole di salvaguardia (IVA e Accise) contenute nella Legge di Bilancio 2018 relativamente all'annualità 2019, mentre si interverrà solo parzialmente su quelle riguardanti il 2020 e 2021. In attuazione della proposta flat tax per le imprese, nel 2019 si innalzeranno le soglie minime per il regime semplificato d'imposizione su piccole imprese, professionisti e artigiani. Verrà inoltre introdotta un'aliquota ridotta, pari al 15 per cento, per l'imposta sui redditi di impresa. L'aliquota ridotta si applicherà ai redditi corrispondenti agli utili destinati all'acquisto di beni strumentali e alle nuove assunzioni. Il Governo intende dare nuovo impulso agli investimenti pubblici, attraverso l'incremento delle risorse e il miglioramento della capacità di spesa delle amministrazioni pubbliche. Per quanto concerne le risorse, il Governo intende incrementare significativamente gli investimenti rispetto allo scenario con l'obiettivo di una graduale ricomposizione della spesa pubblica a favore di quella in conto capitale. Nello scenario programmatico le risorse aggiuntive sono pari a oltre 0,2 punti di PIL nel 2019, per arrivare ad oltre 0,3 punti di PIL nel 2021, portando la quota di investimenti pubblici (dall'1,9 per cento del PIL stimato per il 2018) al 2,3 per cento del PIL nel 2021. Risorse aggiuntive ulteriori saranno reperite al fine di portare la spesa per gli investimenti pubblici al 3,0 del PIL entro la fine della legislatura, obiettivo al cui raggiungimento concorrerà anche la capacità di attivare in tempi rapidi le risorse finanziarie già stanziate dalla legislazione vigente (pari a circa 150 miliardi per i prossimi 15 anni, di cui 118 miliardi già attivabili). Per quanto riguarda il miglioramento della capacità di spesa, il Governo sottolinea, in particolare, la necessità di valorizzare il partenariato pubblico, rivedere il codice degli appalti e creare una task force con il compito di centralizzare le informazioni sui progetti in corso e promuovere le migliori pratiche. Per quanto riguarda le coperture delle nuove politiche si prevedono tagli alle spese dei ministeri e altre revisioni di spesa per circa lo 0,2 per cento del PIL. I fondi attualmente destinati al Reddito di Inclusione verranno utilizzati per coprire parte del costo del Reddito di Cittadinanza. Dal lato delle entrate, in conseguenza dei cambiamenti dell'imposizione su piccole imprese e utili reinvestiti, si prevede l'abrogazione dell'Imposta sul Reddito Imprenditoriale (IRI) e dell'Aiuto alla Crescita Economica (ACE). Ulteriore gettito (che la Nota non quantifica) deriva da modifiche di regimi agevolativi e imposte ambientali.
  Passa quindi ad illustrare le parti della Nota di variazione di competenza specifica della X Commissione. Rilevano, in primo luogo, gli impegni relativi alla tutela della concorrenza e al sostegno alle imprese. La Raccomandazione n. 2 del Consiglio dell'Unione europea invita l'Italia ad «affrontare le restrizioni alla concorrenza, in particolare nel settore dei servizi, anche mediante una nuova legge annuale». A questo proposito la Nota di aggiornamento, nel cronoprogramma delle riforme, tra le azioni strategiche del triennio 2018-2020, indica l'adozione del nuovo provvedimento di legge annuale per il mercato e la concorrenza. Nella Nota si rileva come sia opportuno promuovere la liberalizzazione nei settori ancora caratterizzati da rendite monopolistiche e da ostacoli alla concorrenza, al fine di raggiungere benefici sul fronte dei prezzi, dell'efficienza e degli incentivi all'innovazione. La Nota di aggiornamento evidenzia inoltre la necessità di promuovere un rapido processo di Pag. 148ristrutturazione e ammodernamento della struttura produttiva. A tal fine, il Governo enuncia come obiettivi generali il rilancio degli investimenti pubblici e della ricerca scientifica e tecnologica, nonché la promozione dei settori-chiave dell'economia, in primis manifatturiero avanzato, infrastrutture e costruzioni. Quanto alle azioni concrete che l'esecutivo intende intraprendere e che troveranno collocazione, secondo la Nota, congiuntamente o all'interno del prossimo disegno di legge di bilancio, viene indicata la riduzione della pressione tributaria e amministrativa sulle piccole e medie imprese, da realizzare sostenendo, nella prima fase, le attività di minori dimensioni svolte da imprenditori individuali, artigiani e lavoratori autonomi, attraverso la cosiddetta flat tax dal 2019, vale a dire l'innalzamento delle soglie minime per il regime semplificato d'imposizione su piccole imprese, professionisti e artigiani. Inoltre, per incentivare gli investimenti e gli incrementi occupazionali, viene preannunciato il taglio dell'imposta sugli utili d'impresa per le aziende che reinvestono i profitti e assumono lavoratori aggiuntivi. Altro obiettivo di ordine generale perseguito dal Governo è quello del sostegno al credito delle imprese al fine di creare le condizioni affinché il sistema creditizio fornisca un supporto all'attività e alla crescita delle piccole e medie industrie. A tale scopo si intende rafforzare strumenti quali il Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese e in particolare la relativa sezione speciale dedicata alla micro-imprenditorialità. Ricorda che il Fondo di garanzia costituisce uno dei principali strumenti di sostegno pubblico finalizzati a facilitare l'accesso al credito delle piccole e medie imprese. Il Fondo, via via rifinanziato con risorse pubbliche nel corso degli anni, ha mostrato una particolare efficacia: nel 2017, come evidenzia la nota, sono state presentate 120.000 domande, con l'attivazione di 17,5 miliardi di investimento; la Sezione speciale dedicata alla micro-imprenditorialità ha visto accolte, nel 2017, 4.000 domande. Si preannuncia, inoltre, l'istituzione di una Banca per gli Investimenti con garanzia esplicita dello Stato. Un'attenzione particolare verrà posta al potenziamento degli strumenti di facilitazione degli investimenti in venture capital, accompagnato dall'impiego di una quota dei risparmi assicurativi verso piccole e medie industrie ad alto potenziale, nonché alla semplificazione dell'utilizzo dei Piani Individuali di Risparmio (PIR), con destinazione delle risorse verso le start-up e le imprese non quotate. Con riferimento ai PIR, ricorda che la legge di bilancio 2017 ha introdotto un regime di esenzione fiscale per i redditi di capitale e i redditi diversi percepiti da persone fisiche residenti in Italia, al di fuori dello svolgimento di attività di impresa commerciale, derivanti dagli investimenti effettuati in piani di risparmio a lungo termine. Per beneficiare dell'esenzione i PIR devono essere detenuti per almeno 5 anni e devono investire nel capitale di imprese italiane ed europee nei limiti di 30 mila euro all'anno e, comunque di complessivi 150 mila euro.
  La Nota di aggiornamento si sofferma inoltre su una serie di politiche considerate prioritarie dal Governo a sostegno alle attività produttive.
  In primo luogo la tutela del «Made in Italy», da perseguire anche tramite l'attività promozionale degli istituti italiani di cultura, lotta alla contraffazione e sostegno all'internazionalizzazione delle imprese italiane. Ricorda in proposito che il Piano di promozione straordinaria del made in Italy e per l'attrazione degli investimenti in Italia è stato avviato sin dall'anno 2015 e più volte rifinanziato, da ultimo con la legge di bilancio 2018, che ne ha esteso l'operatività al successivo triennio 2018-2020.
  In secondo luogo si confermano, con l'inserimento tra le azioni strategiche del triennio 2018-2020 nel cronoprogramma delle riforme, le misure contenute nel Piano «Impresa 4.0», in considerazione del positivo riscontro del Piano stesso, anche attraverso il potenziamento del dialogo con le associazioni di categoria. Il Piano Impresa 4.0 è costituito da un pacchetto di misure, già avviate a partire dalla legge di bilancio 2017 e successivamente Pag. 149confermate e rafforzate dalla legge di bilancio per il 2018, finalizzate al sostegno della strategia di rinnovamento tecnologico della struttura produttiva delle imprese italiane.
  In terzo luogo, la Nota indica come prioritaria per il Governo la politica di contrasto al fenomeno delle delocalizzazioni. Al riguardo, ricorda che il decreto-legge n. 87 del 2018, il cosiddetto decreto-dignità, ha infatti previsto che, fatti salvi i vincoli derivanti dai trattati internazionali, le imprese italiane ed estere operanti nel territorio nazionale, che abbiano beneficiato di un aiuto di Stato che prevede l'effettuazione di investimenti produttivi ai fini dell'attribuzione del beneficio, decadano dal beneficio qualora l'attività economica specificamente incentivata, o una sua parte, sia delocalizzata in Stati non appartenenti all'Unione europea, ad eccezione degli Stati aderenti allo Spazio economico europeo, entro cinque anni dalla data di conclusione dell'iniziativa agevolata.
  La Nota indica tra le priorità anche la promozione dell'attività di impresa e in particolare delle start-up innovative, attraverso l'introduzione di semplificazioni amministrative, anche con l'uso di strumenti telematici e digitali ICT e la riduzione dei costi di iscrizione delle società nel registro delle imprese. Si privilegeranno, in particolare, i controlli ex post, onde favorire l'iniziativa imprenditoriale. Le semplificazioni coinvolgeranno anche l'accesso ai fondi. Si prevede inoltre un potenziamento degli sportelli per le imprese. Il Governo ha inoltre intenzione di modificare la disciplina degli appalti pubblici, attraverso la semplificazione delle modalità di accesso agli stessi da parte delle PMI.
  Con riferimento al tema dell'innovazione e della produttività, ricorda che nell'ambito della Raccomandazione n. 4 del Consiglio europeo è inserita la promozione dell'innovazione e delle competenze digitali. Nel PNR si evidenzia l'importanza di investire sull'innovazione e sulla tecnologia, sull'offerta di servizi e sulla penetrazione della banda larga e ultralarga per recuperare un gap consistente sul digitale, attraverso una piena integrazione delle politiche pubbliche in questo ambito. In tale senso si prevede la creazione, in ogni Ministero, di un avamposto digitale che sovraintenda alle iniziative digitali e si coordini con le altre Amministrazioni. Il PNR evidenzia come settore di particolare interesse quello della tecnologia blockchain, che sta attirando investimenti significativi a livello globale e pone questioni regolatorie rilevanti, per la quale il Governo intende promuovere una strategia nazionale. In tale ottica si prevede, a livello nazionale, un gruppo di lavoro dedicato che coinvolga tutti gli attori da ultimo la Nota fa riferimento all'attuazione della riforma organica dell'intera materia dell'insolvenza e delle procedure concorsuali, anche in considerazione delle ricadute economiche sul sistema produttivo e sulle percezioni degli investitori esteri. ed a livello europeo l'adesione alla partnership europea sulla tecnologia blockchain. Nel PNR si prevede inoltre di aumentare gli investimenti pubblici e privati nell'intelligenza artificiale e nelle tecnologie strettamente connesse, anche attraverso la definizione di una Strategia nazionale e di appositi gruppi di lavoro. In relazione alla Strategia nazionale per Banda Ultra Larga, ribadita come fondamentale nel PNR, si prevede la definizione della seconda parte del Piano Nazionale Banda Ultra larga, con l'intervento nelle aree grigie. Per quanto riguarda lo sviluppo del 5G, il PNR sottolinea l'impegno nella sperimentazione, adozione e rilascio di nuovi servizi e, in prospettiva, di piattaforme digitali di nuova generazione. Si cita la procedura di gara per l'assegnazione delle frequenze e si annuncia l'istituzione, in linea con quanto segnalato dall'AGCOM, di un tavolo di coordinamento tra tutti i soggetti interessati per la trasformazione del sistema radiotelevisivo e il trasferimento delle frequenze nella banda 700 MHz nei tempi previsti. Ricorda che la gara per l'assegnazione delle frequenze per il 5G si è conclusa il 2 ottobre 2018. L'ammontare totale delle offerte per le bande di frequenza messe a gara ha raggiunto i 6.550.422.258,00 con Pag. 150un forte aumento di introiti rispetto alla previsione della legge di bilancio 2018 che prevedeva di ottenere almeno 2,5 miliardi di euro. Si prevede inoltre un ulteriore impulso al piano WiFi.Italia.IT, con l'avvio della seconda fase del progetto, che prevede il rinnovo dell'app, la creazione di un software ad hoc per i portatili ed il lancio dei bandi per i Comuni e per i luoghi della cultura per l'installazione degli hotspot.
  Rileva per le competenze della X Commissione anche la parte della Nota dedicata alle misure in tema di energia. La Nota di aggiornamento evidenzia in primo luogo che il Governo intende prorogare la detrazione per interventi di riqualificazione energetica degli edifici (i cosiddetti ecobonus e sisma bonus) e introdurre iniziative per un regime fiscale di vantaggio a favore delle aziende che implementano strategie di riduzione dell'inquinamento. Sono poi prospettate una serie di misure: lo sviluppo del lavoro ecologico e la «decarbonizzazione» e «defossilizzazione» della produzione; l'attuazione di norme di semplificazione amministrativa in tema ambientale; l'utilizzo di fondi rotativi per il supporto delle politiche pubbliche e degli investimenti per l'efficientamento energetico degli edifici, con particolare attenzione all'edilizia residenziale pubblica Il Governo si impegna, inoltre, a rendere operativo il Fondo nazionale per l'efficienza energetica. Con riferimento alle fonti rinnovabili, obiettivo generale è il conseguimento, al 2050, di un sistema energetico alimentato esclusivamente da fonti rinnovabili e sostenibili. L'obiettivo appare riconducibile all'impegno dell'Unione europea per un sistema energetico decarbonizzato e ad alta efficienza entro il 2050. In tale contesto, sarà varato il Piano per le Energie Alternative, i cui contenuti saranno la mobilità sostenibile e la lotta alla povertà energetica.
  Con riguardo alla ricerca scientifica, dalla Nota si evidenzia che il Governo intende incrementare le risorse destinate alle università e agli enti di ricerca e ridefinire i criteri di riparto dei relativi fondi di finanziamento. Inoltre, è allo studio l'elaborazione di un piano strategico pluriennale per l'università e la ricerca. In particolare, si intende migliorare la crescita professionale dei ricercatori, incentivando sia il sistema di reclutamento con un piano straordinario di assunzioni, sia le progressioni di carriera. Inoltre, si intende creare le condizioni per il rientro in Italia dei giovani talenti, anche disponendo di infrastrutture fisiche e tecnologiche adeguate e finanziate in maniera costante, nonché semplificare le procedure di acquisto di beni e servizi nel mondo della ricerca. Le risorse necessarie potranno derivare dalla collaborazione fra enti e mondo delle imprese, anche incentivando il ricorso al partenariato pubblico-privato, nonché, in particolare, dal Programma Horizon 2020. Al contempo, nell'ambito del negoziato relativo al prossimo programma Horizon Europe 2021-2027 si cercherà di addivenire ad un accordo sui contenuti che possa riconoscere le principali priorità nazionali e possa garantire una partecipazione ampia attraverso procedure più snelle. Sono stati, inoltre, avviati i lavori per l'aggiornamento del Programma nazionale di ricerca 2015-2020.
  Con riguardo alle politiche per il turismo, ricorda che il Governo ha ridefinito le attribuzioni relative, spostando la materia dal Ministero dei beni e delle attività culturali al Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo. Con questo spostamento il turismo viene inteso come il linguaggio di valorizzazione concreta, reale, dinamica e aggiornata del contesto territoriale del Paese sotto il profilo agricolo e alimentare, rappresentandone al meglio le diversità e le specificità, stimolando e supportando le dinamiche evolutive del tessuto imprenditoriale e professionale di riferimento. Si prevede la creazione di un nuovo Dipartimento del Turismo che si occuperà anche di politiche di promozione e valorizzazione dei territori in ottica enogastronomica, con azione integrata e di sostegno al settore nei suoi vari comparti professionali ed industriali. Particolare attenzione verrà data al riordino della normativa relativa alle professioni turistiche e ai sistemi di agevolazione fiscale in essere (Tax Credit ristrutturazione Pag. 151e Tax credit digitalizzazione), nonché alla risoluzione delle problematiche afferenti le concessioni demaniali marittime alla luce della Direttiva Servizi UE (Direttiva Bolkestein). Inoltre, nell'ambito del rinnovamento del sistema di classificazione alberghiera, sono previsti standard qualitativi più elevati. Verranno altresì promosse diverse misure come la definizione di un Codice Identificativo Unico, a supporto della lotta all'abusivismo nel settore ricettivo. Il Governo ritiene fondamentale anche la creazione di un ambito di contrattazione con i Comuni per una ridefinizione organica della regolamentazione applicativa della imposta di soggiorno, come effettiva tassa di scopo a sostegno del turismo locale e nazionale. Allo stesso modo, particolare attenzione sarà dedicata all'approfondimento del regolamento sugli affitti brevi. Nella programmazione finanziaria si partirà dalle linee di attività impostate dal Piano Strategico del Turismo 2017-2022 introducendo una prospettiva di integrazione con le politiche agricole per la definizione di un concetto più ampio e approfondito di made in Italy. In tale contesto si intende porre particolare attenzione alle specificità del Sud Italia. Parte essenziale di questa nuova visione strategica sarà anche la revisione dell'approccio operativo e funzionale di ENIT, l'Agenzia Italiana del Turismo, con l'obiettivo di inserirla in un contesto di coordinamento reale e non solo formale.

  Gianluca BENAMATI (PD), nel rimandare agli interventi della seduta di domani l'espressione dettagliata della posizione del suo gruppo e senza addentrarsi in considerazioni di carattere generale, desidera anticipare, sulla base dell'ampia relazione svolta dal relatore, alcune riflessioni sulle parti della Nota di variazione di specifica competenza della X Commissione.
  Esprime prima di tutto compiacimento per il richiamo nell'impianto di base della politica di crescita a misure messe in atto dai governi precedenti, quali l'utilizzo dei PIR e l'impulso all'attivazione di start up. Si sarebbe invece aspettato una maggiore propulsione del piano Impresa 4.0, a suo avviso determinante per la crescita, con l'incremento, ad esempio, di strumenti quali l'iperammortamento e il superammortamento nonché il credito d'imposta per la formazione digitale previsto dall'ultima legge di stabilità. È necessario quindi un chiarimento aggiuntivo sulla politica industriale di sviluppo.
  Non condivide il mancato rifinanziamento di alcuni strumenti legislativi come quelli in materia di tutela del made in Italy e la «nuova Sabatini». Con riguardo alle politiche per il Sud, ritiene utile riattivare la decontribuzione per le assunzioni, strumento indispensabile per potenziare le assunzioni a tempo indeterminato.
  Nutre alcune perplessità sulle politiche per l'energia. Osserva come l'obiettivo 2050 per la decarbonizzazione totale sia ambizioso, ma nel medio termine è necessario intervenire sui costi energetici di difficile sostenibilità per famiglie e imprese, come evidenziato nella recente audizione dell'ARERA presso le Commissioni riunite Attività produttive di Camera e Senato. Sono costi senza dubbio da rivedere, anche se si rende conto della loro delicatezza del tema che tocca il problema delle infrastrutture energetiche.
  Con riguardo alle politiche per il turismo, sottolinea l'importanza di confermare e rifinanziare il piano turistico 2017-2020 e misure come il credito d'imposta, mentre il nesso turismo – enogastronomia non può essere inteso, a suo avviso, come totalizzante. Condivide la necessità di un intervento su ENIT per potenziarne il ruolo di ente guida del piano turistico.
  Auspica che i punti da lui indicati possano trovare spazio nel parere che sarà reso alla V Commissione.

  Barbara SALTAMARTINI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.10.