CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 19 aprile 2016
628.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
Pag. 19

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Martedì 19 aprile 2016.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.40 alle 13.55.

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 19 aprile 2016. — Presidenza del presidente Andrea MAZZIOTTI DI CELSO. — Intervengono la ministra per la semplificazione e la pubblica amministrazione, Maria Anna Madia e il sottosegretario di Stato per la semplificazione e la pubblica amministrazione, Angelo Rughetti.

  La seduta comincia alle 13.55.

Schema di decreto legislativo recante revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza, Pag. 20correttivo della legge 6 novembre 2012, n. 190, e del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33.
Atto n. 267.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto in oggetto, rinviato, da ultimo, nella seduta del 13 aprile 2016.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, comunica che la relatrice ha presentato una proposta di parere (vedi allegato 1). Comunica, altresì, che è stata presentata una proposta alternativa di parere da parte del gruppo del Movimento 5 Stelle, a prima firma del deputato Nuti (vedi allegato 2).

  Anna ASCANI (PD), relatrice, illustra la sua proposta di parere, soffermandosi, in particolare sulle condizioni e sulle osservazioni poste. Rileva che nella proposta di parere sono state recepite molte delle sollecitazioni emerse sia nel corso del dibattito, sia in sede di audizioni.

  Andrea CECCONI (M5S) osserva che, da una prima analisi della proposta di parere della relatrice, emerge che alcune delle osservazioni del suo gruppo sono state recepite. Fa riferimento, in particolare, all'eliminazione della fattispecie del silenzio-diniego e alla soppressione dell'avverbio «chiaramente», che limitava la facoltà di accesso dei cittadini. Rileva, invece, che non sono state recepite le osservazioni finalizzate a una piena trasparenza degli atti delle Autorità portuali e degli ordini professionali. Si tratta di una questione più volte posta nel corso della legislatura, anche mediante la presentazione di emendamenti. Riguardo alle Autorità portuali, sottolinea come sia indispensabile la massima trasparenza, sia perché si tratta di soggetti nominati dal Governo che gestiscono ingenti somme di denaro pubblico, sia alla luce di recenti episodi di rilevanza penale. Per quanto riguarda gli ordini professionali, può comprendere le perplessità legate a diramazioni locali di piccola entità, ma non quelle legate agli organismi nazionali. Osserva, inoltre, che si tratta sì di associazioni, ma con l'obbligo di iscrizione e che, inoltre, i loro organi di vertice sono spesso in posizioni di conflitto d'interesse. Ribadisce, quindi, la necessità di non limitare la trasparenza degli atti delle Autorità portuali e degli ordini professionali.

  La ministra Maria Anna MADIA sottolinea lo spirito costruttivo che ha guidato il Governo nell'elaborare un impianto innovativo e rivoluzionario per l'Italia. E in questo spirito il Governo è aperto a tutti gli interventi migliorativi. Rileva come il dibattito in Commissione abbia camminato nella stessa direzione costruttiva. In attesa del parere definitivo che sarà approvato dalla Commissione, si impegna fin da ora a proporre al Consiglio dei ministri il recepimento di alcune condizioni poste dalla proposta di parere della relatrice. Si tratta, in particolare, dell'eliminazione del silenzio-diniego e della previsione di rimedi ulteriori per i cittadini rispetto alla possibilità del ricorso al Tribunale amministrativo regionale. L'obiettivo finale è quello di non avere solo una legislazione sul FOIA, ma di far sì che sia la miglior legislazione possibile.

  Andrea CECCONI (M5S) osserva che, a seguito di una lettura più approfondita, la proposta di parere della relatrice desta molte perplessità, a partire dal fatto che, a suo avviso, si è di fronte a una versione molto edulcorata del FOIA. Osserva, inoltre, che non sono state recepite le richieste di tutte le associazioni intervenute in audizione di eliminare le eccezioni all'esercizio del diritto di accesso o di limitarle a pochi casi specifici, come, ad esempio, la tutela della riservatezza dei dati. È una cosa che non comprende, anche alla luce dei rapporti che la relatrice – che ha anche presentato una proposta di legge sulla materia – ha costruito con le suddette associazioni. Un altro elemento di criticità dello schema in esame, non indicato dalla proposta di parere della relatrice, consiste nel difetto dell'esercizio Pag. 21della delega da parte del Governo. Fa presente, infatti che non sono stati recepiti i criteri di delega indicati dal comma 1, lettera f), dell'articolo 7 della legge n. 124 del 2015, relativi ai diritti dei membri del Parlamento di accedere ai documenti amministrativi in relazione alle esigenze connesse allo svolgimento dei compiti istituzionali.

  Anna ASCANI (PD), relatrice, replicando al collega Cecconi, precisa che l'ultima delle condizioni della sua proposta di parere riguarda proprio la limitazione delle eccezioni al diritto di accesso, in recepimento delle indicazioni provenienti dalle associazioni intervenute in audizione. La condizione prevede che le deroghe siano specificate secondo linee guida vincolanti elaborate dall'Agenzia nazionale anticorruzione e che il pregiudizio oggetto dell'eccezione sia, proprio come indicato dalle Associazioni, concreto. Per quanto riguarda l'altra questione posta dal collega Cecconi, osserva che i parlamentari non sono cittadini privilegiati e lo schema di decreto dà a loro come a tutti gli altri facoltà di accesso, nei limiti delle deroghe previste. Inoltre i parlamentari possono esercitare le loro richieste attraverso gli strumenti di sindacato ispettivo, passibili di miglioramenti attraverso la modifica dei regolamenti parlamentari.

  Riccardo NUTI (M5S) fa presente che i deputati dell'Assemblea regionale siciliana possono esercitare un diritto di accesso a tutti gli atti e documenti senza che tale richiesta di accesso possa essere respinta dalla pubblica amministrazione. Fa presente che la legge delega prevedeva espressamente il diritto dei membri del Parlamento all'accesso ai documenti amministrativi.

  Maurizio BIANCONI (Misto-CR) fa presente che è cofirmatario di una proposta di legge costituzionale finalizzata ad abolire l'istituto della legge delega, che è un retaggio del periodo monarchico. Ritiene si debba scongiurare l'arbitrio del Governo che spesso non dà seguito ai principi e ai criteri direttivi contenuti nella legge delega o, comunque, se ne discosta. Ricorda, a tal proposito, che anche in occasione dell'esercizio della delega prevista dalla cosiddetta legge Severino, il Governo ritenne impropriamente che il reato di abuso d'ufficio dovesse rientrare nelle cause di decadenza. Nel rilevare che la legge n. 124 del 2015 prevede, tra i criteri di delega, la definizione del diritto dei membri del Parlamento all'accesso ai documenti amministrativi, segnala che la questione non può essere risolta attraverso il ricorso allo strumento del sindacato ispettivo e invita la maggioranza a mettere fine alla prassi di approvare leggi che delegano il Governo ad esercitare la funzione legislativa.

  Anna ASCANI (PD), relatrice, interviene per una precisazione rispetto al tema della trasparenza degli atti delle Autorità portuali, sollevato dal collega Cecconi. Ritiene che si tratti di una questione meritevole di un ulteriore approfondimento al fine di un'integrazione della proposta di parere.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, desidera esprimere qualche breve riflessione sulla questione emersa dal dibattito. A suo avviso, con l'introduzione dell'accesso civico, con le dovute eccezioni valide per tutti, dovrebbero venir meno le esclusioni attualmente previste, come quelle per i deputati, ai quali restano in ogni caso gli strumenti di sindacato ispettivo.

  Andrea CECCONI (M5S) sottolinea come i consiglieri comunali abbiano un accesso senza limiti agli atti del proprio comune, con il solo divieto di divulgazione. E a questa tipologia di accesso va equiparato l'accesso per i parlamentari agli atti dei Ministeri, anche quelli intermedi nella formazione dell'atto. Riguardo al sindacato ispettivo, fa rilevare come alcune sue interrogazioni del giugno del 2013 non abbiano ancora avuto risposta.

  Maurizio BIANCONI (Misto-CR) ricorda il disposto dell'articolo 7, comma 1, lettera f) della legge delega e ribadisce che, Pag. 22trattandosi di un criterio di delega approvato dal Parlamento, esso debba essere rispettato mediante l'inserimento di una specifica disposizione nel decreto legislativo.

  Il sottosegretario Angelo RUGHETTI desidera puntualizzare alcuni aspetti, al fine di evitare qualsiasi confusione. Fa osservare al deputato Nuti che il quadro da lui delineato si riferisce all'attuale ordinamento e non a quello di domani che lo schema di decreto va a costruire, eliminando distinzioni tra consiglieri comunali, parlamentari e cittadini, con un accesso uguale per tutti, come sono uguali le limitazioni oggettive del medesimo accesso. Se si vuole dare ai parlamentari un accesso maggiore, questa è una scelta politica. Replicando al deputato Bianconi, rileva che il Governo ha esercitato la delega prevista dalla legge di delegazione per l'accesso dei parlamentari. Lo ha fatto sostanzialmente, anche se non letteralmente, nel momento in cui ha equiparato i parlamentari a tutti i cittadini. Ribadisce che si tratta di una scelta politica.

  Maurizio BIANCONI (Misto-CR) ritiene che sia una vera e propria «presa in giro» affermare che si tratta di una scelta del Governo. La questione è di rispetto della democrazia. Il Governo non deve scegliere, ma deve esercitare i poteri delegati nel rispetto dei principi e criteri direttivi stabiliti dal Parlamento.

  Riccardo NUTI (M5S), concordando col collega Bianconi, sottolinea che non possono essere dette «baggianate»: il Governo non deve fare valutazioni, ma semplicemente rispettare la delega. Osserva, infine, che i consiglieri comunali continueranno ad esercitare un accesso senza limiti, come previsto dal Testo unico degli enti locali.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, richiama tutti ad usare espressioni più consone.

  Mara MUCCI (Misto) chiede alla relatrice quale sia la sua proposta in merito a quanto emerso dal dibattito.

  Anna ASCANI (PD), relatrice, osserva come si stia discutendo solo di accesso dei parlamentari e come questa discussione la stia portando avanti un gruppo parlamentare che in campagna elettorale aveva dichiarato di voler aprire il Parlamento «come una scatola di tonno».

  Riccardo NUTI (M5S), osserva che questo non c'entra nulla con la questione oggetto del dibattito.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, precisa di non aver interrotto la relatrice perché ha fatto una valutazione politica, come è successo tante altre volte nei dibattiti in Commissione. La questione è differente nel caso che vengano usati termini non appropriati e poco rispettosi.

  Anna ASCANI (PD), relatrice, ribadisce che l'accesso previsto dallo schema è uguale per tutti e che i parlamentari non vengono privilegiati rispetto a tutti gli altri cittadini. Ribadisce altresì che i parlamentari hanno a disposizione gli strumenti di sindacato ispettivo, il cui utilizzo è migliorabile con la modifica dei regolamenti parlamentari.

  Emanuele COZZOLINO (M5S) desidera riportare il dibattito al merito della delega prevista dal comma 1, lettera f), dell'articolo 7 della legge di delegazione. Tale delega delinea infatti una specificità dei diritti dei membri del Parlamento inerenti all'accesso ai documenti amministrativi in relazione alle esigenze connesse allo svolgimento dei compiti istituzionali.

  Riccardo NUTI (M5S), ribadisce che la sua osservazione rivolta alla collega Ascani era riferita al merito della questione, non al contenuto politico. Sottolinea che il punto è molto semplice ed è quello della mancata attuazione di una norma prevista dalla legge di delegazione.

  Emanuele FIANO (PD) osserva che il criterio direttivo della lettera f) del comma 1 dell'articolo 7 della legge n. 124 del 2015 va letto in comparazione con la lettera h) Pag. 23del medesimo comma 1 che riconosce la libertà di informazione, attraverso il diritto di accesso, anche per via telematica, di chiunque, indipendentemente dalla titolarità di situazioni giuridicamente rilevanti.

  Andrea CECCONI (M5S) osserva che la lettera f) del comma 1 dell'articolo 7 della legge n. 124 del 2015 ricalca quanto previsto per l'accesso dei consiglieri comunali dall'articolo 43, comma 2, del Testo unico degli enti locali. Ribadisce che quello previsto dallo schema di decreto non è assolutamente un vero diritto di accesso.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.

SEDE REFERENTE

  Martedì 19 aprile 2016. — Presidenza del presidente Andrea MAZZIOTTI DI CELSO. — Interviene il sottosegretario di Stato per la semplificazione e la pubblica amministrazione, Angelo Rughetti.

  La seduta comincia alle 15.

Disposizioni di attuazione dell'articolo 49 della Costituzione.
C. 3004 Fontanelli, C. 3147 Lorenzo Guerini, C. 3438 Roberta Agostini, C. 3494 Zampa, C. 3610 D'Alia, C. 3693 Centemero, C. 3694 Carloni, C. 3724 Quaranta, C. 3731 Mazziotti Di Celso, C. 3733 D'Attorre e C. 3732 Toninelli.

(Seguito dell'esame e rinvio – Abbinamento delle proposte di legge nn. 2839, 3006, 3172, 3663, 3693, 3694, 3731 e 3733).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 13 aprile 2016.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, comunica che sono state assegnate alla I Commissione le proposte di legge: C. 3693 Centemero, recante «Modifiche al decreto-legge 28 dicembre 2013, n. 149, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2014, n. 13, e altre disposizioni per la promozione dell'equilibrio di genere nella rappresentanza politica, nei partiti politici e nell'accesso alla comunicazione politica nei mezzi di informazione»; C. 3694 Carloni, recante «Norme sulla democrazia interna dei partiti, sulla selezione delle candidature e sul finanziamento»; C. 3731 Mazziotti Di Celso ed altri, recante «Disciplina dei partiti e dei gruppi politici organizzati, in attuazione dell'articolo 49 della Costituzione, nonché disposizioni sulla trasparenza della loro gestione finanziaria» e C. 3733 D'Attorre, recante «Modifiche al decreto-legge 28 dicembre 2013, n. 149, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2014, n. 13, nonché al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, e altre disposizioni in materia di deposito degli statuti dei partiti e movimenti politici e di condizioni per la partecipazione alle elezioni».
  Avverte che, poiché le suddette proposte di legge vertono sulla stessa materia oggetto delle proposte di legge già all'ordine del giorno, ne è stato disposto l'abbinamento, ai sensi dell'articolo 77, comma 1, del regolamento.
  Fa presente che le proposte di legge C. 3693, C. 3731 e C. 3733 contengono, tra le altre, disposizioni di modifica del testo unico delle leggi recanti norme per la elezione della Camera dei deputati, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, come modificato dalla legge 6 maggio 2015, n. 52.
  In particolare, la proposta di legge C. 3693 apporta modificazioni alle disposizioni relative al rispetto dell'equilibrio di genere nella formazione delle liste e nelle scelte dei capilista, mentre le proposte C. 3731 e C. 3733 intervengono sulle modalità di deposito, ai fini della presentazione delle liste, dello statuto e del contrassegno. Tali disposizioni incidono sulla legislazione Pag. 24elettorale esclusivamente in relazione ai contenuti specifici delle proposte di legge medesime e in aderenza alla materia trattata dai progetti di legge abbinati all'esame della Commissione.
  Resta quindi inteso, come convenuto nell'odierna riunione dell'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, che l'esame della Commissione è circoscritto alla materia dell'attuazione dell'articolo 49 della Costituzione e ai connessi profili relativi ai requisiti e alle modalità per la presentazione delle liste di candidati anche con riferimento al rispetto del principio dell'equilibrio di genere. Non rientrano nell'ambito di esame della Commissione ulteriori e diversi profili di modifica della disciplina elettorale. Pertanto saranno dichiarati inammissibili proposte emendative che non rientrino nel perimetro sopra definito.
  Ricorda, altresì, che è stato sollecitato l'abbinamento della proposta di legge C. 3663 a firma della deputata Roccella, recante «Disposizioni in materia di elezioni primarie e disciplina dei partiti politici in attuazione dell'articolo 49 della Costituzione».
  Disposizioni analoghe sono contenute nelle proposte di legge C. 2839 Marco Meloni, recante «Disciplina delle elezioni primarie per la selezione dei candidati alle elezioni politiche, regionali e comunali»; C. 3006 Formisano, recante «Introduzione delle elezioni primarie per la scelta dei candidati a cariche pubbliche elettive» e C. 3172 Palese, recante «Disciplina delle elezioni primarie per la selezione dei candidati alle elezioni politiche, regionali e comunali». Poiché le suddette proposte di legge contengono disposizioni in materia analoga a quella disciplinata da alcune delle proposte già all'ordine del giorno, propone alla Commissione, a seguito di quanto convenuto nell'odierna riunione dell'Ufficio di Presidenza, di disporne l'abbinamento alle proposte già all'esame della Commissione.

  La Commissione approva la proposta del Presidente.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, avverte che il relatore, deputato Richetti, svolgerà, nella seduta già convocata per domani mercoledì 20 aprile 2016, una relazione integrativa sulle proposte di legge di cui è stato disposto l'abbinamento. Quindi, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.05.

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

  Martedì 19 aprile 2016. — Presidenza del vicepresidente Emanuele COZZOLINO.

  La seduta comincia alle 15.05.

Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque.
Emendamenti C. 2212-A Mariani.

(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione – Parere).

  Il Comitato inizia l'esame del provvedimento.

  Marilena FABBRI (PD), relatrice, rileva che gli emendamenti contenuti nel fascicolo n. 2 non presentano profili critici per quanto attiene al rispetto del riparto di competenze legislative di cui all'articolo 117 della Costituzione e propone pertanto di esprimere su di essi il parere di nulla osta.

  Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

Modifica all'articolo 52 del codice penale, in materia di difesa legittima.
Emendamenti C. 2892-A.

(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione – Parere).

  Il Comitato inizia l'esame degli emendamenti.

Pag. 25

  Emanuele COZZOLINO, presidente, in sostituzione del relatore, impossibilitato a prendere parte alla seduta, rileva che gli emendamenti contenuti nel fascicolo n. 2 non presentano profili critici per quanto attiene al rispetto del riparto di competenze legislative di cui all'articolo 117 della Costituzione e propone pertanto di esprimere su di essi il parere di nulla osta.

  Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del presidente.

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2015.
Emendamenti C. 3540-A Governo.

(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione – Parere).

  Il Comitato inizia l'esame degli emendamenti.

  Emanuele COZZOLINO, presidente, in sostituzione del relatore, impossibilitato a prendere parte alla seduta, rileva che gli emendamenti contenuti nel fascicolo n. 1 non presentano profili critici per quanto attiene al rispetto del riparto di competenze legislative di cui all'articolo 117 della Costituzione e propone pertanto di esprimere su di essi il parere di nulla osta.

  Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del presidente.

  La seduta termina alle 15.10.

AVVERTENZA

  I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

SEDE CONSULTIVA

Documento di economia e finanza 2016.
Doc. LVII, n. 4 e Allegati.

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

Dichiarazione di monumento nazionale della Casa Museo Gramsci in Ghilarza.
Emendamenti C. 3450 Pes.

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