CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 31 marzo 2015
416.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Martedì 31 marzo 2015.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.05 alle 14.15.

RELAZIONI ALL'ASSEMBLEA

  Martedì 31 marzo 2015. — Presidenza del presidente Francesco Paolo SISTO.

  La seduta comincia alle 14.15.

Variazioni nella composizione della Commissione.

  Francesco Paolo SISTO, presidente, comunica che, per il gruppo Lega Nord e Autonomie, è entrato a far parte della I Commissione il deputato Giancarlo Giorgetti e che il deputato Cristian Invernizzi ricoprirà l'incarico di capogruppo. Comunica, inoltre, che il deputato Matteo Bragantini ha aderito al gruppo Misto.

Su tutti gli aspetti relativi al fenomeno della decretazione d'urgenza.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 1, del Regolamento, e rinvio).

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  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 26 marzo 2015.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.20.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 31 marzo 2015. — Presidenza del presidente Francesco Paolo SISTO.

  La seduta comincia alle 14.20.

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sui casi di morte e di gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato in missioni militari all'estero, nei poligoni di tiro e nei siti di deposito di munizioni, in relazione all'esposizione a particolari fattori chimici, tossici e radiologici dal possibile effetto patogeno e da somministrazione di vaccini, con particolare attenzione agli effetti dell'utilizzo di proiettili all'uranio impoverito e della dispersione nell'ambiente di nanoparticelle di minerali pesanti prodotte dalle esplosioni di materiale bellico e a eventuali interazioni.
Testo unificato Doc. XXII, n. 9 Duranti e Doc. XXII, n. 39 Lorefice.
(Parere alla IV Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Celeste COSTANTINO (SEL), relatrice, ricorda che il testo unificato delle proposte in esame prevede l'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta monocamerale sui casi di morte e gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato nelle missioni militari all'estero, nei poligoni di tiro e nei siti di deposito di munizioni, in relazione all'esposizione a particolari fattori chimici, tossici e radiologici dal possibile effetto patogeno, con particolare attenzione agli effetti dell'utilizzo di proiettili all'uranio impoverito e della dispersione nell'ambiente di nanoparticelle di minerali pesanti prodotte dalle esplosioni di materiale bellico e a eventuali interazioni.
  In particolare, rileva che la Commissione ha il compito di indagare: sui casi di morte e di gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato nelle missioni militari all'estero, nei poligoni di tiro e nei siti in cui sono depositati munizionamenti, anche sulla base dei dati epidemiologici disponibili riferiti alle popolazioni civili nelle zone di conflitto e nelle zone adiacenti alle basi militari nel territorio nazionale in relazione all'esposizione a particolari fattori chimici, tossici o radiologici dal possibile effetto patogeno, con particolare attenzione agli effetti dell'utilizzo di proiettili all'uranio impoverito e della dispersione nell'ambiente di nano particelle di minerali pesanti prodotte dalle esplosioni di materiale bellico e a eventuali interazioni; sulle condizioni ambientali dei diversi contesti operativi al fine di valutare le misure adottate per la selezione delle migliori forme di sistemazione logistica e dei più appropriati equipaggiamenti di protezione individuali per le truppe impiegate; sull'adeguatezza della raccolta e dell'analisi epidemiologiche dei dati sanitari relativi al personale militare e civile, sia di quello operante nei poligoni di tiro e nelle basi militari nel territorio nazionale, sia di quello inviato nelle missioni all'estero; sulle componenti dei vaccini somministrati al personale militare, indipendentemente dal successivo impiego del medesimo personale; sulle modalità della somministrazione dei vaccini al personale militare, nonché sul monitoraggio delle condizioni immunitarie dei soggetti osservati, tenendo conto in particolare dei risultati del progetto SIGNUM (Studio sull'impatto genotossico nelle unità militari); sui rischi associati alla presenza di gas radon e di materiali contenenti amianto negli ambienti in cui il personale militare è chiamato a prestare servizio; g) sull'adeguatezza Pag. 7degli istituti di indennizzo, di natura previdenziale o di sostegno al reddito, previsti dall'ordinamento in favore dei soggetti colpiti da patologie correlate alle situazioni di possibile rischio illustrate.
  Fa presente che la Commissione incentrerà, in particolare, la sua attività a partire dalle conclusioni contenute nelle relazioni finali della Commissione di inchiesta istituita con deliberazione del Senato della Repubblica 11 ottobre 2006, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 247 del 23 ottobre 2006, e della Commissione d'inchiesta istituita con deliberazione del Senato della Repubblica del 16 marzo 2010, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 65 del 19 marzo 2010, promuovendo contestualmente l'attuazione delle proposte in esse contenute. Il passo in avanti rispetto al buon lavoro delle Commissioni precedenti attiene sia all'attenzione che viene posta rispetto a tutto il personale impiegato (civile e militare) sia alla totalità delle missioni all'estero (in passato si parlava esclusivamente di «missioni di pace») e ai poligoni di tiro presenti sul territorio. Peraltro, la pericolosità viene individuata non solo in riferimento all'uranio impoverito, ma anche a tutte le nanoparticelle derivanti dall'esplosione o dalla lavorazione dei vari materiali bellici.
  L'articolo 2 definisce la composizione della Commissione monocamerale che consta di venti deputati – nominati dal Presidente della Camera garantendo che sia rispettata la proporzione dei vari gruppi come prescritto dall'articolo 82, secondo comma, della Costituzione – nonché i criteri di composizione ed elezione dell'ufficio di presidenza.
  L'articolo 3 estende alla Commissione gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell'autorità giudiziaria, in linea con quanto previsto dall'articolo 82, secondo comma, della Costituzione.
  Il medesimo articolo 3 stabilisce che per il segreto d'ufficio, professionale e bancario si applicano le norme vigenti in materia e che per il segreto di Stato si applica quanto previsto dalla legge 3 agosto 2007, n. 124. È altresì disposto l'obbligo del segreto per i componenti della Commissione, il personale addetto alla stessa e ogni altra persona che collabora con la Commissione.
  All'articolo 4 si prevede la durata della Commissione, stabilita in ventiquattro mesi dalla sua costituzione.
  L'articolo 5 prevede un regolamento interno per il funzionamento della Commissione e stabilisce che la stessa possa avvalersi dell'opera di agenti e ufficiali di polizia giudiziaria e delle collaborazioni che ritiene necessarie (fermo restando il numero massimo delle stesse stabilito nel regolamento interno di cui al medesimo articolo), in particolare di esperti nelle materie di interesse dell'inchiesta.
  L'articolo 6 prevede le spese per il funzionamento della Commissione, poste a carico del bilancio interno della Camera dei deputati, stabilite nella cifra massima di 100.000 euro per ognuno degli anni 2015 e 2016.
  Evidenzia, infine, che le proposte in esame trovano il loro fondamento nell'articolo 82 della Costituzione, in base al quale ciascuna Camera può disporre inchieste su materie di pubblico interesse. L'inchiesta può quindi essere deliberata da una sola Camera, con atto non legislativo.
  Alla luce delle considerazioni svolte, propone di esprimere parere favorevole (vedi allegato 1).

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole della relatrice.

  La seduta termina alle 14.30.

INTERROGAZIONI

  Martedì 31 marzo 2015. — Presidenza della vicepresidente Roberta AGOSTINI. – Interviene il viceministro dell'interno, Filippo Bubbico.

  La seduta comincia alle 14.30.

5-02597 Spessotto: Sull'applicazione dell'articolo 26 della direttiva CE 2002/22/CE in materia di numero unico delle emergenze.

  Il viceministro Filippo BUBBICO risponde all'interrogazione in titolo nei termini Pag. 8riportati in allegato (vedi allegato 2), evidenziando, in particolare, il fatto che il sistema del numero unico delle emergenze è in fase di implementazione, e auspicando, pertanto, che esso venga reso al più presto disponibile ai cittadini sull'intero territorio nazionale.

  Arianna SPESSOTTO (M5S), replicando, si dichiara insoddisfatta della risposta, rilevando al riguardo come, a tredici anni dalla emanazione della direttiva comunitaria in materia di numero unico delle emergenze, mentre gli altri Stati dell'Unione europea hanno adottato le opportune misure di attuazione, in Italia è ancora in corso una fase di sperimentazione, peraltro limitata alla regione Lombardia. Ricorda, in proposito, che sul punto si era aperta una procedura di infrazione e che, dunque, la sperimentazione è stata successivamente avviata al fine di evitare l'irrogazione di una sanzione ai danni del nostro Paese.
  Per quanto concerne specificamente l'attuazione del numero unico delle emergenze, ritiene che l'istituzione di un'unica centrale su tutto il territorio nazionale costituisca la scelta organizzativa più efficiente ed efficace, anche sotto il profilo del risparmio della spesa pubblica, rispetto all'ipotesi di attivazione del modello dei call center a livello regionale.
  Evidenzia, in particolare, come la soluzione adottata dall'Italia, limitatamente alla regione Lombardia, comporti un costo pari a quasi 10 milioni di euro l'anno.
  Ritiene, inoltre, che il Governo debba compiere uno sforzo sul versante della comunicazione, poiché solo una percentuale esigua di italiani, come risulta dagli ultimi sondaggi effettuati in materia, sarebbe a conoscenza della possibilità di utilizzare il numero unico delle emergenze.

5-02650 L'Abbate: Sulla sicurezza del territorio del comune di Conversano.

  Il viceministro Filippo BUBBICO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Giuseppe L'ABBATE (M5S), replicando, osserva che la risposta fornita dal viceministro ricalca nella sostanza quella fornita dal medesimo rappresentante del Governo l'11 febbraio 2014 a una sua precedente interrogazione. Sottolinea che nel periodo intercorso tra quella risposta e l'interrogazione oggi in esame, che è del 16 aprile 2014, si sono susseguiti numerosi altri episodi criminosi.
  Si augura che nei prossimi mesi non accada la stessa cosa e, nel caso, di non dover sentire dal rappresentante del Governo che la situazione è sotto controllo. Elogia l'operato delle Forze dell'ordine che fronteggiano una situazione di estrema gravità con un numero di unità che, se pur congruo rispetto all'estensione del territorio, è a suo avviso insufficiente.
  Ritiene che il fatto peggiore che possa accadere è che il dilagare di eventi criminosi abbia termine solo perché le due organizzazioni criminali che si fronteggiano raggiungano un accordo tra di loro.

5-04568 Pili: Sull'esecuzione dello sfratto di un'azienda agricola di Arborea.

  Il viceministro Filippo BUBBICO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Mauro PILI (Misto), replicando, si dichiara totalmente insoddisfatto. Osserva, infatti, che a tutte e tre le sue domande il rappresentante del Governo non ha fornito alcuna risposta. Trova estremamente grave che il Governo si sia limitato ad avallare nella sua risposta la versione del prefetto di Oristano.
  Evidenzia come dalle immagini si dimostri l'impiego abnorme di uomini e mezzi per effettuare uno sfratto nei confronti di due pensionati. Stigmatizza inoltre il comportamento arrogante tenuto nell'occasione dal Questore. Si chiede altresì a quanto assommi il costo delle forze impiegate e quanto costerà se lo stesso atteggiamento sarà tenuto anche nei confronti Pag. 9delle 700 aziende agricole che dovrebbero essere messe all'asta nei prossimi mesi.
  Rileva come l'operato della prefettura abbia favorito nel caso in questione un episodio di speculazione, dato che la stessa azienda, venduta a una cifra, è stata rivenduta nei giorni scorsi a una cifra superiore a più del doppio.

  La seduta termina alle 15.

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