CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 15 dicembre 2022
27.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
Pag. 20

SEDE REFERENTE

  Giovedì 15 dicembre 2022. — Presidenza del presidente Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Federico Freni.

  La seduta comincia alle 12.05.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025.
C. 643-bis Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, dopo aver dato conto delle sostituzioni, comunica che sono state ritirate le seguenti proposte emendative: Bof 9.16, Lupi 13.06, Lupi 15.10, Tremaglia 17.016, De Palma 18.018, Lupi 19.03, gli identici Gusmeroli 21.024 e Cattaneo 21.048 e Sorte 29.9.
  Comunica, inoltre, che la deputata D'Orso sottoscrive gli articoli aggiuntivi Scerra 51.027 e 51.032, l'articolo aggiuntivo Barzotti 64.092, l'articolo aggiuntivo Morfino 101.040, l'articolo aggiuntivo Alfonso Colucci 113.03 nonché l'emendamento Alfonso Colucci 123.3, l'articolo aggiuntivo Alfonso Colucci 137.033, l'articolo aggiuntivo Carmina 138.09, l'articolo aggiuntivo Morfino 138.011 e l'articolo aggiuntivo Baldino 142.011; il deputato Sergio Costa sottoscrive l'articolo aggiuntivo Cappelletti 11.029; il deputato Vaccari sottoscrive l'articolo aggiuntivo Cafiero De Raho 52.08; il deputato Lai sottoscrive l'articolo aggiuntivo Girelli 5.02, l'articolo aggiuntivo Fornaro 11.016, l'emendamento Furfaro 12.14, gli emendamenti Serracchiani 12.21 e 13.9, l'articolo aggiuntivo Toni Ricciardi 21.031, l'articolo aggiuntivo Orfini 52.02, l'emendamento Laus 64.7, l'articolo aggiuntivo Orlando 64.049, l'articolo aggiuntivo Guerra 65.08, l'articolo aggiuntivo Serracchiani 67.09, gli articoli aggiuntivi Provenzano 70.05 e 70.04, l'articolo aggiuntivo Tabacci 74.01, l'articolo aggiuntivo Ubaldo Pagano 75.06, l'articolo aggiuntivo Furfaro 78.02, l'articolo aggiuntivo Ubaldo Pagano 93.042, l'articolo aggiuntivo Madia 96.01, gli articoli aggiuntivi Furfaro 96.026 e 96.012, l'articolo aggiuntivo Boschi 107.05, l'articolo aggiuntivo Braga 127.08, gli articoli aggiuntivi Pag. 21Porta 129.02 e 129.03, l'emendamento Bonafè 143.1, l'emendamento Guerra 143.5, l'articolo aggiuntivo Provenzano 144.03, gli emendamenti Gianassi 148.1 e 153.1, l'articolo aggiuntivo Ghirra 10.09; il deputato Cantone sottoscrive l'emendamento Ubaldo Pagano 12.15; i deputati Cerreto e Cangiano sottoscrivono l'emendamento Caramiello 76.06; il deputato Rizzetto sottoscrive l'articolo aggiuntivo Osnato 58.08, non segnalato; il deputato Santillo sottoscrive l'articolo aggiuntivo Caramiello 76.06; il deputato Rosato sottoscrive le proposte emendative Mattia 128.016 e Amendola 131.03; i deputati Romano e Cavo sottoscrivono l'articolo aggiuntivo Lucaselli 57.023; il deputato D'Attis ritira la propria sottoscrizione dall'emendamento Cortelazzo 30.6; la deputata Appendino sottoscrive tutte le proposte emendative segnalate dal gruppo MoVimento 5 Stelle; la deputata Ascari sottoscrive le proposte emendative Alfonso Colucci 123.3, 113.03 e 137.033, Torto 118.3, Auriemma 118.02, Onori 129.010, Carmina 138.09 e Dell'Olio 143.7.
  Sospende, quindi, la seduta per permettere ai commissari di prendere visione delle proposte emendative ritirate.

  La seduta, sospesa alle 12.10, è ripresa alle 12.15.

  Marco GRIMALDI (AVS) richiama i contenuti di una lettera inviata dal suo gruppo parlamentare al presidente della Commissione e, per conoscenza, al Presidente della Camera, avente ad oggetto l'articolo aggiuntivo Foti 78.015, dichiarato inizialmente inammissibile dalla presidenza e successivamente, a seguito di ricorso avverso tale decisione, riammesso.
  Nel segnalare che l'articolo aggiuntivo, qualora approvato, estenderebbe oltre misura, anche sotto il profilo temporale, la libertà di caccia della fauna selvatica, osserva che, a suo giudizio, si tratta di una proposta emendativa di natura ordinamentale, la cui ammissibilità appare in contrasto con la normativa in materia di contabilità e finanza pubblica. Osserva che è possibile intervenire, in sede di ricorso, solo sui propri emendamenti e che non è previsto dal Regolamento un momento procedurale in cui sollevare le opportune eccezioni in relazione alle proposte emendative presentate dai colleghi. Chiede, quindi, alla presidenza di rivedere il giudizio di ammissibilità di tale proposta, anche per non creare un precedente in tal senso e determinare da parte del proprio gruppo un atteggiamento che potrebbe pregiudicare i tempi di esame del provvedimento in Assemblea.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, segnala di aver ricevuto la lettera del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra, rispetto alla quale sta predisponendo una risposta che invierà, per opportuna conoscenza, anche al Presidente della Camera.

  Daniela TORTO (M5S) si associa alla richiesta del collega Grimaldi e sensibilizza la maggioranza sul ritiro dell'articolo aggiuntivo citato, in ragione della natura della proposta emendativa che allarga oltremodo le maglie della caccia alla fauna selvatica, estendendola anche sotto il profilo temporale. Si appella, quindi, ai principi di ammissibilità richiamati dal presidente della Commissione, che escludono dal novero delle proposte da esaminare quelle che presentano carattere ordinamentale. La proposta in questione era stata, infatti, opportunamente dichiarata in un primo tempo inammissibile anche se poi successivamente è stata riammessa. Il mancato ritiro della proposta determinerebbe, quindi, tutte le forme di opposizione possibili da parte del proprio gruppo, ovviamente all'interno del perimetro regolamentare.

  Tommaso FOTI (FDI) osserva che una dichiarazione di inammissibilità successiva alla riammissione sarebbe del tutto anomala rispetto ai precedenti procedurali della Commissione, non essendovi una fase procedurale successiva a quella dei ricorsi. La dichiarazione di inammissibilità della proposta emendativa è stata, infatti, oggetto di una richiesta di riesame che, a seguito dell'ulteriore istruttoria svolta, è stata accoltaPag. 22 dalla presidenza con un giudizio inappellabile. Osserva che se la presidenza accedesse alla richiesta formulata dai colleghi che l'hanno preceduto si aprirebbe una fase dialettica nella quale sarebbe legittimo rivedere le valutazioni di ammissibilità di ogni proposta emendativa, con la conseguenza che la Commissione non riuscirebbe a procedere nell'esame degli emendamenti. Non esistono, a suo avviso, ragioni né procedurali né di merito per accogliere quanto richiesto, considerando anche che in passato le attuali forze di opposizione hanno considerato ammissibili proposte emendative che presentavano carattere ben più ordinamentale di quella in discussione. Invita, pertanto, la presidenza a rispettare i precedenti procedurali e le prassi della Camera dei deputati, che non rivestono soltanto valore dal punto di vista della forma, ma anche della sostanza.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, ribadisce di aver ricevuto la lettera richiamata dal collega Grimaldi e che intende dare risposta, informandone anche il Presidente della Camera.

  Daniela TORTO (M5S) chiede di conoscere la natura della risposta del presidente e, con riferimento alle osservazioni del collega Foti, fa presente che il MoVimento 5 Stelle è disposto a rivedere tutti gli emendamenti per verificarne l'ammissibilità.

  Marco GRIMALDI (AVS) sottolinea il fatto che l'articolo aggiuntivo Foti 78.015 ha un carattere ordinamentale, affrontando una materia che, a suo avviso, non rientra nel contenuto proprio della legge di bilancio, così come definito dalla legislazione vigente in materia di contabilità di Stato. Ribadisce la necessità di un momento ulteriore di confronto sulla questione dell'ammissibilità dei vari emendamenti e chiede nuovamente all'onorevole Foti di ritirare l'emendamento in questione.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, conferma la propria intenzione di dare riscontro alle richieste formulate con riferimento all'ammissibilità dell'articolo aggiuntivo Foti 78.015.

  Alfonso COLUCCI (M5S), anche al di là della questione dell'ammissibilità della proposta emendativa, ritiene che la questione vada posta innanzitutto sul piano della collaborazione e del sereno svolgimento dei lavori della Commissione. Invita, pertanto, il presentatore al ritiro dell'articolo aggiuntivo.

  Silvana Andreina COMAROLI (LEGA), relatrice, anche a nome degli altri relatori, propone, l'accantonamento delle proposte emendative Cattoi 2.40, Cattoi 2.06, Cavandoli 4.3, Dell'Olio 4.4 e Lai 4.7. Propone altresì l'accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Pastorino 4.09, Evi 4.010, Marattin 4.04 e Laus 4.03. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sull'emendamento Grippo 5.2. Propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Girelli 5.02. Esprime un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sull'articolo aggiuntivo Todde 5.06 e propone l'accantonamento degli emendamenti Foti 7.1 e Maccari 8.5. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sull'articolo aggiuntivo Simiani 8.013 e sull'articolo aggiuntivo Bonafè 8.05. Esprime un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sugli emendamenti Ubaldo Pagano 9.18. e Gebhard 9.1, nonché sull'articolo aggiuntivo Ghirra 10.09. Propone l'accantonamento degli identici emendamenti Schullian 11.5, Caramiello 11.17 e Cerreto 11.20 e formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sull'articolo aggiuntivo Cappelletti 11.029. Propone, infine, l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Fornaro 11.016, Bagnai 11.021, Lupi 11.038 e Foti 11.041.

  Il Sottosegretario Federico FRENI esprime parere conforme ai relatori.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, avverte che, in assenza di obiezioni, le proposte emendative per le quali i relatori e il rappresentante del GovernoPag. 23 abbiano formulato una richiesta in tal senso si intendono accantonate.
  Chiede, quindi, se i presentatori accedano all'invito al ritiro formulato dai relatori e al Governo sull'emendamento Grippo 5.2.

  Luigi MARATTIN (A-IV-RE), ricordando la valenza meritoria dell'emendamento, chiede le motivazioni del parere contrario, in quanto il fondo di cui si chiede l'istituzione, e di cui si rende disponibile a discutere la consistenza, cerca di agevolare le tariffe per la fornitura di energia elettrica in favore delle persone con disabilità. In subordine, propone l'accantonamento di tale emendamento.

  Marco GRIMALDI (AVS) chiede di sottoscrivere l'emendamento Grippo 5.2 e ne sottolinea l'importanza, in quanto ritiene corretto pensare ad agevolazioni per le persone che, oltre a difficoltà economiche, presentano una disabilità. Auspica che possa essere rivisto il parere sull'emendamento in discussione con un accordo tra maggioranza e opposizione e, in mancanza di un parere favorevole, ne propone comunque l'accantonamento.

  Giulio Cesare SOTTANELLI (A-IV-RE) chiede di sottoscrivere l'emendamento Grippo 5.2 e ribadisce l'importanza degli aiuti per categorie svantaggiate.

  Andrea QUARTINI (M5S) chiede di sottoscrivere l'emendamento Grippo 5.2, sottolineandone l'importanza e ricordando come alcuni soggetti disabili abbiano necessità di ausili che richiedono un notevole dispendio di energia. Ricorda come la stessa Costituzione imponga un approccio solidaristico nel trattare tali questioni.

  Marco FURFARO (PD-IDP) dichiara il sostegno del suo gruppo all'emendamento Grippo 5.2 e ribadisce la preoccupazione per le condizioni sociali del Paese, che vedono un aumento della povertà e della fragilità, mentre la manovra si muove in direzione opposta rispetto a quanto sarebbe necessario per dare sostegno ai soggetti più deboli. Ricorda le difficili condizioni degli ultimi anni, segnati dalla pandemia, dall'aumento delle disuguaglianze e dei costi dell'energia, nonché dall'inflazione elevata. Ricorda come questo emendamento vada in favore delle persone con disabilità e come sia un dovere anche della maggioranza e del Governo venire incontro ai cittadini in difficoltà. Ritiene che, qualora fosse necessario, si potrebbe eventualmente rimodulare la dotazione del fondo, ma invita nuovamente il Governo ad ascoltare le esigenze delle persone con disabilità.

  Marco GRIMALDI (AVS) chiede precisazioni sulla durata dei tempi di intervento a disposizione dei deputati.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, ricorda che, in via generale, nel corso delle dichiarazioni di voto dovrebbero intervenire solo i membri della Commissione o i loro sostituti.

  Luigi MARATTIN (A-IV-RE) interviene sull'ordine dei lavori per chiedere precisazioni in merito alla possibilità di intervento e di illustrazione delle proposte emendative da parte di deputati che non siano componenti della Commissione.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, ribadisce che dovrebbero intervenire in dichiarazione di voto solo i componenti della Commissione o i deputati designati in loro sostituzione.

  Daniela TORTO (M5S) chiede ulteriori precisazioni sulle modalità di svolgimento della discussione in questa fase.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, nel ricordare che la discussione sul complesso degli emendamenti si è svolta nella seduta di ieri, precisa che, generalmente, in sede di votazione delle proposte emendative, gli interventi sono riservati ai soli deputati membri della Commissione.

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  Valentina GRIPPO (A-IV-RE) pone all'attenzione dei rappresentanti del Governo e dei relatori il fatto che, nel merito, l'emendamento a sua prima firma 5.2 esprime una ratio ben precisa su un tema che riguarda una famiglia su quattro. Fa, infatti, presente che durante la pandemia ai Ministri della salute e della disabilità sono stati presentati dati impressionanti sulla questione, i quali certamente riguardavano le famiglie dei soggetti che utilizzano strumenti salvavita, che per il momento sono gli unici strumenti ad essere oggetto della legislazione vigente: la legge prevede agevolazioni solo per i macchinari salvavita che, ovviamente, consumano energia elettrica. Ricorda quindi che i predetti dati hanno dimostrato come i consumi energetici delle persone con disabilità superassero, a volte, di due terzi quelli delle persone senza disabilità, anche perché durante la pandemia erano costrette a restare a casa. Osserva che anche per questo motivo il precedente Governo aveva iniziato a valutare l'opportunità di intervenire con altre misure a loro sostegno, anche se ci si è limitati alla sola fase di studio. Ritiene, quindi, che sarebbe opportuno estendere le misure a sostegno delle famiglie con soggetti disabili, nell'accezione più ampia che ne dà l'Organizzazione mondiale della sanità, nel senso auspicato dall'emendamento in esame, a sua prima firma, di cui raccomanda l'approvazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Grippo 5.2.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, prima di passare all'esame dell'articolo aggiuntivo Todde 5.06, ribadisce che la Commissione è in fase di votazione degli emendamenti e che, poiché la dichiarazione di voto è una fase intrinsecamente connessa a quella della votazione, l'intervento è in linea generale consentito solo ai deputati aventi diritto al voto medesimo e, quindi, ai componenti della Commissione e a quelli formalmente chiamati a sostituirli.

  Gianmauro DELL'OLIO (M5S) ritiene opportuno verificare la possibilità di assicurare un più ampio spazio per gli interventi dei deputati non componenti della Commissione, a partire dai firmatari delle proposte in discussione. Evidenzia peraltro che ritiene necessario che i relatori e il Governo rendano espliciti i motivi per i quali i proponenti dei diversi emendamenti sono invitati a ritirarli ovvero per cui viene espresso parere contrario.

  Il sottosegretario Federico FRENI fa presente che il parere espresso dal Governo sull'articolo aggiuntivo Todde 5.06 è determinato dall'assenza di un'adeguata copertura degli effetti finanziari della proposta emendativa, anche in considerazione del fatto che il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, competente per materia, non ha fatto pervenire una relazione tecnica che verificasse puntualmente la quantificazione degli oneri. Ribadisce infatti che l'approvazione dell'articolo aggiuntivo non sarebbe compatibile con il rispetto dei saldi di finanza pubblica.

  Gianmauro DELL'OLIO (M5S) osserva che l'emendamento genererebbe oneri per soli 20 milioni di euro nel 2023 e fa ricorso, a fini di copertura, al Fondo per esigenze indifferibili, rifinanziato dall'articolo 152, comma 3, del disegno di legge. Chiede quindi ai relatori e al Governo di rivedere il loro parere e, qualora non intendessero farlo, chiede che l'articolo aggiuntivo Todde 5.06 venga per il momento accantonato, anche considerato che si tratta di una proposta che sembra essere in linea con le proposte del Governo.

  Il sottosegretario Federico FRENI conferma l'invito al ritiro dell'articolo aggiuntivo Todde 5.06.

  Marco GRIMALDI (AVS) si associa alla richiesta di accantonare l'articolo aggiuntivo Todde 5.06, anche in considerazione del fatto che, come segnalato dal sottosegretario Freni, manca la relazione tecnica del Ministero competente. Ritiene che l'accantonamento della proposta costituisca la strada migliore per rendere armonico il percorso del provvedimento in Commissione.Pag. 25 Nel dichiarare di essere d'accordo sul merito della proposta emendativa, sottolinea, tuttavia, che in questo momento il problema è di metodo e che quindi è necessario attendere la relazione tecnica del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica.

  Emma PAVANELLI (M5S) si associa alla richiesta di accantonare l'articolo aggiuntivo Todde 5.06 in attesa di ricevere maggiori dettagli da parte del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, competente in materia.

  Daniela TORTO (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, fa presente che per l'illustrazione delle proposte emendative e per le dichiarazioni di voto, per prassi costante sono sempre state seguite altre modalità, mentre ora si cerca di limitare gli interventi alle sole dichiarazioni di voto da parte dei membri della Commissione o di loro sostituti, impedendo quindi ogni intervento, in pratica, anche ai presentatori degli emendamenti. Chiede, quindi, una sospensione dei lavori della Commissione e l'immediata convocazione di una riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, per fare chiarezza sulla questione.

  Ubaldo PAGANO (PD-IDP), intervenendo sull'ordine dei lavori, evidenzia che quanto annunciato dalla presidenza in merito alle modalità di svolgimento degli interventi in Commissione rappresenta un'innovazione senza precedenti rispetto alle prassi seguite. Ritiene che non vi siano ragioni per impedire agli stessi firmatari delle proposte emendative, sebbene non membri della Commissione, di intervenire per illustrarle e ribadisce che tutto ciò rappresenta una grave compressione del diritto dei parlamentari, specialmente di quelli dell'opposizione, di partecipare alla discussione della manovra di bilancio. Se il timore è quello di non riuscire a rispettare i tempi di esame in Commissione per la calendarizzazione del provvedimento in Assemblea, fa presente che l'opposizione ha tutta l'intenzione di rispettare il calendario e di evitare l'esercizio provvisorio e che, se tensioni con effetti dilatori vi sono, queste sono in seno alle forze di maggioranza. Si associa, quindi, alla richiesta di sospensione dei lavori della Commissione per l'immediata convocazione di una riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, al fine di definire con chiarezza le regole per lo svolgimento dei lavori della Commissione. Osserva, infatti, che senza un chiarimento del genere le opposizioni potrebbero sentirsi libere di non mantenere il comportamento responsabile che finora hanno seguito.

  Luigi MARATTIN (A-IV-RE), intervenendo sull'ordine dei lavori, osserva che le modalità di conduzione dei lavori della Commissione rischiano di rendere difficoltoso concludere l'esame nei tempi previsti. Evidenzia che quella attuale è una situazione unica nella storia della Repubblica, che dipende quasi esclusivamente dal fatto che le elezioni politiche si sono svolte in autunno, restringendo quindi i tempi di esame del bilancio dello Stato. Crede, pertanto, che ogni possibile soluzione debba innanzitutto passare attraverso un accordo politico tra maggioranza e opposizione, senza il quale sarebbe difficile raggiungere l'obiettivo di concludere l'esame per tempo.

  Alfonso COLUCCI (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, ritiene che quanto affermato dalla presidenza si collochi al di là del perimetro regolamentare, in quanto si impedisce ai presentatori delle proposte emendative di illustrarle e di procedere alla dichiarazione di voto con la necessaria libertà e tranquillità. Diffida dunque dal voler utilizzare qualunque strumento che rappresenti una tagliola al libero dibattito democratico.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), relatore, intervenendo sull'ordine dei lavori, dichiara di essere in piena sintonia con le esigenze di un ordinato svolgimento dei lavori. Nell'osservare che il tempo a disposizione è certamente breve, ritiene tuttavia che sia giusto disporre di uno spazio sufficiente per esprimere le proprie ragioni politiche, Pag. 26tanto per le forze di maggioranza quanto per quelle di opposizione. Invita, in tal senso, la presidenza a valutare la possibilità di riconsiderare la propria posizione, al fine di consentire una più ampia discussione nell'ambito della Commissione. Auspica, invece, che si sfruttino tutti gli spazi disponibili per gli interventi dei parlamentari, nel modo più ampio, per rendere il dibattito più ricco possibile. Osserva, infatti, che portare alle giuste conclusioni l'esame del disegno di legge di bilancio è interesse di tutti, ma che, proprio per questo, occorre lasciare adeguati spazi di intervento. Dichiara, quindi, che da parte della maggioranza c'è la volontà di portare avanti un sereno confronto con le forze di opposizione.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, osserva che da parte della presidenza non c'è alcuna intenzione di comprimere i tempi dell'esame né tanto meno la libera discussione parlamentare.

  Ubaldo PAGANO (PD-IDP), replicando a quanto testé affermato dalla presidenza, sottolinea che le posizioni precedentemente espresse non possono intendersi come un semplice richiamo alle prassi regolamentari vigenti, in quanto ne conseguirebbe che, nonostante in sede referente sia possibile che all'esame degli emendamenti partecipino anche altri deputati, e in particolare i presentatori degli emendamenti, non solo a questi ultimi sarebbe precluso di fare dichiarazioni di voto se non sono membri della Commissione, ma anche di illustrare le proprie proposte emendative. Prende, tuttavia, atto che la presidenza sembra aver mutato avviso, in particolare dopo l'intervento del relatore Trancassini.

  Daniela TORTO (M5S) si associa a quanto osservato dal collega Ubaldo Pagano e chiede l'immediata convocazione di una riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, preso atto degli orientamenti della Commissione, sospende la seduta per lo svolgimento di una riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, che è immediatamente convocata.

  La seduta, sospesa alle 13.25, riprende alle 13.45.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, con specifico riferimento alla questione procedurale emersa nel corso del precedente dibattito, sulla base dell'orientamento condiviso nella riunione appena svoltasi dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione, comunica che, nell'ambito dell'organizzazione dei lavori ai sensi dell'articolo 79 del Regolamento, per assicurare la più ampia partecipazione al dibattito parlamentare, considerata l'importanza del provvedimento in esame, sarà consentito a ogni deputato, anche qualora non componente effettivo della Commissione medesima o sostituto di uno dei suoi membri, di intervenire per illustrare le proposte emendative segnalate, ferma restando la preclusione all'espressione del voto.
  Tenuto inoltre conto di quanto concordato nel corso della predetta riunione, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento alla seduta convocata per le ore 16 della giornata odierna.

  La seduta termina alle 13.50.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 15 dicembre 2022. — Presidenza del presidente Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, indi del vicepresidente Giovanni Luca CANNATA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, Federico Freni.

  La seduta comincia alle 16.10.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025.
C. 643-bis Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

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  Silvana Andreina COMAROLI (LEGA), relatrice, anche a nome degli altri relatori, propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Todde 5.06, aderendo alle richieste formulate in tal senso prima del termine della seduta antimeridiana odierna.

  Il Sottosegretario Federico FRENI concorda con la proposta dei relatori.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, dispone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Todde 5.06.

  Il Sottosegretario Federico FRENI chiede che la seduta sia brevemente sospesa, per consentire un approfondimento politico sulle modalità di prosecuzione dell'esame del disegno di legge.

  La seduta, sospesa alle 16.15, riprende alle 17.45.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, dà conto delle sostituzioni.

  Marco GRIMALDI (AVS) comunica che il proprio gruppo non ritirerà alcuna delle proposte emendative per le quali i relatori e il rappresentante del Governo hanno sinora formulato un invito in tal senso.
  Chiede, quindi, se i relatori e il Governo siano in grado di esprimere il proprio parere sulle proposte emendative riferite ad articoli successivi all'articolo 11.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, comunica che i pareri sulle proposte emendative riferite agli articoli successivi all'articolo 11 verranno espressi dopo l'esame delle proposte emendative sulle quali sono già stati espressi i pareri da parte dei relatori e del rappresentante del Governo.
  Avverte quindi che, considerati gli accantonamenti già disposti, si passa all'esame dell'articolo aggiuntivo Simiani 8.013.

  Silvio LAI (PD-IDP) chiede ai relatori e al rappresentante del Governo di rivedere l'invito al ritiro espresso sull'articolo aggiuntivo Simiani 8.013, in considerazione della valenza strategica della produzione di energia rinnovabile in questo periodo di crisi energetica.
  Evidenzia quindi come le comunità energetiche rinnovabili siano uno straordinario strumento per gli enti locali, in grado di contribuire anche ad arrestare lo spopolamento delle zone interne e marginali del Paese. Segnala tuttavia come, a tre anni dalla loro introduzione, su 100 comunità istituite, solo sedici abbiano completato l'iter autorizzativo con il Gestore dei servizi energetici e solo tre abbiano potuto accedere agli incentivi statali.
  Ritiene pertanto chiaro che l'attuale disciplina sia di difficile attuazione, da una parte, a causa della mancata emanazione del previsto regolamento da parte dell'ARERA, che avrebbe dovuto definire un quadro normativo più chiaro, e dall'altra, per la scarsità di incentivi finanziari alla realizzazione delle comunità.
  Su quest'ultimo aspetto interviene l'articolo aggiuntivo Simiani 8.013, che prevede tre tipologie di agevolazioni finanziarie finalizzate alla promozione dell'autoproduzione e dell'autoconsumo di energia elettrica rinnovabile. La proposta, infatti, è volta ad istituire, nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, un fondo rotativo di garanzia per il credito a tasso agevolato con una dotazione di 50 milioni di euro per l'anno 2023.
  Si prevede inoltre l'istituzione, nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, di un fondo di garanzia per la realizzazione di comunità energetiche rinnovabili, con una dotazione di 20 milioni di euro per l'anno 2023 e con dotazioni superiori per le annualità successive sino al 2030.
  Infine si prevede l'istituzione, nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, di un Fondo rinnovabili PMI, con una dotazione di 300 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2023-2025.
  Sottolineando, quindi, la coerenza con le indicazioni del PNRR delle previsioni dell'articolo aggiuntivo Simiani 8.013, chiede il suo accantonamento ai fini di una sua Pag. 28riconsiderazione, dichiarandosi disponibile a valutare un'eventuale proposta di riformulazione che preveda un ridimensionamento degli stanziamenti dei fondi.

  Simona BONAFÈ (PD-IDP), ribadendo l'opportunità di destinare risorse per aumentare il numero di comunità energetiche rinnovabili, segnala l'importanza di questo fondamentale strumento per giungere a una maggiore autonomia energetica nell'attuale momento di crisi.
  Si associa quindi alla richiesta del collega Lai di procedere all'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Simiani 8.013.

  Marco GRIMALDI (AVS), segnalando che il proprio gruppo ha presentato l'articolo aggiuntivo Evi 128.034, volto alla concessione di incentivi per la realizzazione di comunità energetiche rinnovabili, si associa alla richiesta di accantonamento dell'articolo aggiuntivo Simiani 8.013.

  Enrico CAPPELLETTI (M5S), evidenziando come anche il proprio gruppo abbia presentato in materia l'articolo aggiuntivo a sua prima firma 11.029, sul quale è stato formulato un invito al ritiro, chiede ai relatori e al rappresentante del Governo di rivedere il parere espresso. Ritiene, infatti, che sia necessario fronteggiare l'attuale crisi energetica attraverso agevolazioni alla produzione di energia rinnovabile, ciò anche in considerazione della necessità di prevedere modalità di intervento per il periodo successivo al primo trimestre del 2023, quando verranno a cessare i contributi per il pagamento delle bollette.

  Daniela TORTO (M5S) sottoscrive l'articolo aggiuntivo Simiani 8.013 a nome di tutti i componenti del gruppo MoVimento 5 Stelle della Commissione Bilancio.

  Ubaldo PAGANO (PD-IDP), ricordando come alcuni parlamentari che ora sostengono l'Esecutivo avessero presentato, nella passata legislatura, ordini del giorno di contenuto simile all'articolo aggiuntivo Simiani 8.013, chiede che questo venga accantonato, anche al fine di un'eventuale riformulazione con riduzione degli stanziamenti dei fondi.

  Silvana Andreina COMAROLI (LEGA), relatrice, anche a nome degli altri relatori, osserva come la tematica trattata dall'articolo aggiuntivo sia condivisibile e propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Simiani 8.013. Ritiene, comunque, opportuno precisare che l'onere finanziario previsto dalla proposta emendativa sia comunque eccessivo.

  Il sottosegretario Federico FRENI concorda con la proposta dei relatori.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, dispone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Simiani 8.013.

  Simona BONAFÈ (PD-IDP), intervenendo sul proprio articolo aggiuntivo 8.05, fa presente che esso risponde, con riferimento al rigassificatore di Piombino, all'obiettivo di compensare finanziariamente i territori su cui vengono realizzate opere di interesse nazionale. Ricorda che tale tematica era già stata affrontata in occasione dell'esame del decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50. In particolare, con la proposta emendativa si chiede di istituire un fondo con una dotazione di oltre 700 milioni di euro per erogare tale compensazione, tenendo conto degli accordi di programma già stipulati per compensare l'area di crisi industriale complessa di Piombino. La proposta prevede, inoltre, che la realizzazione di queste opere venga affidata al Commissario straordinario, già nominato dal Presidente del Consiglio, e che venga creata una zona logistica semplificata nell'area portuale per favorire lo sviluppo industriale e la creazione di impianti ad energia rinnovabile.

  Silvia ROGGIANI (PD-IDP) ribadisce che il Governo ha deciso di destinare risorse per affrontare il tema del caro-energia, ma senza un'autentica visione di lungo periodo. Sottolinea che l'approvazione della proposta emendativa in oggetto sarebbe un segnale non solo per il territorio interessato,Pag. 29 ma rappresenterebbe un sostegno a tutta la filiera delle energie rinnovabili.
  Ne raccomanda, quindi, l'approvazione, invitando i relatori e il rappresentante del Governo a rivedere la propria posizione sulla proposta.

  Marco FURFARO (PD-IDP) avverte che la politica, nel momento in cui decide di occuparsi dell'approvvigionamento di energia a livello nazionale, deve anche comprendere le esigenze di un piccolo territorio come quello di Piombino. Afferma che la sua forza politica, nel confermare il proprio pieno sostegno alla difesa dell'Ucraina, ritiene che sia necessario tutelare anche le comunità locali dalle conseguenze economiche derivanti dal conflitto. Nell'evidenziare come nel territorio di Piombino gli abitanti si sono mobilitati e hanno protestato, sottolinea come le decisioni politiche non possano ricadere sui cittadini, essendo necessario prevedere delle adeguate compensazioni. Raccomanda quindi l'approvazione dell'articolo aggiuntivo Bonafè 8.05.

  Andrea QUARTINI (M5S) ricorda che il MoVimento 5 Stelle ha nutrito fin dal principio delle perplessità sul rigassificatore di Piombino in nome del principio di cautela: è infatti evidente che si tratta di un'area estremamente complessa, che rischia di subire un ulteriore pregiudizio. Si dichiara, inoltre, preoccupato per la salute dei cittadini, considerando che l'inquinamento ambientale causa circa 90.000 morti l'anno. Nel ribadire che offrire delle compensazioni economiche appare una soluzione inadeguata, preannuncia, a nome del proprio gruppo, l'astensione nella votazione sull'articolo aggiuntivo 8.05.

  Il sottosegretario Federico FRENI, alla luce del dibattito svolto, ritiene che l'articolo aggiuntivo Bonafè 8.05 possa essere accantonato.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), relatore, ritiene che la questione affrontata dall'articolo 8.05 possa essere oggetto di ulteriori approfondimenti. Conviene, quindi, sull'opportunità di un suo accantonamento.

  Marco GRIMALDI (AVS) evidenzia i rischi in termini di sicurezza della realizzazione del rigassificatore di Piombino, sottolineando che l'intera operazione si fonda sull'eliminazione di ogni prescrizione, tanto che la stessa VIA non è stata richiesta perché altrimenti sarebbe stato impossibile procedere. Ricorda, inoltre, che la totalità delle forze politiche presenti sul territorio hanno protestato, che si rischia di mettere in ginocchio le aziende ittiche della zona e che, in caso di effettiva messa in opera del rigassificatore, vi sarebbe un ingente sversamento di ipoclorito di sodio. Conclude ribadendo che, a suo avviso, tali rischi non possono essere compensati osservando che non a caso i rigassificatori sono generalmente dislocati lontano dai centri abitati. Ritiene che tutti questi temi dovranno essere approfonditi quando si passerà alla votazione della proposta emendativa.

  Ubaldo PAGANO (PD-IDP) si rammarica che non si sia potuta svolgere una riflessione più attenta, ribadendo che, se si realizzerò il rigassificatore, bisognerà destinare alla comunità un ristoro pluridecennale. Si dichiara, poi, preoccupato dalla posizione espressa dal relatore Trancassini, chiedendosi se l'intento dell'accantonamento sia quello di arrivare a non votare la proposta emendativa. Avverte, al riguardo, che la propria forza politica ne chiederà invece fino alla fine la votazione.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), relatore, precisa che l'adesione alla proposta di accantonamento corrisponde semplicemente a una disponibilità al dialogo: trova molto importante che la maggioranza abbia tenuto un atteggiamento del genere, specialmente in relazione al principio della necessità al ristoro. Assicura, in ogni caso, al collega Pagano che la maggioranza è disponibile a discutere qualsiasi tema.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, avverte, quindi, che Pag. 30l'articolo aggiuntivo Bonafè 8.05 deve intendersi accantonato.

  Ubaldo PAGANO (PD-IDP), intervenendo sul proprio emendamento 9.18, ricorda che già diversi tribunali amministrativi regionali sono intervenuti sulla fattispecie di imprese che producono energia, ma per le quali tale produzione di energia non è l'attività prevalente. Queste imprese si sono dotate di impianti da fonti rinnovabili, ma solo con la finalità di andare a compensare altri costi; in virtù del decreto-legge n. 4 del 2022 esse sono però tassate non sulla globalità del reddito d'impresa, ma solo per la produzione di energia da fonti rinnovabili: subiscono quindi un aumento delle imposte senza potersi giovare dei contributi decisi per le imprese energivore, rischiando il fallimento.
  Ricorda poi tre sentenze, in modo particolare una del TAR Lombardia che è appunto intervenuta su tale fattispecie. Avverte che in caso di mancata approvazione della propria proposta emendativa, si dovrà da qui a qualche mese intervenire per compensare le conseguenze delle sentenze con ulteriori oneri dovuti al pagamento delle spese legali.
  Quanto alle misure previste dal decreto-legge cosiddetto «aiuti quater», nota che il Governo in questo momento non dispone delle dotazioni economiche necessarie, ma spera di registrare un'apertura e che la maggioranza rifletta sulla possibilità di intervenire nel momento in cui tali risorse si dovessero liberare. Lamenta che la maggioranza intenda cambiare la base dell'assoggettabilità degli extraprofitti, ma che per le piccole e medie imprese con le caratteristiche anzidette non sia prevista alcuna esenzione. Invita, quindi, la maggioranza a una riflessione, osservando che, in caso contrario, sarà il peggior regalo di Natale possibile per gli imprenditori che potrebbero beneficiare delle misure previste dall'emendamento.

  Dieter STEGER (MISTO-MIN.LING.), nel condividere la ratio dell'emendamento Ubaldo Pagano 9.18, fa presente che i piccoli imprenditori che producono fino a 200 kilowatt saranno costretti a chiudere se dovessero essere soggetti all'applicazione delle disposizioni di cui all'articolo 15-bis del decreto-legge n. 4 del 2022.

  Emma PAVANELLI (M5S) evidenzia che l'articolo aggiuntivo 28.06 a sua prima firma, presenta un contenuto analogo all'emendamento Ubaldo Pagano 9.18, sottolineando che la propria proposta concerne impianti fotovoltaici di potenza fino ad 1 megawatt realizzati dalle imprese agricole che devono far fronte ai costi derivanti dall'imposizione sugli extraprofitti, benché la produzione di energia non costituisca l'oggetto prevalente della loro attività economica. Nel ricordare che il Piano nazionale di ripresa e resilienza stanzia per l'introduzione degli impianti fotovoltaici 1,5 miliardi di euro a vantaggio delle imprese agricole e 2,2 miliardi di euro in favore dei comuni, evidenzia che l'imposizione di limiti ai ricavi dei produttori di energia elettrica potrebbe rendere difficoltoso il raggiungimento degli obiettivi previsti, mettendo in dubbio la volontà dell'Esecutivo di realizzare effettivamente la transizione ecologica. Conclude chiedendo l'accantonamento dell'emendamento Ubaldo Pagano 9.18 e dell'articolo aggiuntivo 28.06 a sua prima firma.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), nel riconoscere l'importanza dell'emendamento Ubaldo Pagano 9.18 allo scopo di non porre in una situazione di difficoltà le imprese che hanno investito nella produzione di energia rinnovabile, sottolinea che il disegno di legge di bilancio è stato redatto tenendo conto di alcune finalità prioritarie, tra le quali assumono particolare rilievo le misure per far fronte all'innalzamento dei costi dell'energia, alle quali sono indirizzate in via principale le limitate risorse a disposizione.
  Nel sottolineare che la previsione di un credito d'imposta ha effetti sull'ammontare delle spese all'interno del bilancio dello Stato, precisa che, nella proposta emendativa in esame, ne è riconosciuta la compensazione nel breve termine di un solo anno.
  Conclude, infine, evidenziando che, considerata la fondatezza delle ragioni che Pag. 31ispirano la proposta emendativa, la maggioranza potrà prenderla di nuovo in considerazione in successivi provvedimenti.

  Carla GIULIANO (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, riferisce che un'agenzia di stampa ha appena riportato che il Viceministro della giustizia Sisto ha affermato che il Governo starebbe pensando all'introduzione nel disegno di legge di una causa di non punibilità per i reati tributari di omessa dichiarazione o dichiarazione infedele. Nel criticare duramente il metodo utilizzato dal Governo di comunicare alla stampa importanti novità, tralasciando il rapporto con il Parlamento, da un lato ricorda le carenze evidenziate nel disegno di legge di bilancio nel settore della giustizia e, dall'altro, fa presente che, con tale inopportuna dichiarazione, il Governo sembra quasi voler rassicurare in anticipo coloro che intendono compiere tali reati.

  Il Sottosegretario Federico FRENI, in risposta alla deputata Giuliano, fa presente che il Governo non comunica attraverso le agenzie di stampa ma con gli atti che vengono sottoposti all'approvazione del Parlamento. Invita, pertanto, i membri della Commissione ad attendere il testo delle proposte emendative che saranno presentate prima di formulare giudizi.

  Vittoria BALDINO (M5S) osserva che il Governo dovrebbe evitare di anticipare il contenuto degli emendamenti che intende proporre attraverso comunicazioni rilasciate alla stampa al di fuori di una sede istituzionale, di fatto delegittimando il lavoro parlamentare.

  Il Sottosegretario Federico FRENI ribadisce che le agenzie di stampa non costituiscono una fonte ufficiale di comunicazione dei provvedimenti del Governo.

  Claudio MANCINI (PD-IDP) osserva che il rappresentante del Governo dovrebbe evitare di assumere atteggiamenti provocatori nei confronti dei membri della Commissione, replicando insistentemente senza essere stato autorizzato ad intervenire.
  Chiede, infine, di riprendere l'esame dell'emendamento Ubaldo Pagano 9.18.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, precisa di avere dato la parola al sottosegretario per replicare alla deputata Baldino.

  Ubaldo PAGANO (PD-IDP), nel premettere che in poche ore si sono verificati fatti gravemente lesivi dell'istituzione parlamentare che non ricorda di aver visto in un'intera legislatura, fa presente che il sottosegretario Freni, durante la riunione informale svoltasi in precedenza, aveva assicurato che i temi oggetto delle proposte emendative del Governo sarebbero stati resi noti nella mattinata di domani. Esprimere quindi sconcerto per il fatto che alcuni di questi temi siano stati invece già divulgati.

  La Commissione respinge l'emendamento 9.18.

  Dieter STEGER (MISTO-MIN.LING.), intervenendo sull'emendamento Gebhard 9.1, spiega che questo è volto a escludere gli impianti delle società cooperative di produzione e distribuzione dell'energia elettrica dall'imposizione di limiti ai ricavi di mercato dei produttori e dei loro intermediari, dal momento che tali società acquistano l'energia ai prezzi di mercato per cederla ai soci a prezzi più vantaggiosi, senza scopo di lucro. Chiede, pertanto, l'accantonamento dell'emendamento Gebhard 9.1.

  Silvana Andreina COMAROLI (LEGA), relatrice, accede alla richiesta di accantonamento dell'emendamento Gebhard 9.1.

  Il Sottosegretario Federico FRENI concorda con la richiesta di accantonamento dell'emendamento Gebhard 9.1.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, dispone l'accantonamento dell'emendamento Gebhard 9.1.

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  Silvana Andreina COMAROLI (LEGA), relatrice, chiede l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Ghirra 10.09 e Cappelletti 11.029.

  Il Sottosegretario Federico FRENI concorda con la richiesta di accantonamento degli articoli aggiuntivi Ghirra 10.09 e Cappelletti 11.029.

  Marco GRIMALDI (AVS), nell'associarsi alla richiesta di accantonamento dell'articolo aggiuntivo Ghirra 10.09, concernente il Fondo per la progettazione e la realizzazione dell'Einstein Telescope sul territorio nazionale, auspica che il rinvio dell'esame consenta di giungere all'approvazione della proposta emendativa concernente un progetto sostenuto da tutte le regioni.

  Emiliano FENU (M5S), nel chiedere di sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Ghirra 10.09 a nome del gruppo del MoVimento 5 Stelle, si augura che l'accantonamento non sia preludio al respingimento della proposta emendativa, che è volta alla realizzazione di un progetto di carattere internazionale, che rischia di essere impedita dalla contestuale approvazione di un progetto di impianto di energia eolica incompatibile con l'Einstein Telescope. Fa appello, infine, ai colleghi sardi e al rappresentante del Governo affinché non si rinunci al progetto.

  Silvio LAI (PD-IDP), nel chiedere di sottoscrivere a nome del gruppo del Partito Democratico l'articolo aggiuntivo Ghirra 10.09, precisa che il suo gruppo aveva presentato una proposta emendativa di contenuto analogo, che tuttavia è stata dichiarata inammissibile.
  Nel segnalare che il finanziamento dell'Unione europea per l'Einstein Telescope è di circa 4 miliardi di euro, pari a quello previsto per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, riferisce che le decisioni assunte in ambito nazionale rischiano di pregiudicare la candidatura dell'Italia come sede di tale opera, impedendo al Paese di rappresentare un punto di riferimento scientifico in Europa.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, dispone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Ghirra 10.09 e Cappelletti 11.029.

  Silvana Andreina COMAROLI (LEGA), relatrice, anche a nome dei relatori Pella e Trancassini, passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 12, invita i presentatori al ritiro dell'emendamento Braga 12.20, altrimenti esprimendo parere contrario, propone di accantonare l'emendamento Serracchiani 12.21, invita i presentatori al ritiro degli emendamenti Serracchiani 12.22, Furfaro 12.14, Richetti 12.16, Fenu 12.24 e Ubaldo Pagano 12.15, altrimenti esprimendo parere contrario.
  Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 13, invita i presentatori al ritiro degli emendamenti Serracchiani 13.9 e Ubaldo Pagano 13.4 e dell'articolo aggiuntivo Richetti 13.04, altrimenti esprimendo parere contrario.
  Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 14, invita i presentatori al ritiro degli identici emendamenti Pastorino 14.2 e Merola 14.3, altrimenti esprimendo parere contrario.
  Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 15, invita i presentatori al ritiro degli identici articoli aggiuntivi Steger 15.01 e Ubaldo Pagano 15.022 e dell'articolo aggiuntivo Gadda 15.025, altrimenti esprimendo parere contrario. Propone, inoltre, di accantonare l'articolo aggiuntivo Richetti 15.018.
  Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 16, propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Foti 16.03. Invita i presentatori al ritiro dell'articolo aggiuntivo Gruppioni 16.02, altrimenti esprimendo parere contrario. Propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Centemero 16.01.
  Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 17, invita i presentatori al ritiro dell'articolo aggiuntivo Brambilla 17.028, altrimenti esprimendo parere contrario, e propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Molinari 17.025.Pag. 33
  Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 18, propone di accantonare l'emendamento Caso 18.12. Invita i presentatori al ritiro dell'emendamento Merola 18.10, altrimenti esprimendo parere contrario. Propone di accantonare gli identici articoli aggiuntivi Lucaselli 18.015, D'Alfonso 18.07, Fede 18.09 e Polidori 18.017. Invita i presentatori al ritiro dell'articolo aggiuntivo Dell'Olio 18.08, altrimenti esprimendo parere contrario.
  Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 19, propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Centemero 19.02.
  Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 20, propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Frassini 20.03 e invita i presentatori al ritiro dell'articolo aggiuntivo Schullian 20.02, altrimenti esprimendo parere contrario.
  Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 21, invita i presentatori al ritiro dell'articolo aggiuntivo Toni Ricciardi 21.031 e propone di accantonare gli articoli aggiuntivi Gusmeroli 21.022, Steger 21.012 e Caroppo 21.047.
  Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 22, invita i presentatori al ritiro degli identici emendamenti Fenu 22.2 e Borrelli 22.3, altrimenti esprimendo parere contrario, e propone di accantonare l'articolo aggiuntivo D'Attis 22.01.
  Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 26, propone di accantonare l'emendamento Rossello 26.3 e l'articolo aggiuntivo Gusmeroli 26.04. Invita i presentatori al ritiro dell'articolo aggiuntivo Bonelli 26.07, altrimenti esprimendo parere contrario.
  Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 28, invita i presentatori al ritiro degli emendamenti Ubaldo Pagano 28.14 e Del Barba 28.20, altrimenti esprimendo parere contrario. Propone di accantonare l'emendamento Osnato 28.17. Invita i presentatori al ritiro degli articoli aggiuntivi Pavanelli 28.06, Fratoianni 28.07 e Bonelli 28.09, altrimenti esprimendo parere contrario. Propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Steger 28.012. Invita i presentatori al ritiro dell'articolo aggiuntivo Grimaldi 28.013, altrimenti esprimendo parere contrario.
  Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 29, invita i presentatori al ritiro degli emendamenti Vaccari 29.1 e Rosato 29.4 e dell'articolo aggiuntivo Grimaldi 29.02, altrimenti esprimendo parere contrario.
  Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 30, propone di accantonare gli identici emendamenti Lupi 30.5 e Cortelazzo 30.6.

  Il Sottosegretario Federico FRENI esprime parere conforme a quello dei relatori, tranne che per l'emendamento Caso 18.12, sul quale formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario.

  Silvana Andreina COMAROLI (LEGA), relatrice, anche a nome dei relatori Pella e Trancassini, riconsiderando il parere precedentemente formulato, esprime parere conforme al rappresentante del Governo sull'emendamento Caso 18.12.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, dispone l'accantonamento delle proposte emendative, rispetto alle quali i relatori e il Governo hanno formulato una richiesta in tal senso.

  Luigi MARATTIN (A-IV-RE) chiede che sia accantonato anche l'articolo aggiuntivo Gruppioni 16.02, che estendendo la misura prevista dal comma 937 dell'articolo 1 della legge n. 234 del 2021, mira a garantire maggiori tutele alle lavoratrici meno garantite, ossia le lavoratrici libere professioniste.

  Silvana Andreina COMAROLI (LEGA), relatrice, anche a nome dei relatori Pella e Trancassini, propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Gruppioni 16.02.

  Il Sottosegretario Federico FRENI concorda con la proposta di accantonamento formulata dai relatori.

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  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, dispone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Gruppioni 16.02.

  Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP), illustrando l'emendamento Braga 12.20, evidenzia che esso si rende necessario per supplire a quella che reputa una grave carenza nel disegno di legge di bilancio, ossia il mancato rifinanziamento del «Fondo affitti» e del «Fondo morosità incolpevole». In proposito sottolinea come tale rifinanziamento sia fondamentale in un periodo di difficoltà economica conclamata per numerose famiglie italiane. Reputa, infatti, che il rifinanziamento dei citati fondi rappresenti un tema di responsabilità collettiva.

  Silvio LAI (PD-IDP), richiamando un recente rapporto dell'ACLI dal quale risulta che in Italia il ceto medio risulta sempre più povero, chiede al Governo e ai relatori di svolgere un'ulteriore riflessione sul tema proposto dall'emendamento Braga 12.20.

  Silvia ROGGIANI (PD-IDP), nel richiamare dati del Viminale che attestano un'impennata degli sfratti esecutivi nell'ultimo periodo, segnala che la pandemia e la crisi energetica hanno reso impellente la necessità di aiutare le famiglie in difficoltà. Segnala, inoltre, che la difficoltà abitativa riguarda anche i giovani, i quali, a causa del basso livello dei salari, non riescono a sostenere l'affitto di un'abitazione.

  Marco GRIMALDI (AVS) reputa grave la scelta del Governo di cancellare il «Fondo affitti» e il «Fondo morosità incolpevole». Ritiene, infatti, che tale scelta rappresenti un gesto irresponsabile che scarica sugli enti locali il problema dell'emergenza abitativa. Sottoscrivendo l'emendamento Braga 12.20, segnala che anche il suo gruppo ha presentato una analoga proposta emendativa, ossia l'articolo aggiuntivo Zanella 92.028. Auspica, pertanto, che il Governo prenda in considerazione il tema dell'emergenza abitativa, sottolineando che l'attuale assetto delle misure contenute nel disegno di legge di bilancio rischia di aumentare l'ineguaglianza nel nostro Paese.

  Daniela TORTO (M5S) chiede ai relatori e al Governo di svolgere un'ulteriore riflessione sull'emendamento Braga 12.20, che sottoscrive a nome del suo gruppo, e segnala che il MoVimento 5 Stelle ha presentato due proposte emendative analoghe, ossia gli articoli aggiuntivi Quartini 61.05 e Sportiello 59.07.

  Marco FURFARO (PD-IDP), concordando con gli interventi precedenti, desidera sottolineare un ulteriore aspetto legato al tema dell'emergenza abitativa. Fa presente, infatti, che secondo la Caritas sono 60.000 gli italiani che non riescono a pagare l'affitto e che vivono in macchina o per strada. Segnala che tali cittadini, perdendo la residenza, perdono anche l'assistenza del medico di base e, quindi, il fondamentale diritto alla cura. A suo avviso ciò si tradurrà in un maggior onere per lo Stato.

  La Commissione respinge l'emendamento Braga 12.20.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, dopo aver verificato, su richiesta dell'onorevole Mancini, l'esito della precedente votazione mediante appello nominale, conferma la reiezione dell'emendamento Braga 12.20.

  Daniela TORTO (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede alla Presidenza se sia possibile anticipare l'esame dell'emendamento Fenu 12.24.

  Luigi MARATTIN (A-IV-RE) ritiene quanto meno irrituale la richiesta testé avanzata dall'onorevole Torto, che contravviene ad un ordinato svolgimento dei lavori.

  Ubaldo PAGANO (PD-IDP) concorda rispetto alla sostanziale anomalia di un esame delle proposte emendative segnalate che prescinda dal loro ordine di votazione.

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  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, nel prendere atto in proposito della mancanza di consenso tra i gruppi, non accede alla richiesta dianzi formulata dall'onorevole Torto, fa presente che, ove non vi siano obiezioni, i lavori odierni della Commissione si concluderanno con l'esame delle proposte emendative segnalate riferite all'articolo 12.

  Ubaldo PAGANO (PD-IDP) illustra le finalità dell'emendamento Serracchiani 12.22, di cui è cofirmatario, volto a incrementare la quattordicesima per le pensioni di importo più basso, ritenendo incomprensibili le ragioni del parere contrario su di esso espresso dai relatori e dal sottosegretario Freni, dal momento che tale proposta emendativa si pone in una logica assai simile a quella prospettata dal Governo in ambito previdenziale, essendo diretta a sostenere le pensioni più basse in presenza di una dinamica inflattiva significativamente accentuata.
  Segnala, altresì, che l'onere finanziario che deriverebbe dall'attuazione della proposta emendativa in discussione non risulta di entità eccessiva e che la relativa copertura viene reperita tramite la corrispondente riduzione del Fondo per le esigenze indifferibili, come rifinanziato dall'articolo 152, comma 3, del disegno di legge in esame, non ponendosi dunque particolari problemi di copertura finanziaria. In particolare, avendo uno dei gruppi appartenenti allo schieramento di maggioranza posto – da quanto è dato apprendere – quale condizione imprescindibile in vista di un possibile accordo politico sulle modifiche da apportare alla manovra proprio l'aumento delle pensioni minime, ritiene che, qualora quest'ultimo fosse anche l'intendimento del Governo, non accedere perlomeno ad un accantonamento dell'emendamento Serracchiani 12.22 costituirebbe di certo un'occasione persa ai fini dell'instaurazione di un buon rapporto con le opposizioni nella prospettiva di un andamento dei lavori quanto più possibilmente lineare.

  Il Sottosegretario Federico FRENI, anche alla luce delle considerazioni svolte dall'onorevole Ubaldo Pagano, dichiara la disponibilità del Governo ad accantonare l'emendamento Serracchiani 12.22.

  Silvana Andreina COMAROLI (LEGA), relatrice, anche a nome degli altri relatori, propone anch'essa di accantonare l'emendamento Serracchiani 12.22.

  Marco GRIMALDI (AVS) sottoscrive l'emendamento Serracchiani 12.22 ed esprime apprezzamento per la decisione di accantonarlo, osservando che a suo avviso si tratta di un primo significativo segnale positivo da parte del Governo rispetto alla necessità di apportare i giusti correttivi alla manovra di finanza pubblica in esame. Evidenzia, peraltro, come l'inflazione abbia già sensibilmente eroso il potere di acquisto delle pensioni più basse.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, avverte quindi che l'emendamento Serracchiani 12.22 s'intende accantonato.

  Marco FURFARO (PD-IDP) illustra l'emendamento 12.14, di cui è primo firmatario, volto ad estendere fino a tre mesi il congedo parentale per i padri al 100 per cento della retribuzione, una misura che, a suo giudizio, rappresenterebbe un essenziale avanzamento sul piano civile e culturale del nostro Paese. Si tratterebbe di un passo importante nella direzione di un nuovo paradigma sociale maggiormente inclusivo e finalizzato, tra l'altro, ad assicurare parità di trattamento tra i due genitori, nell'ottica di un progressivo superamento del cosiddetto gender gap in campo lavorativo.
  Rileva, peraltro, che tale misura consentirebbe di ridurre parzialmente il notevole divario che ancora separa, nella specifica disciplina del congedo parentale obbligatorio previsto per i padri, l'Italia dal resto degli Stati europei, come ampiamente dimostrato, in chiave comparativa, dai dati registrati al riguardo, ad esempio, in Paesi come Spagna, Germania, Norvegia, Francia, Belgio o Svizzera, in cui il congedo parentale ha una durata molto maggiore ed è oggetto di un trattamento economico di Pag. 36ben altro favore rispetto a quanto stabilito dal nostro ordinamento, dove è stato peraltro introdotto solo nel 2012. Tutto ciò considerato, auspica, pertanto, un ripensamento rispetto al parere contrario espresso dai relatori e dal Governo sulla proposta emendativa in discussione.

  Silvana Andreina COMAROLI (LEGA), relatrice, anche a nome degli altri relatori, propone di accantonare l'emendamento Furfaro 12.14.

  Il Sottosegretario Federico FRENI si associa alla proposta di accantonamento dell'emendamento Furfaro 12.14.

  Marco GRIMALDI (AVS) sottoscrive l'emendamento Furfaro 12.14, la cui approvazione rappresenterebbe una vera e propria rivoluzione culturale nel nostro Paese, in quanto suscettibile di comportare anche il graduale superamento dell'attuale stato in cui versano ancora troppe concittadine italiane, spesso vittime di vere e proprie forme di ricatto per l'oggettiva difficoltà di conciliare, in assenza di una adeguata normativa di riferimento, le esigenze familiari e quelle lavorative.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, avverte quindi che l'emendamento Furfaro 12.14 s'intende accantonato.

  Luigi MARATTIN (A-IV-RE), in relazione all'emendamento Richetti 12.16, del quale è cofirmatario, annuncia di voler svolgere un'approfondita discussione per comprendere il motivo per il quale il Governo abbia deciso di intervenire sul regime forfetario aumentando la soglia a 85.000 euro, anziché prevedere una forma di scivolo come quella prevista dal citato emendamento Richetti e dal successivo emendamento Fenu 12.24.
  Segnala che la proposta di una forma di scivolo per i soggetti che superano la soglia per l'applicazione del regime forfetario era stata avanzata nel corso dell'esame del disegno di legge delega per la riforma fiscale, presentata dal Governo Draghi nella XVIII legislatura (C. 3343).
  Ricorda, quindi, come il regime forfetario sia stato introdotto nei primi anni Duemila e poi successivamente modificato dai Governi Renzi e Conte 1. Ritiene che sia il primo Governo Conte, sia l'attuale abbiano voluto indurre gli elettori a ritenere che la riforma del sistema forfetario fosse una prima parziale introduzione della flat tax al 15 per cento, che era stata promessa in campagna elettorale.
  Evidenzia, quindi, che il principale problema dei sistemi forfetari sia quello di prevedere una soglia, al di là del quale si registra un enorme aumento delle tasse: è stato, infatti, calcolato che lo sforamento della soglia dei 65.000 euro, anche per un solo euro, comporta un aumento delle imposte di 5.000 euro. Chiunque cercherà, pertanto, di evitare di superare tale soglia. Con l'emendamento in esame si propone uno scivolo che si applica al superamento della soglia dei 65.000 euro. Invece l'aumento della soglia da 65.000 e 85.000 euro non risolve il problema del brusco passaggio dal sistema agevolato a quello ordinario.
  Sottolinea, inoltre, che la previsione di un'aliquota del 15 per cento per i redditi fino a 85.000 euro appare decisamente sproporzionata rispetto all'aliquota ordinaria che grava su lavoratori dipendenti e pensionati che guadagnano una somma paragonabile, dopo l'applicazione ai ricavi di imprenditori e lavoratori autonomi del coefficiente di redditività.
  Rileva, infine, che la proposta del Governo non risolve il problema del disincentivo alla crescita causato dalla fissazione di una soglia per l'applicazione del sistema forfetario, problema molto grave in un Paese come l'Italia che registra uno dei più bassi tassi di crescita in Europa.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA) precisa innanzitutto che il sistema forfetario è stato introdotto nel 1985 con la legge Visentini-bis, segnalando poi che la proposta di scivolo contenuta nel disegno di legge approvato la scorsa legislatura anche dal suo partito è stata una scelta di compromesso, accettata per giungere a un accordo Pag. 37con gli altri partiti che appoggiavano il Governo Draghi.
  Rammenta poi come la Lega sia da anni sostenitrice del sistema forfetario, che è caratterizzato da pochi adempimenti burocratici e basse aliquote, strumenti attraverso i quali ritiene si possa combattere efficacemente l'evasione fiscale. A riprova di ciò segnala come due milioni di contribuenti, pari al 40 per cento delle attività economiche, abbiano deciso di adottare il sistema forfetario. La decisione assunta dal Governo Meloni di elevare a 85.000 euro la soglia per l'applicazione del sistema forfetario consente alle imprese di far emergere fatturato precedentemente occultato o di spingere alla crescita quelle imprese che avevano deciso di non aumentare la propria attività per evitare di dover abbandonare il sistema forfetario. Auspica che, in futuro, si possa dimostrare che la copertura finanziaria prevista per l'articolo 12 è eccessiva e si realizzeranno invece maggiori entrate per lo Stato, in quanto probabilmente la platea dei soggetti ai quali si applica il sistema forfetario non aumenterà di molto, ma aumenterà il fatturato dei contribuenti ai quali già attualmente si applica il sistema.
  Ritiene scorretto confrontare i redditi dei lavoratori dipendenti con i ricavi delle imprese e dei lavoratori autonomi, in quanto il fatturato non corrisponde al guadagno netto che residua dopo l'applicazione dei coefficienti di redditività. Il sistema forfetario comporta infatti l'impossibilità di dedurre i costi effettivamente sostenuti. D'altro canto, consente una riduzione degli adempimenti tributari e delle connesse spese per l'assistenza di un commercialista. Nel complesso, non è sempre vero che con l'applicazione del sistema ordinario in luogo di quello forfetario sarebbero dovute maggiori imposte.
  Osserva infine che la proposta illustrata dal collega Marattin potrebbe essere utilmente applicata nei casi di superamento dell'attuale nuova soglia di 85.000 euro.

  Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP) rileva come il pregio dell'emendamento Richetti 12.16 sia quello di essere sostitutivo dell'articolo 12 del provvedimento, in quanto l'aumento a 85.000 euro della soglia per l'applicazione del regime forfetario costituisce uno dei segnali più iniqui della manovra. La tassazione non può essere distribuita in modo iniquo perché così facendo diventa difficile ottenere il necessario consenso da parte dei cittadini al pagamento delle imposte.
  Evidenzia come l'emendamento Richetti 12.16 appaia destinato in particolare ai professionisti, poiché commercianti ed artigiani, anche grazie alla maggiore possibilità di evasione di cui di fatto godono, difficilmente arrivano a fatturare importi superiori a 65.000 euro. Inoltre, i maggiori vantaggi del sistema forfetario sono goduti dai contribuenti che, come i professionisti, sostengono minori costi, poiché i costi effettivi, come evidenziato anche dall'onorevole Gusmeroli, non possono essere portati in deduzione nel sistema forfetario.
  Sottolinea poi come l'introduzione, in questa come in altre fattispecie, di imposte sostitutive crei un sistema fiscale parallelo, che per alcuni, come gli imprenditori e i lavoratori autonomi, è proporzionale, mentre per altri, i lavoratori dipendenti e i pensionati, è progressivo. Inoltre, coloro ai quali si applicano le imposte sostitutive sono esentati anche dal versamento delle addizionali comunali e provinciali all'IRPEF e, pertanto, godono gratuitamente di servizi pubblici locali, pagati dagli altri contribuenti. Ad esempio un professionista residente nel comune di Roma con ricavi entro gli 85.000 euro potrebbe risparmiare, a parità di reddito, fino a 10.000 euro rispetto a un lavoratore dipendente e a un pensionato residenti nel medesimo comune. Si tratta di un trattamento iniquo e privo di qualsiasi giustificazione logica. Osserva inoltre che il sistema forfetario non contribuisce a combattere l'evasione, poiché la fissazione di una qualsiasi soglia di ricavi oltre la quale si rientra nel regime ordinario comporta una pressione a rimanere al di sotto di detta soglia. Cita quindi un dato a suo avviso clamoroso: l'evasione fiscale per le categorie alle quali si applica il sistema forfetario sarebbe pari al 66,7 per cento.Pag. 38
  Per combattere efficacemente l'evasione non serve, a suo parere, elevare la soglia oltre la quale si applica la tassazione ordinaria, ma utilizzare altri strumenti, come ad esempio la fatturazione elettronica. La presente manovra sembra, invece, andare in direzione opposta, prevedendo la possibilità di un maggiore utilizzo del denaro contante e l'introduzione di numerose misure di condono e rottamazione delle cartelle esattoriali. Evidenzia poi che i carichi fiscali nei confronti dei quali si interviene con le citate misure sono maturati ben prima della pandemia e pertanto non è corretto affermare che si agevolano esclusivamente coloro che si sono trovati nell'impossibilità di adempiere i propri obblighi fiscali.
  Concludendo, rileva come l'emendamento Richetti 12.16 e il successivo emendamento Fenu 12.24 siano soltanto un male minore. Se proprio si volesse introdurre uno scivolo per l'uscita dal regime forfetario si potrebbe farlo per l'intervallo di ricavi da 45.000 a 65.000 euro. Si tratterebbe comunque di una misura non del tutto corretta, ma si ridurrebbe comunque il danno.

  La Commissione respinge l'emendamento Richetti 12.16.

  Emiliano FENU (M5S) illustra l'emendamento a sua prima firma 12.24, analogo al precedente emendamento Richetti 12.16.
  Condivide quanto evidenziato dal collega Marattin in merito al fatto che il sistema forfetario non sia una flat tax. I regimi dei minimi infatti sono diffusi in tutta Europa e sono finalizzati a una riduzione degli adempimenti burocratici e della pressione fiscale che ostacola di fatto l'avvio di nuove attività imprenditoriali. Concorda pertanto sull'osservazione che il termine flat tax venga utilizzato impropriamente per confondere l'opinione pubblica, in luogo dell'espressione regime forfetario.
  Ricorda poi che l'idea di prevedere uno scivolo per l'uscita dal regime forfetario sia stata avanzata per la prima volta proprio dal MoVimento 5 Stelle in occasione dell'esame del disegno di legge per la riforma fiscale, già citato dall'onorevole Marattin. Esprime in proposito soddisfazione per l'apprezzamento di questa proposta da parte di altri gruppi. Lo scivolo consente di fornire una terza possibilità rispetto alla scelta tra evadere le imposte o evitare di crescere, che si pone ai soggetti che superano la soglia dei 65.000 euro.
  Segnala poi un aspetto critico dell'articolo 12 del provvedimento. Osserva infatti che il Presidente del Consiglio Meloni sostiene giustamente che bisogna agevolare chi assume di più, ma in realtà la modifica apportata dall'articolo 12 al sistema forfetario non incide sul limite di 20.000 euro di spesa per il personale, previsto come condizione per l'applicazione del sistema forfetario. In tal modo verranno premiate le attività che possono essere svolte con minor ricorso al lavoratore dipendente o quelle che assumono in nero.
  Ribadisce, quindi, la necessità di sopprimere l'articolo 12 nella sua attuale versione e di sostituirlo con lo scivolo disciplinato dall'emendamento a sua prima firma 12.24.

  Agostino SANTILLO (M5S) obietta al collega Fenu che il regime dei minimi risponde sì alla finalità di aiutare i giovani professionisti che devono posizionarsi nel mercato, tuttavia non può andare ad agevolare in maniera indistinta anche quei soggetti che non versano in condizioni di fragilità economica. La proposta emendativa in esame persegue la finalità di eliminare il salto tra scaglioni, creando una situazione di maggiore equità tra i soggetti e facilitando l'assunzione di nuovo personale.

  La Commissione respinge l'emendamento Fenu 12.24.

  Anthony Emanuele BARBAGALLO (PD-IDP), intervenendo sull'emendamento Ubaldo Pagano 12.15, richiama l'attenzione del Governo in merito al grave problema rappresentato dall'aumento del costo dell'energia elettrica al Sud, colpito ben più duramente del Nord, ribadendo la necessità che il Governo si faccia carico del Pag. 39compito di promuovere una maggiore coesione territoriale. Riporta l'esempio della propria regione, la Sicilia, in cui numerosi comuni sono in regime di salvaguardia e hanno subito un aumento dei costi dell'energia pari al 1000 per cento: ciò ha chiaramente messo in difficoltà tante imprese e ha messo a repentaglio l'erogazione dei servizi pubblici essenziali. Invita dunque la maggioranza a giungere a un ripensamento, ricordando che il Sud rappresenta il 40 per cento dei cittadini del Paese. Ribadisce, infine, che la situazione problematica appena esposta potrebbe trovare soluzione tramite il riconoscimento di un credito d'imposta, come disposto dei commi 2 e 3 dell'articolo 12, come sostituito dall'approvazione della proposta emendativa in esame.

  Ubaldo PAGANO (PD-IDP) ricorda che il servizio di salvaguardia dell'acquirente unico è stato istituito dalla legge n. 125 del 2007, introdotta dalla maggioranza che sosteneva il Governo Prodi. Rileva che, in caso di mancata approvazione dell'emendamento in oggetto, gli utenti rimasti senza fornitore andrebbero paradossalmente a sostenere costi superiori rispetto agli utenti che invece hanno scelto il libero mercato. Dichiara quindi che occorre intervenire per un principio di solidarietà, facendo presente, ad esempio, che lo stesso chilowattora fornito in Lombardia, in Sicilia avrebbe un costo più di dieci volte maggiore, determinando chiaramente situazioni di morosità da parte di numerosi cittadini. Ritiene dunque necessario trovare una soluzione, temendo per la tenuta sociale di quei cittadini che, avendo scelto il servizio di salvaguardia, sono pesantemente colpiti dal rincaro dei costi dell'energia e che sono ulteriormente vessati per il mancato riconoscimento di adeguate tutele.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), relatore, dichiara di ritenere opportuno un accantonamento dell'emendamento Ubaldo Pagano 12.15.

  Il sottosegretario Federico FRENI si dichiara d'accordo con il relatore in merito all'accantonamento dell'emendamento Ubaldo Pagano 12.15.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, dispone l'accantonamento dell'emendamento Ubaldo Pagano 12.15.

  Daniela TORTO (M5S) chiede di tenere una rapida riunione dell'ufficio di presidenza per definire l'ulteriore andamento dei lavori.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, preso atto degli orientamenti della Commissione, convoca immediatamente una riunione dell'ufficio di presidenza e rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

  La seduta termina alle 20.45.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.25 alle 13.40 e dalle 20.45 alle 20.55.