CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 8 settembre 2022
852.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

  Giovedì 8 settembre 2022. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Stefania Pucciarelli.

  La seduta comincia alle 9.30.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Gianluca RIZZO, presidente, comunica che il deputato Pagani cessa di far parte della Commissione ed entra a farne parte il deputato Delrio.

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Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 7/2022, denominato «Offshore Patrol Vessel – OPV» relativo all'acquisizione di unità navali tipo pattugliatori (Offshore Patrol Vessel – OPV) di nuova generazione e relativo sostegno tecnico-logistico decennale.
Atto n. 409.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che il termine per l'espressione del prescritto parere scade il 13 settembre 2022 e che lo schema di decreto è stato assegnato anche alla V Commissione che ha espresso i propri rilievi lo scorso 9 agosto.

  Francesco D'UVA (IPF) relatore, intervenendo da remoto, illustra l'atto in esame rilevando che il programma pluriennale di Ammodernamento e Rinnovamento (A/R) n. SMD 7/2022 fa riferimento all'acquisizione di 8 nuove unità navali tipo Pattugliatori Leggeri (Offshore Patrol Vessel – OPV) di nuova generazione, comprensivo del sostegno tecnico-logistico decennale e degli adeguamenti infrastrutturali necessari.
  Osserva, quindi, che gli OPV sono dei Pattugliatori di dimensioni minori rispetto ai Pattugliatori Polivalenti di Altura (PPA), la cui realizzazione è stata già avviata nell'ambito del cosiddetto programma navale di cui alla legge n. 147 del 2013 e sono caratterizzati da un'elevata flessibilità d'impiego e da spiccate doti di robustezza e semplicità costruttiva. Si tratta di unità navali in grado di svolgere principalmente compiti di pattugliamento dell'alto mare in funzione di Homeland Security e di tutela degli interessi nazionali negli spazi marittimi, senza comunque tralasciare i profili d'impiego combat e i compiti complementari a supporto della collettività come, ad esempio, il concorso a operazioni antinquinamento a fronte di sversamenti di idrocarburi in mare.
  Evidenzia, poi, che i Pattugliatori OPV, la cui lunghezza fuori tutto sarà di circa 100 metri con un dislocamento progettuale di circa 2.500/3.000 tonnellate, dovranno raggiungere una velocità massima di circa 24 nodi e un'autonomia di circa 4.000 miglia alla velocità di 14 nodi. Le unità saranno dotate di apparati e sistemi a elevata affidabilità corredati di software CBT (Computer Based Training) per la formazione assistita del personale addetto alla loro condotta e manutenzione anche attraverso l'uso di PC portatili. Inoltre, i sistemi e gli apparati, sia di piattaforma che di combattimento, permetteranno di operare in maniera sinergica e integrata con quelli di più recente introduzione nella Marina militare italiana e con quelli in dotazione alle Forze aeronavali dei Paesi della NATO e dell'Unione europea.
  Sottolinea che il programma, concepito secondo un piano di sviluppo pluriennale di previsto avvio nel 2022 e di durata complessiva di 14 anni (2022-2035), integra all'interno del suo perimetro anche il progetto EPC (European Patrol Corvette) sviluppato nell'ambito europeo della Cooperazione Strutturata Permanente (PeSCO) e risulta, quindi, di potenziale interesse per l'export sia verso Marine estere ben strutturate e articolate, sia per le Marine dei Paesi emergenti, per le quali la polifunzionalità risulta particolarmente strategica ai fini di disporre di un numero limitato di Unità in grado di svolgere più ruoli in base alle necessità contingenti.
  Il costo complessivo stimato del programma ammonta a 3.500 milioni di euro, di cui 2.263,04 milioni, relativi alla prima fase e finanziati a valere sugli stanziamenti derivanti dai capitoli del settore investimento del bilancio ordinario del Ministero della difesa nell'ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente, ripartiti nell'arco temporale considerato secondo un Pag. 16cronoprogramma dei pagamenti meramente indicativo, da attualizzarsi, sia in termini di volume che di estensione temporale, a valle del perfezionamento dell'iter negoziale, secondo l'effettiva esigenza di pagamento. Tramite tale quota di finanziamento verrà garantita la copertura dei costi non ricorrenti dell'intero programma e l'acquisizione delle prime 5 unità, incluso il supporto logistico iniziale, nonché parte del munizionamento e i necessari adeguamenti infrastrutturali. Il completamento del programma, per il restante valore previsionale complessivo di 1.236,96 milioni, sarà invece realizzato attraverso successivi provvedimenti. Viene, infine, fatto presente che l'Amministrazione si ritiene vincolata a non eccedere quanto sottoposto a parere delle Commissioni parlamentari e che laddove, in corso d'opera, l'approfondimento tecnico-amministrativo dovesse definire la necessità di un superamento di tale limite di spesa, si darà corso ad un decreto integrativo, al fine di garantire piena visibilità del nuovo perimetro dell'esigenza. Al riguardo segnala che la Commissione Bilancio, nella seduta del 9 agosto, ha espresso una valutazione favorevole sui profili di carattere finanziario del provvedimento, formulando un rilievo.
  Per quanto riguarda lo sviluppo e la fornitura della piattaforma e l'integrazione del sistema d'arma, fa presente che il programma è interamente realizzabile nell'ambito del settore industriale della cantieristica nazionale e potrebbe coinvolgere aziende localizzate principalmente nelle regioni Liguria e Campania, mentre per quanto riguarda la realizzazione e la fornitura del sistema d'arma, del sistema di comando e controllo e del sistema integrato delle telecomunicazioni, saranno interessati i rispettivi settori dell'industria nazionale con il coinvolgimento, principalmente, di aziende localizzate nella regione Lazio. Infine, alle attività produttive si aggiungeranno le attività manutentive future dell'indotto industriale degli Arsenali militari di Taranto, La Spezia e Augusta, con conseguenti positive ricadute d'impiego per le aree interessate.
  Conclude segnalando che il programma figura nel Documento Programmatico Pluriennale della Difesa per il triennio 2022-2024 nell'ambito dei programmi di previsto avvio, alla pagina 75, con il medesimo profilo programmatico degli stanziamenti descritto nello schema di decreto.

  Gianluca RIZZO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 8/2022, denominato «Cacciamine di nuova generazione (CNG)», relativo all'acquisizione di 12 unità navali tipo «Cacciamine di nuova generazione (CNG)» e relativo sostegno tecnico-logistico decennale.
Atto n. 410.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che il termine per l'espressione del prescritto parere scade il 13 settembre 2022 e che lo schema di decreto è stato assegnato anche alla V Commissione che ha espresso i propri rilievi lo scorso 9 agosto.
  In sostituzione del relatore, onorevole D'Uva, impossibilitato ad intervenire da remoto per motivi tecnici, riferisce che il programma pluriennale di Armamento e Rinnovamento n. SMD 8/2022 prevede la realizzazione di 12 Cacciamine di Nuova Generazione ed è volto a rinnovare la flotta di Cacciamine classe Lerici e Gaeta, le cui unità più anziane attualmente in servizio (Nave Milazzo e Nave Vieste) verranno dismesse prevedibilmente nel 2028.
  Osserva, quindi, che il programma prevede la realizzazione di Cacciamine a connotazione Costiera (CNG-C), che rappresentano una diretta evoluzione delle precedenti generazioni di unità classe Lerici e Gaeta, nonché la realizzazione di Cacciamine d'Altura (CNG-A) con capacità, autonomia, velocità e dimensioni maggiori, che consentiranno di ampliare notevolmente lo spettro di missioni assolvibili dalla componentePag. 17 Contromisure Mine (CMM) nazionale.
  Le nuove unità, oltre a svolgere attività di contromisure mine all'interno di acque potenzialmente minate, garantendo la sicurezza delle vie di comunicazione marittime e delle aree portuali di interesse nazionale, svolgeranno, altresì, attività di bonifica di aree marine di operazione, in contesti di protezione forze, nell'ambito delle operazioni a carattere multinazionale ed interforze e saranno, infine, in grado di contribuire anche ad attività civili-militari, di protezione civile e ricerca scientifica.
  La realizzazione del programma garantirà il superamento degli attuali gap capacitivi, quali l'integrazione in un gruppo navale, la possibilità di operare in condizioni meteorologiche avverse e di permanere per periodi di tempo estesi fuori area.
  I nuovi Cacciamine saranno dotati di apparati e sistemi ad elevata affidabilità corredati di software CBT (Computer Based Training) per la formazione assistita del personale addetto alla loro condotta e manutenzione anche attraverso l'uso di PC portatili. Inoltre, i sistemi e gli apparati, sia di piattaforma che di combattimento, permetteranno di operare in maniera sinergica e integrata con quelli di più recente introduzione nella Marina militare italiana e con quelli in dotazione alle Forze aeronavali dei Paesi della NATO e dell'Unione europea.
  L'avvio del programma, la cui durata sarà di 15 anni, è previsto nel 2023 e la sua conclusione nel 2037.
  Il costo complessivo stimato ammonta a 2.800 milioni di euro, di cui 1.051 milioni, relativi alla prima fase, finanziati a valere sugli stanziamenti derivanti dai capitoli del settore investimento del bilancio ordinario del Ministero della difesa. Tale finanziamento, ripartito secondo un cronoprogramma che copre il periodo dal 2023 al 2032, garantirà la copertura dei costi non ricorrenti dell'intero programma, l'acquisizione delle prime 4 unità ed il relativo supporto logistico. Il completamento del programma, per il restante valore previsionale complessivo di 1.749 milioni di euro, sarà realizzato attraverso successivi provvedimenti finalizzati all'acquisizione delle restanti unità ed al relativo supporto logistico decennale. Al riguardo, sottolinea che nella scheda tecnica viene, infine, fatto presente che l'Amministrazione si ritiene vincolata a non eccedere quanto sottoposto a parere delle Commissioni parlamentari e che, laddove in corso d'opera, l'approfondimento tecnico-amministrativo dovesse definire la necessità di un superamento di tale limite di spesa, si darà corso ad un decreto integrativo, al fine di garantire piena visibilità del nuovo perimetro dell'esigenza. Segnala, poi, che la Commissione Bilancio, nella seduta del 9 agosto, ha espresso una valutazione favorevole sui profili di carattere finanziario del provvedimento, formulando un rilievo.
  Osserva, quindi, che il programma pluriennale si basa su un progetto navale realizzabile interamente nell'ambito della cantieristica nazionale contraddistinto dal vasto impiego di elevata tecnologia specialistica e coinvolgerà, per quanto riguarda la piattaforma, principalmente le realtà produttive localizzate nelle regioni Liguria e Lazio, mentre per quanto riguarda la realizzazione e fornitura del sistema di comando e controllo e del sistema integrato di telecomunicazioni verrà maggiormente interessata l'industria nazionale di riferimento del settore con il coinvolgimento, soprattutto, di imprese localizzate nella regione Lazio. Fa presente, inoltre, che l'indotto delle piccole e medie imprese interessate dal programma si estenderà anche al di fuori delle regioni già citate e che alle attività produttive si aggiungeranno le attività manutentive future, generando un indotto industriale per gli Arsenali militari delle sedi cui saranno assegnate le varie unità, con conseguenti positive ricadute d'impiego per le aree interessate.
  Infine, segnala che il programma figura nel Documento Programmatico Pluriennale della Difesa per il triennio 2022-2024 nell'ambito dei programmi di previsto avvio, alla pagina 75, con il medesimo profilo programmatico degli stanziamenti descritto nello schema di decreto.Pag. 18
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 13/2022, denominato «Mid Life Update (MCO/MLU) EH-101», relativo al mantenimento delle condizioni operative – Allineamento di configurazione e sostegno tecnico-logistico per gli elicotteri EH-101 in dotazione alla Marina militare.
Atto n. 416.
(Esame e rinvio).

  Gianluca RIZZO, presidente e relatore, introduce l'esame dello schema di decreto ricordando che il termine per l'espressione del prescritto parere scade il 20 settembre 2022 e che lo schema di decreto è stato assegnato anche alla V Commissione per i rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario.
  Rileva, quindi, che il programma pluriennale di ammodernamento e rinnovamento (A/R) n. SMD 13/2022 è finalizzato alla risoluzione delle obsolescenze della linea elicotteri medio-pesanti EH-101 in dotazione alla Marina militare italiana e prevede l'aggiornamento tecnologico e l'ammodernamento della piattaforma e del sistema di combattimento, inclusi i relativi sensori. L'obiettivo è quello di estendere la vita operativa della linea di volo oltre i 40 anni (oltre il 2040) e allineare i sistemi di bordo all'attuale stato dell'arte, al fine di soddisfare i nuovi requisiti capacitivi nazionali e NATO afferenti alle esigenze militari della difesa e agli impieghi duali.
  Evidenzia, poi, che nella scheda tecnica dello stato maggiore della difesa viene sottolineato che le modifiche previste dal programma di ammodernamento avranno importanti ripercussioni sulle scorte e sul supporto logistico ad oggi impiegati e, pertanto, sarà necessario sviluppare in seno al programma di modifiche anche un piano di supporto logistico integrato che permetta l'assolvimento delle funzioni assegnate alla nuova piattaforma almeno per i primi 5 anni di esercizio. Inoltre, viene precisato che l'introduzione in servizio dei mezzi ammodernati sarà accompagnata dall'istituzione di specifici corsi di aggiornamento sui nuovi sistemi. Le modifiche permetteranno così di continuare ad operare in maniera sinergica e integrata con altri assetti non organici alla Marina militare italiana, in particolare con altri aeromobili, unità e sistemi in dotazione alle Forze armate italiane, della NATO, dell'Unione europea e di coalizione.
  La durata del programma è di 15 anni, con avvio previsto nel 2022 e la conclusione nel 2036, strutturata in due periodi: lo studio, qualifica e retrofit della flotta, per il periodo 2022-2031; il sostegno logistico di aderenza sviluppato in seno al progetto, per il periodo 2032-2036.
  Il costo complessivo stimato ammonta a 2.105,20 milioni di euro (a condizioni economiche 2021) ed è suddiviso in due tranche: la prima, del valore stimato di 1.195 milioni di euro è finanziata, per un importo di 34,8 milioni, a valere sugli stanziamenti derivanti dalla ripartizione del fondo investimenti di cui all'articolo 1, comma 140, della legge di bilancio 2017 (legge n. 232/2016) e per l'importo di 1.160,2 milioni sugli stanziamenti del bilancio ordinario del Ministero della difesa e garantirà la progettazione, la modifica e la qualifica del prototipo, nonché l'adeguamento infrastrutturale dei sistemi di simulazione addestrativi e la conversione (upgrade) di una prima parte della flotta, con il relativo supporto logistico integrato; la seconda, del restante valore previsionale di 910,20 milioni, sarà realizzata attraverso successivi provvedimenti finanziari finalizzati alla conversione della restante parte della flotta e al completamento del supporto logistico integrato. Al riguardo, sottolinea che nella scheda tecnica dello stato maggiore della difesa si precisa che l'Amministrazione si ritiene vincolata a non eccedere quanto sottoposto a parere delle Commissioni parlamentari e che, laddove, in corso d'opera, l'approfondimento tecnico-amministrativo dovesse definire la necessità di un superamento di tale limite di spesa, si darà corso ad un decreto integrativo, al fine di garantire piena visibilità del nuovo perimetro Pag. 19dell'esigenza. Viene anche riportato un cronoprogramma previsionale dei pagamenti, meramente indicativo, da attualizzarsi, sia in termini di volume che di estensione temporale.
  Quanto ai profili industriali e alle ricadute economiche e occupazionali, sempre nella scheda dello stato maggiore della difesa, si afferma che il programma coinvolgerà industrie già leader nel settore che si avvarranno, a loro volta, del coinvolgimento di numerose ulteriori realtà produttive nazionali, già fornitrici dei componenti e dei sistemi installati sugli aeromobili della linea, generando un indotto soprattutto nelle regioni Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Puglia, Toscana, Liguria e Sicilia. I settori industriali interessati saranno prevalentemente quelli dell'industria aerospaziale, elettronica, meccanica e degli armamenti. Inoltre, l'avvio del progetto di ammodernamento per la linea EH-101 della Marina militare italiana consentirà alle ditte nazionali di innalzare ulteriormente il proprio livello di ambizione, nonché la capacità di rispondere alle esigenze del mercato globale, con notevoli prospettive in chiave internazionale e di esportazione.
  Da ultimo, segnala che il programma figura nel Documento programmatico Pluriennale della Difesa per il triennio 2022-2024 nell'ambito dei programmi di previsto avvio, alla pagina 76, con il medesimo profilo programmatico degli stanziamenti descritto nello schema di decreto.
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 17/2022, denominato «Rinnovamento SHORAD GRIFO su missile CAMM-ER», relativo all'acquisizione di sistemi di difesa aerea a corto/medio raggio GRIFO per l'esercito italiano.
Atto n. 417.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che il termine per l'espressione del prescritto parere scade il 20 settembre 2022 e che lo schema di decreto è stato assegnato anche alla V Commissione per i rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario.
  In sostituzione della relatrice, onorevole Maria Tripodi, impossibilitata a prendere parte alla seduta odierna, riferisce che il programma pluriennale di ammodernamento e rinnovamento n. SMD 17/2022 prevede l'acquisizione di 9 sistemi di difesa aerea a corto e medio raggio GRIFO, destinati alle unità dell'artiglieria contraerei dell'Esercito.
  Rileva, quindi, che la scheda tecnica dello stato maggiore della difesa allegata allo schema di decreto in esame fa presente che le problematiche di sicurezza ed obsolescenza, nonché la fine della vita tecnica del missile ASPIDE (sistema Skyguard) hanno generato un gap capacitivo nel segmento di difesa aerea a corto raggio che ha portato ad avviare, con il decreto n. SMD 35/2019, lo sviluppo di un programma a livello interforze per il rinnovamento dei sistemi per la difesa a corto raggio attraverso la realizzazione di un nuovo missile e di un nuovo lanciatore comuni all'Esercito ed all'Aeronautica. Il programma in esame rappresenta dunque la naturale prosecuzione del citato decreto n. SMD 35/2019 ed è volto, come accennato, a risolvere il grave gap capacitivo causato dal termine della vita operativa del sistema di difesa aerea Skyguard-ASPIDE dell'Esercito, nonché ad avviare la fase di produzione di 9 sistemi GRIFO, procedendo in sinergia con l'analoga attività dei sistemi di difesa aerea dell'Aeronautica militare.
  Osserva che il nuovo sistema avrà il compito di fornire protezione alle forze di manovra dalle minacce aeree costituite da una varietà di piattaforme e munizioni e sarà costituito da un sistema di Comando e Controllo su base Posto Comando Modulo di Ingaggio (PCMI) equipaggiato con un proprio sensore, nonché da 2 lanciatori equipaggiati ciascuno con 8 missili CAMM-ER e da un trasportatore ricaricatore per missili. Il sistema, oltre a garantire l'intercettazione e l'ingaggio a corto raggio Pag. 20delle principali minacce aeree, garantirà altresì elevata mobilità tattica, flessibilità e modularità d'impiego, nonché un'elevata interoperabilità con i sistemi di Comando e Controllo nazionali, della NATO e di coalizione.
  Il programma, concepito secondo un piano di sviluppo pluriennale della durata di 10 anni, con avvio previsto nel 2023 e conclusione nel 2032, presenta un costo complessivo stimato di 456,3 milioni di euro, di cui 350 milioni, relativi alla prima fase, finanziati a valere sugli stanziamenti derivanti da capitoli del settore investimento del bilancio ordinario del Ministero della difesa. La prima fase consentirà l'acquisizione di 6 sistemi GRIFO, con relativo munizionamento, mezzi di trasporto, mezzi per la ricarica delle munizioni, moduli per il supporto logistico campale, avvio del supporto logistico integrato e addestramento del personale manutentore e operatore. Il completamento del programma (seconda fase), per il quale occorrerà reperire 106,3 milioni di euro attraverso successivi provvedimenti finanziari, consentirà il raggiungimento della piena capacità con la fornitura di ulteriori 3 sistemi GRIFO, comprensivi di apparati, mezzi, missili e supporto logistico. Al riguardo fa presente che la scheda tecnica dello stato maggiore della difesa allegata allo schema di decreto precisa che l'Amministrazione si ritiene vincolata a non eccedere quanto sottoposto a parere delle Commissioni parlamentari e che, laddove, in corso d'opera, l'approfondimento tecnico-amministrativo dovesse definire la necessità di un superamento di tale limite di spesa, si darà corso ad un decreto integrativo, al fine di garantire piena visibilità del nuovo perimetro dell'esigenza. Viene anche riportato un cronoprogramma previsionale dei pagamenti, meramente indicativo, da attualizzarsi, sia in termini di volume che di estensione temporale.
  I settori industriali interessati sono prevalentemente quelli dell'industria meccanica, elettronica e sistemistica per i quali sono attesi importanti ritorni industriali soprattutto in termini di acquisizione e consolidamento del know-how per la progettazione e produzione in Italia della sensoristica, dei componenti dei sistemi di comando e controllo e dei servizi per il supporto logistico. In particolare, il settore industriale nazionale principalmente interessato sotto il profilo tecnologico e innovativo è quello di sviluppo hardware/software della munizione CAMM-ER, con particolare riferimento al seeker e ai sistemi di guida e propulsione. Le presumibili aree interessate sono le regioni Campania, Lombardia, Liguria, Umbria, Lazio e Emilia-Romagna. Nei primi 5 anni di produzione è previsto un impatto di circa il 20 per cento delle risorse occupazionali con competenze altamente specializzate presenti sul sito di Napoli/Fusaro.
  Conclude segnalando che nel DPP 2022-2024 il sistema di difesa aerea a corto/medio raggio GRIFO per l'Esercito italiano è menzionato tra i programmi di previsto avvio, a pagina 67, con il medesimo profilo programmatico degli stanziamenti riportato nel cronoprogramma dei pagamenti.
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 19/2022, denominato «MCO/MLU Classe DORIA», relativo al mantenimento delle capacità operative – Mid Life Update dei cacciatorpediniere della Classe Doria.
Atto n. 418.
(Esame e rinvio).

  Gianluca RIZZO, presidente e relatore, introduce l'esame dello schema di decreto ricordando che il termine per l'espressione del prescritto parere scade il 20 settembre 2022 e che lo schema di decreto è stato assegnato anche alla V Commissione che dovrà esprimere i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario.
  Illustra, quindi, i contenuti del programma di ammodernamento e rinnovamento A/R n. SMD 19/2022, volto al mantenimento delle capacità operative (Mid Life Update MCO/MLU) di due unità navali tipo Cacciatorpediniere della classe Doria, Nave Doria e Nave Duilio, entrate in servizio, rispettivamente, nel 2007 e nel 2009.Pag. 21
  Rileva, quindi, che l'ammodernamento dei due suddetti Cacciatorpediniere è indispensabile per garantire la continuità della capacità di difesa antiaerea dello strumento aeronavale e mira a risolvere la progressiva obsolescenza e le principali criticità tecniche del sistema di piattaforma (SdP) e del sistema di combattimento (SdC) delle citate due unità navali, allineando i sistemi all'attuale stato dell'arte tecnologico e adeguandone la capacità operativa alle nuove esigenze della difesa. In particolare, l'ammodernamento riguarderà la revisione generale e, ove necessario, il retrofit del sistema di piattaforma (scafo, propulsione, impianti di sicurezza e logistici, eccetera), nonché l'ammodernamento dei sistemi di comando e controllo, comunicazione, scoperta e tracciamento radar, difesa elettronica, scoperta e difesa subacquea.
  Il programma consentirà, quindi, di dotare le due unità Cacciatorpediniere classe Doria di apparati e sistemi ad elevata affidabilità, corredati di adeguati piani manutentivi tali da garantire la prontezza richiesta con elevati livelli di disponibilità operativa. Inoltre, saranno previsti anche corsi di addestramento e l'impiego di simulatori. I sistemi di piattaforma e di combattimento ammodernati permetteranno alle due unità di continuare ad operare con gli altri assetti della Marina militare e con le altre unità e sistemi in dotazione alle altre Forze armate nazionali, della NATO, dell'Unione europea e di coalizione.
  L'avvio del programma pluriennale, la cui durata è di 7 anni, è previsto nel 2022 e la conclusione nel 2028. L'onere complessivo stimato è di 500 milioni di euro, a condizioni economiche 2021. La spesa relativa alla prima fase del programma, pari a 330 milioni di euro, è finalizzata allo svolgimento dell'attività di sviluppo, integrazione e installazione sulle due unità dei principali nuovi sistemi ed impianti e verrà finanziata per 292,2 milioni di euro tramite gli stanziamenti del capitolo investimento del bilancio ordinario del Ministero della difesa e per 37,8 milioni tramite gli stanziamenti derivanti dal fondo investimenti di cui all'articolo 1, comma 95, della legge di bilancio 2019 (legge n. 145/2018). Il completamento del programma, per il restante valore di 170 milioni, sarà, invece, realizzato attraverso successivi provvedimenti finalizzati al completamento del rinnovamento degli impianti di bordo e all'acquisizione dei servizi di supporto logistico.
  Evidenzia, poi, che nella scheda tecnica dello stato maggiore della difesa allegata allo schema di decreto si afferma che l'Amministrazione si ritiene vincolata a non eccedere quanto sottoposto a parere delle Commissioni parlamentari e che, laddove, in corso d'opera, l'approfondimento tecnico-amministrativo dovesse definire la necessità di un superamento di tale limite di spesa, si darà corso ad un decreto integrativo, al fine di garantire piena visibilità del nuovo perimetro dell'esigenza. Viene anche riportato un cronoprogramma previsionale dei pagamenti, meramente indicativo, da attualizzarsi, sia in termini di volume che di estensione temporale.
  Quanto ai ritorni industriali e alle ricadute occupazionali, sempre nella scheda tecnica, viene precisato che il programma si basa su un progetto già realizzato dalla cantieristica nazionale che coinvolgerà principalmente le aree industriali della regione Liguria, ove sono presenti i principali cantieri militari nazionali, ed il Lazio, dove hanno sede le principali aziende che sviluppano e realizzano gli apparati del sistema di combattimento. L'indotto generato dal programma si estenderà, tuttavia, anche alle piccole e medie imprese al di fuori delle due citate regioni interessando, in particolare, le aree della Puglia, Sicilia, Piemonte, Lombardia, Campania, Veneto ed Emilia Romagna.
  Infine, segnala che nel DPP 2022-2024 l'ammodernamento di mezza vita dei Cacciatorpediniere della classe Doria è menzionato tra i programmi di previsto avvio (pag. 76), con il medesimo profilo programmatico degli stanziamenti riportato nel cronoprogramma dei pagamenti.
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Pag. 22

Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 21/2022, denominato «Ammodernamento del carro ARIETE».
Atto n. 419.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che il termine per l'espressione del prescritto parere scade il 20 settembre 2022 e che lo schema di decreto è stato assegnato anche alla V Commissione per i rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario.
  In sostituzione della relatrice, onorevole Maria Tripodi, impossibilitata a prendere parte alla seduta odierna, riferisce che il programma pluriennale di ammodernamento e rinnovamento n. SMD 21/2022 prevede l'ammodernamento di 125 carri ARIETE e, in ottica di sviluppo e futura acquisizione di una nuova piattaforma Main Battle Tank, è considerato come il completamento del precedente programma pluriennale n. SMD 29/2019, finalizzato alla realizzazione di 3 prototipi ammodernati a partire da 3 carri ARIETE già in inventario.
  Evidenzia, quindi, che il programma prevede l'ammodernamento della linea carri ARIETE al fine di garantirne l'impiego anche nei teatri operativi caratterizzati da un elevato livello di minaccia. La piattaforma ammodernata dovrà possedere un livello di protezione antimina e anti ordigni esplosivi improvvisati (IED) nettamente superiore a quello attuale, un sistema motopropulsore prossimo a 1500 CV, asservimenti di torre completamente elettrici tali da consentire una notevole riduzione dei pesi a vantaggio di una maggiore implementazione degli equipaggiamenti e delle condizioni di sicurezza del personale alloggiato in torre, sistemi di sorveglianza, scoperta, acquisizione e condotta del tiro di nuova generazione che consentano di individuare e ingaggiare gli obiettivi a distanze maggiori e in ogni condizione di tempo. Inoltre, l'ammodernamento dovrà consentire il superamento delle obsolescenze tecnologiche sinora emerse per vetustà dei materiali.
  Sono previsti, altresì, il sostegno logistico integrato che dovrà auspicabilmente essere strutturato secondo il modello Performance Based Logistics (PBL), atto a garantire elevati livelli di produttività associati a costi gestionali noti, nonché l'istituzione di specifici corsi di formazione basica.
  Infine, le piattaforme ammodernate dovranno essere in grado di operare con gli altri assetti dell'Esercito italiano e, in particolare, con le altre unità e sistemi in dotazione alle altre Forze armate nazionali, della NATO, dell'Unione europea e di coalizione.
  L'avvio del programma pluriennale, la cui durata è di dodici anni è previsto nel 2023 e la sua conclusione nel 2034. Il costo complessivo stimato ammonta a 980 milioni di euro, di cui una quota parte, pari a 848,8 milioni, è finanziata a valere sugli stanziamenti derivanti da capitoli del settore investimento del bilancio ordinario del Ministero della difesa, nell'ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente, e garantirà l'adeguamento delle condizioni di sicurezza e il mantenimento dell'operatività della flotta legacy, nonché il supporto logistico dei primi dieci anni. Il completamento del programma, per il restante valore previsionale di 96,2 milioni di euro, sarà realizzato attraverso successivi provvedimenti e garantirà il completamento dell'adeguamento del parco ARIETE e l'estensione del supporto logistico a tutto il primo decennio di servizio operativo.
  Segnala, poi, che nella scheda tecnica dello stato maggiore della difesa allegata allo schema di decreto si afferma che l'Amministrazione si ritiene vincolata a non eccedere quanto sottoposto a parere delle Commissioni parlamentari e che, laddove, in corso d'opera, l'approfondimento tecnico-amministrativo dovesse definire la necessità di un superamento di tale limite di spesa, si darà corso ad un decreto integrativo, al fine di garantire piena visibilità del nuovo perimetro dell'esigenza. Viene anche riportato un cronoprogramma previsionale dei pagamenti, meramente indicativo, da Pag. 23attualizzarsi, sia in termini di volume che di estensione temporale.
  Quanto ai settori industriali interessati dal programma, questi sono prevalentemente quelli dell'industria meccanica, elettronica ed optoelettronica. Sono attesi consistenti ritorni industriali, soprattutto in termini di consolidamento del know-how per la progettazione e la produzione in Italia di piattaforme cingolate da combattimento e dei relativi servizi per il supporto logistico. Le presumibili aree geografiche interessate sono le regioni Piemonte, Toscana, Campania, Lombardia, Lazio, Liguria, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e Abruzzo. Sono attese anche positive ricadute in termini occupazionali per le imprese coinvolte nella filiera della realizzazione delle piattaforme ammodernate, della fornitura di parti di ricambio, nonché dell'assistenza tecnica alla flotta.
  Segnala, infine, che nel DPP 2022-2024 il programma di ammodernamento del carro ARIETE è menzionato tra i programmi di previsto avvio (pag. 67), con il medesimo profilo programmatico degli stanziamenti riportato nel cronoprogramma dei pagamenti.

  Roberto Paolo FERRARI (LEGA), considerato l'ingente finanziamento richiesto per l'ammodernamento dei carri ARIETE e che, con il programma n. SMD 29/2019, di cui l'atto in esame è considerato il completamento, è stata avviata la realizzazione di tre prototipi ammodernati, ritiene utile acquisire dal Governo un chiarimento in merito alle caratteristiche tecniche che riusciranno ad esprimere i mezzi ammodernati comparati agli analoghi sistemi in dotazione alle Forze armate degli altri Paesi della NATO e dell'Unione europea. Ciò al fine di verificare che i mezzi corazzati che verranno messi a disposizione dei nostri militari siano in grado di assicurare analoghi livelli di performance.

  Il sottosegretario Stefania PUCCIARELLI, assicura l'onorevole Ferrari che nella successiva seduta verranno fornite le precisazioni richieste.

  Gianluca RIZZO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto ministeriale concernente il piano di gestione del patrimonio abitativo della Difesa.
Atto n. 420.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno.

  Gianluca RIZZO, presidente, ricorda che il termine entro il quale la Commissione avrebbe dovuto esprimere il parere era fissato per il 31 agosto 2022, ma essendo avvenuta la trasmissione durante il periodo di sospensione estiva dell'attività, il Governo, per le vie brevi, ha assunto l'impegno di non emanare il provvedimento prima che le Commissioni Difesa di Camera e Senato non si siano espresse e comunque, non prima della data del 15 settembre.

  Giovanni Luca ARESTA (IPF) relatore, introduce l'esame del provvedimento osservando che lo schema di decreto sul quale la Commissione è chiamata ad esprimere il parere trova il suo fondamento normativo nell'articolo 306, comma 2, del codice dell'ordinamento militare.
  Tale disposizione prevede che il Ministro della difesa – ogni due anni entro il mese marzo – definisca con proprio decreto, sentite le competenti Commissioni permanenti della Camera e del Senato, il piano di gestione del patrimonio abitativo della Difesa con l'indicazione dell'entità, dell'utilizzo e della futura destinazione degli alloggi di servizio, nonché di quelli non più ritenuti utili nel quadro delle esigenze dell'Amministrazione e, quindi, transitabili in regime di locazione ovvero alienabili, anche a riscatto. Il piano indica, altresì, i parametri di reddito sulla base dei quali gli attuali utenti degli alloggi di servizio, ancorché si tratti di personale in quiescenza o di coniuge superstite non legalmente separato, né divorziato, possono mantenerne la conduzione, purché non siano proprietariPag. 24 di altro alloggio di certificata abitabilità. La norma prevede anche che, con regolamento, siano fissati i criteri e le modalità di alienazione, nonché il riconoscimento – in favore del conduttore non proprietario di altra abitazione nella provincia – del diritto di prelazione all'acquisto della piena proprietà ovvero di opzione sul diritto di usufrutto e, in caso di mancato esercizio del diritto di prelazione da parte del conduttore, le modalità della vendita all'asta con diritto di preferenza in favore del personale militare e civile del Ministero della difesa. I proventi derivanti dalla gestione o vendita del patrimonio alloggiativo verranno destinati alla realizzazione di nuovi alloggi di servizio e alla manutenzione di quelli esistenti.
  Rileva, quindi, che quello della gestione del patrimonio abitativo della Difesa è sempre stato un tema molto dibattuto e che, spesso, ha anche generato attriti e frizioni. Si spiega così come, nonostante il termine previsto dal citato articolo 306 del codice dell'ordinamento militare debba intendersi come ordinatorio, l'emanazione di tali decreti sia più volte avvenuta con notevole ritardo di tempo. L'ultimo decreto adottato risale, infatti, alla scorsa legislatura (decreto ministeriale 24 luglio 2015 – Atto del Governo n. 165) e concerneva il piano di gestione del patrimonio abitativo della Difesa per l'anno 2014.
  Le numerose questioni controverse e rimaste insolute hanno portato il Parlamento, nella scorsa legislatura e in quella corrente, ad avviare un approfondito dibattito per ricercare le opportune soluzioni. Si è così arrivati, il 29 gennaio del 2020, all'approvazione, da parte della Commissione Difesa della Camera, della risoluzione unitaria Frusone n. 8-00062, la quale ha assorbito anche le risoluzioni Frailis 7-00276 e Deidda 7-00293.
  L'atto di indirizzo, approvato a larghissima maggioranza, ha affrontato in maniera organica tutti gli aspetti relativi alla problematica degli alloggi di servizio della Difesa, focalizzando l'attenzione, in particolare, sulla notevole quantità di alloggi non assegnati e non utilizzabili in quanto non manutenuti. È stata, poi, ribadita l'importanza della definizione, attraverso un decreto governativo, di un piano di gestione del patrimonio abitativo della Difesa sul quale il Parlamento possa formulare gli indirizzi ritenuti opportuni, introducendo criteri rigorosi che evitino ogni possibilità di abuso tra le assegnazioni relative alle categorie protette sulla base di una ricognizione puntuale e dettagliata delle situazioni esistenti.
  Passando, quindi, al dettaglio del decreto ministeriale in esame, evidenzia che questo è composto da 8 articoli e 4 allegati che contengono in tutto 7 tabelle.
  Nell'allegato A (tabelle 1, 2 e 3) vengono riportati rispettivamente: il numero complessivo degli alloggi di servizio nonché il loro utilizzo, suddiviso per tipologia e per Forza armata (tabella 1); il numero degli alloggi non più ritenuti utili alle esigenze istituzionali, anch'essi distinti per Forza armata e per tipologia di alloggio (tabella 2); infine, il numero degli alloggi di servizio non più utili alle esigenze istituzionali negli anni dal 2015 al 2021, sempre distinti per Forza armata e per tipologia di alloggio (tabella 3).
  Nell'allegato B (tabelle 4 e 5) sono invece esposti i dati riguardanti il numero degli alloggi alienabili e venduti nel corso del 2021, distinti per Forza armata (tabella 4), nonché la situazione degli alloggi ulteriormente alienabili individuati alla stessa data, anch'essi distinti per Forza armata (tabella 5).
  Nell'allegato C (tabelle 5 e 6) sono riportate, rispettivamente, la distribuzione territoriale del patrimonio abitativo, distinto per Forza armata, e il raffronto, in termini percentuali, tra alloggi di servizio utili e alloggi di servizio non più utili ai fini istituzionali, sempre distinto per Forza armata. Al riguardo si evidenzia che mentre la percentuale degli alloggi di servizio non più utili ai fini istituzionali per la Marina e l'Aeronautica si attesta intorno al 6 per cento, per l'Esercito tale valore supera il 15 per cento.
  Tali tabelle sono tutte riferite alle disposizioni dell'articolo 2 che quantifica e suddivide il patrimonio complessivo abitativo. In particolare, il patrimonio complessivoPag. 25 abitativo globale – composto dalle categorie degli alloggi di servizio connessi con l'incarico con annessi locali di rappresentanza (ASIR), di quelli connessi con l'incarico (ASI), di quelli di temporanea sistemazione per le famiglie dei militari (AST) e dagli alloggi di servizio gratuiti per consegnatari e custodi (ASGC) – è pari a 15.762 unità, secondo quanto riportato più specificatamente nella citata tabella 1 dell'allegato A. Per ottenere il numero degli alloggi realmente impiegabili dalle Forze armate – che ammontano a 14.119 per il 2021 – occorre tuttavia sottrarre dal numero degli alloggi che individua il patrimonio abitativo complessivo il numero di alloggi dichiarati non più utili alle esigenze istituzionali, pari a 1.643. Di questi, 404 alloggi sono alloggi di servizio connessi con l'incarico (ASI), 1.222 sono alloggi di servizio di temporanea sistemazione per le famiglie dei militari (AST) e 17 sono alloggi di servizio gratuiti per consegnatari e custodi (ASGC). La ripartizione tra le tre Forze armate è la seguente: Esercito 1.226 alloggi, Marina 142 alloggi ed Aeronautica 275 alloggi. La tabella 3 dell'allegato A confronta invece i piani annuali relativi agli anni dal 2015 al 2021. La tabella 4, di cui all'allegato B, illustra la situazione degli alloggi alienabili inseriti nel decreto direttoriale del 22 novembre 2010, con l'indicazione del numero degli alloggi effettivamente alienati nel 2021 (79 unità), suddivisi per Forza armata, nonché la situazione degli alloggi ulteriormente alienabili.
  Infine, l'allegato D reca il modulo della dichiarazione sostitutiva.
  L'articolo 3 stabilisce le condizioni di proroga della conduzione degli alloggi di servizio al canone determinato ai sensi dell'articolo 286, comma 3, del codice dell'ordinamento militare per le categorie denominate «Utenti sine titulo Protetti». Quindi alle categorie protette non si applica la rideterminazione del canone di cui al successivo comma 3-bis del codice. Si tratta, come noto, di nuclei familiari nei quali vi sia un portatore di handicap grave accertato ai sensi della legge n. 104 del 1992, e dei familiari conviventi con il personale dipendente deceduto in servizio e per causa di servizio, gli utenti sine titulo iscritti nel ruolo d'onore e i nuclei familiari con un reddito di riferimento non superiore a euro 30.987.
  L'istanza, per mantenere la conduzione dell'alloggio e l'applicazione del canone stabilito dall'articolo 286, comma 3, del codice dell'ordinamento militare, va presentata entro 180 giorni dalla pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale, qualora si tratti di utenti già in possesso dei requisiti di protezione, ovvero dalla data di notifica della comunicazione di accertamento dell'handicap grave, della dipendenza della causa di servizio, dell'intervenuta iscrizione al ruolo d'onore o dalla perdita del titolo. Al riguardo, il comma 5 dispone che il canone dovuto da coloro che si trovano nelle condizioni sopra citate è determinato ai sensi dell'articolo 286, comma 3, del codice, cioè pari all'equo canone maggiorato del venti per cento o del cinquanta per cento fatti salvi gli adeguamenti annuali effettuati sulla base degli indici ISTAT.
  È infine prevista anche una proroga nel mantenimento della conduzione per una durata pari al periodo occorrente per il completamento dell'iter del procedimento per il riconoscimento dello status di utente sine titulo protetto.
  L'articolo 4 detta le condizioni di proroga della conduzione dell'alloggio per ulteriori categorie di utenti sine titulo cui è riconosciuta una tutela, in considerazione di talune situazioni familiari, ovvero: il coniuge superstite, o altro familiare già convivente, del personale dipendente deceduto non per causa di servizio; il coniuge superstite o altro familiare già convivente del personale dipendente deceduto non per causa di servizio, se affidatari di figli minori o fiscalmente a carico; i coniugi legalmente separati o divorziati e affidatari o co-affidatari di figli fiscalmente a carico, fino al permanere delle condizioni stabilite nel relativo provvedimento giurisdizionale di assegnazione della casa familiare.
  L'articolo 5 stabilisce che ai soggetti protetti dai richiamati decreti ministeriali Pag. 26del 2014 e del 2015 (portatori di handicap e altre categorie protette) venga applicato l'equo canone maggiorato del venti per cento o del cinquanta per cento ai sensi dell'articolo 286, comma 3 del codice, fatti salvi gli adeguamenti annuali effettuati sulla base degli indici ISTAT. L'applicazione dei benefici è subordinata al mantenimento del relativo status, nonché, nei casi di coniugi di personale militare e civile della difesa legalmente separati o divorziati, fintanto che permangano le condizioni previste nel provvedimento giurisdizionale che ha legittimato l'assegnazione dell'alloggio demaniale al soggetto non concessionario originario. Il comma 3 esclude dall'applicazione dei benefici di cui al presente articolo gli utenti di alloggio di servizio, ovvero i loro familiari conviventi, che abbiano la proprietà piena ed esclusiva di altra abitazione ubicata nell'ambito del territorio regionale.
  L'articolo 6 prevede un termine, pari a sei mesi dalla data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto, entro cui il Capo di Stato maggiore della difesa dovrà disciplinare, «per tutte le Forze armate», con apposita direttiva, «le modalità di riscossione diretta dei canoni, anche nella connotazione di indennità di occupazione», nonché le procedure di recupero di mancanti versamenti e gestione del contenzioso, con la finalità di assicurare uniformità nella gestione.
  L'articolo 7 dispone in materia di pubblicità del decreto su siti internet e di affissione negli alloggi del decreto, nonché in materia di verifiche, da prevedere nelle istruzioni applicative dello stato maggiore della difesa, in merito alla sussistenza di alcuni requisiti da parte dei Comandi responsabili della gestione degli alloggi con riferimento alla data del 15 settembre di ciascun anno.
  Infine, l'articolo 8 contiene le disposizioni finali prevedendo che, entro sei mesi dalla pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale, il Ministro della difesa istituisca un gruppo di progetto incaricato di valutare l'adozione di iniziative, anche normative, ritenute necessarie ad assicurare il rispetto degli impegni del Governo contenuti nella risoluzione 8-00062, approvata dalla Commissione difesa della Camera lo scorso 29 gennaio 2020.

  Il sottosegretario Stefania PUCCIARELLI sottolinea come il provvedimento abbia recepito i contenuti della risoluzione unitaria n. 8-00062, approvata dalla Commissione il 29 gennaio del 2020. Condivide che le tematiche relative agli alloggi della difesa rappresentino un tema spinoso, ma considera, altresì, necessario rispettare lo scopo principale cui è destinato il patrimonio abitativo della difesa, assicurando il più possibile l'utilizzo per esigenze di servizio di tali unità abitative da parte del personale militare.

  Salvatore DEIDDA (FDI) evidenzia che il Governo, pur avendo legittimamente presentato lo schema di decreto durante il periodo di scioglimento della Camere, non ha comunque fatto nulla per tentare, nel periodo precedente, di rendere abitabili gli immobili della difesa non occupati perché bisognosi di ristrutturazione. Ritiene che sarebbe stato più corretto cercare di recuperare gli alloggi occupati dai sine titulo solo dopo avere avviato questo processo di rivalorizzazione e, pertanto, auspica che il Governo ritiri il provvedimento affinché la materia possa essere affrontata dal Parlamento e dall'Esecutivo che si insedieranno nella nuova legislatura.

Sull'ordine dei lavori.

  Roberto Paolo FERRARI (LEGA) desidera rivolgere un saluto di commiato al collega Pagani, capogruppo del Partito democratico in Commissione difesa, ringraziandolo per il contributo fattivo portato ai lavori svolti nel corso di questa legislatura, oltretutto impreziosito dalla pacatezza e dalla volontà di dialogo manifestata in tantissime occasioni che si è rivelata particolarmente utile per la creazione di un clima disteso in Commissione.

  Matteo PEREGO DI CREMNAGO (FI) ringrazia il collega Ferrari per le parole rivolte nei riguardi dell'onorevole Pagani e Pag. 27si unisce alle considerazioni fatte, rimarcando come, anche grazie al suo contributo, la Commissione abbia potuto lavorare sempre nell'interesse specifico della nostra difesa. Formula, infine, gli auguri per un felice prosieguo della sua vita politica.

  Gianluca RIZZO, presidente, nell'associarsi agli apprezzamenti sul lavoro svolto in questi anni dall'onorevole Pagani presso la Commissione difesa, rimanda alle prossime sedute i ringraziamenti ai colleghi per il lavoro svolto in questa legislatura.
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 9.55.