CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 26 luglio 2022
838.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

  Martedì 26 luglio 2022. — Presidenza del vicepresidente Fausto RACITI.

  La seduta comincia alle 12.30.

Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021.
Emendamenti C. 3634-A.
(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione – Parere).

  Il Comitato inizia l'esame degli emendamenti riferiti al provvedimento.

  Fausto RACITI, presidente, rileva come il Comitato permanente per i pareri sia chiamato a esaminare, ai fini del parere all'Assemblea, il fascicolo n. 1 degli emendamenti presentati al disegno di legge C. 3634-A, approvato dal Senato, recante «Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021».

  Stefano CECCANTI (PD), relatore, rileva come gli emendamenti trasmessi non presentino profili problematici per quanto riguarda il riparto di competenze legislative tra Stato e Regioni ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione: propone pertanto di esprimere su di essi nulla osta.

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  Il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

DL 73/2022: Misure urgenti in materia di semplificazioni fiscali e di rilascio del nulla osta al lavoro, Tesoreria dello Stato e ulteriori disposizioni finanziarie e sociali.
Emendamenti C. 3653.
(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione – Parere).

  Il Comitato inizia l'esame degli emendamenti riferiti al provvedimento.

  Fausto RACITI, presidente, rileva come il Comitato permanente per i pareri sia chiamato a esaminare, ai fini del parere all'Assemblea, il fascicolo n. 1 degli emendamenti presentati al disegno di legge C. 3653, di conversione del decreto-legge 21 giugno 2022, n. 73, recante «Misure urgenti in materia di semplificazioni fiscali e di rilascio del nulla osta al lavoro, Tesoreria dello Stato e ulteriori disposizioni finanziarie e sociali».

  Stefano CECCANTI (PD), relatore, rileva come gli emendamenti trasmessi non presentino profili problematici per quanto riguarda il riparto di competenze legislative tra Stato e Regioni ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione: propone pertanto di esprimere su di essi nulla osta.

  Il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

Ratifica ed esecuzione dei Protocolli al Trattato del Nord Atlantico sull'adesione della Repubblica di Finlandia e del Regno di Svezia.
Esame C. 3687 Governo.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  Il Comitato inizia l'esame del provvedimento.

  Fausto RACITI, presidente e relatore, rileva come il Comitato permanente per i pareri sia chiamato a esaminare, ai fini del parere alla III Commissione Affari esteri, il disegno di legge C. 3687 recante ratifica ed esecuzione dei Protocolli al Trattato del Nord Atlantico sull'adesione della Repubblica di Finlandia e del Regno di Svezia, fatti a Bruxelles il 5 luglio 2022.
  Passando a illustrare il contenuto del provvedimento, evidenzia come i Protocolli di cui si propone la ratifica concernano l'adesione alla NATO della Finlandia e della Svezia e facciano seguito alla manifestazione di volontà politica, espressa da tutti i Paesi alleati, di invitare la Finlandia e la Svezia ad avviare i colloqui propedeutici all'adesione all'Alleanza, a seguito dell'interesse in tal senso espresso dalle autorità di questi due Stati.
  Ricorda al riguardo che il 29 e il 30 giugno 2022 si è tenuto a Madrid il vertice dei Capi di Stato e di Governo della NATO, nel quale sono state prese, nel contesto del ritorno della guerra in Europa, decisioni di particolare rilevanza (come l'adozione del nuovo Concetto strategico) tra cui la formalizzazione dell'invito ufficiale ad aderire all'alleanza rivolto a Svezia e Finlandia, spinte dall'interventismo russo a rinunciare alla loro storica posizione di neutralità, superando l'opposizione turca con la firma di un Memorandum trilaterale da parte dei leader dei tre Paesi. Nella Dichiarazione di Madrid, adottata al termine del vertice, si è posta in risalto l'importanza dell'invito a Finlandia e Svezia a diventare membri della NATO firmando i protocolli di adesione, accogliendo favorevolmente la conclusione del menzionato Memorandum trilaterale. Il successivo 5 luglio, i rappresentanti degli Stati aderenti al Patto atlantico firmavano i protocolli di adesione di Finlandia e Svezia presso il Quartier generale dell'Alleanza a Bruxelles, alla presenza dei Ministri degli Esteri finlandese e svedese, dando così inizio al processo di ratifica.
  Il procedimento si è svolto conformemente all'articolo 10 del Trattato del Nord Atlantico, fatto a Washington il 4 aprile 1949 e ratificato dall'Italia ai sensi della legge n. 465 del 1949, in base al quale le Parti possono, su accordo unanime, invitare ad accedere al Trattato ogni altro Stato Pag. 9europeo in grado di favorire lo sviluppo dei principi del Trattato e di contribuire alla sicurezza della regione del Nord Atlantico.
  Secondo quanto precisato nella relazione illustrativa, il testo dei due Protocolli, identico salvo che per il riferimento allo Stato aderente, ricalca fedelmente la formulazione degli analoghi atti adottati in occasione delle più recenti adesioni all'Alleanza.
  Il Preambolo di entrambi i protocolli sottolinea come l'adesione della Finlandia e della Svezia alla NATO accrescerà la sicurezza dell'area euro-atlantica.
  In particolare, l'articolo I di entrambi i Protocolli stabilisce che, dopo l'entrata in vigore dei rispettivi Protocolli, il Segretario generale dell'Alleanza atlantica, in nome di tutte le Parti, comunicherà, rispettivamente, ai Governi finlandese e svedese un invito ad aderire al Trattato del Nord Atlantico. L'articolo ricorda inoltre che, a norma dell'articolo 10 del Trattato del Nord Atlantico, la Finlandia e la Svezia diverranno parti dello stesso al momento del deposito del proprio strumento di adesione presso il Governo degli Stati Uniti d'America.
  L'articolo II di entrambi i Protocolli disciplina i termini dell'entrata in vigore dei Protocolli medesimi, che avverrà al momento in cui ciascuna delle Parti del Trattato avrà notificato al Governo statunitense la propria accettazione.
  L'articolo III di entrambi i Protocolli, in coerenza con le disposizioni del Trattato del Nord Atlantico, individua il Governo degli Stati Uniti d'America come depositario dei Protocolli, nelle due versioni in lingua inglese e francese facenti egualmente fede.
  Si specifica inoltre che Copie certificate dei Protocolli verranno trasmesse dal medesimo Governo a tutte le Parti del Trattato del Nord Atlantico.
  Per quanto riguarda il contenuto del disegno di legge di ratifica, il quale si compone di 3 articoli, gli articoli 1 e 2 contengono, rispettivamente, l'autorizzazione alla ratifica e l'ordine di esecuzione.
  L'articolo 3 stabilisce l'entrata in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
  Per quanto concerne il rispetto delle competenze legislative costituzionalmente definite, rileva come il disegno di legge si inquadri nell'ambito della materia «politica estera e rapporti internazionali dello Stato», attribuita alla competenza legislativa esclusiva dello Stato ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, lettera a), della Costituzione.
  Formula, quindi, una proposta di parere favorevole (vedi allegato).

  Il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 12.35.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 26 luglio 2022. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA.

  La seduta comincia alle 12.40.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2021.
C. 3675 Governo.
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2022.
C. 3676 Governo.
Tabella n. 2 stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2022 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 8 stato di previsione del Ministero dell'interno per l'anno finanziario 2022.
(Relazioni alla V Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, segnala innanzitutto che, come specificato anche nelle convocazioni, alla luce di quanto stabilitoPag. 10 dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 4 novembre 2020, i deputati possono partecipare all'odierna seduta in sede consultiva in videoconferenza, in quanto nella seduta odierna non sono previste votazioni sul provvedimento.
  Avverte che, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, la Commissione è chiamata ad esaminare congiuntamente il disegno di legge C. 3675, recante il «Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2021», e il disegno di legge C. 3676, recante «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2022», con particolare riferimento ad alcune parti dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella 2), limitatamente alle parti di competenza, nonché allo stato di previsione del Ministero dell'interno (Tabella 8).
  Per quanto riguarda le modalità di esame, ricorda che, dopo l'esame preliminare, la Commissione procederà all'esame delle eventuali proposte emendative presentate, nonché a quello delle relazioni predisposte dal relatore con riferimento a ciascun disegno di legge, iniziando dal disegno di legge di approvazione del rendiconto e passando successivamente al disegno di legge di assestamento.
  Per quel che concerne il regime di ammissibilità delle proposte emendative, ricorda che il disegno di legge di approvazione del rendiconto è sostanzialmente inemendabile, nel senso che sono ammissibili soltanto le proposte emendative volte ad introdurre nel medesimo disegno di legge modifiche di carattere meramente tecnico o formale.
  Per quanto riguarda invece il disegno di legge di assestamento, ricorda innanzitutto che, ai fini dell'ammissibilità, le proposte emendative devono essere riferite alle unità di voto parlamentare (tipologia di entrata o programma di spesa) e possono avere ad oggetto tanto le previsioni di competenza quanto quelle di cassa. Non possono invece avere ad oggetto l'ammontare dei residui iscritti nelle predette unità di voto, in quanto essi derivano da meri accertamenti contabili.
  Gli emendamenti riferiti alle previsioni di entrata sono ammissibili soltanto se fondati su valutazioni tecnico-finanziarie adeguatamente documentate, tali da comprovare la necessità di modificare le previsioni di entrata di competenza e/o di cassa. In ogni caso le proposte emendative non possono comportare un peggioramento dei saldi di finanza pubblica e pertanto, ove risultino onerose, devono essere compensate mediante l'utilizzo di risorse iscritte in altre unità di voto parlamentare, anche se facenti parte di altra missione o di altro stato di previsione. Si considera emendabile l'intera dotazione dei programmi di spesa, ivi compresa quindi l'eventuale quota potenzialmente riferibile agli oneri inderogabili in mancanza di puntuali indicazioni nel testo del disegno di legge di assestamento circa l'ammontare dei predetti oneri in relazione a ciascun programma di spesa. È comunque esclusa la possibilità di compensare l'incremento di stanziamenti di spesa di parte corrente mediante riduzione di stanziamenti di spesa di conto capitale.
  Per quanto riguarda gli stanziamenti di cassa, deve tenersi conto di un ulteriore criterio di ammissibilità. In particolare, essi sono emendabili a condizione che, nel caso di emendamenti volti ad incrementare l'autorizzazione di cassa, lo stanziamento derivante dall'emendamento non superi la cosiddetta «massa spendibile», costituita dalla somma dello stanziamento di competenza e dei relativi residui passivi.
  Per quanto concerne il regime di presentazione degli emendamenti riferiti al disegno di legge di assestamento, ricorda che, in sede consultiva, possono essere presentati presso le Commissioni di settore emendamenti riferiti alle rispettive parti di competenza di ciascuna Commissione con compensazioni a valere sulle medesime parti di competenza ovvero su parti di competenza di altre Commissioni, nonché emendamenti migliorativi dei saldi – e in quanto tali privi di compensazione finanziaria – riferiti alle predette parti di competenza.
  Tutte le citate tipologie di emendamenti possono essere altresì presentate anche direttamente in Commissione Bilancio.Pag. 11
  Gli emendamenti approvati durante l'esame in sede consultiva sono trasmessi alla Commissione Bilancio come emendamenti di iniziativa della Commissione che li ha approvati; quelli respinti devono essere presentati nuovamente in Commissione Bilancio, anche al solo fine di permetterne la successiva ripresentazione in Assemblea.
  Ricorda che sia gli emendamenti approvati, sia quelli respinti in sede consultiva e ripresentati in Commissione Bilancio, sia quelli presentati per la prima volta presso la V Commissione, sono da quest'ultima esaminati in sede referente. Solo gli emendamenti approvati dalla Commissione Bilancio entrano a far parte del testo elaborato in sede referente ai fini dell'esame in Assemblea.
  L'esame in sede consultiva si conclude con l'approvazione di una relazione per ciascun disegno di legge. Nel caso del disegno di legge di assestamento, l'esame può anche concludersi con l'approvazione di una relazione per ciascuno stato di previsione di competenza della Commissione. Possono essere presentate relazioni di minoranza.
  Le relazioni approvate, unitamente alle relazioni di minoranza e agli emendamenti approvati, sono trasmesse alla Commissione Bilancio.
  Segnala che, in ragione dell'organizzazione dei lavori sui provvedimenti definita da parte della Commissione Bilancio, che sta esaminando i provvedimenti in sede referente, l'esame in sede consultiva dovrà concludersi entro il primo pomeriggio di domani.

  Stefano CECCANTI (PD), relatore, con riferimento in generale al contenuto del disegno di legge C. 3675, recante il Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2021, rileva che tale provvedimento, la cui iniziativa è riservata al Governo ai sensi dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione, espone le risultanze contabili della gestione amministrativa delle risorse di pertinenza statale. Sul citato disegno di legge le Camere sono pertanto chiamate a esprimere una valutazione complessiva, positiva o negativa, senza poter modificare il contenuto dell'atto.
  Per quanto riguarda le competenze della I Commissione, rileva come lo stato di previsione del Ministero dell'interno contenuto nella legge di bilancio 2021 esponesse previsioni iniziali di spesa in conto competenza pari a 30.059,3 milioni di euro e di cassa pari a 30.166 milioni di euro (i dati riportati sono al lordo del rimborso delle passività finanziarie).
  Per effetto delle variazioni intervenute nel corso della gestione, gli stanziamenti definitivi di competenza relativi al medesimo Ministero ammontano a complessivi 37.083,4 milioni di euro, con una variazione in aumento del 23,4 per cento circa, rispetto alle previsioni iniziali.
  Al netto del rimborso delle passività finanziarie, pari a 19,3 milioni di euro, le spese finali in conto competenza del Ministero ammontano nel 2021 a circa 37.064 milioni di euro. La maggior parte degli stanziamenti, pari a circa l'84 per cento, è rivolta alle spese correnti con 31,1 miliardi (nel 2020 erano il 91,1 per cento, pari a 32,9 miliardi, –5,5 per cento di risorse); al riguardo la Corte dei conti, nella relazione sul rendiconto generale dello Stato 2021, sottolinea come tale diminuzione sia imputabile alla quota relativa ai trasferimenti ad amministrazioni pubbliche, scesi di 2,57 miliardi a 17,48, attestandosi a una percentuale del 47,3 per cento (erano il 55,5 per cento e oltre 20 miliardi nel 2020); in lieve aumento è la spesa per il personale, che pesa per il 27,4 per cento (dal 27 del 2020), dove i redditi passano da 9,16 a 9,53 miliardi (+3,9 per cento).
  Crescono, invece, significativamente le spese in conto capitale, che passano dall'8,9 per cento al 15,9 di quota e da 3,21 miliardi nel 2020 a 5,88 miliardi nel 2021, a causa dell'incremento dei contributi agli investimenti, il quali sono più che raddoppiati e pari a 4,51 miliardi, 2,5 miliardi in più rispetto al 2020.
  Nel complesso, si conferma che le risorse assegnate al Ministero dell'interno nel 2021, come per il 2020, risultano sensibilmente incrementate rispetto agli anni precedenti all'emergenza Covid. Infatti, se Pag. 12nel 2020 gli stanziamenti iniziali erano pari a 25,9 miliardi di euro, incrementati del 41 per cento durante la gestione in relazione alle esigenze derivanti dalla gestione della pandemia, nell'esercizio 2021 gli stanziamenti iniziali, già pari a 29,9 miliardi (superiori di 4,3 miliardi rispetto al 2020) sono incrementati di ulteriori 7 miliardi in corso di gestione (+23,4 per cento). Al riguardo, nella Relazione illustrativa al rendiconto, la Tavola 10 mostra gli effetti, in termini di variazione degli stanziamenti di competenza, che i cosiddetti «provvedimenti Covid», hanno prodotto sul bilancio, esposti per Ministero. Naturalmente le misure introdotte per fronteggiare l'emergenza da Covid-19 hanno prodotto effetti non solo sulle risorse stanziate, ma anche sull'andamento della gestione e della realizzazione della spesa. Nel complesso, i provvedimenti Covid hanno immesso nel bilancio del Ministero dell'interno risorse per oltre, rispettivamente, 8 miliardi di euro nel 2020 e 3,8 miliardi nel 2021. Nel corso dell'esercizio 2021, l'incremento di risorse assegnate, in termini percentuali, ha riguardato in via principale la Missione 3, «Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali» (passata da 15,6 a 21,4 miliardi di euro) e le due missioni strumentali «Amministrazione generale e supporto alla rappresentanza generale di Governo e dello Stato sul territorio» (passata da 861 a circa 1.110 milioni di euro) e «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche» (passata da 227 a 311 milioni). Solo la missione 5 «Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti» ha registrato in corso di esercizio una lieve diminuzione di circa il 3 per cento (passando da 1,93 a 1,87 miliardi di euro).
  L'incidenza percentuale delle risorse del Ministero dell'interno sul bilancio dello Stato nel 2021 è pari al 4,3 per cento, in linea con il 2020 (4,3) e in lieve diminuzione rispetto all'andamento degli anni immediatamente precedenti (4,5 nel 2019 e nel 2018; 4,4 nel 2017 e 4,3 per cento nel 2016).
  Quanto all'evoluzione della spesa finale del Ministero dell'interno (cioè la spesa complessiva al netto del rimborso delle passività finanziarie) nel triennio 2019-2021 e la sua incidenza rispetto al totale delle spese finali iscritte a bilancio statale, segnala nel 2021 un lieve aumento degli stanziamenti definitivi finali di competenza rispetto all'anno 2020 (+1,2 miliardi di euro, pari all'1,2 per cento). Più nel dettaglio, per ciò che concerne la gestione, nel 2021 il 96 per cento degli stanziamenti definitivi finali di competenza (pari a 35.607,7 milioni di euro) risulta impegnato al termine dell'esercizio finanziario. I pagamenti eseguiti in totale nel 2021 sono stati pari a circa 31.630,6 milioni di euro: si tratta della somma dei pagamenti effettuati in base agli stanziamenti di competenza (29.399,5 milioni) e dei pagamenti effettuati per smaltimento residui (2.231 milioni).
  Per quanto concerne i residui, che nelle previsioni al 1° gennaio 2021 erano pari a 4.558,9 milioni, al 31 dicembre 2021 ammontano a 8.536,1 milioni., in aumento rispetto all'esercizio 2020 (pari a circa 5.236,8 mln). Complessivamente, pertanto, la quota dei residui finali passa dal 14,3 al 23 per cento degli stanziamenti definitivi. La Corte dei conti, nella relazione sul rendiconto generale dello Stato 2021, evidenzia in merito come la gestione di competenza 2021 abbia generato più del doppio dei residui rispetto al totale e pagato in conto residui del medesimo esercizio: i residui finali, pari a 8,53 miliardi, sono quindi aumentati del 68 per cento con 3,4 miliardi in più sul 2020 (quando erano pari a circa 5 miliardi ed erano cresciuti di oltre il 38 per cento rispetto ai 3,6 miliardi del 2019). I residui passivi finali sono costituiti per 6.208,2 milioni da somme rimaste da pagare sul conto della competenza (residui di nuova formazione) e per 2.327,9 milioni da somme rimaste da pagare sul conto dei residui, provenienti dagli esercizi precedenti. L'entità dei residui pagati nel corso del 2021 è risultata pari a 2.231 milioni.
  Passando all'analisi per missioni e programmi, rileva come l'attività del Ministero dell'interno risulti articolata su sei missioni, tutte condivise con altri Ministeri:

   Missione 2, «Amministrazione generale e supporto alla rappresentanza generale di Governo e dello Stato sul territorio»;

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   Missione 3, «Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali»;

   Missione 7, «Ordine pubblico e sicurezza»;

   Missione 8, «Soccorso civile»;

   Missione 27, «Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti»;

   Missione 32, «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche».

  I programmi complessivamente sono 12, come riorganizzati a seguito della ristrutturazione del bilancio.
  La Missione 2 «Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali» (che è numerata Missione 3 nel bilancio dello Stato ed è condivisa con il MEF), che è la Missione più consistente all'interno dello stato di previsione del Ministero, negli ultimi due anni, per effetto della crisi sanitaria, è stata destinataria di ingenti risorse, riconducibili all'esigenza di sostenere la finanza locale e supportare gli enti locali nella messa in sicurezza sanitaria e sociale per l'emergenza Covid. Anche nel 2021 la missione «eredita» in legge di bilancio 2021 anche più di 1,8 miliardi di trascinamenti 2020 inerenti il Covid, e mantiene gli stanziamenti definitivi a 21,4 miliardi, così come incrementati nel 2020, con una differenza sugli stanziamenti definitivi della missione, tra il 2020 e il 2021, pari a –700 milioni (-3,2 per cento).
  Su tale Missione insiste la gran parte degli stanziamenti di competenza del Ministero, pari nel 2021 a circa il 58 per cento dello stanziamento definitivo (nel 2020 ne rappresentava il 60 per cento e nel 2019 il 48 per cento). Le risorse maggiori sono attribuite al programma 10, che gestisce i trasferimenti erariali agli enti locali (la cui consistenza è pari a 21.302,7 milioni di euro, in lieve diminuzione rispetto al 2020 (pari a 21.838,6 milioni).
  Sul piano della gestione finanziaria, la Corte dei conti, nella Relazione sul Rendiconto generale dello Stato per l'esercizio finanziario 2021, sottolinea come la missione mantiene le ottime percentuali di impegnato, pari al 98 per cento, rispetto 97,4 del 2020; il pagato nel 2021 evidenzia una differenza tra spese correnti e in conto capitale, dove il primo valore, sebbene sceso dal 96 per cento del 2020 si mantiene sopra il 90 per cento, mentre il secondo quasi si dimezza rispetto al 2020, al 37,5 per cento degli impegni.
  In merito alle attività svolte in attuazione degli obiettivi strategici assegnati con la Direttiva del Ministro dell'interno dell'anno 2021, la Corte dei conti evidenzia come, in attuazione dell'obiettivo di sostenere e monitorare l'azione delle Commissioni straordinarie, nominate per la gestione degli enti sciolti ex articolo 143 del TUEL, è proseguita nell'anno 2021 l'attività di supporto alle Commissioni per consentire il più incisivo ed efficace ripristino delle condizioni di legalità, anche attraverso la diramazione di indirizzi e l'assegnazione, in via temporanea, di personale amministrativo e tecnico ai sensi dell'articolo 145 del TUEL.
  Inoltre, in relazione all'Obiettivo di semplificare il flusso informativo interno ed esterno attraverso il potenziamento di banche dati mediante la realizzazione di innovativi progetti, viene evidenziato che le attività hanno riguardato, in particolar modo, il completamento delle operazioni per consentire il rilascio della Carta di identità elettronica (CIE), da parte di tutti gli uffici consolari europei, e la prosecuzione delle attività di analisi per il rilascio della stessa ai cittadini residenti all'estero da parte dei comuni d'iscrizione Anagrafe Italiana Residenti all'Estero (AIRE) e attuazione delle previsioni contenute nel decreto-legge n. 76 del 2020 (cosiddetto decreto semplificazione) con riferimento alle disposizioni concernenti l'utilizzo della CIE come strumento per l'identificazione digitale del cittadino da parte delle PP.AA.
  Sono altresì procedute le attività relative all'Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR), con la predisposizione di un piano di subentro dei comuni inattivi, per il completamento del subentro dell'ANPR alle anagrafi comunali, individuando azioni mirate di sensibilizzazione e Pag. 14sollecito in collaborazione con il Dipartimento per la trasformazione digitale e con SOGEI. Al 24 maggio 2022 risulta il subentro in ANPR di tutti i comuni, 7.904 (7.902 al 31.12.2021), con 67.630.444 cittadini iscritti in ANPR (al 31.12.2020 i comuni erano circa 7.100).
  La seconda missione per consistenza finanziaria è la Missione 3, Ordine pubblico e sicurezza; ai tre programmi intestati alla Missione sono state destinate risorse per circa 9,3 miliardi di euro, che rappresentano il 25,2 per cento degli stanziamenti definitivi del Dicastero, in aumento del 4,2 per cento rispetto all'esercizio 2020 (quando alla Missione erano stati destinati 8,9 miliardi, pari al 24,4 per cento della spesa del Ministero). Nel corso dell'esercizio 2021, gli stanziamenti iniziali sono aumentati di circa il 7 per cento (da 8,77 a 9,32 miliardi).
  Rispetto ai risultati della gestione finanziaria, la Corte dei conti ha sottolineato che la Missione mostra buoni tassi di impegno e pagamento, rispettivamente dell'89,2 e del 96,9 per cento (rispetto al 92,5 e al 96,8 del 2020). La gestione dei residui è stabile: i residui sono pari a 0,97 miliardi, con un lieve aumento del 3.8 per cento rispetto ai 0,94 del 2020, e il rapporto con gli stanziamenti definitivi è invariato e pari al 10,5 per cento.
  In tale ambito, al programma 8 «Contrasto al crimine, tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica» sono assegnate risorse per 8,3 miliardi di euro nel 2021 (+3,4 per cento rispetto al 2020 e 270 milioni), che risultano impegnate al 91 per cento, di cui pagate il 98 per cento, in ragione della preponderanza delle spese per il personale.
  Per quanto concerne le attività di contrasto al crimine e di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, la relazione ministeriale conferma come l'emergenza epidemiologica abbia profondamente inciso sull'attività del Ministero, che, «da un lato, è stato direttamente coinvolto nell'attuazione e nel monitoraggio delle misure di contenimento del Covid-19, e dall'altro, ha dovuto fronteggiare una criminalità che si è rapidamente adattata allo scenario emergenziale» (aumento del cybercrime e intensificazione del fenomeno del cosiddetto welfare criminale di prossimità).
  In merito al potenziamento e alla valorizzazione del ruolo delle polizie locali, nel 2021 sono stati sottoscritti diversi protocolli di legalità con gli enti territoriali in tema di prevenzione e contrasto all'abusivismo commerciale e alla contraffazione ed è stato siglato un accordo con l'ANCI per definire il coinvolgimento della polizia stradale nell'espletamento dei servizi di polizia stradale sulla viabilità urbana.
  La relazione ministeriale si sofferma anche sulle iniziative tese alla prevenzione e contrasto dell'immigrazione clandestina, nonché alla sicurezza delle frontiere e alla gestione dei rimpatri, segnalando in primo luogo il piano operativo «Themis 2021», relativo alla sorveglianza marittima delle coste nazionali, coordinata dal Dipartimento con l'Agenzia europea FRONTEX, che ha portato alle operazioni di pattugliamento congiunto marittimo per il controllo dei flussi migratori nel Mediterraneo Centrale. Nell'ambito del sistema Hotspot, in base ai dati forniti dal Ministero, nel 2021 gli eventi di sbarco sono stati complessivamente 1.718 (1.314 nel 2020, 445 nel 2019 e 601 nel 2018), per un totale di 67.477 migranti (quasi il doppio rispetto ai 34.154 del 2020, ma in forte aumento anche rispetto agli 11.471 del 2019 e i 23.370 nel 2018.
  Nonostante il sensibile aumento, i dati sono comunque ancora più bassi rispetto agli anni precedenti al 2018, ben superiori alle 100.000 unità). Gli stranieri illegalmente soggiornanti, transitati nei Centri per i rimpatri (CPR) nel 2021 sono stati 5.147 (in aumento rispetto ai 4.387 del 2020), di cui 2.520 successivamente espulsi (2.232 nel 2020). I rimpatri effettivi sono stati 3.838 e 1.221 persone sono state respinte alla frontiera (nel 2020 erano stati, rispettivamente, 3.604 e 1.185).
  L'8,2 per cento della spesa finale del Ministero riguarda la Missione 4 Soccorso civile, la cui gestione è condivisa con il MEF. In particolare, ai due programmi di competenza del Ministero dell'interno sono destinati stanziamenti finali pari a circa 3 miliardi di euro (+12,5 per cento rispetto Pag. 15agli stanziamenti iniziali), che rappresentano il 28,7 per cento delle risorse complessive della Missione. La Corte dei conti ha rilevato che la gestione dei due programmi, in capo al Corpo nazionale dei vigili del fuoco, mantiene buone percentuali nei rapporti tra stanziato, impegnato e pagato di competenza.
  In tale ambito la nota integrativa al rendiconto sottolinea come nel 2021 è stato ulteriormente perseguito il disegno organizzativo di riforma del Corpo nazionale, avviato con la legge n. 124 del 2015, nonché sono stati sviluppati nuovi modelli di mobilitazione e di intervento, in linea con i modelli del nuovo codice di protezione civile approvato con decreto legislativo n. 1 del 2018 e il Meccanismo Europeo di Protezione Civile.
  La Missione 5, Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti, a cui è riconducibile la maggior parte della spesa per il sistema di accoglienza dei migranti, è condivisa con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e il MEF: nel 2021 il programma intestato al Ministero dell'interno, con 1.874,4 milioni di euro, assorbe circa il 60 per cento delle risorse dell'intera missione (era il 57,7 nel 2020). Rispetto agli stanziamenti iniziali della Missione si registra in corso di esercizio una riduzione del 2,9 per cento, passando da 1,93 a 1,87 miliardi di euro. Gli stanziamenti definitivi, pari a circa 1,9 miliardi di euro, registrano una crescita di circa il 12 per cento (pari a 197 milioni di euro) rispetto al 2020 (che aveva stanziamenti finali pari a 1,67 miliardi): in corrispondenza le risorse salgono percentualmente dal 4,6 (2020) al 5,1 per cento del totale del Ministero.
  Sotto il profilo della gestione, la Corte dei conti riporta un peggioramento del rapporto fra stanziato e impegnato, dal 90,1 del 2020 al 77 per cento del 2021 (87,8 nel 2019); mentre i pagamenti di competenza si mantengono stazionari con il 63,5 per cento degli impegni (erano il 62,1 nel 2020). Il calo degli impegni non ha determinato maggiori residui, che anzi diminuiscono del 7,8 per cento nel 2021, ma la triplicazione delle economie testimoni un minore utilizzo delle risorse a disposizione in programmazione, proprio tra i trasferimenti correnti incrementati nel 2021.
  Per quanto riguarda i risultati dell'attività svolta, si evidenzia come nel 2021 il numero dei migranti, pari a 67.477, sia raddoppiato rispetto al 2020 (34.154), ma anche rispetto al 2018 (34.154) e sestuplicato rispetto al 2019 (11.471), mentre il dato rimane ancora molto inferiore e pari a quasi la metà rispetto a quelle del 2017, anno in cui il numero delle persone sbarcate nel nostro Paese era stato pari a 119.369, peraltro in diminuzione rispetto al 2016 (181.436) e al 2015 (153.842). Nonostante il considerevole aumento degli sbarchi nell'anno, nelle strutture di accoglienza, alla data del 31 dicembre 2021, risultavano presenti 78.644 migranti, a fronte dei 79.938 nel 2020: di questi 398 negli hotspot, 52.308 in prima accoglienza (2.093 nei centri di cui all'articolo 9 e 50.215 nei centri di cui all'articolo 11 del citato decreto legislativo n. 142 del 2015) e 25.938 in seconda accoglienza. Come emerge dai dati riportati dal Ministero dell'interno, al 31 dicembre 2021 risultavano 9 le strutture di accoglienza e 4.270 strutture di accoglienza temporanea, mentre al 31 dicembre 2020 erano rispettivamente sempre 9 le strutture di accoglienza e in numero maggiore, 4.679, le strutture di accoglienza temporanea (alla data del 31 dicembre 2019, risultavano attive invece 10 strutture di accoglienza e, ancora in numero decisamente superiore, 5.566 strutture di accoglienza temporanea).
  Le risorse impegnate e trasferite nel 2020 per i servizi d'accoglienza in favore di stranieri sono state pari a 850 milioni di euro, in diminuzione rispetto agli impegni del 2019, pari a 1.227 milioni di euro. Nel 2021 si conferma il trend in diminuzione, con impegni pari a 770 milioni circa.
  Con riferimento all'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati (MSNA), nell'ambito della riorganizzazione degli uffici ministeriali, a partire dal mese di aprile 2021, le competenze della Struttura di missione per l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati sono state assorbite in un ufficio dedicato della Direzione Centrale dei Servizi Civili per l'Immigrazione e l'Asilo. Secondo i dati riportati nel Cruscotto Pag. 16del Ministero, i minori non accompagnati sbarcati in Italia nel 2021 sono stati 10.053, a fronte dei 4.687 del 2020.
  Per quanto riguarda le competenze della I Commissione assumono rilevanza anche ulteriori stanziamenti previsti in specifici capitoli di spesa nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (tabella 2).
  Viene, in primo luogo, in evidenza la Missione 17, «Organi costituzionali, a rilevanza costituzionale e Presidenza del Consiglio dei ministri», il cui obiettivo consiste nel trasferimento di risorse per il funzionamento degli organi costituzionali e a rilevanza costituzionale.
  In tale ambito, per quanto concerne il programma 17.1, relativo agli organi costituzionali, i pagamenti in conto competenza e gli impegni presi nel 2021 sono pressoché in linea con gli stanziamenti iniziali e definitivi, pari a 1.745 milioni di euro.
  In relazione ai trasferimenti per il funzionamento della Presidenza del Consiglio dei ministri e per le celebrazioni ed eventi a carattere nazionale, oggetto del programma 17.2, gli stanziamenti definitivi risultano pari a 1.210,4 milioni di euro, quasi duplicati rispetto agli stanziamenti iniziali (pari a circa 681,5 milioni) per effetto di variazioni intervenute in corso di esercizio (+ 529 milioni).
  Gli stanziamenti destinati alla Presidenza del Consiglio dei ministri non si limitano alle risorse stanziate nell'ambito del programma 17.2, ma sono ripartiti nell'ambito dello stato di previsione del MEF in ulteriori programmi di spesa in ragione delle diverse missioni perseguite con gli stanziamenti.
  Tra gli interventi riconducibili agli ambiti di interesse della I Commissione, segnala i trasferimenti destinati alla Missione 6, «Soccorso civile». In particolare, nell'ambito del programma 6.2, «Protezione civile» le risorse definitive assegnate nel 2021 per le spese obbligatorie e per il funzionamento del Dipartimento della protezione civile (capitolo 2179) sono pari a 79,5 milioni di euro, in linea con le previsioni iniziali ed in lieve aumento rispetto all'esercizio 2020 (78,6 milioni).
  Nell'ambito della Missione 14, «Diritti sociali, politiche sociali e famiglia», al programma 14.1, «Protezione sociale per particolari categorie», si collocano due azioni di interesse:

   Promozione e garanzia delle pari opportunità, rappresentata dal capitolo 2108, relativo alle somme da corrispondere alla Presidenza del Consiglio dei ministri per le politiche delle pari opportunità (cosiddetto «Fondo pari opportunità»), che è dotato a consuntivo 2021 di 66,9 milioni, senza scostamenti in corso di esercizio; rispetto ai dati 2020 (72,1 milioni), rileva una riduzione delle risorse per complessivi 5,2 milioni;

   Tutela delle minoranze linguistiche storiche, nel cui ambito si collocano i capitoli 5210 e 5211; in particolare, al riguardo le previsioni definitive per il Fondo nazionale per la tutela delle minoranze linguistiche risultano nel 2020 pari a 1,4 milioni di euro, in diminuzione rispetto all'esercizio 2019 (3,5 milioni).

  Nell'ambito della Missione 22, «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche», al programma 22.3, «Servizi generali delle strutture pubbliche preposte ad attività formative e ad altre attività trasversali per le pubbliche amministrazioni», segnala il capitolo 5217, relativo alle somme da assegnare alla Scuola nazionale dell'amministrazione – SNA, che è dotato di 13,6 milioni di euro a consuntivo 2021, senza variazioni in corso di esercizio ed in linea con il 2020.
  Con riferimento alle competenze della I Commissione assumono rilevanza anche ulteriori stanziamenti contenuti in specifici capitoli di spesa dello stato di previsione del MEF.
  In particolare, nell'ambito della Missione 5, «Ordine pubblico e sicurezza», programma 5.2, «Sicurezza democratica», il capitolo 1670 è relativo alle spese di organizzazione e funzionamento del sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica, ed è dotato a consuntivo 2021 di 9.018 milioni di euro (erano 817 Pag. 17nel 2020 e 760,3 nel 2019), con una variazione positiva in corso di esercizio di 46 milioni.
  Segnala, inoltre, i seguenti stanziamenti:

   il capitolo 2116, relativo alle somme da corrispondere all'Autorità nazionale anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche (AN.AC.), che a consuntivo 2021 espone una dotazione pari a 5,26 milioni di euro, in aumento rispetto alle previsioni iniziali (pari a 4,26 milioni) e rispetto all'esercizio 2020 (4,26 milioni);

   il capitolo 1680, relativo alle spese per l'Istituto nazionale di statistica, che reca una dotazione finale pari a 236,87 milioni, in lieve aumento rispetto al consuntivo 2020 (231,9 milioni);

   il capitolo 2160, relativo ai trasferimenti alla Corte dei conti, che espone a consuntivo 331,5 milioni di euro, in aumento rispetto all'esercizio 2020 (323,1 milioni di euro), con una variazione in corso di esercizio di 6,5 milioni;

   il capitolo 1707, relativo alle spese per l'azione relativa all'Agenzia per l'Italia digitale, che espone a consuntivo stanziamenti pari a circa 15,6 milioni di euro, senza variazioni in corso di esercizio ed in aumento rispetto al 2020 (9,6 milioni).

  Per quanto concerne il contenuto del disegno di legge C. 3676, recante disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2022, esso è volto a correggere, a metà esercizio, le previsioni già contenute nella legge di bilancio.
  Le variazioni proposte alle previsioni di competenza sono correlate alle effettive esigenze di gestione e tengono conto della situazione della finanza pubblica; l'adeguamento delle autorizzazioni di cassa consegue invece all'accertata effettiva consistenza dei residui, nonché alla valutazione delle concrete capacità operative dell'Amministrazione. Per quanto riguarda i residui, le modifiche introdotte trovano motivo nella necessità di adeguare i residui presunti alla data del 1° gennaio 2022 con quelli effettivamente risultanti dal rendiconto del 2021.
  Da quindi conto dei dati relativi a stanziamenti del disegno di legge di assestamento che si riferiscono ad ambiti materiali di competenza della I Commissione: la Tabella n. 8, relativa allo stato di previsione del Ministero dell'interno, e talune parti della Tabella n. 2, che reca lo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze.
  Quanto allo stato di previsione del Ministero dell'interno per l'anno finanziario 2022, approvato con la legge n. 234 del 2021, rileva come esso rechi previsioni di competenza per complessivi 30.873,9 milioni di euro, di cui: 24.756,3 milioni per la parte corrente; 6.098,3 milioni per la parte in conto capitale e 19,3 milioni per il rimborso del debito pubblico.
  Le previsioni relative alle autorizzazioni di cassa ammontano complessivamente a circa 31.303,8 milioni di euro, di cui: 24.984,4 milioni di parte corrente; 6.299,9 milioni in conto capitale e 19,5 milioni per il rimborso del debito pubblico.
  La consistenza dei residui presunti al 1° gennaio 2021 è valutata, nella legge di bilancio, in circa 458,1 milioni di euro, di cui: 228,2 milioni di parte corrente, 229,7 milioni in conto capitale e 0,2 per il rimborso di passività finanziarie.
  Tali previsioni iniziali subiscono variazioni nel corso dell'esercizio sia per l'incidenza di atti amministrativi intervenuti nel periodo gennaio-maggio 2022, che hanno già prodotto i loro effetti sulle poste di bilancio, sia in conseguenza delle variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento in esame. Le variazioni già introdotte in bilancio per atto amministrativo, e pertanto non soggette ad approvazione parlamentare, hanno determinato complessivamente un aumento di circa 1.301,3 milioni di euro delle previsioni di competenza, un aumento di 1.301,3 milioni di euro delle dotazioni di cassa.
  Ricorda che le variazioni disposte in bilancio con atto amministrativo nel periodo gennaio-maggio derivano dall'applicazionePag. 18 di provvedimenti legislativi intervenuti successivamente all'approvazione del bilancio (per effetto dei quali il Ministro dell'economia è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le conseguenti variazioni), oppure dall'applicazione di procedure previste dalla normativa contabile.
  Il disegno di legge di assestamento propone, per lo stato di previsione del Ministero dell'interno, un incremento di 49,7 milioni di euro delle previsioni di competenza e di 79,7 milioni di euro delle autorizzazioni di cassa.
  Nella nota illustrativa alla tabella di assestamento si evidenzia come le variazioni alla competenza siano connesse alle esigenze emerse dall'effettivo svolgimento della gestione, tenuto altresì conto della situazione della finanza pubblica, mentre le modifiche alle autorizzazioni di cassa sono dovute alla necessità di assestare le autorizzazioni stesse in relazione sia alla nuova consistenza dei residui, sia alle variazioni proposte per la competenza.
  Per quanto riguarda la competenza, per effetto sia delle variazioni intervenute con atto amministrativo, sia di quelle proposte con il disegno di legge in esame, le previsioni assestate per il bilancio 2022 del Ministero dell'interno risultano pari a 32.224,9 milioni di euro, di cui 26.084,9 milioni di parte corrente, 6,1 milioni in conto capitale e 19,3 milioni di rimborso passività (per competenza, + 1.351 milioni rispetto alle previsioni iniziali, pari a circa il 4,4 per cento dello stanziamento complessivo del Ministero).
  Le dotazioni di cassa assestate ammontano a 32.684,9 milioni di euro, ripartiti fra parte corrente e conto capitale in ragione, rispettivamente, di 27.093,6 milioni e 5.571,7 milioni di euro, nonché di 19,5 milioni di rimborso passività (+ 1.381 milioni di euro rispetto alle previsioni iniziali, pari al 4,4 per cento).
  Inoltre, con il disegno di legge di assestamento è proposto un aumento dei residui pari complessivamente a 8.078 milioni di euro. Le variazioni ai residui trovano motivo nella necessità di adeguare i residui presunti al 1° gennaio a quelli risultanti dal rendiconto del 2021 e tengono conto altresì delle variazioni compensative intervenute nel conto dei residui passivi medesimi in relazione all'applicazione di particolari disposizioni legislative. Le previsioni assestate 2022 risultano pertanto pari a 8.536,1 milioni di euro, ripartiti tra parte corrente, conto capitale e rimborso passività, in ragione, rispettivamente, di 3.733,3 milioni, 4.780,9 milioni e 22 milioni di euro.
  L'incidenza percentuale delle risorse per il Ministero dell'interno sul bilancio dello Stato risulta pari al 3,9 per cento, a fronte del 3,8 per cento registrato nelle previsioni iniziali del 2022.
  L'incremento delle dotazioni di competenza proposte con il disegno di legge di assestamento (30,4 milioni) riguarda principalmente la Missione «Ordine pubblico e sicurezza», che registra un aumento pari a circa 27 milioni di euro e la Missione «Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali», per la quale è proposta una variazione in aumento di circa 15 milioni.
  Per quanto riguarda gli altri ambiti di interesse della I Commissione viene, in primo luogo, in evidenza la Missione 17, «Organi costituzionali, a rilevanza costituzionale e Presidenza del Consiglio dei Ministri».
  Nel quadro di questa missione, assume rilievo la spesa per gli organi costituzionali, oggetto del programma 17.1, sul quale non si registrano variazioni di rilievo rispetto alle previsioni iniziali di competenza della legge di bilancio 2022 (1.745,6 milioni di euro).
  Le previsioni relative alla Presidenza del Consiglio dei ministri sono oggetto del programma 17.2. Al riguardo, il Programma registra variazioni in dipendenza di atti amministrativi già adottati, pari a complessivi 14,4 milioni.
  La variazione proposta con il disegno di legge di assestamento relativa al medesimo programma 17.2 è invece pari a circa 247 milioni di euro, di cui 17 milioni al fine di adeguare lo stanziamento del capitolo 2780 (somma da corrispondere alla Presidenza del Consiglio relativa a quota parte dell'importo dell'8 per mille) alle scelte espresse dai contribuenti sulle dichiarazioni presentate nell'anno 2019 (redditi 2018) e 230 milioni a valere sul capitolo 2127, relativo Pag. 19alle somme da trasferire alla Presidenza del Consiglio dei ministri destinate al pagamento delle spese per contenziosi. Pertanto, all'esito delle variazioni complessive, le previsioni assestate per il 2022 relative al programma Presidenza del Consiglio risultano pari a 1.448,4 milioni di euro.
  Per quanto riguarda gli altri stanziamenti di interesse della I Commissione allocati nello stato di previsione del MEF, che vedono modificate le previsioni iniziali, segnala come il capitolo 2116, «somme da assegnare all'ANAC», subisca variazioni in conto competenza in virtù di atti amministrativi adottati in corso d'anno (con un aumento di 3,2 milioni di euro). Dunque, le previsioni assestate per il 2022 si attestano a 9,5 milioni.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, prende atto che i gruppi rinunciano alla fissazione del termine per la presentazione presso la I Commissione di emendamenti al disegno di legge C. 3676.
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame alla seduta già convocata per la giornata di domani, nel corso della quale saranno poste in votazione le proposte di relazione che saranno formulate dal relatore.

  La seduta termina alle 12.50.