CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 6 luglio 2022
826.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 6 luglio 2022.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 12.10 alle 12.15.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 6 luglio 2022. — Presidenza della presidente Martina NARDI. – Interviene il viceministro dello sviluppo economico Gilberto Pichetto Fratin.

  La seduta comincia alle 12.15.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Martina NARDI, presidente, propone che la pubblicità della seduta odierna sia assicurata anche attraverso i sistemi di ripresa audiovideo a circuito chiuso, nonché attraverso la trasmissione sulla web-tv in formato accessibile tramite la rete intranet della Camera o tramite apposite credenziali, ai sensi di quanto stabilito dalla Giunta per il regolamento nella riunione del 31 marzo 2020.
  Non essendovi obiezioni ne dispone, pertanto, l'attivazione.

Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021.
C. 3634 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 5 luglio 2022.

  Martina NARDI, presidente, comunica sono state ritirate dai rispettivi presentatori gli identici emendamenti Bruno Bossio 23.10, Zanella 23.11 e Serritella 23.12 nonché l'articolo aggiuntivo Porchietto 28.014. Comunica altresì che i deputati Bonomo, D'Elia, Gavino Manca, Soverini e Zardini hanno sottoscritto l'emendamento Gariglio 9.10.
  Ricorda che nella seduta di ieri si è conclusa la discussione sul complesso delle proposte emendative.
  Dà conto delle sostituzioni e invita, quindi, i relatori e il rappresentante del Governo ad esprimere il loro parere sulle proposte emendative, iniziando dall'unico emendamento all'articolo 2.

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  Barbara SALTAMARTINI (LEGA), relatrice, ricordato, preliminarmente, che in base ad un accordo politico informale intercorso tra le forze politiche che compongono la maggioranza parlamentare è stato stabilito che alla Camera dei deputati sarebbero state approfondite le proposte emendative relative agli articoli del testo all'esame che non siano stati affrontati dal Senato in prima lettura, anche a nome del correlatore Gianluca Benamati, invita i presentatori al ritiro dell'emendamento Caiata 2.1, esprimendo altrimenti parere contrario.

  Il viceministro Gilberto PICHETTO FRATIN esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Salvatore CAIATA (FDI) illustra l'emendamento a sua prima firma 2.1 volto ad assicurare il controllo delle Commissioni parlamentari competenti, cui viene inviato per il parere prima dell'adozione definitiva da parte del Governo, sullo schema di decreto legislativo previsto dall'articolo in oggetto. Sottolinea che ciò consentirebbe di evitare che il Parlamento sia escluso dalla procedura come spesso si tenta di fare.

  La Commissione respinge l'emendamento Caiata 2.1.

  Martina NARDI, presidente, prima di passare all'esame delle proposte emendative relative all'articolo 3, avverte che è stato ritirato dal presentatore l'articolo aggiuntivo Zucconi 31.08. Invita, quindi i relatori e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sulle proposte emendative relative all'articolo 3.

  Gianluca BENAMATI (PD), relatore, anche a nome della correlatrice Barbara Saltamartini, con la quale condivide le valutazioni espresse in apertura, invita i rispettivi presentatori al ritiro degli emendamenti Meloni 3.1, Rampelli 3.2 e 3.3, Vallascas 3.5 e 3.6 e Gallinella 3,7, esprimendo altrimenti parere contrario.

  Il viceministro Gilberto PICHETTO FRATIN esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Riccardo ZUCCONI (FDI) intervenendo sull'emendamento Meloni 3.1 di cui è cofirmatario, osserva, preliminarmente, che dal Governo e dalla maggioranza si attendeva qualcosa di più che una semplice formula di rito concernente l'accordo informale circa l'intangibilità degli articoli del disegno di legge esaminati compiutamente in prima lettura al Senato. Ciò perché auspicava che su tematiche importanti come quella concernente l'articolo 3 si potesse discutere più diffusamente e, laddove opportuno, modificare il testo. Per quanto riguarda la rilevanza politica dell'argomento in questione ricorda che, pochi giorni fa al Senato solo per pochi voti non è stata approvata una misura proposta dalle forze del centrodestra concernente la non applicazione della cosiddetta direttiva Bolkestein alle concessioni demaniali marittime.
  Osserva, inoltre, che sul tema delle concessioni demaniali, come anche su altre tematiche come ad esempio quelle concernenti gli ambulanti e i tassisti, manca del tutto una comprensibile logica. Si ha infatti l'impressione, se non la certezza, che il Governo affronti la tematica delle concessioni e della concorrenza andando ad impoverire interi segmenti di operatori economici italiani colpendo tali produttori nella loro capacità di generare ricchezza e di lavorare. Ritiene peraltro vi siano ragioni sufficienti per affermare che la direttiva Bolkestein non deve applicarsi alla materia in questione nonché che il Governo ha di fatto sostituito il ruolo del Parlamento con quello degli organi di giustizia amministrativa che con le loro pronunce ora pretendono anche di dettare la legge. In proposito, si rammarica che sia stato frustrato il tentativo di Fratelli d'Italia di coinvolgere sulla vicenda la Corte costituzionale, la quale, a suo avviso, ha voltato gli occhi da un'altra parte e ha negato la legittimazione a ricorrere alla Corte ai singoli parlamentari.
  Stigmatizza quindi che la categoria dei balneari sia costretta a constatare sulla sua pelle che il Parlamento non conta niente e Pag. 100che le regole le detta l'organo giudiziario amministrativo.
  Ha l'impressione che tutto ciò faccia parte di un progetto che prevede l'Italia in vendita e ritiene che la norma in questione provocherà una tendenza ad impoverire le imprese italiane del settore e che il nuovo sistema vedrà emergere come vincitore chi è finanziariamente più forte. D'altra parte, sottolinea, già in altri settori la tendenza si è resa evidente citando, ad esempio, quello della logistica dominato da Amazon, che peraltro ora si spinge anche nel campo dell'energia, quelli del turismo e della ricettività alberghiera gestito dalle piattaforme elettroniche delle grandi multinazionali straniere. Osserva, peraltro, che in tal modo sembra che invece di rispondere al Parlamento, che è l'unico rappresentante dei cittadini, l'azione di governo risponda ad altre istanze.
  Ritiene, quindi, che le forze politiche che in passato, anche recentissimo, sono state vicine alla categoria dei balneari, dovrebbero dare qualche segnale e avere maggiore coerenza. Ricorda, inoltre, che tutta la vicenda è stata fortemente strumentalizzata fissando l'attenzione su determinati limitati aspetti che asseritamente farebbero parte del modo di agire del settore, criminalizzando così la categoria, senza tuttavia che proprio tali profili trovino traduzione all'interno della norma: si riferisce, ad esempio, alla questione dei prezzi che la norma non prevede di calmierare di tenere sotto controllo o, ancora, alla questione dell'adeguamento dei canoni e della libertà accesso alle spiagge.

  La Commissione respinge l'emendamento Meloni 3.1.

  Riccardo ZUCCONI (FDI) dichiara di sottoscrivere gli emendamenti Rampelli 3.2 e 3.3. Intervenendo quindi sull'emendamento Rampelli 3.2 sottolinea che esso è volto a prevedere una ricognizione effettiva del numero, estensione e tipologia delle aree demaniali in concessione perché non è che in qualunque parte d'Italia vi sia scarsità di risorse che richiedono un intervento restrittivo sulle medesime concessioni in modo da assicurare una giusta misura nella fruizione di spiaggia libera.

  La Commissione respinge l'emendamento Rampelli 3.2.

  Riccardo ZUCCONI (FDI) intervenendo sull'emendamento Rampelli 3.3 ricorda che esso è connesso alle vicende della giustizia amministrativa, successive all'ultimo intervento legislativo proposto dall'ex ministro Centinaio, che impediscono di fatto un intervento legislativo. Ne raccomanda quindi l'approvazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Rampelli 3.3.

  Andrea VALLASCAS (MISTO-A) intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 3.5 sottolinea che esso è volto a scongiurare che si possano premiare coloro che hanno commesso abusi edilizi escludendo che costoro possano godere di proroghe a loro favore.

  La Commissione respinge l'emendamento Vallascas 3.5.

  Andrea VALLASCAS (MISTO-A) intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 3.6 evidenzia che con esso si tende ad evitare che la messa delle concessioni a bando sia bloccata senza ragioni oggettive prevedendo che l'intervento di un ente certificatore quale l'ANAC.

  La Commissione respinge l'emendamento Vallascas 3.6.

  Martina NARDI, presidente, prende atto che è stato ritirato l'emendamento Gallinella 3.7.
  Invita quindi i relatori e il rappresentante del Governo ad esprimere parere sulle proposte emendative relative all'articolo 4.

  Barbara SALTAMARTINI (LEGA), relatrice, anche a nome del correlatore Gianluca Benamati, invita i rispettivi presentatori al ritiro delle proposte emendative Pag. 101Cunial 4.1, Vallascas 4.18, Rampelli 4.3, Vallascas 4.4, 4.5 e 4.6, degli identici emendamenti Colletti 4.7 e Vallascas 4.8, degli emendamenti Sarli 4.9, Vallascas 4.10 e 4.11, Rampelli 4.12, Vallascas 4.13 e 4.14, Raduzzi 4.15, Colletti 4.16 e 4.17, esprimendo altrimenti parere contrario.

  Il viceministro Gilberto PICHETTO FRATIN esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Martina NARDI, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Cunial 4.1: si intende vi abbia rinunciato.

  Andrea VALLASCAS (MISTO-A) intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 4.18 evidenzia che esso riscrive l'intero articolo quattro allineandone i contenuti a quelli della legge cosiddetta «salva mare», recentemente entrata in vigore. Dispone altresì meccanismi di sicurezza per i bandi evitando, peraltro, che questi possano essere preda delle multinazionali straniere e reca altresì norme di tutela per le microimprese, normalmente di tipo familiare, del settore.

  Riccardo ZUCCONI (FDI) intervenendo sull'emendamento Vallascas 4.18 osserva che se pure si trovano d'accordo su alcuni contenuti su molti altri settori in disaccordo. Dichiara quindi il voto di astensione del suo gruppo su di essa.

  La Commissione respinge l'emendamento Vallascas 4.18.

  Riccardo ZUCCONI (FDI) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Rampelli 4.3 e ne raccomanda l'approvazione evidenziando che il cosiddetto problema concernente le concessioni balneari in altri Stati, compresi molti Stati europei, è stato risolto in ben altro modo e, seppure in base alle proprie peculiarità, tutti sembrano avere fatto scelte diverse da quella italiana. Per tale motivo ritiene che la ricognizione dell'esperienza degli altri stati prevista nell'emendamento in questione sia cosa utile e necessaria per evitare ulteriori danni al settore e all'interesse nazionale.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Rampelli 4.3 e Vallascas 4.4.

  Andrea VALLASCAS (MISTO-A) illustra l'emendamento a sua prima firma 4.5 che pone rimedio ad una grave dimenticanza: l'intervento del Ministero della cultura nel procedimento in oggetto.

  La Commissione respinge l'emendamento Vallascas 4.5.

  Andrea VALLASCAS (MISTO-A) illustra l'emendamento a sua prima firma 4.6 che allinea alla normativa italiana a quell'europea, prevedendo la rotazione dei soggetti affidatari.

  La Commissione respinge l'emendamento Vallascas 4.6.

  Martina NARDI, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Colletti 4.7, identico all'emendamento Vallascas 4.8: si intende vi abbia rinunciato.

  Andrea VALLASCAS (MISTO-A) illustra l'emendamento a sua prima firma 4.8 volto ad evitare l'accaparramento delle concessioni balneari, messe a gara, da parte delle grandi imprese, a scapito delle altre, anche e soprattutto straniere.

  La Commissione respinge l'emendamento Vallascas 4.8.

  Martina NARDI, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Sarli 4.9: si intende vi abbiano rinunciato.

  Andrea VALLASCAS (MISTO-A) illustra l'emendamento a sua prima firma 4.10 volto ad allineare la normativa a quella contenuta nella legge cosiddetta «salva mare», recentemente entrata in vigore, prevedendo criteri premiali nei casi meritevoli.

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  La Commissione respinge l'emendamento Vallascas 4.10.

  Andrea VALLASCAS (MISTO-A) illustra l'emendamento a sua prima firma 4.11 volto a favorire quei gestori la cui attività è, di fatto, la fondamentale fonte di sostentamento familiare e quindi a sostenere con più forza i titolari di imprese familiari.

  La Commissione respinge l'emendamento Vallascas 4.11.

  Martina NARDI, presidente, avverte che i deputati Zucconi, De Toma e Caiata hanno sottoscritto l'emendamento Rampelli 4.12.

  Massimiliano DE TOMA (FDI) intervenendo sull'emendamento Rampelli 4.12, sottolinea che esso è volto a dare sostegno a chi, partecipando alle gare, ha la sede legale della società in Italia, ciò anche per tutelare le imprese nazionali. Ricorda, inoltre, che la maggior parte delle imprese italiane del settore sono di tipo familiare ed evidenzia che l'approvazione dell'emendamento in oggetto darebbe un concreto segnale di salvaguardia a quelle imprese.

  Riccardo ZUCCONI (FDI) intervenendo sull'emendamento Rampelli 4.12, coglie l'occasione per sviluppare talune considerazioni di più ampia portata sul sistema produttivo nazionale. Osserva, infatti, che se l'Italia non ha a disposizione proprie materie prime gode invece di un affermato sistema turistico e detiene risorse storiche e culturali per sviluppare turismo di qualità. In tal senso dovrebbe essere evitato che queste risorse vengano acquisite da operatori economici dei Paesi stranieri. Ciò anche per scongiurare quanto avvenuto recentemente con il monopolio delle grandi imprese multinazionali, soprattutto nel settore elettronico, che producono reddito in Italia ma non vi pagano le giuste imposte, come dovrebbero. Si chiede inoltre perché si dovrebbero concedere tali possibilità a realtà economiche straniere quando a quelle italiane non è concessa alla reciprocità nei rispettivi Paesi. Conclude raccomandando quindi l'approvazione dell'emendamento ed esortando la maggioranza a non restare prigioniera del suo accordo concernente l'intangibilità della parte del testo modificato al Senato e ad approvare le proposte utili all'interesse nazionale e dei cittadini ovunque sia necessario.

  La Commissione respinge l'emendamento Rampelli 4.12.

  Andrea VALLASCAS (MISTO-A) illustra l'emendamento a sua prima firma 4.13 volto a specificare i termini temporali concernenti le concessioni. Osserva che altrimenti sembrerebbe proprio che il Governo non voglia mettere limiti ad esse.

  Riccardo ZUCCONI (FDI) intervenendo sull'emendamento Vallascas 4.13 osserva che andrebbe tenuto comunque conto dei tempi tecnici necessari per l'ammortamento degli investimenti. Crede che non debba essere disincentivata l'attitudine ad investire per i miglioramenti dei siti anche perché evidenzia che il valore aggiunto di molte spiagge italiane non dipende dalla loro particolarità estetica ma dall'applicazione dell'uomo, che però giustamente si attende che gli investimenti vengano poi effettivamente remunerati.

  La Commissione respinge l'emendamento Vallascas 4.13.

  Andrea VALLASCAS (MISTO-A) illustra l'emendamento a sua prima firma 4.14 volto a finanziare le opere di demolizione degli abusi anche attraverso i proventi delle concessioni in oggetto.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Vallascas 4.14 e Raduzzi 4.15.

  Andrea VALLASCAS (MISTO-A) dichiara di sottoscrivere gli emendamenti Colletti 4.16 e 4.17. Intervenendo quindi sull'emendamento Colletti 4.16 evidenzia che è importante che venga definita in anticipo l'applicazione della cosiddetta direttiva Bolkestein.

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  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Colletti 4.16 e 4.17.

  Martina NARDI, presidente, invita i relatori e il rappresentante del Governo ad esprimere parere sulle proposte emendative relative all'articolo 5.

  Gianluca BENAMATI (PD), relatore, anche a nome della correlatrice, Barbara Saltamartini, invita i rispettivi presentatori al ritiro delle proposte emendative Colletti 5.1, Zucconi 5.2, Suriano 5.3, Zucconi 5.4, Colletti 5.6, 5.01 e 5.02, esprimendo altrimenti parere contrario.

  Il viceministro Gilberto PICHETTO FRATIN esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Andrea VALLASCAS (MISTO-A) dichiara di sottoscrivere gli emendamenti Colletti 5.1, 5.6 nonché gli articoli aggiuntivi Colletti 5.01 e 5.02. Intervenendo quindi sull'emendamento Colletti 5.1 evidenzia che esso è volto a incentivare la partecipazione alle gare alle piccole imprese, alle micro imprese e comunque alle imprese familiari nonché a limitare per quanto possibile, lo strapotere dei giganti del settore.

  Riccardo ZUCCONI (FDI) dichiara di sottoscrivere, a nome dei membri del gruppo Fratelli d'Italia in X Commissione, gli emendamenti Colletti 5.1 e 5.6.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Colletti 5.1 e Zucconi 5.2.

  Martina NARDI, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Suriano 5.3: si intende vi abbiano rinunciato.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Zucconi 5.4 e Colletti 5.6.

  Riccardo ZUCCONI (FDI) dichiara di sottoscrivere gli articoli aggiuntivi Colletti 5.01 e 5.02.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Colletti 5.01 e 5.02

  Martina NARDI, presidente, invita i relatori e il rappresentante del Governo ad esprimere parere sulle proposte emendative relative all'articolo 6.

  Barbara SALTAMARTINI (LEGA), relatrice, anche a nome del correlatore Gianluca Benamati, invita i rispettivi presentatori al ritiro delle proposte emendative Vietina 6.1, Zucconi 6.3 nonché degli identici articoli aggiuntivi Moretto 6.01 e De Toma 6.02, esprimendo altrimenti parere contrario.

  Il viceministro Gilberto PICHETTO FRATIN esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Martina NARDI, presidente, constata l'assenza della presentatrice dell'emendamento Vietina 6.1: si intende vi abbia rinunciato.

  Riccardo ZUCCONI (FDI) illustra l'emendamento a sua prima firma 6.3 volto ad evitare la cumulabilità delle sanzioni amministrative e cioè che una medesima infrazione venga punita con doppia sanzione.

  La Commissione respinge l'emendamento Zucconi 6.3.

  Sara MORETTO (IV) intervenendo sull'articolo aggiuntivo a sua firma 6.01, identico all'articolo aggiuntivo De Toma 6.02, ne chiede l'accantonamento in ragione del fatto che insistendo su materie oggetto anche di altre proposte emendative, relative ad articoli del testo che verranno esaminati successivamente, ritiene opportuno che il suo esame avvenga congiuntamente alle predette altre proposte emendative.

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  Barbara SALTAMARTINI (LEGA), relatrice, anche a nome del correlatore Gianluca Benamati, propone di accantonare gli identici articoli aggiuntivi Moretto 6.01 e De Toma 6.02.

  Il viceministro Gilberto PICHETTO FRATIN concorda con la proposta dei relatori.

  Martina NARDI, presidente, dispone l'accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Moretto 6.01 e De Toma 6.02.

  Massimiliano DE TOMA (FDI) intervenendo sugli identici articoli aggiuntivi Moretto 6.01 e De Toma 6.02, ne apprezza l'accantonamento. Osserva che con essi si definiscono le precondizioni per il riconoscimento tariffario delle attività infrastrutturali a monte della rete di distribuzione nella filiera del gas in Sardegna e a valle di quelle di rigassificazione previste dal decreto-legge n. 76 del 16 luglio 2020 al fine di favorire la concorrenza nel mercato della regione Sardegna e lo sviluppo delle utenze nell'isola. Sottolinea, infatti, che l'assenza di una rete di trasporto regionale in Sardegna impone al concessionario della rete di distribuzione di occuparsi anche del trasporto terrestre della materia prima all'interno dell'isola per garantire l'approvvigionamento di gas naturale al cliente finale, di fatto sostituendosi al ruolo normalmente svolto nella Penisola dal gestore della rete di trasporto. La regolazione attuale, tuttavia, non codifica in alcun modo queste attività, che devono invece essere regolate e remunerate con il duplice obiettivo di limitare il costo gravante sul consumatore finale e di consentire ai gestori delle reti di distribuzione sarde di operare in un quadro di certezza tariffaria circa i modi e i tempi con i quali recuperare i costi operativi e di investimento, abbattendo così le barriere all'ingresso oggi percepite dagli operatori a causa dell'assenza di una regolazione analoga a quella in vigore nel Paese. L'emendamento propone, pertanto, al comma 1 di incaricare l'ARERA di introdurre una disciplina regolatoria per la regione Sardegna che ricomprenda anche tutte quelle attività e servizi a monte della distribuzione, senza che ciò comporti aggravi ulteriori per i consumatori finali sardi.
  Inoltre, poiché la Regione Sardegna è un'area di nuova metanizzazione, con il comma 2 si propone di estendere per equità di trattamento anche ai comuni dell'isola l'applicazione della disposizione introdotta dal decreto-legge, c.d. per il Rilancio del Paese, n. 34 del 2020, che prevede la soppressione del tetto parametrico (cap) al riconoscimento tariffario degli investimenti nei comuni già metanizzati e in quelli da metanizzare, appartenenti alla Zona climatica F di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 412 del 1993, e classificati come territori montani, nonché nei comuni che hanno presentato domanda di contributo relativamente al completamento del programma di metanizzazione del Mezzogiorno ai sensi della delibera CIPE n. 5/2015 del 28 gennaio 2015.

  Martina NARDI, presidente, invita i relatori e il rappresentante del Governo ad esprimere parere sulle proposte emendative relative all'articolo 7.

  Gianluca BENAMATI (PD), relatore, anche a nome della correlatrice Barbara Saltamartini, invita i rispettivi presentatori al ritiro degli emendamenti Rampelli 7.1, Zucconi 7.2, 7.4 e 7.5, Rampelli 7.6, Zucconi 7.7, Rampelli 7.8, 7.9 e 7.10 nonché degli articoli aggiuntivi Rampelli 7.01, 7.02 e 7.03, esprimendo altrimenti parere contrario.

  Il viceministro Gilberto PICHETTO FRATIN esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Riccardo ZUCCONI (FDI) intervenendo sull'emendamento Rampelli 7.1, di cui è cofirmatario, evidenzia che con esso si intende sopprimere l'articolo 7 concernente le concessioni idroelettriche. Sottolinea che su questa tematica la posizione italiana sembra essere unica in ambito europeo. Ricorda, peraltro, che la direttiva europea sulle concessioni idroelettriche è stata ritirata perché molti Stati considerano queste ultime come risorse essenziali nazionali. Pag. 105Ricorda, altresì, che lo stesso Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir) ha avuto modo di definirle un asset strategico del Paese: ciò nonostante, rimarca, il Governo ritiene che debbano essere messe all'asta, con tutte le conseguenze del caso. A suo avviso tutto ciò è assurdo ed è come se si volessero danneggiare gli interessi italiani.
  Riallacciandosi a quanto già espresso in un precedente intervento ricorda nuovamente che l'Italia non possiede materie prime proprie e che quindi rinunciare a quelle poche risorse naturali che ha, come l'acqua che alimenta le centrali idroelettriche, è privo di senso. Segnala, peraltro, che in Italia esiste un sistema di circa ventimila invasi, che possono anche fornire un prezioso sostegno in momenti di crisi causata da siccità. Inoltre osserva che la prevista messa all'asta delle concessioni idroelettriche di fatto blocca ogni intenzione da parte dei concessionari di intraprendere lavori di miglioramento e comunque di ammodernamento degli impianti, giusto il timore di non rientrare dagli investimenti.
  Conclude esortando a fermare tale deriva aggiungendo, peraltro, il rischio che un simile modo di affrontare la problematica possa essere riservata anche agli impianti geotermici in un prossimo futuro, pregiudicando quindi il loro destino.

  Massimiliano DE TOMA (FDI) evidenziando che nello specifico l'articolo in oggetto riguarda la tematica dell'acqua, risorsa essenziale per noi e per le generazioni future, segnala che in altri Stati europei pensare che degli stranieri possano gestire impianti idroelettrici nazionali è una pura illusione. Gli sembra quindi di poter rilevare che il Governo non voglia ammettere assolutamente ciò che già avviene a livello di Stati dell'Unione europea.
  Crede che debba essere dato un segnale forte su una tematica così importante: per il clima e l'acqua debbono essere individuate strategie efficaci, soprattutto con il futuro, ma anche per il presente, anche se ciò dovesse significare la modifica dell'articolo 7 del testo all'esame. Segnala, peraltro, che viene anche coinvolto il tema energetico in quanto l'uso dell'acqua per tali finalità costituisce una fonte rinnovabile di energia, utilmente inquadrabile nella tematica della transizione energetica.
  Conclude ritenendo che il tema in questione non può certamente essere oscurato per rispettare l'accordo politico informale della maggioranza circa i limiti di esame e intervento della Camera dei deputati sul testo all'esame.

  Salvatore CAIATA (FDI) riallacciandosi alle considerazioni svolte sulle tematiche concernenti le concessioni demaniali e l'applicazione della cosiddetta direttiva Bolkestein, di fronte ai contenuti dell'articolo 7 del testo all'esame, si chiede se non sia in atto una gara per chi meglio regala e svende le risorse degli italiani. Sottolinea, infatti, che l'Unione europea non chiede assolutamente di andare nella direzione suggerita dal testo governativo. Evidenzia, inoltre, che si rischia di perdere un ulteriore patrimonio di conoscenze in quanto la tecnologia italiana in materia è all'avanguardia. Ritiene comunque non più procrastinabile una riflessione sul tema dell'acqua nonché su altre tematiche strategicamente fondamentali per il Paese. Conclude sottolineando che le concessioni idroelettriche sono un asset da tutelare, fondamentale anche per l'apporto che potrà dare alla transizione energetica.

  Dario GALLI (LEGA) osserva che le questioni concernenti l'acqua e gli asset strategici del territorio sono anche legate alla storia peculiare dei luoghi nonché alla produzione nel suo complesso. In tal senso ritiene che sia necessaria una riflessione adeguata sul punto e crede che la Commissione dovrebbe, altresì, stimolare il Governo a farla.

  La Commissione respinge l'emendamento Rampelli 7.1.

  Martina NARDI, presidente, in considerazione della prossima ripresa dei lavori dell'Assemblea, concorde la Commissione, rinvia ad altra seduta il seguito dell'esame delle proposte emendative che riprenderà dall'esame dell'emendamento Zucconi 7.2.

  La seduta termina alle 13.35.