CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 27 giugno 2022
821.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Lunedì 27 giugno 2022. — Presidenza del presidente Mario PERANTONI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per la giustizia, Anna Macina.

  La seduta comincia alle 13.10.

Sulla variazione nella composizione della Commissione.

  Mario PERANTONI, presidente, comunica che, per il gruppo Movimento Cinque Stelle, i deputati Alfonso Bonafede ed Elisa Scutellà hanno cessato di far parte della Commissione e, per il gruppo Insieme per il futuro, sono entrati a farne parte il deputato Giuseppe D'Ippolito, in sostituzione della sottosegretaria di Stato per la giustizia, Anna Macina, e la deputata Marialuisa Faro, in sostituzione del sottosegretario di Stato per gli Affari esteri e la cooperazione internazionale, Manlio Di Stefano. Comunica inoltre che i deputati Martina Parisse e Marco Marin sono entrati a far parte della Commissione come componenti del Gruppo Misto.

Modifiche al testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, in materia di coltivazione, cessione e consumo della cannabis e dei suoi derivati.
Testo unificato C. 2307 Magi e C. 2965 Licatini.
(Seguito esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 22 giugno 2022.

  Mario PERANTONI, presidente e relatore, avverte che sono pervenuti i pareri delle Commissioni I, IX, XII e XIII. Sottolinea che la XII Commissione ha espresso parere favorevole con una condizione che, in qualità di relatore, assicura verrà presa in considerazione per l'esame del provvedimento in Assemblea.
  Avverte altresì che la Commissione Bilancio si pronuncerà ai fini dell'esame in Assemblea.
  Dà quindi conto delle sostituzioni pervenute.

  Martina PARISSE (Misto) interviene, a nome della sua componente politica, per Pag. 14esprimere la posizione assolutamente contraria di Coraggio Italia a un provvedimento che legalizza l'utilizzo e la produzione casalinga di cannabis e che diminuisce le pene per tali condotte. Manifesta, infatti, preoccupazione per le conseguenze negative – derivanti dall'approvazione del testo unificato – per la società e per la salute ed il futuro di molti giovani. Ritiene infatti che il provvedimento ridurrà la percezione della pericolosità dell'assunzione delle droghe leggere e quindi favorirà l'aumento dell'uso e del consumo di tali sostanze. Sottolinea come lo Stato, anziché legalizzare l'uso di sostanze stupefacenti, dovrebbe tutelare i giovani e le loro famiglie che spesso sono lasciate sole a fare le spese di tali situazioni senza avere gli strumenti adatti per uscire da un circolo vizioso. Rammenta in proposito come spesso chi inizia il consumo di cannabis poi passi a consumare droghe più pesanti. Ritiene inoltre che, a seguito dell'introduzione nell'ordinamento delle disposizioni di cui al testo in esame, aumenteranno i costi della spesa sanitaria e, inevitabilmente, anche gli incidenti stradali. Sottolineando di non ravvisare nel testo in esame profili positivi e ritenendo che nel corso dell'esame i colleghi che sostengono lo stesso non siano stati in grado di evidenziarli, ribadisce la forte preoccupazione di Coraggio Italia e preannuncia il voto contrario della sua componente politica.

  Roberto TURRI (LEGA) chiede di poter conoscere il contenuto dell'osservazione formulata dalla XII Commissione.

  Mario PERANTONI, presidente e relatore, chiarisce che la condizione formulata dalla XII Commissione invita la Commissione Giustizia ad integrare l'articolo 7 del provvedimento, nel senso di prevedere il coinvolgimento anche del Ministero della salute nella promozione della giornata nazionale sui danni derivanti dall'alcolismo, dal tabagismo e dall'uso delle sostanze stupefacenti e psicotrope. Ribadisce, quindi, che terrà in considerazione tale condizione nel corso dell'esame in Assemblea del provvedimento.

  Roberto TURRI (LEGA) evidenzia come il provvedimento in esame, da un lato, liberalizzi l'utilizzo e la coltivazione della cannabis e diminuisca le pene in materia e, dall'altro, istituisca una giornata nazionale sui danni derivanti dall'uso di sostanze stupefacenti e psicotrope. Reputando che tale modo di legiferare costituisca un paradosso, ritiene che l'attività emendativa svolta dal suo gruppo in Commissione chiarisca la posizione della Lega sulla questione. Evidenzia comunque come i lavori in sede referente abbiano consentito di modificare in alcune parti il testo, migliorandolo. In particolare rammenta che il testo inizialmente all'esame della Commissione prevedeva una considerevole riduzione delle pene per l'utilizzo di droghe pesante e che tale previsione è stata scongiurata attraverso l'approvazione di una proposta emendativa. Rammenta inoltre che l'articolo 5 del provvedimento prevedeva in origine l'eliminazione di sanzioni amministrative che invece a suo avviso costituiscono un necessario deterrente. Anche in tale caso, attraverso l'approvazione di un emendamento, è stata evitata la soppressione di tali sanzioni. Pur ritenendo che tali modifiche intervenute nel corso dell'esame da parte della Commissione costituiscano un dato positivo, rammenta come coloro che seguono i ragazzi nelle comunità di recupero sottolineino che quasi tutti gli assuntori di sostanze stupefacenti pesanti hanno iniziato utilizzando la cannabis. Non ritenendo quindi che vi sia distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti, precisa che la Lega non condivide il provvedimento ritenuto quindi deleterio. Sottolinea inoltre come anche i dati relativi ad altri Paesi nei quali si è legalizzato l'utilizzo di tali sostanze, dimostrino che negli stessi ne siano aumentati il consumo e le conseguenze negative da esso derivanti. Ciò premesso, nel far presente che il suo gruppo presenterà emendamenti nel corso dell'esame in Assemblea e che cercherà di bloccarne l'approvazione, preannuncia il voto contrario della Lega.

  Catello VITIELLO (IV) ritiene che il fenomeno dell'utilizzo della cannabis e delle droghe leggere debba ascriversi, al pari di Pag. 15quello del consumo di alcol e tabacco, a quello delle devianze. Ritiene inoltre che sia meglio regolamentare e dare la possibilità allo Stato di regolare, al pari o meglio di quanto avvenga per alcol e tabacco, il commercio, la distribuzione e il consumo delle droghe leggere, in quanto il valore criminogeno sale con il proibizionismo. Fatte tali premesse, nel preannunciare il voto favorevole del suo gruppo, rileva di aver sentito nel corso del dibattito il richiamo a numerosi stereotipi che in realtà nulla hanno a che vedere con un provvedimento che non fa altro che precisare, da un punto di vista normativo, quanto già è chiaro sul piano giurisprudenziale. Sottolineando quindi come il testo non si proponga soltanto di regolamentare la questione ma anche di fornire un contributo dal punto di vista della prevenzione rispetto ad una devianza, ritiene doveroso il recepimento della condizione avanzata dalla Commissione Affari sociali. Precisa, quindi, che quello del suo gruppo non è un «mandato in bianco» in quanto sarà necessario, nel corso dell'esame in Assemblea, modificare, attraverso l'attività emendativa, alcune parti che necessitano di un coordinamento con altri provvedimenti e risolvere la questione relativa alla rudimentalità delle tecniche utilizzate nella coltivazione della cannabis. Nel rilevare a tale proposito che sarà necessario introdurre dei parametri per evitare che il magistrato possa procedere nel giudizio con una eccessiva discrezionalità, sottolinea inoltre il fatto che si sia ritenuto di non prevedere un'apertura su ciò che la cannabis – come settore in crescita in tutti i Paesi ad eccezione dell'Italia – può rappresentare anche da un punto di vista industriale.

  Eugenio SAITTA (M5S), nel sottolineare come non sia questa la sede per affrontare le tematiche relative alla regolamentazione del mercato della cannabis e delle droghe leggere, né di quello relativo alla canapa industriale, rammenta al collega Vitiello come, nel corso della legislatura, soltanto per due voti non è stato possibile intervenire su tali materie. Auspica che sulla canapa industriale, che ritiene un motore per l'economia, si possa intervenire anche congiuntamente ad altre Commissioni. Evidenzia come invece il testo in discussione – che non tratta di liberalizzazione né introduce elementi sconvolgenti per la società che, a suo avviso, non si accorgerà neanche dell'approvazione dello stesso in quanto la giurisprudenza sul tema è molto avanti – affronti due tematiche principali. In merito alla prima tematica, relativa ai fatti di lieve entità, sottolinea come il testo nel corso dell'esame in Commissione sia addirittura stato migliorato. In secondo luogo evidenzia che con il provvedimento si chiarisce ciò che già la giurisprudenza aveva sancito in merito alla liceità della autocoltivazione anche a uso medico. Nel ricordare la vicenda di Walter Debenedetto che, come tante altre persone che hanno fatto ricorso alla coltivazione della cannabis per carenze dello Stato nel fornire medicinali a base di cannabinoidi, ha dovuto affrontare in un procedimento penale, sottolinea come il provvedimento chiarisca che tale condotta non sarà più perseguibile. Ritenendo che il testo unificato in esame non sia un fatto rivoluzionario ma costituisca un piccolo grande passo e una occasione importante per allineare il Parlamento all'orientamento della società e della giurisprudenza, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo e ritiene che, verosimilmente nella prossima legislatura, sarà possibile affrontare anche altri ambiti legati alla materia.

  Gianluca VINCI (FDI), nel preannunciare il voto contrario del suo gruppo, richiama in particolare le considerazioni dell'onorevole Saitta circa l'aspetto medicamentoso della cannabis, sottolineando il paradosso per cui, mentre per acquistare un antiinfiammatorio è necessario munirsi di apposta ricetta medica, nel caso di specie il cosiddetto farmaco potrebbe essere coltivato liberamente, grazie ad una produzione «fai da te». Ritiene quindi che tali affermazioni siano la prova del concetto di liberalizzazione caro al Movimento 5 Stelle. A suo parere il provvedimento in esame costituisce una vera e propria liberalizzazione dell'uso della cannabis dal momento che le 4 piantine femmine di cui è autorizzata la coltivazione domestica possono essere incrementate in ragione del numero Pag. 16di soggetti maggiorenni che compongono l'eventuale nucleo familiare. Rilevando quindi che, diversamente da quanto sostenuto dai colleghi, il provvedimento non si limita a riprodurre il contenuto delle richiamate sentenze della Corte di cassazione, fa presente che a suo parere il legislatore avrebbe il dovere di fornire un indirizzo diverso, invece di appiattirsi sulle pronunce giurisprudenziali. Nel ritenere sbagliato affermare che si sta sostanzialmente autorizzando la coltivazione in balcone di un farmaco, sottolinea che le disposizioni in esame finiranno per danneggiare soprattutto i soggetti più giovani. Evidenziando come il risultato del dibattito svolto in Commissione si sia oltretutto tradotto in un testo sconclusionato e lacunoso, ribadisce il convinto voto contrario del gruppo Fratelli d'Italia.

  Franco VAZIO (PD) interviene per amore di verità, sottolineando come i miglioramenti apportati al provvedimento in esame, soprattutto per quanto riguarda le disposizioni relative alle ipotesi di lieve entità (di cui al vigente comma 5 dell'articolo 73 del testo unico sulle droghe), siano dovuti non all'afflato della Lega ma piuttosto al lavoro svolto da Fratelli d'Italia e dal Partito democratico. A tale ultimo proposito rammenta che si devono in particolare al suo gruppo le modifiche introdotte in tema di riduzione della pena in caso di lieve entità nonché relativamente alla soppressione dell'ipotesi dell'arresto facoltativo quando si tratti invece di uso di sostanze stupefacenti pesanti. Nel ribadire che nella fase emendativa sono state corrette alcune distorsioni del testo originario, tiene a precisare che il provvedimento in esame, lungi dal rappresentare una liberalizzazione in materia di uso di droga, costituisce in realtà la regolamentazione di un principio già riconosciuto dalla giurisprudenza con riguardo al numero di piantine coltivabili. Nel far presente come nel corso dell'esame da parte dell'Assemblea, con atteggiamento laico si potrà ulteriormente migliorare un testo che certamente non innova rispetto all'assetto attuale, ritiene che vada detto con grande chiarezza che l'uso medicamentoso della cannabis avviene dopo un processo di lavorazione talmente complesso e raffinato e che in Italia al momento vi è un solo istituto autorizzato, che opera sotto l'egida dell'esercito. Nel riconoscere la necessità di svolgere una riflessione circa l'eventuale ampliamento dei soggetti deputati a tale lavorazione, rammenta inoltre che la cannabis ad uso medico viene utilizzata soprattutto nella terapia del dolore, in dosi minime e con una precisione che non può in alcun modo trovare riscontro nella coltivazione domestica di una piantina sul balcone. Ribadisce di aver fatto tali precisazioni per amore di verità, al fine di evitare che si perda tempo con un dibattito fuorviante, dal momento che il provvedimento va in realtà nella direzione di corrispondere alle istanze della società e della giurisprudenza.

  Mirella CRISTINA (FI) ribadisce, a nome del suo gruppo, la contrarietà già manifestata durante i lavori della Commissione, ritenendo che il legislatore dovrebbe essere pienamente responsabile delle scelte che compie. A suo parere con il provvedimento in esame si manca di tutelare una delle porzioni più fragili della nostra società, vale a dire i giovani che dovrebbero essere indirizzati verso altri comportamenti. Ritiene infatti che il provvedimento in esame costituisca, se non una vera e propria liberalizzazione dell'uso delle sostanze stupefacenti, comunque un primo passo in tale direzione, sottolineando nel contempo la labilità della distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti. Fa presente a tale proposito che chi inizia consumando droghe cosiddette leggere, molto facilmente passa a quelle cosiddette pesanti, entrando di conseguenza in un circuito che rischia di rovinare la sua vita. Da ultimo fa presente che l'aspetto curativo delle sostanze stupefacenti non può giustificare in alcun modo il provvedimento in esame, dal momento che la cannabis è una droga a tutti gli effetti e come tale va condannata. Preannuncia pertanto il voto contrario del suo gruppo al conferimento del mandato al relatore a riferire favorevolmente in Assemblea.

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  Riccardo MAGI (MISTO-A-+E-RI) si augura che grazie al voto odierno, prendendo lo spunto dal provvedimento in esame, si possa avviare in Assemblea un dibattito ampio e importante sul tema delle politiche nazionali in materia di droghe. Spera pertanto che in quell'occasione vengano forniti anche i dati a riprova delle affermazioni odierne di alcuni colleghi i quali ripropongono la ricetta proibizionistica per affrontare un tema sociale su cui tutto il mondo si interroga con l'obiettivo di ridurre i danni e di restringere gli spazi di mercato della criminalità organizzata. In particolare, richiamando l'esperienza del Canada e di alcuni Stati degli USA, fa presente che è falsa l'affermazione secondo cui nei Paesi che hanno optato per la regolamentazione della produzione si sarebbe verificato un incremento del consumo. Dichiara analogamente infondata l'affermazione secondo cui dalle droghe leggere si passerebbe a quelle pesanti, sottolineando come, a detta della recente produzione scientifica, il consumo di droghe leggere sarebbe invece attestato in fase di uscita dalla dipendenza da sostanza stupefacente o da alcol. Precisa inoltre che il provvedimento in esame recepisce le sentenze delle Sezioni unite della Cassazione del 2019 e del 2020, limitandosi a sistematizzare la materia, dichiarando lecito ciò che la giurisprudenza ha qualificato come non penalmente rilevante. A suo parere si dovrebbe essere felici di ciò, considerato il numero di pronunce giurisprudenziali che non trovano riscontro alcuno nella normativa. Gli preme sottolineare in particolare come con le modifiche introdotte in materia di lieve entità – di cui al comma 5 dell'articolo 73 del testo unico vigente – si sia posto rimedio ad una stortura che rappresenta il lascito della legge cosiddetta Fini-Giovanardi che, con un'impostazione puramente ideologica, ha operato una infondata equiparazione di tutte le sostanze stupefacenti, Rileva pertanto come il provvedimento in esame costituisca a tale proposito un importante passo in avanti, sia perché non è ammissibile sanzionare in maniera identica condotte tra loro differenti sia per la distorsione del messaggio diffuso con tale scelta. In conclusione ritiene un fatto positivo il fatto che, diversamente da come molti colleghi auspicano, si svolga un dibattito pubblico davanti al Paese.

  Gianfranco DI SARNO (IPF) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo su un provvedimento che recepisce la recente giurisprudenza in materia e che non mina in alcun modo il contrasto alla diffusione delle sostanze stupefacenti.

  Giusi BARTOLOZZI (MISTO) interviene per dichiarare, a titolo personale, il proprio voto contrario, che non impegna in alcun modo il gruppo di cui fa parte. Premettendo di aver sempre avuto un approccio laico alla materia, si dichiara stanca di licenziare provvedimenti che si limitano a fare piccoli passi in avanti, senza fornire una visione politica d'insieme. Nel ritenere che il testo in esame non chiarisca quale sia la reale volontà del legislatore in materia di sostanze stupefacenti, richiama le affermazioni dei colleghi secondo cui il provvedimento si limiterebbe a normare ciò che è già stato dichiarato dalla giurisprudenza. A tale proposito ricorda in primo luogo che i ragazzi diciottenni che fanno uso di cannabis non sono giuristi e dunque ignorano il contenuto delle pronunce della Cassazione ma comprenderanno rapidamente il significato della norma con riguardo alla liceità della coltivazione domestica. In secondo luogo, nel rammaricarsi per il fatto che il provvedimento in esame non si ponga in alcun modo il problema della prevenzione in materia di uso di droghe, sottolinea che si sarebbero dovuto appostare le necessarie risorse finanziarie da destinare ad adeguate iniziative di formazione e informazione. Quanto alla richiesta del collega Magi di fornire dati a riprova delle proprie affermazioni, fa presente che secondo l'ultima relazione annuale del Parlamento europeo in materia di droghe la percentuale di confische di cannabis è irrisoria, mentre la fascia di età che più ne fa uso è quella degli infradiciottenni i quali passano successivamente ad altre sostanze stupefacenti. In conclusione, nel dichiararsi preoccupata, afferma che si sarebbe Pag. 18aspettata un provvedimento che, invece di fare confusione, delineasse una chiara visione politica in materia di droghe.

  Alfredo BAZOLI (PD), nel preannunciare il voto favorevole del suo gruppo, dichiara di aver apprezzato in modo particolare le modalità con cui è stata condotta la fase istruttoria e la disponibilità del relatore ad accogliere le proposte migliorative del testo. Rivendica, a nome del Partito democratico, il contributo fornito con riguardo alla realizzazione di iniziative di prevenzione e formazione nelle scuole in materia di contrasto alle dipendenze, con un approccio che va nel senso indicato dalla collega Bartolozzi. Sia con riguardo alle finalità, già ampiamente illustrate dai colleghi Magi e Saitta e condivise dal Partito democratico, sia relativamente alla positività dell'iter, ritiene che il provvedimento licenziato dalla Commissione sia migliore di quello su cui è stato avviato l'esame.

  Cosimo Maria FERRI (IV), non condividendo le considerazioni del collega Vitiello, preannuncia la propria astensione dalla deliberazione sul conferimento del mandato al relatore.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato al relatore a riferire favorevolmente all'Assemblea sul testo unificato come risultante a seguito dell'approvazione di proposte emendative. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Mario PERANTONI, presidente, avverte che la Presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 13.50.