CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 27 giugno 2022
821.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Lunedì 27 giugno 2022. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Ivan Scalfarotto.

  La seduta comincia alle 13.20.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, comunica che sono entrati a far parte della Commissione i deputati Antonio Lombardo e Pasquale Maglione e che cessano di farne parte i deputati Roberta Alaimo e Maurizio Cattoi.

Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza.
Testo unificato C. 105 Boldrini, C. 194 Fitzgerald Nissoli, C. 221 La Marca, C. 222 La Marca, C. 717 Polverini, C. 920 Orfini, C. 2269 Siragusa, C. 2981 Sangregorio e C. 3511 Ungaro.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 16 giugno 2022.

  Giuseppe BRESCIA, presidente e relatore, facendo seguito a quanto già indicato nella riunione dell'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, del 23 giugno scorso, ricorda innanzitutto che la Conferenza dei presidenti dei gruppi ha posticipato l'avvio della discussione in Assemblea alla seduta di mercoledì 29 giugno, al termine delle votazioni in Assemblea sul disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 36 del 2022, recante ulteriori misure urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
  Rammenta inoltre che, a seguito dei rilievi espressi da alcuni gruppi circa le modifiche alla consistenza numerica dei gruppi parlamentari nelle Commissioni, conseguenti alla costituzione del nuovo gruppo Insieme per il Futuro, a prescindere dalla fondatezza o meno di tali rilievi, su indicazione del Presidente della Camera ha rinviato le votazioni sul provvedimento, già previste per giovedì 23 giugno scorso, alla giornata odierna, fermo restando la necessità di assicurare comunque la conclusione dell'esame in sede referente in tempo utile per rispettare la predetta data di avvio della discussione stabilita dalla Conferenza dei presidenti dei gruppi.Pag. 9
  In tale contesto, nella richiamata riunione dell'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, è stata fissata la conclusione dell'esame in sede referente per la giornata di martedì, entro le ore 22, nel presupposto che i restanti spazi delle giornate di oggi e di martedì siano integralmente occupati dalle votazioni sul richiamato disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 36 del 2022, sul quale è stata preannunziata la posizione, nel pomeriggio di oggi, della questione di fiducia.
  In tale contesto, in cui i tempi di lavoro a disposizione della Commissione risultano ormai molto ristretti e il numero delle proposte emendative risulta ancora molto elevato, come già annunciato, la Presidenza si riserva, qualora ne riscontrasse l'esigenza, di rivedere i tempi di intervento, consentendo un intervento per gruppo su ciascun emendamento posto in votazione, per una durata non superiore a 2 minuti per intervento.
  Ribadisce altresì che, qualora non fosse possibile concludere l'esame di tutte le proposte emendative presentate, la Presidenza, giunti al momento in cui si è stabilito di concludere l'esame in sede referente, porrà in votazione la proposta di conferire il mandato a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento, in ottemperanza all'obbligo, gravante sulla Presidenza medesima, di organizzare i lavori in modo da terminare l'esame in sede referente in tempo utile per rispettare la data di avvio della discussione in Assemblea.
  Avverte quindi che l'esame delle proposte emendative riprenderà a partire dall'emendamento Fogliani 1.222.

  Ketty FOGLIANI (LEGA) illustra il suo emendamento 1.222, che è volto a valorizzare il ruolo del minore nella richiesta della cittadinanza, da collocare nell'ambito di un percorso finalizzato alla sua integrazione.

  Augusta MONTARULI (FDI) preannuncia il suo voto favorevole sull'emendamento Fogliani 1.222, ritenendo necessario attribuire maggiore rilevanza alla volontà espressa dal minore in sede di richiesta della cittadinanza.

  La Commissione respinge l'emendamento Fogliani 1.222.

  Laura RAVETTO (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede delucidazioni sull'organizzazione dei lavori della seduta odierna.

  Giuseppe BRESCIA, presidente e relatore, in risposta alla deputata Ravetto fa presente che i lavori della Commissione proseguiranno fino all'inizio delle votazioni in Assemblea.

  Laura RAVETTO (LEGA), illustrando l'emendamento Di Muro 1.223, di cui è cofirmataria, ne raccomanda l'approvazione, rilevando come esso miri a prevedere certe modalità di espressione della volontà dei genitori, al fine di garantire il più possibile una scelta condivisa con il minore.
  Non comprende pertanto il parere contrario espresso dal relatore su tale proposta emendativa, che è volta a rafforzare un concetto già presente nel testo in esame.

  Augusta MONTARULI (FDI) preannuncia il suo voto favorevole sull'emendamento Di Muro 1.223, rilevando come esso, facendo chiarezza in ordine alla forma della dichiarazione dei genitori, risolva possibili problemi interpretativi della norma.

  La Commissione respinge l'emendamento Di Muro 1.223.

  Gianni TONELLI (LEGA), illustrando l'emendamento Stefani 1.224, di cui è cofirmatario, ne raccomanda l'approvazione, essendo volto a garantire una previa verifica della richiesta di cittadinanza, che, a suo avviso, deve essere il risultato di un percorso di integrazione e non il suo presupposto.
  Ritiene altresì che non vi sia alcuna urgenza di intervenire in tale ambito legislativo, considerando che l'Italia è tra i Paesi europei che vantano un maggior numero di naturalizzazioni, giudicando in ogni caso necessario che tale riconoscimento avvenga solo in presenza di determinati requisiti, che garantiscano la reale volontà Pag. 10dell'immigrato di condividere i valori del nostro ordinamento.
  Nel richiamare alcuni noti episodi di cronaca, reputa quindi in proposito che sarebbe paradossale riconoscere la cittadinanza a soggetti che compiono reati e che dimostrano con il loro comportamento di non aver alcuna volontà di far parte della nostra comunità nazionale.

  Augusta MONTARULI (FDI) dichiara di condividere l'emendamento Stefani 1.224, ritenendo opportuno riconoscere, anche al fine di evitare eventuali contenziosi giurisprudenziali in futuro, il diritto all'ascolto del minore, al quale il nostro ordinamento già riconosce rilievo giuridico.

  La Commissione respinge l'emendamento Stefani 1.224.

  Edoardo ZIELLO (LEGA) illustra il suo emendamento 1.225, raccomandandone l'approvazione. Ritiene opportuno che la cittadinanza venga riconosciuta solo al termine di un percorso di integrazione previamente verificato, in presenza di determinati requisiti, facendo notare che, in caso contrario, si prospetta il rischio di concedere la cittadinanza senza opportuni controlli, con possibili conseguenze negative anche sul versante della sicurezza.
  Fa altresì presente che il suo gruppo intende continuare a promuovere questa posizione politica anche in Assemblea, auspicando che i gruppi che sostengono tale provvedimento, finora ostili a qualsiasi forma di dialogo, prendano finalmente in considerazione le proposte di modifiche ragionevoli firmate dai deputati del suo gruppo.
  Ritiene paradossale che ad imprimere una simile accelerazione all'iter sia il presidente Brescia, che nella scorsa legislatura si batteva con forza contro ogni forma di limitazione dei diritti delle opposizioni.

  Augusta MONTARULI (FDI), nel condividere l'emendamento Ziello 1.225, ribadisce la necessità di considerare, anche al fine di scongiurare eventuali contenziosi in futuro, il diritto del minore ad essere ascoltato, come già riconosciuto in ambito giurisprudenziale.

  La Commissione respinge l'emendamento Ziello 1.225.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), illustrando l'emendamento Bordonali 1.310, di cui è cofirmatario, rileva come esso sia volto a porre rimedio alla formulazione inappropriata e generica del testo in esame, laddove quest'ultimo fa riferimento a una non meglio precisata «dichiarazione di volontà in tal senso».
  Sottolinea inoltre come il provvedimento in esame non prenda minimamente in considerazione, ai fini del riconoscimento della cittadinanza, la volontà del minore, in quanto l'unica manifestazione di volontà alla quale è attribuito rilievo è quella dei genitori. Osserva come in tal modo i minori, di cui pure i sostenitori del provvedimento in esame si ergono a difensori, vengano del tutto esclusi da una scelta di notevole importanza per la loro vita.
  Rileva, inoltre, come la disciplina prevista dal provvedimento in esame possa generare effetti perversi e cita al riguardo i recenti fatti di Peschiera del Garda, osservando come gli autori dei gravi atti di violenza che sono stati commessi, presumibilmente non siano interessati alla cittadinanza italiana, essendo animati da sentimenti di odio nei confronti della nostra comunità, ma come nondimeno la cittadinanza potrebbe venir loro riconosciuta in virtù della richiesta dei genitori.
  Sottolinea come i genitori di molti dei potenziali beneficiari del provvedimento in esame abbiano i requisiti per richiedere la cittadinanza italiana, in quanto residenti nel nostro Paese da oltre dieci anni, ma non lo hanno fatto, e come si voglia consentire a tali genitori non interessati alla cittadinanza italiana di richiederla per i loro figli.
  Rileva, infine, come attribuire ai genitori, che non hanno compiuto percorsi scolastici nel nostro Paese, la facoltà di richiedere la cittadinanza per i figli minori contraddica il principio, posto alla base della proposta di legge in esame, per cui la Pag. 11frequenza scolastica in Italia costituisce un requisito necessario e sufficiente per ottenere la cittadinanza.

  Augusta MONTARULI (FDI) ribadisce di ritenere imprescindibile il coinvolgimento del minore nella manifestazione di volontà volta a ottenere il riconoscimento della cittadinanza e stigmatizza il fatto che il testo in esame escluda del tutto il minore dal relativo procedimento.
  Ritiene indispensabile garantire al minore il diritto, riconosciuto anche a livello internazionale, di essere ascoltato, in particolare su questioni che attengono ai suoi diritti fondamentali, e osserva come la previsione per cui il minore può rinunciare alla cittadinanza entro due anni dal raggiungimento della maggiore età sia del tutto inidonea a tal fine, oltre a costituire un possibile elemento di disordine. Sottolinea altresì come il provvedimento in esame non sia in realtà volto a tutelare l'interesse dei minori, bensì quello dei genitori, assicurando loro una sorta di lasciapassare per il futuro.

  La Commissione respinge l'emendamento Bordonali 1.310.

  Augusta MONTARULI (FDI), illustrando il suo emendamento 1.229, rileva come esso sia volto a prevedere che la manifestazione di volontà volta a ottenere il riconoscimento della cittadinanza debba essere resa direttamente dall'interessato dopo il compimento della maggiore età.
  Richiama, quindi, le considerazioni precedentemente svolte, rilevando come, qualora si preveda che la cittadinanza possa essere riconosciuta prima del compimento della maggiore età, il minore debba essere necessariamente ascoltato e coinvolto nel relativo procedimento.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) chiede, in particolare al rappresentante del Governo, come si ritenga di tutelare il diritto del minore che non intenda diventare cittadino italiano a fronte della richiesta di cittadinanza avanzata dai genitori. Ritiene infatti che tale tutela non possa essere certo assicurata dalla previsione per cui il minore può rinunciare alla cittadinanza entro due anni dal raggiungimento della maggiore età e osserva come l'ottenimento della cittadinanza italiana non possa certo costituire un obbligo. In tale ottica, dichiara altresì di condividere l'emendamento 1.229, volto a prevedere che la richiesta di riconoscimento della cittadinanza sia avanzata dall'interessato dopo il compimento della maggiore età.
  Rileva infine come il provvedimento in esame sia in realtà volto a tutelare non i minori bensì i genitori, i quali, una volta che i figli abbiano ottenuto la cittadinanza, non potranno essere più espulsi dal territorio nazionale.

  La Commissione respinge l'emendamento Montaruli 1.229.

  Augusta MONTARULI (FDI), illustrando il suo emendamento 1.230, rileva come esso, al pari del precedente, sia volto a garantire l'effettiva espressione della volontà del minore in ordine al riconoscimento della cittadinanza e ribadisce come sia inaccettabile e socialmente iniquo che il minore non sia coinvolto nel procedimento per il riconoscimento di uno status fondamentale quale quello di cittadino.
  Sottolinea infatti come il coinvolgimento del minore non possa essere certo sostituito dalla previsione della facoltà di rinuncia alla cittadinanza dopo il compimento della maggiore età e rileva come tale previsione, al contrario, sia diseducativa e vada nella direzione opposta rispetto a quella dell'integrazione.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) rileva come l'emendamento Montaruli 1.230, al pari del precedente, sia volto a impedire che i genitori obblighino i figli a ottenere la cittadinanza, secondo una concezione dei rapporti familiari molto lontana dai valori della nostra società. Osserva al riguardo come la maggior parte dei destinatari del riconoscimento della cittadinanza previsto dal provvedimento in esame non sia costituito da bambini ma da ragazzi che hanno un'età tale da poter essere ascoltati e auspicaPag. 12 una riflessione sulla necessità di prevedere il coinvolgimento del minore nel procedimento per la concessione della cittadinanza.

  La Commissione respinge l'emendamento Montaruli 1.230.

  Giuseppe BRESCIA, presidente e relatore, in considerazione dell'imminente inizio delle votazioni in Assemblea, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già convocata per domani.

  La seduta termina alle 14.15.