CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 16 giugno 2022
815.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

  Giovedì 16 giugno 2022. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'Interno Ivan Scalfarotto.

  La seduta comincia alle 10.05.

In ordine al DL 41/2022: Disposizioni urgenti per lo svolgimento contestuale delle elezioni amministrative e dei referendum previsti dall'articolo 75 della Costituzione da tenersi nell'anno 2022, nonché per l'applicazione di modalità operative, precauzionali e di sicurezza ai fini della raccolta del voto.
C. 3591 Governo.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ricorda che la Commissione, nella seduta di ieri, ha concluso l'esame in sede referente del disegno di legge di conversione del decreto – legge n. 41 del 2022, recante disposizioni urgenti per lo svolgimento contestuale delle elezioni amministrative e dei referendum previsti dall'articolo 75 della Costituzione da tenersi nell'anno 2022, nonché per l'applicazione di modalità operative, precauzionali e di sicurezza ai fini della raccolta del voto, conferendo mandato alla relatrice, De Carlo, a riferire favorevolmente all'Assemblea. In considerazione del fatto che la deputata De Carlo è impossibilitata a partecipare ai lavori dell'Assemblea della prossima settimana per altri impegni parlamentari, propone che la Commissione deliberi di sostituirla nello svolgimento delle funzioni di relatrice per l'Assemblea con il deputato Francesco Silvestri.

  La Commissione approva.

  La seduta termina alle 10.10.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 16 giugno 2022. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – IntervienePag. 4 il sottosegretario di Stato per l'Interno Ivan Scalfarotto.

  La seduta comincia alle 10.10.

Modifica all'articolo 114 della Costituzione, in materia di ordinamento e poteri della città di Roma, capitale della Repubblica.
C. 1854 cost. Barelli, C. 2938 cost. Morassut, C. 2961 cost. Ceccanti e C. 3118 cost. Meloni.
(Seguito esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 15 giugno 2022.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che sul provvedimento in esame sono pervenuti i pareri delle Commissioni Affari esteri, Cultura e Agricoltura, nonché della Commissione parlamentare per le questioni regionali, mentre le Commissioni Ambiente, Affari sociali e Politiche dell'Unione europea hanno fatto sapere che non si esprimeranno su di esso.
  Avverto, quindi, che sarà ora posta in votazione la proposta di conferire il mandato ai relatori a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento.

  Fabio RAMPELLI (FDI) rileva come il suo gruppo non si riconosca pienamente nel testo in esame ed esprime scetticismo sulla conclusione positiva dell'iter del provvedimento, anche in considerazione dell'esiguo lasso di tempo rimanente prima della conclusione della Legislatura.
  Osserva quindi come i Governi che si sono succeduti nel corso della legislatura non abbiano creato le condizioni per la soluzione dei problemi di Roma capitale e come neppure il Presidente della Regione Lazio abbia adottato alcun provvedimento per devolvere funzioni e risorse a Roma capitale, pur appartenendo attualmente allo stesso partito politico del Sindaco, anche se a correnti diverse. Stigmatizza, inoltre, il fatto che la parte politica alla quale appartiene il Sindaco Gualtieri abbia assunto una posizione contraria all'attribuzione di poteri ai municipi.
  Esprime apprezzamento per il lavoro costruttivo svolto dall'Osservatorio parlamentare per Roma capitale, attualmente presieduto dal deputato Magi, e rileva come tale lavoro si sarebbe potuto valorizzare maggiormente.
  Preannuncia che il suo gruppo non esprimerà un voto contrario sul testo in esame, ricordando come Fratelli d'Italia sia stata la prima forza politica a porre la questione di Roma capitale, ma rileva come, nel contempo, non sia possibile esprimere un voto favorevole, in quanto numerose proposte avanzate da Fratelli d'Italia, che pure riscuote nella città di Roma un notevole consenso elettorale, non siano state prese in considerazione, con un atteggiamento di pregiudiziale chiusura da parte della maggioranza. Cita, in particolare, le proposte volte a configurare l'ordinamento di Roma capitale come un unicum e non come quello di una qualsiasi regione. Sottolinea come la questione di Roma capitale non abbia una rilevanza locale, ma rivesta un'importanza nazionale e come peraltro i problemi della città non possano essere risolti con una mera attribuzione di poteri.
  Richiama, quindi, l'attenzione sulla situazione disastrosa nella quale versa l'amministrazione della città, testimoniata in queste ore dall'incendio nella discarica di Malagrotta, il quale è la conseguenza dell'atteggiamento di incuria del Sindaco e della Regione, che non hanno promosso le necessarie bonifiche, sempreché non si tratti di un incendio doloso.
  Ricorda, inoltre, come vi sia stata una chiusura da parte della maggioranza rispetto alle proposte volte a recuperare i contenuti della legge ordinaria su Roma capitale in modo da consentire l'erogazione alla città di finanziamenti analoghi a quelli previsti in favore delle capitali dei principali Paesi europei. Ritiene come sia fuorviante paragonare Roma alle altre città italiane, in quanto il raffronto deve essere compiuto con le altre capitali europee ed occidentali.
  Sottolinea come Roma, in quanto capitale, sia chiamata a far fronte a notevoli incombenze, senza che possa disporre degli strumenti, anche finanziari, necessari a tal Pag. 5fine. Osserva, in particolare, come i proventi derivanti dal patrimonio artistico siano trattenuti in buona parte dallo Stato. Rileva come le questioni da lui richiamate non siano affrontate dal testo in esame.
  Ribadisce, conclusivamente, come in tutte le nazioni del mondo la capitale sia considerata un valore e dichiara, sulla base delle considerazioni svolte, l'astensione del suo gruppo sulla proposta di conferimento del mandato ai relatori.

  Riccardo MAGI (MISTO-A-+E-RI) facendo riferimento ad alcune considerazioni svolte dal deputato Rampelli – alcune delle quali ritiene siano condivisibili, altre meno – rileva che nel corso della discussione in Assemblea sarà possibile approfondire tutte le questioni ancora in gioco.
  Richiamando il contenuto del parere espresso dalla Commissione parlamentare per le questioni regionali, evidenzia come in tale parere si richiami l'opportunità – come da lui stesso segnalato nella precedente seduta nell'illustrazione di proposte emendative a sua prima firma che andavano in tal senso – di integrare il testo nel senso di prevedere forme di coinvolgimento del Parlamento nel processo di devoluzione delle competenze legislative, ad esempio disponendo che lo Statuto speciale di Roma Capitale sia sì approvato a maggioranza di due terzi dell'Assemblea capitolina, ma poi adottato con legge costituzionale, o, in subordine, con legge approvata dalle Camere a maggioranza assoluta dei componenti.
  Considera dunque necessario, a maggior ragione a seguito dell'espressione di tale parere, affrontare tale rilevante questione in vista della discussione in Assemblea del provvedimento, nell'ottica di un rafforzamento stesso dei poteri di Roma, ritenendo che lo statuto speciale rappresenti uno strumento di autonomia che dovrebbe essere adottato con legge costituzionale. Dopo aver auspicato che su tale materia possa registrarsi il consenso di tutti, ritiene comunque importante che si sia giunti alla conclusione dell'iter in Commissione, auspicando un esito positivo della discussione in Assemblea.

  Paolo BARELLI (FI) esprime soddisfazione per essere giunti alla conclusione dell'iter di esame in Commissione, dopo un lungo percorso iniziato proprio grazie all'iniziativa legislativa del suo gruppo. Ritiene dunque che ci si trovi dinanzi ad un momento storico, facendo notare che l'attribuzione di nuovi poteri a Roma è necessaria al fine di valorizzarne il ruolo di capitale.
  Ricorda che il tema dell'attribuzione di nuove funzioni a Roma capitale è piuttosto risalente, dal momento che da diversi anni se ne dibatte senza alcuna positiva evoluzione, anche a causa delle evidenti responsabilità delle amministrazioni locali e degli schieramenti politici che la gestiscono. Segnala infatti che, in base alla normativa vigente, già si sarebbe potuto attuare un processo di devoluzione delle funzioni, ma che ciò non è mai stato fatto.
  Pur precisando che il testo elaborato in Commissione non possa rispondere completamente alle esigenze prospettate da tutti i gruppi, ritiene che esso rappresenti una buona soluzione, frutto del proficuo lavoro svolto da tutti, al fine di porre Roma al pari delle altre città europee. Richiamando alcune note problematiche che affliggono l'amministrazione della città, soprattutto per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, ritiene necessario che Roma capitale goda di nuovi strumenti che le consentano una più adeguata amministrazione locale.
  Nel ringraziare i relatori per il lavoro svolto fa notare come, una volta approvata la legge, i problemi non saranno risolti definitivamente, spettando a quel punto alle amministrazioni locali e ai diversi livelli di governo provvedere alla sua attuazione.
  Preannuncia, in conclusione, il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di conferire il mandato ai relatori a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento.

  Andrea CASU (PD) ritiene che la conclusione dell'iter del provvedimento in Commissione rappresenti un momento importante, che testimonia lo svolgimento di un lavoro accurato, che ha condotto ad un risultato positivo, in vista della valorizzazionePag. 6 di Roma capitale. Ritiene che una volta approvata la legge sarà necessario assicurare risorse finanziarie finalizzate all'attuazione di tali misure, auspicando, inoltre, che in sede applicativa vi sia una collaborazione tra i diversi livelli di governo.
  Fa quindi notare come il confronto politico che si è svolto su tale provvedimento rappresenti un segnale positivo, che auspica possa proseguire in futuro.

  Stefano CECCANTI (PD), relatore, ritiene doveroso ricordare in questa occasione il professor Caravita, recentemente scomparso, e il suo prezioso contributo nel corso dell'esame delle proposte di legge in discussione.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, si associa al ricordo del professor Caravita e ringrazia per il lavoro svolto i relatori e tutti coloro che hanno consentito alla Commissione di raggiungere l'obiettivo dell'approvazione del provvedimento in esame.

  Felice Maurizio D'ETTORE (CI) si associa al ricordo del professor Caravita, richiamando il suo prezioso contributo in sede di audizione. Osserva come la Commissione abbia svolto un lavoro lungo e complesso, a partire dalla proposta di legge a prima firma del deputato Barelli, e ringrazia in modo particolare gli uffici per l'assistenza fornita.

  Annagrazia CALABRIA (FI), relatrice, ringrazia tutti i gruppi e i deputati che hanno partecipato alla discussione, a partire dai presentatori delle proposte di legge.
  Sottolineando come il tema di Roma capitale rivesta un'importanza nazionale, esprime soddisfazione per il lavoro svolto, di cui sottolinea la complessità, ed auspica che il provvedimento possa essere approvato in via definitiva entro la conclusione della Legislatura.

  Federico FORNARO (LEU) ringrazia i relatori e i presentatori delle proposte di legge e dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul conferimento del mandato ai relatori.

  La Commissione delibera di conferire il mandato ai relatori, Calabria e Ceccanti, a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che la Presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza.
Testo unificato C. 105 Boldrini, C. 194 Fitzgerald Nissoli, C. 221 La Marca, C. 222 La Marca, C. 717 Polverini, C. 920 Orfini, C. 2269 Siragusa, C. 2981 Sangregorio e C. 3511 Ungaro.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 15 giugno 2022.

  Giuseppe BRESCIA, presidente e relatore, avverte che l'esame delle proposte emendative continuerà a partire dall'emendamento Tonelli 1.165.

  Laura RAVETTO (LEGA) chiede che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

  Giuseppe BRESCIA, presidente e relatore, non essendovi obiezioni, dispone l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

  Laura RAVETTO (LEGA), illustrando l'emendamento Tonelli 1.165, di cui è cofirmataria, rileva come esso sia volto a prevedere che la domanda di riconoscimento della cittadinanza debba essere presentata mediante un modello telematico e previo pagamento di un contributo di 250 euro.
  Chiede quindi la verifica del numero legale.

  Augusta MONTARULI (FDI) si associa alla richiesta della deputata Ravetto.

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  Giuseppe BRESCIA, presidente e relatore, constata che la Commissione è in numero legale per deliberare.

  Laura RAVETTO (LEGA) chiede quanti siano i deputati presenti.

  Giuseppe BRESCIA, presidente e relatore, informa che sono presenti 21 deputati.

  La Commissione respinge l'emendamento Tonelli 1.165.

  Laura RAVETTO (LEGA), illustrando l'emendamento Stefani 1.162, di cui è cofirmataria, rileva come esso sia volto a prevedere la registrazione della domanda di cittadinanza sul portale informatico dedicato, al fine di garantire la trasparenza della procedura, riducendo i margini di discrezionalità.
  Richiama, in via generale, l'attenzione della Commissione sulla necessità di un cambiamento di rotta sul provvedimento in esame. Con riferimento alla discussione svoltasi nella precedente seduta, sottolinea come gli accadimenti di Peschiera del Garda non possano essere ritenuti estranei al tema oggetto della proposta in esame. Osserva, infatti, come i responsabili di quanto accaduto a Peschiera del Garda siano presumibilmente persone che hanno frequentato la scuola e come ciò dimostri l'insussistenza di alcuna correlazione tra la concessione della cittadinanza e l'integrazione, nonché l'inidoneità della mera frequenza di un percorso scolastico ad accertare l'avvenuta integrazione. Rileva come i responsabili dei fatti di Peschiera del Garda abbiano dimostrato di non avere alcuna volontà di integrazione, probabilmente a seguito di un atteggiamento di frustrazione e di rabbia e di un accanimento nei confronti della società maturati nelle famiglie di origine, le quali avevano riposto aspettative eccessive, sono andate deluse, nella vita nel nostro Paese.
  Sottolinea come l'intento dei sostenitori del provvedimento in esame sia quello di concedere indiscriminatamente la cittadinanza, a prescindere da qualsiasi verifica dell'effettiva integrazione.

  Augusta MONTARULI (FDI) ritiene che l'emendamento Stefani 1.162 sia di buon senso, in quanto volto allo snellimento delle procedure e ad una riduzione della burocrazia, a tutela degli stessi immigrati.

  La Commissione respinge l'emendamento Stefani 1.162.

  Laura RAVETTO (LEGA) invita la Presidenza a verificare costantemente la sussistenza del numero legale, facendo notare, infatti, che il numero dei presenti che sostengono il provvedimento sembra si stia riducendo.
  Raccomanda quindi l'approvazione dell'emendamento Fogliani 1.163, osservando come esso sia volto a prevedere un previo esame che attesti la conoscenza della lingua italiana dei minori stranieri. Ritiene che tale requisito sia fondamentale e non abbia alcuna valenza discriminatoria, ponendosi piuttosto a tutela dello stesso immigrato.

  Elisa SIRAGUSA (MISTO-EV-VE), ricollegandosi ad alcune considerazioni svolte dalla deputata Ravetto, osserva che la questione della mancata conoscenza della lingua andrebbe posta anche con riferimento ai cittadini italiani – che siano nati o l'abbiano successivamente acquisita – che sono emigrati all'estero, richiamando altresì la necessità di svolgere una riflessione approfondita sul criterio dello ius sanguinis, che consente la trasmissione della cittadinanza a tutta le successive generazioni di un cittadino italiano emigrato, senza alcun limite. Fa notare che ciò favorisce la formazione di vere e proprie comunità italiane all'interno di altri Paesi, composte anche da molti soggetti che, pur in possesso di cittadinanza italiana, non hanno alcun legame con l'Italia.
  Dopo aver dichiarato di condividere il principio per il quale sia richiesto il requisito della conoscenza della lingua, come è stato di recente previsto per il coniuge del cittadino italiano, preannuncia il suo voto di astensione sull'emendamento Fogliani 1.163, pur precisando che, prevedendo il provvedimento in esame la frequenza di Pag. 8uno più cicli di istruzione per cinque anni, la conoscenza della lingua da parte dello straniero appare piuttosto scontata.

  Augusta MONTARULI (FDI) osserva come l'emendamento in esame sarebbe superfluo qualora il percorso scolastico consentisse effettivamente un'adeguata conoscenza della lingua italiana fin dall'inizio del percorso medesimo. Rileva come l'obiettivo di far sì che il percorso scolastico assicuri un'adeguata padronanza della lingua italiana dovrebbe essere perseguito indipendentemente dalla concessione della cittadinanza, al fine di garantire, in primo luogo, l'integrazione all'interno delle classi scolastiche, in quanto, purtroppo, allo stato il sistema scolastico non risponde adeguatamente a tale esigenza.
  Rileva altresì come l'immigrazione non debba più essere considerata come un fenomeno straordinario, bensì come un fenomeno strutturale, che va opportunamente governato, e come a tal fine non sia sufficiente il solo strumento dei flussi. Rileva inoltre come il fatto che vi siano cittadini italiani che non comprendono la nostra lingua non significhi che si debba rinunciare al controllo della conoscenza della lingua italiana da parte di chi richiede il riconoscimento della cittadinanza.
  Ribadisce come tale controllo potrebbe essere superfluo nel momento in cui il sistema scolastico fosse effettivamente in grado di garantire la conoscenza della lingua italiana, ma come, allo stato, ciò non accada.

  La Commissione respinge l'emendamento Fogliani 1.163.

  Sara DE ANGELIS (LEGA), intervenendo sull'emendamento Bordonali 1.164, rileva come esso, in luogo dell'esame previsto dalla proposta emendativa testé respinta, sia volto a introdurre quantomeno una prova scritta ed un colloquio in lingua italiana.
  Richiama al riguardo le recenti affermazioni del Ministro dell'istruzione, Bianchi, il quale ha rilevato l'importanza della conoscenza della lingua italiana anche per gli studenti italiani, in quanto anche essi devono comprendere che la cittadinanza del nostro Paese non è un regalo. Osserva, dunque, in tale ottica, come la previsione di una prova scritta e di un colloquio volti ad accertare la conoscenza della lingua italiana rispondano anche all'esigenza di far comprendere meglio l'importanza della cittadinanza italiana.

  La Commissione respinge l'emendamento Bordonali 1.164.

  Laura RAVETTO (LEGA), illustrando l'emendamento Stefani 1.166, di cui è cofirmataria, rileva come esso sia volto a prevedere che la dichiarazione di volontà diretta ad ottenere il riconoscimento della cittadinanza sia resa direttamente dall'interessato.
  Con riferimento alla discussione sulla precedente proposta emendativa, dichiara di aver apprezzato l'intervento della deputata Siragusa, in quanto esso testimonia la volontà di partecipare alla discussione, a fronte dell'atteggiamento del Partito Democratico, che, al contrario, si sottrae al confronto.
  Ritiene gravissimo che vi siano italiani all'estero che non parlino la lingua italiana e rileva come le «comunità nelle comunità» cui ha fatto riferimento la deputata Siragusa non possano certo essere considerate un modello positivo di integrazione. Osserva come a chi aspira alla cittadinanza italiana non si voglia certo chiedere di dismettere i valori del Paese di provenienza, bensì di aderire senza riserve ai valori della nostra comunità nazionale, e ricorda come la prova della conoscenza della lingua sia richiesta per la concessione della cittadinanza da parte di numerosi Paesi. Ribadisce che la concessione della cittadinanza non può costituire un automatismo, e in tale ottica giudica assurdo il voto contrario sugli emendamenti Fogliani 1.163 e Bordonali 1.164.
  Tornando al merito dell'emendamento Stefani 1.166, sottolinea come esso sia volto a prevedere che la dichiarazione di volontà ai fini dell'acquisto della cittadinanza sia resa direttamente dall'interessato, al fine di Pag. 9garantire che la volontà di integrazione sia effettiva, tenendo conto del fatto che l'interessato potrebbe non condividere la decisione dei genitori di fargli acquistare la cittadinanza. Rileva come potrebbe essere ipotizzabile una riformulazione della proposta emendativa, al fine di prevedere che essa si applichi solo a decorrere da un determinata età.

  Elisa SIRAGUSA (MISTO-EV-VE) sottolinea come nel Regno Unito, per la concessione della cittadinanza sia richiesta la conoscenza non soltanto della lingua, ma anche della cultura locale e sia altresì previsto un contributo economico pari a 1.000 sterline.
  Ribadisce di condividere il principio dell'accertamento della conoscenza della lingua per la concessione della cittadinanza e rileva come sia necessario un intervento del legislatore volto a garantire che l'apprendimento della lingua sia effettivamente assicurato dal percorso scolastico, rilevando come le carenze linguistiche costituiscono una delle principali cause degli abbandoni scolastici.
  Esprime rammarico per il mancato raggiungimento di una mediazione sulla durata del percorso scolastico richiesto per il riconoscimento della cittadinanza, in quanto tale mediazione avrebbe potuto facilitare l'approvazione del provvedimento in esame.

  Augusta MONTARULI (FDI) si dichiara favorevole all'emendamento Stefani 1.166, che ritiene vada nella stessa direzione di alcune proposte emendative del suo gruppo, volte a valorizzare l'esplicita richiesta del minore interessato. Ritiene infatti che debba essere il minore dopo il compimento dei 18 anni, in piena coscienza, a prendere qualsiasi decisione sulla sua cittadinanza.

  La Commissione respinge l'emendamento Stefani 1.166.

  Giuseppe BRESCIA, presidente e relatore, avverte che porrà ora in votazione il principio comune agli emendamenti Tonelli 1.167, Di Muro 1.182, Ravetto 1.168 e 1.169, Invernizzi 1.176, Stefani 1.216, Iezzi 1.170, Di Muro 1.211, Fogliani 1.171, Stefani 1.172, Tonelli 1.173, Invernizzi 1.180, Stefani 1.175, Ravetto 1.177, Tonelli 1.178, Bordonali 1.217, Ziello 1.179, Stefani 1.174, Invernizzi 1.186, Ravetto 1.187, Fogliani 1.188, Di Muro 1.181, Tonelli 1.184, Fogliani 1.185, Iezzi 1.189, Ziello 1.190, Vanessa Cattoi 1.192, Iezzi 1.193, Patassini 1.194, Invernizzi 1.195, Caffaratto 1.196, Bellachioma 1.197, Furgiuele 1.198, Morrone 1.199, Alessandro Pagano 1.200, Colla 1.201, Panizzut 1.202, Tonelli 1.203, Bordonali 1.204, Tateo 1.205, Moschioni 1.206, De Angelis 1.207, Cantalamessa 1.208, Ziello 1.209, Di Muro 1.210, Fogliani 1.212, De Martini 1.213, Caparvi 1.214, Stefani 1.215, Ziello 1.183, Bordonali 1.218, Iezzi 1.219 e Ravetto 1.220, consistente nello stabilire che l'acquisto della cittadinanza da parte del minore è subordinato anche al superamento di una prova attestante la conoscenza di elementi culturali;

  Laura RAVETTO (LEGA) contesta la decisione del Presidente di ricondurre ad un medesimo principio tutti gli emendamenti indicati, facendo notare come alcuni di essi richiedano la conoscenza di elementi di cultura generale, mentre altri, tra i quali richiama gli emendamenti Tonelli 1.173, Invernizzi 1.176 e Stefani 1.216, mirano a prevedere ulteriori requisiti, di carattere specifico.

  Giuseppe BRESCIA presidente e relatore, ritiene che tutti gli emendamenti da lui indicati siano riconducibili al medesimo principio comune, ribadendo che esso consiste nello stabilire che l'acquisto della cittadinanza da parte del minore è subordinato anche al superamento di una prova attestante la conoscenza di elementi culturali.

  Laura RAVETTO (LEGA), dopo aver ribadito di dissentire dalla determinazione testé assunta dalla Presidenza in relazione alla votazione per principio di un numero così rilevante di proposte emendative, osserva come alcune di esse prevedano specifici, fondamentali requisiti, come ad esempio la conoscenza delle principali ricorrenzePag. 10 nel calendario italiano, come la festa nazionale della Repubblica italiana. Fa notare come anche in altri Paesi, tra i quali cita la Svizzera, è previsto che l'immigrato superi un esame dimostrando la conoscenza della lingua, della storia e del patrimonio culturale di quel Paese.

  Augusta MONTARULI (FDI) ritiene sia scorretto ricondurre ad un unico principio comune una serie così numerosa di emendamenti, facendo notare come alcuni di tali emendamenti, tra cui cita quelli che richiedono la conoscenza della storia, dei principi e valori della Costituzione italiana, del patrimonio culturale, meritino di essere votati singolarmente. Ritiene auspicabile, peraltro, che in ambito europeo vi siano criteri di riconoscimento della cittadinanza il più possibile omogenei, onde evitare certe difformità, per cui in alcuni Paesi le procedure prevedono il superamento di certi esami, mentre in altri Paesi ciò non è previsto.

  Giuseppe BRESCIA, presidente e relatore, avverte che porrà in votazione il principio emendativo comune consistente nello stabilire che l'acquisto della cittadinanza da parte del minore è subordinato anche al superamento di una prova attestante la conoscenza di elementi culturali

  Laura RAVETTO (LEGA) chiede una verifica dell'esito della votazione testé svolta.

  Giuseppe BRESCIA, presidente e relatore, dà conto dell'esito del voto, avvertendo che la Commissione respinge il principio emendativo comune consistente nello stabilire che l'acquisto della cittadinanza da parte del minore è subordinato anche al superamento di una prova attestante la conoscenza di elementi culturali.
  Avverte che, per effetto della votazione testé svoltasi, si intendono respinti gli emendamenti Tonelli 1.167, Di Muro 1.182, Ravetto 1.168 e 1.169, Invernizzi 1.176, Stefani 1.216, Iezzi 1.170, Di Muro 1.211, Fogliani 1.171, Stefani 1.172, Tonelli 1.173, Invernizzi 1.180, Stefani 1.175, Ravetto 1.177, Tonelli 1.178, Bordonali 1.217, Ziello 1.179, Stefani 1.174, Invernizzi 1.186, Ravetto 1.187, Fogliani 1.188, Di Muro 1.181, Tonelli 1.184, Fogliani 1.185, Iezzi 1.189, Ziello 1.190, Vanessa Cattoi 1.192, Iezzi 1.193, Patassini 1.194, Invernizzi 1.195, Caffaratto 1.196, Bellachioma 1.197, Furgiuele 1.198, Morrone 1.199, Alessandro Pagano 1.200, Colla 1.201, Panizzut 1.202, Tonelli 1.203, Bordonali 1.204, Tateo 1.205, Moschioni 1.206, De Angelis 1.207, Cantalamessa 1.208, Ziello 1.209, Di Muro 1.210, Fogliani 1.212, De Martini 1.213, Caparvi 1.214, Stefani 1.215, Ziello 1.183, Bordonali 1.218, Iezzi 1.219 e Ravetto 1.220.

  Marco BELLA (M5S) richiama l'attenzione della Commissione sulla notizia positiva della concessione del permesso di soggiorno a Luca Neves, il quale, pur essendo nato a Roma nel 1988 ed essendo sempre vissuto nel nostro Paese, non era in possesso né del permesso di soggiorno né della cittadinanza. Osserva come l'approvazione del provvedimento in esame consentirebbe di porre rimedio a tali situazioni.

  Giuseppe BRESCIA, presidente e relatore, dal momento che, come preannunciato alla Presidenza, il Sottosegretario Scalfarotto non può trattenersi ulteriormente, per pregressi impegni istituzionali, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già convocata per le 13.30 della giornata odierna, salvo diversi accordi tra i gruppi, dei quali eventualmente la Presidenza prenderà atto.

  Laura RAVETTO (LEGA) stigmatizza con forza il fatto che venga impedito il prosieguo della seduta a causa dell'inefficienza del Governo, che non ha provveduto a individuare un rappresentante che sostituisse il Sottosegretario Scalfarotto.
  Chiede, inoltre, chiarimenti, circa le modalità di prosecuzione dei lavori.

  Giuseppe BRESCIA, presidente e relatore, sottolinea come il Sottosegretario Scalfarotto abbia preannunciato tempestivamente alla Presidenza l'impossibilità di trattenersi oltre le 11,30 e come la Presidenza non abbia potuto far altro che prendere Pag. 11atto della mancata individuazione di un sostituto.
  Quanto alle modalità di prosecuzione dei lavori, ribadisce che la Commissione è convocata alle 13.30 della giornata odierna, ma che la Presidenza prenderà atto di eventuali intese tra i gruppi circa una diversa organizzazione dei lavori.
  Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 11.40.