CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 18 maggio 2022
798.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
Pag. 68

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 18 maggio 2022. — Presidenza del presidente Mario PERANTONI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per la giustizia, Anna Macina.

  La seduta comincia alle 14.

Ratifica ed esecuzione del Trattato tra la Repubblica italiana e la Repubblica francese per una cooperazione bilaterale rafforzata, fatto a Roma il 26 novembre 2021.
C. 3423 Governo.
(Parere alla III Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella seduta del 10 maggio 2022.

  Mario PERANTONI, presidente e relatore, ricorda che nella precedente seduta, Pag. 69in qualità di relatore, ha illustrato il provvedimento. Non essendovi richieste di intervento, formula una proposta di parere favorevole.

  Gianluca VINCI (FDI) preannuncia il voto contrario di Fratelli d'Italia sulla proposta di parere formulata dal relatore.

  Flavio DI MURO (LEGA) interviene a nome della Lega, ritenendo tuttavia di rappresentare l'opinione di buona parte della maggioranza, dal momento che l'Accordo in questione nasce dall'impegno di diversi esponenti dell'attuale Governo. Ritiene che si tratti di una ratifica importante, su cui si limiterà a svolgere alcune specifiche considerazioni, auspicando che qualche collega del suo gruppo voglia integrare l'intervento. Nel sottolineare che l'Accordo contiene limitati riferimenti agli aspetti di carattere giudiziario e che di norma l'esame dei disegni di legge di ratifica è svolto con grande rapidità, approfitta dell'occasione per lasciare traccia nei lavori parlamentari dell'importante lavoro svolto dal Presidente Draghi e dai ministri del suo Governo. Dichiara quindi di non condividere la contrarietà di Fratelli d'Italia, ritenendo che si tratti di un Trattato ben fatto, pur nei limiti propri degli accordi bilaterali, che necessariamente costituiscono una enunciazione di principi, non potendo entrare nel dettaglio dei singoli aspetti. Sottolinea dunque l'importanza del rapporto con la Francia, che è caratterizzato da molti interessi comuni e che permane solido, nonostante vi siano state in passato controversie su questioni geopolitiche o in tema di investimenti strategici. Nel precisare di essere personalmente interessato alla materia, in qualità di deputato «di confine» nato a Ventimiglia, ritiene che il trattato costituisca una buona base di partenza per ulteriori sviluppi. Con riguardo alle dinamiche transfrontaliere, fa presente che sabato scorso ha partecipato alla manifestazione per la riapertura del percorso ferroviario denominato il «treno delle meraviglie», la cui progettazione e realizzazione si deve all'impegno di Giuseppe Biancheri, il più longevo dei Presidenti della Camera, che può essere a ragione considerato un antesignano dell'Accordo del Quirinale. Sottolinea che la manifestazione ha consentito di riscoprire il medesimo clima propositivo che è sotteso all'Accordo in esame, prefigurando in particolare l'attuazione di uno degli articoli del trattato in materia di potenziamento delle linee ferroviarie. Auspicando che l'accordo in esame possa consentire anche di migliorare la gestione attuale del «treno delle meraviglie» da parte della regione Piemonte, esprime in conclusione la propria soddisfazione, con particolare riguardo per la parte relativa alle infrastrutture ferroviarie e viarie.

  Franco VAZIO (PD), nel collegarsi alle osservazioni del collega Di Muro sul collegamento ferroviario Ventimiglia-Cuneo, opera verso la quale manifesta il proprio favore, evidenzia che la stessa è frutto di un lavoro impegnativo condotto anche dai precedenti Governi. Ritiene tuttavia che a tale primo parziale si dovrà affiancare quello relativo al tracciato stradale sul quale i ritardi sono profondi. Evidenzia infatti come, a seguito dei difficili rapporti tra l'Anas e la Francia in merito alla realizzazione di opere viarie, i territori liguri e piemontesi siano pregiudicati e come ciò determini un danno irreparabile per il turismo. Nell'unirsi ai ringraziamenti formulati dal collega Di Muro, sottolinea quindi come i sottosegretari alle infrastrutture debbano, oltre ad inaugurare la nuova ferrovia, concentrare i propri sforzi per il ripristino del tratto stradale su tale territorio.

  Roberto CASSINELLI (FI), nell'unirsi alle considerazioni svolte dai colleghi che l'hanno preceduto, sottolinea come il territorio ligure sia particolarmente sfortunato dal punto di vista delle infrastrutture. Evidenzia infatti come a livello ferroviario i grandi progetti siano datati e come a livello stradale essi siano insufficienti. Ritiene che, come per le isole, per questo territorio sia necessario richiedere interventi a garanzia della continuità territoriale. Nel rammentare il triste caso del ponte Morandi, ritiene necessario intervenire per garantire al territorio ligure, la cui valenza turistica è di Pag. 70livello nazionale, infrastrutture idonee. Sottolinea inoltre che l'inesistenza di strutture viarie idonee, oltre a recare danni al turismo, crea seri problemi alla mobilità e penalizza le aziende del territorio. Ritiene quindi necessario che, in sede di attuazione del Trattato in esame, si prevedano interventi volti a risolvere tali disagi.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra la Repubblica italiana e la Repubblica di Moldova in materia di sicurezza sociale, con Allegato, fatto a Roma il 18 giugno 2021.
C. 3539 Governo.
(Parere alla III Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella seduta del 10 maggio 2022.

  Mario PERANTONI, presidente e relatore, ricorda che nella precedente seduta, in qualità di relatore, ha illustrato il provvedimento, sul quale formula una proposta di parere favorevole.

  Pierantonio ZANETTIN (FI) preannuncia il voto favorevole di Forza Italia ricordando che in questo momento la Moldova ha necessità di tutela e di assistenza in ragione dei venti di guerra e di destabilizzazione legati alla situazione corrente. Richiamando in particolare il problema della Transnistria, ritiene che molto opportunamente il nostro Governo abbia inteso manifestare attraverso la ratifica di questo Trattato la propria disponibilità nei confronti del Paese in un momento così difficile della sua storia.

  Flavio DI MURO (LEGA) annuncia il voto favorevole della Lega rilevando come l'Accordo in esame ponga un tema importante relativo al riconoscimento dei diritti pensionistici e all'assistenza amministrativa, giuridica e fiscale nei confronti dei lavoratori moldavi che abbiano svolto una parte del lavoro sul territorio italiano. Si augura tra le altre cose che il dibattito in corso sia un stimolo alla riflessione visto che è all'esame del Senato, e tornerà presumibilmente alla Camera per la seconda lettura, il provvedimento sulla tassazione delle pensioni e sui contributi versati dai lavoratori transfrontalieri. Ritiene che l'obiettivo dovrebbe essere quello di creare le condizioni perché dal punto di vista del trattamento pensionistico non vi siano discriminazioni tra lavoratori, evidenziando come il Trattato in questione consenta di evidenziare le incongruenze tuttora da risolvere a livello europeo. Auspica a tale proposito che l'assente e silente Unione europea possa intervenire per definire i diritti e contrastare le discriminazioni in tema di lavoro all'estero, evitando che in tali casi i pensionati siano soggetti a una tassazione eccessiva.

  Gianluca VINCI (FDI) sottolinea come, sebbene oggi la Commissione stia svolgendo sulle ratifiche in esame un dibattito approfondito, normalmente il Parlamento non abbia la possibilità in concreto di intervenire sugli accordi oggetto dei disegni di legge di ratifica ad esso trasmessi. Evidenzia infatti come per prassi le Camere si limitino soltanto ad approvare i disegni di legge di ratifica senza poter di fatto intervenire sulle materie oggetto degli accordi. Ritiene che tale metodologia di lavoro non sia corretta e che sarebbe più opportuno che i testi degli accordi fossero trasmessi alle Commissioni prima della loro stipula al fine di permettere alle stesse di poter essere più incisive.

  Nessun altro chiedendo di intervenire la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

Interventi per la prevenzione e la lotta contro l'AIDS e le epidemie infettive aventi carattere di emergenza.
C. 1972 e abb.
(Parere alla XII Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole).

Pag. 71

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella seduta del 10 maggio 2022.

  Mario PERANTONI, presidente, ricorda che nella precedente seduta è stato illustrato il provvedimento.

  Carla GIULIANO (M5S), relatrice, propone di esprimere sul provvedimento in esame parere favorevole.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dalla relatrice.

Disposizioni per la promozione del lavoro e dell'imprenditoria femminile nel settore dell'agricoltura, delle foreste, della pesca e dell'acquacoltura.
Testo unificato C. 2049 e abb.
(Parere alla XIII Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella seduta del 10 maggio 2022.

  Mario PERANTONI, presidente, ricorda che nella precedente seduta è stato illustrato il provvedimento.

  Vittorio FERRARESI (M5S), relatore, propone di esprimere sul provvedimento in esame parere favorevole.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

Delega al Governo in materia di contratti pubblici.
C. 3514 Governo.
(Parere alla VIII Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Mario PERANTONI, presidente, avverte preliminarmente che ai deputati è consentita la partecipazione da remoto, in videoconferenza, secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 4 novembre 2020.
  Avverte poi che la Commissione dovrà esprimere il prescritto parere sul provvedimento in esame nella seduta di domani, giovedì 19 maggio.
  In sostituzione della relatrice, onorevole Sarti, impossibilitata a partecipare alla seduta odierna, fa presente che la Commissione avvia oggi l'esame, ai fini dell'espressione del prescritto parere, del disegno di legge C. 3514 Governo, approvato dal Senato e adottato come testo base dalla Commissione Ambiente della Camera per il prosieguo dell'esame degli abbinati provvedimenti in materia di contratti pubblici, come risultante dalle proposte emendative approvate.
  Evidenzia che il disegno di legge, originariamente composto da un unico articolo – cui il Senato ne ha aggiunto un secondo recante la clausola di salvaguardia – conferisce una delega al Governo al fine di adottare uno o più decreti legislativi relativi alla disciplina dei contratti pubblici. In particolare, sottolinea che, in base a quanto previsto dal comma 1 dell'articolo 1, la delega dovrà essere esercitata entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge in questione sulla base dei principi e dei criteri direttivi contenuti nella delega stessa. Secondo quanto emerge dalla relazione illustrativa e dal documento di accompagnamento di analisi di impatto della regolamentazione (AIR), l'intervento normativo proposto dal Governo è volto ad adeguare la normativa interna al diritto europeo e a razionalizzare, riordinare e semplificare la disciplina dei contratti pubblici concernenti i lavori, i servizi e le forniture. L'adozione di questa riforma rientra, tra l'altro, tra gli impegni assunti dal Governo con il Piano nazionale di ricerca e resilienza (PNRR). Nello stesso Piano, infatti, si prevede una riforma complessiva del quadro legislativo in materia di contratti pubblici.
  Osserva che il comma 2 contiene, invece, i principi e i criteri direttivi a cui dovrà attenersi il legislatore delegato. Tra Pag. 72tali principi, nel rinviare alla documentazione predisposta dagli uffici per una dettagliata descrizione degli stessi, risultano di particolare interesse per la Commissione Giustizia quelli di cui alle lettere a), a-bis), i), q), ff) e hh). La lettera a) è volta a garantire il perseguimento di obiettivi di coerenza e aderenza alle direttive europee attraverso l'introduzione o il mantenimento di livelli di regolazione corrispondenti a quelli minimi richiesti dalle direttive stesse con l'obiettivo di assicurare l'apertura alla concorrenza e il confronto competitivo tra i diversi operatori dei mercati dei lavori, dei servizi e delle forniture, ferma restando l'inderogabilità, fra le altre, delle misure a tutela della legalità. La lettera a-bis) è stata introdotta nel corso dell'esame da parte della Commissione Ambiente, ed è relativa alla revisione delle competenze dell'Autorità nazionale anticorruzione in materia di contratti pubblici, al fine di rafforzarne le funzioni di vigilanza sul settore e di supporto alle stazioni appaltanti. La lettera i), che nel corso dell'esame da parte della Commissione di merito ha subito modificazioni, inerisce alla riduzione e alla certezza dei tempi relativi alle procedure di gara, alla stipula dei contratti, anche attraverso contratti-tipo predisposti dall'Autorità nazionale anticorruzione, sentito il Consiglio superiore dei lavori pubblici, relativamente ai contratti tipo di lavori e servizi di ingegneria e architettura, e all'esecuzione degli appalti. A tale riguardo viene richiamata la necessità, nel criterio direttivo, di assicurare interventi di digitalizzazione e informatizzazione delle procedure di gara dando piena attuazione – in base ad apposita modifica operata dal Senato – alla Banca dati nazionale dei contratti pubblici e del fascicolo virtuale dell'operatore economico riducendo, ove possibile, gli oneri documentali ed economici a carico dei soggetti che partecipano alla procedura competitiva. La lettera q) dispone la rivisitazione del sistema di qualificazione degli operatori al fine di valorizzare i criteri relativi alle competenze tecniche e professionali e – in base ad un'integrazione apportata nel corso dell'esame al Senato – all'adeguatezza dell'attrezzatura tecnica e dell'organico, al rispetto della legalità, delle disposizioni relative alla prevenzione antimafia, alla tutela del lavoro e alla prevenzione e al contrasto della discriminazione di genere. In merito a questi ultimi aspetti viene fatto riferimento alla necessità di utilizzare le banche dati già esistenti a livello centrale per acquisire le informazioni necessarie sui partecipanti. La lettera ff) incide sulla razionalizzazione della disciplina concernente i meccanismi sanzionatori e premiali finalizzati a incentivare la tempestiva esecuzione dei contratti pubblici da parte dell'aggiudicatario, anche al fine di estenderne l'ambito di applicazione. La lettera hh) incide sull'estensione e sul rafforzamento dei metodi di risoluzione delle controversie alternativi al rimedio giurisdizionale, anche in materia di esecuzione del contratto.
  Precisa che il comma 3 dell'articolo 1 prevede la contestuale ed esplicita abrogazione di tutte le disposizioni oggetto di riordino e, comunque, di quelle incompatibili con le disposizioni contenute nei decreti legislativi che dovranno essere adottati. Lo stesso comma stabilisce, inoltre, la possibilità di adottare disposizioni di coordinamento in relazione alle disposizioni non abrogate o non modificate, nonché (in virtù di un'apposita integrazione operata nel corso dell'esame al Senato) le necessarie disposizioni transitorie e finali. Il comma 4, invece, disciplina nel dettaglio il procedimento di adozione dei decreti legislativi di attuazione della delega in esame. Da ultimo, il comma 5 reca la clausola di invarianza finanziaria stabilendo, in particolare, che i decreti legislativi dovranno essere adottati senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
  Fa presente, in fine, che l'articolo 2, infine, reca una clausola di salvaguardia a norma della quale le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano adeguano la propria legislazione ai principi del provvedimento in esame secondo le disposizioni contenute negli statuti e nelle relative norme di attuazione.Pag. 73
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.35.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 18 maggio 2022. — Presidenza del presidente Mario PERANTONI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per la giustizia, Anna Macina.

  La seduta comincia alle 14.35.

Modifiche al testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, in materia di coltivazione, cessione e consumo della cannabis e dei suoi derivati.
Testo unificato C. 2307 Magi e C. 2965 Licatini.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta dell'11 maggio 2022.

  Mario PERANTONI, presidente e relatore, ricorda che nella precedente seduta l'esame delle proposte emendative si era interrotto prima dell'esame dell'emendamento Bazoli 1.15, dal quale si ripartirà nella seduta odierna e su cui il relatore aveva espresso parere favorevole e il rappresentante del Governo si era rimesso alla Commissione.

  Franco VAZIO (PD), ritenendo necessario svolgere un intervento di carattere generale che evidenzi alcune criticità presenti nel provvedimento in esame, manifesta alla Commissione la propria contrarietà alla soppressione dei commi 5, 5-bis e 5-ter dell'articolo 73 del T.U. in materia di stupefacenti disposta dalle lettere f) e g) dell'articolo 2 del provvedimento in esame. Ritiene, difatti, che al posto di un'abrogazione di tale disciplina sia necessaria un'armonizzazione di quest'ultima tenendo anche conto dell'evoluzione della giurisprudenza in materia. Inoltre, fa presente che il provvedimento procederebbe ad un'equiparazione, attraverso una riduzione generale delle pene previste, di condotte ben diverse, non prendendo in considerazione le differenze esistenti tra le sostanze stupefacenti presenti alle tabelle II e IV e quelle presenti alle tabelle I e III di cui al citato testo unico. Evidenzia, inoltre, che particolarmente problematica appare essere l'esclusione per le condotte di lieve entità dell'arresto facoltativo di cui all'articolo 380, comma 1, lettera h), del Codice di procedura penale. Difatti, pur ritenendo condivisibile la previsione di misure attenuate nel caso di spaccio di cannabis, ritiene non idonea l'estensione di tali misure anche nel caso di spaccio di sostanze stupefacenti come la cocaina e l'eroina.
  Pertanto, pur ritenendo che il testo in esame sia in larga parte condivisibile, sottolinea la necessità di approfondire le problematiche testé evidenziate, al fine di giungere ad un testo migliore e maggiormente condiviso dalle forze politiche, e che non preveda pene troppo miti per condotte gravi come lo spaccio di cocaina, per di più poco coerenti con l'obiettivo di un contrasto efficace allo spaccio di stupefacenti. Ritenendo, quindi, che l'obbiettivo del testo in discussione non sia certo quello di depenalizzare lo spaccio di sostanze stupefacenti, si auspica che il Presidente, in qualità del relatore, si faccia carico delle problematiche esposte e proponga, per quando si arriverà alle proposte emendative riguardanti le parti del provvedimento in questione, soluzioni adeguate.

  Mario PERANTONI, presidente e relatore, ricordando che si è sempre dimostrato disponibile ad accogliere tutte le proposte di miglioramento del testo provenienti dai membri della Commissione, al fine di migliorarlo e di renderlo il più possibile condiviso, prende atto delle delicate criticità sollevate dall'onorevole Vazio e della validità delle argomentazioni da lui esposte. Fa quindi presente che esse sono già state oggetto di interlocuzioni informali e che le terrà in dovuta considerazione.

Pag. 74

  Pierantonio ZANETTIN (FI), ritenendo condivisibili le questioni sollevate dall'onorevole Vazio, rammenta la posizione del gruppo di Forza Italia, fortemente critico nei confronti del provvedimento in esame, come dimostrato dalle proposte emendative, e in particolare da quelle soppressive, presentate. Inoltre, evidenzia come l'intervento del collega che l'ha preceduto dimostri il vero intento dei presentatori del procedimento, cioè la liberalizzazione delle droghe, anche di quelle pesanti, che ritiene inaccettabile.

  Roberto TURRI (LEGA), alla luce dell'intervento svolto dal collega Vazio, si chiede se la posizione da lui espressa sia condivisa anche dal resto del gruppo del Partito Democratico e sottolinea che, al netto di interlocuzioni informali di cui non è a conoscenza, non gli sembra che in questa fase vi siano state proposte emendative, presentate da gruppi diversi dalla Lega, per superare le criticità evidenziate. Inoltre, ritiene che il fatto che le criticità riguardino l'articolo 2 del provvedimento in esame non può essere un pretesto utilizzato per affrontarle solo successivamente con la presentazione di emendamenti o di proposte di riformulazione all'ultimo momento. Pertanto, ritiene che, se l'intento è quello di una massima condivisione del provvedimento, è necessario rinviare l'esame ad un'altra seduta.

  Alfredo BAZOLI (PD), dando atto del fatto che il relatore ha sempre manifestato la volontà di trovare un ampio accordo tra le forze politiche sul provvedimento in esame e si è sempre dimostrato disponibile a recepire proposte di miglioramento del testo, ritiene che non ci sia nessuna ragione per rinviare l'esame delle proposte emendative, potendo le criticità sollevate dal collega Vazio essere affrontate successivamente, con quella disponibilità al confronto e alla discussione che è stata manifestata anche nel corso dell'esame di altri provvedimenti.

  Andrea COLLETTI (MISTO-A) chiede al Presidente in quale fase procedurale si trova la Commissione, non spiegandosi a che titolo stiano intervenendo i colleghi che l'hanno preceduto.

  Mario PERANTONI, presidente e relatore, specifica che gli interventi sono sull'ordine dei lavori.

  Martina PARISSE (CI), prendendo atto delle parole del collega Vazio, ritiene opportuno che, nel caso sia intenzione del relatore presentare proposte di riformulazione o emendamenti, ciò venga fatto nella seduta odierna così da poter dare alla Commissione, nella prossima seduta, la possibilità di esaminare compiutamente tutte le proposte di modifica al testo.

  Mario PERANTONI, presidente e relatore, rammentando che le proposte di riformulazione sono già state presentate dal relatore nel corso delle sedute precedenti, così come alcuni suoi emendamenti, fa presente che le parti del testo su cui sono state rilevate alcune perplessità sono già state oggetto di una proposta di riformulazione e che ci sarà la possibilità di migliorare il testo attraverso una nuova proposta di riformulazione.

  Flavio DI MURO (LEGA), intervenendo sull'emendamento Bazoli 1.15, ritiene che esso ponga un problema di sintassi, non armonizzandosi perfettamente con il testo del provvedimento, poiché l'avverbio aggiunto dall'emendamento andrebbe a collocarsi al di fuori delle virgole all'interno delle quali sono collocate le parole a cui esso si riferisce.

  Mario PERANTONI, presidente e relatore, ringraziando l'onorevole Di Muro per l'osservazione, fa presente che quella parte del testo è stata oggetto di una errata corrige che ha collocato correttamente le virgole nella frase. In ogni caso evidenzia che si tratta di una questione affrontabile eventualmente in sede di coordinamento formale del testo.

  La Commissione approva l'emendamento Bazoli 1.15 (vedi allegato)

Pag. 75

  Mario PERANTONI, presidente e relatore, costata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Cunial 1.16: si intende che vi abbiano rinunciato.

  La Commissione approva l'emendamento Sarli 1.17 (vedi allegato)

  Mario PERANTONI, presidente e relatore, costata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Sarli 1.18: si intende che vi abbiano rinunciato.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LEGA), nell'illustrare l'emendamento 1.19 a sua prima firma, fa presente che esso si pone l'obiettivo di regolamentare l'attività di coltivazione delle piante di cannabis attraverso la previsione dell'obbligo a carico del soggetto di comunicare diverse informazioni riguardanti l'attività di coltivazione al Prefetto territorialmente competente. Ritiene che tale procedura informativa sarebbe funzionale anche al fine di controllare che chi inizia una coltivazione lecita non inizi, anche se per ragioni dovute a necessità economiche, un'attività di spaccio su piccola scala e di evitare che, come accade attualmente, alcuni soggetti dediti allo spaccio, al fine di evitare sanzioni penali, inizino a coltivare nottetempo piante di cannabis su terreni di proprietà altrui. Inoltre, facendo presente che l'emendamento in discussione prevede misure effettive nel caso di mancata comunicazione all'autorità prefettizia, come la sospensione della patente di guida o della licenza di porto d'armi, ritiene che tali conseguenze pratiche siano dotate di un'efficacia deterrente maggiore rispetto a sanzioni detentive non particolarmente afflittive e difficilmente applicabili. In aggiunta, l'obbligo di comunicazione servirebbe anche a fare chiarezza rispetto all'effettivo titolare delle piante coltivate, poiché, in caso contrario, sarebbe difficile far rispettare il numero previsto di quattro piante, potendo il soggetto coltivatore coinvolgere fittiziamente il proprio nucleo familiare. Pertanto, essendo l'intento dell'emendamento quello di fare chiarezza nell'applicazione della normativa in questione, chiede le ragioni del dissenso dei Commissari che si oppongono all'approvazione di tale emendamento. Infine, precisando che il gruppo della Lega è contrario a monte all'introduzione della possibilità di coltivare piante di cannabis, ritiene che, nel caso in cui si voglia approvare tale provvedimento, sia necessario prevedere norme che rendano effettivo il controllo dello Stato sul rispetto delle regole previste.

  Roberto TURRI (LEGA), pur ribadendo la netta contrarietà del proprio gruppo al provvedimento nel suo complesso, ritiene particolarmente efficace l'emendamento proposto al fine di migliorare il testo in discussione, in particolare attraverso misure che facilitino l'attività di controllo e quella sanzionatoria. Pertanto, anche al fine di valutare un'eventuale riformulazione da parte del relatore, chiede che l'emendamento Paolini 1.19 venga accantonato.

  Mario PERANTONI, presidente e relatore, accogliendo la richiesta del collega Turri, fa presente che l'emendamento Paolini 1.19 deve intendersi accantonato.

  Manfredi POTENTI (LEGA), facendo presente di aver chiesto la parola sull'emendamento Paolini 1.19, in considerazione del suo accantonamento si riserva di intervenire in un momento successivo.

  Maria Teresa BELLUCCI (FDI), in considerazione dell'avvenuto accantonamento, si riserva di argomentare successivamente la posizione di Fratelli d'Italia sull'emendamento del collega Paolini.

  Gianluca VINCI (FDI), nel dichiarare la contrarietà del gruppo di Fratelli d'Italia, fa presente che l'emendamento Sodano 1.26, il cui testo è addirittura più lungo di quello della stessa proposta di legge in esame, potrebbe avere una sua qualche ragion d'essere in virtù della migliore tecnica normativa dimostrata. Ritiene tuttavia inaccettabile il suo contenuto, dal momento che tra le altre cose l'emendamento introduce un codice ATECO per la classificazione delle attività commerciali del mercato libero della cannabis e prevede la sola sanzionePag. 76 amministrativa in caso di violazione delle disposizioni in materia di detenzione personale e di consumo di cannabis. Nel sottolineare pertanto che l'emendamento Sodano 1.26 realizza una forzatura ulteriore in materia di legalizzazione della cannabis, ribadisce la contrarietà del suo gruppo.

  Michele SODANO (MISTO), nel sottolineare che l'emendamento a sua firma 1.26 rappresenta il futuro della regolamentazione della cannabis, fa presente che il suo contenuto è tratto dal testo di una proposta di legge in materia, di cui si è fatto promotore e che viene definita «manifesto collettivo». Precisando altresì che tale proposta di legge è stata ispirata alle esperienze di altri Paesi, a cominciare dagli Stati Uniti d'America, ritiene che oggi, oltre ad affrontare la questione della detenzione per uso personale della cannabis, si debba pensare anche a regolamentare il mercato. Si rivolge in particolare agli esponenti delle destre liberali, sottolineando l'importanza di disciplinare il mercato e di facilitare la libera impresa anche in questo settore, analogamente a quanto avviene per sostanze ben più pericolose, quali per esempio l'alcol. Precisa a tale proposito che da tale iniziativa deriverebbe un gettito fiscale di 6 miliardi di euro l'anno, che potrebbero essere destinati ad investimenti in settori strategici, con conseguente incremento significativo dei posti di lavoro. Nel richiamare in particolare l'esperienza del Colorado che dalla regolamentazione del mercato della cannabis ricava 1 miliardo di dollari all'anno, oltre ad un incremento del 50 per cento dei posti di lavoro nel settore turistico e alla possibilità di fare investimenti in settori importanti quali l'istruzione, invita i colleghi a riflettere sull'argomento, sulla scorta di quanto avviene in Paesi quali gli USA, il Canada e a breve anche in Germania. Si domanda pertanto cosa farà l'Italia quando anche l'Unione europea deciderà di sottrarre il mercato della cannabis alle mafie. Nel preannunciare il proprio ovvio voto favorevole, si dichiara curioso di comprendere e quale sarà la posizione dei colleghi del Movimento 5 Stelle e del Partito democratico. Sottolineando che si tratta soltanto di una questione di tempo, si dichiara lieto se la sua iniziativa contribuirà a determinare un dibattito in materia.

  Pierantonio ZANETTIN (FI) manifesta la contrarietà del gruppo di Forza Italia all'emendamento 1.26 che, a parere del collega Sodano, sarebbe caratterizzato da un'impostazione liberale. A tale proposito fa presente che su argomenti come quello in discussione non bastano i dati economici o fiscali, essendo indispensabile svolgere una valutazione di tenore etico ed educativo, con riguardo in particolare alle prospettive delle generazioni cui si darebbe libero accesso alla cannabis. Evidenzia come tutte le esperienze fin qui rappresentate dimostrino che ciò induce i giovani ad abusare delle sostanze stupefacenti e a passare al consumo delle cosiddette droghe pesanti. Nel ribadire pertanto l'esigenza di valutazioni etiche, che prescindano dalle esperienze degli altri Paesi e dal vantaggio in termini di gettito fiscale, fa presente che Forza Italia non può accedere all'impostazione proposta. In conclusione, preannuncia il voto contrario del suo gruppo.

  Roberto TURRI (LEGA) preannuncia il voto contrario anche da parte della Lega sull'emendamento 1.26, prendendo le distanze dalle valutazioni del collega Sodano, il quale ha inteso evidenziare i vantaggi economici che lo Stato ricaverebbe dalla vendita di droghe cosiddette leggere, il cui consumo a suo dire non provocherebbe danni. Fa presente che il suo gruppo non ammette sul tema in discussione valutazioni di tale natura, essendo convinto, a differenza del collega Sodano, che la liberalizzazione del consumo di droga non ha reso più ricchi i Paesi che l'hanno praticata. Con riguardo in particolare agli Stati Uniti d'America, gli risultano dati diversi da quelli appena esposti, senza considerare le ulteriori implicazioni connesse alla liberalizzazione delle droghe che per la Lega leggere non sono.

  Maria Teresa BELLUCCI (FDI), rispetto alle tante implicazioni del tema in oggetto, Pag. 77intende affrontare esclusivamente l'aspetto economico, benché non sia certamente quello che predilige, dal momento che a suo parere la tutela della persona deve essere preminente rispetto ad altri interessi. Precisa pertanto come l'affermazione secondo cui la legalizzazione della cannabis contribuisce all'incremento del PIL, non tenga conto della parte di spesa pubblica che necessariamente deve essere dedicata alla cura delle persone dipendenti da sostanze stupefacenti. Fa presente a tale proposito che i danni causati dal consumo di droghe sono documentati dalla scienza, rilevando come le indagini diagnostiche svolte sulla persona prima, dopo e durante l'assunzione di sostanze stupefacenti, abbiano evidenziato alterazioni in alcune aree del cervello, con riduzione delle capacità cognitive e attentive del soggetto, nonché l'insorgenza di patologie. Nel ribadire pertanto che ciò incide in maniera significativa sulla spesa sanitaria, come avviene in tutti i casi di dipendenza patologica, ivi inclusa l'assunzione di sostanze cannabinoidi, rileva come anche dal punto di vista economico la legalizzazione della cannabis comporti una perdita e non un beneficio. In conclusione, ritenendo importante che almeno in quest'aula si dica come stanno realmente le cose, guardando all'interezza degli interessi in campo, preannuncia il convinto voto contrario di Fratelli d'Italia.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LEGA), ritenendo di aver individuato in un articolo de Il fatto quotidiano del 2019 la fonte utilizzata dal collega Sodano nel suo precedente intervento, precisa che il Colorado, oltre a ricavare 1 miliardo di dollari in cinque anni dalla regolamentazione del mercato della cannabis, ha visto un incremento degli accessi al pronto soccorso nonché degli incidenti mortali in cui almeno uno dei soggetti coinvolti aveva assunto droga. Ciò precisato, ritiene che la liberalizzazione dell'accesso alla cannabis determini l'abbassamento della soglia di percezione della pericolosità della sostanza, la diminuzione dell'età media del consumatore e l'allargamento del mercato, con la conseguente tendenza a sperimentare droghe via via più pesanti. A tale proposito riporta la propria esperienza, sottolineando come tutti i giovani da lui difesi in sede penale abbiano dichiarato di aver iniziato con la cannabis per poi passare al consumo di droghe pesanti. Rilevando inoltre come rendere lecita una sostanza comporti inevitabilmente la sua maggiore accessibilità, ritiene innegabile che la liberalizzazione delle droghe determini anche un ampliamento del mercato. Aggiunge infine che le attuali tecniche in materia di modificazioni genetiche comportano ulteriori rischi, consentendo di coltivare piantine di cannabis che sono molto più pericolose per il cervello umano della marjuana.

  Martina PARISSE (CI) annuncia il voto contrario del suo gruppo, aggiungendo alle considerazioni del collega Paolini la convinzione che la nascita di un mercato legale non significhi necessariamente la scomparsa di quello illegale. Richiama pertanto l'esperienza di Paesi come il Colorado o come lo Stato di Washington in cui, anche dopo la legalizzazione dell'uso di sostanze stupefacenti, la quota di mercato illegale rimane molto elevata. Precisa inoltre che il prodotto venduto legalmente avrà, anche in considerazione dell'imposizione delle imposte, un prezzo più alto rispetto a quello che potrà essere fissato nel mercato illegale e che le organizzazioni criminali si organizzeranno di conseguenza per mantenere le proprie entrate in materia di droga. Ribadisce da ultimo che, come evidenziato dal collega Bellucci, il gettito derivante dalla legalizzazione della droga non tiene conto degli incrementi della spesa sanitaria.

  Andrea COLLETTI (MISTO-A), riferendosi all'intervento della collega Bellucci, fa presente che le entrate derivanti dal mercato della droga già pesano sul PIL e che si tratta quindi di trasferire tali entrate dalle mafie allo Stato. Nel precisare che lasciando la normativa inalterata si finisce per fare un favore alla mafia, rileva che l'emendamento del collega Sodano intende sottrarre potere alle organizzazioni criminali. Pertanto, a suo avviso, la vera domanda da porsi è se si voglia o meno sottrarre alle mafie il loro potere negoziale.

Pag. 78

  Flavio DI MURO (LEGA) dichiara in primo luogo di aver letto attentamente l'emendamento 1.26 del collega Sodano, attratto tra l'altro dalla bellissima rubrica del nuovo articolo 4-bis, intitolata «mercato libero della cannabis». Precisa a tale proposito di aver creduto inizialmente di comprendere cosa intendesse il collega per «libertà», immaginando che egli avesse individuato misure di semplificazione delle norme vigenti, per evitare gli ostacoli burocratici e favorire gli imprenditori. Fa presente che al contrario ha annotato ben 16 incombenze procedurali previste dall'emendamento. Rileva inoltre, come in aggiunta a queste e ad altre misure di semplificazione, sempre nell'ottica della libertà, si siano volute rendere partecipi anche la prefettura, l'Arma dei carabinieri e la Guardia di finanza. In conclusione, ritenendo che il titolo della rubrica poco si addica alla libertà e alla semplificazione evocate, invita il collega a ritirare l'emendamento 1.26, che ha finito per complicare la situazione tradendo la ratio che si era prefisso.

  Michele SODANO (MISTO) chiede di intervenire.

  Mario PERANTONI, presidente, fa presente al deputato Sodano che è già intervenuto per dichiarazione di voto.

  Michele SODANO (MISTO) chiede di intervenire per un solo minuto, essendo stato chiamato in causa personalmente in tutti gli interventi.

  Mario PERANTONI, presidente, precisa al deputato Sodano che egli non è stato offeso in alcun modo dai colleghi, essendosi questi ultimi limitati a criticare legittimamente l'emendamento a sua firma 1.26.

  La Commissione respinge l'emendamento Sodano 1.26.

  Mario PERANTONI, presidente, in considerazione dell'orario e del previsto avvio per le ore 15.30 dei lavori delle Commissioni riunite I e II, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.30.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI