CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 10 febbraio 2022
739.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e V)
COMUNICATO
Pag. 3

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Giovedì 10 febbraio 2022.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.15 alle 14.20.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 10 febbraio 2022. — Presidenza del presidente della V Commissione, Fabio MELILLI, indi del vicepresidente Giorgio LOVECCHIO. – Intervengono la sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Deborah Bergamini e la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Alessandra Sartore.

  La seduta comincia alle 14.35.

DL 228/2021: Disposizioni urgenti in materia di termini legislativi.
C. 3431 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 9 febbraio 2022.

  Fabio MELILLI, presidente, avverte innanzitutto che nell'odierna riunione congiunta degli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite si è convenuto di sconvocare la seduta prevista per domani mattina, e di riprendere l'esame sul provvedimento nel pomeriggio di lunedì 14 febbraio.
  Fa presente che, in tale contesto si è altresì convenuto di chiedere al Presidente della Camera uno slittamento della data di avvio della discussione in Assemblea sul provvedimento.
  Comunica che i deputati D'Ettore, Pettarin e Rizzone sottoscrivono le proposte emendative Topo 16.8 e Gregorio Fontana 18.031 e che i deputati D'Ettore e Rizzone sottoscrivono la proposta emendativa Tonelli 2.06; il deputato D'Ettore sottoscrive l'emendamento Bartolozzi 3.2; la deputata Bartolozzi sottoscrive l'emendamento Ferro 1.57; la deputata Palmisano sottoscrive l'emendamento Aresta 9.147.
  Avverte altresì che sono stati ritirati, prima dell'inizio della seduta, gli emendamenti Tucci 1.93, Iezzi 1.116, Ferraresi Pag. 41.89, Iezzi 1.61, Galizia 1.92, Di Muro 1.117, Tonelli 2.33, Ribolla 16.21, Iezzi 16.28, Patassini 16.32, Gastaldi 18.18, Gastaldi 18.015, De Lorenzo 19.04 e Lucchini 23.016.
  Ricorda che, come concordato in sede di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella seduta odierna saranno avviate le votazioni sulle proposte emendative segnalate dai gruppi, (https://www.camera.it/_dati/leg18/lavori/bollet/202201/emendamenti/html/0105/3431/3431s.htm) a partire da quelle riferite agli articoli da 16 a 23, nonché agli articoli 1 e 2.

  Daniela TORTO (M5S), relatrice per la V Commissione, anche a nome della relatrice Bordonali, in merito alle proposte emendative riferite all'articolo 16, esprime parere contrario sull'emendamento Maschio 16.19. Propone di accantonare l'emendamento Costa 16.26. Esprime parere contrario sull'emendamento Maschio 16.20. Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Fassina 16.9 e Pella 16.38. Propone di accantonare gli identici emendamenti Topo 16.8, Bazoli 16.31, Corneli 16.24, Schullian 16.25, Vitiello 16.7, Milanato 16.37, Navarra 16.14 e Cavandoli 16.29 e l'emendamento Colletti 16.27. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, degli identici emendamenti Marco Di Maio 16.4, Paolo Russo 16.36 e Montaruli 16.33 e dell'emendamento Ceccanti 16.1. Propone di accantonare l'emendamento Verini 16.13. Passando alle proposte emendative riferite all'articolo 17, propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Palmieri 17.02. Passando alle proposte emendative riferite all'articolo 18, propone di accantonare l'emendamento Cillis 18.17. Esprime parere contrario sugli identici emendamenti Marco Di Maio 18.8 e Montaruli 18.21, sugli identici emendamenti Incerti 18.5, Gadda 18.9 e Spena 18.25 e sull'emendamento Anna Lisa Baroni 18.24. Propone di accantonare gli articoli aggiuntivi Marco Di Maio 18.06, Golinelli 18.016, Ubaldo Pagano 18.07, Navarra 18.08, Molinari 18.021, Spena 18.025, Cenni 18.030, Gregorio Fontana 18.031 e Schullian 18.01. Passando alle proposte emendative riferite all'articolo 19, propone di accantonare gli emendamenti Lupi 19.3 e D'Ettore 19.4, nonché gli articoli aggiuntivi Magi 19.05 e D'Ettore 19.06 e 19.07. Passando alle proposte emendative riferite all'articolo 20, propone di accantonare l'emendamento Bitonci 20.6. Esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo Trano 20.05. Esprime parere favorevole sugli identici articoli aggiuntivi Calabria 20.020, Lucaselli 20.06 e Comaroli 20.02. Propone di accantonare gli identici articoli aggiuntivi Pella 20.022, Cestari 20.09 e Trancassini 20.015. Passando alle proposte emendative riferite all'articolo 21, propone di accantonare gli identici emendamenti Muroni 21.3, D'Attis 21.20, Labriola 21.22, De Giorgi 21.1, Fregolent 21.13, Boccia 21.17, Vianello 21.12, Emellino 21.2 e Cassese 21.18. Esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo De Toma 21.036. Passando alle proposte emendative riferite all'articolo 22, propone di accantonare l'emendamento Prisco 22.7, gli identici emendamenti Raduzzi 22.2 e Billi 22.4 e gli identici emendamenti Shullian 22.8 e Zucconi 22.6. Passando alle proposte emendative riferite all'articolo 23, esprime parere contrario sugli identici articoli aggiuntivi Trano 23.05, Vallascas 23.06, Foti 23.017, Mazzetti 23.018 e Gagliardi 23.022 e sugli articoli aggiuntivi De Barba 23.04, Vallascas 23.07 e 23.08 e Trancassini 23.012.

  Simona BORDONALI (LEGA), relatrice per la I Commissione, anche a nome della relatrice Torto, in merito alle proposte emendative riferite all'articolo 1, propone di accantonare l'emendamento Mura 1.101. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'emendamento Carla Cantone 1.102. Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Muroni 1.18, Fornaro 1.52, Di Giorgi 1.65 e Trano 1.48. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, degli emendamenti Deidda 1.74 e Giovanni Russo 1.58. Propone di accantonare l'emendamento Cannizzaro 1.164. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'emendamento Montaruli 1.130. Propone di accantonare l'emendamento Gallo 1.99. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, degliPag. 5 emendamenti Raciti 1.34 e Trano 1.108. Propone di accantonare l'emendamento Ubaldo Pagano 1.66. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, degli emendamenti Prisco 1.83 e Piera Aiello 1.5. Propone di accantonare gli emendamenti Comaroli 1.40 e Ubaldo Pagano 1.69, gli identici emendamenti Ubaldo Pagano 1.87, Iezzi 1.115 e Paolo Russo 1.141, nonché l'emendamento Buratti 1.59. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'emendamento De Menech 1.88. Propone di accantonare gli identici emendamenti Pella 1.186 e Fassina 1.187, gli identici emendamenti Pella 1.154 e Ceccanti 1.26, gli emendamenti Rizzo 1.119, Pagani 1.6 e Costa 1.105. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, degli identici emendamenti Colletti 1.106 e Forciniti 1.29, degli emendamenti Forciniti 1.30, Baldini 1.35 e Forciniti 1.31. Propone di accantonare l'emendamento Prisco 1.123. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'emendamento Colletti 1.107. Propone di accantonare gli emendamenti Prestigiacomo 1.159, Ferro 1.57, Bruno Bossio 1.104 e Tasso 1.2. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'emendamento Tasso 1.1. Propone di accantonare gli emendamenti Bordo 1.32, Siracusano 1.179, Cannizzaro 1.156 e 1.157, Piccoli Nardelli 1.42, Sarro 1.146 e Tartaglione 1.174. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'emendamento Villarosa 1.23. Propone di accantonare gli emendamenti Sarro 1.163, Sodano 1.15 e Del Sesto 1.121. Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Trancassini 1.56, Lupi 1.137 e Squeri 1.151. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'emendamento Montaruli 1.135. Propone di accantonare l'emendamento Giacometto 1.145. Formula un invito al ritiro dell'emendamento Pella 1.147. Propone di accantonare gli identici articoli aggiuntivi Iezzi 1.013, Pezzopane 1.07, Pella 1.026 e Ruffino 1.037. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, degli articoli aggiuntivi Ciaburro 1.016 e Rizzetto 1.018. Propone di accantonare gli articoli aggiuntivi Rizzetto 1.019 e D'Attis 1.030. Passando alle proposte emendative riferite all'articolo 2, esprime parere favorevole sull'emendamento Prisco 2.23. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'emendamento Prisco 2.24. Propone di accantonare l'emendamento Lovecchio 2.27. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, degli identici emendamenti Ruffino 2.4, Miceli 2.22, Manzo 2.28, Prisco 2.39 e Pella 2.41. Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Enrico Borghi 2.5 e Tonelli 2.35, nonché sugli identici emendamenti Pagani 2.7 e Silvestroni 2.21. Propone di accantonare gli emendamenti Tonelli 2.30 e Giuliano 2.29, nonché gli articoli aggiuntivi Tonelli 2.06, Pagani 2.03, Ruggiero 2.05 e D'Attis 2.08.

  La sottosegretaria Deborah BERGAMINI esprime parere conforme a quello delle relatrici.

  Fabio MELILLI, presidente, dispone, pertanto, l'accantonamento dell'emendamento Costa 16.26, degli identici emendamenti Topo 16.8, Bazoli 16.31, Corneli 16.24, Schullian 16.15, Vitiello 16.7, Milanato 16.37, Navarra 16.14 e Cavandoli 16.29, dell'emendamento Colletti 16.27, dell'emendamento Verini 16.13, dell'articolo aggiuntivo Palmieri 17.02, dell'emendamento Cillis 18.17, degli articoli aggiuntivi Marco Di Maio 18.06, Golinelli 18.016, Ubaldo Pagano 18.07, Navarra 18.08, Molinari 18.021, Spena 18.025, Cenni 18.030, Gregorio Fontana 18.031 e Schullian 18.01, degli emendamenti Lupi 19.3 e D'Ettore 19.4, degli articoli aggiuntivi Magi 19.05 e D'Ettore 19.06 e 19.07, dell'emendamento Bitonci 20.6, degli identici articoli aggiuntivi Pella 20.022, Cestari 20.09 e Trancassini 20.015, degli identici emendamenti Muroni 21.3, D'Attis 21.20, Labriola 21.22, De Giorgi 21.1, Fregolent 21.13, Boccia 21.17, Vianello 21.12, Emellino 21.2 e Cassese 21.18, dell'emendamento Prisco 22.7, degli identici emendamenti Raduzzi 22.2 e Billi 22.4, degli identici emendamenti Shullian 22.8 e Zucconi 22.6, dell'emendamento Mura 1.101, dell'emendamento Cannizzaro 1.164, dell'emendamento Gallo 1.99, Pag. 6degli emendamenti Ubaldo Pagano 1.66, Comaroli 1.40 e Ubaldo Pagano 1.69, degli identici emendamenti Ubaldo Pagano 1.87, Iezzi 1.115 e Paolo Russo 1.141, nonché dell'emendamento Buratti 1.59, degli identici emendamenti Pella 1.186 e Fassina 1.187, degli identici emendamenti Pella 1.154 e Ceccanti 1.26, degli emendamenti Rizzo 1.119, Pagani 1.6, Costa 1.105, Prisco 1.123, Prestigiacomo 1.159, Ferro 1.57, Bruno Bossio 1.104, Tasso 1.2, Bordo 1.32, Siracusano 1.179, Cannizzaro 1.156 e 1.157, Piccoli Nardelli 1.42, Sarro 1.146, Tartaglione 1.174, Sarro 1.163, Sodano 1.15, Del Sesto 1.121, Giacometto 1.145, nonché degli identici articoli aggiuntivi Iezzi 1.013, Pezzopane 1.07, Pella 1.026 e Ruffino 1.037, degli articoli aggiuntivi Rizzetto 1.019 e D'Attis 1.030, dell'emendamento Lovecchio 2.27, degli emendamenti Tonelli 2.30 e Giuliano 2.29, nonché degli articoli aggiuntivi Tonelli 2.06, Pagani 2.03, Ruggiero 2.05 e D'Attis 2.08.
  Avverte, infine, che il gruppo Italia Viva ha ritirato tutte le proposte emendative sulle quali le relatrici e il Governo hanno formulato un invito al ritiro o espresso parere contrario, vale a dire le proposte emendative Baldini 1.35, Marco Di Maio 16.4 e 18.8, Gadda 18.9 e Del Barba 23.04.

  Emanuele PRISCO (FDI), illustrando l'emendamento Maschio 16.9, evidenzia che esso è volto a rendere stabile la disciplina finalizzata all'avvio del processo telematico, consentendo al giudice di decidere da remoto, a prescindere dalla situazione di emergenza causata dalla pandemia. A suo avviso, tale proposta emendativa, inserendosi nella normativa recentemente approvata dal Parlamento, è volta a dare maggiore certezza e stabilità agli operatori del diritto.

  Andrea COLLETTI (MISTO-A) sottoscrive l'emendamento Maschio 16.19.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Maschio 16.19.

  Emanuele PRISCO (FDI), illustrando l'emendamento Maschio 16.20, evidenzia che esso è volto a prorogare ulteriormente, rispetto a quanto già previsto dal testo in esame, le disposizioni in materia di processo civile e penale di cui all'articolo 16, comma 1. Segnala che, anche in questo caso, come per l'emendamento precedente, la proposta emendativa punta a dare maggiore organicità alle scelte operate dal legislatore in materia di giustizia.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l'emendamento Maschio 16.20 ed approvano gli identici emendamenti Fassina 16.9 e Pella 16.38 (vedi allegato).

  Emanuele PRISCO (FDI), illustrando l'emendamento Montaruli 16.33, evidenzia che esso è volto a cancellare le sanzioni per tardivo pagamento dei tributi locali e del canone patrimoniale unico. In proposito, ritiene che, nel momento di grave difficoltà economica che il nostro Paese sta attraversando a causa della crisi energetica, tale proposta emendativa risponde alle esigenze dei cittadini e delle imprese.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) rileva che gli emendamenti in esame attengono a un tema molto serio e meritevole di approfondimento, la cui importanza è avvertita non soltanto da Fratelli d'Italia, come testimoniato dalla presentazione di identiche proposte emendative anche da parte di altri gruppi del centrodestra nonché di Italia Viva.
  A fronte dell'elevato numero di proposte emendative accantonate giudica incomprensibile che non si sia ritenuto opportuno un ulteriore approfondimento anche sugli emendamenti in esame ed esprime la propria preoccupazione, anche per quanto riguarda il seguito dell'esame, per il parere contrario espresso.
  Rileva come il tema delle cartelle esattoriali sia estremamente delicato e ritiene che il rifiuto di affrontare tale tema sarebbe incomprensibile per i cittadini.
  Sottolinea peraltro come la scelta di esprimere parere contrario sia miope anche dal punto di vista finanziario, in quanto gli emendamenti in esame prevedono che le sanzioni e gli interessi non si applichino ai pagamenti tardivi effettuati entro il 30 giugno,Pag. 7 al fine di incentivare i contribuenti a regolarizzare la propria posizione entro tale data.
  Alla luce di tali considerazioni, e considerata altresì la fase di grave difficoltà economica in cui versano le imprese nella fase attuale, chiede l'accantonamento degli emendamenti in esame al fine di un ulteriore approfondimento.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Paolo Russo 16.36 e Montaruli 16.33.

  Fabio MELILLI (PD), presidente, avverte che l'emendamento Ceccanti 16.1 è stato ritirato dal presentatore.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), intervenendo sull'emendamento Montaruli 18.21, di cui è cofirmatario, rileva come esso preveda la proroga al 1° gennaio 2023 del termine per l'adozione dei decreti ministeriali di attuazione della disciplina sul monitoraggio delle operazioni di carico e scarico delle farine di cereali.
  Sottolinea come l'emendamento in esame recepisca le proposte provenienti dalla filiera della trasformazione dei cereali, la cui importanza nell'ambito del settore agroalimentare e dell'intero sistema produttivo del nostro Paese è evidente.
  Chiede pertanto l'accantonamento dell'emendamento in esame affinché, anche attraverso un'eventuale riformulazione, possano essere individuate soluzioni che vadano incontro alle esigenze del settore.

  Fabio MELILLI (PD), presidente, concordi il Governo e le relatrici, dispone l'accantonamento dell'emendamento Montaruli 18.21, nonché, vertendo su materia analoga, degli identici emendamenti Incerti 18.5 e Spena 18.25.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Anna Lisa Baroni 18.24.

  Raffaele TRANO (MISTO-A), intervenendo sul suo articolo aggiuntivo 20.05, rileva come esso sia volto a prevedere la proroga di sei mesi del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, in considerazione del fatto che il valore di tale Fondo ammonta a 225 miliardi, cifra che evidenzia anche lo stato di sofferenza delle imprese.
  Sottolinea come le imprese abbiano fatto ampio ricorso a tale strumento finanziario e come esso debba continuare a svolgere la propria attività, anche in considerazione della revisione al ribasso da parte dell'Istat delle previsioni sulla crescita del PIL, a causa dell'aumento del costo dell'energia, dell'interruzione delle forniture, della ripresa dell'inflazione e della diminuzione della propensione al consumo a causa del protrarsi dell'emergenza sanitaria.
  Sottolinea, a conferma della gravità della situazione, come anche il quotidiano La Repubblica, notoriamente allineato alle posizioni del Governo, abbia parlato di una tempesta perfetta per le imprese.
  Dichiara, quindi, di non comprendere le ragioni del parere contrario su una proposta volta a dare alle imprese sei mesi di respiro, evitando che esse, a causa dell'aumento del costo delle materie prime e dell'esposizione nei confronti delle banche, finiscano per scomparire.
  Rivolge un appello ai componenti delle Commissioni affinché comprendano l'estrema importanza del tema posto e chiede l'accantonamento dell'emendamento in esame o, in subordine, di conoscere le ragioni del parere contrario.
  Giudica incomprensibile l'atteggiamento del Governo, che sembra volto a far fallire il sistema produttivo italiano per poi svendere le imprese ai competitori stranieri, ad esempio francesi, come è già accaduto.
  Stigmatizza con forza la disattenzione dei rappresentati del Governo presenti alla seduta e l'atteggiamento di strafottenza da parte di chi siede al banco della Presidenza.

  Fabio MELILLI (PD), presidente, invita il deputato Trano a utilizzare un linguaggio adeguato e rileva come i rappresentati del Governo potranno rispondere alle sue osservazioni al termine dell'intervento.

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  Raffaele TRANO (MISTO-A) ribadisce la richiesta di chiarire le ragioni del parere contrario.

  La sottosegretaria Alessandra SARTORE, dopo aver assicurato di aver seguito con attenzione l'intervento del deputato Trano, rileva come il parere contrario derivi da un lato dalla mancata quantificazione degli oneri finanziari e dall'altro dall'inidoneità delle coperture proposte.

  Francesco FORCINITI (MISTO-A) rileva come qualora il parere contrario sia effettivamente motivato dalle ragioni esposte dalla rappresentante del Governo non dovrebbero esservi difficoltà ad accogliere la richiesta di accantonamento al fine di un ulteriore approfondimento.
  Ritiene, infatti, che qualora vi sia la volontà politica di venire incontro al mondo delle piccole e medie imprese, differenziandosi dal Presidente del Consiglio dei ministri il quale nutre notoriamente nei confronti di tale mondo un vero e proprio odio, non sia difficile individuare le coperture idonee.

  Andrea COLLETTI (MISTO-A) ritiene logicamente contradditoria la motivazione addotta a sostegno del parere contrario, facendosi contestualmente in essa riferimento alla mancata quantificazione degli oneri e all'inidoneità delle coperture.
  Dopo aver rilevato come la quantificazione degli oneri possa essere ricavata dal precedente provvedimento di proroga, invita a prendere consapevolezza della situazione di grave difficoltà che stanno attraversando gli operatori economici, per molti dei quali, ad esempio nel settore della ristorazione, risulta più conveniente chiudere l'attività per alcuni mesi, data l'insostenibilità non soltanto dei costi fissi ma anche di quelli variabili, a causa dell'aumento del costo dell'energia.
  Richiama il ruolo insostituibile per il Paese svolto dal tessuto delle piccole e medie imprese, che creano lavoro, non delocalizzano e pagano le imposte e i contributi previdenziali e assistenziali.
  Sottoscrive, quindi, l'articolo aggiuntivo Trano 20.05

  Raffaele TRANO (MISTO-A) chiede al Governo di chiarire se vi sia o meno la volontà politica di estendere la proroga del fondo di garanzia a favore delle piccole e medie imprese. Si chiede, infatti, per quale ragione – se il problema, a detta del Governo, riguarda solo la copertura – non vi siano margini per l'accantonamento del suo articolo aggiuntivo 20.05.

  La sottosegretaria Alessandra SARTORE ribadendo il parere contrario del Governo sull' articolo aggiuntivo Trano 20.05, rileva che, indipendentemente dalla quantificazione, il problema è rappresentato da una copertura inidonea e dal fatto che l'intervento previsto da tale proposta emendativa appare molto oneroso.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), nel sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Trano 20.05, auspica una riflessione ulteriore del Governo – al quale rivolge comunque un ringraziamento per la disponibilità al confronto mostrata – considerata la centralità del tema in discussione.

  Daniela TORTO (M5S), relatrice per la V Commissione, accoglie la proposta di accantonare l'articolo aggiuntivo Trano 20.05.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, dispone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Trano 20.05.
  Prende atto che il deputato Ubaldo Pagano nonché i componenti del gruppo del PD sottoscrivono l'articolo aggiuntivo Comaroli 20.02, che la deputata Manzo nonché i deputati del gruppo M5S sottoscrivono l'articolo aggiuntivo Calabria 20.020 e che i deputati Trano, Colletti, Raduzzi e Forciniti sottoscrivono l'articolo aggiuntivo Lucaselli 20.06.

  Le Commissioni approvano gli identici articoli aggiuntivi Calabria 20.020, Lucaselli 20.06 e Comaroli 20.02 (vedi allegato).

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  Paolo TRANCASSINI (FDI) illustrando l'articolo aggiuntivo De Toma 21.036, di cui è cofirmatario, ne auspica l'accantonamento, riguardando il tema importante del rinnovo delle concessioni per il commercio nelle aree pubbliche. Non comprende il parere contrario su una proposta emendativa volta a rilanciare un settore strategico dell'economia che è stato particolarmente colpito dalla crisi epidemiologica.

  Flavio DI MURO (LEGA), osservato che il tema posto dall'articolo aggiuntivo De Toma 21.036 è condivisibile, si dichiara convinto che il Governo non intenda eludere la questione, avendo espresso parere contrario probabilmente per la particolare formulazione della proposta emendativa, che appare suscettibile di recare problemi ad alcuni comuni, o fondandosi sulla considerazione che sarebbe opportuno trattare la questione in un altro strumento normativo, tra cui il «decreto concorrenza», attualmente all'esame del Senato.

  Stefano FASSINA (LEU), dopo aver ricordato che il settore interessato è escluso dall'applicazione della direttiva Bolkestein e che su tale argomento è già in corso una discussione al Senato, auspica il ritiro dall'articolo aggiuntivo De Toma 21.036, in vista della presentazione di un ordine del giorno che metta in evidenza la questione, evidenziando il primato della normativa nazionale. Ricorda, infatti, che su tale tema vige una legge dello Stato, con la quale i pareri dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato appaiono in conflitto.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) ritiene opportuno accantonare l'articolo aggiuntivo De Toma 21.036, anche per comprendere se vi siano margini per una piena condivisione di un ordine del giorno sul punto e la conseguente accettazione da parte del Governo.

  Daniela TORTO (M5S), relatrice per la V Commissione, accoglie la proposta di accantonamento dell'articolo aggiuntivo De Toma 21.036.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, dispone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo De Toma 21.036.

  Emanuele PRISCO (FDI), illustrando l'articolo aggiuntivo Foti 23.017, di cui è cofirmatario, auspica un cambiamento del parere delle relatrici e del Governo su di esso.

  Raffaele TRANO (MISTO-A) illustrando il suo articolo aggiuntivo 23.05, evidenzia che esso mira ad estendere l'efficacia degli incentivi per la valorizzazione edilizia, favorendo processi di rigenerazione urbana, in chiave energetica e antisismica, e interventi di sostituzione edilizia.

  Le Commissioni respingono gli identici articoli aggiuntivi Trano 23.05, Vallascas 23.06, Foti 23.017, Mazzetti 23.018 e Gagliardi 23.022.

  Raffaele TRANO (MISTO-A) illustrando l'articolo aggiuntivo Vallascas 23.07, di cui è cofirmatario, osserva che esso è volto a prevedere la proroga di misure di agevolazione fiscale in materia di compravendita della prima casa.

  Le Commissioni respingono l'articolo aggiuntivo Vallascas 23.07.

  Raffaele TRANO (MISTO-A), illustrando l'articolo aggiuntivo Vallascas 23.08, di cui è cofirmatario, rileva che esso mira ad estendere la proroga delle agevolazioni fiscali a favore dell'acquisto della prima casa da parte dei giovani, chiedendone quantomeno l'accantonamento.

  Le Commissioni respingono l'articolo aggiuntivo Vallascas 23.08.

  Emanuele PRISCO (FDI) illustra l'articolo aggiuntivo Trancassini 23.012, di cui è cofirmatario, volto ad integrare le risorse destinate ai comuni per il finanziamento dei progetti di rigenerazione urbana, molti dei quali – pur essendo stati ammessi al bando – non risultano tuttavia allo stato cantierabili. Nel sottolineare come i progettiPag. 10 esclusi dal finanziamento riguardino in larghissima parte quelli presentati dai comuni del Centro Nord, evidenzia come la misura proposta dal citato articolo aggiuntivo consentirebbe di determinare un positivo shock sistemico nella realizzazione di opere pubbliche anche di piccole dimensioni, che spesso risultano anche di più agevole esecuzione, in sinergia con le risorse all'uopo stanziate anche dal Piano nazionale di ripresa e resilienza ed applicando le norme di semplificazione procedurale ed amministrativa di recente introduzione nel nostro ordinamento. Invita pertanto il Governo e la maggioranza a compiere un ulteriore approfondimento sulla tematica affrontata dalla proposta emendativa in esame, accantonando l'articolo aggiuntivo Trancassini 23.012.

  Augusta MONTARULI (FDI) richiama l'attenzione dei membri delle Commissioni riunite, ed in particolare di quelli appartenenti al gruppo della Lega Nord, sulla rilevante tematica oggetto dell'articolo aggiuntivo Trancassini 23.012, di cui è cofirmataria, alla luce delle posizioni pubblicamente assunte dal loro capogruppo alla Camera, Riccardo Molinari, anche tramite dichiarazioni ai mezzi di informazione, con le quali ha fornito ampie rassicurazioni circa la volontà del Governo di soddisfare integralmente i progetti di rigenerazione urbana presentati dagli enti locali, ivi comprese le opere sinora ammesse al bando ma non ancora finanziate. Nell'esprimere rammarico per la totale assenza di sensibilità manifestata dai relatori e dal Governo sulla delicata tematica affrontata dall'articolo, aggiuntivo Trancassini 23.012, auspica pertanto possa esservi un ripensamento del parere contrario in precedenza formulato, evidenziando come l'esclusione dei progetti presentati sia avvenuta in applicazione del cosiddetto indice di vulnerabilità, che appare oramai evidentemente inadeguato a rappresentare le reali esigenze dei singoli territori ed ha viceversa determinato una vistosa distorsione nella ripartizione delle risorse tra i comuni delle diverse aree del Paese.

  Fabio MELILLI, presidente, si limita ad osservare che in ipotesi è naturalmente nella facoltà dei relatori o del Governo intervenire sul tema oggetto dell'articolo aggiuntivo Trancassini 23.012, eventualmente tramite la presentazione di apposite proposte emendative.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) tiene a precisare che, essendo quello del rifinanziamento delle risorse destinate ai progetti comunali di rigenerazione urbana un tema in questa sede posto esclusivamente dal gruppo di Fratelli d'Italia con la presentazione dell'articolo aggiuntivo 23.012 a sua prima, la cui approvazione costituirebbe un notevole volano per l'intera economia nazionale e i cui oneri risultano provvisti di adeguata copertura finanziaria, qualora vi fosse da parte del Governo e della sua maggioranza parlamentare l'intenzione di aderire alle finalità dello stesso, ciò non potrebbe che avvenire, per una elementare forma di rispetto istituzionale, attraverso la riformulazione della predetta proposta emendativa 23.012 a sua prima firma. In tale quadro, invita pertanto i relatori e i rappresentanti del Governo a valutare attentamente la possibilità di procedere all'accantonamento dell'articolo aggiuntivo a sua prima firma 23.012.

  Massimo BITONCI (LEGA) ricorda che nella seduta di ieri la Camera ha approvato a larghissima maggioranza le abbinate mozioni in materia di investimenti per i progetti di rigenerazione urbana, impegnando chiaramente il Governo a finanziare anche i progetti al momento esclusi dai fondi in applicazione del discutibile indice di vulnerabilità sociale, avulso da qualsivoglia valutazione di ordine qualitativo, evidenziando come peraltro sulla predetta questione sia già in avanzato stato di interlocuzione il confronto tra il Governo medesimo e i rappresentati dell'ANCI e dell'UPI. Tanto premesso, nel rammentare come i progetti esclusi dal finanziamento attengono in larghissima prevalenza a quelli presentati da comuni ubicati nel Centro Nord del nostro Paese, auspica che, attesa la rilevanza del tema, se non nell'ambito Pag. 11del presente provvedimento, possa più verosimilmente addivenirsi ad una soluzione nel senso sopra indicato nell'esame del decreto-legge n. 4 del 2022 cosiddetto «Ristori-ter», il cui iter è attualmente in corso presso il Senato, introducendo in quella sede anche i necessari criteri correttivi alla distorta ripartizione delle risorse complessivamente destinate ai progetti di rigenerazione urbana da parte dei comuni.

  Roberto PELLA (FI), associandosi integralmente alle considerazioni svolte dal deputato Bitonci e ricordando come nella seduta di ieri la Camera abbia approvato a larghissima maggioranza e con l'astensione del gruppo di Fratelli d'Italia le abbinate mozioni in materia di investimenti per i progetti di rigenerazione urbana, auspica che in sede di conversione del citato decreto-legge n. 4 del 2022 possano essere introdotte al Senato specifiche disposizioni nel senso del rifinanziamento dei progetti allo stato esclusi, tramite scorrimento delle graduatorie previste dai bandi. Nel sottolineare come pertanto sulla tematica in questione vi sia la più completa attenzione da parte dei gruppi tanto di Forza Italia quanto della Lega, come dimostra un emendamento da lui stesso presentato ed approvato all'ultimo disegno di legge di bilancio, volto per l'appunto a rifinanziare i progetti comunali di rigenerazione urbana in misura pari a 300 milioni di euro per l'anno 2022, ricorda conclusivamente che anche nel corso dell'audizione di ieri presso la Commissione bilancio della Camera del presidente dell'ANCI, Antonio De Caro, nell'ambito dell'esame della Relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) è stata richiamata l'opportunità di procedere quanto prima ad una profonda revisione dei criteri di riparto delle risorse a tal fine destinate.

  Ubaldo PAGANO (PD), nel richiamare anch'egli le considerazioni emerse nel corso della citata audizione di ieri del presidente dell'ANCI, osserva che l'attuale ripartizione delle risorse destinate ai progetti comunali di rigenerazione urbana è legata ad un preciso finanziamento previsto in legge di bilancio, che prescinde dalle risorse al riguardo stanziate anche nel PNRR. Pur condividendo in linea di massima l'opportunità di procedere ad una revisione del cosiddetto indice di vulnerabilità sociale, ad esempio ad esso sostituendo l'indice di deprivazione, ritiene tuttavia imprescindibile che la politica adotti criteri di ponderazione delle risorse tra i diversi territori, ponendo comunque prevalente attenzione a quelli maggiormente svantaggiati, in modo da evitare dannose distorsioni, quale quella che si è di recente registrata in sede di pubblicazione del bando per i progetti di ricerca, in base al quale circa l'80 per cento delle risorse in proposito complessivamente stanziate dal PNRR sono andate a beneficio esclusivo di enti di ricerca operanti nel Nord Italia. In linea generale, osserva infine che la destinazione prioritaria di risorse alle regioni o ai comuni del nostro Mezzogiorno attiene solo ai cosiddetti fondi territorializzabili, che rappresentano peraltro solo una quota degli stanziamenti complessivi del PNRR.

  Emanuele PRISCO (FDI), nel richiamarsi alle considerazioni in precedenza già espresse e non potendo fare a meno di rimarcare una certa divergenza di vedute sul tema della rigenerazione urbana tra le diverse forze politiche dell'attuale maggioranza di Governo, ritiene che il preciso indirizzo scaturente dalle abbinate mozioni in materia di investimenti per i progetti di rigenerazione urbana approvate nella seduta di ieri dalla Camera dei deputati potrebbe a suo avviso già trovare recepimento in sede di conversione del presente decreto-legge, eventualmente proprio tramite una riformulazione dell'articolo aggiuntivo Trancassini 23.012, con la condivisione anche degli altri gruppi parlamentari. In tale quadro, propone pertanto di accantonare la predetta proposta emendativa, se non altro al fine di mantenere comunque aperta una possibilità di intervento nella malaugurata ipotesi in cui, diversamente da quanto ad esempio prospettato dall'onorevole Bitonci, al Senato non si dovesse essere in grado di approvare specifiche disposizioni nel senso richiesto durante l'esame del decreto-legge n. 4 del 2022, cosiddetto Ristori-ter.

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  Paolo TRANCASSINI (FDI), intervenendo sull'articolo aggiuntivo 23.012, nel sottolineare la condivisione della posizione di Fratelli d'Italia da parte della generalità dei gruppi, chiede di accantonare la proposta emendativa, tenuto conto che è emerso nel dibattito che il Governo sta cercando di reperire le risorse necessarie a copertura.
  Nell'affermare inoltre che è compito dell'opposizione rilevare le contraddizioni presenti nella maggioranza che paralizzano l'approvazione di misure tempestive, evidenzia le posizioni differenti sul tema illustrate in precedenza dai colleghi di maggioranza.

  Le Commissioni respingono l'articolo aggiuntivo Trancassini 23.012.

  Fabio MELILLI, presidente, prende atto che i presentatori ritirano l'emendamento Carla Cantone 1.102.

  Le Commissioni approvano gli identici emendamenti Muroni 1.18, Fornaro 1.52, Di Giorgi 1.65 e Trano 1.48 (vedi allegato).

  Emanuele PRISCO (FDI), illustrando l'emendamento Deidda 1.74, evidenzia che è volto a prorogare al 31 dicembre 2022 i contratti del personale militare impegnato nelle attività di contrasto alla pandemia. Nel ricordare che si tratta di medici, infermieri, biologi che hanno risposto alle necessità della campagna vaccinale, operando anche nelle aree colpite dal sisma, invita ad approvare la proposta emendativa per riconoscenza nei confronti del loro impegno e per evitare di ritornare alla situazione di carenza di personale sanitario sussistente prima della pandemia.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Deidda 1.74.

  Emanuele PRISCO (FDI), illustrando l'emendamento Giovanni Russo 1.58, sottolinea che anche tale proposta emendativa, come la precedente, propone di prorogare al 31 dicembre 2022 i contratti del personale militare assunto per contrastare la pandemia. Quindi, per le ragioni già illustrate, fa presente l'opportunità di evitare che tale personale rimanga senza occupazione, dopo aver contribuito con merito alla realizzazione dei servizi erogati dallo Stato durante la crisi pandemica.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), nell'associarsi alle osservazioni del collega Prisco, sottolinea l'irrazionalità dei provvedimenti del Governo che, da un lato, non rinnova i contratti al personale militare impiegato nella campagna di contrasto alla pandemia come se presupponesse l'avvenuta cessazione del contagio, mentre, nello stesso tempo, proroga lo stato di emergenza e l'applicazione delle misure restrittive.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Giovanni Russo 1.58.

  Augusta MONTARULI (FDI) chiede ai relatori e al Governo di rivalutare il parere che hanno espresso sul suo emendamento 1.130 concernente la proroga del raddoppio del valore dei beni ceduti e dei servizi prestati dall'azienda ai lavoratori dipendenti che non concorre alla formazione del reddito.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Montaruli 1.130.

  Fabio MELILLI, presidente, prende atto che i presentatori ritirano l'emendamento Raciti 1.34.

  Raffaele TRANO (MISTO-A), nell'illustrare il suo emendamento 1.108, fa presente che esso è volto a consentire lo scorrimento delle graduatorie dei candidati risultati idonei nei concorsi per ufficiali dell'esercito. Evidenzia che, nonostante si tratti di giovani qualificati con competenze specifiche nel settore militare che hanno superato prove di concorso selettive nel periodo della pandemia, non vengono assunti per motivi burocratici, a differenza che altri corpi militari, come la Guardia di Finanza, che invece prevedono tale scorrimento.

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  Le Commissioni respingono l'emendamento Trano 1.108.

  Emanuele PRISCO (FDI), illustrando il suo emendamento Prisco 1.83, chiede ai relatori e al Governo quale sia la ragione del parere contrario. Nel rammentare la necessità di un numero di personale adeguato per contrastare le rivolte delle carceri e le aggressioni degli agenti da parte dei detenuti, ricorda che, in passato, proprio con decreti-legge di proroga termini sono state autorizzate le assunzioni mediante scorrimento delle graduatorie degli idonei.
  Nel far presente che l'accordo concluso quasi all'unanimità tra il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria e i sindacati della polizia penitenziaria ha previsto la necessità di procedere ad assunzioni di personale nel tempo più breve possibile, ritiene che sia inevitabile autorizzare lo scorrimento della graduatoria degli idonei del concorso indetto nel 2020, poiché le nuove procedure concorsuali bandite procedono con lentezza a causa delle prescrizioni adottate durante della pandemia. Nell'affermare che il blocco delle assunzioni risulta coerente con la politica di favore verso i provvedimenti cosiddetti svuota-carceri sostenuta dalla Ministra Cartabia, si appella alle forze di maggioranza che non la condividono affinché sostengano la sua proposta emendativa.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Prisco 1.83.

  Raffaele TRANO (MISTO-A), illustrando l'emendamento Piera Aiello 1.5, evidenzia che esso è volto a consentire le assunzioni presso la Polizia penitenziaria, che negli ultimi anni ha visto ridurre drasticamente il proprio organico. Ciò, a suo avviso, ha portato al verificarsi di gravi problemi di ordine all'interno degli istituti penitenziari. Al riguardo, ritiene che la soluzione proposta dall'emendamento in esame, ossia lo scorrimento della graduatoria del concorso pubblico indetto a febbraio 2019, sia semplice ma efficace. Ritiene, infine, vergognoso che il Governo non intenda intervenire rispetto a tale problematica, in modo da garantire al personale del Corpo di Polizia penitenziaria di svolgere il proprio lavoro in sicurezza.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Piera Aiello 1.5.

  Fausto RACITI, presidente, avverte che l'emendamento De Menech 1.88 è stato ritirato dai presentatori.

  Francesco FORCINITI (MISTO-A), illustrando l'emendamento 1.29 a sua prima firma, evidenzia che esso è volto a sopprimere le disposizioni dell'articolo 1 che consentono al Presidente del Consiglio dei ministri di prorogare l'incarico dei vertici del DIS, dell'AISE e dell'AISI. In proposito, contesta anzitutto il metodo con cui il Governo ha deciso di modificare la disciplina vigente in materia. Infatti, ritiene che attribuire al Presidente del Consiglio, tramite decreto-legge, maggiore elasticità rispetto alla nomina dei vertici dei Servizi segreti rappresenti un grave danno alla democrazia parlamentare. In proposito si stupisce che il proprio gruppo sia l'unico ad avvertire l'esigenza che su un argomento così delicato si apra un dibattito parlamentare e che il Governo chiarisca le ragioni che hanno portato ad adottare tali disposizioni.

  Andrea COLLETTI (MISTO-A), illustrando l'emendamento 1.106 a sua prima firma, concorda con l'onorevole Forciniti e ritiene pericoloso modificare nel senso indicato dal provvedimento in esame la normativa in materia di nomina dei vertici dei Servizi segreti. A suo avviso, infatti, la possibilità che i citati vertici possano essere prorogati discrezionalmente dal Presidente del Consiglio dei ministri di anno in anno pone gli stessi in una posizione troppo subalterna rispetto al soggetto che li nomina, con il rischio che essi siano tentati di perseguire interessi particolari piuttosto che gli interessi del Paese.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Colletti 1.106 e Forciniti 1.29.

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  Francesco FORCINITI (MISTO-A), illustrando l'emendamento 1.30 a sua prima firma, evidenzia che esso è volto a sopprimere le disposizioni dell'articolo 1 che prorogano per un anno le cariche di vertice della Difesa. Anche in questo caso ribadisce le considerazioni già svolte in merito all'emendamento 1.29 a sua prima firma sul metodo con cui il Governo ha deciso di modificare la disciplina relativa alla nomina dei vertici dei Servizi segreti. A suo avviso, ciò si inserisce in una serie di provvedimenti limitativi della libertà e della democrazia che costituiscono una grave deriva.

  Andrea COLLETTI (MISTO-A), intervenendo per dichiarazione di voto sull'emendamento Forciniti 1.30, segnala un errore di tecnica legislativa poiché, a suo avviso, le disposizioni che tale proposta emendativa intende sopprimere non sono coerenti con il contenuto del provvedimento poiché non contengono proroghe di termini legislativi. In proposito, ritiene che tali disposizioni avrebbero dovuto essere stralciate dal testo già in occasione dell'esame preliminare del suo contenuto da parte del Presidente della Repubblica.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Forciniti 1.30.

  Catello VITIELLO (IV), con riferimento all'emendamento Baldini 1.35, già ritirato alla luce del parere reso dalle relatrici e dal Governo, sottolinea come tale proposta emendativa riguardi un tema, relativo al personale dell'Arma dei carabinieri, che sarebbe stato meritevole di maggiore considerazione.

  Francesco FORCINITI (MISTO-A), illustrando il suo emendamento 1.31, rileva come, dopo essere intervenuti sul mandato dei vertici dei servizi di sicurezza e della Difesa, si voglia intervenire anche sul mandato del Comandante generale della Guardia di finanza, al fine di assecondare la volontà del Presidente del Consiglio dei ministri.
  Ribadisce come si tratti di misure a suo avviso illegittimamente inserite nel provvedimento in esame, il quale dovrebbe recare esclusivamente disposizioni di proroga di termini legislativi e non norme sostanziali, e chiede di conoscere le motivazioni di tali misure, sia sotto il profilo della necessità e dell'urgenza sia sotto quello del merito.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Forciniti 1.31.

  Andrea COLLETTI (MISTO-A), intervenendo sul suo emendamento 1.107, osserva come esso sia volto a sopprimere la norma che prevede la proroga del mandato del presidente del CNEL.
  Osserva come il CNEL sia un ente del tutto inutile e che il suo attuale presidente di cui si propone la proroga, Tiziano Treu, è stato un esponente politico del centrosinistra, ricoprendo fra l'altro le cariche di senatore e di Ministro del lavoro.
  Ricorda come il Movimento 5 Stelle abbia sostenuto una proposta di legge costituzionale per l'abolizione del CNEL presentata al Senato ma osserva come tale proposta non abbia avuto seguito, avendo il Movimento 5 Stelle preferito, anziché sopprimere il CNEL, tagliare il numero dei parlamentari, vale a dire la rappresentanza popolare.
  Ricorda come il ruolo del CNEL sia sempre stato del tutto marginale e come tale organo sia stato essenzialmente utilizzato per trovare una collocazione, a spese della collettività, a ex esponenti politici.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Colletti 1.107, Tasso 1.1 e Villarosa 1.23.

  Le Commissioni approvano gli identici emendamenti Trancassini 1.56, Lupi 1.137 e Squeri 1.151 (vedi allegato).

  Augusta MONTARULI (FDI), illustrando il suo emendamento 1.135, rileva come esso sia volto a prorogare al 31 dicembre 2024 la possibilità per i comuni di utilizzare le risorse derivanti dalla rinegoziazione dei Pag. 15mutui e dall'acquisto dei titoli obbligazionari emessi.
  Chiede la modifica del parere espresso, anche in considerazione del fatto che la proposta emendativa non reca oneri finanziari.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Montaruli 1.135.

  Emanuele PRISCO (FDI) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Pella 1.147.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Pella 1.147.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), illustrando l'articolo aggiuntivo Ciaburro 1.016, di cui è cofirmatario, rileva come esso preveda, in favore dei comuni, la proroga dei termini per le opere di messa in sicurezza degli edifici e del territorio.
  Osserva come i comuni siano gravati da numerosi compiti relativi alla gestione dell'emergenza sanitaria e all'attuazione del PNRR e come siano in tale contesto chiamati a uno sforzo incompatibile con le risorse a disposizione. Rileva come i comuni non sono spesso in grado di rispettare le scadenze previste e perdono conseguentemente le risorse stanziate.
  Dichiara di non comprendere l'atteggiamento di chiusura totale da parte del Governo sull'emendamento in esame e rileva come tale atteggiamento contraddica l'importanza che tutti riconoscono agli interventi di messa in sicurezza degli edifici.
  Chiede, pertanto, l'accantonamento della proposta emendativa in esame.

  La sottosegretaria Alessandra SARTORE ritiene che l'articolo aggiuntivo Ciaburro 1.016 possa essere accolto qualora sia riformulato nel senso di prevedere una proroga di tre mesi anziché di sei mesi, esprimendo in tal caso, a modifica del parere precedentemente espresso, parere favorevole sull'articolo aggiuntivo medesimo.

  Fausto RACITI (PD), presidente, prende atto che le relatrici, a modifica del parere precedentemente espresso, si associano al parere della rappresentante del Governo e che i presentatori dell'articolo aggiuntivo Ciaburro 1.016 ne accettano la riformulazione proposta.

  Le Commissioni approvano l'articolo aggiuntivo Ciaburro 1.016 nel testo riformulato (vedi allegato).

  Emanuele PRISCO (FDI), illustrando l'articolo aggiuntivo Rizzetto 1.018, di cui è cofirmatario, rileva come esso sia volto a prorogare i trattamenti di integrazione salariale e ne chiede l'accantonamento ai fini di un ulteriore approfondimento, ritenendo doveroso il compimento di uno sforzo per individuare le necessarie risorse finanziarie.

  Le Commissioni respingono l'articolo aggiuntivo Rizzetto 1.018.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Prisco 2.23 (vedi allegato).

  Emanuele PRISCO (FDI), illustrando il suo emendamento 2.24, sottolinea come esso sia volto a riconoscere l'estensione al personale delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, deceduto a causa del COVID-19, dei benefici previsti dalla normativa vigente in materia di vittime del dovere.
  Ritiene si tratti di un riconoscimento doveroso, in considerazione del ruolo svolto e dei rischi corsi da tale personale soprattutto nella fase iniziale della pandemia. Osserva come, pur non potendosi stabilire per i singoli casi un nesso causale tra la prestazione lavorativa e il contagio, il numero dei contagi registrati tra gli appartenenti alle forze dell'ordine sia superiore a quello della media della popolazione.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) si associa elle considerazioni del deputato Prisco e ricorda come il tema sia stato già affrontato in sede di Commissione Bilancio e come non si sia giunti a suo avviso a una soluzione a causa di una sorte di pregiudizio ideologico.Pag. 16
  Osserva anch'egli come, pur non potendosi accertare il nesso causale per ogni singolo caso, i decessi per Covid-19 degli appartenenti alle forze dell'ordine, nonché il contagio cui essi hanno esposto i familiari, siano facilmente riconducibili allo svolgimento dell'attività lavorativa.
  Ritiene che quello proposto dall'emendamento in esame sia un doveroso atto di riconoscenza che vada al di là dei rituali applausi che pure unanimemente nelle Aule parlamentari vengono tributati agli appartenenti alle forze dell'ordine deceduti in servizio.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Prisco 2.24

  Teresa MANZO (M5S) dichiara di ritirare il suo emendamento 2.28.

  Emanuele PRISCO (FDI), illustrando il suo emendamento 2.39, rileva che esso mira a prorogare lo stanziamento di risorse per il potenziamento degli interventi in materia di sicurezza urbana, con riferimento all'installazione da parte dei comuni, dei sistemi di video sorveglianza. Auspica un accantonamento di tale proposta emendativa, anche in vista di una sua possibile riformulazione, chiedendo, in alternativa, se vi sia la disponibilità ad accettare un ordine del giorno in Assemblea sul punto.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Ruffino 2.4, Miceli 2.22, Prisco 2.39 e Pella 2.41. Approvano, quindi, con distinte votazioni, gli identici emendamenti Enrico Borghi 2.5 e Tonelli 2.35 (vedi allegato) e gli identici emendamenti Pagani 2.7 e Silvestroni 2.21 (vedi allegato).

  Fausto RACITI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad una seduta che sarà convocata nel pomeriggio di lunedì 14 febbraio 2022.

  La seduta termina alle 18.10.