CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 10 novembre 2021
691.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
Pag. 26

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 10 novembre 2021. — Presidenza del vicepresidente Franco VAZIO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia, Anna Macina.

  La seduta comincia alle 14.05.

Delega al Governo per l'efficienza del processo civile e per la revisione della disciplina degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie e misure urgenti di razionalizzazione dei procedimenti in materia di diritti delle persone e delle famiglie nonché in materia di esecuzione forzata.
C. 3289 Governo, approvato dal Senato, C. 1424 Colletti, C. 1427 Cataldi, C. 1475 Colletti, C. 1961 Meloni e C. 2466 Colletti.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 9 novembre 2021.

  Franco VAZIO, presidente, ricorda che ieri la Presidenza ha dichiarato inammissibili, ai sensi dell'articolo 89 del Regolamento, gli analoghi Russo Giovanni 1.84 e 1.83, nonché Colletti 1.41, 1.52 e 1.62. Avverte che l'onorevole Colletti ha presentato ricorso avverso la declaratoria di inammissibilità dell'emendamento a sua firma 1.62. Fa presente che la Presidenza, effettuato un supplemento di istruttoria, ritiene di confermare il giudizio di inammissibilità già pronunciato, in quanto l'emendamento incide sulla diversa tematica della responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie.

  Andrea COLLETTI (MISTO-L'A.C'È) preannuncia la presentazione di un ricorso al Presidente della Camera avverso la conferma del giudizio di inammissibilità della proposta emendativa a sua firma 1.62 e chiede che i lavori della Commissione siano sospesi nelle more di una determinazione in merito a tale ricorso.

  Franco VAZIO, presidente, ritiene che, non essendovi obiezioni di natura procedurale a che la Commissione prosegua i propri lavori anche in pendenza della determinazione del Presidente della Camera in merito al ricorso preannunciato dal collega Colletti, la Commissione possa proseguire i propri lavori.

Pag. 27

  Mirella CRISTINA (FI), relatrice, anche a nome della correlatrice, onorevole Annibali, invita al ritiro di tutte le proposte emendative presentate, esprimendo altrimenti parere contrario.

  La sottosegretaria Anna MACINA esprime parere conforme a quello delle relatrici.

  Andrea COLLETTI (MISTO-L'A.C'È), ritenendo che quella da lui avanzata sia una obiezione di natura procedurale, ribadisce la richiesta che la Commissione sospenda i propri lavori in attesa della determinazione del Presidente della Camera in merito al ricorso preannunciato, chiedendo che la Presidenza della Commissione segua la medesima prassi già adottata per altri ricorsi relativi ad emendamenti presentati da colleghi di maggioranza, nel corso dell'esame di altri provvedimenti.

  Franco VAZIO, presidente, ritiene che per una ragionevole economia dei lavori la Commissione debba proseguire i propri lavori procedendo ad esaminare tutte le proposte emendative, ad eccezione di quella attualmente sub judice, che potrà essere esaminata una volta che il Presidente della Camera si sarà espresso sul ricorso in via di presentazione.

  Andrea COLLETTI (MISTO-L'A.C'È), intervenendo sull'emendamento a sua firma 1.1, volto a sopprimere l'articolo unico del provvedimento in esame, sottolinea come a suo avviso siano molto limitate le parti del disegno di legge delega in discussione che debbano essere salvate. Ritiene che chi ha predisposto il testo del provvedimento volesse intestarsi la paternità di un nuovo codice di procedura civile ma sottolinea come, mentre per quanto attiene al processo penale è comprensibile che si inneschino delle problematiche di tipo politico tra le diverse forze parlamentari, per quanto attiene al processo civile sarebbe opportuno avvicinarsi alla materia in maniera più laica, evitando di procurare danni ai cittadini, agli avvocati e da ultimo ai giudici. Sottolinea che il provvedimento ha come obiettivi primari quelli di permettere ai giudici di lavorare di meno, di aumentare le tasse ai cittadini e di rendere più complicato il lavoro degli avvocati introducendo un nuovo rito. Sottolinea infatti che il rito, che ora burocrati mai entrati in un tribunale o in una cancelleria vogliono reintrodurre, era già fallito a suo tempo. Ritiene che il Parlamento non debba permettere, attraverso l'approvazione del disegno di legge delega in esame, di rovinare un codice di procedura civile valido.

  Franco VAZIO, presidente, invita il collega Colletti e tutti coloro che intenderanno intervenire dopo di lui a contenere il proprio intervento nell'ambito di due o tre minuti e di attenersi all'ambito dell'emendamento.

  Andrea COLLETTI (MISTO-L'A.C'È), nel sottolineare come l'emendamento 1.1 a sua firma si riferisca all'intero provvedimento, rileva che il nuovo rito introdotto dal disegno di legge delega produrrà un maggior contenzioso, a suo avviso inutilmente. Osservando come i colleghi della maggioranza non abbiano pressoché presentato proposte emendative, sottolinea come il disegno di legge delega in esame sia blindato e che pertanto sarà vano il lavoro della Commissione. Rileva inoltre l'assenza all'interno del provvedimento di disposizioni che, agevolando il lavoro da svolgere durante il primo grado di giudizio, avrebbero potuto ridurre i procedimenti e le impugnazioni in Corte di appello e i ricorsi in Cassazione. Sottolinea quindi che gli elementi positivi contenuti nel disegno di legge delega di iniziativa del ministro Bonafede sono stati soppressi a seguito degli emendamenti elaborati dall'attuale Governo, delineando quindi un nuovo codice destinato a produrre danni particolarmente rilevanti. Invita pertanto i colleghi a votare favorevolmente sull'emendamento a sua firma 1.1.

  La Commissione respinge l'emendamento Colletti 1.1.

  Franco VAZIO, presidente, ribadisce l'invito a svolgere interventi di una durata di Pag. 28due, tre minuti al massimo, al fine di consentire a tutti di poter illustrare adeguatamente le proprie proposte emendative.

  Ciro MASCHIO (FDI) illustra l'emendamento Varchi 1.82, di cui è cofirmatario, che propone di razionalizzare alcuni aspetti tecnici. In proposito condivide le osservazioni del collega Colletti in merito alla necessità che la riforma del processo civile sia legata più a un confronto tecnico che non a uno politico o ideologico. Sottolinea che l'emendamento in discussione si propone di valorizzare i servizi sussidiari alla giurisdizione, come lo sportello per il cittadino, anche integrandoli con gli uffici di prossimità e promuovendone l'utilizzo. Precisa che l'emendamento è finalizzato ad orientare meglio il cittadino in merito all'accesso ai servizi a sua disposizione per una migliore tutela dei propri diritti.

  La Commissione respinge l'emendamento Varchi 1.82.

  Andrea COLLETTI (MISTO-L'A.C'È) illustra l'emendamento a sua firma 1.2 volto a sopprimere il comma 3 dell'articolo unico del provvedimento in discussione con il quale si attribuisce al Governo la facoltà di adottare, entro due anni dalla data di entrata in vigore dell'ultimo dei decreti legislativi predisposti in attuazione della delega, disposizioni integrative e correttive dei decreti legislativi medesimi. A suo avviso tale soppressione è necessaria per impedire che il Governo, limitando il Parlamento, si autotuteli attribuendosi un termine per modificare i propri decreti legislativi addirittura superiore alla durata stessa della legislatura in corso.

  La Commissione respinge l'emendamento Colletti 1.2.

  Andrea COLLETTI (MISTO-L'A.C'È) illustra l'emendamento a sua firma 1.3, volto a sopprimere il comma 4 del provvedimento relativo alla disciplina delle procedure di mediazione e della negoziazione assistita. Ritiene che il Governo, prima di predisporre la disposizione prevista dal citato comma 4, avrebbe dovuto valutare le statistiche a sua disposizione che dimostrano come il ricorso allo strumento della mediazione, che ricorda essere obbligatoria, sia fallito. Ritiene che tale procedura abbia senso soltanto per specifiche materie come ad esempio quella condominiale. A suo avviso sarebbe opportuno rendere la mediazione facoltativa evitando in questa maniera che società private si possano arricchire ai danni dei cittadini. Ciò permetterebbe a chi ritiene che la propria controversia possa essere risolta senza il ricorso al giudice di accedervi, ma non obbligherebbe gli altri a fare lo stesso. Sottolinea quindi che la lettera a) del comma 4 dell'articolo 1 del provvedimento, che l'emendamento in discussione è volto a sopprimere, prevede anche la riforma delle spese di avvio della procedura di mediazione nonché l'aumento del contributo unificato. Rileva che il contributo unificato è stato già aumentato in altre occasioni e ritiene che in un momento di crisi come quello attuale questa disposizione renda ancor più difficile accedere alla tutela dei propri diritti. Chiede quindi alla rappresentante del Governo di fornire chiarimenti in merito alle ragioni che hanno indotto l'Esecutivo a prevedere tale disposizione.

  La Commissione respinge l'emendamento Colletti 1.3.

  Ciro MASCHIO (FDI) illustra l'emendamento Delmastro Delle Vedove 1.99, del quale è cofirmatario, che introduce due ulteriori principi e criteri direttivi al comma 4 dell'articolo 1 del provvedimento in esame volti a prevedere la totale alternatività tra negoziazione assistita e mediazione, a scelta della parte attrice, e ad eliminare il rilievo officioso del difetto della condizione di procedibilità, mantenendo la sola mediazione delegata. Ritiene che tali principi e criteri direttivi siano volti a migliore l'accesso alla difesa e alla tutela dei diritti dei cittadini. Invita pertanto i colleghi a votare favorevolmente sulla proposta emendativa in esame che è di assoluto buon senso e che ha una finalità migliorativa del testo. Auspica Pag. 29 infatti che i molti colleghi che operano nel settore del diritto civile presenti non perdano occasione per intervenire in modo costruttivo sul processo civile nell'interesse dei cittadini e di una migliore e più efficace giustizia.

  La Commissione respinge l'emendamento Delmastro Delle Vedove 1.99.

  Andrea COLLETTI (MISTO-L'A.C'È) illustra l'emendamento a sua prima firma 1.5 che reca un intervento analogo a quello del precedente emendamento 1.99 del collega Delmastro Delle Vedove. Evidenzia quindi come l'inutilità della mediazione, sperimentata sulla base della realtà quotidiana del lavoro dei tribunali, induca a ricorrere in alternativa e in maniera più consona alla capacità dell'avvocato in sede di negoziazione assistita o alla consulenza tecnica preventiva. Fa presente che, sulla base di tali considerazioni, il suo emendamento interviene per prevedere l'alternatività del ricorso alla mediazione, alla negoziazione assistita o al procedimento di consulenza tecnica preventiva previsto dall'articolo 696-bis del codice di procedura civile. Ricorda a tale proposito che, al fine di prevenire l'insorgere di ulteriori cause di merito, il ricorso a quest'ultimo procedimento è stato reso obbligatorio dalla legge n. 24 del 2017, in materia di responsabilità medico-sanitaria. Ribadisce inoltre come dalle statistiche sul numero di conciliazioni risolte positivamente si evinca che la mediazione è destinata ad avere successo limitatamente alle controversie familiari, ereditarie e condominiali, nei casi in cui l'intervento di una persona terza può favorire la soluzione extragiudiziale. Dichiara pertanto di non comprendere il parere contrario espresso dalle relatrici e dal Governo.

  La Commissione respinge l'emendamento Colletti 1.5.

  Andrea COLLETTI (MISTO-L'A.C'È) illustra l'emendamento a sua firma 1.4 volto a sopprimere la lettera a) del comma 4 dell'articolo 1, che prevede tra le altre misure anche la riforma delle spese di avvio della procedura di mediazione e delle indennità spettanti agli organismi di mediazione. A tale proposito chiede alla sottosegretaria Macina di chiarire quali siano le reali intenzioni del Governo e se la riforma delle spese prevista dal disegno di legge si traduca o meno in un incremento degli oneri a carico delle parti. Ritiene che sarebbe un atto di cortesia fornire una risposta, qualsiasi essa sia, alle richieste delle opposizioni.

  La Commissione respinge l'emendamento Colletti 1.4.

  Andrea COLLETTI (MISTO-L'A.C'È) illustra l'emendamento a sua firma 1.6 che è volto a delegare il Governo non alla «riforma», come previsto con una formulazione neutra dal testo in esame, ma alla «diminuzione» delle spese. Precisa che l'obiettivo dell'emendamento è quello di verificare se la reale volontà della maggioranza e del Governo sia una volontà volta a rendere più oneroso l'accesso alla giustizia, migliorando nel contempo il fatturato degli organismi di mediazione, o se al contrario si intenda procedere ad una diminuzione delle indennità spettanti a questi ultimi. Fa inoltre presente che alla prevista diminuzione delle indennità spettanti nei casi di mediazione obbligatoria corrisponde la previsione secondo la quale a pagare è ciascuna delle parti, determinando in tal modo una convenienza economica per gli organismi di mediazione. Nel ritenere che si tratti di un sistema assurdo, che rende alle parti più conveniente ricorrere alla mediazione privata piuttosto che al giudice, sollecita nuovamente una risposta da parte della sottosegretaria Macina.

  La Commissione respinge l'emendamento Colletti 1.6.

  Andrea COLLETTI (MISTO-L'A.C'È) illustra l'emendamento a sua prima firma 1.7 volto a sopprimere l'ultimo periodo della lettera a) del comma 4 che, con riguardo alle discipline della procedura di mediazione e della negoziazione assistita, Pag. 30prevede il monitoraggio del rispetto del limite di spesa. Ritiene infatti che non serva una disposizione di legge in tal senso, augurandosi che i Ministeri competenti già realizzino un periodico monitoraggio delle spese sostenute. Precisa inoltre che, se l'intendimento del Governo non è quello di aumentare le tasse per l'accesso alla giustizia, il modo migliore per dimostrarlo è approvare il suo emendamento 1.7.

  La Commissione respinge l'emendamento Colletti 1.7.

  Ciro MASCHIO (FDI) illustra l'emendamento Lucaselli 1.85 che si inserisce nel solco di altre proposte emendative del suo gruppo, volte a migliorare le norme in materia di mediazione. Precisa in particolare che l'emendamento Lucaselli 1.85 intende modificare il testo di legge, al fine di prevedere che nei casi di mediazione obbligatoria nei procedimenti di opposizione a decreto ingiuntivo, sia individuata in capo all'opponente la parte che deve presentare la domanda di mediazione, nel rispetto della sentenza delle Sezioni unite della Corte di Cassazione. Ritiene che si tratti di un intervento di buon senso, finalizzato a rendere più efficace la tutela dei diritti del creditore, senza pregiudicare quelli dell'opponente, e a introdurre principi di economia processuale.

  La Commissione respinge l'emendamento Lucaselli 1.85.

  Francesco FORCINITI (MISTO-L'A.C'È) chiede di sottoscrivere tutte le proposte emendative del collega Colletti.

  Franco VAZIO, presidente, nel prendere atto della richiesta, fa presente che ha consentito eccezionalmente la sostituzione del deputato Colletti con il deputato Forciniti benché pervenuta dopo l'inizio delle votazioni.

  Ciro MASCHIO (FDI) illustra l'emendamento Del Mastro Delle Vedove 1.104 che è volto, nell'ambito degli istituti di risoluzione alternativa delle controversie di cui al comma 4 dell'articolo 1 del disegno di legge, ad eliminare il rilievo officioso del difetto della condizione di procedibilità, mantenendo la sola mediazione delegata che potrà essere disposta dal giudice solo laddove ritenga che vi siano le condizioni per un accordo stragiudiziale.

  La Commissione respinge l'emendamento Del Mastro Delle Vedove 1.104.

  Ciro MASCHIO (FDI) illustra l'emendamento Del Mastro Delle Vedove 1.103, che analogamente ad altre proposte emendative di Fratelli d'Italia è volto a migliorare le disposizioni relative alla risoluzione alternativa delle controversie. Fa presente in particolare che tale emendamento è finalizzato a prevedere la totale alternatività tra negoziazione assistita e mediazione, attribuendo la scelta alla parte attrice. Precisa che tale intervento normativo è volto a non pregiudicare la parte attrice, senza contestualmente appesantire il procedimento. Rileva come, in linea generale, la riforma proposta dal Governo ponga a carico delle parti preclusioni e limitazioni nell'esercizio dell'azione, sacrificando non poco il diritto della parte attrice, mentre ciò non avviene nei confronti dei giudici che non sono in alcun modo penalizzati nel caso in cui emettano la sentenza senza rispettare i termini previsti. Pertanto fa presente che l'emendamento Del Mastro Delle Vedove 1.103 è volto a limitare i danni, restituendo alla parte attrice ciò che le viene tolto in via generale dal provvedimento.

  La Commissione respinge l'emendamento Del Mastro Delle Vedove 1.103.

  Ciro MASCHIO (FDI) illustra l'emendamento a sua prima firma 1.108 volto a stabilire che il mediatore debba essere in possesso dell'abilitazione all'esercizio della professione forense. Ritiene infatti non condivisibile la scelta del Governo che stabilisce che possono svolgere la funzione di mediatori anche coloro che non abbiano conseguito una laurea nelle discipline giuridiche a patto che svolgano idonei corsi di Pag. 31formazione. Evidenzia infatti come, in considerazione del peso significativo che viene attribuito alla mediazione nel nuovo processo civile, non si possa prescindere da una adeguata qualificazione dei mediatori. In conclusione sottolinea che l'emendamento a sua prima firma 1.108 è volto a garantire la qualità della mediazione e la semplificazione dei procedimenti, a vantaggio di tutti.

  La Commissione respinge l'emendamento Maschio 1.108.

  Francesco FORCINITI (MISTO-L'A.C'È) fa presente che l'emendamento Colletti 1.8 è volto a sopprimere la disposizione contenuta alla lettera o) del comma 4, la quale prevede tra l'altro che, ai fini della valorizzazione della carriera, siano premiati i magistrati che hanno fatto maggiormente ricorso alla mediazione. Ritiene infatti che tale previsione vada ingiustamente a discapito dei magistrati che hanno emesso un maggior numero di sentenze.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Colletti 1.8, 1.10 e 1.9.

  Franco VAZIO, presidente, avverte che l'emendamento Ferri 1.69 è stato ritirato dal suo presentatore.

  Ciro MASCHIO (FDI), in considerazione dell'orario, e degli altri argomenti all'ordine del giorno della Commissione Giustizia nonché della ripresa dei lavori dell'Assemblea prevista per le ore 16, chiede come si intenda procedere per il prosieguo dell'esame del disegno di legge in oggetto.

  Franco VAZIO (PD) fa presente che per le ore 15 è fissato lo svolgimento della seduta delle Commissioni riunite II e XII e che secondo l'attuale convocazione prima di tale seduta è prevista la riunione dell'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione Giustizia. Ritenendo non opportuno che l'Ufficio di Presidenza si svolga in assenza del presidente Perantoni, il quale potrà fornire risposte coerenti alle eventuali richieste dei gruppi, fa presente che, in assenza di obiezioni, l'esame del disegno di legge potrebbe proseguire fino alle ore 15, rinviando il suo prosieguo alla giornata di domani. Precisa inoltre che sarà il presidente Perantoni a fissare una nuova convocazione dell'Ufficio di presidenza della Commissione Giustizia.

  Ciro MASCHIO (FDI) ringrazia il presidente Vazio per le precisazioni. Precisa che sarà il collega Vinci ad intervenire sull'emendamento Varchi 1.97.

  Gianluca VINCI (FDI) illustra l'emendamento Varchi 1.97 che tenta di riportare a un ambito di coerenza le scelte del Governo. Ritiene infatti che l'introduzione della disposizione che estende la negoziazione assistita anche ai procedimenti in materia di lavoro sia priva di effetto, se non si prevede contestualmente anche la sua obbligatorietà. Evidenzia inoltre l'opportunità di ricondurre a un contesto unico gli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie che allo stato sono articolati in diverse tipologie e distinti per materia. Ritiene che, qualora si intenda fare una scelta forte in materia di ricorso a metodi alternativi di risoluzione delle controversie, allora sia necessario stabilirne l'obbligatorietà. Precisa a tale proposito come già oggi, con le norme attuali, in caso di rinuncia alla mediazione o alla negoziazione assistita il legale sia tenuto ad inserire nell'atto la motivazione di tale scelta.

  La Commissione respinge l'emendamento Varchi 1.97.

  Franco VAZIO (PD) constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Raduzzi 1.70; s'intende che vi abbia rinunciato.

  Gianluca VINCI (FDI) illustra l'emendamento Maschio 1.106 volto a sopprimere le disposizioni del disegno di legge in materia di istruzione probatoria extragiudiziale, ritenendo che esse non abbiano alcuna funzione di semplificazione ma che al contrario Pag. 32 complichino il quadro, comportando il rischio di incrementare duplicazioni e controversie. Rileva quindi l'esigenza che sia ben chiara la distinzione tra negoziazione assistita e istruzione probatoria extragiudiziale.

  La Commissione respinge l'emendamento Maschio 1.106.

  Franco VAZIO, presidente, essendo le ore 15, e dovendo svolgersi la seduta delle Commissioni riunite II e XII, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 10 novembre 2021.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 21.05 alle 21.20.