CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 4 novembre 2021
688.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Giovedì 4 novembre 2021. — Presidenza del presidente Luigi MARATTIN. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Federico Freni.

  La seduta comincia alle 12.30.

Misure per contrastare il finanziamento delle imprese produttrici di mine antipersona, di munizioni e submunizioni a grappolo.
C. 1813, approvata dal Senato, e C. 445 Fornaro.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti, rinviato, da ultimo, nella seduta del 13 ottobre 2020.

  Luigi MARATTIN, presidente, ricorda che nella seduta del 6 ottobre scorso la Commissione ha deliberato di adottare come testo base per il prosieguo dell'esame la proposta di legge C. 1813. Avverte poi che sono pervenuti i pareri delle Commissioni I, II, III, IV, VIII, X, XI e XIV, competenti in sede consultiva, mentre la Commissione V si esprimerà per l'Assemblea.
  Ricorda inoltre che il provvedimento è iscritto all'ordine del giorno dell'Aula a partire dalla giornata di lunedì 8 novembre prossimo.

  Il sottosegretario Federico FRENI, nel depositare agli atti della Commissione un appunto dell'Ufficio del coordinamento legislativo del Ministero dell'economia e delle Pag. 41finanze e una proposta di testo coordinato con modifiche proposte dal Dipartimento del Tesoro e dalla COVIP (vedi allegato), evidenzia che il provvedimento, nel testo approvato dal Senato, presenta alcune criticità strutturali che non consentono al Governo di esprimere un orientamento favorevole sullo stesso. Segnala quindi la necessità di apportare al testo le modifiche indicate nella documentazione depositata, che non incidono sull'impianto della proposta di legge.

  Massimo UNGARO (IV), relatore, segnalando sul punto l'esistenza di un problema politico tra Governo e Parlamento, ripercorre le tappe della proposta di legge. Ricorda che nel 2013 è stato presentato al Senato un disegno di legge per vietare il finanziamento di imprese che producono mine antiuomo. Il disegno di legge, approvato dal Parlamento nella scorsa Legislatura, è stato rinviato alle Camere dal Presidente della Repubblica nel 2017. Nella presente Legislatura il disegno di legge è stato ripresentato al Senato tenendo conto delle modifiche richieste dalla Presidenza della Repubblica ed è stato approvato all'unanimità da quel ramo del Parlamento nell'aprile 2019; la Commissione Finanze della Camera ne ha avviato l'esame in sede referente più di un anno fa ed ha trasmesso il testo alle Commissioni competenti per l'espressione del parere il 13 ottobre 2020. La V Commissione Bilancio non ha ancora espresso il proprio parere, in mancanza della relazione tecnica, richiesta esattamente un anno fa.
  Con specifico riferimento alle criticità individuate nella documentazione testé depositata, segnala innanzitutto quelle relative alla redazione e pubblicazione, da parte della Banca d'Italia, di un elenco delle imprese che producono mine antiuomo. Nella documentazione si legge che si tratterebbe di un impegno che non rientra tra i compiti tipici delle Banche centrali e i cui costi resterebbero definitivamente a carico della Banca d'Italia, in potenziale contrasto con il divieto di finanziamento monetario a favore del settore pubblico, di cui all'articolo 123 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea. Non può non rilevare come si tratti di un argomento che non esita a definire ridicolo; la Banca d'Italia acquista titoli di debito pubblico per miliardi di euro e non potrebbe invece stilare una lista di soggetti, perché si tratterebbe in questo caso di un uso illegittimo di risorse pubbliche!
  Ricorda inoltre che la stessa Banca d'Italia, in una memoria depositata nella scorsa Legislatura, in occasione dell'esame della precedente proposta di legge avente il medesimo oggetto, non rilevava in alcun modo questa problematica.
  Emerge con evidenza come, ogni volta che il Parlamento si accinge ad approvare la proposta di legge, il Governo frapponga nuovi ostacoli, sollevi nuove questioni problematiche mai evidenziate in precedenza. Ritiene peraltro che quelle indicate nella nota depositata non siano questioni tecniche relative all'impatto delle disposizioni sulla finanza pubblica, ma valutazioni politiche che il Governo dovrebbe chiarire e dichiarare espressamente, anche a tutela e nel rispetto delle prerogative del Parlamento. Auspica in ogni caso che un simile chiarimento possa avvenire dinnanzi all'Assemblea della Camera, in occasione dell'esame del provvedimento previsto a partire dalla prossima settimana.

  Il sottosegretario Federico FRENI esclude con fermezza qualsivoglia problema di natura politica da parte dell'Esecutivo, essendo il Governo, come tutti, contrario alle mine antiuomo, la cui produzione e vendita è già da tempo vietata nel Paese. Ribadisce invece l'esistenza di problematiche di carattere tecnico-finanziario nel testo della proposta di legge, che prevede si tradurranno, in mancanza delle modifiche indicate nella documentazione che ha depositato, in un parere contrario del Governo, sia presso la Commissione Bilancio che in Assemblea.
  Pertanto, pur comprendendo la volontà del relatore di evitare una terza lettura del provvedimento, che l'introduzione di modifiche al testo renderebbe necessaria, non può non esprimere la preoccupazione che, laddove il Parlamento insistesse nel mantenere l'attuale testo del provvedimento, i problemi di natura tecnico-finanziaria segnalati Pag. 42 potrebbero determinare comunque seri ostacoli nell'iter del provvedimento.
  Ciò detto, riconosce l'assoluta sovranità della Commissione Finanze di conferire il mandato al relatore e sottoporre il provvedimento all'esame dell'Assemblea.

  Gian Mario FRAGOMELI (PD) concorda con il relatore sull'esistenza di un problema di carattere politico. Stigmatizza il fatto che a distanza di un anno dall'avvio dell'esame del provvedimento da parte della Camera, accompagnato da una insistente richiesta di relazione tecnica, il Governo presenti solo oggi, a ridosso del passaggio in Assemblea, una documentazione relativa alle conseguenze finanziarie del provvedimento, senza tra l'altro aver sollevato alcuna questione in occasione dell'esame svolto dal Senato. Esprime poi dubbi sull'effettiva rilevanza delle problematiche finanziarie evidenziate dal Governo.
  Rileva inoltre come, nella ordinaria dialettica tra Parlamento e Governo che ha sempre caratterizzato i lavori della Commissione Finanze, vi fossero tutte le possibilità per affrontare ed approfondire per tempo eventuali questioni o problemi tecnici, senza ridursi all'ultimo momento. Intende quindi ribadire, a nome del Partito Democratico, che qualsiasi ritardo che si dovesse registrare nell'iter di approvazione del provvedimento non può certamente essere imputato alla Commissione Finanze o al Parlamento, che hanno lavorato correttamente e che da mesi sollecitano un chiarimento da parte dell'Esecutivo.
  In considerazione dell'importanza del provvedimento ritiene pertanto opportuno procedere nella seduta odierna al conferimento del mandato al relatore a riferire in senso favorevole all'Assemblea ed invita il Governo a esplicitare in quella sede i motivi di carattere finanziario che ostacolerebbero l'approvazione della proposta di legge. Appare evidente che l'Assemblea non potrà che prendere atto di eventuali rilievi che dovessero in quella sede essere formulati dal Governo o dalla Commissione Bilancio.

  Massimo UNGARO (IV), relatore, alla luce di quanto sinora emerso, ritiene necessario porre alcune domande puntuali al rappresentante del Governo.
  Innanzitutto chiede se il provvedimento abbia o meno impatti sulla finanza pubblica.
  Chiede poi se le modifiche delle quali si richiede l'approvazione abbiano significativa rilevanza e, in caso affermativo, vorrebbe conoscere il motivo per il quale queste obiezioni siano state espresse solo nella seduta odierna, dopo anni che il Parlamento sta lavorando al provvedimento. Qualora invece si dovesse trattare di modifiche di limitata rilevanza, propone di approvare il provvedimento nel testo attuale e di intervenire immediatamente dopo con un provvedimento di urgenza per modificare gli aspetti problematici.
  Infine invita il sottosegretario a un confronto sul merito delle modifiche richieste, che, a suo avviso, non appaiono di fondamentale importanza.

  Vita MARTINCIGLIO (M5S), riservandosi di esaminare con attenzione la documentazione depositata dal rappresentante del Governo, concorda con il relatore Ungaro e con l'onorevole Fragomeli sull'opportunità di procedere con la votazione del mandato al relatore e stigmatizza il ritardo con il quale il Governo ha avanzato i propri rilievi, in spregio alla dignità del Parlamento e della Commissione Finanze.
  Ritiene inaccettabile un ulteriore rinvio dell'esame della proposta di legge da parte dell'Assemblea e auspica che in quella sede il Governo possa argomentare le questioni critiche segnalate, anche al fine del parere che la Commissione Bilancio dovrà rendere.

  Il sottosegretario Federico FRENI si scusa, a nome del Governo, per il ritardo con il quale sono state presentate le proposte di revisione del provvedimento.
  Assicura in ogni caso l'inesistenza di qualsiasi contrarietà politica e assume sul Governo ogni responsabilità – non certo imputabile alla Commissione Finanze – per i ritardi che si sono sinora determinati nell'iter del provvedimento. Pag. 43
  Segnala infine l'impraticabilità dell'ipotesi di decreto-legge correttivo avanzata dal relatore Ungaro.
  Invita quindi la Commissione a valutare, alla luce delle preoccupazioni da lui espresse anche in ordine alla corretta formulazione, anche sul piano tecnico finanziario, del provvedimento, le proposte di modifica indicate nella documentazione depositata, che saranno comunque rappresentate dal Governo anche nel corso del successivo esame presso la Commissione Bilancio e in Assemblea.

  Gian Mario FRAGOMELI (PD) si stupisce che il Governo segnali in questa fase dell'iter la necessità di apportare correttivi a un testo che è già stato approvato dal Senato, con modifiche introdotte a seguito del rinvio alle Camere del testo del provvedimento da parte della Presidenza della Repubblica. Chiede pertanto al sottosegretario se sia a conoscenza di ulteriori aspetti problematici che sarebbero da ultimo emersi e che potrebbero essere di ostacolo al successivo iter.

  Massimo UNGARO (IV), relatore, ribadisce il proprio quesito relativo all'eventuale impatto sulla finanza pubblica del provvedimento, che non ha sinora ottenuto risposta.
  Chiede quindi se i rilievi emersi in questa seduta siano stati già formulati dal Governo in precedenza e, in caso affermativo, se il Senato non li abbia recepiti. Qualora si trattasse di nuovi rilievi, contesta la serietà delle modalità operative del Governo, che non dovrebbe segnalare aspetti problematici per la prima volta dopo anni che il Parlamento sta lavorando con attenzione e competenza su un provvedimento.
  Desidera inoltre sapere su quali basi il sottosegretario abbia espresso preoccupazioni in ordine a possibili ostacoli alla efficace conclusione dell'iter del provvedimento, nella sua attuale formulazione.
  Non può sottrarsi all'impressione che il Parlamento sia preso in giro, poiché ogni volta che si fa un passo in avanti nella direzione dell'approvazione del provvedimento emergono nuovi ostacoli. Invita il sottosegretario ad un maggiore rispetto del Parlamento e dei colleghi deputati, della cui intelligenza pare dubitare.

  Luigi MARATTIN, presidente, pur apprezzando la passione con la quale i commissari, e in particolare il relatore Ungaro, stanno affrontando la discussione, li invita a una maggiore moderazione.

  Il sottosegretario Federico FRENI, rispondendo al relatore Ungaro, conferma che il provvedimento è suscettibile di determinare impatti sulla finanza pubblica. A ciò si devono ricondurre i timori da lui formulati e che ha naturalmente espresso esclusivamente a nome del Governo e nei limiti delle sue competenze.

  Luigi MARATTIN, presidente, prende atto delle scuse avanzate dal rappresentante del Governo per il ritardo con il quale sono stati formulati i rilievi dei quali si discute.
  Osserva poi che dalla documentazione depositata emerge come la proposta di legge potrebbe avere un impatto sulla finanza pubblica, con oneri da coprire, per il coinvolgimento del Dipartimento del tesoro del Ministero dell'economia e delle finanze, della Banca d'Italia, dell'IVASS e della COVIP. In ogni caso evidenzia che la Commissione parlamentare competente a valutare i rilievi di natura tecnico-finanziaria formulati dal Governo sia la Commissione Bilancio, che, come già riferito, esprimerà il proprio parere all'Assemblea. In relazione a quanto accadrà in Aula si valuteranno le modalità di prosieguo dell'iter del provvedimento.
  Ritiene pertanto opportuno che la Commissione Finanze concluda il proprio esame in sede referente con la votazione del conferimento del mandato al relatore a riferire in Assemblea, proprio per consentire che si svolgano, sia presso la Commissione Bilancio che in Aula, le necessarie valutazioni di natura tecnico-finanziaria.

  Massimo UNGARO (IV), relatore, sottolinea nuovamente come l'unico adempimento che la proposta di legge pone a carico degli enti indicati dal presidente Pag. 44Marattin sia la compilazione di una lista e lo svolgimento di attività di vigilanza e ritiene eccessivo il timore espresso dal Governo sui possibili effetti pregiudizievoli sulla finanza pubblica di queste attività. Ribadisce pertanto la propria convinzione in merito alla natura ostruzionistica dei rilevi formulati dal Governo.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato al relatore a riferire favorevolmente all'Assemblea sulla proposta di legge C. 1813, approvata dal Senato, e sull'abbinata proposta C. 445 Fornaro. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Luigi MARATTIN, presidente, avverte che la Presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 12.55.

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 4 novembre 2021. — Presidenza del presidente Luigi MARATTIN. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Federico Freni.

  La seduta comincia alle 12.55.

Modifiche al testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e altre disposizioni in materia di status e funzioni degli amministratori locali, di semplificazione dell'attività amministrativa e di finanza locale.
Nuovo testo C. 1356 e abb.
(Parere alle Commissioni riunite I e V).
(Esame, ai sensi dell'articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria, e conclusione – Nulla osta).

  La Commissione inizia l'esame dei provvedimenti.

  Silvia COVOLO (Lega), relatrice, avverte che la Commissione Finanze avvia oggi l'esame del nuovo testo delle proposte di legge C. 1356 e abb., recanti Modifiche al testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e altre disposizioni in materia di status e funzioni degli amministratori locali, di semplificazione dell'attività amministrativa e di finanza locale, ai fini del parere ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria, da rendere alle Commissioni riunite I Affari Costituzionali e V Bilancio.
  Segnala innanzitutto che il provvedimento, la cui discussione in Assemblea è prevista a partire dal prossimo lunedì 8 novembre, è stato significativamente modificato nel corso dell'esame in sede referente, che ne ha ridotto i contenuti, espungendo, tra le altre, le disposizioni di carattere fiscale.
  Ricorda infatti che il testo originario della proposta di legge C. 1356, adottata come testo base nella seduta del 14 aprile 2021, recava, al Capo VI, Disposizioni in materia di finanza locale, con norme in materia di tassa sui rifiuti – TARI (articoli 24 e 25), imposta comunale sulla pubblicità e diritto sulle pubbliche affissioni (articolo 26), addizionale comunale dei diritti d'imbarco aeroportuali (articolo 27), canone per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche (articolo 28), imposta di registro (articolo 29), contributo unificato per il processo tributario (articolo 31), competenza territoriale delle commissioni tributarie (articolo 32), partecipazione comunale all'accertamento di entrate erariali (articolo 33), contrasto all'evasione fiscale (articoli 34 e 35), e riscossione, accertamento e controllo delle entrate degli enti locali (articolo 36).
  Evidenzia inoltre che anche il Capo VI della abbinata proposta di legge C. 2240 reca disposizioni in materia di finanza locale.
  Il provvedimento si compone ora di 3 articoli.
  In particolare l'articolo 1 vieta di attribuire incarichi amministrativi di vertice negli enti di diritto privato in controllo pubblico a soggetti condannati, anche con sentenza non passata in giudicato, per uno Pag. 45dei reati previsti dal capo I del titolo II del libro secondo del codice penale, relativo ai delitti dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione.
  L'articolo 2 esclude i comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti dall'applicazione del controllo di gestione previsto dal comma 1 dell'articolo 196 del decreto legislativo n. 267 del 2000, recante il Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali.
  L'articolo 3, comma 1, lettera a), numero 1), prevede che chi ha ricoperto per due mandati consecutivi la carica di sindaco e di presidente della provincia non è, allo scadere del secondo mandato, immediatamente ricandidabile, anziché rieleggibile, come previsto dalla norma attualmente in vigore, alle medesime cariche.
  Il numero 2) della medesima lettera a) prevede che per i sindaci dei comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti il limite di mandati consecutivi sia fissato a tre, anziché a due.
  La lettera b) precisa che per i sindaci dei comuni con popolazione pari o superiore a 5.000 abitanti e per i presidenti di provincia è consentito un terzo mandato consecutivo se uno dei due mandati precedenti ha avuto durata inferiore a due anni, sei mesi e un giorno, per causa diversa dalle dimissioni volontarie.
  Il comma 2 dell'articolo 3 abroga infine l'articolo 1, comma 138 della legge n. 56 del 2014 che eleva da due a tre il limite di mandati consecutivi per i sindaci dei comuni fino a 3.000 abitanti, introducendo tuttavia un tetto di mandati complessivi pari a tre.
  In considerazione di quanto sopra esposto propone di formulare un parere di nulla osta sul provvedimento.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere della relatrice.

  La seduta termina alle 13.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13 alle 13.10.

COMITATO RISTRETTO

  Giovedì 4 novembre 2021.

Disposizioni in materia di trasparenza nel settore dell'assicurazione obbligatoria per i veicoli a motore e per il contrasto dell'evasione dell'obbligo assicurativo.
Seguito esame C. 2104 Alemanno.

  Il Comitato ristretto si è riunito dalle 13.10 alle 13.25.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 687 del 3 novembre 2021, il testo della risposta pubblicato a pagina 100 e a pagina 101 si intende riferito all'interrogazione 5-06946 Fragomeli (Allegato 4).
  Conseguentemente, il testo della risposta a pagina 103 si intende riferito all'interrogazione 5-06610 Ubaldo Pagano (Allegato 2).