CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 27 ottobre 2021
684.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (II e XII)
COMUNICATO
Pag. 19

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 27 ottobre 2021. — Presidenza del presidente della II Commissione, Mario PERANTONI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per la giustizia, Anna Macina.

  La seduta comincia alle 15.05.

Disposizioni in materia di morte volontaria medicalmente assistita.
Testo unificato C. 2 d'iniziativa popolare, C. 1418 Zan, C. 1586 Cecconi, C. 1655 Rostan, C. 1875 Sarli, C. 1888 Alessandro Pagano, C. 2982 Sportiello e C. 3101 Trizzino.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 20 ottobre 2021.

  Mario PERANTONI, presidente, ricorda che nella precedente seduta il rappresentante del Governo aveva chiesto di rinviare alla settimana in corso l'esame delle proposte emendative presentate, al fine di procedere a un supplemento di istruttoria su alcune di esse. Ricorda altresì che, a seguito di tale richiesta, gli Uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle due Commissioni avevano convenuto sulla necessità di chiedere al Presidente della Camera di valutare il rinvio della discussione in Assemblea del provvedimento, inizialmente prevista per il 25 ottobre scorso, al calendario di novembre. Avverte che non è ancora nota la nuova calendarizzazione del provvedimento in Assemblea, che sarà verosimilmente definita dalla Conferenza dei presidenti di gruppo nella riunione che è in corso.

  Antonio PALMIERI (FI), intervenendo sull'ordine dei lavori delle Commissioni, fa presente, come già anticipato alla presidenza per le vie brevi, che oggi, alle ore 15.30, si terrà la prima riunione del gruppo di Forza Italia presieduta dal nuovo presidente, onorevole Barrelli. Sottolinea che per tale ragione i deputati del suo gruppo potranno partecipare ai lavori delle Commissioni soltanto fino all'inizio di tale riunione ed auspica che le presidenze dimostrino un atteggiamento di attenzione rispetto all'esigenza del suo gruppo.

  Mario PERANTONI, presidente, prende atto dell'esigenza manifestata dal collega Palmieri che, assicura, sarà persa in considerazione.

  Pierantonio ZANETTIN (FI), interviene sul complesso degli emendamenti al fine di Pag. 20spiegare la filosofia sottesa all'attività emendativa del suo gruppo. Nel sottolineare che il tema oggetto del provvedimento è eticamente sensibile, precisa come nella predisposizione delle proposte emendative il suo gruppo non si sia ispirato a semplici criteri politici, bensì ai principi profondi posti alla base del proprio approccio alla vita. Fa presente quindi che eviterà di svolgere interventi lapidari in quanto il tema in esame, che tocca argomenti profondi come il significato della vita, deve essere affrontato ponendosi tutti i necessari dubbi. Dichiara altresì di credere nel concetto di sacralità della vita, che va tutelata e rispettata in tutte le sue manifestazioni, dal momento del concepimento a quello della sua fine e di rifiutare quella che Papa Francesco definisce la «cultura dello scarto». Fa presente quindi di voler affrontare la questione con grande umiltà ritenendo che la stessa debba essere esaminata non soltanto al fine di colmare un vuoto normativo evidenziato dalla Corte costituzionale. Desidera quindi porre l'attenzione su alcuni temi oggetto degli emendamenti del suo gruppo sui quali ritiene particolarmente importante che si svolga un approfondimento. Fa presente quindi che un primo ordine di emendamenti riguarda il nomen iuris della fattispecie che il testo unificato disciplina ed è volto a sostituire la definizione «morte medicalmente assistita» con il giusto termine «eutanasia» che, sebbene disciplinata in diversi Paesi, a suo avviso non dovrebbe comunque essere introdotta nell'ordinamento. Evidenziando come anche la recente vicenda relativa alla individuazione di un vaccino valido per la prevenzione del COVID-19 dimostri quanto la scienza sia in grado di affrontare le più gravi situazioni, ritiene che il legislatore debba indirizzare la stessa verso lo studio delle cure palliative non rassegnandosi all'idea che un malato rinunci alla vita. Evidenzia quindi che un secondo ordine di emendamenti a firma del suo gruppo è volto a riconoscere a tutti i medici il diritto all'obiezione di coscienza che, a suo avviso, il testo in esame non garantisce pienamente. Rileva infine che un terzo ordine di emendamenti presentati dal gruppo Forza Italia mira a ridurre i danni che il testo in esame introdurrebbe, quale di fatto l'aiuto al suicidio anche in caso di sofferenze psicologiche intollerabili. Nel precisare di rifiutare l'eutanasia in ogni caso, sottolinea come l'idea che un depresso possa essere aiutato a cessare di vivere sia particolarmente inaccettabile. A suo avviso, il legislatore non dovrebbe consentire tale ipotesi.

  Mario PERANTONI, presidente, nel ringraziare il collega Zanettin anche per le tempistiche utilizzate per lo svolgimento del proprio intervento, ritiene che interventi di questa portata siano necessari per valutare il tema da ogni punto di vista. Sottolinea quindi la sensibilità richiesta dalla materia in discussione, il cui esame non deve essere accantonato ma affrontato con la dovuta delicatezza. Auspica pertanto che si possa addivenire ad una sintesi che tenga in considerazione le diverse sensibilità di tutti i componenti delle Commissioni.

  Maria Teresa BELLUCCI (FDI), intervenendo sul complesso degli emendamenti, ritiene che in questa fase si debba svolgere un importante confronto tra i gruppi sul tema particolarmente delicato relativo alla protezione e alla tutela della vita nonché sulle modalità con le quali il legislatore deve approcciarsi rispetto alla difesa della vita. Sottolinea come il rispetto della libertà sia un valore cardine di ogni nazione anche se, ancor prima, è necessario rispettare il valore della difesa della vita. Ritiene infatti che non ci sia nessuna libertà da difendere se non si difende prima l'esistenza dell'essere umano, che costituisce il «diritto dei diritti». Fa presente che le Commissioni hanno il compito particolarmente gravoso, del quale sottolinea di sentirne l'onere, di addivenire alla formulazione di una legge giusta ed equilibrata che rappresenti la sintesi delle differenti sensibilità. Ritiene che tutti i suoi contributi avranno un valore e un limite in quanto essere imperfetto caratterizzato da fragilità ma anche da opportunità. Per tale ragione chiarisce che il gruppo di Fratelli d'Italia valuterà i contributi che tutti i colleghi Pag. 21forniranno con particolare attenzione in quanto, per l'estrema importanza del tema in esame, il compito del legislatore sarà più sostenibile se ci sarà rispetto e ascolto nei confronti di tutti, nella consapevolezza che l'altro non rappresenta un nemico bensì colui che potrebbe fornire le risposte ai propri limiti. Nel precisare che tutte le proposte emendative presentate dai vari parlamentari di Fratelli d'Italia sono condivise da tutto il gruppo ed evidenziando come i lavori delle Commissioni si muovano nel solco della sentenza n. 242 del 2019 della Corte costituzionale, sottolinea come tali proposte emendative cerchino di intervenire su un testo unificato che diverge dal dettato della richiamata sentenza e di rispondere alle lacune e alle difficoltà interpretative della sentenza stessa. Precisa quindi che un gruppo di emendamenti è volto a meglio precisare fattispecie che nel provvedimento sono declinate in maniera troppo vaga. Il suo gruppo ha ritenuto opportuno contribuire con la predisposizione di proposte emendative al fine di individuare un punto di equilibrio per una legge giusta in difesa della vita dei più fragili. Fa presente quindi che le Commissioni sono chiamate ad affrontare il provvedimento in un momento storico particolare nel quale il sistema socio-sanitario ha dovuto fare i conti con una emergenza inaspettata, dinanzi alla quale sono emerse le carenze organizzative e la scarsità di risorse umane, anche se il valore del personale socio-sanitario in servizio ha comunque consentito di farvi fronte. Ritiene che sia utile ricordare tale situazione in quanto, quando si parla di morte volontaria medicalmente assistita, si fa riferimento inevitabilmente alle modalità con cui viene accompagnata la persona nelle ultime fasi della propria vita e quindi al sistema sociale e sanitario. Desidera poi porre l'accento sul fatto che la citata sentenza della Corte costituzionale sottolinea come non si possa trattare la questione relativa alla morte volontaria medicalmente assistita senza prima affrontare quella concernente il diritto alle cure palliative, che devono diventare realtà in ogni parte del territorio dello Stato. Evidenzia infatti come tale diritto esista solo sulla carta ma non nella vita reale. Ad avviso del suo gruppo non è possibile parlare di morte volontaria medicalmente assistita senza prima prevedere il riconoscimento del diritto ad avere una piena assistenza medica, sociale, psicologica nella fase della malattia e della morte. Rileva quindi che l'articolo 3 del testo unificato in esame prevede che la persona che faccia richiesta di morte volontaria medicalmente assistita deve essere assistita dalla rete di cure palliative o aver rifiutato tale percorso assistenziale. Evidenzia la preoccupazione del suo gruppo in merito a tale previsione domandandosi come sia possibile per una persona rifiutare il percorso di cure se lo stesso non è garantito.
  Fa presente che le proposte emendative del suo gruppo sono quindi volte a sollecitare la riflessione dei colleghi ed auspica che si possa affrontare l'esame di tutti gli emendamenti in un'ottica migliorativa del testo. Si dichiara certa della intenzione di tutti i colleghi di valutare le proposte al di là della loro provenienza. Ribadisce quindi che, secondo il suo gruppo parlamentare, le cure palliative costituiscono un atto propedeutico essenziale in continuità con la sentenza della Corte costituzionale e ritiene che, qualora la questione non fosse affrontata, si tradirebbe l'intenzione stessa della citata sentenza e non si adempirebbe al compito affidato al Parlamento. A suo avviso, se non si garantiscono le cure palliative, le persone non potranno essere considerate libere di decidere. Si domanda infatti come possa essere considerato libero un individuo a cui viene negata l'assistenza socio-sanitaria o che venga lasciato solo da uno Stato che considera troppo onerosa l'attuazione della legge o che individua altre priorità, rispetto alla tutela dei più fragili, cui destinare le risorse disponibili. A avviso del suo gruppo, pur avendo auspicato un iter diverso, il provvedimento in esame potrebbe costituire una occasione per attuare finalmente la legge sulle cure palliative e per tradurla in un diritto concreto delle persone. Ribadisce la disponibilità di Fratelli d'Italia a fornire il proprio contributo con forza, impegno e determinazione in linea con l'approccio adottato Pag. 22nella predisposizione delle proposte emendative, riservandosi di meglio chiarire tale approccio nel corso dell'illustrazione delle singole proposte emendative.

  Mario PERANTONI, presidente, nel precisare di aver già dato atto della necessità di valutare con attenzione il contenuto di tutte le proposte emendative presentate, si augura che la prospettiva di lavorare concretamente per incidere in maniera positiva sul testo unificato si realizzi.

  Roberto TURRI (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, fa presente che, secondo quanto riferitogli da Forza Italia, il presidente avrebbe assicurato l'interruzione della seduta, in ragione della preannunciata impossibilità del gruppo a partecipare ai lavori della Commissione dopo le 15.30 per un concomitante impegno parlamentare.

  Mario PERANTONI, presidente, precisa di aver comunicato per le vie brevi al gruppo di Forza Italia che si sarebbe proceduto con i pareri dei relatori sulle proposte emendative riferite all'articolo 1 del provvedimento, per poi rinviare il seguito dell'esame ad altra seduta.

  Alessandro PAGANO (LEGA), prima di intervenire sul complesso delle proposte emendative del gruppo della Lega, ritiene indispensabile alcune considerazioni introduttive prendendo le mosse dagli interventi dei colleghi Bellucci e Zanettin, le cui posizioni dichiara di condividere. Evidenzia in primo luogo che, a giudizio del suo gruppo, quello in esame non è un provvedimento «qualsiasi» né rappresenta uno sterile esercizio di retorica, richiedendo al contrario una attenta valutazione dei suoi contenuti, dal momento che l'oggetto dell'intervento normativo è l'essere umano e che il profilo etico della norma, lungi dal costituire un elemento confessionale, appartiene a tutti. Ritiene pertanto che la disponibilità all'ascolto e il rispetto delle posizioni altrui, che dovrebbero essere garantiti in ogni occasione, siano ancor più rilevanti quando si affrontano temi sensibili afferenti alla sfera etica, tanto più alla luce dell'esperienza degli ultimi anni e in particolare della giornata odierna. Fa presente infatti che la mancanza di ascolto e di rispetto dimostrata alla Camera, in particolare nell'aula della stessa Commissione Giustizia, sul provvedimento in materia di omofobia ha avuto come conseguenza l'interruzione del suo esame al Senato. Rileva pertanto che, se si continuerà a calpestare le procedure e a rifiutare qualsiasi possibilità di sintesi anche sul testo in esame, il risultato finale sarà un replay di quanto verificatosi oggi in Senato.

  Leonardo Salvatore PENNA (M5S) (fuori microfono) chiede se si tratti di una minaccia.

  Alessandro PAGANO (LEGA) ritiene l'affermazione del collega una offesa personale, dal momento che si sta limitando a svolgere considerazioni di natura politica in modo pacato.

  Mario PERANTONI, presidente, ritenendo che non si configuri alcuna offesa personale, invita il collega Pagano a proseguire.

  Alessandro PAGANO (LEGA) ribadisce che le considerazioni fin qui svolte rappresentano non una minaccia ma un invito a collaborare, ritenendo che sussistano le condizioni per una rivisitazione del testo unificato proposto dai relatori. Svolge quindi alcune valutazioni di principio, richiamando le parole del dottor Lucien Israel, padre dell'oncologia francese, laico e non credente, nonché esponente della cultura illuminista, secondo il quale l'eutanasia legalizzata rappresenterebbe la rottura del legame tra le generazioni. Evidenzia che in tal modo verrà dato a figli e nipoti lo strumento per sbarazzarsi dei vecchi quando questi ultimi non saranno più utili, come accade già in diversi Paesi, quali Paesi Bassi, Belgio o Regno Unito, dove l'eutanasia viene praticata anche nei confronti dei bambini. Rileva quindi come le parole del dottor Israel esplicitino una logica paradossale per cui lo Stato, invece di favorire Pag. 23l'incremento della natalità, risolve lo squilibrio demografico, determinato dalla carenza di nascite e dall'invecchiamento della popolazione, attraverso l'eliminazione dei soggetti più anziani. Rammenta ai colleghi come il primo passo sul percorso dell'eutanasia sia stato rappresentato dalla cosiddetta sentenza Englaro del 16 ottobre 2007, che ha equiparato la nutrizione e l'idratazione artificiale di un soggetto non autosufficiente ad un trattamento sanitario, autorizzandone di conseguenza la sua interruzione. Fa presente inoltre come un passo ulteriore su questo percorso sia stato compiuto nel dicembre 2017, quando la Camera, quasi come ultimo atto della legislatura, approvò il comma 6 dell'articolo 1 della legge 22 dicembre 2017, n. 219, in base al quale «il medico è tenuto a rispettare la volontà espressa dal paziente di rifiutare il trattamento sanitario o di rinunciare al medesimo». Ritiene infatti che in tal modo si sia introdotto un principio gravissimo, in base al quale il medico viene esautorato dal suo compito di effettuare valutazioni critiche sul contesto di salute del paziente e costretto ad assecondare le intenzioni di chi ha preannunciato, da sano, la volontà di morire in caso di insorgenza futura di una grave patologia. Rammenta da ultimo l'ordinanza della Corte costituzionale del 23 ottobre 2018 sulla nota vicenda di Dj Fabo, con la quale è stato invitato il Parlamento ad intervenire sull'articolo 580 del codice penale. Rammenta altresì come in conseguenza dell'inerzia del Parlamento, la Corte costituzionale sia nuovamente intervenuta con la richiamata sentenza del 2019 sulla non punibilità dell'aiuto al suicidio nel caso in cui il giudice valuti che il paziente sia affetto da patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche e psicologiche che egli reputa intollerabili. Nel precisare a tale proposito che il testo unificato proposto dai relatori va molto oltre i contenuti della sentenza della Corte, invita i colleghi a confrontarsi su questo aspetto con grande buon senso e in nome della buona politica. Nel richiamare le considerazioni svolte dal collega Zanettin in relazione ad alcune delle proposte emendative di Forza Italia, evidenzia che il provvedimento in esame, nel suo attuale contenuto, configura a tutti gli effetti una eutanasia legale, rilevando nel contempo che, in assenza di un testo equilibrato, verrà calpestata la dignità umana. Respinge inoltre le considerazioni del relatore Bazoli, secondo cui il Parlamento è gravato dal vincolo della sentenza della Corte costituzionale, ritenendo che la pronuncia in questione non abbia in alcun modo imposto al legislatore un intervento univoco, dal momento che in tal caso si sarebbe verificata una grave incrinatura dei rapporti istituzionali. Sottolinea a tale proposito che la Corte costituzionale esercita un controllo di legittimità che esclude qualsiasi valutazione dell'operato del Parlamento. Nel ribadire che vi sono tutte le condizioni per collaborare e rendere più equilibrato il testo in esame, rammenta di essere il primo firmatario della proposta di legge della Lega C. 1888, che introduce modifiche all'articolo 580 del codice penale, in materia di aiuto al suicidio, e alla legge 22 dicembre 2017, n. 219, riguardanti le disposizioni anticipate di trattamento e la prestazione delle cure palliative.

  Mario PERANTONI, presidente, fa presente al deputato Pagano che, in ragione dell'imminente inizio dei lavori dell'Assemblea, è costretto a rinviare il prosieguo dell'esame, assicurandogli che potrà proseguire l'intervento, qualora ne ravvisasse la necessità, nella prossima seduta.

  Alessandro PAGANO (LEGA) ringrazia il Presidente per l'opportunità rinviando la conclusione del suo intervento a una seduta successiva.

  Mario PERANTONI, presidente, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.10.