CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 26 ottobre 2021
683.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VIII e X)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 26 ottobre 2021. — Presidenza della presidente della X Commissione Martina NARDI.

  La seduta comincia alle 14.20.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2019/904 sulla riduzione dell'incidenza di determinati prodotti di plastica sull'ambiente.
Atto n. 291.
(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 20 ottobre 2021.

  Silvia FREGOLENT (IV), relatrice per l'VIII Commissione, presenta, anche a nome del collega Zardini, relatore per la X Commissione, una proposta di parere favorevole con osservazioni già trasmessa informalmente ai colleghi, nella quale i relatori hanno inteso prendere atto delle osservazioni avanzate nel corso delle audizioni nonché delle richieste delle varie forze politiche e dei rilievi della Conferenza unificata (vedi allegato 1). Auspica che nella giornata di oggi si possa procedere al voto, anche per porre fine al ritardo determinatosi a seguito della tardiva espressione della Conferenza e degli impegni della Commissione Ambiente, connessi alla conversione del decreto-legge 121.

  Martina NARDI, presidente, avverte che è stata presentata una proposta alternativa di parere da parte del deputato Giovanni Vianello del gruppo Misto (vedi allegato 2).

  Generoso MARAIA (M5S) nel condividere le considerazioni della relatrice con riguardo al ritardo che si è determinato, osserva che nella riunione di maggioranza che si è tenuta lo scorso giovedì al fine di acquisire le indicazioni dei gruppi per integrare la bozza di parere trasmessa informalmente dai relatori, il proprio gruppo aveva proposto quattro osservazioni, a suo giudizio di buon senso, che tuttavia non Pag. 6ravvede nella proposta di parere presentata. Il proprio gruppo si esprimerebbe a favore della proposta di parere, che rappresenta senz'altro una prima opportuna mediazione, a condizione però che vengano inserite le osservazioni proposte nel corso della riunione di maggioranza.

  Giovanni VIANELLO (MISTO) chiede se l'assenza del Governo alla seduta odierna sia ostativa alla prosecuzione dell'esame e alla votazione sulla proposta di parere.

  Martina NARDI, presidente, replicando al deputato Vianello, avverte che la presenza del Governo, in tale sede, non è obbligatoria e che le Commissioni hanno piena facoltà di proseguire i lavori.

  Giovanni VIANELLO (MISTO) osserva, preliminarmente, che i relatori, nella proposta di parere, hanno accolto quanto da lui segnalato nella scorsa seduta in merito al testo dell'articolo 5, comma 3, lettera f), dello schema che, da subito, ha ritenuto essere un errore materiale e, comunque, un'incongruenza. Avrebbe tuttavia preferito che il Governo fosse presente alla seduta per spiegare meglio quali siano state le effettive ragioni che lo hanno determinato a formulare la norma in quel modo. È peraltro, critico sul fatto che i relatori abbiano ritenuto di segnalare quanto sopra solo sotto forma di osservazione e non di condizione in quanto, qualora il Governo non dovesse accoglierla, l'attuale formulazione della norma, a suo giudizio, creerà notevoli difficoltà interpretative.
  Ritiene comunque errato il modo in cui lo schema dà attuazione alla direttiva (UE) 2019/904 che viene recepita in un'ottica che tradisce le finalità di quest'ultima. Osserva, infatti, che questa, come riportato nel considerando 2 della stessa direttiva, promuove approcci circolari che privilegiano prodotti e sistemi riutilizzabili sostenibili e non tossici, piuttosto che prodotti monouso, con l'obiettivo primario di ridurre, a monte, la quantità di rifiuti plastici prodotti, preservando il valore dei prodotti e dei materiali il più a lungo, riducendo al contempo la pressione su risorse preziose e sull'ambiente. Rimarca, invece, che, diversamente da quanto si prefigge la direttiva, le disposizioni in esame, che puntano piuttosto sulla bioplastica, sembrano avere come obiettivo prioritario la preparazione per il riutilizzo, il riciclaggio, il recupero, il recupero di altro tipo (e secondariamente il recupero energetico) e, infine, lo smaltimento. Inoltre ritiene che, in particolare, lo schema promuove anche, indebitamente, la produzione in favore del riciclo-recupero dei materiali non ammessi dalla direttiva ma presenti nel recepimento italiano mentre gli scopi della direttiva sono ben diversi. Sottolinea quindi che ciò rappresenta un'inosservanza di singole e limitate norme europee e quindi il mancato rispetto della gerarchia di cui all'articolo 4, comma 1, della direttiva 2008/98/CE del 19 novembre 2008 (trasposto dall'articolo 179, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152) che pone come prima finalità la riduzione della produzione di rifiuti.
  Fa inoltre presente che lo schema all'esame agevola una pericolosa deriva (dal punto di vista ambientale) verso lo smaltimento di materiali soggetti ad un compostaggio o ad una digestione anaerobica non sempre possibile nei tempi previsti nei vari cicli di trattamento degli impianti di aerobico o anaerobico presenti in Italia, con la conseguente produzione di scarti avviati all'incenerimento. A tal proposito invita a riflettere su cosa potrà accadere quando verranno avviati a compostaggio materiali bioplastici non flessibili in considerazione di cosa già oggi avviene con il compostaggio di bioplastiche flessibili, ad esempio i sacchetti per la spesa, che non riesce completamente e lascia residui.
  Si dice quindi convinto che se la normativa esaminata non viene rivista e corretta provocherà, a parte il rischio di seri danni ambientali che potrebbero derivare dalla legittimazione di alcune delle pratiche contemplate nello schema di decreto legislativo, una probabile procedura d'infrazione da parte della Commissione europea. Osserva, inoltre, che non ci sono scusanti legate alla tempistica perché il nostro Paese ha avuto ben due anni di tempo per adeguare la normativa in materia. Pag. 7
  Si sofferma, poi, su una serie di interventi contenuti nella normativa proposta che sono estranei alla direttiva in oggetto, se non direttamente in contraddizione con essa. Ad esempio ricorda le deroghe previste dall'articolo 5 dello schema in esame, che, dopo avere ribadito il divieto d'immissione sul mercato dei prodotti di plastica monouso appositamente elencati nella parte B dell'allegato e dei prodotti di plastica oxo-degradabile sottrae al divieto, in taluni casi, i prodotti realizzati in materiale biodegradabile e compostabile, con certificato conforme allo standard europeo della norma UNI EN 13432 o UNI EN 14995 e con percentuali di materia prima rinnovabile uguali o superiori al 40 per cento e (dal 1° gennaio 2024) superiori almeno al 60 per cento. Segnala altresì quanto recato nell'articolo 3, comma 1, lettera a), dello schema di decreto legislativo che estende il concetto di plastica, diversamente da quanto previsto all'articolo 3, n. 1, della direttiva (UE) 2019/904, per escluderli dalla definizione di plastica altrimenti soggetta a limitazioni normative, materiali quali vernici, inchiostri, adesivi nonché rivestimenti in plastica aventi un peso inferiore al 10 per cento rispetto al peso totale del prodotto, che non costituiscono componente strutturale principale dei prodotti finiti. Evidenzia che tale errato recepimento della normativa europea comporterà gravi conseguenze non solo in termini ambientali ma anche direttamente sulle tasche dei cittadini che si ritroveranno a pagare una tariffa sui rifiuti in aumento.

  Martina NARDI, presidente, invita il deputato Vianello a contenere il suo intervento in quanto, essendo prevista la ripresa dei lavori dell'Assemblea a breve, il tempo a disposizione per il prosieguo dei lavori delle Commissioni è ristretto.

  Giovanni VIANELLO (MISTO) assicurando che concluderà il suo intervento a breve, ribadisce che il sistema previsto nello schema all'esame induce l'avviamento di una grande mole di quel materiale a smaltimento creando i presupposti per aumentare le difficoltà del trattamento dei materiali organici in tutto il Paese. Rileva, infine, che si deve ritenere vulnerato anche il principio della graduale restrizione all'immissione che non può considerarsi rispettato semplicemente con l'innalzamento della soglia percentuale della materia prima rinnovabile a far data dal 1° gennaio 2024, non essendo prevista alcuna disciplina specifica per il periodo successivo.
  Per tali motivi ritiene che il Governo con lo schema all'esame abbia disatteso non solo la direttiva ma anche i limiti della legge di delegazione che ha stabilito precisi criteri di delega per l'attuazione di quest'ultima. Ringraziando i relatori per il loro impegno ritiene tuttavia che questo non è stato sufficiente, al di là delle oggettive difficoltà legate alle differenti posizioni di una maggioranza così variegata, per superare tutte le evidenti contraddizioni dello schema di decreto legislativo che, osserva, è stato mal scritto forse non inconsapevolmente. Conclude, quindi, preannunciando il suo voto contrario alla proposta di parere dei relatori e raccomandando l'approvazione della proposta di parere alternativa da lui presentata alle Commissioni riunite.

  Rachele SILVESTRI (FDI) preannuncia l'astensione del proprio gruppo sulla proposta di parere dei relatori. Nella consapevolezza che con il recepimento della direttiva europea il Paese sta facendo un passo in avanti verso gli obiettivi ambientali e valutando favorevolmente alcune osservazioni contenute nella proposta di parere dei relatori che considera senz'altro positive, ritiene la proposta di parere ancora insufficiente soprattutto con riguardo al settore industriale. Sottolinea infatti che il nostro Paese non permette un percorso veloce di transizione delle imprese, che quindi bisogna aiutare a trasformarsi, affinché siano raggiunti gli obiettivi fissati in sede europea. Richiama, al riguardo, il percorso adottato in altri Paesi europei, come ad esempio la Francia, che ha messo in atto azioni coraggiose, come quella di vietare gli imballaggi in plastica per la frutta e verdura.

  Chiara BRAGA (PD) dichiara il voto favorevole del Partito democratico sulla Pag. 8proposta di parere presentata dai relatori, che ringrazia per aver dimostrato attenzione non solo al confronto tra i gruppi politici ma anche verso le richieste avanzate nel corso delle audizioni. Giudica importante che le Commissioni esprimano un parere che sia di stimolo al Governo, di cui stigmatizza l'assenza, essendo quello in esame un atto di grande rilevanza e con un alto livello di tecnicismo. Dispiace che nella proposta di parere non sia stata accolta una osservazione relativa al tema dell'esaurimento delle scorte, oggetto della discussione svolta all'interno della maggioranza. Il proprio gruppo paventava, infatti, il rischio di una forte importazione all'estero di prodotti in plastica, ma è stato opposto dai relatori il divieto di importazione già vigente dal mese di luglio. Pur potendo a suo avviso precisare con maggiore chiarezza tale tema, l'osservazione contenuta nella proposta di parere le appare ragionevole ed equilibrata. Ritiene pertanto che si possa votare la proposta di parere pur in assenza del rappresentante del Governo.

  Generoso MARAIA (M5S) prendendo atto che le Commissioni stanno andando verso il voto, malgrado l'assenza del rappresentante del Governo, tiene a sottolineare che l'azione legislativa spesso manca di coraggio e sembra essere una disputa metafisica piuttosto che un percorso logico volto a raggiungere obiettivi concreti.
  Tiene quindi a precisare il tenore delle osservazioni di cui aveva chiesto l'inserimento nel corso della riunione di maggioranza. In particolare, l'articolo 3, comma 1, dello schema di decreto, interviene sulla definizione di plastica monouso. Mentre a suo giudizio è del tutto evidente che la plastica monouso è quel tipo di plastica che si può usare una sola volta, nella proposta di parere si chiede al Governo di valutare una definizione che lega il concetto di monouso ai contenitori per alimenti secchi o stagionati ovvero venduti freddi, che richiedono una ulteriore preparazione. Su tale aspetto il proprio gruppo è convintamente contrario nel merito, dal momento che il principio ispiratore della direttiva che si intende recepire è quello della riduzione dei prodotti in plastica e segnatamente dei prodotti in plastica monouso.
  All'articolo 4 si chiede al Governo di valutare l'opportunità di incrementare le risorse destinate al credito di imposta, facendo diventare la plastica riciclata un elemento positivo per il nostro Paese. Come tutti hanno modo di constatare, sui contenitori in plastica c'è la scritta «riciclabile» e non certo «riciclata», non esistendo una vera tracciabilità per tali prodotti.
  Richiama inoltre quanto già osservato dal collega Vianello, in merito al contenuto dell'articolo 5, comma 3, lettera f), scritto erroneamente.
  All'articolo 6, la proposta di parere chiede di introdurre una disposizione che consenta l'esaurimento delle scorte per i prodotti non conformi. Al riguardo il proprio gruppo aveva semplicemente chiesto che fosse introdotto un termine temporale entro il quale consentire l'esaurimento delle scorte. Con riferimento alla possibilità di esaurire le scorte qualora possa essere dimostrata l'immissione sul mercato, fa presente che non esiste alcun obbligo di comunicazione con riguardo all'immissione sul mercato e che quindi si sta chiedendo ai produttori di ottemperare ad un obbligo cui non possono adempiere. Trattandosi oltretutto di prodotti in plastica non conformi, a suo giudizio si configura una vera e propria sanatoria dei prodotti in plastica più dannosi.
  In ultimo proprio la richiesta che le Commissioni avanzano al Governo con riguardo all'articolo 8, sub lettera m) della proposta di parere, dimostra che non esiste ancora un obbligo per i produttori di dichiarare il quantitativo di plastica immesso, rendendo quindi difficile dimostrare la presenza in magazzino. Il proprio gruppo ha avanzato la richiesta che l'obbligo di comunicazione permetta di tracciare non solo la plastica intercettata attraverso i sistemi di raccolta, come chiesto nella proposta di parere, ma che si configuri come un obbligo di comunicazione dell'immesso al consumo, per poter tracciare anche la plastica dispersa nell'ambiente. Pag. 9
  Chiede pertanto ai relatori di poter accogliere nella proposta di parere queste piccole ma significative modifiche.

  Giovanni VIANELLO (MISTO) invita i relatori a prendere in seria considerazione le osservazioni esposte in seduta dai rappresentanti dei gruppi Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, auspicando il loro accoglimento.

  Silvia FREGOLENT (IV), relatrice per la VIII Commissione, nel ringraziare i colleghi per il contributo apportato nel corso del dibattito, tiene a ringraziare la collega Braga per aver rinunciato all'inserimento, anche solo nella premessa, dell'osservazione relativa all'immissione sul mercato, essendo già vigente dal mese di luglio il divieto da lei chiamato. Al collega Maraia fa presente che sono state considerate le osservazioni di tutti i gruppi, ma sono state accolte solo quelle considerate condivisibili. Ciascun gruppo è libero di valutare se quelli rappresentati costituiscono elementi indispensabili per un voto favorevole. La logica che ha informato la proposta di parere è quella di permettere al Paese di fare un passo in avanti in questo settore delicato, senza tuttavia mortificare il comparto delle imprese della plastica, nel quale l'Italia è leader. Al collega Vianello fa presente che la sua richiesta di modificare il contenuto di cui all'articolo 3, comma 5, lettera f), è stata accolta nella proposta di parere, in cui è presente una formulazione molto chiara. Proprio lui richiamava quale elemento di alta politica la decisione dell'introduzione nel Paese dei sacchetti di plastica riciclabili: al riguardo rammenta che l'Italia fu allora minacciata di una procedura di infrazione, ma che oggi quella decisione viene considerata come un primo passo verso la rivoluzione verde. Auspica che, al pari di quanto accaduto in quella circostanza, le innovazioni italiane possano essere accolte dagli altri Paesi come modello.
  Ritiene in conclusione che il parere rappresenti un equilibrato punto di mediazione e che siano maturi i tempi per procedere alla votazione.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) in relazione all'intervento fatto dal collega Maraia, sottolinea la responsabilità del legislatore di approvare disposizioni che vadano nella giusta direzione. Ritiene che perlomeno l'obbligo di comunicazione dell'immesso al consumo possa rappresentare una giusta richiesta che permette di comprendere l'entità dei rifiuti raccolti e quindi di quelli dispersi. Chiede pertanto ai relatori di procedere ad una ulteriore verifica, seppur l'assenza del rappresentante del Governo rappresenti un importante limite.

  Silvia FREGOLENT (IV), relatrice per la VIII Commissione, ritiene di aver già risposto nel merito a tutte le questioni poste nel dibattito chiede pertanto che si proceda con la votazione.

  Giovanni VIANELLO (MISTO) rileva che di alta politica si può parlare quando le sue deliberazioni vanno nella direzione di agevolare prodotti realmente innovativi. Crede quindi che nel momento in cui l'Unione europea invita gli Stati membri, e quindi anche l'Italia, a non utilizzare contenitori monouso vuol dire, molto più che implicitamente, che si devono utilizzare prodotti idonei al riutilizzo, anche per un'evidente questione legata alla corretta gestione dei rifiuti e per l'osservanza del cosiddetto principio della gerarchia dei rifiuti. In tal senso, sottolinea, è necessario il massimo impegno per centrare gli obiettivi prefissati in materia ed evitare che parte dei materiali in questione venga disperso nell'ambiente. Conferma quindi il suo già preannunciato voto contrario sulla proposta di parere dei relatori.

  Sara MORETTO (IV) esprime il convincimento che tra i doveri della politica vi sia quello di dover decidere in tempo utile. In tal senso rammenta che il termine per l'espressione del parere delle Commissioni è già scaduto da tempo e che, visto che il termine per l'esercizio della delega è in scadenza, ogni ulteriore rinvio potrebbe significare che quanto il Parlamento indicherà al Governo potrebbe non essere accolto per mancanza oggettiva di tempo a disposizione. Crede inoltre che vada riconosciuto che i relatori sono giunti ad una Pag. 10complicata ma positiva sintesi politica in una materia come l'ambiente, cara a tutte le forze politiche, nessuna esclusa, che viene tuttavia declinata con differenti sfumature e sensibilità. In tal senso invita a considerare che tale materia va vista nel contesto generale delle esigenze del Paese che chiede vengano conciliate anche le necessità delle filiere produttive nel quadro di un accompagnamento delle imprese e degli operatori economici verso una giusta ed efficace transizione ecologica. È dell'avviso che la proposta di parere dei relatori esprima un buon punto di equilibrio e, per tale motivo, annuncia il voto favorevole del suo gruppo su di essa.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, le Commissioni approvano la proposta di parere favorevole con osservazioni dei relatori (vedi allegato 1), risultando pertanto preclusa la proposta alternativa di parere (vedi allegato 2).

  La seduta termina alle 15.10.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

ATTI DEL GOVERNO

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2018/2001 sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili.
Atto n. 292.