CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 18 ottobre 2021
677.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
Pag. 3

SEDE REFERENTE

  Lunedì 18 ottobre 2021. — Presidenza del presidente Mario PERANTONI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per la giustizia Anna Macina.

  La seduta comincia alle 15.10.

DL 118/2021: Misure urgenti in materia di crisi d'impresa e di risanamento aziendale, nonché ulteriori misure urgenti in materia di giustizia.
C. 3314 Governo.
(Seguito esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 14 ottobre 2021.

  Mario PERANTONI, presidente, ricorda che il provvedimento è iscritto all'ordine del giorno dell'Assemblea per domani, martedì 19 ottobre, e che – secondo quanto convenuto nella riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi – nella seduta odierna si procederà all'esame delle proposte emendative e alla deliberazione sul mandato al relatore a riferire in Assemblea.
  Rammenta che il termine per la presentazione di proposte emendative era stato fissato alle ore 18 dello scorso 14 ottobre e che sono pervenute 26 proposte emendative (vedi allegato 1). Avverte quindi che prima della seduta è stato ritirato l'emendamento Turri 3.1.
  Comunica che la Presidenza ha effettuato il vaglio di ammissibilità delle proposte emendative presentate, ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 7, del Regolamento – che esclude l'ammissibilità di emendamenti Pag. 4 che non siano «strettamente attinenti alla materia del decreto-legge» – e del punto 5.3 della circolare del Presidente della Camera del 10 gennaio 1997 – il quale precisa che la materia «deve essere valutata con riferimento ai singoli oggetti ed alla specifica problematica affrontata dall'intervento normativo». Sulla base di tali criteri, avverte che la Presidenza ritiene inammissibile l'articolo aggiuntivo Varchi 23.01, in quanto reca disposizioni volte alla promozione di forme di lavoro stabile.

  Maria Carolina VARCHI (FDI), intervenendo in merito alla declaratoria di inammissibilità sull'articolo aggiuntivo a sua firma 23.01, desidera evidenziare come quello in esame avrebbe dovuto essere un provvedimento nevralgico per affrontare la crisi attuale che, oltre che sanitaria, è economica. Sottolinea quindi che l'articolo aggiuntivo a sua firma 23.01 introduce norme interpretative in materia di incentivi – sia contributivi sia fiscali – previsti dalla riforma denominata «Jobs Act» e dalle leggi di stabilità relative agli anni 2015 e 2016 con le quali si sono introdotti benefici per incentivare forme di lavoro stabile. Rileva che la proposta emendativa in questione è il frutto dell'ascolto svolto dal suo gruppo nel corso della fase emergenziale che la nazione sta vivendo e sottolinea che nel corso di tali interlocuzioni Fratelli di Italia ha ricevuto numerose segnalazioni in merito a una serie di contenziosi in essere con l'Istituto nazionale della previdenza sociale sulla interpretazione degli incentivi del Jobs Act per la promozione di forme di lavoro stabile. Rammenta che in virtù della difficoltà di natura interpretativa che ha dato origine ai contenziosi, Fratelli di Italia è intervenuto sul punto anche al Senato; evidenzia quindi come tutte le proposte avanzate dal suo partito siano state puntualmente rigettate. Ritiene pertanto che la declaratoria di inammissibilità avverso l'articolo aggiuntivo a sua firma dimostri ancora una volta la conclamata incapacità di ascolto da parte della maggioranza. Osserva infine come il provvedimento in discussione, invece di fornire delle risposte certe ai cittadini, si limiti soltanto a prevedere delle proroghe. Per tali ragioni non rinuncia al termine per la presentazione del ricorso avverso la declaratoria di inammissibilità. Ciò premesso, chiede un chiarimento in merito alla assegnazione in sede referente del provvedimento in esame. Rileva infatti che, mentre il decreto-legge è stato esaminato presso l'altro ramo del Parlamento dalle Commissioni riunite 2a e 10a, presso la Camera è stato assegnato soltanto alla II Commissione. Non comprende, in virtù dei contenuti del provvedimento, le ragioni di tale assegnazione, che, a suo avviso, ha privato di fatto l'esame di un contributo importante.

  Mario PERANTONI, presidente, precisa, per quanto concerne i criteri di assegnazione dei provvedimenti all'esame delle Commissioni, che questi non dipendono dalla presidenza della Commissione. Fissa quindi il termine per la presentazione del ricorso avverso la declaratoria di inammissibilità alle ore 15.45 della giornata odierna e, constatata l'assenza di obiezioni, fa presente che la Commissione, nelle more della scadenza di tale termine, essendo l'articolo aggiuntivo oggetto di ricorso riferito all'articolo 23, procederà con l'esame delle restanti proposte emendative.

  Roberto CATALDI (M5S), relatore, ringrazia i colleghi per il lavoro emendativo svolto su un testo normativo che ritiene strategico per l'economia del Paese. Sottolinea che il decreto-legge in esame codifica delle modalità operative già in essere introducendo elementi di controllo e un sistema di votazione. Rileva come sui numerosi spunti derivanti dalle proposte emendative presentate si possa o meno convergere ma ritiene che nessun emendamento al provvedimento sia indispensabile. A suo avviso è necessario rinviare ad una fase successiva le eventuali modificazioni alla normativa preso atto che decreto-legge ha già ricevuto il favore di molti esperti e che l'urgenza impone di procedere speditamente soffermandosi soltanto sulle questioni veramente indispensabili. Per tale ragioni esprime parere contrario su tutte le proposte emendative presentate.

  La sottosegretaria Anna MACINA esprime parere conforme a quello del relatore Pag. 5 sulle proposte emendative presentate.

  Maria Carolina VARCHI (FDI), illustrando l'emendamento a sua firma 1.1, sottolinea come lo stesso intervenga sulla ulteriore proroga, prevista dal decreto-legge, della data di entrata in vigore del codice della crisi di impresa e dell'insolvenza al 16 maggio 2022. Rammenta infatti che tale data di entrata in vigore era già stata prorogata al 1° settembre 2021. Sottolinea, quindi, che la vera questione da valutare non sia il giudizio degli esperti sul provvedimento ma i bisogni delle imprese e che tali bisogni costituiscono il faro che ha orientato l'attività del suo gruppo. Preso tuttavia atto della già annunciata intenzione dell'Esecutivo di porre la questione di fiducia sul provvedimento in esame, manifesta la propria scarsa speranza di vedere accolte le istanze del suo gruppo. Preannuncia quindi il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento in discussione che è il frutto, insieme alle altre proposte emendative di Fratelli di Italia, di una attività di ascolto non solo di esperti ma anche di soggetti coinvolti sul campo. Sottolinea quindi come il limitato numero di proposte emendative presentate dimostri la volontà del suo gruppo di collaborare senza creare atteggiamenti ostruzionistici.

  La Commissione respinge l'emendamento Varchi 1.1.

  Maria Carolina VARCHI (FDI), illustra l'articolo aggiuntivo a sua firma 1.01, relativo all'elaborazione degli indici di crisi la cui definizione è stata demandata al Consiglio nazione dei dottori commercialisti ed esperti contabili che ha elaborato una serie di parametri che tuttavia ancora non risulta approvato dal Ministero dello sviluppo economico. Ritiene che la situazione straordinaria che il Paese sta vivendo imporrà una rivisitazione del meccanismo di formazione di tali indici e la proposta emendativa in discussione è volta ad intervenire in tale senso.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Varchi 1.01.

  Maria Carolina VARCHI (FDI), nell'illustrare l'articolo aggiuntivo a sua firma 1.02, sottolinea come il decreto legislativo n. 14 del 2019 introduca un nuovo concetto di insolvenza riscrivendo la responsabilità degli amministratori nell'ambito delle procedure concorsuali. Ritiene che, con riferimento alla necessità di una definizione normativa dello stato di crisi, sia necessario distinguere tra l'insolvenza incolpevole, come quella che si può verificare proprio in questa fase emergenziale, e quella frutto di omissioni o di incapacità degli amministratori, rispetto alla quale ovviamente l'approccio deve essere radicalmente differente.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Varchi 1.02.

  Maria Carolina VARCHI (FDI) illustra l'articolo aggiuntivo a sua firma 1.03 che si pone l'obiettivo di individuare i requisiti di partecipazione agli organismi di composizione della crisi per renderli meno stringenti rispetto a quelli attualmente stabiliti dal decreto ministeriale n. 202 del 2014.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Varchi 1.03.

  Maria Carolina VARCHI (FDI), nell'illustrare l'emendamento a sua firma 1-bis.1, volto ad introdurre un nuovo comma all'articolo 1-bis del decreto-legge in esame, rammenta che per le società a responsabilità limitata e per le società cooperative, in presenza di determinate condizioni, il codice della crisi di impresa ha previsto l'obbligatorietà della nomina degli organi di controllo. Sottolinea come tale previsione abbia sin dalla sua introduzione suscitato diverse perplessità per il numero delle società coinvolte, nonché per l'aumento dei costi che le stesse dovrebbero sostenere, e anche per il rischio che la quantità di segnalazioni determini un cortocircuito relativo alla affidabilità per gli istituti di credito. Sottolinea quindi che l'accesso al credito costituisce la principale fonte di preoccupazione per le imprese. Evidenzia quindi che l'emendamento a sua firma in Pag. 6discussione è volto proprio a evitare l'aumento dei costi e le conseguenti modifiche degli assetti organizzativi delle imprese.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Varchi 1-bis.1 e 2.1.

  Maria Carolina VARCHI (FDI) fa presente che il provvedimento in esame, al comma 3 dell'articolo 3, richiede agli iscritti all'albo degli avvocati, ai fini dell'inserimento nell'elenco degli esperti indipendenti, di aver maturato precedenti esperienze nel campo della ristrutturazione aziendale e della crisi d'impresa. Nel sottolineare che analogo requisito non è richiesto agli iscritti all'albo dei commercialisti, evidenzia che l'emendamento a sua prima firma 3.2 è volto dunque ad eliminare tale ingiustificata discriminazione, non potendosi ritenere per i soli commercialisti una presunzione di competenze in materia di crisi d'impresa. Nel far presente che si tratta in entrambi i casi di soggetti laureati, che hanno sostenuto con esito positivo un esame di abilitazione per l'iscrizione all'albo, rileva inoltre che il successivo comma 4 prescrive indistintamente per tutte le categorie di esperti il possesso di una specifica formazione in materia. Ribadisce pertanto, anche alla luce di tale disposizione, che la discriminazione introdotta dal comma 3 dell'articolo 3 è del tutto ingiustificata.

  La Commissione respinge l'emendamento Varchi 3.2.

  Maria Carolina VARCHI (FDI) illustra l'emendamento a sua prima firma 3.3, volto a salvaguardare quei professionisti che, nel corso degli anni, hanno conseguito una specifica formazione in materia di composizione della crisi, ai sensi dei decreti ministeriali 24 settembre 2014, n. 202, e 12 agosto 2015, n. 144. Rammenta che tale specifica formazione viene acquisita tramite la partecipazione a corsi di perfezionamento, di durata non inferiore a duecento ore, con l'obbligo di un aggiornamento a cadenza biennale, di durata complessiva non inferiore a quaranta ore. Ritiene pertanto che, se l'obiettivo è quello di incentivare i professionisti ad impegnarsi nel settore della crisi di impresa, tali soggetti dovrebbero essere esonerati da ulteriori oneri formativi, quali quelli richiesti dal decreto in esame, limitandosi eventualmente ad un'integrazione formativa su alcuni specifici aspetti.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Varchi 3.3 e 3.4.

  Mario PERANTONI, presidente, constata l'assenza dei presentatori delle proposte emendative Trano 3.01, Colletti 3.02, 4.2, 4.1, 16.1, 16.2, 19.5, 19.1, 19.2, 19.3, 19.4, 19.6, 19.7 e 21.1 e 24.1; s'intende che vi abbiano rinunciato.
  Non essendo ancora scaduto il termine per la presentazione del ricorso avverso la declaratoria di inammissibilità dell'articolo aggiuntivo Varchi 23.01, sospende brevemente la seduta.

  La seduta, sospesa alle 15.35, riprende alle 15.50.

  Mario PERANTONI, presidente, esaminato il ricorso presentato dall'onorevole Varchi avverso la declaratoria di inammissibilità dell'articolo aggiuntivo 23.01 a sua prima firma, conferma il giudizio già espresso, per le medesime ragioni esposte in avvio di seduta.
  Essendosi pertanto concluso l'esame delle proposte emendative, avverte che è pervenuto il parere favorevole della I Commissione e che le Commissioni VI, XI, XIII, XIV nonché la Commissione parlamentare per le questioni regionali hanno comunicato di aver rinunciato ad esprimere il parere sul provvedimento. Avverte altresì che la V Commissione e il Comitato per la legislazione esprimeranno il parere ai fini dell'esame in Assemblea.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato al relatore, onorevole Cataldi, a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di Pag. 7chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Mario PERANTONI, presidente, avverte che la presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 15.55.

SEDE CONSULTIVA

  Lunedì 18 ottobre 2021. — Presidenza del presidente Mario PERANTONI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per la giustizia Anna Macina.

  La seduta comincia alle 15.55.

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti normativi dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2021.
C. 3208 Governo.
(Relazione alla XIV Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Relazione favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 14 settembre 2021.

  Mario PERANTONI, presidente, ricorda che questa mattina alle ore 11 è scaduto il termine per la presentazione di emendamenti al disegno di legge di delegazione europea (C. 3208), per le parti di competenza della II Commissione, e che è stato presentato l'emendamento Ciaburro 6.1 (vedi allegato 2). Ricorda altresì che gli emendamenti approvati dalle Commissioni di settore sono trasmessi alla XIV Commissione, che peraltro potrà respingerli solo per motivi di compatibilità con la normativa europea o per esigenze di coordinamento generale, mentre gli emendamenti respinti dalle Commissioni di settore non potranno essere presentati presso la XIV Commissione, che li considererà irricevibili. Gli emendamenti respinti dalle Commissioni potranno, peraltro, essere ripresentati in Assemblea.
  Non essendovi richieste di intervento, in sostituzione del relatore, onorevole Bordo, impossibilitato a partecipare ai lavori della seduta odierna, esprime parere contrario sull'emendamento Ciaburro 6.1.

  La sottosegretaria Anna MACINA esprime parere conforme a quello del relatore sull'emendamento Ciaburro 6.1.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione respinge l'emendamento Ciaburro 6.1.

  Mario PERANTONI, presidente, in sostituzione del relatore, formula una proposta di relazione favorevole (vedi allegato 3).

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di relazione favorevole formulata dal relatore. La Commissione delibera altresì di nominare, ai sensi dell'articolo 126-ter, comma 2, del Regolamento, il deputato Michele Bordo quale relatore presso la XIV Commissione.

Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, riferita all'anno 2020.
Doc. LXXXVII, n. 4.
(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 14 settembre 2021.

  Mario PERANTONI, presidente, in sostituzione del relatore, onorevole Bordo, formula una proposta di parere favorevole.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 16.