CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 12 ottobre 2021
674.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
Pag. 240

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 12 ottobre 2021. — Presidenza della presidente Alessia ROTTA. — Interviene la sottosegretaria per la transizione ecologica, Ilaria Fontana.

  La seduta comincia alle 13.55.

Sull'ordine dei lavori.

  Alessia ROTTA, presidente, in ragione del ritardo nell'avvio dei lavori della Commissione e dell'esigenza di rispettare i colleghi della X Commissione, propone un'inversione dell'ordine del giorno, procedendo in primo luogo all'esame degli atti del Governo da esaminare in sede congiunta con la X Commissione per poi passare alla discussione sulla proposta di legge di delegazione europea e sulla relazione consuntiva per il 2020 e alla riunione del Comitato dei nove.

  Alessio BUTTI (FDI) prende atto con rammarico del ritardo con cui ha avuto inizio la seduta, il che, evidentemente, non consentirà di disporre di tempi adeguati per lo svolgimento del Comitato dei nove che era in programma prima delle ore 14. Nel criticare la proposta procedurale avanzata dalla presidente, chiede quanto meno che essa sia messa ai voti.

  Alessia ROTTA, presidente, scusandosi per il ritardo dovuto all'esigenza dei gruppi di maggioranza di confrontarsi su alcuni punti all'ordine del giorno, accede alla richiesta del collega Butti.

  La Commissione approva la proposta di inversione dell'ordine del giorno.

  La seduta, sospesa alle 14, riprende alle 14.05.

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2021.
C. 3208 Governo. Pag. 241
Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, riferita all'anno 2020.
Doc. LXXXVII, n. 4.
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo.

  Alessia ROTTA, presidente, ricorda che l'esame del disegno di legge di delegazione europea si svolge secondo le procedure dettate dall'articolo 126-ter, comma 1, del Regolamento, in base alle quali le Commissioni in sede consultiva esaminano le parti di competenza e deliberano una relazione sul disegno di legge, nominando altresì un relatore, che può partecipare alle sedute della XIV Commissione.
  Sulla relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea (esaminata congiuntamente al disegno di legge di delegazione europea in base al parere della Giunta per il Regolamento del 14 luglio 2010) le Commissioni dovranno invece esprimere un parere.
  La relazione ed il parere approvati sono trasmessi alla XIV Commissione; le eventuali relazioni di minoranza sono altresì trasmesse alla XIV Commissione, dove possono essere illustrate da uno dei proponenti.
  Ricorda altresì che, ai sensi dell'articolo 126-ter, comma 5, del regolamento, la Commissione può discutere emendamenti al disegno di legge di delegazione europea, che, se approvati, saranno trasmessi, unitamente alla relazione, alla XIV Commissione, mentre gli emendamenti respinti dalle Commissioni di settore non potranno essere presentati presso la XIV Commissione, che li considererà irricevibili. Gli emendamenti respinti dalle Commissioni di settore potranno essere comunque ripresentati in Assemblea.
  Segnala peraltro che le proposte emendative al disegno di legge in esame possono comunque essere presentate direttamente presso la XIV Commissione, la quale le trasmetterà, prima di esaminarle, alle Commissioni di settore rispettivamente competenti, ai fini dell'acquisizione dei relativi pareri. Tali pareri delle Commissioni di settore avranno effetti sostanzialmente vincolanti, in quanto la XIV Commissione è tenuta ad adeguarsi ad essi, salvo che per motivi di compatibilità con la normativa comunitaria o per esigenze di coordinamento.
  In sostituzione della relatrice, on. Licatini, dà lettura della relazione introduttiva.
  La Commissione avvia oggi l'esame del disegno di legge di delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti normativi dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2021 e la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, riferita all'anno 2020.
  Al riguardo, ricorda che la legge di delegazione è, insieme alla legge europea – che è anch'essa all'esame della Camera in queste settimane – uno dei due nuovi strumenti di adeguamento all'ordinamento dell'Unione europea, introdotto dalla legge 24 dicembre 2012, n. 34, la quale ha attuato una riforma organica delle norme che regolano la partecipazione dell'Italia alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione europea, procedendo allo sdoppiamento della legge comunitaria annuale. In particolare, ai sensi dell'articolo 30, comma 2, della citata legge n. 234 del 2012, con la legge di delegazione europea viene conferita al Governo la delega legislativa per dare attuazione alle direttive europee e alle decisioni quadro, nonché agli obblighi direttamente riconducibili al recepimento di atti legislativi europei.
  Quanto al contenuto del disegno di legge – nel rinviare per gli aspetti di dettaglio alla documentazione predisposta dagli uffici – segnala che non vi sono disposizioni di specifico interesse della VIII Commissione nell'articolato e nemmeno nell'allegato A che, come di consueto, riporta l'elenco delle direttive per le quali è conferita al Governo la delega per il loro recepimento, senza che siano dettate per tali deleghe specifici principi e criteri direttivi.
  Le uniche previsioni che, indirettamente, involgono aspetti di tutela ambientale sono Pag. 242all'articolo 7. Si delega il Governo per l'adeguamento della normativa nazionale al regolamento (UE) 2018/848, relativo alla produzione biologica e all'etichettatura dei prodotti biologici e al regolamento (UE) 2017/625, limitatamente – quest'ultimo – ai controlli ufficiali riguardanti la produzione biologica e l'etichettatura dei prodotti biologici. In questo ambito è infatti prevista una razionalizzazione dei controlli collegata ai rischi che un prodotto o un processo presentano rispetto alla frode, alla salute, alla sicurezza, al benessere degli animali o all'ambiente.
  Passando all'esame della Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, merita segnalare come anche quest'anno sia stata trasmessa al Parlamento il 24 giugno 2021, con un ritardo quindi di quasi quattro mesi rispetto al termine di presentazione previsto dal comma 2 dell'articolo 13 della citata legge del 2012.
  La relazione consuntiva per il 2020, analogamente alle precedenti, è suddivisa in cinque parti e in cinque appendici. La parte più consistente della relazione (la seconda) è dedicata alle politiche orizzontali e settoriali: migrazione, mercato interno, fiscalità e unione doganale, politiche industriali e per la concorrenza, ricerca e sviluppo tecnologico, ambiente ed energia, trasporti, agricoltura e pesca, politica estera e di sicurezza, allargamento, occupazione, affari sociali, tutela della salute, istruzione, gioventù, sport, cultura, turismo, giustizia e affari interni.
  La maggior parte delle politiche è stata interessata dall'adozione di misure eccezionali per fronteggiare le conseguenze provocate dalla pandemia.
  Per la sezione Politiche ambientali e per il clima, la relazione richiama il contributo offerto, fin dalle prime fasi negoziali, all'approvazione della legge europea sul clima (regolamento UE 2021/1119) che fissa l'obiettivo di riduzione delle emissioni nette ad almeno il 55 per cento rispetto al livello del 1990, entro il 2030.
  Dà conto della partecipazione del Governo al processo negoziale nell'ambito della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) per l'attuazione degli obiettivi dell'Accordo di Parigi avendo anche assicurato l'erogazione dei contributi finanziari ai fondi multilaterali del meccanismo finanziario UNFCCC (Green Climate Fund, Adaptation Fund), partecipando alla definizione delle policy operative di gestione.
  Il documento riferisce anche riguardo alle attività preparatorie della Conferenza delle Parti che hanno ratificato la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, o COP26 (che si terrà a Glasgow nel mese di novembre 2021), ricordando la riunione Youth4Climate2021 di Milano dello scorso 28 settembre
  Con riferimento ad altri temi ambientali, la relazione richiama la partecipazione al processo di adozione delle conclusioni del Consiglio dei ministri UE dell'Ambiente sul Piano per l'economia circolare (COM(2020)98), presentato dalla Commissione a seguito del Green Deal, nonché alle attività sul raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile indicati dall'Agenda 2030 delle Nazioni Unite, nonché sul rafforzamento della governance ambientale globale e per il raggiungimento di un accordo globale in materia di inquinamento marino (marine litter) e microplastiche nel corso della Quinta sessione dell'Assemblea Ambiente delle Nazioni Unite.
  Il Governo ha inoltre sostenuto con contributi tecnici il processo di definizione dell'Ottavo Piano di azione ambientale per il periodo 2021-2030 nonché ai lavori per l'approvazione del regolamento UE 2020/741 del 25 maggio 2020, recante prescrizioni minime per il riutilizzo delle acque c.d. di recupero, ovvero le acque reflue urbane.
  Il documento pone altresì in evidenza l'importanza dell'approvazione della direttiva (UE) 2020/2184 del 16 dicembre 2020 (rifusione della direttiva 98/83/CE) sulla qualità delle acque destinate al consumo umano. La nuova direttiva, che deve essere recepita dagli Stati membri entro il 12 gennaio 2023, prevede l'obbligo per gli Stati membri di migliorare l'accesso all'acqua potabile e di garantirne la disponibilità, Pag. 243con particolare attenzione ai gruppi vulnerabili ed emarginati.
  Con riguardo all'energia pulita, la relazione riferisce in merito all'attività del Governo nel corso dell'iter del regolamento di esecuzione 2020/1294 sul meccanismo unionale di finanziamento dell'energia rinnovabile.
  Richiama inoltre le conclusioni del Consiglio dell'UE sulla strategia della Commissione per lo sviluppo di un mercato dell'idrogeno e ulteriori conclusioni sulla strategia per sfruttare il potenziale delle energie rinnovabili offshore per un futuro climaticamente neutro, adottate nel 2020. In proposito, il documento ricorda che il Governo italiano ha posto l'accento sullo sviluppo dell'idrogeno verde, prendendo atto della necessità di un rapido processo di decarbonizzazione della produzione e dell'utilizzo attuale dell'idrogeno, e sulla necessità di un approccio tecnologicamente inclusivo, che possa valorizzare tutte le tecnologie offshore, compreso l'eolico e il solare flottante, le maree e il moto ondoso, peculiare del Mediterraneo.
  Il Governo dà conto quindi della elaborazione del Piano Nazionale Energia e Clima, i cui obiettivi al 2030, in particolare per lo sviluppo delle fonti rinnovabili e per l'efficienza energetica, sono stati sanciti dalla Commissione europea nel documento di valutazione dei singoli Piani degli Stati membri, pubblicato nel settembre 2020.
  Il Governo riferisce inoltre di aver preso parte al lavoro preparatorio per la revisione della direttiva CE 2003/96, sulla tassazione dei prodotti energetici e dell'elettricità, avviato dalla Commissione europea per dare attuazione al Green Deal. La proposta, volta a introdurre incentivi fiscali adeguati a promuovere le tecnologie pulite eliminando le esenzioni e le aliquote ridotte che promuovono l'uso di combustibili fossili, è stata presentata il 14 luglio 2021 nel c.d. pacchetto «Fit for 55», predisposto per adeguare la normativa in materia di clima ed energia dell'Unione ai nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni per il 2030. La legge europea per il clima ha infatti stabilito l'innalzamento del target di riduzione portandolo dal 40 al 55 per cento rispetto ai livelli del 1990. La relazione dà inoltre conto della consultazione pubblica avviata in vista della revisione della disciplina in materia di aiuti di stato a favore dell'ambiente e dell'energia (Comunicazione della Commissione UE (2014/C 200/01, in scadenza al 31/12/2020 e prorogata al 31 dicembre 2021).
  Infine, la relazione riporta i dati riguardanti le procedure di infrazione.
  La relazione segnala, in particolare, che, al 31 dicembre 2020, risultavano aperte nei confronti dell'Italia 86 procedure d'infrazione (69 per violazione del diritto dell'Unione e 17 per mancato recepimento delle direttive UE), in crescita rispetto alle 77 di inizio anno, ma in diminuzione rispetto alle 91 che si erano registrate circa a metà anno, esattamente al 2 luglio 2020. Nel corso del 2020 sono state archiviate 27 procedure d'infrazione. Rispetto al 31 dicembre 2019 le procedure a carico dell'Italia sono aumentate di 9 unità (3 per violazione del diritto UE e 6 per mancato recepimento), confermando il trend in crescita dal 2017 in avanti.
  La relazione rileva che al primato negativo del settore ambientale – in merito al quale è stato ingente l'esborso di denaro a titolo di sanzioni – ha contribuito la natura delle violazioni contestate che, frequentemente, hanno coinvolto le competenze dei livelli amministrativi regionali e locali rendendo la gestione del contenzioso più complessa.
  La relazione riporta le procedure di infrazione per le quali, al 31 dicembre 2020, l'Italia stava pagando sanzioni pecuniarie (751 milioni di euro totali già pagati dal 2012). Tra di esse tre sono nel settore ambientale: «discariche abusive» (sentenze Corte di giustizia UE C-135/05 e C-196/13) : i siti non conformi si sono ridotti a 68 dai circa 200 iniziali, e sono stati pagati circa 232 milioni di euro; «rifiuti in Campania» (sentenze Corte di giustizia UE C-297/08 e C-653/13): sono stati pagati circa 217 milioni di euro; la relazione sostiene che è in atto un dialogo con la Commissione volto a favorire un'interpretazione della sentenza che si traduca, di fatto, in una riduzione della penalità giornaliera Pag. 244 da 120.000 euro a 80.000 euro; «Acque reflue urbane (aree normali)» (sentenze Corte di giustizia UE C-565/10 e C-251/17): sono stati pagati circa 101 milioni di euro a titolo di somma forfetaria e penalità di mora.

  La Sottosegretaria Ilaria FONTANA si riserva di intervenire in una fase successiva.

  Alessia ROTTA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.15.

COMITATO DEI NOVE

  Martedì 12 ottobre 2021.

Modifica all'articolo 71 del codice del Terzo settore, di cui al decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117, in materia di compatibilità urbanistica dell'uso delle sedi e dei locali impiegati dalle associazioni di promozione sociale per le loro attività.
Emendamenti C. 1059-A.

  Il Comitato si è riunito dalle 14.15 alle 14.25.