CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 5 ottobre 2021
670.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Martedì 5 ottobre 2021. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Nicola Molteni.

  La seduta comincia alle 13.30.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, comunica che, per il gruppo Misto, la deputata Giusi Bartolozzi cessa di far parte della Commissione.

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2021.
Doc. LVII, n. 4-bis e Allegati.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte, anzitutto, che, come specificato anche nelle convocazioni, alla luce di quanto stabilito dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 4 novembre scorso, i deputati possono partecipare all'odierna seduta in sede referente in videoconferenza, in quanto nella seduta odierna non sono previste votazioni sul provvedimento.
  Rileva come la Commissione sia chiamata a esaminare, in sede consultiva, ai fini del parere alla V Commissione (Bilancio, tesoro e programmazione), la Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza 2021 (Doc. LVII, n. 4-bis e Allegati).
  Informa quindi che l'esame in sede consultiva sul documento dovrà concludersi entro le ore 11 di domani, mercoledì 6 ottobre, in quanto la Commissione Bilancio concluderà l'esame della Nota entro le ore 14 della stessa giornata di domani.

  Stefano CECCANTI (PD), relatore, intervenendo da remoto, al fine di richiamare il contesto decisionale in cui si inserisce la Nota, ricorda preliminarmente che, sulla base del calendario previsto nell'ambito del Semestre europeo, la legge n. 196 del 2009 (legge di contabilità pubblica) dispone che il processo di programmazione economica inizi il 10 aprile, data di presentazione alle Camere del Documento di economia e finanza (DEF), al fine di consentire al Parlamento di esprimersi sugli obiettivi programmatici in tempo utile per l'invio, entro il 30 aprile, al Consiglio dell'Unione europea e alla Commissione europea, del Programma di stabilità e del Programma nazionale di riforma (PNR) contenuti nel DEF.
  Sulla base dei contenuti del DEF, la Commissione elabora le raccomandazioni di politica economica e di bilancio rivolte ai singoli Stati.
  Ricorda inoltre che la legge n. 163 del 2016 è intervenuta su numerose disposizioni della predetta legge di contabilità (legge n. 196 del 2009): in particolare, l'articolo 1, comma 7, della legge n. 163 ha modificato l'articolo 10-bis della legge di contabilità, in ordine al contenuto della Nota di aggiornamento al DEF, prevedendone la presentazione – anche al fine di tener conto delle raccomandazioni formulate dalle autorità europee – entro il 27 settembre di ogni anno (e non più entro il 20 settembre).
  Per quanto riguarda il contenuto proprio della Nota di aggiornamento, l'articolo 10-bis della citata legge di contabilità stabilisce che essa deve contenere l'eventuale aggiornamento degli obiettivi programmatici e delle previsioni macro-economiche e di finanza pubblica per l'anno in corso e per il periodo di riferimento; le osservazioni e le eventuali modifiche e integrazioni al DEF conseguenti alle raccomandazioni del Consiglio ECOFIN relative al Programma di stabilità e al PNR, nonché l'indicazione dei principali ambiti di intervento della manovra di finanza pubblica per il triennio successivo, con una sintetica illustrazione degli effetti finanziari attesi dalla manovra stessa in termini di entrata e di spesa, ai fini del raggiungimento degli obiettivi programmatici. Pag. 18
  Sempre relativamente al contenuto proprio della Nota, è altresì previsto che il Governo dia conto degli eventuali disegni di legge che considera collegati alla decisione di bilancio.
  La Nota contiene poi, all'Allegato I, le relazioni sulle spese di investimento e sulle relative leggi pluriennali, all'Allegato II, il Rapporto programmatico recante gli interventi in materia di spese fiscali, all'Allegato III, il Rapporto sui risultati conseguiti in materia di misure di contrasto all'evasione fiscale e contributiva, all'Allegato IV, la Relazione sull'economia non osservata e sull'evasione fiscale e contributiva.
  Passando a illustrare sinteticamente il contenuto della Nota in esame nel suo complesso, prima di esaminare i profili di competenza della I Commissione, rileva come gli andamenti macroeconomici tendenziali evidenzino aumento del PIL per l'anno in corso, che sale al 6,0 per cento, rispetto al 4,5 per cento ipotizzato nel DEF in aprile.
  L'economia italiana è stata l'unica tra quelle europee a segnare una marginale ripresa già nel primo trimestre dell'anno e ha segnato un'espansione superiore alla media europea anche nel trimestre successivo, riducendo in tal modo il divario generato dalla contrazione più ampia della media lo scorso anno.
  Tale dinamica si è consolidata nei mesi estivi, trainata ulteriormente dall'andamento dei servizi, con il robusto apporto del settore delle costruzioni, a fronte di una moderazione dell'espansione del manifatturiero.
  La Nota evidenzia al riguardo che gli incrementi del PIL che stiamo registrando riflettono già alcuni incentivi all'innovazione e all'efficientamento energetico finanziati dal PNRR, ma non ne incorporano ancora il forte impulso agli investimenti pubblici, peraltro già in notevole crescita (quasi il 20 per cento in termini nominali nel 2020 e 16 per cento quest'anno).
  Diversi indicatori confermano la ripresa del comparto turistico, nel terzo trimestre.
  Per i mesi a venire, le indagini congiunturali segnalano le preoccupazioni delle imprese legate alle difficoltà di approvvigionamento di componenti e materiali, ma le aspettative di produzione restano su un trend espansivo. Finora, l'industria italiana sembra essere riuscita a fronteggiare le difficoltà di reperimento di input intermedi che stanno generando forti pressioni sui sistemi industriali di altri partner europei.
  La performance della produzione industriale italiana appare infatti segnatamente più robusta di quella degli altri principali Paesi europei: a luglio, l'indice di produzione industriale italiano ha superato di 1,5 punti percentuali i livelli pre-crisi (febbraio 2020), laddove la media europea si è attestata appena 0,2 punti al di sopra di tale soglia. Il miglior andamento dell'industria italiana potrebbe essere in parte spiegato – afferma la Nota – da un mix settoriale meno dipendente dagli input su cui si sono verificate carenze di offerta.
  Il rimbalzo del PIL previsto per quest'anno risulta trainato dalla domanda interna al netto delle scorte, grazie al recupero dei consumi finali delle famiglie e all'espansione degli investimenti.
  Per quanto attiene ai rapporti con l'estero, se è vero che la pandemia continuerà verosimilmente ad influenzarli, in particolare per quanto attiene alle esportazioni di servizi, in primis turistici, la performance italiana è positiva. Nei primi sette mesi dell'anno, le statistiche in valore del commercio dei beni indicano un incremento di circa il 23 per cento per le esportazioni e del 24 per cento per le importazioni, in entrambi i casi più sostenuto verso i mercati europei. All'aumento delle importazioni in valore ha contribuito anche l'incremento dei prezzi dei beni importati.
  Di conseguenza, afferma la Nota, l'avanzo commerciale dell'Italia è stato pari a circa 37,5 miliardi, rimanendo tra i più alti in Europa dopo Germania e Paesi Bassi. Tenendo conto della quota sulle esportazioni complessive, l'incremento delle vendite di beni all'estero ha riguardato tutti i principali partner commerciali, in particolare la Germania, la Francia e gli Stati Uniti. Di rilievo anche la crescita delle esportazioni verso la Cina. Nello stesso periodo, le esportazioni verso il Regno Unito sono cresciute ad un ritmo del 10,7 per Pag. 19cento su base annua, mentre le importazioni sono diminuite. Su entrambi i flussi hanno pesato le procedure doganali legate alla Brexit.
  La previsione del quadro tendenziale traccia un andamento dei prezzi al consumo che, dopo una marcata accelerazione nella seconda metà dell'anno in corso, tendono gradualmente a decelerare nel biennio successivo per poi riprendere lievemente slancio nell'anno finale della previsione, quando si ipotizza che il consolidarsi della crescita economica possa dare una moderata spinta a salari e prezzi.
  Tale visione è confermata anche a fronte della forte crescita dei prezzi del gas naturale che si sta osservando nelle ultime settimane e che ne sta portando il costo su livelli storicamente molto elevati. La Nota rileva che il forte aumento del prezzo del gas naturale e dell'elettricità pare dovuto ad una serie di fattori temporanei. I mercati dei futures sul gas naturale scontano una forte discesa dei prezzi nei prossimi anni. Anche il prezzo del petrolio, sinora meno interessato da repentini rialzi, è previsto diminuire già nei prossimi mesi. Tuttavia, la domanda mondiale di energia è in crescita e, dal lato dell'offerta, fattori ambientali e geopolitici potrebbero esercitare ulteriori effetti avversi.
  Pertanto, l'eventualità di una carenza di offerta e/o persistenza del rialzo dei prezzi costituisce un rilevante fattore di rischio per la previsione di crescita e inflazione, la quale comunque incorpora le misure recentemente adottate dal Governo per calmierare i rincari in bolletta e tutelare le famiglie a rischio di povertà energetica.
  Più nel dettaglio, il nuovo quadro prevede: un incremento del PIL (in termini reali e non nominali) pari al 6,0 per cento nell'anno in corso, al 4,7 per cento nel 2022, al 2,8 per cento nel 2023 e all'1,9 per cento nel 2024 (il Documento di economia e finanza 2021 prevedeva un incremento pari al 4,5 per cento nell'anno in corso, al 4,8 per cento nel 2022, al 2,6 per cento nel 2023 e all'1,8 per cento nel 2024); un tasso di disoccupazione pari al 9,6 per cento per l'anno in corso, al 9,1 per cento per il 2022, all'8,4 per cento per il 2023 e al 7,7 per cento per il 2024 (il Documento di economia e finanza 2021 prevedeva un tasso di disoccupazione pari al 9,6 per cento per l'anno in corso, al 9,2 per cento per il 2022, all'8,5 per cento per il 2023 ed all'8,0 per cento per il 2024); un tasso di indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni (in rapporto al PIL) pari al 9,4 per cento per l'anno in corso, al 5,6 per cento per il 2022, al 3,9 per cento per il 2023 ed al 3,3 per cento per il 2024 (il Documento di economia e finanza 2021 prevedeva un tasso pari all'11,8 per cento per l'anno in corso, al 5,9 per cento per il 2022, al 4,3 per cento per il 2023 ed al 3,4 per cento per il 2024).
  Riguardo all'indebitamento netto strutturale delle pubbliche amministrazioni (nel quale sono escluse dal computo le misure una tantum e le variazioni imputabili alla congiuntura economica), il nuovo quadro programmatico prevede un valore pari al 7,6 per cento per l'anno in corso, al 5,5 per cento per il 2022, al 4,5 per cento per il 2023 e al 3,9 per cento per il 2024; anche nel quadro tendenziale a legislazione vigente tale valore è pari al 7,6 per cento per l'anno in corso, mentre negli anni successivi esso sarebbe pari (al netto, cioè, degli interventi programmati) al 4,2 per cento per il 2022, al 2,8 per cento per il 2023 e al 2,6 per cento per il 2024.
  In merito ai sopra richiamati valori di crescita del PIL, i quali, naturalmente, costituiscono una variabile fondamentale ai fini della determinazione del quadro di finanza pubblica, rileva come la Nota – analogamente a quanto già previsto nel Documento di economia e finanza 2021 – contempli anche alcuni scenari nei quali la dinamica del PIL sarebbe meno positiva (con conseguente rideterminazione del quadro tendenziale rispetto a quello che invece è assunto a base del quadro programmatico suddetto). In particolare, lo scenario che più si discosta dal quadro tendenziale assunto a riferimento concerne l'ipotesi che i vaccini abbiano un'efficacia limitata sulle varianti del COVID-19, ipotesi a cui conseguirebbe l'esigenza di misure limitative delle attività economiche e sociali. Pag. 20
  In via generale, la Nota in esame rileva come la politica di bilancio resterà espansiva fino a quando il PIL e l'occupazione avranno recuperato non solo la caduta, ma anche la mancata crescita rispetto al livello del 2019, e che si può prevedere che tali condizioni saranno soddisfatte dal 2024 in avanti (il raggiungimento di tali obiettivi permetterà il passaggio ad una politica di bilancio volta a ridurre il deficit strutturale).
  Secondo la Nota il sentiero programmatico per il triennio 2022-2024 consente sia il rinnovo di numerose misure di rilievo economico e sociale – come quelle relative al sistema sanitario, al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese e agli incentivi concernenti l'efficientamento energetico degli edifici e gli investimenti innovativi – sia la riforma degli ammortizzatori sociali, un primo stadio della riforma fiscale e la definizione a regime dell'assegno unico universale per i figli.
  Per quanto riguarda gli aspetti della Nota afferenti agli ambiti di competenza della I Commissione, ricorda che nelle Raccomandazioni all'Italia del 2 giugno 2021 il Consiglio dell'Unione europea ha invitato a dare priorità agli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, sostenendo in particolare la transizione digitale, nonché la transizione verde, e a privilegiare le riforme strutturali di bilancio che contribuiranno al finanziamento delle priorità delle politiche pubbliche e alla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche.
  Lungo la stessa linea direttrice, nelle Raccomandazioni 2020 il Consiglio aveva invitato l'Italia ad adottare provvedimenti, nel 2020 e nel 2021, volti a realizzare «un'infrastruttura digitale rafforzata per garantire la fornitura di servizi essenziali» (Raccomandazione n. 3) e a «migliorare [...] il funzionamento della pubblica amministrazione» (Raccomandazione n. 4), nella considerazione che «un'amministrazione pubblica efficace è cruciale per garantire che le misure adottate per affrontare l'emergenza e sostenere la ripresa economica non siano rallentate nella loro attuazione.».
  In tale contesto, nella Nota in esame, al paragrafo IV.2, il Governo ribadisce che la riforma della pubblica amministrazione e l'agenda delle semplificazioni costituiscono elementi chiave per superare i principali «colli di bottiglia» dell'economia italiana e stimolare la crescita di lungo periodo attraverso un significativo pacchetto di riforme strutturali. Ciò in linea con quanto evidenziato nei precedenti documenti di bilancio e nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), volto a realizzare un Paese più innovativo e digitalizzato, più rispettoso dell'ambiente, più inclusivo nei confronti delle disabilità, più aperto ai giovani e alle donne, più coeso territorialmente.
  Data la rilevanza delle riforme presentate con il PNRR, il Governo ha scelto di avvalersi della possibilità di inglobarvi il Programma nazionale di riforma (PNR), come previsto dal Regolamento istitutivo del Dispositivo di ripresa e resilienza (Recovery and Resilience Facility – RRF).
  Con le risorse del Piano, il Governo sottolinea come si intenda anche affrontare i problemi macroeconomici evidenziati dall'analisi (In-depth Review) svolta dalla Commissione europea e rispondere alle Raccomandazioni specifiche per Paese (CSR) rivolte all'Italia nel 2019 e nel 2020, contribuendo al contempo ai sette programmi di punta europei tra cui – per quanto attiene ai profili in questione – si richiamano: 4) Connect (Connettere); 5) Modernise (Ammodernare); 6) Scale-up (Crescere); e 7) Reskill and upskill (Migliorare le competenze dei lavoratori o riqualificarli per mansioni più elevate).
  La Nota ricorda altresì che nel mese di agosto, in seguito all'approvazione del PNRR da parte del Consiglio, l'Italia ha ricevuto il pagamento dell'anticipo di sovvenzioni e prestiti del RRF (pari a complessivi 24,8 miliardi). Nel Consiglio dei ministri del 23 settembre 2021 è stato presentato il primo Rapporto di monitoraggio avente ad oggetto tutte le misure del PNRR che prevedono una milestone o un target (M&T) da conseguire entro il 31 dicembre 2021, al fine di ottenere la prima tranche di finanziamenti (sovvenzioni e prestiti).
  Si tratta, nello specifico, di 51 misure, distinte tra riforme ed investimenti; nel Pag. 21caso degli investimenti ci si riferisce anche all'adozione di atti di normativa primaria e secondaria o di atti amministrativi diretti a disciplinare specifici settori e da cui dipende l'utilizzabilità di risorse finanziarie dedicate per linee di intervento.
  Nel dettaglio, delle 51 misure previste 24 sono riferite a investimenti e 27 a riforme da adottare. Il Governo punta ad inviare la prima rendicontazione relativa al PNRR entro il mese di gennaio 2022.
  Nella Nota in esame si ricorda inoltre come il PNRR individui due riforme orizzontali, articolate in diversi obiettivi da realizzare entro il 2026: la riforma della pubblica amministrazione e la riforma del sistema giudiziario.
  A queste si aggiungono le riforme abilitanti, ovvero gli interventi funzionali a garantire l'attuazione del Piano e in generale a rimuovere gli ostacoli amministrativi, regolatori e procedurali, che includono la legge delega sulla corruzione e la riduzione dei tempi di pagamento della pubblica amministrazione, oltre alla legge sulla concorrenza, al federalismo fiscale e alla riduzione del tax gap.
  Più specificamente, nel già richiamato paragrafo IV.2 della Nota il Governo evidenzia quindi come la riforma della pubblica amministrazione costituisca condizione necessaria per il successo delle misure contenute nel PNRR. Al contempo, con le misure di semplificazione previste nell'ambito delle riforme abilitanti il Governo, come precisato nel paragrafo IV.3, ha inteso eliminare le barriere autorizzatorie e procedurali che abitualmente frenano l'attuazione dei progetti, mettendo a rischio la realizzabilità delle opere. A tal fine sono state introdotte diverse disposizioni finalizzate ad accelerare e snellire le procedure e, allo stesso tempo, a rafforzare la capacità amministrativa della pubblica amministrazione, con l'obiettivo di favorire la transizione energetica e digitale.
  Il percorso delineato prevede che, in continuità con gli interventi adottati in passato, la riforma renda più efficace ed efficiente l'azione amministrativa al fine di favorire un miglioramento dei servizi offerti e un incremento della produttività dell'intera struttura economica del Paese di cui la pubblica amministrazione è un fattore determinante. Come delineato nel PNRR, la riforma modificherà la struttura delle amministrazioni pubbliche, attraverso innovazioni e miglioramenti delle norme che regolano il reclutamento del personale, accompagnati da importanti investimenti sul capitale umano e sulla digitalizzazione. Tali interventi avverranno in un contesto di semplificazione normativa, che mira a rimuovere i vincoli burocratici e a rendere più rapide le procedure, in particolar modo quelle collegate all'attuazione del PNRR.
  Al riguardo segnala come la riforma della pubblica amministrazione – con le misure volte in primo luogo alla digitalizzazione del settore pubblico, alla semplificazione amministrativa e alla valorizzazione della capacità amministrativa e assunzionale – costituisca uno degli assi centrali della Missione 1 del PNRR.
  Viene richiamato come i primi passi per l'attuazione della riforma generale della pubblica amministrazione siano stati compiuti tra il primo ed il secondo semestre del 2021, come previsto nel cronoprogramma del PNRR.
  Nello specifico, ricorda come tra gli atti legislativi di rango primario volti all'attuazione delle misure previste nel PNRR, sono giunti a conclusione dei rispettivi iter di approvazione:

   il decreto-legge sulla governance del PNRR e sulle semplificazioni (n. 77 del 2021);

   il decreto-legge su reclutamento e capacità amministrativa (n. 80 del 2021);

   il decreto-legge in materia di infrastrutture digitali e cybersicurezza (n. 82 del 2021).

  È inoltre in corso di esame lo schema di decreto legislativo sulle comunicazioni elettroniche e sono in corso di semplificazione i meccanismi di condivisione dei dati tra le amministrazioni mediante la Piattaforma digitale nazionale nati (PDND), al fine di Pag. 22garantire una reale interoperabilità delle banche-dati.
  Ricorda, infine, che la Nota annuncia, tra i collegati alla decisione di bilancio, tra gli altri, i seguenti provvedimenti (già previsti nella NADEF 2020):

   disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata di cui all'articolo 116, comma 3, della Costituzione;

   revisione del testo unico dell'ordinamento degli enti locali.

  In relazione all'indicazione dei provvedimenti collegati, segnala l'opportunità che il Governo chiarisca qualche elemento criticità che sembra potersi prospettare in merito.
  In primo luogo rileva come l'elevato numero dei collegati (21) non appaia chiaramente connesso con le misure legislative previste dal PNRR (che coprono solo 11 collegati).
  Inoltre, in relazione a queste ultime, sono indicati provvedimenti collegati connessi a scadenze non immediate (marzo 2023: per quanto riguarda il provvedimento in materia di anziani non autosufficienti), mentre non ne compaiono altri rispetto ai quali le scadenze sarebbero più ravvicinate (dicembre 2021, in materia di riforma della disciplina sull'insolvenza; giugno 2022, in materia di riforma dei contratti pubblici e di riforma del pubblico impiego).
  Formula quindi una proposta di parere favorevole con un'osservazione (vedi allegato 1), che illustra, la quale è già stata inviata informalmente ai componenti della Commissione.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, auspica che il Governo possa fornire precisazioni quanto prima rispetto alle questioni testé poste dal relatore, anche attraverso una interlocuzione informale con il relatore, in modo da poter procedere nella giornata di domani alla votazione della proposta di parere.
  Rinvia, quindi, il seguito dell'esame alla seduta già prevista per la giornata di domani.

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti normativi dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2021.
C. 3208 Governo.
(Relazione alla XIV Commissione).
Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, riferita all'anno 2020.
Doc. LXXXVII, n. 4.
(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito esame congiunto e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto del provvedimento e del documento in titolo, rinviato nella seduta del 22 settembre 2021.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che, come specificato anche nelle convocazioni, alla luce di quanto stabilito dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 4 novembre scorso, i deputati possono partecipare all'odierna seduta in sede referente in videoconferenza, in quanto nella seduta odierna non sono previste votazioni sui provvedimenti.
  Rileva come la Commissione prosegua oggi l'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 126-ter del Regolamento, del disegno di legge C. 3208, recante Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti normativi dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2021 e della Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, riferita all'anno 2020 (Doc. LXXXVII, n. 4).
  Ricorda che il termine per la presentazione degli emendamenti afferenti alle parti del disegno di legge C. 3208 di competenza della I Commissione è scaduto alle ore 12 di oggi senza che siano stati presentati emendamenti.
  Avverte quindi che il relatore, Ceccanti, ha formulato una proposta di relazione sul disegno di legge (vedi allegato 2) e una proposta di parere sulla Relazione consuntiva (vedi allegato 3), le quali sono già state trasmesse informalmente a tutti i componenti della Commissione nel pomeriggio di ieri. Pag. 23
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già prevista per la giornata di domani, nel corso della quale saranno poste in votazione la proposta di relazione e la proposta di parere formulate dal relatore.

  La seduta termina alle 13.35.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Martedì 5 ottobre 2021. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Nicola Molteni.

  La seduta comincia alle 13.35.

Programma di lavoro della Commissione per il 2021 – Un'Unione vitale in un mondo fragile (COM(2020)690 final) e relativi allegati (COM(2020) 690 final – Annexes 1 to 4).
Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2021.
(Doc. LXXXVI, n. 4).
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 126-ter, comma 2, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei documenti.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che, come specificato anche nelle convocazioni, alla luce di quanto stabilito dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 4 novembre scorso, i deputati possono partecipare all'odierna seduta in sede referente in videoconferenza, in quanto nella seduta odierna non sono previste votazioni sui provvedimenti in esame.
  Rileva come nella seduta odierna la Commissione inizi l'esame congiunto del Programma di lavoro della Commissione per il 2021 – Un'Unione vitale in un mondo fragile (COM(2020) 690 final) e relativi allegati (COM(2020) 690 final – Annexes 1 to 4) e della Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2021 (Doc. LXXXVI, n. 4).
  Fa quindi presente che la Commissione è chiamata a esprimere su di essi un parere alla XIV Commissione, la quale a sua volta, a conclusione dell'esame congiunto, procederà all'approvazione di una relazione per l'Assemblea, avente ad oggetto i predetti atti.

  Sabrina DE CARLO (M5S), relatrice, ricorda innanzitutto come i due documenti siano esaminati congiuntamente, secondo quanto prevede il parere della Giunta per il regolamento della Camera del 14 luglio 2010. L'esame dei suddetti documenti si concluderà con l'espressione di un parere alla XIV Commissione Politiche dell'Unione europea.
  Rileva quindi come si tratti di atti che consentono al Parlamento di partecipare alla «fase ascendente» di definizione delle politiche e degli atti dell'Unione europea, dedicata alla valutazione e al confronto tra le priorità delle Istituzioni europee e quelle del Governo per l'anno in corso.
  Il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2021 è contenuto nel documento COM (2020) 690 final, intitolato: «Un'Unione vitale in un mondo fragile». Esso si concentra sulle sei tematiche già definite negli orientamenti politici della Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: Un green Deal europeo; Un'Europa pronta per l'era digitale; Un'economia al servizio delle persone; Un'Europa più forte nel mondo; Promuovere lo stile di vita europeo; Un nuovo slancio per la democrazia europea.
  Il Programma di lavoro è corredato di quattro allegati, che riportano, rispettivamente: le nuove iniziative (Allegato I); iniziative REFIT (Allegato II); proposte prioritarie in sospeso (Allegato III); proposte che si intende ritirare.
  Secondo quanto indicato nel primo paragrafo, intitolato «Riparare il mondo di oggi plasmando il mondo di domani», il nuovo Programma di lavoro indica in quale modo l'Europa può cogliere l'opportunità che ci viene offerta per realizzare i suoi obiettivi e guidare la grande accelerazione, sottolineando come, grazie a NextGenerationEU, lo storico piano per la ripresa presentato dalla Commissione insieme a un Pag. 24bilancio rinnovato a lungo termine, l'Europa disponga di uno strumento pronto per cogliere questa opportunità, considerato che la pandemia ha acuito la necessità per l'Europa di guidare la duplice transizione verde e digitale e di rendere le sue società ed economie più resilienti. La Commissione annuncia, in particolare, che lavorerà intensamente con gli Stati membri per preparare e attuare i Piani nazionali per la ripresa e la resilienza (PNRR) e che presenterà proposte ambiziose sulle nuove fonti di entrate per il bilancio dell'UE.
  Illustrando più in particolare le materie che investono direttamente le competenze della I Commissione, segnala la scheda 2.2 «Un'Europa pronta per l'era digitale». Al riguardo osserva come la Commissione europea prefiguri una tabella di marcia recante gli obiettivi per il 2030 per quanto concerne la connettività, le competenze e i servizi pubblici digitali, la cui realizzazione deve essere fondata su una serie di princìpi: diritto alla riservatezza e alla connettività, libertà di espressione, libera circolazione dei dati e cybersicurezza.
  La Commissione ha dato seguito al punto del programma, in particolare, pubblicando la Bussola per il digitale 2030, che stabilisce a grandi linee, tra i diversi obiettivi, quello della digitalizzazione dei servizi pubblici, i quali, nel disegno della Commissione europea, dovrebbe articolarsi, tra l'altro, nella predisposizione di tutti i servizi pubblici fondamentali online, compresa la disponibilità delle cartelle cliniche, e nell'impiego della identità digitale da parte dell'80 per cento dei cittadini. Il programma 2021 della Commissione europea prevede, altresì, l'adozione di una serie di misure in vari ambiti, tra i quali, la sicurezza, la responsabilità, i diritti fondamentali e gli aspetti relativi ai dati dell'intelligenza artificiale; si prevede poi una legge sui dati per stabilire le giuste condizioni per un migliore controllo e condizioni per la condivisione dei dati per i cittadini e le imprese.
  Al riguardo, tra le proposte normative più significative presentate dalla Commissione europea negli scorsi mesi, ricorda, tra le altre, quella sulla governance dei dati (Data governance act, proposta di regolamento COM(2020)767), che mira a promuovere la messa a disposizione dei dati del settore pubblico per il riutilizzo qualora tali dati siano oggetto di diritti di terzi e la condivisione dei dati tra le imprese, dietro compenso in qualsiasi forma, nonché il primo quadro giuridico sull'intelligenza artificiale (COM(2021)206) con l'obiettivo di valutare i rischi connessi all'impiego di tale tecnologia, di salvaguardare nell'ambito di tale utilizzo i valori e i diritti fondamentali dell'UE e la sicurezza degli utenti.
  Il Programma di lavoro della Commissione 2021 contempla inoltre l'introduzione di un sistema europeo di identificazione elettronica affidabile nel corso dell'anno 2021. In particolare, l'iniziativa è diretta alla messa in funzione di un sistema europeo di identificazione elettronica affidabile e sicuro mediante un'iniziativa di carattere legislativo. In tale contesto, il 3 giugno 2021, la Commissione europea ha presentato una proposta di regolamento che modifica il regolamento n. 910/2014 in materia di identificazione elettronica e servizi fiduciari per le transazioni elettroniche nel mercato interno. Ricorda che il vigente regolamento eIDAS n. 910/2014 fornisce una base normativa comune per interazioni elettroniche sicure fra cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni e incrementa la sicurezza e l'efficacia dei servizi elettronici e delle transazioni di e-business e commercio elettronico nell'Unione europea. La proposta presentata il 3 giugno prevede uno strumento che funziona tramite portafogli digitali disponibili su applicazioni per telefoni cellulari e altri dispositivi per: identificarsi online e offline; conservare e scambiare informazioni fornite dai governi, ad esempio nome, cognome, data di nascita, cittadinanza; conservare e scambiare le informazioni fornite da fonti private affidabili; utilizzare le informazioni per confermare il diritto di soggiornare, lavorare o studiare in un determinato Stato membro.
  Ricorda poi che in materia di cybersecurity, la Commissione europea ha recentemente presentato una serie di iniziative nell'ambito della Strategia dell'UE in materia Pag. 25 di cybersicurezza per il decennio digitale, adottata il 16 dicembre 2020. Si tratta, tra l'altro, della proposta di direttiva COM(2020) 823 relativa a misure per un livello comune elevato di cybersicurezza nell'Unione, che abroga la direttiva (UE) 2016/1148 (direttiva NIS), entrata in vigore nel 2016, in materia di sicurezza delle reti e dei sistemi informatici, e la proposta di direttiva sulla resilienza dei soggetti critici. La proposta di revisione della direttiva NIS mira ad aumentare il livello di resilienza cibernetica, attraverso norme che vincolano soggetti pubblici e privati che svolgono funzioni essenziali per l'economia e la società ad adottare misure di sicurezza cibernetica. Il nuovo regime verte sui seguenti pilastri:

   1) capacità degli Stati Membri in termini di architettura istituzionale, strategia nazionale e piani di gestione delle crisi cibernetiche;

   2) gestione del rischio da parte degli operatori, con misure di sicurezza adeguate e un sistema di notifica di incidenti efficace e reattivo;

   3) cooperazione e condivisione di informazioni, prevedendo diversi sistemi di collegamento tra il livello europeo e quello nazionale.

  Ricorda che nel contesto della cybersecurity, il programma della Presidenza slovena prevede l'impegno a sostenere la sicurezza informatica e il rafforzamento delle capacità nei Paesi dei Balcani occidentali, a causa dell'elevato livello di esposizione dell'UE alle minacce informatiche che si possono verificare nell'immediato vicinato. A tal proposito il programma prevede che ai margini del Forum strategico di Bled, che dovrebbe svolgersi all'inizio di settembre 2021, si organizzi una conferenza di alto livello sulla sicurezza informatica cui invitare anche rappresentanti dei Balcani occidentali. Il nuovo regime sulla resilienza dei soggetti critici (proposta di direttiva COM(2020)829) estenderebbe sia l'ambito di applicazione, sia la profondità della direttiva sulle infrastrutture critiche europee del 2008, contemplando i seguenti settori: energia, trasporti, banche, infrastrutture dei mercati finanziari, sanità, acqua potabile, acque reflue, infrastrutture digitali, pubblica amministrazione e spazio. Ciascuno Stato membro dovrebbe adottare una strategia nazionale per garantire la resilienza dei soggetti critici ed effettuerebbe valutazioni periodiche dei rischi, al fine di individuare un sottoinsieme più ristretto di soggetti critici cui incomberebbero obblighi volti a rafforzarne la loro sicurezza di fronte ai rischi non informatici, comprese le valutazioni dei rischi a livello di soggetto, l'adozione di misure tecniche e organizzative e la notifica degli incidenti.
  Segnala poi che, nell'ambito della scheda 2.4, «Un'Europa più forte nel mondo», si afferma che la Commissione presenterà una comunicazione sugli aiuti umanitari dell'UE, che si concentrerà in particolare sulle nuove modalità di collaborazione con i nostri partner e altri donatori, sull'uso di strumenti digitali e approcci innovativi in materia di finanziamento e modalità di erogazione degli aiuti, e quindi anche sulla capacità di risposta rapida della Commissione e sulle modalità per intensificare i lavori sul nesso tra azione umanitaria, sviluppo e pace. Una revisione della direttiva sulla tutela consolare consentirà ai cittadini dell'Unione di avvalersi più facilmente della tutela consolare e di rafforzare la solidarietà dell'UE per proteggere meglio i cittadini dell'UE all'estero, in particolare durante le crisi. Si potenzierà inoltre la cooperazione tra gli Stati membri e si rafforzerà il ruolo di sostegno dell'UE, sfruttando al meglio la sua rete unica di delegazioni dell'UE.
  Rileva che nella scheda 2.5, «Promozione del nostro stile di vita», si affronta il tema dello spazio Schengen e del rispetto della libera circolazione delle persone senza controlli alle frontiere interne.
  In particolare, la Commissione europea si impegna a collaborare con il Parlamento europeo e gli Stati membri per preservare e migliorare il funzionamento dello spazio sulla base di una nuova strategia per il futuro di Schengen e di norme Schengen Pag. 26più rigorose, nonché ad adoperarsi per completare l'area di circolazione senza controlli alle frontiere interne. Presentata l'8 giugno 2021, la Strategia per uno spazio Schengen senza controlli alle frontiere interne pienamente funzionante e resiliente, prevede una serie di azioni chiave, tra le quali ricorda:

   l'introduzione, attualmente in corso, del corpo permanente della guardia di frontiera e costiera europea (istituito dalla riforma del quadro giuridico di Frontex);

   l'interoperabilità (entro il 2023) dei sistemi d'informazione per la gestione delle frontiere e della migrazione;

   una proposta sulla digitalizzazione delle domande di visto e dei documenti di viaggio;

   l'elaborazione di un codice UE di cooperazione di polizia;

   l'aggiornamento del quadro «Prüm» per lo scambio di informazioni su DNA, impronte digitali e immatricolazione dei veicoli;

   l'estensione ai voli intra-Schengen dell'uso delle informazioni anticipate sui passeggeri;

   una revisione del meccanismo di valutazione e monitoraggio Schengen;

   la presentazione (entro la fine dell'anno) di una proposta di modifica del codice frontiere Schengen, che introdurrebbe salvaguardie affinché il ripristino delle verifiche alle frontiere interne resti una misura di ultima istanza, stabilendo un meccanismo di coordinamento.

  Nell'ambito di tale scheda 2.5, la Commissione europea pone, altresì l'accento sul proseguimento dei lavori per il Nuovo patto sulla migrazione e l'asilo, annunciando una serie di misure in materia di migrazione legale, compreso un pacchetto «talenti e competenze» e, nell'ambito di quest'ultimo, una revisione della direttiva sui soggiornanti di lungo periodo, un riesame della direttiva sul permesso unico, nonché la definizione di opzioni per costituire un bacino di talenti dell'UE. Tra gli altri elementi del patto figurano un piano d'azione dell'UE contro il traffico di migranti e una strategia di rimpatrio volontario e reintegrazione.
  Ricorda che l'elemento centrale della politica in materia di migrazione e asilo della Commissione europea è costituito dal pacchetto normativo (tuttora all'esame dei colegislatori europei, e attualmente oggetto di approfondimento nell'ambito del dialogo politico da parte della I Commissione Affari costituzionali della Camera dei deputati) presentato nel settembre del 2020, che riguarda, tra l'altro:

   i controlli alle frontiere esterne dei cittadini stranieri che non rispettano i requisiti per l'ingresso nell'UE, comprese le persone salvate in una operazione SAR (ricerca e soccorso, search and rescue) nelle acque europee;

   le procedure di asilo;

   una revisione parziale delle norme previste dal cosiddetto regolamento di Dublino;

   meccanismi di solidarietà da parte degli Stati dell'UE nei confronti dei Paesi membri più esposti ai flussi, compresa una disciplina per la gestione di situazioni di crisi e di forza maggiore causate da pressioni migratorie ingenti. Con il programma della Presidenza semestrale, la Slovenia si è, tra l'altro, impegnata a garantire un approccio orizzontale e globale nel discutere e adottare le misure e le politiche in materia di migrazione in tutte le formazioni del Consiglio, dedicando altresì speciale attenzione alla soluzione del problema delle rotte migratorie illegali verso l'UE.

  Rileva poi come nell'ambito della medesima scheda, il Programma di lavoro della Commissione preveda, altresì, il rafforzamento Pag. 27 delle politiche dell'Unione in materia di sicurezza, in particolare mediante misure per combattere la criminalità organizzata, contrastare le minacce ibride, adottare un nuovo approccio in materia di misure antiterrorismo e radicalizzazione e migliorare l'individuazione, l'eliminazione e la segnalazione degli abusi sessuali sui minori online.
  Ricorda, in proposito, che il 14 aprile 2021 la Commissione ha presentato una nuova strategia dell'UE per contrastare la criminalità organizzata, incentrata sul rafforzamento della cooperazione tra autorità di contrasto e autorità giudiziarie, che tratta di reati altamente prioritari e dell'eliminazione dei proventi di reato e offre una risposta moderna agli sviluppi tecnologici. La strategia definisce gli strumenti e le misure da introdurre nei prossimi cinque anni per smantellare il modello operativo e le strutture delle organizzazioni criminali a livello transfrontaliero, sia online che offline. La Commissione ha inoltre presentato una strategia specifica contro la tratta di esseri umani.
  Nella scheda 2.6, «Un nuovo slancio per la democrazia europea», la Commissione europea afferma che continuerà a costruire un'Unione dell'uguaglianza e a sostenere l'impegno dell'Europa a favore della protezione dei valori dell'UE nonché dell'inclusione e dell'uguaglianza in tutti i settori, indipendentemente dal sesso, dalla razza o dall'origine etnica, dalla religione o dalle convinzioni personali, dalla disabilità, dall'età o dall'orientamento sessuale.
  Con riferimento alla politica di contrasto alla violenza di genere la Commissione, nel ribadire il suo impegno a favore dell'adesione dell'UE alla Convenzione di Istanbul, dichiara l'intenzione di presentare una nuova proposta per combattere tale fenomeno.
  La Commissione europea, inoltre, afferma che l'anno prossimo proporrà norme più chiare sul finanziamento dei partiti politici europei e adotteremo misure per garantire una maggiore trasparenza nella pubblicità politica a pagamento, migliorare i diritti elettorali degli europei che si spostano e intervenire per proteggere i giornalisti e la società civile dalle azioni legali volte a bloccare la partecipazione pubblica.
  Sempre nell'ambito della medesima scheda 2.6, in materia di qualità della legislazione, la Commissione europea intende presentare una comunicazione su «Legiferare meglio» che si concentrerà sulla riduzione degli oneri, in particolare mediante l'attuazione dell'approccio «one in, one out», volto a garantire che gli oneri amministrativi introdotti di recente siano compensati alleggerendo le persone e le imprese di oneri equivalenti a livello dell'UE, nello stesso settore.
  La Commissione indica, inoltre, che a partire dal 2021 è operativa la piattaforma «Fit-for-Future», composta da un gruppo di esperti ad alto livello, che aiuterà la Commissione europea a individuare il potenziale in termini di semplificazione e riduzione degli oneri. La Commissione si impegna, inoltre, a rendere le consultazioni più efficaci e più accessibili per agevolare la partecipazione dei portatori di interessi e intende intensificare gli sforzi per migliorare l'effettiva applicazione, attuazione ed esecuzione del diritto dell'UE, collaborando con gli Stati membri per garantire la rapida e corretta attuazione delle norme dell'UE, nuove e attuali, ed allo stesso tempo impegnandosi a far rispettare il diritto dell'UE attraverso procedure di infrazione ove necessario.
  Ricorda che in materia di trasparenza e democrazia, la Commissione europea intende presentare un pacchetto di proposte concernente:

   la revisione dello statuto e del finanziamento dei partiti politici europei e delle fondazioni politiche europee (la Commissione dovrebbe presentare una proposta il 3° trimestre 2021);

   la maggiore trasparenza nel settore della pubblicità politica a pagamento (la Commissione dovrebbe presentare la proposta nel 3° trimestre 2021);

   la revisione della direttiva del Consiglio relativa alle modalità di esercizio del diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni del Parlamento europeo per i cittadini dell'Unione Pag. 28 che risiedono in uno Stato membro di cui non sono cittadini (la Commissione dovrebbe presentare la proposta nel 4° trimestre 2021);

   la revisione della direttiva del Consiglio che stabilisce le modalità di esercizio del diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni comunali per i cittadini dell'Unione che risiedono in uno Stato membro di cui non hanno la cittadinanza (la Commissione dovrebbe presentare la proposta nel 4° trimestre 2021);

   l'Iniziativa contro l'abuso del contenzioso nei confronti di giornalisti e difensori dei diritti (la Commissione dovrebbe presentare una proposta nel 4° trimestre 2021).

  Passando a illustrare il contenuto della Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2021, ricorda, in via preliminare, che la sua presentazione da parte del Governo è disciplinata dall'articolo 13, comma 1, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, il quale prevede, entro il 31 dicembre di ogni anno, la presentazione di una relazione che indichi gli orientamenti e le priorità che il Governo intende perseguire nell'anno successivo con riferimento agli sviluppi del processo di integrazione europea.
  La relazione programmatica per il 2021 è stata trasmessa al Parlamento il 24 giugno 2021, con un ritardo quindi di quasi sei mesi rispetto al termine di presentazione previsto dal citato comma 1 dell'articolo 13. Nella premessa del documento, si segnala che gli impegni sono stati «aggiornati alla luce degli indirizzi politici espressi dalla nuova compagine governativa, anche attraverso l'istituzione di nuove strutture e la ridefinizione delle competenze di quelle esistenti».
  La Relazione programmatica è articolata in quattro parti.
  La prima parte riguarda lo sviluppo del processo di integrazione europea e le questioni istituzionali e le politiche macroeconomiche.
  La seconda parte è dedicata alle priorità italiane nel quadro delle politiche strategiche, quali: la sostenibilità ambientale e la crescita economica; l'innovazione e la digitalizzazione; la coesione sociale con riferimento alle politiche attive del lavoro e alle politiche educative per la transizione, nonché alla promozione dei valori comuni europei.
  La terza parte illustra gli orientamenti del Governo in materia di politica estera e di sicurezza comune, politica di allargamento, vicinato e di collaborazione con Paesi terzi. La quarta parte è dedicata al ruolo di coordinamento delle politiche europee.
  A differenza delle precedenti relazioni, il contenuto delle varie parti è strutturato in schede, che descrivono gli obiettivi, le azioni e i risultati attesi riconducibili ai vari interventi. Si prevede che l'ISTAT fornisca, ove possibile, i quadri statistici di settore (in materia di Green Deal, crescita economica, innovazione e digitalizzazione, politiche attive del lavoro e migrazione).
  Per quanto riguarda, in particolare, le materie che investono direttamente le competenze della I Commissione, segnala, nell'ambito della prima parte, la scheda 1.1.5, «Better regulation», in cui il Governo indica che darà maggiore impulso all'azione di coordinamento e monitoraggio per migliorare la qualità della regolamentazione e contribuire a rendere le norme più semplici, efficaci e orientate all'innovazione, in particolare con lo sviluppo di strumenti di analisi e verifica dell'impatto della regolamentazione, nonché delle consultazioni con le parti interessate per evitare che il possibile eccesso di regolamentazione e di oneri burocratici possano tradursi in sede di recepimento nazionale in un appesantimento delle procedure amministrative a carico di cittadini, imprese e amministrazioni e, conseguentemente, ad un indebolimento della competitività del Paese.
  Segnala, quindi, nell'ambito della seconda parte, la scheda 2.2.3 – «Sviluppo di Infrastrutture digitali e Cloud, sicure e all'avanguardia» – laddove il Governo ritiene che lo sviluppo delle infrastrutture digitali sia parte integrante della strategia di modernizzazione del settore pubblico, al fine di consentire l'erogazione di servizi Pag. 29pubblici a cittadini e imprese, nonché di altri servizi essenziali per il Paese.
  Al riguardo il Governo afferma di essere attivo nel sostegno alla transizione verso un modello cloud first per la pubblica amministrazione. Il Piano Triennale per l'Informatica nella PA 2020 – 2022 include il modello nei suoi princìpi guida, mirando all'incremento del livello di adozione del programma di abilitazione al cloud e l'ampliamento dell'offerta del Catalogo dei servizi cloud. Il Progetto Infrastrutture intende supportare ed accelerare la transizione ad un paradigma cloud first ed efficientare, da un punto di vista operativo ed energetico, i data centers italiani, contribuendo così allo sviluppo delle infrastrutture digitali del Paese al fine di realizzare:

   un'infrastruttura di eccellenza e al servizio dell'innovazione, tramite investimenti per lo sviluppo di un'infrastruttura ad alta affidabilità localizzata sul territorio nazionale per la razionalizzazione e il consolidamento dei Centri per l'elaborazione delle informazioni e per ospitare i servizi più strategici della PA Centrale;

   il cosiddetto Cloud First, attraverso il miglioramento dell'offerta di servizi cloud per le amministrazioni pubbliche, i cittadini e le imprese e il Cloud Enablement Program, programma di transizione al cloud per favorire l'aggregazione e la migrazione delle PA verso soluzioni cloud e fornire alle stesse PA procedure, metodologie e strumenti di supporto utili a implementare il percorso di transizione.

  Evidenzia inoltre, nella scheda 2.2.4 – «Diffusione e penetrazione dei servizi e piattaforme digitali» – il tema della diffusione e dell'accesso digitale ai servizi della PA, che risulta particolarmente approfondito nella Relazione programmatica del Governo, nella quale sono indicate le seguenti azioni prioritarie per il 2021:

   attuazione di investimenti per il miglioramento della qualità dei servizi, attraverso la diffusione dei modelli standard e l'utilizzo delle Linee Guida per il design dei servizi e per razionalizzare il numero di piattaforme in uso dalle amministrazioni;

   promozione della cultura dell'accessibilità e dell'efficienza attraverso l'indicazione alle PA di procedure, metodologie e strumenti di supporto atte a implementare al meglio servizi pienamente accessibili;

   diffusione capillare della Piattaforma dei pagamenti pagoPA e implementazione dell'App IO;

   diffusione delle piattaforme SPID (Sistema pubblico d'identità digitale), CIE (Carta d'identità elettronica), ANPR (Anagrafe nazionale della popolazione residente) per semplificare e migliorare l'efficienza dell'azione amministrativa tramite l'offerta di servizi digitali ai cittadini, nonché l'interoperabilità delle piattaforme in uso dalle amministrazioni;

   realizzazione della Piattaforma Notifiche Digitali, quale strumento semplice, efficiente e sicuro per la notificazione con valore legale di atti, provvedimenti, avvisi e comunicazioni della PA.

  Assume altresì rilievo la scheda 2.2.5 – «Diffusione dell'identità digitale» – laddove la diffusione di SPID e delle piattaforme abilitanti (come l'app IO) viene ritenuta essenziale per efficientare i processi della PA, riducendo i tempi e i costi a carico del cittadino per la fruizione dei servizi, rafforzando la sicurezza informatica e semplificando la gestione complessiva dei servizi erogati.
  In tale ambito, il Governo dichiara di aver preso parte alle consultazioni aperte dalla Commissione europea circa la revisione del Regolamento eIDAS, nella quale è contenuta esplicita menzione dell'introduzione del sistema europeo di identificazione elettronica. Secondo la Relazione esso è inoltre da tempo coinvolto nelle consultazioni europee in materia e SPID costituirebbe una good practice a livello europeo, anche in virtù degli oltre 13 milioni di identità digitali erogate al novembre 2020.
  Ricorda che lo SPID è stato notificato alla Commissione europea come schema di Pag. 30identificazione ai sensi del Regolamento eIDAS e pubblicato come tale nella Gazzetta Ufficiale Europea a ottobre 2018. Da ottobre 2019 tutti i Paesi membri dell'UE sono tenuti ad accettare le identità italiane.
  Ulteriori iniziative sono previste dal Piano Triennale per la PA 2020 – 2022 e finalizzate all'incremento dell'adozione e dell'utilizzo dell'identità digitale (SPID e CIE) da parte delle pubbliche amministrazioni, in linea con le iniziative della Strategia Italia 2025.
  Ricorda – quale elemento aggiuntivo rispetto ai contenuti dei documenti in esame – che la digitalizzazione della pubblica amministrazione costituisce inoltre il primo asse della componente 1 compresa nella Missione 1 «Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo» del PNRR e rappresenta, al contempo, uno dei temi trasversali del Piano.
  Per la digitalizzazione della PA si prevedono sette interventi e tre riforme recanti risorse pari complessivamente a 6,146 miliardi di euro.
  Tra gli obiettivi degli investimenti rientrano diversi aspetti correlati ai documenti in esame tra cui gli investimenti per garantire che i sistemi, le serie di dati e le applicazioni della pubblica amministrazione siano ospitati in centri dati affidabili, con elevati standard di qualità per la sicurezza, le prestazioni, la scalabilità, l'interoperabilità europea e l'efficienza energetica secondo il princìpio del Cloud First, che la migrazione dei dati sia consentita nell'ambito di un'infrastruttura cloud sicura e sia promossa la creazione ed il rafforzamento delle infrastrutture legate alla protezione cibernetica del Paese a partire dalla attuazione della disciplina prevista dal Perimetro di sicurezza nazionale cibernetica.
  Gli investimenti del PNRR sono altresì finalizzati allo sviluppo dell'offerta di servizi digitali delle PA in favore di cittadini, residenti e imprese, in linea con gli obiettivi del «Digital Compass» dell'Europa, secondo cui entro nel 2030 i principali servizi pubblici saranno disponibili online.
  L'intervento previsto comporta il rafforzamento di servizi già esistenti quali identità digitale (SPID e CIE), firma elettronica, strumenti di pagamento digitale per pubblico e privato (PagoPA), piattaforma App IO.
  Segnala, quindi, la scheda 2.2.18 – «Misure per un livello comune elevato di sicurezza cibernetica nell'Unione» – laddove il Governo afferma che garantirà l'assidua partecipazione ai lavori in sede europea, rappresentando le istanze nazionali in un'ottica di costante dialogo tra la dimensione europea e nazionale della sicurezza cibernetica. La partecipazione a questi processi sarà integrata anche attraverso il raccordo e lo scambio informativo, in sede bilaterale, con altri Stati membri.
  In merito si fa presente che l'adozione della nuova direttiva NIS 2 dovrebbe garantire un livello di sicurezza cibernetica comune più elevato, grazie all'armonizzazione delle norme applicabili ai diversi operatori nei diversi Stati membri e al rafforzamento dei livelli standard di sicurezza rispetto a quelli previsti dalla disciplina vigente. In tal senso, l'Italia mira a trarre beneficio dall'incremento della resilienza cibernetica delle infrastrutture nazionali ed europee, conformemente all'obiettivo perseguito con le più recenti riforme legislative a livello nazionale. Nel complesso, l'emanazione di questa nuova direttiva dovrebbe contribuire ad ammodernare la disciplina in materia di sicurezza cibernetica, adeguandola alle sfide derivanti dalla costante evoluzione tecnologica.
  In coerenza con gli obiettivi dell'Agenda digitale dell'UE, il Governo afferma che sarà impegnato nel 2021 sui seguenti fronti prioritari:

   negoziato sulla legge europea sui dati (Data Governance act);

   negoziato sulla legge europea sui servizi digitali (Digital services act);

   negoziato sul Digital Market Act, sviluppi della strategia europea sull'intelligenza artificiale e della strategia europea dei dati;

   evoluzione delle politiche europee in materia di 5G e cybersecurity.

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  Assume poi rilievo la scheda 2.4 – «Coesione sociale. Promozione dei valori comuni europei» – laddove si affronta il tema della migrazione.
  In tale contesto segnala che, nell'ambito della scheda 2.4.1 –«Raggiungimento di un compromesso equilibrato nel nuovo Patto europeo su migrazione ed asilo» – il Governo ribadisce l'obiettivo del raggiungimento di un compromesso equilibrato che valorizzi il princìpio di solidarietà, nell'ambito delle proposte normative conseguenti al nuovo Patto europeo su migrazione ed asilo, sottolineando la necessità di puntare a prevedere il maggiore spazio possibile a meccanismi di redistribuzione obbligatoria dei migranti dai Paesi di primo ingresso, come l'Italia, verso gli altri Stati membri. In quest'ottica, risulta altresì prioritario lavorare per far riconoscere la specificità delle frontiere marittime e la conseguente necessità di meccanismi ad hoc di redistribuzione dei migranti sbarcati, in particolare a seguito di operazioni di ricerca e soccorso in mare (SAR). Specifica attenzione viene infine riservata ad evitare la previsione di procedure di frontiera che pongano in capo agli Stati di primo ingresso ulteriori oneri rispetto a quelli già sostenuti.
  La Relazione sottolinea, tra l'altro, che lo squilibrio nelle proposte della Commissione europea, in termini di oneri in capo agli Stati membri di primo ingresso e di «flessibilità» dei meccanismi di solidarietà, rischierebbe di vanificare gli effetti della riforma con conseguenze negative sia in termini di gestione dei flussi migratori da parte dei Paesi di primo ingresso, che di possibili rischi di movimenti secondari verso i Paesi geograficamente meno esposti.
  Il Governo precisa che l'Italia si opporrà alla previsione di procedure alle frontiere che dovessero vincolare e restringere eccessivamente le modalità operative di gestione dei flussi migratori, in particolare via mare, soprattutto se tali procedure non venissero accompagnate da solidi meccanismi di redistribuzione obbligatoria dei migranti. La Relazione annuncia che quest'azione verrà svolta sia ad un livello strategico, nel quadro del complessivo negoziato politico, sia sul piano più puntuale delle singole norme che prevedono specifici oneri procedurali e tempi stringenti in capo agli Stati di primo ingresso. In ogni caso il Governo sottolinea che un risultato importante, raggiunto grazie alla pressione dell'Italia, è stato comunque il riconoscimento, nel nuovo Patto europeo, del princìpio della specificità delle frontiere marittime, princìpio al quale il Governo intende, sul piano dell'azione negoziale, dare un contenuto sostanziale più concreto.
  Nell'ambito di tale settore politico, parte della relazione è particolarmente dedicata ai profili di cooperazione con i Paesi terzi interessati ai flussi migratori (di origine e transito) e più in generale alla cosiddetta dimensione esterna della politica di migrazione, nell'ambito della scheda 2.4.2.
  In particolare, il Governo dichiara in merito il proprio impegno a sostenere l'esigenza di un'azione strutturata da parte dell'Unione europea nei confronti dei principali Paesi terzi di origine e transito dei flussi migratori che utilizzi tutte le leve a disposizione per ottenere la collaborazione sulla prevenzione delle partenze e sui rimpatri, ritenuta la precondizione per il successo di qualsiasi riforma degli strumenti di gestione della migrazione all'interno dell'Unione europea.
  Nello specifico, la relazione indica l'impegno del Governo al rafforzamento del dialogo dell'Unione europea con i Paesi terzi, per conseguire una più efficace cooperazione in materia migratoria, attraverso partnership strutturate centrate sul tema, con particolare riguardo alla cooperazione in materia di riammissioni e contrasto allo sfruttamento dell'immigrazione irregolare, facendo leva, con un approccio incentivante, sull'insieme delle politiche UE nei confronti dei Paesi terzi, ad esempio nel settore del commercio, agricolo, dell'educazione, della mobilità. In particolare, nei rapporti euro-africani, il Governo intende dare priorità alla salvaguardia della vita umana e alla protezione di rifugiati e migranti vulnerabili (donne e minori), anche nell'ambito dei Processi euro-africani di dialogo migratorio e secondo i princìpi del Piano d'azione de La Valletta. La relazione annuncia infine la promozione dell'intensificazione del dialogo politico, delle operazioni di pace e sicurezza, del dialogo economico (anche con riferimento all'impatto del COVID-19) Pag. 32 e di uno sviluppo socio – economico sostenibile, equo e inclusivo.
  Assume quindi rilievo la scheda 2.4.3 – «Sviluppo delle strategie nel settore della sicurezza e rafforzamento dell'area di libera circolazione» – laddove si afferma che L'Italia confermerà il proprio sostegno al programma di iniziative già condivise a livello di Unione europea nel settore della sicurezza e s'impegnerà per favorire un ritorno al normale funzionamento della libera circolazione nell'Area Schengen ed il conseguente superamento delle misure prese da diversi Stati membri in connessione con l'allerta sicurezza e con il diffondersi dell'emergenza sanitaria dovuta al COVID-19. L'azione italiana s'inserirà nel quadro delle iniziative connesse alla strategia europea sulla sicurezza adottata il 24 luglio 2020, con particolare attenzione al rafforzamento degli strumenti per la lotta al terrorismo ed alla criminalità organizzata transnazionale.
  L'Italia attende, quindi, con interesse la Comunicazione della Commissione su un'agenda dell'Unione europea per contrastare la criminalità organizzata (2021-2025), prevista per il 2021, e seguirà con attenzione gli sviluppi dell'Agenda dell'Unione europea per la lotta al terrorismo, adottata nel dicembre 2020.
  Nel medesimo ambito, verrà sostenuta la strategia delineata nelle più specifiche comunicazioni, già adottate dalla Commissione europea sempre il 24 luglio 2020, dedicate alla lotta agli abusi sessuali sui minori, al contrasto al traffico di armi da fuoco ed al piano europeo sulla droga.
  In questo quadro generale di rafforzamento dell'azione dell'Unione europea, l'Italia considera favorevolmente l'iniziativa lanciata dalla Presidenza tedesca per la realizzazione di un partenariato tra le polizie europee, volta a sviluppare una maggiore integrazione tra gli Stati membri nel settore della sicurezza. Nell'ambito di questo processo evolutivo parteciperà attivamente ai negoziati sulle iniziative legislative per il rafforzamento del ruolo di Europol, in materia di intelligenza artificiale, nei rapporti con le imprese e per la migliore gestione delle informazioni acquisite dai Paesi terzi, in conformità con le raccomandazioni relative già adottate dal Consiglio in materia.
  Per quanto riguarda il contrasto del terrorismo, l'Italia sosterrà l'esigenza di sviluppare una strategia europea articolata, che sappia affrontare a tutti i livelli la minaccia, da quella investigativa, a quella preventiva fino ad arrivare al contrasto delle cause economico-sociali della radicalizzazione. In quest'ambito, il Governo confermerà il proprio supporto alle misure finalizzate a migliorare un rapido ed efficace scambio di informazioni tra le competenti Autorità e ad una maggiore interoperabilità delle banche dati europee di settore. L'Italia è, infatti, particolarmente impegnata nell'attuazione del processo di interoperabilità dei sistemi informatici, a partire dai nuovi sistemi EES (cosiddetto sistema entry/exit) ed ETIAS (sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi). In questo campo sosterrà tutti i correttivi e gli allineamenti legislativi dell'Unione europea che si renderanno necessari per la realizzazione del sistema di interoperabilità e la messa in comune delle banche dati.
  Ulteriore priorità italiana sarà il contrasto all'utilizzo per fini criminali delle reti digitali. In questa prospettiva, il Governo sarà impegnato per l'adozione della proposta di regolamento dell'Unione europea per la prevenzione della diffusione di contenuti terroristici online, considerato che attraverso il web avviene spesso la conversione, a volte improvvisa, di soggetti apparentemente privi di connotazioni integraliste e, in molti casi, il rapido passaggio dalla conversione alla radicalizzazione.
  In quest'ottica, l'Italia sosterrà l'importanza di un negoziato sul regolamento rapido, ma anche l'esigenza di mantenere alta la «qualità» del risultato finale in termini di capacità di prevenzione e contrasto della diffusione di contenuti terroristici online.
  Parallelamente, l'Italia continuerà a supportare le iniziative dell'Unione europea per monitorare e contrastare il fenomeno dei foreign fighters, che, una volta rientrati in Europa, possono costituire una minaccia molto grave per la sicurezza. Pag. 33
  L'Italia richiamerà l'attenzione sarà anche quello dei rischi per la sicurezza connessi a possibili azioni violente da parte di soggetti attratti dalla radicalizzazione religiosa che, in questa fase di emergenza sanitaria, potrebbero avere avuto maggiore difficoltà a raggiungere le zone di conflitto.
  Proseguirà, altresì, l'azione di stimolo all'Unione europea per lo sviluppo di concrete strategie di contrasto ai trafficanti di esseri umani. In quest'ottica, l'Italia chiederà una maggiore proiezione esterna dell'azione dell'Unione europea, per favorire il lancio di partenariati con i Paesi terzi, in particolare del Nord Africa, con l'obiettivo di rafforzare la loro capacità di prevenzione delle partenze di immigrati illegali e di smantellare i network criminali, presenti sui loro territori, dediti al traffico di migranti.
  Segnala, quindi, la scheda 2.4.9, «Riduzione delle disparità esistenti tra uomini e donne e lotta alla violenza maschile sulle donne», laddove si afferma che la prevenzione e il contrasto alla violenza sulle donne costituisce una priorità politica del Governo anche per il 2021, in coerenza con gli obblighi assunti dall'Italia con la ratifica della Convenzione di Istanbul e con la Strategia europea per la parità di genere 2020-2025. A tale riguardo la Relazione programmatica del Governo indica per il 2021 le seguenti azioni prioritarie:

   predisposizione e lancio del nuovo Piano Strategico Nazionale per il contrasto alla violenza maschile contro le donne 2021-2023, in accordo con le regioni, con le associazioni femminili e le parti sociali nel rispetto degli obblighi assunti dal paese con la ratifica della Convenzione di Istanbul;

   attivazione di un sistema di monitoraggio degli interventi realizzati dalle regioni con le risorse del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità;

   attuazione di un Progetto specificamente dedicato all'empowerment economico delle donne vittime di violenza, anche in sinergia con le opportunità offerte nell'ambito del Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza.

  Tali azioni si inquadrano nell'ambito della più ampia opera del Governo di promozione delle politiche di parità e pari opportunità, che proseguirà nel 2021 anche mediante l'attuazione di progetti europei dedicati e sulla base delle risultanze del lavoro svolto dalla Task Force «Donne per un nuovo Rinascimento». Nell'ambito della riduzione delle disparità esistenti tra uomini e donne nei vari settori della vita sociale ed economica, il Governo intende procedere attraverso le seguenti azioni:

   introduzione di un sistema di certificazione sulla parità di genere nelle organizzazioni produttive;

   promozione dei percorsi di studio nelle materie STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) e digitali da parte delle bambine e delle ragazze;

   potenziamento del mainstreaming di genere e del bilancio di genere mediante l'attivazione di un sistema di valutazione dell'impatto di genere delle politiche;

   potenziamento delle misure per l'imprenditoria femminile per promuovere la nascita e il rafforzamento delle imprese a conduzione e prevalente presenza femminile, in particolare le micro e PMI;

   predisposizione e lancio del Piano Nazionale per la parità di genere 2021-2023;

   iniziative di sensibilizzazione sul divario di genere e in particolare sul divario pensionistico.

  Si riserva quindi di formulare una proposta di parere, che sarà trasmessa ai componenti della Commissione nella giornata odierna.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta di domani, nel corso della quale si procederà alla votazione della proposta di parere che sarà formulata dalla relatrice.

  La seduta termina alle 13.40.

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COMITATO DEI NOVE

  Martedì 5 ottobre 2021.

DL 117/2021: Disposizioni urgenti concernenti modalità operative precauzionali e di sicurezza per la raccolta del voto nelle consultazioni elettorali dell'anno 2021.
Emendamenti C. 3269 Governo.

  Il Comitato si è riunito dalle 13.40 alle 13.45.

SEDE REFERENTE

  Martedì 5 ottobre 2021. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Nicola Molteni.

  La seduta comincia alle 13.45.

Disciplina dell'attività di rappresentanza di interessi.
Testo unificato C. 196 Fregolent, C. 721 Madia e C. 1827 Silvestri.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta dell'8 settembre 2021.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, rileva come la Commissione prosegua oggi l'esame, in sede referente, del testo unificato delle le proposte di legge C. 196 Fregolent, C. 721 Madia e C. 1827 Silvestri, recanti disciplina dell'attività di rappresentanza di interessi, adottato quale testo base.
  Avverte che sono stati presentati 76 emendamenti (vedi allegato 4) al predetto testo unificato: chiede quindi alla relatrice come intenda procedere nell'esame delle proposte emendative.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, ringrazia i gruppi per il contributo offerto con le proposte emendative presentate e rileva come l'ulteriore organizzazione dei lavori potrà essere definita in sede di ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Disposizioni in materia di impiego delle guardie giurate all'estero.
C. 1295 Lollobrigida, C. 1830 Galantino, C. 1869 Belotti e C. 2695 Pagani.
(Seguito esame e rinvio – Abbinamento della proposta di legge C. 2695).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 22 settembre 2021.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che, come specificato anche nelle convocazioni, alla luce di quanto stabilito dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 4 novembre scorso, i deputati possono partecipare all'odierna seduta in sede referente in videoconferenza, in quanto nella seduta odierna non sono previste votazioni sul provvedimento.
  Avverte che alle proposte di legge C. 1295 Lollobrigida, C 1830 Galantino e C. 1869 Belotti, recanti «Disposizioni in materia di impiego delle guardie giurate all'estero» già all'esame della Commissione, è stata abbinata, in quanto vertente sulla medesima materia, la proposta di legge C. 2695 Pagani, recante «Disposizioni in materia di servizi di sicurezza privata e di impiego delle guardie giurate fuori del territorio nazionale».
  Ricorda che nella seduta del 22 settembre scorso l'esame delle proposte di legge è stato rinviato per consentire un confronto tra i gruppi.
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.50.

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 5 ottobre 2021. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene Pag. 35il sottosegretario di Stato per l'interno Ivan Scalfarotto.

  La seduta comincia alle 13.50.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente regolamento recante Modifiche al regolamento di organizzazione degli uffici centrali di livello dirigenziale generale del Ministero dell'interno, di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 11 giugno 2019, n. 78.
Atto n. 301.
(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 22 settembre 2021.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che, come specificato anche nelle convocazioni, alla luce di quanto stabilito dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 4 novembre scorso, i deputati possono partecipare all'odierna seduta in sede referente in videoconferenza, in quanto nella seduta odierna non sono previste votazioni sul provvedimento.
  Ricorda che nella precedente seduta di esame la relatrice, Bordonali, ha illustrato il contenuto del provvedimento e che il gruppo Fratelli d'Italia ha avanzato la richiesta di ascoltare in audizione informale il Capo di Gabinetto del Ministro dell'interno, nonché le associazioni sindacali maggiormente rappresentative del personale civile dell'amministrazione dell'interno, nonché della pubblica sicurezza.
  Occorre pertanto valutare se procedere a tale ciclo di audizioni, che potrebbero aver luogo entro la prossima settimana, considerato che il termine per l'espressione del parere scade il 7 ottobre prossimo.
  Riguardo alla richiesta di audire il Capo di Gabinetto del Ministro dell'interno, rileva come la posizione del Governo sullo schema di decreto possa essere più propriamente acquisita dal rappresentante del Governo che partecipa ai lavori della Commissione sul provvedimento.
  In tale contesto invita il rappresentante del Governo a dichiarare la disponibilità dell'esecutivo ad attendere l'espressione del parere parlamentare anche oltre il predetto termine del 7 ottobre, al fine di consentire alla Commissione di svolgere un compiuto esame del provvedimento.

  Il Sottosegretario di Stato per l'interno Ivan SCALFAROTTO manifesta la disponibilità dell'Esecutivo ad attendere l'espressione del parere parlamentare anche oltre il termine del 7 ottobre, purché vi sia l'impegno a concludere l'iter di esame entro la prossima settimana.

  Emanuele PRISCO (FDI) segnala l'esigenza di ascoltare, nell'ambito del ciclo di audizioni che si svolgerà sul provvedimento, anche le associazioni sindacali maggiormente rappresentative del personale del dipartimento dei Vigili del fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa civile.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, rilevato che non vi è alcun ostacolo ad accogliere la richiesta testé formulata dal deputato Prisco, salvo verificare la disponibilità dei soggetti che si propone di audire, facendo presente che il ciclo di audizioni si svolgerà e si concluderà nei primi giorni della prossima settimana, al fine di consentire quindi il prosieguo dell'esame e l'espressione del prescritto parere al Governo entro la medesima settimana.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Martedì 5 ottobre 2021.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.55 alle 14.05.