CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 14 luglio 2021
624.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
Pag. 136

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 14 luglio 2021. — Presidenza della presidente Martina NARDI.

  La seduta comincia alle 13.45.

Proposta di nomina dell'ingegnere Gilberto Dialuce a presidente dell'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA).
Nomina n. 91.
(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame della proposta di nomina all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 7 luglio 2021.

Pag. 137

  Diego BINELLI (LEGA), relatore, formula una proposta di parere favorevole sulla nomina dell'ingegnere Gilberto Dialuce a presidente dell'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA).

  Martina NARDI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, avverte che la votazione avrà luogo per appello nominale e a scrutinio segreto con il sistema delle palline bianche e nere.
  Indìce, quindi, la votazione nominale sulla proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

  La Commissione procede alla votazione a scrutinio segreto sulla proposta di parere favorevole del relatore.

  Martina NARDI, presidente, comunica il risultato della votazione:

   Presenti... 31
   Votanti... 30
   Astenuti... 1

   Maggioranza... 16

    Hanno votato ... 30
    Hanno votato no... 0

  (La Commissione approva).

  Martina NARDI, presidente, avverte che comunicherà il parere favorevole testé espresso alla Presidenza della Camera, ai fini della trasmissione al Governo.

  Hanno preso parte alla votazione i deputati: Alemanno, Andreuzza, Barelli, Benamati, Binelli, Bonomo, Carabetta, Carrara, Chiazzese, Colla, Davide Crippa, Fiorini, Galli, Gavino Manca, Masi, Micheli, Mor, Moretto, Nardi, Orrico, Perconti, Pettazzi, Piastra, Saltamartini, Scanu, Squeri, Sut, Torromino, Zardini e Zucconi.

  Si è astenuto il deputato Vallascas.

  La seduta termina alle 14.15.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 14 luglio 2021. — Presidenza della presidente Martina NARDI.

  La seduta comincia alle 14.30.

Deleghe al Governo per il sostegno e la valorizzazione della famiglia.
Nuovo testo C. 2561 Governo.
(Parere alla XII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Sergio TORROMINO (FI), relatore, fa presente che il testo del disegno di legge C. 2561 (collegato alla legge di bilancio 2020), come risultante dagli emendamenti approvati dalla XII Commissione in sede referente, composto ora di nove articoli – rispetto agli otto iniziali –, contiene disposizioni di delega al Governo per l'adozione, il riordino e il potenziamento di disposizioni volte a sostenere la genitorialità e la funzione sociale ed educativa delle famiglie, per contrastare la denatalità, per valorizzare la crescita armoniosa e inclusiva dei bambini e dei giovani, per sostenere l'indipendenza e l'autonomia finanziaria di questi ultimi nonché per favorire la conciliazione della vita familiare con il lavoro di entrambi i genitori e sostenere, in particolare, quello femminile. Segnala, preliminarmente, che è stato soppresso l'articolo 2, riguardante il conferimento di delega al Governo per l'istituzione dell'assegno universale e per il riordino e la semplificazione delle misure di sostegno economico per i figli a carico, in quanto vertente su identica materia della proposta di legge C. 687 Delrio e abbinate, approvata dalla Camera nel luglio del 2020 e quindi divenuta legge 1° aprile 2021, n. 46, dopo l'approvazione del Senato.
  Richiama riassuntivamente il contenuto dei diversi articoli e si sofferma poi, brevemente, sugli aspetti di maggiore interesse per la X Commissione. Fa presente, in Pag. 138primo luogo, che l'articolo 1 individua l'oggetto del provvedimento e contiene i princìpi e i criteri direttivi generali. In tal senso rileva che l'articolo 3 dispone che il Governo è delegato ad adottare, entro dodici mesi, su proposta del Ministro per le pari opportunità e la famiglia, del Ministro del lavoro e delle politiche sociali e del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con i Ministri dell'istruzione, della cultura, dell'università e della ricerca, per le disabilità, per le politiche giovanili e lo sport, uno o più decreti legislativi per il riordino e il rafforzamento delle misure di sostegno all'educazione dei figli.
  Evidenzia che l'articolo 4 delega il Governo ad adottare, entro ventiquattro mesi, su proposta del Ministro per le pari opportunità e la famiglia e del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, con il Ministro per la pubblica amministrazione e con il Ministro per gli affari europei, uno o più decreti legislativi per l'estensione, il riordino e l'armonizzazione della disciplina relativa ai congedi parentali e di paternità, facendo peraltro salve le disposizioni di cui all'articolo 33 della legge 5 febbraio 1992, n. 104 (concernenti agevolazioni per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate), e all'articolo 42 del decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151 (che disciplina riposi e permessi per i figli con handicap grave), salvo disposizioni di maggior favore. Segnala come di particolare interesse per la Commissione, con riferimento alla disciplina dei congedi parentali, il comma 2 che stabilisce, tra gli ulteriori princìpi e criteri direttivi, che nell'esercizio della delega il Governo preveda misure che favoriscano l'estensione della disciplina relativa ai predetti congedi anche ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti (comma 2, lettera f)). Disposizione di identico contenuto reca anche il comma 3, lettera g), con riferimento alla disciplina del congedo di paternità e di maternità.
  Sottolinea poi che l'articolo 5 dispone che il Governo è delegato ad adottare, entro ventiquattro mesi, su proposta del Ministro per le pari opportunità e la famiglia e del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, con il Ministro dello sviluppo economico, con il Ministro per il Sud e la coesione territoriale e con il Ministro per gli affari europei, uno o più decreti legislativi per il riordino e il rafforzamento delle misure volte a incentivare il lavoro femminile e per l'armonizzazione dei tempi di vita e di lavoro. Segnala come di particolare interesse per la Commissione quanto recato dal comma 2, lettere e), f), g), h) e o) che prevede ulteriori princìpi e criteri direttivi cui il Governo deve attenersi nell'esercizio della delega. In tal senso la lettera e) prevede che vengano introdotti incentivi per i datori di lavoro che applicano le clausole dei contratti collettivi nazionali di lavoro, che, ai fini dell'armonizzazione dei tempi di vita e di lavoro, prevedono modalità di lavoro flessibile. La lettera f) prevede la definizione di strumenti agevolati per la disciplina delle prestazioni di lavoro accessorio, a tal fine introducendo carnet di buoni orari. La lettera g) prevede l'adozione di forme di decontribuzione per le imprese per le sostituzioni di maternità, per gli incentivi volti al rientro al lavoro delle donne e per le attività di formazione ad esse destinate. La lettera h) stabilisce di prevedere che una quota della dotazione del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, di cui all'articolo 2, comma 100, lettera a), della legge 23 dicembre 1996, n. 662, sia riservata all'avvio delle nuove imprese femminili e al sostegno della loro attività per i primi due anni e, infine, la lettera o) stabilisce che nell'esercizio della delega venga promosso il sostegno alla formazione in materia finanziaria delle imprenditrici e alla digitalizzazione delle imprese.
  Fa presente che l'articolo 6 delega il Governo ad adottare, entro ventiquattro mesi, su proposta del Ministro per le pari opportunità e la famiglia e del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro per le politiche giovanili e lo sport e con il Ministro dell'università e della ricerca, uno o più decreti legislativi per il riordino e il rafforzamento delle misure volte a sostenere la spesa delle Pag. 139famiglie per la formazione dei figli e il conseguimento dell'autonomia finanziaria da parte dei giovani. Segnala come di particolare interesse per la Commissione quanto recato dal comma 2, lettere h), che tra gli ulteriori princìpi e criteri direttivi cui il Governo deve attenersi nell'esercizio della delega indica quello di prevedere agevolazioni fiscali per la frequenza di corsi di formazione per le nuove professioni legate all'innovazione, alla digitalizzazione e all'autoimprenditoria in favore di giovani di età inferiore ai diciotto anni alla data di presentazione della domanda.
  Evidenzia quindi che l'articolo 6-bis, introdotto in fase emendativa, dispone che il Governo è delegato ad adottare, entro dodici mesi, su proposta del Ministro per le pari opportunità e la famiglia, di concerto con i Ministri per la pubblica amministrazione, della salute e della giustizia, uno o più decreti legislativi per sostenere e promuovere le responsabilità familiari.
  Osserva poi che l'articolo 7 riguarda il procedimento per l'adozione dei decreti legislativi e stabilisce che essi siano trasmessi al Parlamento per l'espressione dei pareri delle Commissioni competenti, per materia e per i profili finanziari, che si pronunciano nel termine di trenta giorni dalla data di trasmissione: sugli schemi dei decreti legislativi di cui all'articolo 3, prima della loro trasmissione alle Camere, deve essere acquisita l'intesa in sede di Conferenza unificata.
  Sottolinea che l'articolo 8 prevede le risorse per l'attuazione delle disposizioni del disegno di legge. In particolare, la copertura finanziaria è posta a carico delle risorse del Fondo assegno universale e servizi alla famiglia, di cui all'articolo 1, comma 339, della legge n. 160 del 2019, (legge di bilancio 2020), e delle risorse rese disponibili dall'abolizione o dalla modifica delle seguenti misure per il sostegno delle famiglie e della genitorialità: a) assegno al nucleo familiare con almeno tre figli minori (articolo 65 della legge n. 448 del 1998); b) assegno di natalità (articolo 1, comma 125, della legge n. 190 del 2014); c) premio alla nascita (articolo 1, comma 353, della legge n. 232 del 2016); d) buono per il pagamento di rette relative alla frequenza di asili nido e altri servizi per l'infanzia, (articolo 1, comma 355, della legge n. 232 del 2016); e) Fondo di sostegno alla natalità (articolo 1, commi 348 e 349, della legge n. 232 del 2016). Concorreranno altresì le risorse rese disponibili dall'abolizione o dalla modifica di alcune misure da eseguirsi nell'ambito di una più ampia riforma del sistema fiscale; tra di esse ricorda, ad esempio, le detrazioni fiscali per minori a carico, gli assegni per il nucleo familiare e le detrazioni delle spese documentate per i contratti di locazione stipulati da studenti universitari fuori sede. Infine, fa presente che in fase emendativa è stato inserito altresì l'articolo 8-bis recante la clausola di salvaguardia circa l'applicabilità delle disposizioni nelle regioni a statuto speciale e nelle province autonome di Trento e di Bolzano.
  Formula quindi una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Modifiche agli articoli 9 e 41 della Costituzione in materia di tutela dell'ambiente.
C. 3156 cost., approvata dal Senato, e abb.
(Parere alla I Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Luca SUT (M5S), relatore, ricordando che la Commissione è chiamata a rendere il proprio parere alla I Commissione Affari costituzionali, competente in sede referente, sul progetto di legge costituzionale C. 3156, approvato dall'Assemblea del Senato in un testo unificato (S. 83 e abbinati), che modifica l'articolo 9 e l'articolo 41 della Costituzione, al fine di introdurre la tutela dell'ambiente nelle loro previsioni, espone in sintesi i contenuti del provvedimento in esame.
  Fa preliminarmente presente che il progetto di legge costituzionale si compone di tre articoli. L'articolo 1 introduce un nuovo Pag. 140comma all'articolo 9, al fine di riconoscere nell'ambito dei Principi fondamentali enunciati nella Costituzione un principio di tutela ambientale. Pertanto, accanto alla tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico della Nazione, richiamato dal secondo comma, si attribuisce alla Repubblica anche la tutela dell'ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni. Viene infine inserito un principio di tutela degli animali, attraverso la previsione di una riserva di legge statale che ne disciplini le forme e i modi osservando che, per la prima volta, viene introdotto nella Costituzione il riferimento agli animali, prevedendo una legge che ne definisca le forme e i modi di tutela.
  Ricordando che l'articolo 9 della Costituzione, al secondo comma, già riconosce quale compito della Repubblica la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico, sottolinea che il nuovo terzo comma è specificamente dedicato ai profili ambientali. Osserva che l'ambiente è qui inteso nella sua accezione più estesa e «sistemica», quale ambiente, ecosistema, biodiversità. Rileva, in tal senso, che la formulazione dà svolgimento e sviluppo ad orientamenti di tutela affermati dalla Corte costituzionale, in via interpretativa, allorché rilevassero ai fini delle disposizioni costituzionali vigenti: ricorda, in particolare, che la tutela del «paesaggio» costituzionalmente sancita dall'articolo 9 è stata declinata dalla giurisprudenza costituzionale come tutela paesaggistico-ambientale con una lettura «espansiva» configurando l'ambiente non come mero bene o materia attribuita alla competenza di un livello di governo, bensì come valore primario e sistemico.
  Fa quindi presente che l'articolo 2 modifica l'articolo 41 della Costituzione in materia di esercizio dell'iniziativa economica. Ricorda che l'articolo 41 stabilisce che l'iniziativa economica privata è libera (primo comma). In base al testo vigente, essa non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana (comma secondo). L'articolo 2, in primo luogo, interviene sul secondo comma e stabilisce che l'iniziativa economica privata non possa svolgersi in danno alla salute e all'ambiente, premettendo questi due limiti a quelli già vigenti, ovvero la sicurezza, la libertà e la dignità umana (articolo 2, comma 1, lettera a)). Segnala che la relazione alla proposta di legge sottolinea al riguardo come, premettendo questi ulteriori due limiti a quelli già vigenti, si è inteso «dare sostanza al nuovo dettato dell'articolo 9, elevando al rango costituzionale princìpi già previsti dalle norme ordinarie e affiancando altresì la salute all'ambiente per la stretta correlazione tra i due aspetti».
  Sottolinea poi che la lettera b) del comma 1 dell'articolo 2 reca una seconda modifica che investe, invece, il terzo comma dell'articolo 41, riservando alla legge la possibilità di indirizzare e coordinare l'attività economica, pubblica e privata, a fini anche ambientali. Ricorda che in base al testo vigente del comma terzo dell'articolo 41 Cost., la legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali. Con la modifica prevista viene dunque aggiunto, a tale previsione, il riferimento ai fini ambientali accanto a quelli sociali.
  Per quanto riguarda la giurisprudenza costituzionale in materia di iniziativa economica e ambiente, ricorda che la Corte costituzionale si è pronunciata sul rapporto tra il diritto costituzionalmente tutelato dall'articolo 41 della Costituzione e altri diritti costituzionalmente rilevanti, anche con riferimento ai profili dell'ambiente e della salute. In particolare, con la sentenza n. 58 del 2018, in riferimento alla materia dell'industria e degli stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale, la Corte costituzionale tratta il tema dei vincoli all'iniziativa economica, affrontando la vicenda delle acciaierie Ilva di Taranto, dopo la pronuncia della nota sentenza n. 85 del 2013. Nella richiamata decisione, come in quella del 2013, è al centro dell'attenzione il bilanciamento tra beni e diritti costituzionali, in particolare, in questo caso, iniziativa economica, lavoro e salute; con la pronuncia, veniva sottolineato come non possa ritenersi astrattamente Pag. 141precluso al legislatore di intervenire per salvaguardare la continuità produttiva in settori strategici per l'economia nazionale (e per garantire i correlati livelli di occupazione). Secondo la giurisprudenza costituzionale, tale bilanciamento deve essere condotto «senza consentire l'illimitata espansione di uno dei diritti», che diverrebbe «tiranno» nei confronti delle altre situazioni giuridiche costituzionalmente riconosciute e protette, che costituiscono, nel loro insieme, espressione della dignità della persona. La Corte ha al riguardo affermato come il bilanciamento debba rispondere a criteri di proporzionalità e di ragionevolezza, in modo tale da non consentire né la prevalenza assoluta di uno dei valori coinvolti, né il sacrificio totale di alcuno di loro, in modo che sia sempre garantita una tutela unitaria, sistemica e non frammentata di tutti gli interessi costituzionali implicati.
  Conclude, quindi, segnalando che l'articolo 3 della proposta di legge reca, infine, la clausola di salvaguardia per le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano, stabilendo che la legge statale in materia di tutela degli animali di cui al terzo comma dell'articolo 9 della Costituzione, introdotto dall'articolo 1 della proposta di legge, si applichi alle predette regioni e province autonome nei limiti delle competenze legislative ad esse riconosciute dai rispettivi statuti.
  Formula quindi una proposta di parere favorevole (vedi allegato 2).

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 14.45.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Mercoledì 14 luglio 2021. — Presidenza della presidente Martina NARDI.

  La seduta comincia alle 14.45.

Indagine conoscitiva sulle proposte per la ripresa economica delle attività turistico-ricettive della Montagna invernale, in funzione delle riaperture previste a partire dalla stagione 2021/2022.
(Deliberazione).

  Martina NARDI, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Ricorda che nella riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, dello scorso 7 luglio si è convenuto di svolgere un'indagine conoscitiva sulle proposte per la ripresa economica delle attività turistico-ricettive della Montagna invernale, in funzione delle riaperture previste a partire dalla stagione 2021/2022. Avverte che, al riguardo, è stata acquisita, ai sensi dell'articolo 144, comma 1, del regolamento, la prescritta intesa del Presidente della Camera.
  Ricorda che l'indagine conoscitiva dovrebbe concludersi entro il 30 novembre 2021.
  Propone, quindi, di deliberarne lo svolgimento sulla base del programma concordato in sede di ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi (vedi allegato 3).

  La Commissione approva la proposta della presidente.

  La seduta termina alle 14.50.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 14 luglio 2021. — Presidenza della presidente Martina NARDI.

  La seduta comincia alle 14.50.

Delega al Governo per la riforma della disciplina dell'amministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato di insolvenza.
C. 1494 Benamati.
(Seguito esame e rinvio).

Pag. 142

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 7 luglio 2021.

  Martina NARDI, presidente, ricorda che nella seduta del 7 luglio si è conclusa la discussione sul complesso delle proposte emendative presentate.

  Diego ZARDINI (PD), relatore, avverte che il Governo, con il quale sono intercorse interlocuzioni per le vie brevi, ha chiesto di poter rinviare il voto sulle proposte emendative presentate alla prossima settimana, al fine di approfondire maggiormente le problematiche esistenti. Segnala di non essere contrario alla richiesta chiedendo, quindi, l'assenso della Commissione.

  Gianluca BENAMATI (PD) segnala che il relatore aveva già avuto modo di comunicare per le vie brevi la predetta richiesta del Governo, che sembrerebbe giustificata dalla volontà di approfondire taluni significativi aspetti relativi alle proposte emendative. Circa queste ultime, osserva che ad una prima loro lettura molte di esse, per quanto redatte in forme differenti, sembrerebbero vertere su tematiche assimilabili. In tal senso esprime, peraltro, l'auspicio che su talune di esse i gruppi della Commissione possano raggiungere una posizione comune. Osserva altresì che anche il Governo sembra intenzionato a contribuire attivamente proponendo apporti costruttivi. Auspicando nel buon esito dei lavori invita, infine, il relatore a seguirli costantemente e a tenere informati i commissari sulla loro evoluzione.

  Martina NARDI, presidente, concorde la Commissione, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela dei consumatori e degli utenti.
Doc. XXII, n. 56.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 7 luglio 2021.

  Francesca BONOMO (PD), relatrice, si riserva di intervenire nel prosieguo dell'esame del documento in titolo.

  Martina NARDI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara concluso l'esame preliminare del provvedimento e, ricordato che il termine per la presentazione delle proposte emendative è fissato per le ore 12 di domani, giovedì 15 luglio 2021, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta

  La seduta termina alle 14.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 14 luglio 2021.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.55 alle 15.