CAMERA DEI DEPUTATI
Venerdì 2 luglio 2021
616.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
Pag. 2

SEDE REFERENTE

  Venerdì 2 luglio 2021. — Presidenza del vicepresidente Giorgio LOVECCHIO, indi del presidente Fabio MELILLI. – Intervengono la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Maria Cecilia Guerra, la viceministra dell'economia e delle finanze Laura Castelli e la sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Caterina Bini.

  La seduta comincia alle 10.35.

DL 73/2021: Misure urgenti connesse all'emergenza da COVID-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali.
C. 3132 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 1° luglio 2021.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, comunica che sono state ritirate dai presentatori le proposte emendative Marco Di Maio 13.22, Toccafondi 58.44, Nobili 51.02 e Manzato 68.010. Comunica inoltre che l'onorevole De Filippo sottoscrive l'articolo aggiuntivo Benamati 73.039.

  Giuseppe BUOMPANE (M5S), relatore, anche a nome del correlatore Bitonci, passando all'esame delle proposte emendative segnalate riferite agli articoli da 5 a 19. Per quanto riguarda le proposte emendative riferite all'articolo 5, propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Sut 5.09. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, degli identici emendamenti Trano 5.013 e Polidori 5.020 e degli identici articoli aggiuntivi Gariglio 5.01 e Scagliusi 5.010. Passando all'esame delle proposte emendative segnalate riferite all'articolo 6, propone di accantonare l'emendamento Bordonali 6.10 e gli articoli aggiuntivi Alemanno 6.038, Deiana 6.021, Gagliardi 6.05 e Costanzo 6.010. Passando all'esame delle proposte emendative segnalate riferite all'articolo 7, propone di accantonare gli emendamenti Legnaioli 7.19, Pella 7.93, Patelli 7.5, Meloni 7.69, Novelli 7.92, Prisco 7.21, De Micheli 7.50, gli identici Vanessa Cattoi 7.47, Squeri 7.83, Baldini 7.58, Zucconi 7.27, gli identici emendamenti Paternoster 7.49, Fiorini 7.44, Marco Di Maio 7.17 e Dal Moro 7.28 e l'articolo aggiuntivo D'Attis 7.072. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Spena 7.076. Propone di accantonare gli articoli aggiuntivi Sut 7.050, Binelli 7.035, gli identici articoli aggiuntivi Paolo Russo Pag. 37.065, Zucconi 7.034, Gagliardi 7.03, Elisa Tripodi 7.049 e Benamati 7.024, gli identici articoli aggiuntivi Trano 7.062, Baldini 7.056, Squeri 7.070, Moretto 7.022 e Pettazzi 7.039, gli identici articoli aggiuntivi Vanessa Cattoi 7.038, Zucconi 7.033, Paolo Russo 7.064, Gagliardi 7.02 e Sodano 7.01. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'articolo aggiuntivo D'Attis 7.073. Propone di accantonare gli articoli aggiuntivi Faro 7.051, Rotta 7.06, De Lorenzis 7.044 e gli identici articoli aggiuntivi Masi 7.045, Baldini 7.058, Galli 7.043, Covandoli 7.027 e Mandelli 7.088. Passando all'esame delle proposte emendative segnalate riferite all'articolo 8, formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'emendamento Delmastro Delle Vedove 8.32, degli identici emendamenti De Toma 8.30 e Fiorini 8.25, degli identici emendamenti Zucconi 8.33, Lupi 8.2, Benamati 8.13 e Squeri 8.35. Propone di accantonare gli emendamenti Ciampi 8.1, Acunzo 8.4, gli identici emendamenti Mazzetti 8.39, Novelli 8.41, Bonomo 8.10, Occhionero 8.17 e Alemanno 8.27. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'emendamento Vanessa Cattoi 8.31. Propone di accantonare gli identici articoli aggiuntivi Frassini 8.020, Lorenzin 8.04, Porchietto 8.025 e Lupi 8.3 e gli articoli aggiuntivi Lupi 8.06, Martinciglio 8.016, Rizzetto 8.08 e Donno 8.019. Passando all'esame delle proposte emendative segnalate riferite all'articolo 9, propone di accantonare gli emendamenti Meloni 9.49, Trano 9.61 e Del Barba 9.12. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, degli identici emendamenti Moretto 9.25, Pettazzi 9.46, Porchietto 9.66, Gagliardi 9.10, Buratti 9.52 e Pentangelo 9.73. Propone di accantonare l'emendamento Noja 9.18, gli identici emendamenti Del Barba 9.15, Lucaselli 9.50 e Nevi 9.65 e gli emendamenti Trancassini 9.60 e 9.59, nonché gli articoli aggiuntivi Meloni 9.076 e 9.077 e Gusmeroli 9.020. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Meloni 9.079. Propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Gusmeroli 9.023. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, degli articoli aggiuntivi Meloni 9.078 e Lollobrigida 9.080. Propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Gusmeroli 9.030. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Albano 9.016. Propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Alessandro Pagano 9.035, gli identici articoli aggiuntivi Del Barba 9.06, Patassini 9.013, Terzoni 9.067, Torto 9.068 e Trancassini 9.084, gli identici articoli aggiuntivi Terzoni 9.040, Torto 9.072 e Trancassini 9.085, nonché gli articoli aggiuntivi Terzoni 9.063 e Ciaburro 9.054. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Caretta 9.050. Passando all'esame delle proposte emendative segnalate riferite all'articolo 10, propone di accantonare gli emendamenti Barelli 10.32, Tuzi 10.20, Valente 10.21 e Rampelli 10.16. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'emendamento De Menech 10.27. Propone di accantonare gli emendamenti Pella 10.31, Spadafora 10.19 e Pella 10.34, gli articoli aggiuntivi Frassini 10.021 e Lepri 10.07. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, degli identici articoli aggiuntivi Sodano 10.01 e Ehm 10.022. Propone di accantonare gli articoli aggiuntivi Gagliardi 10.05 e Fassina 10.023. Passando all'esame delle proposte emendative segnalate riferite all'articolo 11, propone di accantonare gli emendamenti Prestigiacomo 11.26 e D'Attis 11.27. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'emendamento Squeri 11.29.

  Roberto PELLA (FI) ritira l'emendamento Squeri 11.29.

  Giuseppe BUOMPANE (M5S), relatore, propone di accantonare l'emendamento Di Stasio 11.20. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Vallascas 11.013. Propone di accantonare gli identici articoli aggiuntivi Bellachioma 11.068 e Giacomoni 11.0100. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Zucconi 11.043. Propone di accantonare gli articoli aggiuntivi Trancassini Pag. 4 11.039, Caparvi 11.049, Villarosa 11.024 e Navarra 11.069. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Frassini 11.066. Propone di accantonare gli articoli aggiuntivi Sut 11.061 e Dal Moro 11.045. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Paolo Russo 11.084. Propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Gavino Manca 11.055. Passando all'esame delle proposte emendative segnalate riferite all'articolo 12, propone di accantonare gli articoli aggiuntivi Palmieri 12.014 e Martinciglio 12.08. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Comaroli 12.06. Passando all'esame delle proposte emendative segnalate riferite all'articolo 13, formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'emendamento Musella 13.94, nonché degli identici emendamenti Marco Di Maio 13.22, Bellucci 13.41, Micheli 13.58 e Pella 13.83.

  Giuseppe BUOMPANE (M5S), relatore, formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, degli identici emendamenti Schullian 13.29 e Ferro 13.44, degli identici emendamenti Corda 13.10, Comaroli 13.23, Dal Moro 13.55 e Pella 13.90 e degli emendamenti Raduzzi 13.18 e Dal Moro 13.52. Propone di accantonare gli emendamenti Benamati 13.15, Barbuto 13.63, gli identici emendamenti Del Barba 13.36 e Trancassini 13.39 e l'emendamento Varchi 13.34. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'emendamento Giacometto 13.82. Propone di accantonare gli emendamenti Sani 13.72 e D'Uva 13.61. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Piera Aiello 13.03. Propone di accantonare gli identici articoli aggiuntivi Napoli 13.01, Miceli 13.07, Trancassini 13.025 e Alessandro Pagano 13.037, nonché l'articolo aggiuntivo Scerra 13.024. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Rampelli 13.021. Propone di accantonare gli identici articoli aggiuntivi Moretto 13.012, Polidori 13.059 e Mandelli 13.064 e l'articolo aggiuntivo Cancelleri 13.049. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Villarosa 13.04. Passando all'esame delle proposte emendative segnalate riferite all'articolo 14, propone di accantonare gli identici emendamenti Bruno Bossio 14.3, Centemero 14.11 e Palmieri 14.19, gli emendamenti Mor 14.6 e Fusacchia 14.2, nonché l'articolo aggiuntivo Carabetta 14.023.

  Alessandro FUSACCHIA (MISTO-FE-FDV) fa presente che una proposta emendativa a sua prima firma riproduce il contenuto della parte ammissibile dell'articolo aggiuntivo Carabetta 14.023. Chiede, pertanto, alla presidenza di chiarire il motivo per cui la proposta emendativa a sua prima firma non sia stata inserita tra gli emendamenti segnalati.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, replicando all'onorevole Fusacchia, fa presente che la proposta emendativa a cui si riferisce non è esattamente identica alla parte ammissibile dell'articolo aggiuntivo Carabetta 14.023 e, pertanto, non può essere inserita tra le proposte emendative segnalate.

  Giuseppe BUOMPANE (M5S), relatore, propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Bellachioma 14.022. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Bellucci 14.09. Passando all'esame delle proposte emendative segnalate riferite all'articolo 15, propone di accantonare gli articoli aggiuntivi Prestigiacomo 15.09, Potenti 15.03 e Frassini 15.07. Passando all'esame delle proposte emendative segnalate riferite all'articolo 16, formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'emendamento Raduzzi 16.14 e degli identici emendamenti Lupi 16.3, Trano 16.42, Cestari 16.20, Squeri 16.45, Zucconi 16.39, Spena 16.48, Benamati 16.11 e Pastorino 16.38. Propone di accantonare gli emendamenti Martinciglio 16.23 e Ribolla 16.30, nonché l'articolo aggiuntivo Ferri 16.05. Passando all'esame delle proposte emendative segnalate riferite all'articolo 17, propone di accantonare Pag. 5 gli identici emendamenti Pella 17.4 e Buratti 17.3. Passando all'esame delle proposte emendative segnalate riferite all'articolo 18, propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Buratti 18.07. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Cirielli 18.05 e propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Siracusano 18.08. Passando all'esame delle proposte emendative segnalate riferite all'articolo 19, propone di accantonare l'emendamento Lollobrigida 19.4, nonché gli articoli aggiuntivi Del Barba 19.02 e Sut 19.018. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sull'emendamento Raduzzi 19.2, sull'articolo aggiuntivo Giacomoni 19.011 e sugli identici articoli aggiuntivi Pella 19.015 e Lucaselli 19.07.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, avverte che l'articolo aggiuntivo Pella 19.015 è stato ritirato dai presentatori.

  La sottosegretaria Maria Cecilia GUERRA esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, comunica che si intendono pertanto accantonate le proposte emendative riferite agli articoli da 5 a 19 sulle quali si sono in tal senso pronunciati i relatori e la rappresentante del Governo.

  Raffaele TRANO (MISTO-L'A.C'È), nell'illustrare il suo articolo aggiuntivo 5.013, afferma che è volto a sostenere gli operatori nel settore della moda, caratterizzato da un andamento stagionale. In particolare, considerato l'elevato accumulo delle rimanenze di magazzino nel periodo della chiusura per la pandemia, la proposta emendativa modifica il calcolo del valore di esse, consentendone la riduzione, a titolo di deduzione forfettaria, di un importo pari al 75 per cento e prevede che le rimanenze, calcolate secondo tale agevolazione, possano essere scomputate dalle perdite. Ricorda che si tratta di un'agevolazione contabile richiesta a gran voce dagli operatori del comparto che ha subito gravi perdite a causa della crisi. Nel segnalare che proprio oggi ha inizio il periodo di vendita promozionale nel Lazio, auspica che il Governo modifichi il parere contrario oppure che la proposta emendativa sia accantonata in modo da dare un segnale incoraggiante per le vendite attraverso l'abbattimento dei costi.

  Raphael RADUZZI (MISTO), nel chiedere di sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Trano 5.013, sostiene che esso introduce un vantaggio fiscale per far fronte alle rimanenze di magazzino che affliggono il settore. Nel ricordare che anche il Governo aveva annunziato di voler intervenire sul tema, chiede l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Trano 5.013.

  Stefania PRESTIGIACOMO (FI) ritira l'articolo aggiuntivo Polidori 5.020.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Trano 5.013.

  Teresa MANZO (M5S), dopo aver dichiarato che i presentatori intendono trasfondere il contenuto dell'articolo aggiuntivo Scagliusi 5.010 in un ordine del giorno da presentare in Assemblea, chiede alla rappresentante del Governo se ritiene di poter eventualmente esprimere parere favorevole su di esso.

  La sottosegretaria Maria Cecilia GUERRA dichiara che il Governo è disponibile ad accettare un ordine del giorno in cui sia trasfuso il contenuto dell'articolo aggiuntivo Scagliusi 5.010.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, comunica che gli identici articoli aggiuntivi Gariglio 5.01 e Scagliusi 5.010 sono stati ritirati dai presentatori.

  Stefania PRESTIGIACOMO (FI) chiede l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Spena 7.076 in attesa dell'arrivo del collega Pella.

  Mauro D'ATTIS (FI), nel dichiarare che intende ritirare l'articolo aggiuntivo 7.073 a Pag. 6sua prima firma, evidenzia che esso è volto a definire in via transattiva il contenzioso relativo ai lodi arbitrali ippici. Sottolinea che si tratterebbe di una misura di sostegno al settore delle scommesse ippiche e sportive e, nello stesso tempo, lo Stato avrebbe convenienza finanziaria alla conclusione di tali accordi. Chiede alla sottosegretaria Guerra di esprimere l'avviso del Governo sul tema.

  La sottosegretaria Maria Cecilia GUERRA invita l'onorevole D'Attis a ritirare l'articolo aggiuntivo 7.073 e a trasfonderne il contenuto in un ordine del giorno da presentare in Assemblea.

  Mauro D'ATTIS (FI) ritira l'articolo aggiuntivo 7.073 a sua prima firma e dichiara che intende trasfonderne il contenuto in un ordine del giorno da presentare in Assemblea.

  Stefania PRESTIGIACOMO (FI) ritira l'articolo aggiuntivo Spena 7.076.

  Teresa MANZO (M5S) chiede ai relatori di accantonare l'emendamento Delmastro Delle Vedove 8.32.

  Giuseppe BUOMPANE (M5S), relatore, accede alla richiesta di accantonamento dell'emendamento Delmastro Delle Vedove 8.32.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, dispone l'accantonamento dell'emendamento Delmastro delle Vedove 8.32 e prende atto che l'emendamento Fiorini 8.25 è ritirato.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), intervenendo sull'emendamento De Toma 8.30, segnala che ha contenuto analogo all'emendamento Delmastro delle Vedove 8.32 e pertanto dovrebbe essere accantonato come il precedente.

  Giuseppe BUOMPANE (M5S), relatore, ribadisce l'invito al ritiro dell'emendamento De Toma 8.30 perché ha un'incidenza pluriennale.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), nell'insistere per la votazione dell'emendamento De Toma 8.30, afferma che esso è volto a dare sollievo alle imprese dell'industria tessile e della moda attraverso la previsione di un credito d'imposta già contenuto nel decreto-legge «Rilancio». Richiama l'attenzione sulle difficoltà economiche di tale settore che ha subito un calo del fatturato di circa il 38 per cento e che, nonostante una leggera ripresa durante l'estate scorsa, si attende un calo della produzione con la conseguente cancellazione di circa 70 mila posti di lavoro, secondo quanto stimato da Confindustria moda. Nell'affermare che il settore rappresenta una parte fondamentale dell'esportazioni italiane, chiede che il tema sia affrontato in modo autonomo attraverso risposte immediate.

  Raffaele TRANO (MISTO-L'A.C'È), nel chiedere di sottoscrivere l'emendamento De Toma 8.30, ricorda che la Camera nazionale della moda italiana ha calcolato la necessità di interventi per circa 3 miliardi di euro motivati da un calo di fatturato da circa 100 miliardi a circa 78 miliardi di euro. Nel ricordare che il settore della moda ha reso l'Italia famosa nel mondo, fa presente che la crisi potrebbe coinvolgere oltre le grandi case, anche circa 8 mila imprese piccole e medie, artigiani e microimprese con meno di 15 dipendenti che costituiscono l'indotto del settore. Nell'esprimere rammarico per il mancato accoglimento dell'articolo aggiuntivo 5.013 a sua prima firma, chiede che sia approvato l'emendamento in esame o, perlomeno, che sia accantonato per un esame successivo.

  La Commissione respinge l'emendamento De Toma 8.30.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, prende atto che gli identici emendamenti Del Barba 8.20, Benamati 8.13 e Squeri 8.35 sono ritirati.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Zucconi 8.33 e Lupi 8.2.

  Vanessa CATTOI (LEGA) ritira l'emendamento 8.31 a sua prima firma.

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  Giorgio LOVECCHIO, presidente, prende atto che gli identici emendamenti Moretto 9.25, Pettazzi 9.46, Porchietto 9.66, Gagliardi 9.10, Buratti 9.52 e Pentangelo 9.73 sono ritirati.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), illustrando l'articolo aggiuntivo Meloni 9.079, spiega che esso è volto a escludere l'applicazione di sanzioni e interessi per tutti gli atti di adempimento fiscale e le definizioni sottoscritte con gli uffici dell'amministrazione finanziaria perfezionati fino al 31 dicembre 2022 e a prevedere la rateizzazione dei versamenti al fine di aiutare i contribuenti in difficoltà. Evidenzia che tale misura, da un lato, potrebbe alleggerire il carico delle Commissioni tributarie e, dall'altro, consentirebbe allo stato di incassare quanto dovuto più rapidamente. Nel ricordare che spesso l'inadempimento dei debiti tributari è proprio dovuto al peso degli interessi e delle sanzioni, evidenzia che favorire la definizione consensuale dei conteziosi tributari potrebbe allargare la platea dei contribuenti senza aumentare direttamente i costi per lo Stato.

  Raffaele TRANO (MISTO-L'A.C'È), nel sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Meloni 9.079, ne apprezza le finalità di potenziamento degli istituti deflattivi del contenzioso tributario, che ammonta nel nostro Paese a diverse decine di miliardi di euro. Osserva inoltre come lo stesso involga, più o meno indirettamente, il tema di carattere più generale costituito dalla carenza di liquidità per le imprese e i cittadini, circostanza quest'ultima che a sua volta ingenera difficoltà aggiuntive nel puntuale e corretto adempimento degli obblighi fiscali da parte del contribuente. In tale quadro, ritiene comunque che la proposta emendativa in discussione possa costituire una importante misura di sostegno a favore delle attività economiche pesantemente penalizzate dalla pandemia da COVID-19, chiedendone pertanto l'accantonamento ai fini di una riflessione ulteriore da parte dei relatori e del Governo.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Meloni 9.079.

  Ylenja LUCASELLI (FDI) illustra l'articolo aggiuntivo Meloni 9.078, di cui è cofirmataria, avente ad oggetto la rimessione in termini e la sospensione del versamento degli importi richiesti a seguito del controllo automatizzato e formale delle dichiarazioni, al fine di scongiurare la decadenza dei piani di rateazione dei pagamenti già autorizzati nei confronti di soggetti comunque ritenuti meritevoli di accedere a tali strumenti, con particolare riferimento alle liti pendenti, agli avvisi bonari o agli atti di conciliazione giudiziale. Rileva come le finalità perseguite dalla proposta emendativa in esame, prolungando i tempi previsti per i versamenti dovuti, appaiono di assoluto buon senso, evitando il verificarsi di atteggiamenti eccessivamente severi da parte del fisco nei confronti di contribuenti comunque animati dall'intenzione di procedere ai pagamenti dovuti, ferma restando la significativa carenza di liquidità che tanti nostri connazionali e imprese affrontano nell'attuale, difficile momento storico. Nel raccomandarne l'approvazione, segnala peraltro che l'articolo aggiuntivo Meloni 9.078 non appare suscettibile di determinare maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

  Raffaele TRANO (MISTO-L'A.C'È), nel sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Meloni 9.078, osserva come lo stesso affronti il tema della oggettiva difficoltà da parte di tanti nostri contribuenti di ottemperare ai termini previsti per i versamenti, anche qualora inclusi in un piano di rateazione che tenga conto della difficile situazione economica e sociale del Paese. Ritiene piuttosto che, in un momento in cui già si avvertono i primi timidi segnali di una possibile ripresa delle attività produttive, occorra prestare la massima attenzione proprio a quei soggetti, tra cui in particolare gli operatori nel campo della vendita al dettaglio, che più di altri hanno forse risentito degli effetti negativi prodotti dalla crisi pandemica. Tutto ciò considerato, chiede pertanto di accantonare l'articolo aggiuntivo Meloni 9.078.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Meloni 9.078.

Pag. 8

  Ylenja LUCASELLI (FDI) illustra le finalità dell'articolo aggiuntivo Lollobrigida 9.080, di cui è cofirmataria, concernente lo stralcio dei crediti inesigibili, che prevede lo svolgimento di una attività di ricognizione entro il 28 febbraio 2022 da parte dell'Agenzia delle entrate-riscossione, che dovrà concludersi con una comunicazione di inesigibilità agli enti creditori relativa alle quote affidate loro per gli anni dal 2000 al 2015 e condurre, eventualmente, alla eliminazione dei debiti in questione dalle scritture patrimoniali degli enti medesimi, intendendosi che nel corso del predetto periodo saranno sospese le attività di riscossione. Nel richiamare la necessità più generale di introdurre nel rapporto tra fisco e contribuente ogni possibile elemento di chiarezza e semplificazione, ritiene che la proposta emendativa in esame consentirebbe inoltre di concentrare le attività dell'Agenzia delle entrate-riscossione su quelle funzioni che si siano rivelate effettivamente utili rispetto alla missione ad essa affidata, anche nel quadro di un efficace contrasto all'evasione, tralasciando invece gravosi adempimenti connotati da un elevato grado di infruttuosità, come dimostrato anche dalla notevole entità del cosiddetto magazzino fiscale, costituito da crediti vantati dallo Stato ma oramai difficilmente esigibili, che ammonta al momento a circa 1.000 miliardi di euro.

  Raffaele TRANO (MISTO-L'A.C'È), sottoscrivendo l'articolo aggiuntivo Lollobrigida 9.080, sottolinea che il magazzino fiscale presso l'Agenzia delle entrate rappresenta una vergogna nazionale, avendo raggiunto un importo pari a mille miliardi di euro, destinato ad aumentare in considerazione della perdurante crisi economica; peraltro, osserva che il 50 per cento dei crediti fiscali sono relativi a soggetti deceduti, falliti o nullatenenti, mentre il restante 50 per cento dei crediti fiscali risulta comunque difficilmente recuperabile. Segnala di aver sollevato la questione anche nel corso della recente audizione del Direttore dell'Agenzia delle entrate, Ruffini, evidenziando il costo, in termini economici e di tempo, delle procedure di accertamento e riscossione. Pur non avendo ricevuto risposte sul tema specifico, è emerso l'enorme danno per lo Stato e l'ostacolo che tale attività produce anche nella lotta all'evasione fiscale.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Lollobrigida 9.080.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), intervenendo sull'articolo aggiuntivo Albano 9.016, di cui è cofirmataria, chiede di accantonarlo, dal momento che esso non implica alcun impatto economico, ma prevede una misura ragionevole e di buon senso. L'obiettivo infatti è di escludere dall'applicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale le società non operative, nell'ottica di una riduzione sostanziale degli oneri burocratici che tenga conto anche delle conseguenze della crisi economica in corso. Al riguardo, sottolinea che gli ISA sono comunque destinati ad una disapplicazione generalizzata, proprio per effetto della crisi.

  Raffaele TRANO (MISTO-L'A.C'È) sottoscrive l'articolo aggiuntivo Albano 9.016, evidenziando che gli ISA costituiscono una brutta riedizione degli studi di settore, integrata con qualche meccanismo di premialità. Essi risultano tanto più inadeguati alla luce delle frequenti interruzioni nelle attività economiche dell'ultimo anno e mezzo. Ricordando che l'abolizione degli studi di settore rappresentava un elemento qualificante del programma elettorale del MoVimento 5 Stelle, invita i deputati di tale gruppo a rispettare il mandato elettorale ricevuto dagli elettori, in ossequio a un principio di minima coerenza. Tra l'altro, osserva che gli studi di settore hanno avuto una limitatissima efficacia, generando un numero limitato di accertamenti, per la maggior parte senza esito: rappresentano, dunque, una forma di vessazione del fisco nei confronti dei contribuenti. Invita, pertanto, il Governo e i relatori a valutare l'opportunità di accantonare l'articolo aggiuntivo in esame, per approfondire ulteriormente la materia, sollecitando la Viceministra Castelli ad esprimere una valutazione.

Pag. 9

  La Viceministra Laura CASTELLI segnala che è in corso di valutazione da parte del Governo l'articolo aggiuntivo Gusmeroli 9.030, per ora accantonato e di contenuto affine all'articolo aggiuntivo in esame; l'esito di tale valutazione verrà auspicabilmente comunicato entro la fine della seduta.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), anche alla luce del contenuto analogo, ribadisce l'opportunità di accantonare l'articolo aggiuntivo Albano 9.016.

  La Viceministra Laura CASTELLI sottolinea, tuttavia, che l'articolo aggiuntivo Gusmeroli 9.030 non prevede l'esclusione dagli ISA, ma la mera proroga dei termini per il versamento. Si dichiara, comunque, disponibile ad accettare l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Albano 9.016.

  Giuseppe BUOMPANE (M5S), relatore, anche a nome del correlatore Bitonci, si associa alla disponibilità della Viceministra.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, comunica che l'articolo aggiuntivo Albano 9.016 si intende pertanto accantonato. Ricorda che sono stati altresì accantonati l'articolo aggiuntivo Alessandro Pagano 9.035, gli identici articoli aggiuntivi Del Barba 9.06, Patassini 9.013, Terzoni 9.067, Torto 9.068 e Trancassini 9.084, mentre l'articolo aggiuntivo Cavandoli 9.034 è stato ritirato; risultano, altresì, accantonati gli identici articoli aggiuntivi Terzoni 9.040, Torto 9.072 e Trancassini 9.085, nonché gli articoli aggiuntivi Terzoni 9.063 e Ciaburro 9.054.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Caretta 9.050.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, ricorda che gli emendamenti Barelli 10.32, Tuzi 10.20, Valente 10.21 e Rampelli 10.16 sono stati accantonati. Prende atto che l'emendamento De Menech 10.27 è stato ritirato dai presentatori. Ricorda quindi che gli emendamenti Pella 10.31, Spadafora 10.198 e Pella 10.34, nonché gli articoli aggiuntivi Frassini 10.021 e Lepri 10.07 sono accantonati.

  Giuseppe BUOMPANE (M5S), relatore, propone di accantonare gli identici articoli aggiuntivi Sodano 10.01 e Ehm 10.022.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, avverte che gli identici articoli aggiuntivi Sodano 10.01 e Ehm 10.022 sono quindi da intendersi accantonati.

  Raffaele TRANO (MISTO-L'A.C'È) sottoscrive l'articolo aggiuntivo Sodano 10.01.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, ricorda che gli articoli aggiuntivi Gagliardi 10.05 e Fassina 10.023, nonché gli emendamenti Prestigiacomo 11.26, D'Attis 11.27 e Di Stasio 11.20 sono accantonati.

  Raffaele TRANO (MISTO-L'A.C'È), intervenendo sull'articolo aggiuntivo Vallascas 11.013, di cui è cofirmatario, ne illustra il contenuto, sottolineando che esso mira a promuovere la transizione ecologica attraverso lo sviluppo dell'idrogeno green, tema da tempo all'attenzione della Commissione attività produttive. Chiede, pertanto, che l'emendamento sia accantonato per permettere al Governo e alla sua maggioranza di condurre ulteriori approfondimenti, che superino il parere contrario espresso, anche in considerazione della particolare sensibilità dell'Esecutivo – ed in primis del Presidente Draghi – sulle questioni ecologiche.

  La sottosegretaria Maria Cecilia GUERRA, pur riconoscendo la centralità del processo di transizione ecologica, evidenzia che essa costituisce un asse portante del Piano nazionale di ripresa e resilienza, ma ha ben poca attinenza con il provvedimento in esame.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Vallascas 11.013.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), illustrando l'articolo aggiuntivo Zucconi 11.043, di cui è cofirmataria, sottolinea che la proroga del Pag. 10versamento IRAP per le piccole e medie imprese rappresenta uno strumento essenziale per rilanciare il sistema economico e ridurre l'onere burocratico a carico delle stesse PMI, incrementando la liquidità a loro disposizione nell'attuale fase di recessione, che potrebbe essere ulteriormente aggravata dalla fine del blocco dei licenziamenti.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Zucconi 11.043.

  Rebecca FRASSINI (LEGA), nel ritirare l'articolo aggiuntivo 11.066 a sua prima firma, annuncia che sullo stesso argomento, ossia il bonus mobili, intende presentare un analogo ordine del giorno in Assemblea, sul quale auspica vi sia un'ampia convergenza della maggioranza e l'accoglimento da parte del Governo.

  Paolo RUSSO (FI), nell'illustrare l'articolo aggiuntivo 11.084 a sua prima firma, chiede ai relatori e al Governo di chiarire le ragioni per le quali è stato formulato un invito al ritiro, poiché, tra l'altro, la citata proposta emendativa non comporta nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Riscontra, invece, una certa ritrosia da parte dei Governi che si sono succeduti rispetto alla proposta di prorogare la durata dei contratti assicurativi per la RC auto senza aggravanti di spesa per il titolare del contratto assicurativo. In proposito, segnala che la stessa presidente dell'ANIA ha affermato che nel 2020, grazie alla riduzione degli incidenti stradali, le compagnie assicurative hanno dovuto sostenere minori spese, con un risparmio di circa 1,5 miliardi di euro. A suo avviso, la forte riduzione dell'incidentalità, determinata anche dalla circostanza che durante il lockdown circolavano solo il 5 per cento delle autovetture, dovrebbe essere considerata nell'indice di rischio applicato ai contratti assicurativi per la RC auto. Tutto ciò premesso, chiede ai relatori e al Governo di fornire un'onorevole ragione che possa giustificare l'invito al ritiro dell'articolo aggiuntivo 11.084 a sua prima firma.

  Giuseppe BUOMPANE (M5S), relatore, nel ricordare che una misura analoga a quella proposta dall'articolo aggiuntivo Paolo Russo 11.084 era stata adottata dal precedente Governo in considerazione delle forti restrizioni imposte durante il primo lockdown, evidenzia che tali restrizioni non sono state così stringenti nel 2021. Tuttavia, ritiene opportuno svolgere un ulteriore approfondimento sull'articolo aggiuntivo in esame in vista di una sua possibile riformulazione e, pertanto, anche a nome del correlatore Bitonci, propone di accantonarlo.

  La sottosegretaria Caterina BINI concorda con la proposta dei relatori.

  Fabio MELILLI, presidente, avverte che l'articolo aggiuntivo Paolo Russo 11.084 è da intendersi accantonato. Comunica, inoltre, che l'articolo aggiuntivo Comaroli 12.06 è stato ritirato dai presentatori. Infine, constatata l'assenza del presentatore, dichiara decaduto l'emendamento Musella 13.94.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), nell'illustrare l'emendamento Bellucci 13.41, evidenzia che esso riguarda un tema trasversalmente condiviso, come dimostrato dagli identici emendamenti presentati da deputati di vari gruppi parlamentari, e non comporta un impatto economico sul bilancio dello Stato. In proposito, segnala che la proroga di 48 mesi, anziché 36 come attualmente previsto dal provvedimento in esame, del periodo di preammortamento per l'accesso al credito consentirebbe di dare un po' di respiro agli imprenditori, i quali non sarebbero chiamati a restituire le somme ottenute come finanziamento in tempi troppo brevi. Ritiene si tratti di un emendamento di buon senso volto a razionalizzare e semplificare le procedure e gli adempimenti a carico degli imprenditori.

  Fabio MELILLI, presidente, comunica che gli emendamenti Marco Di Maio 13.22, Micheli 13.58 e Pella 13.83 sono stati ritirati dai presentatori.

  La Commissione respinge l'emendamento Bellucci 13.41.

Pag. 11

  Ylenja LUCASELLI (FDI), nell'illustrare l'emendamento Ferro 13.44, evidenzia che esso, al fine di garantire una maggiore circolazione dei portafogli azionari, riduce a sei mesi il periodo in cui l'investitore è obbligato a mantenere nel proprio portafoglio azionario il titolo acquistato.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Schullian 13.29 e Ferro 13.44.

  Raffaele TRANO (MISTO-L'A.C'È), nell'illustrare l'emendamento Corda 13.10, evidenzia che esso è volto a sopprimere la previsione che ha ridotto dal 90 all'80 per cento la garanzia dello Stato per i finanziamenti aventi durata massima di 72 mesi. In proposito, ricorda che la misura delle garanzie concesse dallo Stato tramite il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese introdotta con il decreto «Liquidità» ha avuto un notevole successo e ha permesso alle imprese di reperire maggiore liquidità. Pertanto, si dichiara perplesso, basito e arrabbiato del fatto che il Governo abbia pensato di ridurre la percentuale dei prestiti garantita dallo Stato. In proposito, fa presente che, sebbene alcuni siano stati ritirati, gli emendamenti identici all'emendamento Corda 13.10 provengono da diverse forze politiche e, a suo avviso, ciò dimostra la convergenza dei gruppi parlamentari sulla necessità di mantenere al 90 per cento la garanzia dello Stato sui finanziamenti concessi alle piccole e medie imprese. Tutto ciò premesso, chiede ai relatori e al Governo di modificare il parere sull'emendamento Corda 13.10 o, quantomeno, spiegare le ragioni del parere contrario.

  Raphael RADUZZI (MISTO), nel sottoscrivere l'emendamento Corda 13.10, fa presente che l'articolo 13 del provvedimento in esame, anziché sostenere le imprese, indebolisce le importanti garanzie che erano state riconosciute loro in precedenza. In proposito, ricorda che, come l'emendamento Corda 13.10, anche l'emendamento 13.18 a sua prima firma ha lo scopo di rafforzare le misure che consentono alle imprese di reperire maggiore liquidità. Segnala, inoltre, che il ricorso alla garanzia dello Stato subirà sempre più un decremento e ciò comporterà di per sé una minore spesa per la finanza pubblica. Pertanto, non comprende la necessità di ridurre la percentuale dei finanziamenti garantita dallo Stato, che, invece, comporterà, a suo avviso, anche un aumento dei tassi di interesse sui prestiti per le imprese. Non crede neppure che la ragione di tale riduzione sia da cercare nel Temporary Framework, poiché molti Paesi europei hanno anteposto i propri interessi a tale quadro di regole senza subire conseguenze. Infine, segnala che il continuo cambiamento delle regole che disciplinano il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese comporta ingenti oneri di carattere burocratico per il sistema bancario, rallentando la concessione dei prestiti alle stesse imprese. Auspica, quindi, che il Governo voglia proseguire la stagione delle politiche economiche espansive, così come dichiarato dal Presidente del Consiglio Draghi, anche se, a suo avviso, il tenore dell'articolo 13 del provvedimento in esame sembra dimostrare il contrario.

  Gian Pietro DAL MORO (PD), intervenendo sull'emendamento 13.55 a sua prima firma, fa presente la necessità di approvare un accordo quadro sul tema delle garanzie statali alle imprese, che precisi gli importi e i tempi di restituzione. Nel far presente che, in base al decreto-legge «Liquidità», le imprese hanno accettato prestiti che, per essere interamente adempiute, presupponevano un utile netto di almeno il 5 per cento all'anno, quando invece in media le imprese italiane conseguono al massimo il 3-3,5 per cento di margine, evidenzia il rischio per gli istituti di credito di ritrovarsi ad essere titolari di NPL e con crediti che restano incagliati. Nel far presente che l'articolo 13 estende da sei a dieci anni la durata dei finanziamenti previsti dal decreto-legge «Liquidità» ma, nello stesso tempo, diminuisce la misura della garanzia sui finanziamenti con durata fino a 72 mesi dal 90 all'80 per cento, sottolinea che, a causa di tali modifiche, vi saranno differenze di trattamento tra imprese nell'erogazione dei prestiti. Sottolinea che in altri Pag. 12Paesi, invece, si è tenuto conto dei diversi settori economici con una normativa più flessibile: ad esempio in Germania, il settore fieristico ha potuto beneficiare di finanziamenti fino al 70 per cento del fatturato, mentre da noi è stato previsto un aiuto nei limiti del regime de minimis. Conclude sollecitando i relatori e il Governo ad un'ulteriore riflessione sul tema delle garanzie.

  La sottosegretaria Caterina BINI, nel segnalare che molte proposte emendative riferite all'articolo 13 hanno contenuto analogo, riferisce che il Ministro dell'economia e delle finanze, Franco, ha chiarito che la Commissione europea ha chiesto di non modificare ulteriormente la disposizione, che già presenta profili problematici rispetto alla normativa europea.

  Massimo BITONCI (LEGA), relatore, nel condividere la sensibilità dimostrata dai gruppi parlamentari sul tema, ribadisce che la posizione del Governo è stata chiara e che in ogni caso persino sull'articolo 13 del decreto-legge sono state sollevate eccezioni di incompatibilità con la normativa europea. Pertanto conferma il parere contrario su tutte le proposte emendative riferite all'articolo 13 e, in particolare, sull'emendamento Corda 13.10.

  Michele SODANO (MISTO), nel dichiarare che si aspettava di ricevere rassicurazioni da parte dei relatori e del Governo, constata che, nel testo del decreto-legge «Sostegni-bis», l'articolo 13 rappresenta un passaggio tragico con il quale vengono smantellate le misure del decreto-legge «Liquidità»: sui prestiti di importo fino ai 30.000 euro la garanzia passa dal 100 per cento al 90 per cento, mentre su quelli di importo superiore ai 30.000 euro passa dal 90 per cento all'80 per cento. Nel sottolineare che la proposta emendativa è stata presentata in identico testo da tutti i gruppi parlamentari, lamenta che il Governo Draghi, con tali modifiche, abbandoni gli imprenditori più piccoli e favorisca le imprese di più grandi dimensioni e ritiene che, pur avendo ricevuto la fiducia di una larga maggioranza delle forze politiche, appare intenzionato più a soddisfare le richieste dell'Unione europea che a rappresentare le esigenze del nostro Paese all'interno dell'Unione europea.

  Stefano FASSINA (LEU), intervenendo sull'emendamento Corda 13.10, nel riconoscere alla rappresentante del Governo il merito di aver contribuito alle interlocuzioni di questi giorni tra Governo e Parlamento, evidenzia che le proposte emendative riferite all'articolo 13 non hanno carattere territoriale o microsettoriale bensì sistemico. Nel chiedere l'accantonamento dell'emendamento in vista di un approfondimento, giudica possibili modifiche migliorative del testo nel rispetto dei vincoli derivanti dalla normativa europea.

  Raphael RADUZZI (MISTO), nell'associarsi alla richiesta di accantonamento dell'emendamento Corda 13.10, rileva che l'impossibilità di approvare l'estensione della garanzia dello Stato sui prestiti è dovuta unicamente ad un divieto derivante dall'Unione europea e, pertanto, afferma che non è più possibile sostenere l'idea che la figura del Presidente Draghi fosse la più adeguata per condurre un dialogo autorevole con le istituzioni europee.

  Massimo BITONCI (LEGA), relatore, nel riconoscere l'importanza del tema delle garanzie, propone l'accantonamento degli identici emendamenti Corda 13.10, Comaroli 13.23, Dal Moro 13.55 e Pella 13.90 nonché degli emendamenti Raduzzi 13.18 e Dal Moro 13.52.

  La sottosegretaria Caterina BINI concorda con la proposta di accantonamento dei relatori.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, dispone pertanto l'accantonamento degli identici emendamenti Corda 13.10, Comaroli 13.23, Dal Moro 13.55 e Pella 13.90 e degli emendamenti Raduzzi 13.18 e Dal Moro 13.52.

Pag. 13

  Raffaele TRANO (MISTO-L'A.C'È), nel ringraziare i relatori per la disponibilità dimostrata accantonando le proposte emendative concernenti le misure finalizzate a fornire liquidità alle imprese, segnala che il prestito medio richiesto si aggira intorno ai 225 mila euro e, quindi, che la diminuzione della garanzia dal 90 per cento all'80 per cento è rilevante per la gestione economica, oltre che essere causa di una disparità tra i Paesi dell'Unione europea.

  Massimo BITONCI (LEGA), relatore, propone l'accantonamento dell'emendamento Giacometto 13.82, ai fini di un approfondimento e di una eventuale riformulazione.

  La sottosegretaria Caterina BINI concorda con la proposta dei relatori.

  Fabio MELILLI, presidente, avverte pertanto che l'emendamento Giacometto 13.82 è accantonato.

  Raffaele TRANO (MISTO-L'A.C'È), nel sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Piera Aiello 13.03, rileva come esso ricalchi sostanzialmente un ordine del giorno approvato all'unanimità dalla Camera dei deputati, sia pure in una riformulazione quanto all'impegno rivolto al Governo. In tale contesto, chiede pertanto, a seguito di una interlocuzione avuta con la prima firmataria, di accantonarlo, in vista di una possibile riformulazione che possa eventualmente limitarne l'onere anche al solo anno corrente.

  Teresa MANZO (M5S) si associa alla richiesta di chiarimento sull'articolo aggiuntivo Piera Aiello 13.03, manifestando la sensibilità del suo gruppo rispetto al tema da esso trattato.

  La sottosegretaria Caterina BINI segnala che la difficoltà tecnica di riformulare l'articolo aggiuntivo Piera Aiello 13.03 risiede appunto nella circostanza per cui la proposta emendativa, nella attuale versione, prevede oneri permanenti.

  Massimo BITONCI (LEGA), relatore, accede alla richiesta di accantonamento, specificando che il tema potrebbe eventualmente rientrare nell'ambito delle riformulazioni connesse al cosiddetto Fondo antiusura.

  Fabio MELILLI, presidente, preso atto sul punto anche dell'assenso della rappresentante del Governo, comunica che l'articolo aggiuntivo Piera Aiello 13.03 è da intendersi pertanto accantonato.

  Ylenja LUCASELLI (FDI) illustra l'articolo aggiuntivo Rampelli 13.021, che reca talune modifiche alla disciplina della digital tax nonché disposizioni urgenti per sostenere la liquidità delle imprese. Evidenzia in proposito come, nonostante gli impegni di recente assunti in sede di G7, a suo avviso insufficienti, appare oramai non più eludibile un intervento capace di affrontare in maniera efficace la questione della cosiddetta concorrenza fiscale sleale, prevedendo in particolare che i profitti dei colossi del web siano tassati nei Paesi in cui siano stati effettivamente realizzati e non in quello presso cui hanno la propria sede fiscale. In generale, occorre che su tale problematica vi sia una posizione chiara da parte del Governo, che da un lato colmi il vuoto normativo tuttora esistente e, dall'altro, miri ad incrementare la tassazione sui profitti realizzati dalle grandi multinazionali operanti sul web.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Rampelli 13.021.

  Raphael RADUZZI (MISTO) sottoscrive l'articolo aggiuntivo Villarosa 13.04.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Villarosa 13.04.

  Ylenja LUCASELLI (FDI) illustra le finalità dell'articolo aggiuntivo Bellucci 14.09, di cui è cofirmataria, che introduce in favore dei soggetti esercenti attività d'impresa, arti e professioni, delle piccole e medie imprese e dei titolari di partita IVA operanti nell'ambito sanitario che hanno Pag. 14sede legale e operativa nel territorio dello Stato, un credito di imposta in misura pari al 50 per cento delle spese sostenute negli anni 2020 e 2021 per l'attivazione o il potenziamento di sistemi di teleassistenza o telemedicina, nel limite massimo di 40.000 euro per ciascun beneficiario, spetta un credito. Segnala come tali misure, che in altri Paesi, come in particolare gli Stati Uniti d'America, sono già diffuse, consentirebbero, tanto più nell'attuale momento storico drammaticamente segnato dall'emergenza epidemiologica, di alleviare le tante incombenze cui è già chiamato il Servizio sanitario nazionale.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Bellucci 14.09.

  Raphael RADUZZI (MISTO) illustra l'emendamento 16.14 a sua prima firma, che prevede la proroga automatica della moratoria per le PMI. Nell'evidenziare che quelle della liquidità per le imprese e dei crediti deteriorati costituiscono problematiche rilevanti e reali, tenuto conto del fatto che anche altre proposte emendative presentate dagli altri gruppi vertono su materia del tutto analoga, ne chiede l'accantonamento ai fini di un supplemento di riflessione.

  La Commissione respinge l'emendamento Raduzzi 16.14.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) interviene sull'emendamento Zucconi 16.39, di cui è cofirmatario, volto a prevedere che la proroga della moratoria per le PMI non sia limitata alla sola quota capitale del prestito accordato. Nel rilevare come identiche proposte emendative siano state presentate dalla quasi totalità degli altri gruppi parlamentari, invita i relatori e il Governo a valutarne l'accantonamento, in considerazione non solo degli specifici contenuti da esso recati ma anche del carattere, come detto, trasversale dello stesso.

  Massimo BITONCI (LEGA), relatore, nel rilevare la delicatezza del tema proposto, accede alla richiesta di accantonamento degli identici emendamenti Lupi 16.3, Trano 16.42, Cestari 16.20, Squeri 16.45, Zucconi 16.39, Spena 16.48, Benamati 16.11 e Pastorino 16.38.

  Fabio MELILLI, presidente, preso atto sul punto anche dell'assenso della rappresentante del Governo, comunica che gli identici emendamenti Lupi 16.3, Trano 16.42, Cestari 16.20, Squeri 16.45, Zucconi 16.39, Spena 16.48, Benamati 16.11 e Pastorino 16.38 sono pertanto da intendersi accantonati.

  Raphael RADUZZI (MISTO) sottoscrive l'emendamento Trano 16.42, ritenendo assai paradossale che l'emendamento a sua prima firma 16.14, di contenuto analogo, sia stato appena respinto dalla Commissione.

  Fabio MELILLI, presidente, precisa che le due proposte emendative non sono esattamente sovrapponibili, dal momento che l'emendamento 16.14 prevedeva una proroga automatica della moratoria per le PMI.

  Raphael RADUZZI (MISTO) evidenzia che, in effetti, l'emendamento a sua prima firma introduceva una tutela assai più incisiva per le imprese.

  Raffaele TRANO (MISTO-L'A.C'È), rilevando che, in attesa della necessaria interlocuzione con il Governo, si sta proponendo l'accantonamento di proposte emendative riguardanti temi di vasta portata, esprime disappunto per la bocciatura dell'emendamento Raduzzi 16.14.

  Fabio MELILLI, presidente, ricorda che gli emendamenti Martinciglio 16.23 e Ribolla 16.30, nonché l'articolo aggiuntivo Ferri 16.05 e gli identici emendamenti Pella 17.4 e Buratti 17.3 sono accantonati. Ricorda, altresì, che l'emendamento Barbuto 18.13 è stato ritirato, mentre l'articolo aggiuntivo Buratti 18.07 risulta accantonato.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), intervenendo sull'articolo aggiuntivo Cirielli 18.05, Pag. 15di cui è cofirmatario, sottolinea che esso mira a proteggere le imprese dalle ripercussioni della pandemia, con particolare riferimento a quelle oggetto di una sentenza dichiarativa di fallimento; rileva, infatti, che molte di queste aziende, prima della pandemia, risultavano ineccepibili sul piano degli adempimenti fiscali e contributivi, nonché del pagamento degli affitti e dei mutui, mentre ora, a causa della carenza di liquidità, sono costrette ad affrontare il rischio del fallimento, rispetto al quale il Governo appare del tutto indifferente. Invita, pertanto, il Governo ed i relatori ad un supplemento di riflessione, accantonando la proposta emendativa o, in alternativa, ad illustrare quali misure l'Esecutivo intende assumere per garantire liquidità alle imprese.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Cirielli 18.05.

  Raphael RADUZZI (MISTO), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 19.2, evidenzia che esso mira a scongiurare l'ennesimo favore del Governo nei confronti del settore bancario. La norma di cui si chiede la soppressione, infatti, rientra tra le misure finalizzate ad assicurare la cessione del Monte dei Paschi di Siena ad Unicredit, piegandosi ad un preciso diktat dell'Unione europea. L'Esecutivo prosegue così la sua opera di progressiva destrutturazione dell'unica banca pubblica esistente, con la complicità ed il sostegno del MoVimento 5 Stelle, che pure un tempo propugnava l'utilità di un istituto di credito a partecipazione pubblica.

  Raffaele TRANO (MISTO-L'A.C'È), sottoscrivendo l'emendamento Raduzzi 19.2, si associa alle considerazioni del collega.

  La Commissione respinge l'emendamento Raduzzi 19.2.

  Fabio MELILLI, presidente, prende atto che l'articolo aggiuntivo Giacomoni 19.011 è ritirato dai presentatori. Ricorda che l'articolo aggiuntivo Del Barba 19.02 è accantonato, mentre l'articolo aggiuntivo Pella 19.015 è stato ritirato.

  Ylenja LUCASELLI (FDI) illustra l'articolo aggiuntiva a sua prima firma 19.07, evidenziando che esso introduce alcune deroghe al testo unico delle imposte sui redditi in favore delle PMI, in materia di riporto delle perdite fiscali a esercizi precedenti, con l'obiettivo di armonizzare la normativa italiana a quella dei principali partner europei, anche sulla base di apposite raccomandazioni della Commissione europea.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Lucaselli 19.07.

  Fabio MELILLI, presidente, ricorda che l'articolo aggiuntivo Sut 19.018 è stato accantonato. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.20 alle 14.35.