CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 1 luglio 2021
615.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Giovedì 1° luglio 2021. — Presidenza del presidente Fabio MELILLI, indi del vicepresidente Giorgio LOVECCHIO. — Interviene la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Maria Cecilia Guerra.

  La seduta comincia alle 11.05.

DL 73/2021: Misure urgenti connesse all'emergenza da COVID-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali.
C. 3132 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 29 giugno 2021.

  Fabio MELILLI, presidente, comunica che è stata avanzata la richiesta che la pubblicità dei lavori sia assicurata mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni ne dispone l'attivazione. Comunica inoltre le sostituzioni pervenute dai gruppi per la seduta odierna.
  Avverte che è in distribuzione il fascicolo delle proposte emendative segnalate per la votazione dai gruppi (vedi allegato 1).
  Avverte altresì che, con l'assenso di tutti i gruppi, è stato inserito tra gli emendamenti segnalati anche l'articolo aggiuntivo Pastorino 33.02, recante misure in favore dell'ospedale pediatrico Gaslini.
  Avverte altresì che gli emendamenti Boldi 34.18 e Sportiello 34.34, concernenti il consolidamento e lo sviluppo delle reti locali di cure palliative, ancorché collocati all'articolo 34, presentano il medesimo testo degli articoli aggiuntivi segnalati Stumpo 35.015 e identici, a pagina 144 del fascicolo dei segnalati. I predetti emendamenti devono, pertanto, considerarsi anch'essi segnalati in quanto identici ai precedenti, con la nuova numerazione di Boldi 35.040 e Sportiello 35.041.
  Comunica che le proposte emendative Grimaldi 1.015, Moretto 4.23, Del Barba 4.44, Scanu 4.59, Del Barba 5.03, Molinari Pag. 195.04, Flati 6.035, Fregolent 6.014, Del Barba 7.22, Del Barba 8.20, Cavandoli 9.034, Colla 12.07, Scerra 13.047, Barbuto 18.13, Mandelli 26.013, Mammì 26.08, Lorefice 27.1, Zordan 67.19, sono state ritirate dai presentatori.
  Comunica, infine, che l'onorevole Corda sottoscrive le proposte emendative a prima firma Testamento; l'onorevole Carnevali sottoscrive l'emendamento Azzolina 33.18; l'onorevole Ianaro sottoscrive l'emendamento Galizia 34.48; l'onorevole Acunzo sottoscrive le proposte emendative Lapia 33.03, 33.1, e 35.036 e Aiello 13.03; i deputati Minardo, Ficara e Raciti sottoscrivono l'emendamento Prestigiacomo11.26; tutti i componenti del gruppo Coraggio Italia sottoscrivono le proposte emendative segnalate dal medesimo gruppo; l'onorevole Noja sottoscrive l'articolo aggiuntivo Pella 31.012; l'onorevole L'Abbate sottoscrive l'articolo aggiuntivo Paolo Russo 71.04; l'onorevole Pezzopane sottoscrive le proposte emendative Carnevali 1.31, Morani 4.1 e 4.9, Benamati 4.11, Braga 4.019, Benamati 4.012, Gariglio 5.01, Benamati 7.024 e 8.13, Ciampi 8.1, Bonomo 8.10, Lorenzin 8.04, Lepri 10.07, Carnevali 34.06 e 50.3; i deputati Marco Di Maio e Gadda sottoscrivono la proposta emendativa Gagnarli 68.022; l'onorevole Loss sottoscrive l'emendamento Sandra Savino 71.23; l'onorevole Villarosa sottoscrive le proposte emendative Meloni 1.123, Trano 1.59, Lucaselli 1.73, Ubaldo Pagano 1.122, Trano 1.16, Grimaldi 1.015, Frassini 1.022, Meloni 2.21, Carbonaro 2.18, Bordonali 2.20, Martinciglio 2.17, Donno 2.010, Trano 2.02, Francesco Silvestri 2.04, Lollobrigida 3.22, Costa 3.18, Siracusano 3.08, Masi 4.64, Faro 4.61, Trano 4.83, Meloni 4.72, Pezzopane 4.8, Manzo 4.63, Meloni 4.74, Lollobrigida 4.69, Scanu 4.59, Vallascas 4.09, D'Orso 4.040 e 4.048, Bianchi 4.028, Lovecchio 4.050, Nevi 4.074, Sut 5.09, Trano 5.013, Scagliusi 5.010, Alemanno 6.038, Flati 6.035, Costanzo 6.010, Legnaioli 7.19, Fiorini 7.44 e Fassina 47.010; gli onorevoli Maraia, Martinciglio, Scanu, Masi, Pignatone, D'Uva, Maglione, Emiliozzi, Grippa, Cadeddu, Tucci, Deiana, Orrico, Alaimo, Palmisano, Perconti, Marino e Ficara sottoscrivono l'articolo aggiuntivo Scerra 13.024; l'onorevole Rosato sottoscrive l'emendamento Ianaro 29.5; l'onorevole Pella sottoscrive le proposte emendative a prima firma dell'onorevole Prestigiacomo; l'onorevole Paolo Russo sottoscrive l'articolo aggiuntivo D'Alessandro 73.014; l'onorevole Castiello sottoscrive l'articolo aggiuntivo Maccanti 73.029; l'onorevole Scerra sottoscrive l'emendamento Prestigiacomo 11.26; l'onorevole Fregolent sottoscrive l'articolo aggiuntivo Serritella 62.03; l'onorevole Panizzut sottoscrive l'emendamento Del Barba 1.104;gli onorevoli Rixi, Foscolo, Di Muro e Vivani sottoscrivono l'articolo aggiuntivo Paita 72.05.
  Invita, quindi, i relatori e la rappresentante del Governo ad esprimere i pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 1.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), intervenendo sull'ordine dei lavori, intende segnalare quella che considera una scorrettezza istituzionale occorsale prima dell'inizio della seduta. Comunica, infatti, di essersi recata con anticipo nell'aula dove era previsto lo svolgimento della seduta senza inizialmente rendersi conto che era in corso una riunione di maggioranza. Ritiene doveroso segnalare in proposito che alcuni dei presenti hanno avuto espressioni poco educate nei suoi confronti. Nel ringraziare i deputati della Lega e di Forza Italia e la sottosegretaria presente per avere contribuito ad abbassare i toni della discussione, ribadisce di considerare inaccettabile l'atteggiamento tenuto nei suoi riguardi.

  Fabio MELILLI, presidente, nel ritenere che si sia trattato di un equivoco del tutto involontario, si dichiara comunque dispiaciuto per quanto accaduto.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), intervenendo sull'ordine dei lavori, rileva che la Commissione sta avviando l'esame delle proposte emendative segnalate sul provvedimento in esame senza che vi sia una chiara indicazione sul metodo di lavoro che verrà seguito a seguito di quanto deciso nella riunione di maggioranza appena conclusa.

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  Fabio MELILLI, presidente, comunica che i lavori procederanno come indicato in sede di Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, seguendo l'ordine di votazione indicato dal fascicolo. Precisa, tuttavia, che occorre valutare l'impatto del decreto-legge n. 99 del 2021 pubblicato nella giornata odierna il cui contenuto dovrebbe essere inserito nel provvedimento in esame. In tal caso, ovviamente, occorre valutare quali disposizioni del testo in esame saranno da considerarsi superate e fissare il termine per la presentazione dei subemendamenti. Nell'invitare nuovamente i relatori ad illustrare i pareri sulle proposte emendative, si rende garante della necessità di assicurare a tutti i deputati un congruo tempo a disposizione per valutare le proposte di riformulazione.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) prende atto che vi è un cambio di programma rispetto a quanto stabilito nella giornata di ieri, ricordando che era stata prospettata una modalità di lavori che prevedeva di procedere in primo luogo all'esame delle proposte emendative non onerose. Ribadisce l'esigenza di evitare nella fase di espressione dei pareri di pronunciare un numero eccessivo di richieste di accantonamento, prassi che non contribuisce allo svolgimento lineare dei lavori. Constata pertanto, purtroppo non con serenità, che la maggioranza ha deciso di procedere all'esame degli emendamenti partendo dall'articolo 1 senza un confronto con le forze di opposizione sul metodo da seguire.

  Fabio MELILLI, presidente, nel dichiarare di non essere a conoscenza dell'ipotesi di procedere in primo luogo all'esame degli emendamenti non onerosi e ribadendo che non vi è alcun cambio di metodo rispetto a quanto deciso in precedenza, invita a valutare la qualità dell'approccio che si intende seguire sulla base di pareri che i relatori e la rappresentante del Governo si accingono ad esprimere. Ritiene in ogni caso non produttivo procedere ad un esame degli emendamenti, almeno in una fase iniziale, senza seguire l'ordine del fascicolo.

  Massimo BITONCI (LEGA), relatore, precisa che i relatori sono pronti a formulare i loro pareri in relazione agli articoli da 1 a 30, proponendo in alcuni casi l'accantonamento degli stessi. Ricorda, fatto che è a conoscenza anche dei deputati del gruppo di Fratelli d'Italia, che sono stati individuati alcuni temi rispetto ai quali devono essere predisposte le opportune riformulazioni delle proposte emendative presentate da gruppi sia di maggioranza che di opposizione. Procede quindi all'illustrazione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 1.

  Giuseppe BUOMPANE (M5S), relatore, anche a nome del correlatore Bitonci, passando all'esame delle proposte emendative segnalate riferite all'articolo 1, formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sugli emendamenti Maschio 1.75 e Villarosa 1.5, mentre propone di accantonare gli emendamenti Trano 1.15, Del Barba 1.47, Zardini 1.19, Micheli 1.117, Caretta 1.89 e Trancassini 1.82. Formula, altresì, un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sugli emendamenti Trano 1.55 e Meloni 1.123 e 1.124, mentre propone di accantonare l'emendamento Villarosa 1.4. Formula, inoltre, un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sull'emendamento Trano 1.59, propone di accantonare gli emendamenti Gusmeroli 1.119, Lucaselli 1.73 e Gusmeroli 1.63, mentre formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sull'emendamento Meloni 1.125. Propone di accantonare gli identici emendamenti Carnevali 1.31 e Comaroli 1.52, nonché l'emendamento Ubaldo Pagano 1.122, mentre formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sull'emendamento Trano 1.16 e propone di accantonare gli articoli aggiuntivi Paternoster 1.023 e Del Barba 1.014. Comunica che l'articolo aggiuntivo Grimaldi 1.015 è stato ritirato dai presentatori. Propone, infine, di accantonare gli articoli aggiuntivi Del Barba 1.07, Frassini 1.022, Lucaselli 1.025 e Lollobrigida 1.024.

  La Sottosegretaria Maria Cecilia GUERRA esprime parere conforme a quello del relatore.

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  Fabio MELILLI, presidente, comunica che si intendono pertanto accantonate le proposte emendative riferite all'articolo 1 sulle quali si sono in tal senso pronunciati il relatore e la rappresentante del Governo.

  Ylenja LUCASELLI (FDI) illustra l'emendamento Maschio 1.75, di cui è cofirmataria, che affronta la tematica prioritaria del riconoscimento di un contributo a fondo perduto in favore delle partite IVA, che rappresentano un comparto assai variegato di operatori e soggetti che, pur costituendo un fattore indispensabile per l'intera economia nazionale, risulta costantemente trascurato nell'ambito degli interventi sinora adottati dal Governo dall'inizio della pandemia. Nel rammentare come in proposito appaia piuttosto necessario intervenire con decisione sulla eliminazione dei costi fissi sostenuti dai predetti soggetti, rileva come la proposta emendativa in discussione sia essenzialmente volta ad assicurare l'erogazione immediata del contributo spettante alla partite IVA, tanto più nel caso in cui il ritardo nella erogazione della cosiddetta prima tranche non sia imputabile al richiedente bensì dipenda dalle notevoli difficoltà sinora riscontrate, per le carenze amministrative, nella fase applicativa della misura, assicurando in tal modo una effettiva ripresa della nostre attività economiche. Nel ricordare che purtroppo moltissime partite IVA, la cui attività è a rischio di chiusura a causa del drammatico momento storico, non sono riuscite a ottenere la citata prima tranche del contributo, alla cui positiva conclusione è subordinato il pagamento della quota restante, chiede pertanto di accantonare l'emendamento Maschio 1.75, al pari di quanto stabilito per la maggior parte delle proposte emendative riferite all'articolo 1, posto che tale proposta emendativa non richiede un ulteriore fabbisogno di risorse pubbliche e potrebbe invece consentire di superare quelle difficoltà burocratiche che finora non hanno consentito un celere e tempestivo ottenimento delle diverse forme di ristoro o sostegno economico previste dalla legislazione emergenziale in favore delle varie categorie sociali e produttive.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) si associa pienamente alla richiesta di accantonamento dell'emendamento Maschio 1.75, testé formulata dall'onorevole Lucaselli, invitando i relatori e il Governo a svolgere un supplemento di valutazione politica, tanto più in considerazione di quanto dichiarato da parte di numerose ed autorevoli fonti governative in merito all'esistenza di una sorta di ingente «tesoretto», composto dai risparmi sin qui conseguiti dallo Stato rispetto alle spese programmate per finanziare i diversi ristori e sostegni in favore delle varie categorie produttive e sociali del nostro Paese. Concorda, altresì, in merito alla necessità di distinguere l'erogazione del contributo a fondo perduto spettante agli eventi diritto dall'effettivo pagamento della prima tranche del contributo medesimo, qualora non andato a buon fine per ragioni indipendenti dal richiedente, in modo tale da introdurre nel sistema elementi di effettiva semplificazione e tempestività.

  Raffaele TRANO (MISTO-L'A.C'È), nel sottoscrivere l'emendamento Maschio 1.75, esprime rammarico per il parere contrario pronunciato dai relatori e dal Governo sulla quasi totalità delle proposte emendative presentate dalle forze di opposizione, ivi inclusa la componente del gruppo Misto cui appartiene. Rammenta inoltre come, nel corso della sua recente audizione in Parlamento sul provvedimento in esame, lo stesso Ministro Franco abbia ammesso che una parte consistente delle risorse finanziarie stanziate per le diverse misure di ristoro o di sostegno previste a legislazione vigente non sono state concretamente erogate in favore degli aventi diritto, così come non si è verificato l'accredito automatico dei contributi spettanti. In tale quadro, contraddistinto peraltro dall'elevato numero di aziende che hanno dovuto già interrompere le proprie attività o che, comunque, versano in condizioni di estrema difficoltà, soggiunge che anche l'adempimento degli obblighi in materia di fatturazione elettronica ha costretto le diverse categorie di esercenti privati a sostenere costi non indifferenti. In conclusione, ritiene che su un piano più generale occorra predisporre misure ben più efficaci di quelle Pag. 22sinora adottate, anche prendendo esempio da quanto accade negli altri Paesi europei, intervenendo altresì sulla norma attuale che subordina l'ottenimento dei benefici alla presentazione, entro una data eccessivamente ravvicinata, della dichiarazione dei redditi.

  La Commissione respinge l'emendamento Maschio 1.75.

  Raphael RADUZZI (MISTO) sottoscrive l'emendamento Villarosa 1.5, che ritiene una proposta di buon senso nella direzione indicata dal Presidente Draghi, secondo il quale questo non è il momento di chiedere soldi agli italiani, ma, piuttosto, di darli. Al contrario, benché nel panorama internazionale molti Paesi abbiano scelto di sostenere l'economia con robusti disavanzi di bilancio, il Governo ha previsto un ultimo scostamento di bilancio, insufficiente sia a fronte della situazione attuale, dimostrata dai dati economici, sia a fronte delle scarse prospettive di ripresa. L'emendamento Villarosa 1.5, quindi, propone di utilizzare immediatamente i 4 miliardi di euro, di cui l'articolo 1 dispone lo stanziamento, per evitare il fallimento delle imprese attualmente in difficoltà. Chiede, pertanto, che l'emendamento sia accantonato per permettere al Governo e alla sua maggioranza di condurre ulteriori approfondimenti, che superino il parere contrario espresso.

  Raffaele TRANO (MISTO-L'A.C'È) sottoscrive l'emendamento Villarosa 1.5, condividendo le riflessioni del collega Raduzzi ed essendo convinto che nella fase attuale, in cui la pandemia appare in fase discendente, sia necessario mettere in campo tutte le risorse a disposizione, per il sostegno soprattutto delle piccole imprese, le più esposte a shock esogeni. Inoltre, per rendere immediata l'erogazione dei ristori, dovrebbero essere introdotte procedure snelle, basate sulla piena cognizione, da parte dell'amministrazione, di tutti i dati delle imprese. Per tale ragione, sostiene da tempo la necessità di mettere a regime il sistema di fatturazione elettronica e le ulteriori previsioni che permetterebbero la semplificazione e la velocizzazione delle procedure. Si unisce, pertanto, alla richiesta di accantonare l'emendamento, per permettere al Governo di approfondire ulteriormente le tematiche segnalate e di modificare il tenore del parere espresso.

  Michele SODANO (MISTO), firmatario dell'emendamento Villarosa 1.5, condivide la richiesta di accantonamento della proposta, che non presenta nemmeno profili di onerosità, ma, anzi, risponde alla logica di concentrare il più possibile le risorse a disposizione ed erogarle con immediatezza, a sostegno delle imprese in difficoltà.

  La Commissione respinge l'emendamento Villarosa 1.5.

  Raffaele TRANO (MISTO-L'A.C'È) illustra il suo emendamento 1.55, volto ad evitare che agli intermediari siano imputati errori e irregolarità che dipendono esclusivamente dalla mancanza di chiarezza sia delle disposizioni legislative sia delle norme applicative. Pertanto, la sua proposta è volta a limitare la punibilità di tali operatori ai casi di dolo o colpa grave, in considerazione dell'importante lavoro da essi svolto in un frangente tragico come quello causato dalla pandemia. Si appella, quindi, al Governo, perché riveda suo il parere contrario.

  Raphael RADUZZI (MISTO) sottoscrive l'emendamento Trano 1.55, chiedendo al Governo di esplicitare i motivi alla base della contrarietà espressa, che non può riguardare gli aspetti finanziari, dal momento che si tratta di una proposta non onerosa.

  La sottosegretaria Maria Cecilia GUERRA sottolinea che, secondo il Ministero della giustizia, l'ordinamento già prevede la limitazione della punibilità ai casi di dolo e colpa grave degli operatori, rendendo, pertanto, superflua la disposizione dell'emendamento Trano 1.55, la cui formulazione, inoltre, è tale da potere dare luogo a problemi interpretativi.

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  La Commissione respinge l'emendamento Trano 1.55.

  Ylenja LUCASELLI (FDI) illustra l'emendamento Meloni 1.123, di cui è firmataria, che introduce una nuova disciplina di calcolo del contributo a fondo perduto a favore dei soggetti titolari di partita IVA e delle procedure di erogazione. Con particolare riferimento al primo aspetto, sottolinea che le nuove modalità di calcolo, poiché riferite ad un arco temporale più ampio, permettono di avere una rappresentazione della situazione finanziaria delle imprese più aderente alla realtà, consentendo l'erogazione di risorse maggiori e fornendo una buona base di partenza per l'elaborazione di successivi interventi con la prossima legge di bilancio.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), nel condividere le argomentazioni già esposte dalla collega Lucaselli, afferma che il fondo perduto è il tema centrale del decreto-legge a cui Fratelli d'Italia vuole conferire maggiore concretezza, attraverso le proposte emendative, soddisfacendo le richieste di modifica che si attendevano dal provvedimento. Nel sottolineare che i contributi erogati alle imprese sono molto inferiori a quanto era stato promesso dal Governo, evidenzia che in alcuni casi le aspettative suscitate hanno addirittura determinato effetti dannosi, poiché molti soggetti che avevano fatto affidamento sul fatto di ricevere come contributo l'80 per cento dei mancati ricavi, hanno ricevuto molto meno con l'aggravante poi di subire uno sfratto per morosità, come dimostra l'impennata dei provvedimenti di sfratto successivi all'approvazione del primo decreto «Sostegni». Nel ricordare che la finalità principale del presente decreto-legge è rilanciare l'economia con la previsione di sostegni alle imprese che, a loro volta, rilancino l'occupazione, afferma che la proposta emendativa Meloni 1.123 è volta ad incrementare il contributo a fondo perduto aggiuntivo previsto dal medesimo decreto-legge e a calcolarlo in misura pari alla differenza tra il 100 per cento della riduzione del reddito netto relativo al periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2020 rispetto al reddito netto del triennio precedente ed il contributo a fondo perduto erogato. Nell'evidenziare, quindi, che Fratelli d'Italia ha sempre avanzato proposte contenenti interventi strutturali e non parcellizzati, rimprovera al Governo di aver sbagliato per un importo di oltre 4 miliardi il calcolo sull'ammontare dei contributi a fondo perduto da concedere alle imprese e che, per tale ragione, il Governo avrebbe dovuto invece accogliere le proposte dell'opposizione. Nell'auspicare che il Governo almeno si ponga il dubbio sulla ragionevolezza della proposta del suo gruppo, chiede di accantonare l'emendamento Meloni 1.123.

  La Commissione respinge l'emendamento Meloni 1.123.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), nell'illustrare l'emendamento Meloni 1.124, sottolinea che esso è stato presentato nella stessa ottica del precedente e modifica il requisito del calcolo dei ricavi necessario per ottenere il contributo a fondo perduto, prevedendo cioè che il peggioramento dei ricavi relativi al periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2020 sia rapportato alla media dei ricavi del triennio precedente, anziché del solo anno 2019. Nell'evidenziare che, in tal modo, sarebbe introdotto un criterio più equo che consentirebbe a un numero più cospicuo di aziende di ottenere il contributo, spiega che la valutazione del triennio consente una lettura chiara dell'andamento dell'azienda e delle effettive necessità. Nell'auspicare che il Governo concordi con la proposta, si augura che non si ripeta quanto accaduto con il cash-back, che è stato soppresso soltanto dopo un lungo periodo dalla richiesta tempestiva avanzata da Fratelli d'Italia, con una spesa ulteriore di ben 1,75 miliardi che poteva da subito essere evitata.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), condividendo le affermazioni della collega Lucaselli, aggiunge che l'emendamento Meloni 1.124 intende sostenere in particolare le piccole imprese come richiesto nel corso delle audizioni dai rappresentanti di categoria. In proposito, ricorda quanto accaduto Pag. 24 in Commissione attività produttive con la proposta di legge Zucconi C. 2763, concernente la rinegoziazione dei contratti di locazione di immobili destinati ad attività commerciali, riguardo alla quale, nonostante un lungo ciclo di audizioni anche con la presentazione di contributi da parte dei soggetti auditi, la maggioranza ha deliberato un emendamento interamente soppressivo. Rimprovera quindi al Governo e alla maggioranza mancanza di coraggio nel riconoscere le lacune del decreto-legge in esame allo stesso modo in cui non hanno riconosciuto di aver sprecato risorse nel cash-back per dare soldi ai titolari di redditi alti e alle banche, come affermato da molti e non solo da Fratelli d'Italia. Nell'affermare che reputa folle che sia stato necessario attendere l'indebolimento del ruolo di Conte all'interno del MoVimento 5 Stelle perché la maggioranza si decidesse finalmente ad archiviare l'esperienza del cash-back, chiede al Governo di introdurre modifiche volte a rendere il decreto-legge più aderente alla situazione economica attuale.

  Raffaele TRANO (MISTO-L'A.C'È) sottoscrive l'emendamento Meloni 1.124, condividendone in pieno le finalità. Ritiene, infatti, che il criterio più equo, al fine di erogare i contributi a fondo perduto non sia quello di constatare un peggioramento del risultato economico d'esercizio rispetto al periodo d'imposta precedente, bensì quello di prendere a riferimento la media relativa al triennio precedente. In questo modo si avrebbe una maggiore contezza dello stato economico e finanziario in cui versano le aziende che chiedono i ristori e si potrebbero indirizzare i fondi verso quelle imprese che, realmente, ne hanno più bisogno. Invita, quindi, i relatori ed il Governo a fare uno sforzo per assegnare i ristori alle aziende che sono più in difficoltà e che rischiano di chiudere in tempi assai brevi. Non comprende le motivazioni della chiusura rispetto ad un emendamento di buon senso e chiede che, quantomeno, venga accantonato per riflettere ulteriormente sulla bontà della modifica proposta.

  Raphael RADUZZI (MISTO) sottoscrive, a sua volta, l'emendamento Meloni 1.124 e fa presente che nell'anno 2019 si è registrata una crescita del PIL molto contenuta, con inevitabili ripercussioni sui risultati economici d'esercizio di molte imprese. Si associa, quindi, alla richiesta di accantonare la proposta emendativa per riflettere ulteriormente.

  La Commissione respinge l'emendamento Meloni 1.124.

  Raffaele TRANO (MISTO-L'A.C'È) illustra il suo emendamento 1.59, il cui scopo è di aumentare il tempo a disposizione per presentare l'istanza per ottenere il contributo, sottolineando come sia necessario sgravare i numerosi adempimenti che gravano in questo periodo sui professionisti del settore tributario. Rammenta come, nel corso dell'attività conoscitiva svolta, anche i rappresentanti dell'ordine dei commercialisti abbiano espresso perplessità sulla ristrettezza dei tempi e chiede, quindi, di accantonare l'emendamento al fine di fare una riflessione ulteriore. Si domanda, infatti, per quale ragione in un periodo di grande incertezza quale è l'attuale momento di pandemia si sia prevista una data così ravvicinata, gravando di ulteriori compiti una categoria a cui già vengono di continuo chiesti sacrifici. Ribadisce, dunque, l'invito a riflettere per cercare una soluzione, anche attraverso una riformulazione dell'emendamento.

  Massimo BITONCI (LEGA), relatore, evidenzia come tutta la maggioranza sia sensibile al tema in discussione e fa presente che il Governo sta valutando possibili soluzioni, tra cui anche l'opportunità di presentare nei tempi previsti solamente una parte delle dichiarazioni. Manifesta, dunque, la disponibilità ad accantonare tutte le proposte emendative ricadenti in questo ambito.

  La Sottosegretaria Maria Cecilia GUERRA si dichiara favorevole ad accantonare la proposta emendativa, precisando che il termine per la presentazione dell'istanza Pag. 25 deve comunque essere fissato in modo da permettere che la liquidazione del contributo non ricada oltre la data del 31 dicembre.

  Raffaele TRANO (MISTO-L'A.C'È) ringrazia i relatori ed il Governo per la sensibilità dimostrata nei riguardi delle istanze provenienti dal Paese reale.

  Fabio MELILLI, presidente, avverte che l'emendamento Trano 1.59 è quindi da intendersi accantonato.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame alla seduta prevista per ore 15.30 della giornata odierna.

  La seduta termina alle 14.35.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 1° luglio 2021. — Presidenza del vicepresidente Giorgio LOVECCHIO, indi del presidente Fabio MELILLI. — Interviene la Sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Maria Cecilia Guerra.

  La seduta comincia alle 15.40.

DL 73/2021: Misure urgenti connesse all'emergenza da COVID-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali.
C. 3132 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella odierna seduta antimeridiana.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, avverte che i lavori della Commissione riprenderanno dall'esame dell'emendamento Meloni 1.125.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), nell'illustrare l'emendamento Meloni 1.125, evidenzia che è volto a riconoscere un contributo a fondo perduto agli intermediari fiscali che presentano per conto dell'interessato la dichiarazione dei redditi, allo scopo di favorire l'anticipazione della presentazione delle dichiarazioni. Ricorda infatti che, in seguito alla crisi pandemica, gli intermediari sono stati chiamati ad uno sforzo ancora maggiore, nell'interpretare e applicare la normativa di contrasto ad essa. Nel dichiarare che non accoglie l'invito al ritiro dell'emendamento, chiede che sia piuttosto accantonato per un successivo esame.

  Raffaele TRANO (MISTO-L'A.C'È) chiede di sottoscrivere l'emendamento Meloni 1.125 e ribadisce l'importante contributo che gli intermediari fiscali hanno elargito ai comparti produttivi.

  La Commissione respinge l'emendamento Meloni 1.125.

  Raffaele TRANO (MISTO-L'A.C'È), illustrando il suo emendamento 1.16, riferisce che esso trae origine dall'esistenza del cosiddetto tesoretto di oltre 4 miliardi di cui si è avuto notizia dal Governo dopo l'approvazione del decreto «Sostegni-bis» e di cui anche il Ministro Franco aveva parlato in audizione per la necessità di determinarne la destinazione e i soggetti beneficiari. In particolare spiega che la proposta emendativa è volta ad ampliare la platea dei soggetti destinatari delle risorse non utilizzate, includendovi i soggetti con un volume di ricavi non superiori a 12 milioni di euro, che abbiano subito una riduzione del fatturato del 20 per cento dal 1° aprile 2020 al 31 marzo 2021 e siano in possesso dei requisiti per l'accesso al contributo a fondo perduto. Sottolinea che il comma 30 dell'articolo 1 del decreto-legge prevede, invece, come beneficiari della misura siano soltanto i soggetti con compensi compresi tra 10 milioni e 15 milioni di euro che abbiano subito una riduzione del fatturato almeno del 30 per cento, escludendo così molte imprese provate comunque dalla crisi. Nel ricordare che la percentuale media dei ristori è stata compresa tra l'1,5 e il 6 per cento dei minori ricavi, evidenzia che tale modifica potrebbe essere uno strumento per alleviare le difficoltà di liquidità in cui si trovano molte imprese anche a causa Pag. 26delle restrizioni nella concessione del credito da parte delle banche, evitando che gli imprenditori siano indotti a ricorrere ai prestiti usurari. Ricorda, inoltre, che, a causa dell'aumento dei prezzi delle materie prime, si preannuncia l'emissione di maxi-bollette per i servizi di luce e gas che aumenteranno il costo dei consumi in media di 280 euro all'anno a famiglia.
  Nel suggerire al Governo di approfondire la riflessione sul novero dei soggetti a cui destinare il tesoretto di oltre 4 miliardi, chiede che il suo emendamento 1.16 sia accantonato o che, almeno, il Governo spieghi la ragione del parere contrario, esprimendosi sull'entità dei ristori effettivamente ricevuti dalle imprese e sulla congruità di essi rispetto alle misure analoghe previste negli altri Paesi dell'Unione europea e chiarisca se ritenga per davvero, come annunciato dal Ministro Franco in audizione, che, in seguito all'evolversi della pandemia, la fase di sostegno verrà meno e non vi sarà più alcun aiuto economico dopo la fine dell'anno in corso.

  Raphael RADUZZI (MISTO) sottoscrive l'emendamento Trano 1.16, osservando che è proprio il Governo ad affermare che alle famiglie, in questo momento, le risorse vanno date e non sottratte mentre anche il presidente Draghi ribadisce, in un discorso pronunciato oggi all'Accademia dei Lincei, che c'è spazio, e necessità, per politiche di bilancio espansive. Tuttavia deve rilevare che alle belle parole non seguono i fatti considerato, ad esempio, che fino ad oggi è stato effettuato dal presente Governo un solo scostamento di bilancio e che si ha l'intenzione di non mobilitare più di 4 miliardi di euro rinviando il loro impiego a fine anno. Ricorda che nel 2020 per la pandemia sono andati persi 9 punti di PIL e che le più ottimistiche previsioni quotano un suo aumento per l'anno in corso di un 5 per cento, cosa che, sottolinea, probabilmente porrà l'Italia tra gli ultimi Paesi a tornare ai livelli di PIL pre-crisi, sottolineando, ad esempio, che Paesi come il Regno Unito probabilmente registreranno un aumento del PIL nel 2021 del 7 per cento. Ritiene quindi che sia un lusso rinviare l'impiego di 4 miliardi di euro a fine anno e non dare, invece, immediati sostegni a tutte quelle imprese che hanno comunque perso anche più del 25 per cento del loro fatturato. Chiede quindi che l'emendamento Trano 1.16 venga quantomeno accantonato.

  Fabio RAMPELLI (FDI) ritiene evidente che esista una problematica assai grave e che non si possa non chiedere al Governo come intenda intervenire. Si riferisce all'aumento vertiginoso dei prezzi delle materie prime, con le conseguenti ricadute sui preventivi delle imprese, che ostacolano la piena ripresa e aggravano i conti delle aziende. Sottolinea inoltre che alle conseguenze della crisi pandemica si sono aggiunte, su tale versante, anche criticità legate al sistema internazionale dei trasporti, aggravate peraltro dal recente incidente che ha bloccato il canale di Suez, problemi che non possono essere scaricati sulle imprese italiane.

  La Sottosegretaria Maria Cecilia GUERRA conferma che la tematica è all'attenzione del Governo, rilevando però che quanto osservato non le sembra essere inerente all'emendamento Trano 1.16. Ribadisce tuttavia che il tema è di assoluto rilievo e che comunque sono presenti molti emendamenti, al momento accantonati, concernenti l'aumento dei prezzi delle materie prime e le sue conseguenze sulla produzione, emendamenti su cui ci sarà occasione di tornare a breve.

  Raffaele TRANO (MISTO-L'A.C'È) accoglie con soddisfazione che taluni emendamenti che riguardano la materia sono stati accantonati e che saranno affrontati a breve. Tuttavia ritiene che il suo emendamento 1.16 è comunque connesso alla problematica sollevata in quanto, con il suo accoglimento, saranno distribuite maggiori risorse anche ad aziende che ne sarebbero escluse, cosa che costituirebbe un segnale che il Governo intende agire immediatamente a favore, ad esempio, delle imprese familiari giacché realizzerebbe un aumento dei ristori per il mondo delle imprese.

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  Michele SODANO (MISTO) sottoscrive l'emendamento Trano 1.16.

  La Commissione respinge l'emendamento Trano 1.16.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, avverte che le proposte emendative relative agli articoli 2 e 3 sono accantonate. Invita i relatori ed il Governo ad esprimere i rispettivi pareri sulle proposte emendative relative all'articolo 4.

  Giuseppe BUOMPANE (M5S), relatore, anche a nome del relatore Bitonci, invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'emendamento Masi 4.64. Propone l'accantonamento degli identici emendamenti Morani 4.1, Mantovani 4.71, Baldini 4.75 e Polidori 4.90, degli identici emendamenti Faro 4.61 e Pella 4.110, degli identici emendamenti Zucconi 4.52, Trano 4.83, Albano 4.22 nonché dell'emendamento Pezzopane 4.8. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, degli emendamenti Raduzzi 4.16 e Meloni 4.72. Propone l'accantonamento degli identici emendamenti Buratti 4.27, Lucaselli 4.41, Foti 4.70 e Manzo 4.63, degli identici emendamenti Dal Moro 4.54 e Meloni 4.74, dell'emendamento Lollobrigida 4.69, degli identici emendamenti Morani 4.9, Fassina 4.77, De Luca 4.10, Osnato 4.80, Frassini 4.34, Meloni 4.73 e Cattaneo 4.107, dell'emendamento Adelizzi 4.58, degli identici emendamenti Lupi 4.3, Zucconi 4.79, Del Barba 4.47, Squeri 4.93, Benamati 4.11, Frassini 4.33, Ribolla 4.37 e dell'emendamento Zanettin 4.98. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'emendamento Foti 4.68, nonché degli articoli aggiuntivi Villarosa 4.03 e Cattaneo 4.065. Propone l'accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Cattaneo 4.075, Vallascas 4.09 e Osnato 4.059, degli articoli aggiuntivi D'Orso 4.040 e 4.048, Bianchi 4.028, Braga 4.019, degli identici articoli aggiuntivi Lupi 4.078, Manzo 4.041, Squeri 4.064, Benamati 4.012, Raduzzi 4.021 e D'Alessandro 4.015, degli identici articoli aggiuntivi Del Barba 4.018, Lovecchio 4.050 e Giacomoni 4.073 nonché dell'articolo aggiuntivo Nevi 4.074. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Lucaselli 4.038. Propone, infine, l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Centemero 4.054.

  La Sottosegretaria Maria Cecilia GUERRA esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, comunica che si intendono pertanto accantonate le proposte emendative riferite all'articolo 4 sulle quali si sono in tal senso pronunciati il relatore e la rappresentante del Governo.

  Teresa MANZO (M5S) chiede ai relatori che l'emendamento Masi 4.64 possa essere accantonato.

  Giuseppe BUOMPANE (M5S), relatore, accoglie la richiesta della deputata Manzo proponendo quindi che l'emendamento Masi 4.64 venga accantonato.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, avverte che l'emendamento Masi 4.64 viene accantonato.

  Raphael RADUZZI (MISTO), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 4.16, stigmatizza, preliminarmente, che l'andamento dei lavori proceda per salti e che fin troppi emendamenti siano stati accantonati, osservando, peraltro, che si tratta sempre di emendamenti proposti dalla maggioranza, mentre quelli dell'opposizione non godono del medesimo trattamento poiché su di essi si esprime un parere contrario. Illustra quindi l'emendamento in oggetto, ricordando che il precedente Governo aveva previsto un meccanismo di cessione del credito d'imposta che permetteva ai micro e piccoli imprenditori di accedere ad un beneficio fiscale anche qualora la loro capienza fiscale fosse insufficiente per godere effettivamente del beneficio, attraverso, appunto, la cessione del credito a chi ha maggiore capienza fiscale. Evidenzia che il meccanismo sembra funzionare molto bene riuscendo, in ultimo, a fornire maggiore liquidità al sistema della piccola impresa, Pag. 28peraltro, creando un piccolo mercato delle cessioni del credito, cosa che sospetta non piaccia troppo all'Unione europea né alla BCE. Sottolineando che l'emendamento non è oneroso al contrario di molti altri che arrivano a costare anche 2 miliardi di euro e che sono stati accantonati, invita il Governo e la maggioranza a rivedere le proprie posizioni.

  Raffaele TRANO (MISTO-L'A.C'È) sottoscrive l'emendamento Raduzzi 4.16, che sostiene anche associandosi a quanto espresso dal suo primo firmatario. Ritiene che il meccanismo illustrato funziona già e, continuando a funzionare anche in futuro, contrasterà sempre più la mancanza di liquidità nel Paese. Ritiene che chi è contrario sia troppo legato alla moneta tradizionale anche quando, purtroppo, la pandemia ha messo il nostro Paese in una situazione molto difficile, nonché causato la restrizione della base monetaria circolante, base monetaria che l'emendamento cerca di ampliare, peraltro senza costi. Ritiene, inoltre, che sia positivo che si sviluppi un mercato delle cessioni del credito perché questo contribuisce a dare valide risposte di contesto. Osserva peraltro che le monete cosiddette complementari sono ormai una realtà, come anche dimostrato dal fatto che una controllata del Ministero dell'economia e delle finanze abbia deciso di finanziare il Sardex. Ritiene, peraltro, che anche la liquidità non tradizionale nell'attuale contesto economico aiuti la piccolissima impresa che si trova sempre a giocare d'equilibrio tra gli incassi e le spese. Crede quindi che tali possibilità di negoziazione debbano essere estese nel tempo e sottolinea che tale estensione dovrebbe riguardare anche altre misure. Ribadisce quindi che è necessario prevedere strumenti alternativi e aggiuntivi che aiutino a superare la crisi, come la misura prevista nell'emendamento in oggetto, che risponde alle esigenze reali dei cittadini e degli imprenditori, che non è sterile e che ha una logica che prende spunto dalla realtà già esistente. Osservando infine che ciò potrebbe rappresentare una buona pratica, invita la maggioranza ed il Governo a rivedere le proprie posizioni e a ragionare meglio analizzando i dati a disposizione sul funzionamento del predetto meccanismo.

  Michele SODANO (Misto) esprime il timore che i relatori ed il Governo abbiano formulato inviti al ritiro su buona parte delle proposte emendative dell'opposizione, senza valutare veramente il contenuto di molte di esse. Con riguardo all'emendamento Raduzzi 4.16, del quale è cofirmatario, ne sottolinea la mancanza di oneri e il sostegno che offrirebbe alle attività produttive, alle quali riconosce un ulteriore anno per effettuare la cessione dei crediti d'imposta a loro concessi. Segnala infatti le maggiori difficoltà che si incontrano in questo periodo di crisi economica per riuscire a effettuare la cessione del credito.
  Chiede quindi a tutte le forze politiche di collaborare per l'approvazione di questa proposta emendativa, che è di qualità ed è utile per la ripresa economica, oltre a non essere onerosa.

  La Commissione respinge l'emendamento Raduzzi 4.16.

  Ylenja LUCASELLI (FdI) illustra l'emendamento Meloni 4.72, del quale è cofirmataria, che è volto ad ampliare la misura del credito di imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e affitto d'azienda, riconosciuto a tutte le tipologie di imprese e agli enti non commerciali che abbiano registrato perdite del 30 per cento nel periodo compreso tra il 1° aprile 2020 e il 31 marzo 2021, rispetto allo stesso periodo degli anni 2019-2020. Ricorda quindi che il credito d'imposta attualmente previsto è pari al 60 per cento dei canoni versati per i primi cinque mesi dell'anno 2021, mentre l'emendamento in esame propone un ampliamento al 100 per cento. Fa presente poi che la disposizione si applica agli immobili non abitativi di qualsiasi tipologia, dai negozi ai capannoni industriali, e riveste una grande importanza per sostenere economicamente le imprese, per le quali il costo degli immobili rappresenta una rilevante parte dei costi fissi che restano a loro carico anche in assenza di attività. Osserva inoltre che la misura del Pag. 2960 per cento al netto delle imposte si riduce a un minore importo e pertanto sarebbe necessario prevedere uno sgravio nella misura del 100 per cento. Ciò consentirebbe anche di liberare parte della liquidità delle imprese, che in questo momento ne hanno assoluto bisogno

  Paolo TRANCASSINI (FdI) critica il metodo utilizzato dai relatori e dal Governo nell'espressione dei pareri sull'articolo 4. Osserva infatti che, in occasione dell'esame di altri provvedimenti, l'accantonamento di una questione comportava l'accantonamento di tutte le proposte emendative che la riguardavano. In questo caso invece, nonostante siano state accantonate molte proposte emendative riferite al tema degli affitti non abitativi, materia disciplinata dal presente articolo 4, i relatori e il Governo hanno già espresso parere contrario su alcune proposte emendative, soprattutto dell'opposizione.
  Per quanto riguarda poi il contenuto dell'emendamento, ne sottolinea l'importanza al fine di aiutare le attività produttive e ne raccomanda l'approvazione, anche in considerazione del fatto che non è stato ritenuto di accogliere le proposte emendative presentate dal proprio gruppo, dirette ad aumentare il contributo a fondo perduto concesso alle imprese.
  Segnala infine che il gruppo Fratelli d'Italia ha presentato una proposta di legge avente ad oggetto la rinegoziazione dei contratti di locazione di immobili destinati ad attività commerciali, artigianali e ricettive per l'anno 2021 (C. 2763), sulla quale la Commissione di merito ha deliberato di riferire in senso contrario all'Assemblea. Ritiene che l'esame del presente provvedimento avrebbe potuto costituire l'occasione per fare una sintesi, ma purtroppo deve constatare la mancanza di volontà al riguardo da parte della maggioranza.

  Fabio MELILLI, presidente, prendendo atto che i relatori non intendono chiedere l'accantonamento dell'emendamento Meloni 4.72, pone in votazione la suddetta proposta emendativa.

  La Commissione respinge l'emendamento Meloni 4.72.

  Ylenja LUCASELLI (FDI) illustra le finalità dell'emendamento Foti 4.68, di cui è cofirmataria, concernente il tema prioritario dell'introduzione della cedolare secca anche per i canoni di locazione relativi ai contratti stipulati, rinnovati o rinegoziati a decorrere dal 1° luglio 2021, aventi ad oggetto immobili ad uso non abitativo, evidenziando come tale misura, tanto più in considerazione del suo carattere permanente, sarebbe in grado di incentivare le attività economiche nel loro complesso, con particolare riguardo a quelle di natura commerciale. Osserva inoltre come tale proposta emendativa, tanto più nel quadro delle moltissime unità immobiliari che risultano oramai sfitte a causa dei devastanti effetti prodotti dalla pandemia da COVID-19, si colloca nella prospettiva di contrastare preoccupanti fenomeni di desertificazione economica, che vanno registrandosi in numerose aree del nostro Paese.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), associandosi alle considerazioni svolte dalla collega Lucaselli, nel rilevare come l'emendamento Foti 4.68 raccoglie anche le sollecitazioni manifestate dalle diverse associazioni di categorie, esprime rammarico per il parere contrario su di esso espresso dai relatori e dal Governo, frutto a suo giudizio della ricerca di un compromesso al ribasso all'interno della maggioranza parlamentare. Ritiene invece che il tema da esso affrontato dovrebbe essere adeguatamente sviluppato, nel quadro di un ragionamento più ampio relativo alla questione degli affitti e degli sfratti. Ne chiede pertanto l'accantonamento, sulla base di una elementare valutazione di buon senso e di correttezza nei confronti delle proposte avanzate dai gruppi di opposizione.

  La Commissione respinge l'emendamento Foti 4.68.

  Raffaele TRANO (MISTO-L'A.C'È) interviene sull'articolo aggiuntivo Villarosa 4.03, di cui è cofirmatario, che, analogamente a quello dianzi esaminato, prevede la possibilità di assoggettare al regime della cedolare secca i canoni di locazione relativi ai Pag. 30contratti stipulati negli anni 2021 e 2022, aventi ad oggetto immobili adibiti ad uso non abitativo. Osserva come una tassazione ridotta sui predetti immobili, che consistono in misura prevalente in negozi, avrebbe il duplice effetto di calmierare i canoni di locazione e di favorire la continuità e la ripresa delle attività economiche, e di quelle del commercio al dettaglio in particolare, come dimostrano i tanto immobili sfitti che è dato vedere nei centri abitati delle grandi città come dei piccoli centri. Osserva inoltre che l'applicazione della cedolare secca anche agli immobili ad uso non abitativo, come del resto richiesto anche da molte associazioni di categoria, costituirebbe un concreto sostegno alle tante attività economiche che vivono un periodo storico di estrema difficoltà, al contempo potendo alleggerire in maniera significativa i cosiddetti costi fissi e rappresentare un utile strumento di contrasto all'evasione fiscale. Invita pertanto i relatori e il Governo a ponderare con la dovuta attenzione una proposta emendativa di assoluto buon senso.

  Raphael RADUZZI (MISTO), nel sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Villarosa 4.03, evidenzia che l'introduzione della cedolare secca sugli immobili non abitativi rappresenterebbe una misura di sollievo per i commercianti. Ricorda, inoltre, che tale misura era già stata inserita nella prima legge di bilancio presentata dal Governo cosiddetto giallo-verde allo scopo di ridurre l'evasione fiscale e far emergere l'economia sommersa. Aggiunge che, in seguito alla crisi dovuta alla pandemia, moltissimi negozi sono stati chiusi e, quindi, la previsione di una tassazione inferiore sui contratti di locazione potrebbe costituire un incentivo in un periodo, per così dire, di desertificazione commerciale.
  Chiede pertanto di accantonare l'articolo aggiuntivo Villarosa 4.03, come è stato fatto per molte altre proposte emendative ritenute rilevanti.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Villarosa 4.03.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), nell'illustrare l'articolo aggiuntivo 4.038 a sua prima firma, sottolinea che è volto a sostenere i liberi professionisti, soprattutto quelli giovani che avviano la propria attività e spesso hanno stipulato un contratto di affitto per gli immobili ad uso professionale.
  Nel ricordare che il presidente di Confprofessioni ha ribadito che le categorie professionali non sono state adeguatamente ristorate, sostiene che il comparto rappresenta una parte rilevante della classe media italiana e pertanto è indispensabile porlo al centro dell'attenzione del Governo.
  Nell'evidenziare che la proposta emendativa prevede un tetto massimo di spesa di 300 milioni di euro per l'anno 2021, ricorda le difficoltà degli avvocati per la riduzione dell'attività dei tribunali al minimo necessario nel periodo di chiusura, il ruolo dei professionisti nell'aiutare le famiglie e le imprese a fruire dei ristori e, in particolare la funzione dei commercialisti nel costituire un trait d'union tra cittadini e legislatore.
  Fa presente, inoltre, la necessità di sostenere tali attività perché non perdano di attrattività nei confronti dei giovani, dal momento che oggi i laureati sono il 25 per cento in più di coloro che si iscrivono agli albi professionali e l'età media dei liberi professionisti sta aumentando.
  Nel sottolineare che gli studi professionali costituiscono il 6 per cento della forza lavoro italiana tra titolari e dipendenti, chiede ai relatori di accantonare l'articolo aggiuntivo 4.038 a sua prima firma per trattarlo in seguito più distesamente in modo da arrivare alla migliore soluzione.

  Raffaele TRANO (MISTO-L'A.C'È), nel sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Lucaselli 4.038, chiede ai relatori e al Governo di cambiare il parere contrario. Nel ricordare la fatica che i giovani professionisti – architetti, commercianti, avvocati – incontrano nell'avviare la propria attività professionale, critica una narrazione purtroppo diffusa secondo la quale tali categorie spesso ricorrerebbero all'evasione fiscale. Nel riferire che, al contrario, dopo la crisi pandemica, molto spesso i clienti degli studi professionali non sono in grado di adempiere le parcelle, evidenzia che i giovani professionisti spesso non percepiscono Pag. 31 redditi adeguati alla loro funzione, dovendo ancora consolidare la loro clientela.
  Conclude affermando che l'approvazione della proposta emendativa costituirebbe un segnale significativo nei confronti di una categoria da tempo dimenticata.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Lucaselli 4.038.

  Fabio MELILLI, presidente, ricorda che l'articolo aggiuntivo Centemero 4.054 è stato accantonato.
  Comunica quindi che è stato presentato dal Governo l'emendamento 1.181, in cui è stato trasfuso il contenuto del decreto-legge n. 99 del 2021 (vedi allegato 2). Avverte che il predetto emendamento risulta ammissibile e fissa pertanto il termine per la presentazione di eventuali subemendamenti alle ore 18 di domani, venerdì 2 luglio 2021.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta di domani.

  La seduta termina alle 18.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 18 alle 18.20.