CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 16 giugno 2021
607.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Mercoledì 16 giugno 2021. — Presidenza del vicepresidente Paolo FORMENTINI, indi del presidente Piero FASSINO. — Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Manlio Di Stefano.

  La seduta comincia alle 14.30.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Paolo FORMENTINI, presidente, comunica che a far data da oggi per il gruppo Misto è uscita dalla Commissione l'onorevole Elisa Siragusa ed è tornata a farne parte, in sua sostituzione, l'onorevole Yana Chiara Ehm.

Ratifica ed esecuzione della Convenzione n. 184 sulla sicurezza e la salute nell'agricoltura, adottata a Ginevra il 21 giugno 2001 dalla Conferenza generale dell'Organizzazione internazionale del lavoro nel corso della sua 89a sessione.
C. 2666 CNEL.
(Seguito dell'esame e rinvio).

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  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 3 novembre 2020.

  Paolo FORMENTINI, presidente, ricorda che sul provvedimento in esame è stato svolto un ciclo di audizioni informali e segnala che un consistente numero di audizioni è stato svolto anche dalla Commissione Agricoltura, assegnataria del provvedimento in sede consultiva, che ha già espresso un parere favorevole. Segnala che anche la Commissione Bilancio ne ha già avviato l'esame in sede consultiva ed è in attesa di ricevere elementi informativi dal Governo a conferma della clausola di invarianza finanziaria.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, essendo quindi concluso l'esame preliminare, avverte che si intende si sia rinunciato al termine per la presentazione degli emendamenti e che il provvedimento sarà trasmesso alle ulteriori Commissioni competenti per l'espressione dei pareri.
  Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Ratifica ed esecuzione delle seguenti Convenzioni: a) Convenzione sulla salute e la sicurezza dei lavoratori, n. 155, fatta a Ginevra il 22 giugno 1981, e relativo Protocollo, fatto a Ginevra il 20 giugno 2002; b) Convenzione sul quadro promozionale per la salute e la sicurezza sul lavoro, n. 187, fatta a Ginevra il 15 giugno 2006.
C. 3039 Governo, approvato dal Senato.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Laura BOLDRINI (PD), relatrice, intervenendo da remoto, ricorda che il disegno di legge in esame, già approvato dal Senato il 20 aprile scorso, riguarda tre atti adottati nell'ambito dell'Organizzazione internazionale del lavoro: la Convenzione n. 155 sulla salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori, risalente al giugno 1981, il relativo Protocollo del 2002 e infine la Convenzione n. 187, sul quadro promozionale per la salute e la sicurezza sul lavoro, del giugno 2006.
  Segnala che un disegno di legge di ratifica d'identico contenuto (A.S. 2072) era già stato esaminato ed approvato nell'ottobre 2017 dalla Commissione Affari esteri del Senato, ma non poté vedere completato il suo iter di esame, in Senato e poi alla Camera dei deputati, a causa della conclusione della XVII legislatura.
  Rileva che in questa legislatura è stata presentata la proposta di legge C. 1103, d'iniziativa dell'onorevole Quartapelle Procopio, anch'essa concernente l'autorizzazione alla ratifica dei tre strumenti adottati in seno all'OIL.
  Sottolinea che l'intento sotteso ai tre atti internazionali in via di ratifica è quello di contribuire a prevenire gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali e di creare un ambiente di lavoro sempre più sicuro e salubre mediante un'azione progressiva e coordinata, sia a livello nazionale sia di impresa, con la piena partecipazione di tutte le parti interessate.
  In particolare, tali norme internazionali mirano a costituire un quadro di riferimento per una politica nazionale che promuova il dialogo sociale, la definizione delle funzioni e delle responsabilità dei vari attori e l'approfondimento della conoscenza delle questioni della sicurezza sul lavoro.
  Evidenzia che, nello specifico, la Convenzione n. 155 del 1981, composta di trenta articoli, definisce i princìpi di una politica nazionale incentrata sulla prevenzione e soggetta a cicli di formulazione, attuazione e revisione, al fine di migliorare continuamente il sistema di salute e sicurezza sul lavoro (articoli 4-7). Il documento chiede, altresì, agli Stati di adottare un quadro coerente di leggi, regolamenti e prassi, anche con riferimento ai macchinari e alle attrezzature e sostanze per uso professionale e di coinvolgere le organizzazioni rappresentative nella definizione delle politiche in materia (articoli 8-15).
  Osserva che la Convenzione definisce, inoltre, gli obblighi delle imprese nei luoghi di lavoro con riferimento ai macchinari, alle attrezzature e ai processi di lavoro, ma anche alla collaborazione fra rappresentanti Pag. 35 dei lavoratori e datori di lavoro nell'ambito della sicurezza e dell'igiene (articoli 16-21).
  Segnala che il Protocollo relativo alla Convenzione n. 155, risalente al 2002, composto di dodici articoli, è finalizzato a migliorare i metodi di registrazione e raccolta e di analisi statistica dei dati sugli infortuni sul lavoro e sulle malattie professionali, in vista di una loro armonizzazione a livello mondiale. A suo avviso, si tratta di un progresso molto significativo, dal momento che – secondo il celebre motto «no data, no problem, no policy» – in assenza di dati precisi risulta assai complessa l'individuazione delle carenze e delle relative soluzioni normative.
  Rileva che la Convenzione n. 187 del 2006, composta di quattordici articoli, fornisce indicazioni su come sviluppare una coerente politica nazionale in materia di prevenzione e su come avviare un circolo virtuoso di miglioramenti basato sulla revisione periodica delle politiche e delle misure adottate.
  Sottolinea che la Convenzione esplicita i contorni della politica nazionale (articolo 3) volta a promuovere un ambiente di lavoro sicuro e salubre, prevedendo un organismo responsabile, meccanismi ispettivi e servizi di informazione e consulenza. Il testo convenzionale prevede, altresì, che ogni Stato membro stabilisca, mantenga e sviluppi, un proprio sistema nazionale di sicurezza e di salute sul lavoro che includa la legislazione, i contratti collettivi e ogni altro strumento rilevante in materia, le autorità responsabili della sicurezza e della salute sul lavoro, nonché le misure volte a promuovere, a livello di impresa, la cooperazione fra le parti (articolo 4).
  Evidenzia che gli Stati hanno poi l'obbligo di elaborare, valutare e riesaminare periodicamente il Programma nazionale di sicurezza e salute sul lavoro, per promuovere lo sviluppo di una cultura nazionale di prevenzione e per contribuire alla protezione dei lavoratori (articolo 5).
  Sottolinea che, se la ratifica, che non comporta nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, risponde dunque all'esigenza meramente tecnico-giuridica di conformarsi agli obblighi derivanti dall'essere il nostro Paese parte dell'OIL senza ulteriori adeguamenti normativi, assai rilevante è la sua approvazione sul piano politico, poiché pienamente funzionale alla promozione di una cultura per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali e per creare un ambiente di lavoro sempre più sicuro e salubre mediante un'azione progressiva e coordinata, sia a livello nazionale sia di impresa, con la piena partecipazione di tutte le parti interessate.
  In conclusione, pur evidenziando che l'ordinamento italiano è già conforme alle Convenzioni in esame, auspica una rapida approvazione del provvedimento in esame, dal momento che le morti sul lavoro rappresentano ancora una grave piaga sociale, che il nostro Paese non è riuscito a sanare. Ricordando l'emozione collettiva suscitata dalla tragica morte sul lavoro di Luana D'Orazio, giovane addetta di una impresa tessile, ricorda che nei primi tre mesi del 2021 l'INAIL ha registrato 185 casi di morti sul lavoro, 19 in più dello stesso periodo del 2020. Si tratta di una media di due decessi al giorno, un incremento certamente legato anche al contagio da COVID-19, ma che segnala la drammatica condizione di alcuni luoghi di lavoro in termini di sicurezza. Al riguardo, rileva che gli sforzi per promuovere il rilancio delle attività economiche, dopo la crisi dovuta la pandemia, non possono in alcun modo andare a scapito della sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori. Non a caso, tutte le forze sociali invocano più controlli e la promozione di una cultura della prevenzione, princìpi che sono alla base dei tre atti oggetto della ratifica.

  Il Sottosegretario Manlio DI STEFANO si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.

  Piero FASSINO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire ed essendo quindi concluso l'esame preliminare, avverte che si intende si sia rinunciato al termine per la presentazione degli emendamenti e che il provvedimento sarà trasmesso alle ulteriori Commissioni competenti per l'espressione Pag. 36dei pareri. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione culturale, scientifica e tecnologica tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo dello Stato plurinazionale di Bolivia, fatto a La Paz il 3 marzo 2010.
C. 3043 Governo, approvato dal Senato.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Riccardo OLGIATI (M5S), relatore, ricorda che l'Accordo in esame è destinato a sostituire una precedente intesa di settore risalente al 1953.
  Segnala che il testo, composto da venti articoli, si propone di fornire un quadro giuridico ed una base finanziaria necessari per lo sviluppo dei rapporti tra l'Italia e la Bolivia in rilevanti settori, al fine di rinsaldare ed intensificare ulteriormente i legami di amicizia già esistenti e di migliorare il quadro complessivo delle relazioni bilaterali.
  L'intesa esplicita, innanzitutto, l'impegno delle Parti a promuovere e realizzare attività che favoriscano la cooperazione nell'ambito culturale, scientifico e tecnologico, a migliorare la conoscenza, la diffusione delle rispettive lingue e culture e a favorire la collaborazione tra le rispettive istituzioni accademiche, amministrazioni archivistiche, biblioteche e musei (articoli 1-3).
  Rileva che i successivi articoli prevedono la possibilità per le Parti di chiedere la partecipazione di Organismi internazionali al finanziamento dei programmi e dei progetti promossi nell'ambito delle forme di cooperazione individuate dall'Accordo (articolo 4), le attività di istituzioni culturali e scolastiche nei due Paesi (articolo 5), il rafforzamento della collaborazione nel campo dell'istruzione mediante lo scambio di esperti, di informazioni e di documentazione sulle rispettive legislazione, anche al fine di sottoscrivere accordi per il riconoscimento e l'equiparazione dei titoli universitari (articoli 6-7), e l'offerta di borse di studio (articolo 8).
  Precisa che l'Accordo impegna, inoltre, le Parti alla collaborazione reciproca nei settori editoriale, della musica, della danza, del teatro, del cinema, delle arti visive e dell'ambito radiotelevisivo (articoli 9-11), nonché ad impedire e reprimere l'importazione, l'esportazione ed il traffico illegale di opere d'arte (articolo 12).
  Osserva che ulteriori ambiti di collaborazione e di scambio di esperienze interessano i settori dello sport e della gioventù (articolo 13), i campi dei diritti umani e delle libertà civili e politiche, e quello delle pari opportunità e della tutela delle minoranze (articolo 14).
  A suo avviso, di rilievo è anche l'articolo 15, relativo alla promozione della cooperazione scientifica e tecnologica tra i due Paesi – in particolare nei campi delle tecnologie dell'informazione, delle telecomunicazioni, delle biotecnologie, dell'agricoltura e dell'industria alimentare, della salvaguardia dell'ambiente, della salute, dei trasporti, dell'energia e dei beni culturali, che consente la stipula di specifici accordi tra università, enti di ricerca e associazioni scientifiche dei due Paesi e la partecipazione congiunta a programmi multilaterali.
  Evidenzia che ulteriori articoli definiscono la collaborazione delle Parti nei settori dell'archeologia, dell'antropologia e delle scienze affini, della valorizzazione del patrimonio culturale, facilitando la permanenza e l'uscita di persone, di materiali e di attrezzature dai rispettivi territori e promuovendo la protezione della proprietà intellettuale (articoli 16-18).
  Sottolinea che ad una Commissione mista, presieduta dai rispettivi Ministeri degli Affari esteri, da convocarsi alternativamente nelle capitali dei due Paesi, sono affidati i compiti di esaminare lo sviluppo della cooperazione culturale, di redigere programmi esecutivi pluriennali e di valutare lo stato di attuazione dell'Accordo (articolo 19).
  Segnala che il disegno di legge di ratifica dell'Accordo, già approvato all'unanimità dal Senato il 20 aprile scorso, consta di cinque articoli. Con riferimento agli oneri Pag. 37economici derivanti dall'attuazione del provvedimento, l'articolo 3 del provvedimento li valuta in 179.180 euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022, e in 188.300 euro annui a decorrere del 2023, nonché in ulteriori 78.840 euro, a decorrere dall'anno 2021. Rileva che il testo non presenta profili di incompatibilità con la normativa nazionale, né con l'ordinamento europeo e gli altri obblighi internazionali sottoscritti dal nostro Paese.
  Conclusivamente, raccomanda la definitiva adozione del disegno di legge in esame poiché la ratifica di questo Accordo bilaterale darà avvio ad una proficua collaborazione in campo scientifico e tecnologico, aspetto fondamentale per consolidare e rafforzare i notevoli sforzi già compiuti dalla Bolivia in favore di uno sviluppo sostenibile che affranchi definitivamente il Paese dall'isolamento politico ed economico cui lo avevano spinto la passata dittatura.

  Il Sottosegretario Manlio DI STEFANO si riserva di intervenire nel prosieguo dell'esame.

  Piero FASSINO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire ed essendo quindi concluso l'esame preliminare, avverte che si intende si sia rinunciato al termine per la presentazione degli emendamenti e che il provvedimento sarà trasmesso alle ulteriori Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Adesione al Protocollo addizionale alla Carta europea dell'autonomia locale sul diritto di partecipare agli affari delle collettività locali, fatto a Utrecht il 16 novembre 2009.
C. 3044 Governo, approvato dal Senato.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Graziano DELRIO (PD), relatore, ricorda che la Carta europea delle autonomie locali, approvata nell'ottobre del 1985 in seno al Consiglio d'Europa e ratificata ad oggi da tutti gli Stati membri dell'organismo continentale, obbliga le Parti ad applicare le regole fondamentali per garantire l'indipendenza politica, amministrativa e finanziaria degli enti locali, prevedendo che il principio dell'autonomia locale sia riconosciuto dal diritto nazionale e protetto dalla Costituzione, permettendo agli enti locali di essere eletti con suffragio universale.
  Rileva che il Protocollo addizionale in esame prevede che alla Carta europea delle autonomie locali sia aggiunta anche un'altra dimensione, quella relativa al diritto della persona a partecipare alla gestione degli affari delle collettività locali, ovvero il diritto di adoperarsi per determinare o influenzare l'esercizio delle competenze e delle responsabilità dell'autorità locale.
  Composto da un Preambolo e da sette articoli, il Protocollo – firmato nel 2009 e ratificato ad oggi da venti Stati membri del Consiglio d'Europa, fra cui Finlandia, Francia, Paesi Bassi, Svezia e Svizzera –, dopo aver sintetizzato i suoi obiettivi e stabilito i conseguenti obblighi per gli Stati che l'abbiano ratificato (articolo 1), stabilisce l'impegno delle Parti contraenti ad adottare tutte le misure necessarie a permettere l'esercizio effettivo del diritto di ogni persona a partecipare agli affari delle collettività locali, conferendo a queste ultime le necessarie competenze e definendo le conseguenti ed opportune procedure per l'attuazione di tale diritto (articolo 2).
  Rileva che ulteriori disposizioni prevedono che il Protocollo si applichi a tutte le categorie di collettività locali sul territorio degli Stati, pur facendo salva la possibilità per le Parti contraenti, al momento del deposito della ratifica, di stabilire eventuali limitazioni o esclusioni al campo di applicazione (articolo 3). Il testo contempla, inoltre, la possibilità per gli Stati parte di indicare l'ambito territoriale di applicazione, garantendo la possibilità di una sua estensione anche in momenti successivi (articolo 4).
  Osserva che, da ultimi, gli articoli 5, 6 e 7 del Protocollo, concernono l'entrata in vigore del testo, la procedura di denuncia e Pag. 38le notifiche a cura del Segretariato Generale del Consiglio d'Europa.
  Sottolinea che il disegno di legge, già approvato all'unanimità dall'altro ramo del Parlamento, all'articolo 3 pone una clausola di invarianza finanziaria, in forza della quale le amministrazioni interessate provvedono all'attuazione del provvedimento in esame con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.
  Conclusivamente, ne auspica la definitiva approvazione, poiché il Protocollo costituisce il punto di approdo di un lavoro ultraventennale in seno al Consiglio d'Europa in tema di partecipazione democratica a livello locale; inoltre, nella prospettiva dell'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, è auspicabile che siano adeguatamente coinvolti tanto le autonomie locali quanto gli stessi cittadini.

  Il Sottosegretario Manlio DI STEFANO si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.

  Piero FASSINO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire ed essendo quindi concluso l'esame preliminare, avverte che si intende si sia rinunciato al termine per la presentazione degli emendamenti e che il provvedimento sarà trasmesso alle ulteriori Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.50.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 16 giugno 2021. — Presidenza del presidente Piero FASSINO. –Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Manlio Di Stefano.

  La seduta comincia alle 14.50.

7-00644 Spadoni: Sulla definizione in sede G20 di una roadmap per il raggiungimento dell'uguaglianza di genere.
(Discussione e rinvio).

  La Commissione inizia la discussione della risoluzione in titolo.

  Maria Edera SPADONI (M5S) illustra l'atto in titolo segnalando che esso trae origine dalla Leader's Declaration dell'ultimo G20 a presidenza saudita, in particolare dallo statement numero 25 in materia di Women's Empowerment, che sancisce la necessità di creare una roadmap nel corso della successiva Presidenza italiana del G20 per promuovere le politiche per l'uguaglianza di genere in tutti i Paesi partecipanti. Sottolineando la forte sensibilità del Governo su questa materia, propone di riformulare il testo della risoluzione nei seguenti termini: nel primo punto della parte in premessa, dopo le parole «dell'occupazione femminile entro il 2025, chiedendo», sopprimere la parola «infine» ed inserire il seguente passaggio «di portare avanti la definizione di una roadmap per un più rapido raggiungimento dell'obiettivo di Brisbane»; inoltre, dopo le parole «per sostenere i progressi», sostituire le parole «svolti e attendendo la roadmap della Presidenza italiana» con le seguenti: «via via conseguiti»; nel terzo punto della premessa, propone di inserire, dopo le parole «settore sia pubblico che privato», le parole «il contrasto alla violenza di genere e domestica».
  Quanto alla parte dispositiva, propone di riformularla in questi termini: «ad attivarsi, in sede G20 affinché venga rispettato quanto deciso nella Leader's Declaration dell'ultima presidenza in Arabia Saudita, in particolare per quanto riguarda le previsioni contenute nello statement n. 25 Women's Empowerment in cui viene indicata la necessità di proseguire nella promozione della parità di genere, nel contrasto agli stereotipi, nella riduzione del gap salariale e di promuovere misure a favore di una più equa distribuzione del lavoro di cura non remunerato e delle responsabilità di cura tra donne e uomini; inoltre, di delineare sotto la Presidenza italiana, una roadmap comune per accelerare i progressi per il raggiungimento dell'obiettivo di Brisbane, anche attraverso l'adozione di misure per rimuovere le barriere alla partecipazione Pag. 39 economica e all'imprenditorialità delle donne».

  Il Sottosegretario Manlio DI STEFANO si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.

  Laura BOLDRINI (PD), intervenendo da remoto in qualità di cofirmataria della proposta di risoluzione, ringrazia la collega Spadoni per l'iniziativa assunta, nella consapevolezza che occorre realizzare una efficace azione di sensibilizzazione del consesso G20 in materia di parità di genere. Peraltro, come evidenziato in sede di discussione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, il nostro Paese registra ancora gravi carenze, non solo in tema di accesso delle donne al mondo del lavoro, ma in tutte le politiche che afferiscono alla promozione della parità. Auspica, quindi, che la presidenza italiana del G20 sappia rilanciare la riflessione su questo tema, che ha molto a che fare con il benessere ed il progresso delle società.

  Piero FASSINO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15 alle 15.10.