CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 12 maggio 2021
586.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (II e XII)
COMUNICATO
Pag. 26

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 12 maggio 2021. — Presidenza del presidente della II Commissione, Mario PERANTONI.

  La seduta comincia alle 14.05.

Rifiuto di trattamenti sanitari e liceità dell'eutanasia.
C. 2 d'iniziativa popolare, C. 1418 Zan, C. 1586 Cecconi, C. 1655 Rostan, C. 1875 Sarli, C. 1888 Alessandro Pagano e C. 2982 Sportiello.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 6 maggio 2021.

  Roberto TURRI (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, sottolinea che al termine della precedente seduta il gruppo della Lega ha inviato una lettera al Presidente della Camera per metterlo a conoscenza della decisione della Presidente della XII Commissione di sostituire il relatore Trizzino con altro relatore. Precisando che a tale lettera non è ancora pervenuta una risposta, chiede pertanto che le Commissioni sospendano i propri lavori in attesa di conoscere l'orientamento del Presidente della Camera. Sottolinea infatti che, seppure la scelta dei relatori sia una prerogativa dei presidenti di Commissione, la medesima situazione si è verificata anche per altri provvedimenti all'esame della Commissione Giustizia e ritiene che sia pertanto necessario attendere in merito un chiarimento da parte del Presidente della Camera.

  Giusi BARTOLOZZI (FI), a nome del gruppo Forza Italia si associa alla richiesta del collega Turri sottolineando come la revoca del relatore sia contraria al disposto dell'articolo 79 del Regolamento. Ritiene che in questo caso specifico la revoca del relatore sia ancora più grave e lesiva delle prerogative regolamentari in quanto, pur prescindendo dal rispetto dovuto a un collega molto preparato, ciò costituisce una questione che incide sugli equilibri di maggioranza, considerato che l'incarico conferito ai relatori è un incarico fiduciario. Si domanda come tale fiducia possa in questo caso essere venuta a mancare considerato che il collega Trizzino, anche se entrato a far parte del gruppo Misto, continua a sostenere l'attuale Governo. Evidenzia che non ci sono precedenti in tal senso e, ribadendo la gravità della vicenda, reitera la Pag. 27richiesta che le Commissioni sospendano i propri lavori in attesa delle determinazioni della Presidenza della Camera.

  Giorgio TRIZZINO (MISTO) ritiene che il provvedimento in discussione abbia superato già diversi ostacoli. Rammenta che sullo stesso le Commissioni hanno avviato l'esame all'inizio della legislatura e che si sono svolti numerosi confronti sulla materia. Sottolinea, quindi, che nel corso dell'esame sono state abbinate diverse altre proposte di legge e rammenta come i relatori abbiano cercato di superare tutte le difficoltà prospettatesi anche alla luce delle diverse posizioni all'interno della maggioranza che all'epoca sosteneva il primo Governo Conte. Evidenzia come, proprio per superare tali distanze, le Commissioni decisero di istituire un Comitato ristretto e come successivamente, a seguito della sentenza della Corte costituzionale, si sia posta la necessità di un ulteriore ciclo di audizioni per un maggiore approfondimento della tematica. Fa quindi presente che, a seguito di tale percorso parlamentare, in qualità di relatore per la XII Commissione, insieme con il relatore per la II Commissione, onorevole Bazoli, tenendo conto dei vari suggerimenti emersi nel corso dell'attività conoscitiva, aveva provveduto a definire una proposta di testo base che si fonda sulla sentenza della Corte costituzionale. Sottolinea che, sebbene le posizioni dei due relatori fossero in alcuni punti differenti, entrambi, per addivenire in tempi rapidi a un testo che potesse diventare una base comune di confronto, hanno effettuato delle rinunce. Rammenta quindi che, a latere di una delle ultime riunioni degli Uffici di presidenza delle due Commissioni, insieme all'altro relatore aveva consegnato la bozza della proposta di testo base ai presidenti delle Commissioni. Pertanto, a suo avviso, chiedere oggi di sospendere l'esame metterebbe le Commissioni ed il Paese in una situazione di ritardo, non motivato. Consapevole che la materia sia complessa e delicata, invita tutti i colleghi a confrontarsi su un testo a suo avviso condivisibile.
  Precisando infine di non voler commentare la decisione della presidenza della XII Commissione in merito alla sua revoca da relatore del provvedimento, invita tutti i colleghi a non indugiare nell'esame del provvedimento.

  Ciro MASCHIO (FDI), nel comprendere la volontà di una parte della maggioranza di andare avanti a tutti costi su un provvedimento fortemente identitario, ritiene tuttavia che, se non si tiene conto del cambiamento degli equilibri politici che si sono determinati in questi anni e dell'emergenza attuale che il Paese deve affrontare, non sarà possibile ottenere alcun risultato.
  Osserva come sia emerso chiaramente, anche nell'ambito dell'esame di altre proposte di legge, che all'interno della compagine di Governo esistono due differenti maggioranze: una di serie A, a composizione prevalentemente «giallorossa», ed una di serie B. A suo avviso la maggioranza composta dal Movimento 5 stelle e dal Partito democratico ha un atteggiamento di superiorità che la porta a ritenere di essere l'unica a dover gestire i lavori parlamentari. Sottolinea come tuttavia su un tema di natura etica come l'eutanasia non si possa non tener conto della necessità del confronto e come sia indispensabile creare un giusto contesto nel quale il dialogo si possa sviluppare. Per tale ragione, ritiene condivisibile la richiesta di rinviare l'esame del provvedimento, in attesa di un contesto più adeguato a un confronto degno del tema in discussione. Sottolinea come ignorare che le priorità del Paese siano altre e che i rapporti politici siano mutati, accusando una parte politica di voler rallentare i lavori strumentalmente, non sia rispettoso.

  Doriana SARLI (MISTO) dichiara che non è facile per lei intervenire su un provvedimento il cui iter è iniziato oramai tre anni addietro e rispetto al quale sono state svolte circa cinquanta audizioni in una prima fase e altre quindici circa a seguito della più volte richiamata sentenza della Corte costituzionale. Ritiene che sul tema dell'eutanasia non debba essere condotta una battaglia ideologica o una corsa per piantare la propria «bandierina» politica ma che, invece, occorre tenere conto di Pag. 28coloro che soffrono e che richiedono, pertanto, un intervento da parte del legislatore. Si dichiara pertanto sorpresa dell'intervento svolto dal deputato Maschio, pur riconoscendo la legittimità delle sue opinioni, e osserva che, pur non conoscendo il testo che i relatori si accingono a depositare, una proposta costruita sulla base della pronuncia della Corte costituzionale può costituire sicuramente uno strumento utile per la prosecuzione dei lavori delle Commissioni.
  Nel richiamare la situazione paradossale che riguarda coloro che attualmente in Italia possono richiedere l'eutanasia ma non praticarla sul territorio nazionale, invita ad affrontare la realtà senza nascondersi dietro posizioni preconcette. Ritiene che attraverso la presentazione di emendamenti sarà possibile per tutte le forze politiche proporre la propria visione, osservando che non sarebbe utile lo svolgimento di un ulteriore ciclo di audizioni. Nel segnalare che non è possibile rimandare ancora una volta una scelta per ragioni di tattica politica, reputa vergognosa la possibilità di una conclusione della legislatura in corso senza che il Parlamento sia stato in grado di svolgere le proprie funzioni, lasciando che l'eutanasia sia disciplinata solo in base alla sentenza della Corte costituzionale.

  Maria Teresa BELLUCCI (FDI) sottolinea che il rispetto delle procedure parlamentari costituisce un elemento essenziale della democrazia e, pertanto, reputa doveroso attendere la risposta del Presidente Fico rispetto alle questioni regolamentari rappresentate nella lettera che gli è stata inviata. Evidenzia la necessità di assicurare la centralità delle regole anche quando ciò può comportare un allungamento dei tempi di esame, segnalando che il confronto parlamentare rappresenta un elemento da cui non si può prescindere. Osserva che tale aspetto acquista particolare rilevanza nell'attuale fase di emergenza sanitaria, che ha già determinato una contrazione delle prerogative dei parlamentari. Segnala, pertanto, la necessità di contrapporsi a tale deriva antidemocratica.
  Ricorda che il Presidente del Consiglio Draghi, nel suo discorso di insediamento, ha segnalato l'opportunità, data la composizione dell'attuale maggioranza, di evitare di affrontare i temi maggiormente divisivi. Pur facendo parte di un gruppo parlamentare di opposizione, dichiara di non poter fare a meno di osservare che il tema dell'eutanasia pone in risalto le diverse sensibilità e le differenti visioni tra i deputati, con divergenze assai ampie all'interno delle forze politiche che sostengono l'attuale maggioranza. Evidenziando che tali differenze sono emerse con chiarezza anche nel corso delle numerose audizioni finora svolte, ribadisce che il rispetto delle regole e di una tempistica adeguata rappresentano un elemento essenziale del lavoro che il Parlamento è chiamato a svolgere. Manifesta, pertanto, un profondo dissenso rispetto ai rilievi svolti dalla deputata Sarli nei confronti dell'intervento del collega Maschio, appartenente al suo stesso gruppo politico.
  In conclusione, ribadisce la richiesta di attendere la risposta del Presidente della Camera prima di proseguire i lavori delle Commissioni.

  Roberto TURRI (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, prende atto che la sua richiesta di sospendere i lavori delle Commissioni non è stata accolta.

  Mario PERANTONI, presidente, osserva che, avendo fatto il collega Turri una richiesta sull'ordine dei lavori, le presidenze, prima di assumere una decisione, devono ascoltare un rappresentante per gruppo.

  Roberto TURRI (LEGA), nel replicare alla collega Sarli, che nel suo intervento ha dichiarato di sentirsi offesa dal ricorso a «giochini politici vergognosi» durante l'esame di una materia così delicata, sottolinea come la richiesta del gruppo delle Lega non possa certo definirsi in tale maniera. Stigmatizza pertanto il fatto che la stessa collega abbia fatto discutibili allusioni riguardo all'indifferenza di una parte politica nei confronti di persone morenti. Per quanto attiene alla richiesta del collega Trizzino di proseguire i lavori delle Commissioni Pag. 29 attraverso l'esame di un testo elaborato dai relatori che facevano parte della vecchia maggioranza, ritiene che la stessa sia inopportuna. Sottolinea, infatti, come sia interesse anche di coloro che sostengono la validità di tale proposta che le Commissioni predispongano per l'Assemblea un testo condiviso da tutti i gruppi. Ribadisce, infine, come sarebbe opportuno, proprio perché una parte della maggioranza desidera avviare i lavori partendo dalla bozza del testo base predisposta dai precedenti relatori, nominare anche un altro relatore appartenente a un altro gruppo parlamentare diverso dal PD e dal M5S per predisporre un testo maggiormente condiviso e per coinvolgere tutte le forze politiche nell'elaborazione del testo base.

  Mario PERANTONI, presidente, desidera preliminarmente chiarire che all'interno della maggioranza non c'è affatto una divisione tra componenti di serie A e componenti di serie B. Sottolinea infatti come la maggioranza sia una sola e come il compito della presidenza sia quello di tenere unita la Commissione al fine di portare a conclusione l'esame dei provvedimenti. In tale ottica, al presidente spetta il compito, se non assume direttamente l'incarico di relatore, di affidarlo a deputati che possano portare a compimento l'esame dei provvedimenti.
  Precisa quindi di non voler affrontare in questa sede argomenti che riguardano questioni inerenti alla Commissione Giustizia o alla Commissione Giustizia in congiunta con altre Commissioni. Sottolineando quindi che il tema oggetto delle proposte di legge è particolarmente delicato, rammenta che le Commissioni stanno lavorando all'esame dello stesso da molto tempo.
  Ritiene che il giusto coinvolgimento di tutte le forze politiche possa avvenire dopo che i relatori avranno depositato una proposta di testo base da sottoporre alla valutazione di tutti.
  Osserva quindi che, poiché tale testo non è ancora stato messo a conoscenza dei commissari, sia prematuro avanzare inutili pregiudizi sullo stesso. Proprio al fine di consentire tale confronto, ritiene che non sia utile rimandare ulteriormente la presentazione della proposta di testo base. Per quanto attiene inoltre alle rimostranze avanzate da alcuni colleghi in merito ad alcuni interventi, ritiene che nessuno abbia espresso giudizi di disvalore nei confronti di altri e che, sebbene possano esserci stati dei fraintendimenti, tutti gli interventi svolti sono stati di natura politica. Sotto questo aspetto desidera, quindi, rivolgere un ringraziamento ai colleghi dell'opposizione che si sono messi a disposizione non solo per evitare spaccature all'interno della maggioranza ma anche per collaborare attivamente affinché il provvedimento possa finalmente venire alla luce.

  Alfredo BAZOLI (PD), relatore per la II Commissione, rammenta che, sebbene il tema del provvedimento sia delicato e costituisca oggetto di legittime aspirazioni politiche da parte di alcuni gruppi, le Commissioni stanno lavorando alla luce di interventi della Corte costituzionale.
  Rammenta infatti che con l'ordinanza del 24 ottobre 2018 la Corte costituzionale ha dato un anno di tempo al Parlamento per ogni opportuna riflessione e iniziativa sulla materia dell'aiuto al suicidio. Aggiunge che, decorso inutilmente tale termine, nel 2019 la Consulta ha emesso una sentenza che dichiara l'illegittimità dell'articolo 580 del codice penale nei casi particolari già individuati nella precedente ordinanza. Richiamando le parole conclusive della sentenza con le quali la Corte ribadisce con vigore l'auspicio che la materia formi oggetto di sollecita e compiuta disciplina da parte del legislatore, conformemente ai principi da essa enunciati, fa notare come i relatori per tale ragione abbiano lavorato in modo fattivo e come il Parlamento abbia l'obbligo di intervenire venendo meno, in caso contrario, al proprio ruolo. Precisa che non si sta dando seguito alle aspirazioni politiche di un gruppo bensì voce a una esigenza conclamata nella società sulla quale il Parlamento è latitante o reticente. Ritiene pertanto necessario che le Commissioni procedano nell'esame ed in proposito fa notare che, insieme al collega Trizzino prima, e al collega Provenza ora, ha cercato di individuare una proposta di testo base che costituisca Pag. 30 una sintesi dei diversi punti di vista emersi al fine di offrire alle Commissioni un documento da cui partire.
  A nome anche dell'altro relatore, precisa che il testo che si accinge a depositare, su cui auspica una larga convergenza, è una proposta di testo base, suscettibile di essere arricchita sulla base delle varie sensibilità, che parte esattamente dai contenuti della sentenza della Corte costituzionale. A suo avviso tale testo potrebbe essere utile per individuare i temi sui quali le Commissioni potranno svolgere un supplemento di valutazione, al fine di addivenire a una soluzione condivisa in cui possano stemperarsi anche le posizioni più ideologicamente pregiudizievoli. Nel presentare quindi, anche a nome del collega Provenza, la proposta di testo base (vedi allegato), propone quindi di procedere a un ulteriore breve ciclo di audizioni su tale proposta per individuare i punti degni di maggiore attenzione.

  Lucia ANNIBALI (IV) ritiene che la proposta di testo base predisposta dai relatori sia condivisibile e consenta alle Commissioni di proseguire i propri lavori.

  Alessandro PAGANO (LEGA) rileva che l'ampio intervento svolto dal relatore Bazoli necessiterebbe di un maggiore approfondimento.

  Mario PERANTONI, presidente, evidenziando come le Commissioni debbano sospendere i propri lavori per consentire alle Commissioni riunite I, XI e XII di svolgere il seguito dell'audizione sulle linee programmatiche della Ministra per le pari opportunità e la famiglia, già convocata per le ore 14.45 nell'aula utilizzata dalle Commissioni II e XII, si scusa con il collega Pagano, al quale chiede di proseguire il proprio intervento nella prossima seduta. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.50.