CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 6 maggio 2021
582.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Giovedì 6 maggio 2021. — Presidenza del vicepresidente Paolo FICARA. – Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e la mobilità sostenibili Giancarlo Cancelleri.

  La seduta comincia alle 13.15.

DL 45/2021: Misure urgenti in materia di trasporti e per la disciplina del traffico crocieristico e del trasporto marittimo delle merci nella laguna di Venezia.
C. 3072, approvato dal Senato.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del giorno precedente.

  Paolo FICARA, presidente, comunica che la dichiarazione di inammissibilità pronunciata nella seduta di ieri è integralmente confermata.
  Avverte che i gruppi del Movimento 5 Stelle, della Lega, del Partito Democratico e di Forza Italia hanno ritirato gli emendamenti presentati.
  Avverte altresì che gli emendamenti Benedetti 3.26, 3.27, 3.28, 3.29, 3.30, 3.31 e 3.32 sono stati sottoscritti anche dalla deputata Sarli.
  Comunica infine che sono stati testé ritirati gli emendamenti De Girolamo 3.33 e Rotelli 3.1.

  Davide GARIGLIO (PD), relatore, esprime parere contrario su tutti gli emendamenti.

  Il sottosegretario di Stato Giancarlo CANCELLERI esprime parere conforme al relatore.

  Arianna SPESSOTTO (MISTO-L'A.C'È), intervenendo sugli emendamenti a sua firma, invita a riflettere sul fatto che si è deciso di affrontare un problema enorme quale la tutela della Laguna di Venezia, su cui vi sono punti di vista estremamente diversi, tramite lo strumento della decretazione d'urgenza, la cui inadeguatezza si mostra in un caso del genere del tutto palese. Si appella al Governo affinché promuova le Pag. 51condizioni per cui sia invece il Parlamento, nella pienezza delle proprie funzioni, ad intervenire. Fa presente che che a suo avviso il provvedimento è solo una foglia di fico comunicativa, che creerà le condizioni per cui tutto resti com'è, lasciando inalterati i rilevantissimi problemi di sicurezza che si registrano oggi. Auspica che non sia necessario il prodursi di una tragedia perché finalmente si prenda atto dell'assoluta inderogabilità di un intervento. Sottolinea che, se si ha a cuore Venezia e l'esigenza di preservarla, l'unico rimedio concretamente attuabile è vietare l'accesso nella Laguna alle grandi navi. Conclude biasimando il fatto che la maggioranza nelle circostanze odierne si sia purtroppo piegata ai voleri del Governo.

  Davide GARIGLIO (PD), relatore, riconosce alla collega Spessotto la passione e serietà con cui sta affrontando la tematica in oggetto. Riconosce che il problema da lei evocato è reale e che non è certo un decreto-legge che può trattare una questione così spinosa come la coesistenza nella Laguna di Venezia di un porto di primaria importanza e di un ecosistema marino e un patrimonio architettonico unici al mondo. Afferma che sul provvedimento in esame non si è potuti intervenire per un problema di carattere procedurale, ben noto a tutti; tuttavia, i problemi reali da lei indicati permangono e Commissione e Parlamento dovranno trovare le giuste modalità per affrontarli.

  La Commissione respinge gli emendamenti Spessotto 3.13, 3.14, 3.15 e 3.2.

  Silvia BENEDETTI (MISTO), intervenendo sull'emendamento a sua firma 3.29, si dichiara consapevole che la maggioranza ha purtroppo assunto una posizione ben delineata. Afferma che gli emendamenti presentati fanno emergere la debolezza dell'orientamento del Governo sia nel metodo che nel merito. Nel metodo, lo strumento prescelto, quello del decreto-legge, non è atto a risolvere in alcun modo il problema. Nel merito, tutti i provvedimenti finora presentati sono disegnati in modo da favorire la crocieristica e non tutelare invece i grandi canali di Venezia, mentre si assiste a una continua perdita dei sedimenti e a un innalzamento del livello del mare, anche di 70 centimetri, per cui la Laguna si trasformerà sempre di più in un tratto di mare aperto. Ribadisce che il provvedimento in esame tocca un falso problema e si guarda bene dall'affrontare invece i problemi reali, come anche gli esperti auditi in Senato hanno denunciato. Si rammarica che vi siano questioni che non si vogliono vedere e sottolinea che Venezia cesserebbe di esistere senza la sua Laguna.

  La Commissione respinge gli emendamenti Benedetti 3.29, Spessotto 3.4, Benedetti 3.27, gli identici emendamenti Spessotto 3.3 e Benedetti 3.28, gli emendamenti Spessotto 3.21, 3.6, 3.5, 3.16 e 3.7, Benedetti 3.26, Spessotto 3.20, 3.22, 3.8, 3.9, 3.10 e 3.11, Benedetti 3.30, Spessotto 3.23, 3.24, 3.25, 3.12, 3.17 e 3.18, Benedetti 3.31 e 3.32 e Spessotto 3.19.

  Paolo FICARA, presidente, comunica che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali, Bilancio, Ambiente e Politiche dell'Unione Europea e i pareri favorevoli con un'osservazione della Commissione Cultura e del Comitato per la legislazione.
  Comunica altresì che la Commissione per le questioni regionali non ha espresso il parere, essendosi già pronunciata nel corso dell'esame al Senato.
  Chiede se vi siano deputati che intendano intervenire in dichiarazione di voto sul conferimento del mandato al relatore a riferire in senso favorevole.

  Arianna SPESSOTTO (MISTO-L'A.C'È) afferma di ritenere l'articolo 3 del provvedimento una vera e propria «arma di distrazione di massa», giacché presenta come soluzioni temporanee scelte errate che non potranno che consolidarsi come definitive. Dichiara che l'assetto provvisorio definito per Marghera produrrà un aggravamento della situazione della Laguna e che il canale Malamocco-Marghera, già saturo di traffico commerciale, non è in condizione Pag. 52di accogliere anche il traffico crocieristico, sottolineando che la situazione in cui versa detto canale è l'autentica origine di tutte le criticità della Laguna, per le quali essa si sta trasformando in un braccio di mare. Osserva che con quanto statuito nel provvedimento solo il 10 per cento del traffico verrà diversamente convogliato, mentre i «giganti del mare» continueranno a transitare e fare «inchini» di fronte a San Marco. Ribadisce che tutti questi problemi andranno affrontati con serietà, anche in un lavoro congiunto con la Commissione ambiente e per questo richiede lo svolgimento di un'indagine conoscitiva sul tema. Sottolinea che il provvedimento in oggetto offre unicamente soluzioni aleatorie e che occorre invece individuarne di definitive, giacché tra l'altro il porto soffre il limite fisico dato dal MoSE e che in mancanza di un intervento strutturale non potrà che andare incontro ad un ineluttabile declino.

  Mauro ROTELLI (FDI) afferma di aver atteso invano un intervento da parte della maggioranza e che le dichiarazioni della collega Spessotto avrebbero dovuto invece smuovere gli animi. Ricorda che la Commissione è stata spettatrice di un autentico «tira e molla» e che erano stati presentati oltre 100 emendamenti, frutto di un grande lavoro di approfondimento; che era peraltro diffusa la consapevolezza che il decreto-legge in esame era blindato e ciò relativamente a tutti e tre i temi in esso trattati. Manifesta ancora apprezzamento, pur avendo un'opinione differente sul merito, per le dichiarazioni della collega Spessotto, eletta nelle liste del MoVimento 5 Stelle, e rileva che, essendo da tre anni al Governo, tale forza politica avrebbe avuto tutto il tempo necessario per offrire sull'argomento delle indicazioni nette.
  Sottolinea che il proprio gruppo si riconosce semmai negli orientamenti espressi dal presidente Zaia e dal sindaco Brugnaro. Ricorda ai colleghi del Partito Democratico che appunto il sindaco di Venezia aveva menzionato il provvedimento del Governo Renzi in favore delle periferie urbane, suggerendo che proprio esso potesse essere utilizzato per intervenire sull'area di Marghera. Ribadisce che vi era possibilità di dimostrare maggiore coraggio e che nutre il timore che il provvedimento in esame possa alla fine non portare a nulla, come già avvenuto per il lavoro compiuto sul codice della strada. Preannuncia infine l'astensione del gruppo Fratelli d'Italia.

  Davide GARIGLIO (PD), relatore, dopo avere espresso rispetto per le posizioni delle colleghe Spessotto e Benedetti, ricorda che i problemi relativi al provvedimento in esame derivano da alcuni limiti di natura regolamentare. La maggioranza avrebbe voluto prodursi in un'attività emendativa e ciò non è accaduto non per un limite posto dal Governo, bensì per il vaglio estremamente rigido esercitato dai Presidenti delle Camere, sulla base di un recente intervento del Presidente della Repubblica. Richiama in proposito quanto accaduto in occasione dell'esame del decreto-legge «semplificazioni», in cui l'ampiezza e l'eterogeneità delle disposizioni introdotte al Senato nel corso dell'esame parlamentare ha creato un vulnus, che ha portato ad un deciso monito del Capo dello Stato; ricorda altresì che l'operato del Senato è stato in quell'occasione ampiamente criticato anche da questa Commissione per gli interventi di modifica al codice della strada. Rilevando come quel precedente abbia dunque posto le basi per la severità attuale, dichiara che le scelte operate dalla Commissione discendono giustamente dalla volontà di non creare una dialettica con la Presidenza della Camera.
  Ribadisce però che la maggioranza ha chiarito con precisione al Governo che occorre intervenire con urgenza a livello normativo sulle questioni sollevate nel corso del dibattito e che tale orientamento deve tradursi in un ben preciso atto di indirizzo, che possa esprimere con forza la posizione politica della Commissione. Afferma di confidare che anche la minoranza possa collaborare alla redazione di tale atto.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire al relatore Gariglio il mandato a riferire favorevolmente all'Assemblea.

  La Commissione delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

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  Paolo FICARA, presidente, avverte che la presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 13.45.

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 6 maggio 2021. — Presidenza del vicepresidente Paolo FICARA. – Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e la mobilità sostenibili Giancarlo Cancelleri.

  La seduta comincia alle 13.45.

DL 52/2021: Misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19.
C. 3045 Governo.
(Parere alla XII Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Luciano NOBILI (IV), relatore, dichiara che la Commissione è chiamata ad esprimere il proprio parere, per i profili di competenza, sul disegno di legge di conversione del decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52, recante misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19.
  Il decreto-legge in esame si pone in rapporto di successione rispetto ad una serie normativa di decreti-legge che ha posto misure restrittive a fini di contenimento dell'epidemia da COVID-19, innanzi alla sua recrudescenza emersa nell'autunno del 2020. Esso, nel contesto di una situazione sanitaria in positiva evoluzione a seguito del rallentamento della curva dei contagi e dell'accelerazione della campagna vaccinale, prevede una serie di misure dirette a disciplinare l'allentamento delle limitazioni agli spostamenti sul territorio nazionale e la progressiva riapertura delle diverse attività soggette a limitazioni o a chiusure durante il periodo di maggior diffusione dei contagi da COVID-19.
  Il provvedimento si compone di 14 articoli e di 2 allegati. Gli articoli 1 e 2 dispongono, rispettivamente, circa la rimodulazione ed il graduale allentamento delle misure di contenimento dell'emergenza e in tema di spostamenti. Gli articoli successivi intervengono nei diversi settori, prevedendo altresì l'introduzione delle cd. certificazioni verdi COVID-19.
  Di particolare rilievo per le competenze della Commissione risulta l'articolo 12, che chiarisce le modalità per il calcolo dell'anticipazione sull'indennizzo alle imprese di trasporto aereo passeggeri che operino collegamenti di servizio pubblico, previsto a compensazione dei danni subiti con l'emergenza COVID-19, disponendo che per tale calcolo si applichino le stesse regole previste per il calcolo dell'indennizzo.
  In dettaglio, il comma 1 dell'articolo 12 apporta una modifica alla disposizione che ha previsto, per le imprese di trasporto aereo passeggeri che operino collegamenti di servizio pubblico, la concessione di un'anticipazione dell'indennizzo, cioè l'articolo 85, comma 5, del decreto-legge 14 agosto 2020 n. 104: viene stabilito che l'importo di ciascuna anticipazione non possa essere superiore all'indennizzo richiesto e documentato sulla base dei criteri indicati dal decreto del Ministro dello sviluppo economico dell'11 settembre 2020 e dei consolidati indirizzi interpretativi adottati dalla Commissione europea in riferimento alle misure di aiuto di Stato a sostegno dell'economia nell'emergenza da Covid-19.
  Ricorda che il citato articolo 85, comma 5, ha autorizzato il MiSE ad erogare a titolo di anticipazione un importo complessivo non superiore a 250 milioni di euro alle citate imprese titolari di licenza aerea passeggeri, a valere su un apposito fondo (istituito dal decreto-legge n. 18 del 2020), nelle more del perfezionamento dell'iter autorizzatorio presso la Commissione europea (ai sensi dell'articolo 108, paragrafo 3 del TFUE) della disposizione che ha previsto la concessione di un indennizzo (contenuta Pag. 54 nell'articolo 79 del decreto-legge n. 18 del 2020).
  La disposizione del comma 1 in commento chiarisce pertanto, come già accennato, che le anticipazioni seguono le stesse modalità di calcolo degli indennizzi.
  Secondo la relazione illustrativa, infatti, «la tempistica ordinaria della concessione degli indennizzi a seguito dell'approvazione della Commissione si è rivelata non compatibile con le esigenze di salvaguardia dell'operatività delle imprese di trasporto aereo passeggeri e con gli obblighi di servizio pubblico alle quali le stesse sono sottoposte, e un chiarimento procedurale sulla circostanza che anche le anticipazioni sono erogate sulla base dei medesimi criteri previsti per gli indennizzi risulta funzionale all'effettività della norma e alla celere erogazione delle somme».
  Il comma 2 dell'articolo 12 consente inoltre, per garantire la corresponsione delle risorse, che le somme iscritte nel conto dei residui per l'anno 2021 sul capitolo dello stato di previsione del MiSE, ai sensi all'articolo 79, comma 7, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, possano essere utilizzate nello stesso anno. Rileva in proposito che il Fondo per la compensazione dei danni subiti dall'evento eccezionale COVID-19 da destinare alle imprese titolari di licenza di trasporto aereo di passeggeri che esercitano funzioni di servizio pubblico (capitolo 2250 dello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico) presenta, al momento dell'entrata in vigore del decreto in esame, risorse in conto residui 2021 pari a 77,5 milioni di euro.

  Paolo FICARA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Giovedì 6 maggio 2021.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.50 alle 14.05.