CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 21 aprile 2021
571.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 21 aprile 2021. — Presidenza del presidente Mario PERANTONI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia, Francesco Paolo Sisto.

  La seduta comincia alle 15.10.

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 5 marzo 2021, n. 25, recante disposizioni urgenti per il differimento di consultazioni elettorali per l'anno 2021.
C. 3002 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla I Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 20 aprile 2021.

  Mario PERANTONI, presidente, nel ricordare che il provvedimento è iscritto nel calendario dell'Assemblea a partire da lunedì 26 aprile, avverte che la Commissione dovrà esprimere il prescritto parere nella seduta odierna. Nessuno chiedendo di intervenire, dà la parola al relatore per l'illustrazione della proposta di parere.

  Eugenio SAITTA (M5S), relatore, illustra una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).

  Ciro MASCHIO (FDI) annuncia il voto contrario del gruppo di Fratelli d'Italia Pag. 141sulla proposta di parere formulata dal relatore.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

Documento di economia e finanza 2021.
Doc. LVII n. 4 e Annesso.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 20 aprile 2021.

  Mario PERANTONI, presidente, ricorda che il provvedimento è iscritto nel calendario dell'Assemblea per giovedì 22 aprile. Nessuno chiedendo di intervenire in discussione generale, dà quindi la parola alla relatrice, onorevole Siracusano, per l'illustrazione della proposta di parere.

  Matilde SIRACUSANO (FI), relatrice, illustra una proposta di parere favorevole (vedi allegato 2). Con riguardo ai disegni di legge collegati alla decisione di bilancio, nel rinviare specifiche valutazioni alla fase di esame dei singoli provvedimenti da parte della Commissione Giustizia, tiene in particolare a rammentare le critiche già espresse dal gruppo di Forza Italia con riguardo al processo penale telematico, ribadendo l'importanza attribuita al principio dell'oralità.

  Andrea COLLETTI (MISTO-L'A.C'È) fa notare che due anni fa la Commissione Giustizia ha approvato un parere favorevole sul Documento di economia e finanza 2019 nel quale si indicava la data di giugno 2019 come termine per l'adozione da parte del Governo dei decreti legislativi in materia di riforma del processo civile, nonostante l'evidente impossibilità di mantenere fede a tale impegno. Sottolinea pertanto l'inopportunità di approvare a due anni di distanza una proposta di parere favorevole sul DEF 2021 che ripropone i medesimi impegni, facendo riferimento, oltre che alla riforma del processo civile, anche alla riforma del processo penale e della giustizia tributaria nonché all'intervento sui titoli universitari abilitanti. Nell'evidenziare la mancanza di serietà di un simile atteggiamento da parte della Commissione Giustizia, sottolinea in particolare che il disegno di legge sul processo civile attualmente all'esame del Parlamento è stato adottato da un Governo diverso da quello che ha trasmesso il DEF e che le eventuali modifiche al testo saranno nella sostanza dettate dalla commissione ministeriale voluta dalla Ministra Cartabia. Pertanto, nel ritenere che ci si appresti a votare un «parere in bianco» relativamente a riforme di cui la Commissione Giustizia non ha alcuna evidenza, preannuncia il voto contrario della sua componente sulla proposta di parere formulata dalla relatrice.

  Pierantonio ZANETTIN (FI), nel fare presente la correttezza della ricostruzione del collega Colletti con riguardo al parere approvato nel 2019, ricorda che il gruppo di Forza Italia in quell'occasione fece ripetutamente notare alla relatrice dell'epoca quanto fosse ridicolo indicare un termine impossibile da rispettare e come un simile atteggiamento non onorasse il ruolo dei singoli deputati e dell'intero Parlamento. Nel sottolineare pertanto che il tempo ha finito per dare ragione al suo gruppo, precisa tuttavia che la proposta di parere formulata dall'onorevole Siracusano, diversamente dal passato, indica non una data ma un obiettivo. A tale proposito esprime la convinzione che tale obiettivo potrà essere raggiunto sotto la guida illuminata della Ministra Cartabia, alla quale Forza Italia rinnova la propria fiducia. Confida pertanto che si possa efficacemente lavorare grazie ad una mediazione di alto livello, avendo come bussola i principi costituzionali, a partire dalla presunzione di non colpevolezza e dalla ragionevole durata del processo. Pertanto, nel ribadire che il suo gruppo si sente garantito dall'attuale Ministra, anche in ragione della sua precedente esperienza in qualità di giudice della Corte Costituzionale, preannuncia il voto favorevole di Forza Italia sulla proposta di parere formulata dalla relatrice.

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  Ciro MASCHIO (FDI), nel ritenere superfluo sottolineare l'insoddisfazione di Fratelli d'Italia anche con riguardo alla proposta di parere in esame, fa presente che, come illustrato dalla stessa relatrice, il DEF 2021 è stato presentato privo della III sezione relativa al Programma nazionale di riforma, che il Governo ha delegato interamente al contenuto del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Evidenzia pertanto l'assenza della sezione più importante del DEF, che si limita a fare riferimento agli obiettivi di riforma del processo civile e penale, riproponendo formule generiche e semplici dichiarazioni di intenti. Come già fatto presente dal gruppo di Fratelli d'Italia in occasione dell'audizione della Ministra Cartabia, ribadisce l'insufficienza delle risorse destinate al settore giustizia e la loro inadeguatezza rispetto agli obiettivi da realizzare, stigmatizzando il fatto che il nuovo Governo non abbia inteso modificare sul punto la bozza di PNRR ereditata dall'Esecutivo precedente. Rammenta a tale proposito che in più occasioni il gruppo Fratelli d'Italia ha richiesto di incrementare le risorse per il settore, passando dall'attuale 1 per cento al 4, 5 per cento del totale, al fine di creare le condizioni reali per raggiungere efficacemente l'obiettivo di efficientamento della macchina della giustizia. Nel ritenere improbabile che le riforme possano vedere la luce entro la fine della legislatura o che possano avere successo in assenza di risorse finanziarie adeguate, esprime la preoccupazione del suo gruppo circa il raggiungimento di un compromesso al ribasso da parte dell'attuale maggioranza. Fa presente inoltre che il Governo non ha inteso coinvolgere il Parlamento e neppure la sua stessa maggioranza nella stesura definitiva del PNRR, che verrà presentato dal Presidente del Consiglio Draghi soltanto all'ultimo momento, senza consentire a deputati e senatori alcun margine di partecipazione e di intervento, nonostante si tratti del tema più importante di questo periodo. Pertanto, nel ribadire la propria insoddisfazione con riguardo a tale percorso, non considera possibile esprimersi in senso favorevole su un DEF che, contenendo soltanto dichiarazioni di intenti o analisi di finanza pubblica, rappresenta un esercizio formale privo di incidenza reale sull'emergenza in atto nel Paese. Pertanto, evitando di entrare nel merito del contenuto del documento in esame, conferma il voto contrario del gruppo Fratelli d'Italia sulla proposta di parere presentata dalla relatrice.

  Cosimo Maria FERRI (IV) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere formulata dalla relatrice, che seppur generica fa esplicito riferimento a tutti i temi importanti del settore giustizia, citando la riforma del processo civile, penale e tributario e l'intervento sui titoli universitari abilitanti. Nel rammentare che su ciascuno dei suddetti temi sono già all'esame del Parlamento diversi provvedimenti, sollecita i colleghi a lavorare insieme per raggiungere gli obiettivi prefissati.

  Anna Rita TATEO (LEGA), nel preannunciare il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere formulata dalla relatrice, fa presente che la Lega darà il suo contributo anche in materia di giustizia tributaria, e non soltanto sulla riforma del processo civile e del processo penale, nell'ambito di un cammino che si sta via via definendo. Nel ricordare che la realizzazione delle citate riforme entro la fine della legislatura rientra nelle aspettative di tutti, sollecita i colleghi a lavorare insieme e ad avanzare proposte al Governo, rammentando che la drammatica situazione del Paese richiede risposte certe ai cittadini.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dalla relatrice.

  La seduta termina alle 15.25.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 21 aprile 2021. — Presidenza del presidente Mario PERANTONI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia, Francesco Paolo Sisto.

  La seduta comincia alle 15.30.

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Deleghe al Governo per la riforma dell'ordinamento giudiziario e per l'adeguamento dell'ordinamento giudiziario militare, nonché disposizioni in materia ordinamentale, organizzativa e disciplinare, di eleggibilità e ricollocamento in ruolo dei magistrati e di costituzione e funzionamento del Consiglio superiore della magistratura.
C. 226 Ceccanti, C. 227 Ceccanti, C. 489 Zanettin, C. 976 Rossello, C. 989 Bartolozzi, C. 1156 Dadone, C. 1919 Colletti, C. 1977 Dadone, C. 2233 Pollastrini, C. 2517 Sisto, C. 2536 Zanettin, C. 2681 Governo e C. 2691 Costa..
(Seguito dell'esame e rinvio – Abbinamento della proposta di legge C. 3017 Costa – Adozione del testo base).

  La Commissione prosegue l'esame delle proposte di legge in oggetto, rinviato nella seduta del 14 aprile 2021.

  Mario PERANTONI, presidente, avverte che è stata assegnata alla Commissione la proposta di legge C. 3017 Costa recante «Delega al Governo per l'adozione di nuove norme in materia di elezione dei componenti del Consiglio superiore della magistratura da parte dei magistrati». Poiché la suddetta proposta di legge verte su materia identica a quella trattata dalle proposte di legge in esame, ne dispone l'abbinamento, ai sensi dell'articolo 77, comma 1, del Regolamento. Da quindi la parola ai relatori, onorevole Bazoli e onorevole Saitta, per illustrare la proposta di legge testè abbinata.

  Alfredo BAZOLI (PD), relatore, anche a nome dell'altro relatore, fa presente che la proposta di legge Costa C. 3071, come si legge nella relazione illustrativa, è volta a riformare le norme che disciplinano l'elezione dei componenti del Consiglio superiore della magistratura scelti dai magistrati (i cosiddetti «componenti togati») delineando un nuovo sistema di elezione volto a ridimensionare il peso degli schieramenti correntizi e a privilegiare le personalità individuali dei singoli candidati, promuovendo una competizione basata sulla loro capacità di attrarre consensi trasversali. A tal fine, l'articolo 1 della proposta di legge delega il Governo ad adottare, sulla base dei principi e criteri direttivi indicati all'articolo 2, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge di delegazione un decreto legislativo per la modifica delle norme in materia di elezione dei componenti del Consiglio superiore della magistratura da parte dei magistrati (comma 1). Il comma 2 prevede che le Commissioni parlamentari competenti per materia esprimano il loro parere sullo schema di decreto legislativo di cui al comma 1 entro 30 giorni dalla data della sua trasmissione e che, decorso tale termine, il decreto possa essere comunque emanato. Il comma 3 stabilisce che il Governo, entro un anno dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo, possa adottare disposizioni integrative e correttive dello stesso. L'articolo 2 individua i principi e criteri direttivi ai quali il Governo si dovrà attenere nell'esercizio della delega. In particolare il Governo dovrà: modificare il numero dei componenti del Consiglio superiore della magistratura portando a 20 il numero dei componenti eletti dai magistrati e a 10 quello dei componenti eletti dal Parlamento in seduta comune (lettera a)); modificare il requisito per l'elettorato passivo, stabilendo che non possano essere eletti i magistrati che non hanno conseguito almeno la quarta valutazione di professionalità alla data della convocazione delle elezioni (lettera b)); adottare il sistema del voto singolo trasferibile per l'elezione dei componenti del Consiglio superiore della magistratura da parte dei magistrati (lettera c)). Aggiunge che la medesima lettera c) individua i principi in base ai quali dovrà essere regolato il procedimento elettorale. In particolare non è consentito il collegamento dei candidati e il territorio nazionale viene diviso in collegi. Ciascun candidato avrà a disposizione due schede, una per esprimere il proprio voto nel collegio in cui è compreso l'ufficio giudiziario presso quale presta servizio o al quale è assegnato, l'altra per l'elezione dei componenti che esercitano le funzioni di legittimità presso la Corte suprema di cassazione. Ciascun elettore può esprimere la preferenza per non più di due magistrati che svolgono le Pag. 144funzioni nel medesimo distretto in ordine decrescente di preferenza, che coincide con l'ordine di scrittura e vengono eletti candidati che superano la quota di elezione (calcolata in base al rapporto tra i voti validi e i seggi da attribuire, entrambi aumentati di una unità) computando a questo fine le prime preferenze da sole o combinate con le successive.

  Mario PERANTONI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, chiede ai relatori come intendano procedere.

  Alfredo BAZOLI (PD), anche a nome del collega Saitta, reitera la proposta di adottare come testo base il disegno di legge C. 2681 per le ragioni già esaurientemente esposte nella scorsa seduta. Ritiene infatti che non vi siano motivi per discostarsi dalla precedente indicazione.

  Pierantonio ZANETTIN (FI) conferma il nulla osta di Forza Italia all'adozione del disegno di legge C. 2681 come testo base per il prosieguo dell'esame.

  Roberto TURRI (LEGA), nel richiamarsi alle considerazioni già svolte nella precedente seduta, annuncia che anche il gruppo della Lega è favorevole alla proposta dei relatori di adottare come testo base il disegno di legge C. 2681 Governo.

  Lucia ANNIBALI (IV) interviene per confermare che il suo gruppo è favorevole all'adozione come testo base del disegno di legge del precedente Governo, che sarà ovviamente suscettibile di modifiche nella fase emendative.

  Enrico COSTA (MISTO-A-+E-RI) sottolinea come, al fine di non assumere un comportamento contraddittorio, sia corretto astenersi sulla proposta di adozione del testo base formulata dai relatore, considerato che, quando il precedente Governo aveva presentato il disegno di legge delega C. 2681 era tra coloro che avevano espresso su tale provvedimento un giudizio non positivo. Precisando di comprendere che, entrando a far parte della maggioranza di Governo, per la tenuta della maggioranza stessa alcune forze politiche finiscono per tradire le proprie convinzioni, reputa più corretto un voto di astensione rispetto alla proposta di assumere come punto di partenza per il prosieguo dell'esame in sede referente un provvedimento sul quale aveva manifestato la propria contrarietà. Evidenzia infatti che il punto di partenza non è irrilevante e a tal proposito sottolinea la difficoltà registrata nella predisposizione degli emendamenti al disegno di legge di riforma del processo penale, altro provvedimento adottato come testo base dalla Commissione ed ereditato dal precedente Governo, che non ricomprende ad esempio al suo interno la materia delle intercettazioni. A suo avviso sarebbe stato più corretto che i relatori predisponessero un testo unificato in quanto il punto di partenza deve comunque tenere conto di tutti gli elementi offerti dai provvedimenti dei diversi gruppi. Ricorda quindi che il disegno di legge delega C. 2681 prevede al suo interno un termine per l'esercizio della delega non condivisibile. Nel rendersi conto anche della difficoltà per l'Esecutivo di individuare una base condivisa, ritiene tuttavia che, se i relatori avessero predisposto un testo unificato, parte della maggioranza avrebbe potuto evitare di contraddire le posizioni precedentemente assunte. Si domanda inoltre se possa avere un significato il fatto che i relatori sul provvedimento in esame, che sono rappresentanti dei gruppi Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, hanno proposto di adottare come testo base un disegno di legge predisposto dal precedente Governo che era sostenuto proprio dai partiti di riferimento. Ciò premesso, preannuncia la propria «benevola» astensione sulla proposta dei relatori di adottare come testo base il disegno di legge delega C. 2681.

  Andrea COLLETTI (MISTO-L'A.C'È), nel richiamare i suoi interventi nelle sedute precedenti, ritiene che l'adozione di un disegno di legge delega come testo base per il prosieguo dei lavori costituisca per il Parlamento un'occasione persa per far valere il proprio ruolo. Sottolinea infatti come la Commissione si stia accingendo ad adottare Pag. 145 come testo base un provvedimento del precedente Governo che verrà emendato in base a quelle che saranno le proposte dell'attuale Esecutivo, che avrà anche il compito di adottare i conseguenti decreti delegati sui quali la Commissione potrà soltanto esprimere il proprio parere. In proposito, rammenta come proprio in questi giorni il Parlamento sia chiamato a convertire in legge un decreto-legge in materia di sicurezza alimentare la cui adozione è stata resa necessaria per sopperire all'eccesso di delega esercitato dal Governo durante l'esercizio della relativa delega. Sottolineando quindi come non condivida neanche il merito del provvedimento in esame, preannuncia il voto contrario della componente Misto L'Alternativa C'è alla proposta avanzata dai relatori di adottare come testo base per il prosieguo dei lavori il disegno di legge delega del precedente Governo C. 2681.

  Ciro MASCHIO (FDI) sottolinea come l'abbinamento della proposta di legge Costa C. 3017 confermi che le richieste avanzate nella precedente seduta non fossero pretestuose. Ciò premesso, ribadisce la perplessità del gruppo di Fratelli d'Italia sulla decisione della Commissione di adottare come testo base per il prosieguo dei lavori il disegno di legge delega C. 2681, frutto del lavoro del precedente Governo che sulla questione aveva un approccio diverso da quello dell'attuale. Ritiene che le osservazioni testé formulate dal collega Costa evidenzino come all'interno dell'attuale maggioranza permanga tuttora una maggioranza «giallo-rossa» che tenta di imprimere una certa linea al percorso da effettuare. Sottolinea come i recenti fatti di cronaca relativi al leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo mettano in risalto ancor di più l'idea di giustizia che ha tale maggioranza. In proposito si domanda se almeno su un tema così importante come quello della giustizia, proprio alla luce di tali fatti, nel prossimo futuro si possa assistere ad un mutamento dei rapporti all'interno delle forze di maggioranza. Nel ribadire la sua perplessità sull'adozione del testo base proposto dai relatori, ritiene che sarebbe stato più opportuno che gli stessi avessero predisposto un testo unificato, non considerando motivo sufficiente per tale adozione l'ampiezza del contenuto e la presenza di tutte le tematiche presenti nelle proposte di legge abbinate. Ritiene che adottare il disegno di legge C. 2681 come testo base sapendo sin d'ora che sarà modificato in sede emendativa, non sia coerente. D'altra parte rileva che, qualora tale modifica non dovesse verificarsi, verrebbe confermato quanto constatato in merito alla persistenza dell'orientamento della precedente maggioranza in quella attuale. Ciò premesso, preannuncia il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di adozione del testo base e manifesta la preoccupazione che possa essere così minata l'ipotesi di addivenire realmente all'adozione delle riforme attese.

  Cosimo Maria FERRI (IV), intervenendo a titolo personale, preannuncia la sua astensione «costruttiva» rispetto all'adozione del disegno di legge delega del precedente Governo C. 2681 quale testo base per il prosieguo dei lavori. Nel motivare tale decisione, rammenta come nel corso dell'audizione della Ministra Cartabia sulle linee programmatiche del suo dicastero, la stessa, parlando della riforma del Consiglio superiore della magistratura, abbia indicato una soluzione differente da quella contenuta nel disegno di legge delega. In particolare, sottolinea come in tale sede la Ministra abbia fatto riferimento a un meccanismo particolare a scadenze diverse per il sistema elettorale che non figura all'interno del provvedimento. A suo avviso, adottando il testo base proposto dai relatori, la Commissione rinuncerebbe alla possibilità di interagire con l'Esecutivo e sottolinea pertanto che la sua astensione rappresenta un atto di correttezza nei confronti della Ministra della giustizia. Per quanto attiene al merito del disegno di legge delega C. 2681, rileva come nel corso delle numerose audizioni svolte in Commissione siano state poste in evidenza le numerose luci ed ombre del provvedimento. Sottolinea inoltre che la proposta di legge Costa C. 3017 sul voto trasferibile della quale oggi è stato comunicato l'abbinamento, introduce una novità molto rilevante e seria. Ritiene pertanto che non sia corretto porla su un Pag. 146binario morto. Rileva infatti che la stessa è frutto di un lavoro accurato e la ritiene più convincente e lineare sul tema rispetto al disegno di legge delega C. 2681. A suo avviso, sarebbe opportuno per non perdere il contributo fornito dalla proposta di legge C. 3017 – il cui contenuto invita tutti i colleghi a valutare attentamente anche ai fini dell'attività emendativa – che il collega Costa fosse proposto come ulteriore relatore sul provvedimento in esame.

  Pierantonio ZANETTIN (FI), come già precisato nella seduta precedente, sottolinea che l'orientamento favorevole del gruppo di Forza Italia sull'adozione del disegno di legge del precedente Governo C. 2681 come testo base per il prosieguo dei lavori, non attiene al merito, ma al metodo, stante che, in considerazione del suo ampio perimetro di intervento rispetto a quello delle altre proposte di legge abbinate, lo stesso può costituire una buona base di partenza. Evidenzia come tale scelta non contraddica comunque le critiche che il suo gruppo ha già avuto modo di esprimere sul provvedimento.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione adotta come testo base per il prosieguo dei lavori il disegno di legge C. 2681 Governo.

  Mario PERANTONI, presidente, comunica che il termine per la presentazione di proposte emendative al disegno di legge C. 2681 testè adottato come testo base, sarà definito nella prossima riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.55.