CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 30 marzo 2021
559.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
Pag. 43

SEDE REFERENTE

  Martedì 30 marzo 2021. — Presidenza del presidente Fabio MELILLI, indi del vicepresidente Giorgio LOVECCHIO. – Interviene la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Laura Castelli.

  La seduta comincia alle 10.30.

Proposta di Piano Nazionale di ripresa e resilienza.
Doc. XXVII, n. 18.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 25 marzo 2021.

  Fabio MELILLI, presidente e relatore, ricorda che nella precedente seduta aveva presentato, in qualità di relatore, una proposta ai fini della predisposizione della relazione per l'Assemblea.
  Rammenta, inoltre, di aver provveduto poi, durante l'esame del documento, a integrare tale proposta di relazione con una seconda parte che riproduceva i contenuti di un documento tecnico, elaborato dagli uffici e messo in distribuzione, che sistematizzava i pareri resi dalle Commissioni all'interno della struttura del Piano, articolata per Missioni e relative componenti.
  Segnala che, rispetto a tale nuovo schema di relazione, i gruppi hanno presentato diverse proposte di integrazione e modifica che ha provveduto ad inserire in parte nel testo del documento, anche sulla base degli esiti dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, che si è tenuto nella giornata di ieri.
  Fa presente che l'elaborato, che è in distribuzione, rappresenta pertanto un ulteriore nuovo schema di relazione (vedi allegato 1) che si differenzia da quello distribuito Pag. 44 nella scorsa seduta della Commissione, nelle parti in cui si tiene conto delle richieste presentate dai gruppi. Nel segnalare preliminarmente che non tutte le richieste presentate dai gruppi sono state accolte, sottolinea che sono state considerate, ai fini dell'inserimento nella relazione, le proposte riferite alla prima parte, giacché quelle riferite alla seconda parte sono state assunte nel testo soltanto ove fossero volte ad allineare il testo stesso ai pareri formulati dalle Commissioni.
  In particolare, evidenzia che le modifiche introdotte hanno pertanto riguardato principalmente i paragrafi 5 e 6 della prima parte riferiti, rispettivamente, alle considerazioni di carattere generale e metodologico e alle indicazioni di carattere generale ai fini della stesura definitiva del Piano, tranne una modifica di carattere formale relativa alla denominazione di uno dei tre programmi flagship del programma NGEU (come proposto dal gruppo Lega), e due modifiche (come proposto dal gruppo Forza Italia) recanti una integrazione della seconda parte, volte ad allineare il testo del documento rispettivamente ai pareri espressi dalla II e dalla X Commissione.
  Ciò premesso, fa presente che, per quanto riguarda le modifiche introdotte nella parte di carattere generale e metodologico, di cui al paragrafo 5, si è provveduto principalmente:

   a meglio specificare le finalità del Next generation EU (previsione introdotta sulla base della proposta formulata dal gruppo Liberi e Uguali);

   a focalizzare l'attenzione sulle carenze di personale delle amministrazioni pubbliche (previsione introdotta sulla base della proposta formulata dal gruppo Liberi e Uguali);

   a sollecitare, come già effettuato in occasione dell'approvazione della relazione sull'individuazione delle priorità nell'utilizzo del Recovery Fund, risorse per Roma Capitale (previsione introdotta sulla base della proposta formulata dal gruppo Fratelli d'Italia);

   a prevedere l'utilizzo di strumenti come il Project financing che consentano di coinvolgere investitori privati nei programmi di investimento (previsione introdotta sulla base della proposta formulata dal gruppo Fratelli d'Italia);

   a coinvolgere la Banca europea degli investimenti in iniziative di Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e delle banche del territorio volte a fornire linee di finanziamento agevolato alle micro-imprese supportandole nella transizione ecologica e digitale (previsione introdotta sulla base della proposta formulata dal gruppo Lega);

   a fornire indicazioni in merito al raggiungimento dei livelli essenziali delle prestazioni tecniche ambientali (LEPTA) (previsione introdotta sulla base della proposta formulata dal gruppo MoVimento 5 Stelle);

   a prevedere l'introduzione di una disciplina semplificata in materia di appalti applicabile ai progetti del PNRR, salvaguardando, anche procedendo per fasi di attività costruttive, la continuità degli investimenti funzionali ai progetti la cui attuazione travalica il 2023 ed il 2026 (previsione introdotta sulla base della proposta formulata dal gruppo Forza Italia);

   a sottolineare l'opportunità di includere nel PNRR gli investimenti in merito ai quali ci sia stato già uno specifico pronunciamento parlamentare, anche riferito alla necessità di provvedere al relativo finanziamento, come nel caso degli investimenti indicati nella mozione 1-00370, approvata dalla Camera dei deputati nella seduta del 28 luglio 2020 (previsione introdotta sulla base della proposta formulata dal gruppo Forza Italia);

   a richiamare l'esigenza di effettuare una ricognizione preventiva dei fabbisogni di personale al fine di garantire l'efficace funzionamento della pubblica amministrazione (previsione introdotta sulla base della proposta formulata dal gruppo Forza Italia);

   a richiamare l'esigenza di dedicare maggiore attenzione agli interventi in materia Pag. 45 di infanzia e adolescenza, in un quadro di politiche volte alla tutela e alla valorizzazione dei minori (previsione introdotta sulla base della proposta formulata dal gruppo Partito Democratico);

   a precisare che le risorse del FSC, già destinate alla realizzazione di opere cantierabili, non possono essere utilizzate per la concessione di anticipazioni (previsione introdotta sulla base della proposta formulata dal gruppo Liberi e Uguali);

   a mantenere il vincolo territoriale nel caso che un finanziamento previsto dal FSC sia sostituito con risorse stanziate dal RRF (previsione introdotta sulla base della proposta formulata dal gruppo Liberi e Uguali);

   ad assicurare nel caso di cui al punto precedente la riassegnazione delle risorse alle amministrazioni del medesimo territorio che risultino più efficienti e virtuose (previsione introdotta sulla base della proposta formulata dal gruppo Lega);

   a sviluppare, attraverso specifiche interlocuzioni con l'Unione europea, le misure di «fiscalità di vantaggio» nel Mezzogiorno e quelle agevolative di decontribuzione in favore dei datori di lavoro, già previste a legislazione vigente per alcune aree del territorio nazionale, anche attraverso l'utilizzo delle risorse del REACT-EU (previsione introdotta sulla base della proposta formulata dal gruppo Forza Italia);

   a precisare che la definizione organica dei LEP avverrà tenendo conto dei fabbisogni e dei costi standard (previsione introdotta sulla base della proposta formulata dal gruppo Lega);

   a valorizzare adeguatamente i territori montani e le aree interne, tenendo conto della strategia per le aree montane e interne ed utilizzando per i predetti territori il medesimo criterio di aggiuntività e complementarietà già sollecitato per le aree terremotate (previsione introdotta sulla base delle proposte formulate dai gruppi Lega, Partito Democratico, Italia Viva e Fratelli d'Italia);

   a definire nelle sedi proprie dell'Unione europea interventi urgenti per i crediti deteriorati del sistema bancario e per il credito delle imprese, fermo restando che su tali aspetti dovrebbe auspicabilmente svolgersi un'adeguata discussione parlamentare, già in sede di esame del DEF 2021 (previsione introdotta sulla base della proposta formulata dal gruppo Lega);

   a sottolineare l'esigenza di un coinvolgimento del Parlamento sia nella fase di predisposizione del PNRR, sia nella fase di successiva attuazione, sottolineandosi l'esigenza di un successivo passaggio parlamentare sulla versione definitiva del Piano (previsione introdotta sulla base delle proposte formulate dai gruppi Fratelli d'Italia e Liberi e Uguali).

  Fa presente, infine, che sono state arricchite quindi le indicazioni di carattere generale ai fini della stesura definitiva del Piano, di cui al paragrafo 6, sulla base delle predette modifiche, precisando peraltro al punto 1) che dovrà essere garantito un efficace coordinamento tra i livelli di governo coinvolti, anche tenendo conto di quanto previsto dall'articolo 116, terzo comma, della Costituzione (previsione introdotta sulla base della proposta formulata dal gruppo Lega).

  Paolo TRANCASSINI (FDI) preliminarmente chiede al relatore di chiarire come il lavoro che la Commissione bilancio sta svolgendo si relazionerà con la proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza presentata dal Governo precedente. Crede che questo sia un punto fondamentale che va chiarito esplicitamente. Preannuncia che il gruppo di Fratelli d'Italia ha intenzione di presentare ed illustrare un proprio documento alternativo alla proposta di relazione del relatore, sul quale chiede che la Commissione si esprima. Per quanto riguarda, poi, il passaggio sulle aree interne e sulle aree terremotate, di cui rivendica la paternità al proprio gruppo, ritiene sia necessario Pag. 46 porre maggiore enfasi sulla previsione di interventi più rilevanti.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), riproponendo un tema già sollevato durante l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, svoltosi nella giornata di ieri, fa presente che il Regolamento non preclude la possibilità per la Commissione di esprimersi sulla proposta di relazione alternativa del gruppo Fratelli d'Italia. In proposito, sottolinea che, vista l'entità delle risorse stanziate, è prioritario garantire la centralità del Parlamento. Al riguardo, essendo il documento oggi all'esame della Commissione una novità nel panorama dei lavori parlamentari, non crede si possa invocare la prassi poiché non vi sono precedenti analoghi. Evidenzia, inoltre, che le motivazioni a sostegno del respingimento di talune proposte avanzate dal proprio gruppo risultano lacunose, limitandosi a rinviare la decisione a una valutazione politica, che, tuttavia, non capisce come si possa esprimere se non nelle sedi parlamentari. Auspica, infine, che i colleghi della maggioranza contribuiscano al dibattito sulla proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza, anche discutendo le proposte avanzate dal gruppo di Fratelli d'Italia.

  Raffaele TRANO (MISTO-L'A.C'È), nel ricordare che il suo gruppo non ha presentato osservazioni sulla proposta di relazione predisposta dal relatore, preannuncia la presentazione di una sua risoluzione in Assemblea sulla proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza. Chiede, poi, al relatore di chiarire le motivazioni per cui talune proposte dei gruppi non sono state accolte. Tra queste richiama la proposta dei gruppi Liberi e Uguali e Fratelli d'Italia volte a coinvolgere il Parlamento in tutte le fasi successive di elaborazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, garantendo una maggiore trasparenza, nonché la proposta del gruppo della Lega di prendere in considerazione fonti di finanziamento più convenienti rispetto allo strumento previsto dal Next Generation EU. Esprime perplessità, invece, rispetto alla proposta del gruppo del MoVimento 5 Stelle, accolta nella proposta di relazione, che nel prevedere lo snellimento degli adempimenti burocratici ricomprende anche quelli che avvengono tramite strumenti digitali.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), ad integrazione di quanto già detto in precedenza, non condivide l'invito al Governo, contenuto nella proposta di relazione, a procedere alle necessarie riforme tramite deleghe legislative. Al riguardo, crede che l'approccio timido e balbettante con cui si affronta il tema delle riforme sia imbarazzante. Insiste, quindi, affinché tale passaggio sia chiarito e che venga data adeguata enfasi alla necessità della centralità del Parlamento in ogni fase di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

  Ylenja LUCASELLI (FDI) chiede alla Presidenza come intende procedere con i lavori, evidenziando che è sua intenzione discutere le proposte di Fratelli d'Italia che non sono state accolte nell'ulteriore schema di relazione predisposto dal relatore.

  Claudio BORGHI (LEGA), intervenendo da remoto, in merito all'utilizzo di fonti di finanziamento più convenienti rispetto a quelle previste dal Next Generation EU chiede che si svolga una discussione esplicita affinché si chiarisca quali colleghi sono a favore della proposta presentata dalla Lega e quali sono contrari. Ritiene, infatti, incomprensibile che su risorse finanziarie così ingenti non siano valutate altre fonti di finanziamento più convenienti presenti sui mercati finanziari.

  Roberto PELLA (FI) evidenzia che anche il gruppo di Forza Italia aveva segnalato il tema delle aree interne e montane. Al riguardo, ricorda che la Ministra Carfagna ha già sbloccato 72 piani per le aree interne e ciò dimostra la volontà dell'attuale Governo di lavorare proficuamente su questo punto.

  Fabio MELILLI, presidente e relatore, replicando all'onorevole Lucaselli, fa presente che è sua intenzione riconoscere il lavoro delle opposizioni. Rammenta, tuttavia, Pag. 47 che oggetto della deliberazione della Commissione è il conferimento del mandato al relatore a riferire all'Assemblea, conformemente ai contenuti dell'ulteriore nuovo schema di relazione in esame. Assicura, comunque, che lo schema alternativo di relazione testé preannunciato dal gruppo di Fratelli d'Italia verrà pubblicato in allegato al resoconto della seduta odierna, in modo che sia data rilevanza politica al lavoro svolto dall'opposizione.
  Replicando poi all'onorevole Trancassini, evidenzia che la Commissione è chiamata ad esaminare la proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza presentato dal Governo precedente, che il Governo attuale, nell'esprimere l'auspicio che il lavoro del Parlamento possa fornire suggerimenti per la predisposizione del passaggio successivo, non ha ritenuto di dover sostituire. Quanto al riferimento con cui si chiede al Governo di attuare le riforme tramite lo strumento della legge delega, concorda con l'onorevole Trancassini sulla necessità di garantire la centralità del Parlamento, ma ricorda che tale passaggio ricalca una condizione approvata all'unanimità dalla I Commissione, che aveva lo spirito di escludere lo strumento del decreto-legge per l'attuazione delle riforme.
  Replicando all'onorevole Trano, evidenzia che la proposta di relazione contiene il riferimento al coinvolgimento del Parlamento in tutte le fasi successive di definizione e di attuazione del Piano e che in merito allo snellimento degli adempimenti burocratici non si intende assolutamente disincentivare l'assolvimento degli adempimenti posti in capo ai cittadini tramite strumenti digitali.
  Replicando all'onorevole Claudio Borghi, evidenzia che non ha ritenuto di accogliere la sua proposta relativa alla valutazione di strumenti finanziari più convenienti rispetto a quelli previsti dal Next Generation EU poiché essa si pone fuori dal perimetro del documento oggi all'esame della Commissione, che riguarda appunto le risorse rese disponibili con lo strumento del Next Generation EU.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI, pur comprendendo in linea di principio la rilevanza della tematica posta dall'onorevole Claudio Borghi, invita tuttavia a non perdere di vista la circostanza essenziale in base alla quale lo strumento europeo del Next Generation EU, nel cui ambito si collocano i singoli Piani nazionali di ripresa e di resilienza, rappresenta il frutto di un accordo raggiunto tra gli Stati membri dell'Unione europea e successivamente formalizzato e disciplinato tramite apposita regolamentazione adottata dalle competenti istituzioni europee, che pone a disposizione degli stessi Stati membri una quantità di risorse finanziarie del tutto eccezionali, commisurate alla gravità dell'attuale momento storico. Tanto premesso, tiene comunque a precisare che, almeno dal punto di vista del Governo, il ruolo esercitato dal Parlamento continuerà ad essere assolutamente rilevante in relazione a tutti i diversi passaggi connessi all'adozione e attuazione del PNRR, e ciò non solo in rapporto ai prospettati interventi di riforma di carattere più generale ma anche a specifici progetti di più circostanziata dimensione in esso contenuti. Richiama altresì l'attenzione sul fatto che quello relativo al PNRR è un lavoro ancora necessariamente in fieri, dal momento che una volta trasmesso il testo all'Unione europea i singoli progetti in esso contenuti dovranno comunque costituire oggetto di attenta valutazione in sede europea alla luce di criteri predeterminati, all'esito della quale potrà dunque pervenirsi ad una configurazione definitiva del Piano stesso, orientativamente nei mesi di maggio-giugno, fermo restando che in tutte le descritte fasi dovrà sempre essere garantita una costante informazione alle Camere ed un coinvolgimento diretto delle stesse, ad esempio tramite audizioni di Ministri di settore presso le singole Commissioni competenti per materia. Con riferimento ad una più puntuale definizione del ruolo del Parlamento nell'esame complessivo del PNRR, in quella attuale come nelle fasi successive, immagina peraltro che indicazioni di maggior dettaglio potranno essere elaborate in sede di predisposizione da parte dei gruppi parlamentari delle risoluzioni che saranno presentate nel corso della discussione in Assemblea sul documento in Pag. 48esame, tanto sul piano delle concrete procedure da seguire quanto su quello della relativa tempistica, cui naturalmente il Governo si conformerà.
  Per quanto dunque il testo in esame si collochi in uno stadio ancora inevitabilmente preliminare, per le ragioni dianzi sinteticamente esposte, considera tuttavia che il lavoro sinora svolto dal Parlamento sia assolutamente stimolante e ricco di proposte condivisibili, e ritiene che altrettanto potrà continuare ad esserlo anche in relazione ai prospettati interventi di riforma di carattere più generale, che naturalmente risulta ancora prematuro affermare in quali materie o per quali profili potrà avvenire attraverso l'utilizzo dello strumento rappresentato dalla legge di delegazione ovvero tramite iniziative legislative a carattere ordinario. Preannunzia, infine, che le Camere svolgeranno la loro imprescindibile funzione di modifica e controllo anche rispetto ad un provvedimento d'urgenza che il Governo si riserva di adottare per disciplinare la questione estremamente rilevante delle modalità tramite cui veicolare contabilmente nel bilancio dello Stato risorse europee afferenti alla realizzazione del PNRR italiano.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), pur contestandola in radice, prende atto della scelta di metodo procedurale sinora seguita dalle forze di maggioranza nell'esame di un provvedimento di tale rilevanza quale è il PNRR, che prevede per l'Italia finanziamenti dell'ordine di oltre 200 miliardi di euro, chiaramente dettata da motivazioni di natura esclusivamente politica. Evidenzia in proposito come la compressione del dibattito per tale via realizzata, finalizzata a concludere la discussione del documento nell'arco sostanzialmente di due o tre sedute di Commissione, equivalga in definitiva ad uno svilimento del ruolo del Parlamento e, all'interno di quest'ultimo, delle tutele riservate all'opposizione. A suo giudizio, ripristinare la centralità del Parlamento significa essenzialmente consentire a quest'ultimo di potersi efficacemente pronunciare sul PNRR prima della sua stesura definitiva, di poterne monitorare la successiva fase di attuazione e di svolgere, infine, un ruolo da protagonista nella elaborazione degli interventi di riforma che debbono necessariamente accompagnarsi alla realizzazione del Piano stesso, che ritiene debbano avere prevalentemente luogo non già nella forma della legge delega, bensì della legge ordinaria, posto che, a differenza forse di quanto ritenuto sul punto dalle forze di maggioranza, il gruppo di Fratelli d'Italia ripone piena fiducia nelle capacità del Parlamento di affrontare anche le questioni di maggiore complessità su cui il nostro Paese è chiamato a confrontarsi. Rammenta che del resto, nel corso dell'intera pandemia, il ruolo delle Camere è stato costantemente surrogato da quello svolto dal Governo ed osserva che, da questo punto di vista, l'insediamento del Governo Draghi non sembra aver segnato alcuna discontinuità rispetto a quanto avvenuto sotto il precedente Esecutivo. In conclusione, rivendica se non altro la possibilità che la proposta alternativa alla relazione del presidente Melilli preannunziata dal gruppo di Fratelli d'Italia possa essere adeguatamente discussa e posta in votazione, anche al fine di meglio valutare la bontà delle singole linee di intervento in essa contenute, tenuto conto che sussistono ancora i tempi tecnici per apportare modifiche migliorative al documento in esame, sulla base di uno spirito costruttivo che restituisca al Parlamento quel prestigio che nel corso dei mesi passati sembra essergli stato negato.

  Claudio BORGHI (LEGA) ammette di non aver forse pienamente compreso quanto affermato in precedenza dalla sottosegretaria Castelli, ma prende sostanzialmente atto del fatto che, come dalla stessa suggerito, ci troviamo ancora in una fase decisionale del tutto preliminare e dunque fluida, e ciò, da un lato, a dispetto della retorica propagandistica tipica del precedente Governo Conte, che aveva più volte millantato l'immediata disponibilità delle ingenti somme previste dal PNRR, dall'altro, a conferma di un atteggiamento troppo incerto ed ambiguo da parte delle istituzioni europee, tanto nella gestione delle risorse destinate al finanziamento del Piano quanto in quella della campagna vaccinale. Con Pag. 49specifico riferimento al tema del reperimento delle fonti di finanziamento dei progetti che saranno contenuti nel PNRR nazionale, ribadendo in toto le perplessità già esposte nel suo precedente intervento, ritiene tuttavia inaccettabile che su tale dirimente questione sia sinora mancata una deliberazione esplicita da parte delle Camere, evidenziando come tale passaggio assuma carattere imprescindibile anche alla luce del fatto, ad esempio, che altri Stati membri, quali la Spagna, il Portogallo e la Grecia, hanno invece deciso di non ricorrere ai prestiti previsti dal Dispositivo europeo per la ripresa e la resilienza. In altri termini, reputa indispensabile che una valutazione in merito alla convenienza economica del ricorso alle forme di indebitamento consentite dal predetto Dispositivo europeo costituisca oggetto di una discussione approfondita da parte, se non del Parlamento, che sembra aver abdicato a tale delicato compito, perlomeno da parte del Governo. Ribadisce infatti che su una questione di tale portata eccezionale, quale è quella del ricorso del nostro Paese all'utilizzo di una così ingente mole di prestiti stabiliti a livello europeo, il Parlamento non ha mai avuto modo di esprimersi con un voto esplicito e che pertanto, ove non fosse realmente in grado di farlo, il Governo dovrà necessariamente assumere una posizione al riguardo.

  Ylenja LUCASELLI (FDI) insiste sulla necessità di includere, nell'ulteriore nuovo schema di relazione presentato dal presidente Melilli, una delle proposte avanzate dal gruppo di Fratelli d'Italia, nel senso di prevedere l'attivo coinvolgimento del Parlamento nell'esame non solo della stesura definitiva del PNRR ma anche dei progetti facenti parte della successiva fase di esecuzione del Piano stesso, in linea peraltro con quanto sembrava poc'anzi suggerire la stessa sottosegretaria Castelli nel corso del suo precedente intervento. Nel ribadire tale richiesta, non comprende pertanto la ragione di eventuali motivi ostativi al suo recepimento, tanto più in virtù delle richiamate valutazioni di ordine politico di cui sarebbe stata oggetto la proposta medesima in fase di sua iniziale esclusione dallo schema di relazione.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI, nel replicare all'onorevole Lucaselli, precisa quanto da lei stesso detto in precedenza cioè che è in corso un'interlocuzione tra i gruppi per inserire all'interno della risoluzione che sarà votata dall'Assemblea, piuttosto che nella relazione della Commissione Bilancio, l'impegno del Governo a coinvolgere il Parlamento nelle fasi successive di approvazione del Piano.

  Raffaele TRANO (MISTO-L'A.C'È), nel ricordare che la proposta di relazione afferma che «si ribadisce l'esigenza di un successivo passaggio parlamentare sulla versione definitiva del Piano», chiede se non sia più opportuno affermare in modo più assertivo che la versione definitiva del Piano dovrà essere oggetto di un ulteriore passaggio parlamentare in modo che si possa affermare con certezza che si terrà tale discussione finale. Quindi, nel condividere l'opinione del collega Claudio Borghi sulla necessità di scegliere le fonti di finanziamento più convenienti, osserva che, sul tema, la proposta di relazione afferma esclusivamente che il criterio da utilizzare è il costo inferiore ossia l'interesse più basso. Aggiunge inoltre che l'Italia è uno dei pochi Paesi europei che ha deciso di utilizzare nell'ambito del RRF i loans, mentre i Piani degli altri Paesi prevedono l'utilizzo solamente dei grants, attingendo in aggiunta non ai prestiti europei bensì a risorse proprie reperite sul mercato finanziario. Conclude pertanto con la richiesta che sia posta in votazione l'osservazione dell'onorevole Claudio Borghi sulla necessità di valutare le fonti di finanziamento alternative. Infine chiede se via sia la certezza che le risorse stanziate siano adeguate alle riforme che ci si propone di attuare su fisco, pubblica amministrazione e giustizia.

  Fabio MELILLI, presidente e relatore, in risposta all'onorevole Trano, chiarisce che l'espressione utilizzata nella proposta di relazione «si ribadisce l'esigenza» è giustificata dal fatto che tale esigenza era stata Pag. 50già affermata in precedenza anche nella relazione per l'Assemblea approvata dalla Commissione bilancio lo scorso 12 ottobre. Si augura quindi che il Governo tenga conto di tale rilevante indirizzo della Camera.
  In riferimento al tema delle fonti di finanziamento, sottolinea che da parte sua non vi è una posizione pregiudiziale, ma che il ricorso all'indebitamento europeo era previsto nelle linee programmatiche di Governo illustrate dal Presidente del Consiglio Draghi e approvate con la votazione di fiducia e, ancor prima, era contenuto nel Documento di economia e finanza 2020. Infine rileva che vi sarebbe un'evidente contraddizione tra la presentazione alla Commissione europea di un Piano per un importo di ben 209 miliardi e, nello stesso tempo, la mancata richiesta di tali fonti di finanziamento.

  Stefano FASSINA (LEU), nel sottolineare la rilevanza del Piano, afferma di associarsi alla richiesta dell'onorevole Claudio Borghi ma precisa che la questione delle fonti di finanziamento non riguarda soltanto la valutazione comparativa dei tassi di interesse. L'aspetto più rilevante del tema è l'applicazione delle condizionalità previste dal finanziamento europeo che costituisce una questione politica sulla quale vi sono posizioni divergenti anche nella maggioranza tra chi ritiene le condizionalità apprezzabili in ogni caso e chi invece esprime al riguardo perplessità. Ritiene peraltro che tale tematica possa essere utilmente affrontata in occasione della discussione del prossimo DEF, con il coinvolgimento dei presidenti di gruppo dell'Assemblea, in modo da non ritenere scontato che le condizionalità imposte dai programmi di finanziamento europeo siano in ogni caso condivisibili.

  Fabio MELILLI, presidente e relatore, comunica che il gruppo di Fratelli d'Italia ha predisposto uno schema alternativo di relazione, che è in distribuzione (vedi allegato 2).

  Maurizio LUPI (M-NCI-USEI-R-AC), nel ricordare che la componente politica Noi con l'Italia-USEI ha presentato le proprie osservazioni sulle singole Missioni del Piano all'interno del contributo del gruppo Misto, osserva anzitutto che solo parte di esse sono state considerate nella proposta di relazione. Quindi, nel ricordare che il Governo Draghi ha lasciato che il Parlamento lavorasse sul Piano presentato dal precedente Governo, come affermato anche dal Ministro dell'economia e delle finanze nel corso della sua audizione, nella quale peraltro questi si è riservato di modificarlo e integrarlo su alcuni punti, osserva che il Piano è carente perché ispirato alla logica del pauperismo anziché del rilancio e pare attingere anche a vecchi progetti contenuti nei cassetti dei Ministeri. In particolare evidenzia la mancanza di una visione complessiva dell'Italia del futuro e la mancata individuazione dei soggetti attuatori del Piano soprattutto sui temi fondamentali delle infrastrutture e della digitalizzazione. Nel ricordare i più importanti piani predisposti e attuati per lo sviluppo del Paese, come il Piano Marshall, il Piano Fanfani per la casa e il Piano per il Sud, ricorda che la preoccupazione più importante ai fini della loro realizzazione fu quella di individuare un soggetto attuatore come l'INA o la Cassa per il Mezzogiorno. Nel ritenere utile aver recepito i pareri delle Commissioni di settore, considera tuttavia necessario valutare attentamente tutte le proposte dei gruppi ai fini del loro recepimento nella proposta di relazione.
  Passando ad illustrare le osservazioni presentate dal proprio gruppo, evidenzia che la questione più rilevante è la necessità di rilanciare le imprese con finanziamenti a medio-lungo termine e non solo con erogazioni limitate a fondo perduto, come è accaduto con i decreti-legge sin qui approvati. In particolare rileva l'urgenza di concedere alle imprese del settore turistico, tra quelle più colpite dall'impatto della pandemia, finanziamenti trentennali per poter disporre della liquidità necessaria a risollevarsi dalla crisi. Rileva, inoltre, la necessità di ampliare la platea dei destinatari del superbonus del 110 per cento per la riqualificazione energetica e antisismica degli edifici. Per quanto riguarda la Missione Pag. 513, Infrastrutture per una mobilità sostenibile, sottolinea che manca l'interdipendenza funzionale tra reti e logistica. Ritiene quindi che il Governo dovrebbe correggere e integrare il Piano al fine di inserire gli anelli mancanti descritti.
  Evidenzia quindi la necessità di prestare attenzione alla questione delle nuove povertà emergenti, sanitaria, educativa ed economica, e al ruolo del Terzo settore e dei corpi intermedi allo scopo di attivare una collaborazione tra settore pubblico e settore privato.
  Infine esprime l'auspicio che il Governo recepisca le indicazioni del Parlamento nell'ambito di un quadro quanto più possibile organico e integrato al fine di consentire al nostro Paese di cogliere questa irripetibile opportunità di sviluppo.

  Claudio BORGHI (LEGA), nel contestare quanto affermato dal presidente Melilli sulle dichiarazioni programmatiche del Presidente del Consiglio Draghi in occasione della richiesta di fiducia al nuovo Governo, vale a dire che già in quell'occasione fosse stato previsto di ricorrere ai prestiti europei, cita testualmente il testo nella parte in cui il Presidente del Consiglio affermava che la quota di prestiti aggiuntivi avrebbe dovuto essere modulata rispetto agli obiettivi di finanza pubblica.

  Stefano FASSINA (LEU), nel ringraziare gli uffici per il lavoro di sistematizzazione svolto sia sui pareri delle Commissioni di settore sia sulle proposte dei gruppi, osserva che si è arrivati al dibattito conclusivo in modo accidentato a causa della crisi di Governo che ha complicato la discussione sul Piano, ma sottolinea comunque l'importanza delle osservazioni contenute nella relazione della Commissione bilancio in vista dell'esame che l'Assemblea svolgerà domani, in particolare per gli aspetti che riguardano il depauperamento delle pubbliche amministrazioni. Nel constatare il repentino cambio di impostazione riguardo alla programmazione economica rifiutata nei dibattiti politici fino a poco tempo fa, evidenzia l'esigenza di innalzare la qualità e quantità del personale impiegato dai comuni soprattutto nel Mezzogiorno. Mette in guardia sulla eventualità che il divario tra le zone del Paese aumenti a causa della carenza nel Sud di profili professionali adeguati alla realizzazione dei progetti recati dal Piano.
  Fa presente che si è arrivati alla discussione del Piano senza definire in via preliminare i livelli essenziali delle prestazioni (LEP) che, in base ad una decisione prettamente politica, fissano standard di prestazioni che devono essere garantite sull'intero territorio. Ricorda che anche la Ministra per il Sud e la coesione territoriale Carfagna ha concordato sulla necessità di inserire i LEP nelle riforme del Piano e sottolinea che, se ciò fosse fatto, non sarebbe necessario stabilire una quota di finanziamento per ciascun territorio. In assenza dei LEP il Piano suggerisce di far riferimento ai parametri della popolazione, del PIL pro capite e del tasso di disoccupazione che sono comunque indicatori utili anche per la definizione dei LEP. Ricorda che dall'allocazione delle risorse dipende l'efficacia delle misure di contrasto alla povertà.
  Rileva, poi, come sia fondamentale garantire la coerenza degli interventi in conto capitale con i profili di finanza pubblica. Al riguardo, segnala quanto è importante che vi sia una valutazione attenta affinché i quadri finanziari siano coerenti con gli investimenti che si intendono realizzare. Concludendo, replicando agli onorevoli Trancassini e Lucaselli, ritiene che sia prioritario per i parlamentari di ogni gruppo assicurare la centralità del Parlamento in tutti i passaggi successivi relativi alla definizione e all'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), nell'illustrare lo schema alternativo di relazione presentato dal gruppo di Fratelli d'Italia, evidenzia che esso non ha fini ostruzionistici ma ha l'obiettivo di proporre un migliore utilizzo delle risorse del Next Generation EU destinate al nostro Paese e di integrare con una serie di contenuti, a suo avviso, prioritari la proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza, il quale, a dire del Governo e della maggioranza, ha l'ambizione Pag. 52 di rivedere nel suo complesso il «Sistema Italia». A tal fine crede che occorra definire linee chiare e concrete, che rispondano alle esigenze dei cittadini italiani. In proposito, segnala la sostanziale indefinitezza della governance istituzionale del Piano e della sua attuazione e la completa esautorazione del Parlamento rispetto all'approvazione del documento finale del Piano e ai successivi monitoraggi prescritti dall'Unione europea. Al riguardo, evidenzia che il gruppo di Fratelli d'Italia chiede al Governo un preciso impegno per un passaggio in Parlamento del Piano definitivo prima che sia trasmesso all'Unione europea e anche in merito alla possibilità di esaminare in sede parlamentare il Piano nei suoi stati di attuazione.
  Inoltre, crede che un'altra grave criticità sia rappresentata dal fatto che non viene definita la governance operativa del Piano, con particolare riferimento alle attività amministrative attraverso cui sarà resa possibile l'attuazione del medesimo Piano. Ritiene che questo rappresenti un tema centrale, anche in considerazione delle lungaggini burocratiche che nel nostro Paese rappresentano da sempre un freno agli investimenti.
  Quanto al settore della giustizia, ricorda che, durante la sua audizione, la Ministra Cartabia ha descritto le linee programmatiche su cui intende riformare il sistema della giustizia. Reputa, tuttavia, che si tratti di interventi a macchia di leopardo, che avranno un beneficio solo marginale. A suo avviso, invece, occorre dare nuovo slancio alla riforma della giustizia partendo da due ambiti: uno formale, che riguarda le procedure, e uno sostanziale, che riguarda i luoghi in cui la giustizia è amministrata. Sottolinea, in proposito, che le condizioni edilizie dei tribunali e delle carceri richiedono un intervento immediato. Allo stesso modo, crede sia prioritario implementare gli impianti di tecnologia e sicurezza nelle carceri, in modo da migliorare le condizioni di lavoro di chi presta il proprio servizio in questi luoghi. Ritiene, poi, che sia prioritario procedere alla riforma della magistratura onoraria. In proposito, alla luce della recentissima sentenza della Corte costituzionale e dell'orientamento della Corte di giustizia europea, ritiene che non si possa ulteriormente tergiversare nel riformare la magistratura onoraria che con le sue 4.888 unità in servizio, lungi da svolgere funzioni ausiliarie e marginali, ha garantito per decenni il funzionamento della macchina giudiziaria.
  Sottolinea, inoltre, come meriti particolare attenzione il settore del Made in Italy, che rappresenta un valore aggiunto del nostro Paese rispetto al resto del mondo. In proposito, ricorda come la pandemia ha influito negativamente sulle attività che producono Made in Italy, che andrebbero aiutate a inserirsi nei nuovi processi economici e a difendersi dal fenomeno dell'italian sounding.
  Per quanto riguarda il Mezzogiorno, ricorda come tutti i soggetti auditi abbiano posto l'accento sulla necessità di rilanciare il Sud Italia, ma al contempo rileva come vi sia confusione rispetto alla modalità con cui verranno utilizzate le risorse destinate al Sud dalla proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza. In proposito, richiama le diverse esigenze che il Meridione ha rispetto al resto del territorio nazionale in termini di disoccupazione giovanile, immigrazione e infrastrutture.
  Con riferimento, in particolare, alle proposte avanzate dal gruppo Fratelli d'Italia sulla componente 1, Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA, della Missione 1 del PNRR, segnala, tra le altre, la necessità di assicurare priorità al completamento della digitalizzazione delle procedure di gara per l'affidamento di contratti pubblici, anche in un'ottica di necessaria velocizzazione delle procedure, volta a consentire un pieno e tempestivo utilizzo delle risorse destinate al PNRR. In secondo luogo, richiama la necessità di potenziare il comparto della pubblica sicurezza prevedendo un incremento della dotazione finanziaria specifico per agevolare il lavoro delle forze dell'ordine attraverso l'adeguamento delle risorse di personale e delle dotazioni strumentali e tecnologiche. In terzo luogo, evidenzia l'indifferibile urgenza di prevedere l'allocazione di risorse specifiche ed investimenti per la realizzazione di reti veloci Pag. 53ed ultraveloci, in particolare nelle aree interne e rurali, ivi incluse le aree montane relative ai piccoli comuni, aspetto solo marginalmente trattato dal PNRR in esame e che viceversa consentirebbe, qualora risolto, di superare i notevoli ritardi tuttora esistenti nella coesione e nella connessione tra le diverse zone del Paese, come ampiamente dimostrato dalla vicenda della didattica a distanza sperimentata in tempo di pandemia. Osserva quindi che anche in relazione alla componente 2, Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo, della Missione 1 del PNRR, tema cruciale per le possibilità di concreto sviluppo del nostro Paese, tante sono state le proposte formulate dal suo gruppo, sostanzialmente trascurate dalla proposta di relazione presentata dal presidente Melilli. Tra di esse richiama, in particolare, la riduzione dei costi di produzione e distribuzione, gli interventi per favorire l'innovazione e il ricambio generazionale, il sostegno alla rete di distribuzione, nonché gli investimenti nello sviluppo di sistemi e software di raccolta, elaborazione e analisi dei dati finalizzati alla personalizzazione dell'offerta editoriale disponibile all'utente tramite internet.

  Fabio MELILLI, presidente, invita l'onorevole Lucaselli a concludere, essendo trascorso il termine di trenta minuti previsto per gli interventi nell'ambito di una discussione. Con l'occasione, preannunzia che, alla ripresa dei lavori della Commissione programmati per le ore 14 della giornata odierna, essa procederà direttamente alle dichiarazioni di voto sul conferimento del mandato al relatore, considerando pertanto concluso l'esame preliminare, secondo tempistiche che potranno eventualmente essere concordate, all'occorrenza, in un apposito Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, da convocare ad hoc.

  Lucia ALBANO (FDI), ricollegandosi all'esposizione delle proposte formulate dal gruppo di Fratelli d'Italia avviata dalla collega Lucaselli, sempre con riferimento alla componente 1, Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA, della Missione 1 del PNRR, segnala la necessità di una riforma organica della giustizia tributaria, che preveda l'introduzione di giudici professionisti, da reclutare tramite pubblico concorso e da impegnare a tempo pieno nell'esercizio delle funzioni, nell'ottica di un miglioramento della qualità delle pronunce rese, dal momento che, secondo i dati disponibili, circa il 50 per cento delle sentenze di appello vengono annullate in Corte di cassazione per difetto di motivazione, nonché in quella di una complessiva riduzione del contenzioso. In tale quadro, si colloca altresì la necessità di semplificare e razionalizzare le troppe norme tributarie, spesso contraddistinte da un eccesso di incertezza interpretativa che si riflette negativamente anche sul rapporto tra fisco e contribuente, ferma restando la necessità di prevedere una specifica disciplina transitoria e con l'obiettivo di pervenire a un unico codice tributario. Occorre a suo avviso, inoltre, procedere ad una riorganizzazione complessiva della struttura amministrativa finanziaria, allo scopo di rendere più capillari i processi di digitalizzazione, anche in funzione di un più efficace contrasto all'evasione fiscale, ed implementare la formazione del personale in essa impiegato. Richiama altresì la necessità di una revisione di alcune disposizioni normative che creano un eccessivo sbilanciamento a favore dell'amministrazione finanziaria nell'ambito del procedimento tributario, quali l'immediata esecutività degli accertamenti o la competenza dell'Agenzia delle entrate sulle istanze di reclamo-mediazione presentate dai contribuenti. Tra le altre proposte del gruppo di Fratelli d'Italia, segnala inoltre l'opportunità di pervenire alla cosiddetta unicità impositiva, volta a valorizzare ai fini fiscali il nucleo familiare anziché il singolo individuo, nella prospettiva di giungere eventualmente a soluzioni assimilabili al quoziente familiare e nella prospettiva di contrastare il preoccupante calo demografico registrato dal nostro Paese.
  Con riferimento, invece, alla componente 1, Potenziamento delle competenze e diritto allo studio, della Missione 4 del PNRR, ritiene che il tema relativo ai giovani, Pag. 54 per quanto asserito quale elemento trasversale delle iniziative dallo stesso PNRR, sia stato sostanzialmente trascurato, essendo le misure previste inefficaci e le risorse allocate insufficienti, al pari di quello concernente la cosiddetta imprenditorialità giovanile, tutto ciò a suo avviso riflettendo un'allarmante miopia da parte del Governo.

  Fabio MELILLI, presidente, secondo quanto convenuto, dichiara concluso l'esame preliminare del documento e rinvia il seguito dell'esame alla seduta già convocata alle ore 14 della giornata odierna.

  La seduta termina alle 13.15.

SEDE REFERENTE

  Martedì 30 marzo 2021. — Presidenza del presidente Fabio MELILLI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Laura Castelli.

  La seduta comincia alle 14.05.

Proposta di Piano Nazionale di ripresa e resilienza.
Doc. XXVII, n. 18.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella odierna seduta antimeridiana.

  Fabio MELILLI, presidente e relatore, comunica che nella presente seduta si passerà alle dichiarazioni di voto in vista della deliberazione sul conferimento del mandato al relatore. Considerato che la Commissione deve poi riunirsi anche in sede consultiva, propone di suddividere quindi il tempo a disposizione, pari a circa un'ora e mezza, in modo paritario tra la maggioranza e l'opposizione per concludere i lavori nei tempi programmati.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), nel far presente che ritiene inaccettabile il doppio contingentamento dei tempi, chiede di anticipare la discussione in sede consultiva e di rinviare la sede referente che eventualmente potrà proseguire dopo la conclusione della seduta dell'Assemblea. Chiede, inoltre, se lo schema alternativo di relazione presentato da Fratelli d'Italia sarà posto in votazione e come saranno suddivisi i quarantacinque minuti assegnati ai gruppi di opposizione.

  Fabio MELILLI, presidente e relatore, pur comprendendo le ragioni della richiesta dell'onorevole Trancassini, fa presente che la sede consultiva è stata convocata per le ore 15.15, quindi non è possibile adesso cambiare la programmazione dei lavori. Per quanto riguarda la suddivisione del tempo assegnato alle opposizioni, chiede di contenere gli interventi entro i quindici minuti, in modo da consentire a tutti i presenti di poter intervenire. Rispetto al metodo di votazione, fa presente che sarà messo in votazione il conferimento del mandato al relatore a riferire favorevolmente all'Assemblea conformemente ai contenuti dell'ulteriore nuovo schema di relazione presentato nella odierna seduta antimeridiana e che, in caso di deliberazione favorevole, lo schema alternativo di relazione dovrà intendersi presentato in Assemblea come relazione di minoranza.

  Ylenja LUCASELLI (FDI) evidenzia che la procedura sin qui svolta non è contemplata dal Regolamento della Camera né dalla prassi. Poiché comunque il Regolamento disciplina metodi diversi di votazione delle mozioni e delle risoluzioni, chiede di votare la relazione di maggioranza per parti separate.

  Fabio MELILLI, presidente e relatore, in replica all'onorevole Lucaselli, precisa che oggetto della deliberazione è il mandato al relatore a riferire all'Assemblea conformemente ai contenuti della citata relazione e quindi non è possibile una votazione per parti separate.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), nell'associarsi all'osservazione dell'onorevole Lucaselli, rileva che, se il precedente della procedura Pag. 55 seguita per l'esame del Piano è unicamente l'esame delle Linee guida, non è possibile parlare di prassi che presuppone una pluralità di precedenti, senza considerare inoltre che la prassi ha valore residuale in mancanza di disposizioni regolamentari. Osserva che l'Ufficio di presidenza ha organizzato i lavori della Commissione per decidere in modo arbitrario l'oggetto della votazione e arrivare alla stessa nel tempo più veloce possibile, operando un'evidente forzatura. Ragionando per assurdo, evidenzia che se la proposta dello stesso iter procedurale fosse stata avanzata dall'opposizione, sarebbe stata bollata come assurda. Infine, poiché il Parlamento deve garantire il rispetto delle procedure parlamentari, insiste perché le proposte del suo gruppo siano poste in votazione. Afferma quindi che gli sembrerebbe più ragionevole se la maggioranza riconoscesse di aver scelto la procedura in atto perché maggioranza e opposizione al momento della presentazione del Piano erano forze pressoché paritarie e si intendeva in tal modo evitare discussioni ostruzionistiche, mentre, in questo momento in cui l'opposizione è costituita da un solo gruppo, tale procedura risulta essere meno rispettosa del principio della tutela delle minoranze, a cui sono ispirati il Regolamento e le prassi parlamentari.

  Fabio MELILLI, presidente e relatore, in risposta all'onorevole Trancassini, concorda sul fatto che i diritti delle opposizioni sono sacrosanti ma afferma che comunque la Commissione deve giungere alla valutazione conclusiva sulla proposta di Piano presentata dal Governo attraverso la deliberazione del conferimento del mandato a riferire all'Assemblea sulla proposta medesima, conformemente ai contenuti dell'ulteriore nuovo schema di relazione presentato questa mattina, ribadendo che, in caso di deliberazione favorevole, lo schema alternativo di relazione presentato dal Gruppo Fratelli d'Italia dovrà intendersi presentato in Assemblea come relazione di minoranza.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) fa notare al presidente Melilli che la maggioranza ha fatto slittare la data e l'ora della discussione, ritardando l'esame del Piano, perché doveva concludere il confronto al suo interno. Eccepisce che il rifiuto di dare spazio alle proposte dell'opposizione deriva probabilmente dal fatto che la maggioranza teme che si riapra in tal modo anche il dibattito al suo interno. Ricorda che l'opposizione aveva chiesto soltanto di votare qualcuna delle proposte presentate ma che forse si è temuto che si realizzasse su esse una convergenza con qualche forza politica di maggioranza, ad esempio al fine di riequilibrare il rapporto tra gli stanziamenti nel settore della cultura e del turismo.

  Raffaele TRANO (MISTO-L'A.C'È) anzitutto chiede di nuovo al presidente quale sarà l'oggetto della votazione e su cosa la Commissione sarà chiamata ad esprimersi. Pur riconoscendo che nell'ulteriore nuovo schema di relazione sono state accolte molte proposte presentate dai gruppi, afferma che permangono dubbi e perplessità già avanzate in sede iniziale e, rispetto ai quali, non sono stati fatti passi in avanti. Ritiene che il testo del Piano non sia conforme ai principi di redazione contenuti nel regolamento (UE) 2021/241, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza, e giudica inoltre la capacità di incidenza del Piano molto blanda.
  Nell'analizzare alcuni aspetti negativi di esso, evidenzia che non vi è alcuna indicazione sulla governance ossia su chi siano i soggetti attuatori. Per quanto concerne le fonti di finanziamento, oggetto del dibattito svoltosi nel corso della mattina, evidenzia che non è ancora chiaro se si possa procedere all'autofinanziamento e all'emissione di BTP, nonostante sia noto che siamo l'unico Paese ad accedere ai finanziamenti europei, cosiddetti loans. Ricorda che qualcuno, intervenendo nel dibattito, ha affermato che il Presidente del Consiglio Draghi avrebbe fatto riferimento a tale possibilità, ma ritiene che non sia individuabile una chiara indicazione in tal senso. Rispetto, infine, all'attuazione delle riforme annunciate nel Piano, chiede se il Governo Draghi sarà in grado di attuarle. Fa presente, inoltre, che l'Ufficio parlamentare di bilancio, Pag. 56sulla base delle previsioni econometriche da esso svolte, ha definito il Piano carente e non in grado di raggiungere l'obiettivo di crescita. Nel ringraziare comunque il relatore per il lavoro svolto, conclude affermando di aver sottolineato soltanto alcune perplessità e dichiara il suo voto contrario.

  Massimo BITONCI (LEGA) anzitutto porge un ringraziamento al presidente e agli uffici per l'importante lavoro di sintesi e stesura organica di tutti i pareri delle Commissioni, che ha grandemente facilitato il lavoro dei componenti della Commissione. Nel preannunziare il voto favorevole del suo gruppo, osserva che soltanto alcune proposte sono state inserite nella relazione. Le Commissioni di merito hanno avuto modo di valutare il Piano nei tempi adeguati svolgendo un lavoro puntuale e dettagliato. Nel dichiarare di essere parzialmente soddisfatto, fa notare che il Piano nasce già superato e che il Governo sta lavorando su un Piano diverso che ricalca le direttrici di quello in esame; afferma che si potrebbe dire che sinora è stata delineata la cornice che è necessario tuttavia riempire con il Piano definitivo. Nel sottolineare che sono previste risorse ingenti che aggraveranno un debito già vicino al 160 per cento del PIL, si sofferma in particolare sulla necessità di indirizzare le risorse in favore delle realtà economiche che sono state costrette a chiudere. Riconosce l'importanza di aver inserito nella relazione il riferimento alla mancanza di strumenti di sostegno in favore dell'occupazione giovanile e femminile, ricordando i dati aggiornati sull'occupazione: 44 mila occupati in più tra gli uomini ma 77 mila occupati in meno tra le donne.
  Rileva, inoltre, come debba essere affrontato in maniera più incisiva il tema della capacità di spesa, anche rivedendo l'attuale struttura dei Ministeri, che permette di portare a compimento solo una parte degli investimenti che si intendono realizzare.
  Concludendo, in considerazione del momento storico, auspica che le forze politiche possano lavorare insieme per attuare le riforme che il nostro Paese aspetta da troppo tempo, come la riforma del contenzioso tributario e la riforma del processo civile e del processo penale. Crede, inoltre, che sia prioritario procedere a una riforma del sistema della riscossione, che si concentri sui debiti maggiormente escutibili.
  Nel ribadire il voto favorevole del suo gruppo, auspica che nel predisporre le riforme necessarie per il rilancio del nostro Paese sia dato risalto alla centralità del Parlamento e al lavoro e alla professionalità dei parlamentari e delle altre figure che operano all'interno delle Camere.

  Mauro DEL BARBA (IV), nel preannunciare il voto favorevole del suo gruppo, si associa ai ringraziamenti rivolti al relatore e agli uffici per il pregevole e delicato lavoro di sintesi dei pareri espressi dalle Commissioni di merito e delle osservazioni dei gruppi parlamentari, che è scaturito nella proposta di relazione che la Commissione si accinge a votare. Segnala che, rispetto alla proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza presentata dal precedente Governo, si definisce una distribuzione delle risorse avente una struttura più adeguata e un elenco di priorità cui dare attuazione, tra cui quelle relative ai giovani e alle donne. Auspica, poi, che anche nei passaggi successivi di predisposizione e di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza sia mantenuta la centralità del confronto tra Governo e Parlamento. Condivide, infine, la necessità di non precludere strumenti di finanziamento degli interventi alternativi e più convenienti rispetto a quelli predisposti con il Next Generation EU, come, ad esempio, il MES sanitario.

  Teresa MANZO (M5S), nell'associarsi ai ringraziamenti al relatore e agli uffici per il lavoro svolto, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo.

  Stefano FASSINA (LEU), nell'associarsi ai ringraziamenti al relatore e agli uffici per il lavoro svolto, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), nell'associarsi ai ringraziamenti al relatore e agli Pag. 57uffici per il lavoro svolto, non può esimersi dal sottolineare un'anomalia preoccupante nel modo in cui si è proceduto ad esaminare la proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza. Evidenzia, infatti, che in un momento fondamentale per il futuro del Paese il Parlamento è stato espropriato della sua competenza. In proposito, ritiene che la maggioranza sbagli a credere che l'interlocutore naturale della Commissione europea sia il Governo, mentre, invece, a suo avviso, è l'intera nazione. Al riguardo, ritiene che riforme necessarie come quella della giustizia e della pubblica amministrazione debbano vedere come attore principale non il Governo, ma il Parlamento, che non può limitare il suo ruolo all'approvazione di una legge di delega. Allo stesso modo, crede che sia necessario garantire il ruolo prioritario del Parlamento anche nella fase di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e nella fase di realizzazione delle opere, anche per quanto riguarda, ad esempio, l'applicazione delle norme del codice degli appalti. In proposito, ritiene che già nella fase attuale la Commissione avrebbe dovuto indicare le misure concrete con cui si intendono attuare i progetti contenuti nel Piano. Tuttavia, ritiene che il lavoro della Commissione sulla proposta di Piano rappresenti un mero esercizio di stile, poiché sospetta che tale proposta sia già superata, come confermato dall'intervento dell'onorevole Bitonci. D'altra parte, ricorda che il Ministro Franco ha dichiarato in audizione che buona parte del suo staff si sta occupando della definizione del Piano, il che, a suo avviso, dimostra che il Governo attuale ha intenzione di modificare le previsioni contenute nel documento oggi all'esame della Commissione.
  Segnala, quindi, che il gruppo di Fratelli d'Italia ha posto questioni di merito puntuali e precise, ma anche temi più generali volti a evidenziare il fatto che l'Italia si potrà riprendere dalla grave crisi economica provocata dalla pandemia solo se investirà sulle sue eccellenze. Al riguardo, ricorda che nella proposta di Piano le risorse destinate al turismo e alla cultura rientrano nella stessa componente, ma che maggiore enfasi è sicuramente rivolta al comparto della cultura. In proposito, ritiene che, data la rilevanza economica e strategica che il turismo ha per il nostro Paese, non sia condivisibile destinare ad esso solo una piccola parte degli 8 miliardi di euro stanziati per la componente «Turismo e cultura 4.0» della missione «Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura». Allo stesso modo, ritiene che non sono destinate sufficienti risorse al comparto agricolo, che, a fronte degli investimenti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, vedrà diminuire cospicuamente i contributi europei, allo sviluppo delle aree interne, alla ricostruzione dei territori colpiti dal sisma e al sostegno della natalità.
  Per quanto riguarda il tema di Roma Capitale, ricorda che con un recente ordine del giorno il Parlamento aveva impegnato il Governo a concedere maggiori risorse finanziare a Roma Capitale in occasione del primo provvedimento utile. Ricorda che durante la sua audizione anche il Sindaco di Roma aveva rimarcato come la gestione della Capitale non può realizzarsi con le stesse risorse assegnate a qualsiasi altro comune d'Italia. In proposito, sospetta che il passaggio vago relativo alla necessità di assicurare a Roma Capitale le risorse adeguate contenuto nella proposta di relazione del relatore sia dovuto al fatto che tale tema è profondamente divisivo all'interno della maggioranza, ma a suo avviso ciò rappresenta un tradimento nei confronti della Capitale d'Italia.
  Concludendo, crede che la proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza manchi di una visione rivolta al futuro del Paese. In proposito evidenzia che se il Presidente del Consiglio e il Ministro dell'economia e delle finanze riusciranno a dare tale visione al Piano sarà un bene per il Paese, ma non per la democrazia poiché sarà il solo Governo a decidere come spendere i 209 miliardi di euro previsti dal Next Generation EU senza che il Parlamento possa dare il suo contributo. Tutto ciò premesso, preannuncia il voto contrario del suo gruppo.

  Andrea MANDELLI (FI), associandosi ai ringraziamenti rivolti dai colleghi al relatore Pag. 58 e agli uffici e preannunciando il voto favorevole del suo gruppo, evidenzia che chiaramente Forza Italia avrebbe preferito vedere accolte tutte le proposte di integrazione presentate. Tuttavia, richiamando il ruolo di pungolo e di stimolo che il suo gruppo continuerà ad esercitare all'interno della maggioranza in un'ottica collaborativa, esprime un giudizio complessivamente favorevole sul documento all'esame della Commissione.

  Ylenja LUCASELLI (FDI) rileva preliminarmente che formalmente è stato stravolto ogni principio regolamentare rispetto a procedure che sono poste a garanzia del dibattito democratico. Segnala, infatti, che le proposte dei gruppi non sono state discusse approfonditamente come avviene per i provvedimenti assegnati alla Commissione in sede referente.
  Fa presente, inoltre, che nel corso dell'attività conoscitiva preliminare all'esame del documento è emersa l'inconsistenza della proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza presentata dal Governo precedente. In proposito, rileva che tale inconsistenza non è stata sanata neanche dal lavoro della Commissione bilancio, che si è limitata a riassumere il lavoro delle Commissioni di merito e che concluderà il proprio lavoro conferendo il mandato al relatore a riferire favorevolmente all'Assemblea senza che sia stato svolto un serio dibattito sulle proposte di integrazione presentate dai gruppi parlamentari.
  Avverte che le considerazioni critiche dianzi svolte appaiono ancor più avvalorate dal fatto che l'insediamento del Governo Draghi non ha rappresentato alcuna discontinuità rispetto alle modalità di azione del precedente Esecutivo, circostanza questa tanto più discutibile se solo si pone mente al fatto che la nascita dell'attuale Governo è stata resa possibile in modo determinante anche alla luce delle profonde perplessità manifestate da una specifica formazione politica della precedente e della attuale maggioranza parlamentare in merito proprie alle modalità di predisposizione della proposta nazionale del PNRR da trasmettere all'Unione europea, poco rispettose del pieno coinvolgimento delle Camere. Ritiene inoltre che la grave situazione economico-sociale causata dalla pandemia avrebbe piuttosto richiesto l'individuazione di risposte adeguate ai molteplici problemi in campo, previa l'interlocuzione con i diversi soggetti istituzionali operanti nel nostro Paese. Osserva altresì che il documento in esame denota una sostanziale ingenuità nella maniera in cui vengono affrontate numerose fondamentali tematiche, riducendosi più che altro ad un Piano privo di indicazioni concrete e che verosimilmente si tradurrà in una sorta di libro dei sogni. Richiama, altresì, l'attenzione sulla mancata previsione al suo interno di una coerente prospettiva di riforma della giustizia, sacrificandone la soluzione ad un approccio prevalentemente ideologico che si riflette in danno di cittadini, imprese ed operatori del settore stesso. Colpevolmente trascurato risulta altresì l'intero comparto del turismo, destinatario nel PNRR di soli circa 2,5 miliardi di euro, mentre necessiterebbe di una visione strategica e ovviamente di una adeguata allocazione di risorse finanziarie. In conclusione, nel dichiarare il proprio voto contrario, rammenta altresì che la Corte costituzionale tedesca ha di recente sospeso la ratifica del Recovery Fund da parte della Germania, ulteriore segnale allarmante circa il rischio che anche il progetto elaborato dal Governo italiano possa nei fatti non trovare mai compiuta realizzazione.

  Marco RIZZONE (Misto-CD), nel contestare la valutazione della deputata Lucaselli circa il carattere non compiuto ed esaustivo del lavoro svolto sul documento in esame da parte della Commissione bilancio, sottolinea come quest'ultima, al pari delle altre Commissioni coinvolte in sede consultiva, abbia piuttosto contribuito ad una pregevole opera di approfondimento ed integrazione dei contenuti del PNRR, svolgendo altresì una necessaria azione di coordinamento e ponderazione delle diverse richieste pervenute dai singoli gruppi, in tale ottica accogliendo anche talune delle proposte di modifica avanzate dall'opposizione. Tutto ciò considerato, preannunzia pertanto il voto favorevole della componente Pag. 59 Centro Democratico del gruppo Misto.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), in replica al deputato Rizzone, precisa che nel suo precedente intervento aveva semplicemente evidenziato come la Commissione bilancio, elaborando la parte seconda dello schema di relazione, si fosse limitata a riassumere i pareri espressi dalle Commissioni di settore, senza con ciò minimamente voler denigrare il lavoro dalla stessa svolto.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), con riferimento alla contestazione mossa dall'onorevole Rizzone, ritiene non consono ad un sano e libero dibattito parlamentare qualsiasi proposito, da chiunque proveniente, di censura del contenuto degli interventi altrui.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera quindi di conferire al relatore il mandato a riferire in senso favorevole all'Assemblea sul documento in esame, conformemente ai contenuti dell'ulteriore nuovo schema di relazione presentato nella seduta odierna.

  La seduta termina alle 15.15.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 30 marzo 2021. — Presidenza del vicepresidente Giorgio LOVECCHIO. – Interviene la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Laura Castelli.

  La seduta comincia alle 15.15.

Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2019-2020.
C. 2670-A Governo.
(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione – Parere favorevole – Parere su emendamenti).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento e degli emendamenti allo stesso riferiti.

  Teresa MANZO (M5S), relatrice, ricorda che il testo iniziale del provvedimento è stato già esaminato dalla Commissione bilancio, che ha espresso parere favorevole con condizioni ed un'osservazione nella seduta del 2 dicembre 2020. Ricorda, inoltre, che lo scorso 24 marzo la XIV Commissione ha concluso l'esame in sede referente del provvedimento, recependo le condizioni e l'osservazione formulate dalla Commissione bilancio e apportando talune ulteriori modificazioni. A tale ultimo riguardo, non si ha osservazioni da formulare, tranne che per l'articolo 27, che proroga dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2022 il termine di efficacia di taluni divieti riguardanti la protezione degli animali utilizzati a fini scientifici. Al riguardo, pur rilevandosi che né alle norme originarie né alla precedente proroga degli effetti delle stesse (dal 1° gennaio 2021 al 1° gennaio 2022) già disposta dall'articolo 4, comma 5, del decreto-legge n. 183 del 2020 sono stati ascritti effetti finanziari, andrebbe acquisita una conferma da parte del Governo che anche l'ulteriore proroga di sei mesi disposta dall'articolo 27 non comporti nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI, con riferimento alle osservazioni relative all'articolo 27, introdotto nel corso dell'esame in sede referente, conferma che la disposizione in questione presenta natura ordinamentale, giacché si limita a differire – dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2022 – l'entrata in vigore dei divieti per le sperimentazioni sugli animali volte alla ricerca sulle sostanze di abuso e xenotrapianti. Al riguardo, assicura che dall'attuazione della disposizione in esame, che in definitiva mantiene il regime vigente, non derivano nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

  Teresa MANZO (M5S), relatrice, preso atto dei chiarimenti del Governo, propone Pag. 60pertanto di esprimere parere favorevole sul testo del provvedimento in esame.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI concorda con la proposta di parere della relatrice.

  La Commissione approva la proposta di parere della relatrice.

  Teresa MANZO (M5S), relatrice, avverte che l'Assemblea ha trasmesso, in data odierna, il fascicolo n. 1 degli emendamenti. In proposito, con riferimento alle proposte emendative la cui quantificazione o copertura appare carente o inidonea segnala le seguenti:

   Montaruli 1.10, che, sopprimendo il comma 4 dell'articolo 1, elimina la norma di copertura finanziaria relativa alle disposizioni del medesimo articolo 1;

   Montaruli 35.12, che è volta ad includere nell'ambito di applicazione della clausola invarianza finanziaria di cui all'articolo 35 del provvedimento, le disposizioni di cui agli articoli 1, 2 e 32 del provvedimento medesimo, dalle quali invece discendono oneri puntualmente quantificati e assistiti da apposite coperture finanziarie. Si segnala che su una proposta emendativa di identico contenuto (34.1) la Commissione bilancio ha già deliberato parere contrario, nella seduta del 12 gennaio scorso, nel parere espresso all'indirizzo della XIV Commissione Politiche dell'Unione europea.

  Con riferimento, invece, alle proposte emendative per le quali ritiene opportuno acquisire l'avviso del Governo segnala le seguenti:

   Rossello 1.3, che prevede, tra l'altro, che l'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali renda pubblica, anche medianti canali web istituzionali, l'attività svolta nonché l'utilizzo delle risorse ad esso assegnate. Al riguardo, ritiene opportuno acquisire l'avviso del Governo in ordine alla possibilità di dare attuazione alla proposta emendativa nei limiti delle risorse poste a copertura dall'articolo 1, comma 4, del provvedimento;

   Montaruli 2.2, che è volta a prevedere che l'erogazione delle prestazioni sociali accessibili ai cittadini di Paesi terzi titolari di alcune categorie di permessi di soggiorno per lavoro, studio e ricerca, di cui dall'articolo 2 del presente provvedimento, tenga conto degli effettivi anni di residenza in Italia, anche ai fini delle rispettive graduatorie, ove previste. Al riguardo, reputa opportuno acquisire l'avviso del Governo in ordine agli effetti finanziari derivanti dalla proposta emendativa in commento;

   Polidori 4.1, che è volta a sopprimere talune disposizioni dell'articolo 4, che, tra l'altro, riconoscono i tirocini professionali effettuati al di fuori del territorio nazionale anche per i cittadini degli altri Stati membri dell'Unione europea residenti in Italia e limitano ai casi di dubbio fondato la possibilità per le autorità italiane di verificare, presso lo Stato membro di origine, le informazioni fornite dal richiedente. Al riguardo, ritiene opportuno acquisire l'avviso del Governo in ordine agli eventuali effetti finanziari derivanti dalla eventuale violazione del diritto dell'Unione europea da parte delle disposizioni contenute nella proposta emendativa;

   Labriola 8.101, che è volta a trasferire dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti all'ANAC la gestione della Banca dati centralizzata per l'acquisizione della documentazione di gara nell'ambito degli appalti pubblici. Al riguardo, reputa opportuno acquisire l'avviso del Governo in ordine alla possibilità per l'ente subentrante di provvedere alla gestione della predetta banca dati nell'ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente;

   Magi 8.02, che è volta ad abrogare i commi da 675 a 686 della legge 30 dicembre 2018, n. 145 (legge di bilancio 2019) che prevedono la generale revisione del sistema delle concessioni demaniali marittime e la proroga di quelle esistenti. Al riguardo, ritiene opportuno acquisire l'avviso Pag. 61 del Governo in ordine agli eventuali effetti finanziari derivanti dalla eventuale violazione del diritto dell'Unione europea da parte delle disposizioni contenute nella proposta emendativa;

   Magi 8.01 e Magi 8.0100, che sono volte a modificare la disciplina di revisione del sistema delle concessioni demaniali marittime prevista dalla legge 30 dicembre 2018, n. 145 (legge di bilancio 2019), in particolare, limitandone rispettivamente la durata a cinque anni dalla data di entrata in vigore della presente legge ovvero al 31 dicembre 2026. Al riguardo, ritiene opportuno acquisire l'avviso del Governo in ordine agli eventuali effetti finanziari derivanti dalla eventuale violazione del diritto dell'Unione europea da parte delle disposizioni contenute nelle proposte emendative;

   Baratto 18.0100, che reca una norma di interpretazione dell'articolo 26, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, in materia di variazioni dell'imponibile o dell'imposta, prevedendo che nei casi, indicati al comma 2 della medesima proposta emendativa, in cui vengano meno, anche parzialmente, le operazioni rispetto alle quali sia emessa fattura dopo la registrazione, con conseguente riduzione dell'ammontare imponibile, è sempre riconosciuto il diritto del creditore di emettere la nota di variazione in diminuzione in presenza di una ragionevole probabilità che il credito non sia onorato, salvo poi rivalutare la base imponibile nell'ipotesi in cui il debitore effettui il pagamento inizialmente ritenuto improbabile e, come tale, escluso dalla base imponibile. Al riguardo, considera necessario acquisire l'avviso del Governo in merito agli effetti finanziari derivanti dall'attuazione della proposta emendativa in commento;

   Bianchi 21.0100, che reca modificazioni al codice delle assicurazioni, di cui al decreto legislativo n. 209 del 2005, attribuisce nuovi compiti di carattere prevalentemente informativo all'IVASS in materia di vigilanza sulle attività di impresa esercitate in regime di stabilimento o di libera prestazione dei servizi in altro Stato membro, in raccordo con l'omologa autorità europea. Al riguardo, fermo restando che l'IVASS non rientra tra i soggetti compresi nel perimetro delle pubbliche amministrazioni, reputa tuttavia opportuno acquisire l'avviso del Governo in merito alla possibilità per l'ente interessato di adempiere allo svolgimento delle nuove attribuzioni sulla base del contributo ad esso dovuto ai sensi della legislazione vigente dagli operatori vigilati;

   Sarli 27.100, che prevede la soppressione dell'articolo 27 del provvedimento, introdotto nel corso dell'esame in sede referente, che reca disposizioni sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici, con riferimento alla procedura di infrazione n. 2016/2013. Al riguardo, ritiene opportuno acquisire l'avviso del Governo in ordine agli eventuali effetti finanziari derivanti dalla eventuale violazione del diritto dell'Unione europea da parte delle disposizioni contenute nella proposta emendativa;

   Ciaburro 27.0100, che prevede l'abrogazione del decreto del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali 18 febbraio 2021, recante Disposizioni per l'attuazione del regolamento (CE) n. 1235/2008 in materia di regime di importazione di prodotti biologici dai Paesi terzi, stabilendo altresì che, nelle more dell'adozione di un nuovo atto di recepimento, trovino applicazione le disposizioni di cui al precedente decreto ministeriale n. 8283 del 6 febbraio 2018. Al riguardo, considera opportuno acquisire l'avviso del Governo in ordine agli eventuali effetti finanziari derivanti dalla eventuale violazione del diritto dell'Unione europea da parte delle disposizioni contenute nella proposta emendativa;

   Deiana 28.0101, che è volta, tra l'altro, a sopprimere l'articolo 37 del decreto legislativo n. 47 del 2020, attuativo della direttiva (UE) 2018/410 in materia di riduzione delle emissioni inquinanti, ai sensi del quale i gestori degli impianti esistenti, Pag. 62degli impianti nuovi entranti e gli operatori aerei amministrati dall'Italia possono utilizzare i crediti CERs ed ERUs che rispettano i criteri qualitativi sanciti dall'articolo 11-bis, paragrafi da 2 a 4, della direttiva 2003/87/CE e fino alla quantità stabilita dal Comitato sulla base di quanto stabilito dallo stesso articolo 11-bis e, in particolare, dalle misure adottate dalla Commissione europea ai sensi dello stesso articolo. Al riguardo, ritiene opportuno acquisire l'avviso del Governo in ordine agli eventuali effetti finanziari derivanti dalla eventuale violazione del diritto dell'Unione europea da parte delle disposizioni contenute nella proposta emendativa;

   Montaruli 32.12, che è volta a sopprimere l'articolo 32 del provvedimento in esame, recante una modifica all'articolo 43 della legge n. 234 del 2012 concernente il diritto di rivalsa dello Stato nei confronti di regioni o altri enti pubblici responsabili di violazioni del diritto dell'Unione europea. Al riguardo, ritiene opportuno acquisire l'avviso del Governo in ordine agli effetti finanziari derivanti dalla proposta emendativa in commento;

   Gariglio 33.0100, che apporta talune modifiche al decreto legislativo n. 53 del 2011, attuativo della direttiva 2009/16/CE recante norme internazionali per la sicurezza delle navi, la prevenzione dell'inquinamento e le condizioni di vita e di lavoro a bordo per le navi che approdano nei porti comunitari e che navigano nelle acque sotto la giurisdizione degli Stati membri. Al riguardo, reputa opportuno acquisire l'avviso del Governo in ordine agli eventuali effetti finanziari derivanti dalla eventuale violazione del diritto dell'Unione europea da parte delle disposizioni contenute nella proposta emendativa.

  Segnala, infine, che le restanti proposte emendative trasmesse non sembrano presentare profili problematici dal punto di vista finanziario.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI, con riferimento alle proposte emendative testé puntualmente richiamate dalla relatrice, esprime parere contrario sugli emendamenti Montaruli 1.10 e 35.12, in quanto suscettibili di determinare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica privi di idonea quantificazione e copertura. Esprime parere contrario sull'emendamento Rossello 1.3, in quanto privo di relazione tecnica che consenta di valutarne gli effetti finanziari, nonché sull'emendamento Montaruli 2.2, in quanto esso, da un lato, non è correttamente formulato, appare asistematico e come tale rende la disciplina non compiutamente applicabile, dall'altro, è privo di relazione tecnica che consenta di valutarne gli effetti finanziari. Esprime inoltre parere contrario sull'emendamento Polidori 4.1, in quanto le norme delle quali si richiede l'espunzione sono dirette a sanare una procedura di infrazione europea. Esprime parere contrario sull'emendamento Labriola 8.101, in quanto privo di relazione tecnica che consenta di valutarne gli effetti finanziari, nonché sull'articolo aggiuntivo Magi 8.02, in quanto suscettibile di determinare oneri in ordine agli eventuali effetti finanziari derivanti da possibili contenziosi. Esprime altresì parere contrario sugli articoli aggiuntivi Magi 8.01 e 8.0100, dal momento che gli stessi determinano l'aggravamento del contenzioso in essere con ulteriore possibile apertura di una procedura di infrazione da parte delle competenti istituzioni europee. Esprime inoltre parere contrario sugli articoli aggiuntivi Baratto 18.0100, che comporta effetti finanziari negativi, e Bianchi 21.0100, privo di relazione tecnica che consenta di valutarne gli effetti finanziari. Esprime inoltre parere contrario sulle proposte emendative Sarli 27.100 e Ciaburro 27.0100, in assenza di relazione tecnica che consenta di valutarne gli eventuali effetti finanziari, nonché sull'emendamento Montaruli 32.12, in quanto la norma della quale si richiede l'espunzione è indispensabile per il corretto funzionamento del meccanismo di rivalsa di cui all'articolo 43 della legge n. 234 del 2012, determinando per tal via oneri non quantificati e privi di copertura. Esprime, invece, nulla osta sugli articoli aggiuntivi Deiana 28.0100 e Gariglio 33.0100. Esprime, Pag. 63inoltre, parere contrario sugli emendamenti Labriola 8.102 e 8.103, non richiamati dalla relatrice, stante la loro incompatibilità rispetto alla disciplina europea, con conseguenti effetti finanziari negativi. Esprime, infine, nulla osta sulle restanti proposte emendative contenute nel fascicolo n. 1 trasmesso dall'Assemblea.

  Ylenja LUCASELLI (FDI) ribadisce l'esigenza, già rappresentata in precedenti occasioni, che la Commissione bilancio, quando chiamata ad esprimere il parere di sua competenza sulle proposte emendative sottoposte al suo esame per i profili di carattere finanziario, si premuri di acquisire le relazioni tecniche sulle stesse, onde evitare che la mera assenza della relazione tecnica possa sbrigativamente ed immotivatamente giustificare l'espressione di un parere contrario, nonché consentire ai componenti un pieno riscontro della valutazione effettuata dal Governo. Tanto premesso, ritiene che la sottosegretaria Castelli dovrebbe fornire delucidazioni ulteriori sull'emendamento Montaruli 2.2, posto che la motivazione addotta, concernente la sua presunta asistematicità rispetto al quadro normativo di riferimento, non appare pienamente convincente. Osserva inoltre come la predetta proposta emendativa, incidendo sulla disciplina vigente e prevedendo quale requisito per l'erogazione delle prestazioni sociali l'effettività del numero di anni trascorsi in qualità di residente nel nostro territorio nazionale a tal fine richiesto, è volta a contrastare indebite fruizioni dei benefici in parola, a tutela delle posizioni degli aventi diritto e con intuibili effetti positivi sulla finanza pubblica. Reputa, altresì, che occorrerebbero delucidazioni maggiori in merito all'articolo aggiuntivo Ciaburro 27.0100, che si limita ad una sospensione temporanea della disciplina da esso richiamata.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), associandosi alle considerazioni metodologiche riproposte dalla collega Lucaselli, conviene circa il fatto che la mera assenza di relazione tecnica non possa di per sé costituire elemento sufficiente ed idoneo a motivare un parere contrario su una specifica proposta emendativa, dovendo piuttosto il Governo, qualora intenda operare siffatta valutazione negativa con riferimento ai profili di ordine finanziario, assumere in maniera trasparente le responsabilità del proprio giudizio, nel rispetto di un confronto dialettico ed informato con il Parlamento.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI conferma il parere contrario già espresso sulle proposte emendative citate dall'onorevole Lucaselli.

  Teresa MANZO (M5S), relatrice, preso atto dei chiarimenti del Governo, propone pertanto di esprimere parere contrario sugli emendamenti 1.3, 1.10, 2.2, 4.1, 8.101, 8.102, 8.103, 27.100, 32.12 e 35.12 e sugli articoli aggiuntivi 8.01, 8.02, 8.0100, 18.0100, 21.0100 e 27.0100 in quanto suscettibili di determinare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica privi di idonea quantificazione e copertura, nonché di esprimere nulla osta sulle restanti proposte emendative.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI concorda con la proposta di parere della relatrice.

  La Commissione approva la proposta di parere della relatrice.

  La seduta termina alle 15.40.