CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 10 marzo 2021
545.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per le questioni regionali
COMUNICATO
Pag. 153

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 10 marzo 2021. — Presidenza della presidente Emanuela CORDA.

  La seduta comincia alle 8.30.

DL 22/2021: Disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri.
C. 2915 Governo.
(Parere alla I Commissione della Camera).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Il deputato Davide GARIGLIO (PD), relatore, nel riassumere il contenuto del decreto-legge in esame ricorda come esso sia principalmente volto ad apportare modifiche all'organizzazione ministeriale. In particolare, l'articolo 1, attraverso modifiche all'elenco dei ministeri presente nell'articolo 2 del decreto legislativo n. 300 del 1999, istituisce il Ministero del turismo scorporando le funzioni in materia di turismo dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo per trasferirle a un dicastero ad hoc. Viene così aumentato il numero complessivo dei ministeri da 14 a 15. Viene modificata la denominazione del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo in Ministero della cultura. Inoltre, viene istituito il Ministero della transizione ecologica che sostituisce il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare accorpando le funzioni di questo con quelle del Ministero dello sviluppo economico in materia di politica energetica e mineraria. Infine, viene mutata la denominazione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti in Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili.
  L'articolo 2 disciplina la trasformazione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare in Ministero della transizione ecologica (MiTE). In particolare, il comma 2 reca una serie di modifiche al decreto legislativo n. 300 del 1999, prevedendo il trasferimento di competenze in materia di politica energetica dal Ministero dello sviluppo economico (MiSE) al MiTE e una complessiva ridefinizione delle funzioni di tale ultimo Dicastero. È inoltre prevista la ridenominazione del Comando carabinieri per la tutela ambientale (comma 5) e l'adeguamento dello statuto dell'ENEA (comma 6).
  L'articolo 3 disciplina il trasferimento al Ministero della transizione ecologica della Direzione generale per l'approvvigionamento, l'efficienza e la competitività energetica Pag. 154 e della Direzione generale per le infrastrutture e la sicurezza dei sistemi energetici e geominerari del Ministero dello sviluppo economico, incluse le risorse umane, strumentali e finanziarie, e la gestione dei residui, per l'esercizio delle nuove funzioni attribuite in materia di politica energetica e mineraria nazionale, individuando, altresì, la dotazione organica del personale dirigenziale del Ministero della transizione ecologica (commi da 1 a 3). Con un DPCM, da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, sono individuate le risorse umane e strumentali da trasferire dal Ministero dello sviluppo economico al Ministero della transizione ecologica (comma 4). Fino alla data di trasferimento del personale individuato dal DPCM, al Ministero della transizione ecologica è consentito, per lo svolgimento delle funzioni trasferite, di avvalersi delle competenti strutture e dotazioni organiche del Ministero dello sviluppo economico (comma 6). Si stabiliscono, inoltre, misure riguardanti la corresponsione del trattamento economico del personale non dirigenziale trasferito al Ministero della transizione ecologica (commi 4 e 5). Si istituisce, transitoriamente, presso il Ministero della transizione ecologica, il Dipartimento per l'energia e il clima, in cui confluiscono le due Direzioni generali trasferite dal Ministero dello sviluppo economico e la Direzione generale per il clima, l'energia e l'aria, già istituita presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (comma 7). Si prevede, altresì, l'applicazione transitoria del vigente regolamento di organizzazione del Ministero dell'ambiente e della tutela e del territorio e del mare (comma 7). Sono, inoltre, dettate norme riguardanti il personale appartenente ai ruoli dirigenziali di amministrazioni centrali diverse dal Ministero dello sviluppo economico, titolare di incarichi dirigenziali nell'ambito delle direzioni generali, trasferite al Ministero della transizione ecologica (comma 8) e sono previste disposizioni in materia di controllo della regolarità amministrativa e contabile attribuite al dipartimento della Ragioneria generale dello Stato del Ministero dell'economia e delle finanze (comma 9).
  L'articolo 4 istituisce, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Comitato interministeriale per la transizione ecologica (CITE), con il compito di assicurare il coordinamento delle politiche nazionali per la transizione ecologica e la relativa programmazione. Si stabilisce, inoltre, la composizione del Comitato, che è presieduto dal Presidente del Consiglio dei ministri, o, in sua vece, dal Ministro della transizione ecologica. Il CITE approva, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore del decreto-legge in esame, il Piano per la transizione ecologica – sul quale è acquisito il parere della Conferenza Unificata – al fine di coordinare le politiche in materia di riduzione delle emissioni di gas climalteranti, mobilità sostenibile, contrasto al dissesto idrogeologico e al consumo del suolo, risorse idriche e relative infrastrutture, qualità dell'aria ed economia circolare. Inoltre, il CITE delibera sulla rimodulazione dei sussidi dannosi per l'ambiente. Si demanda a un DPCM l'istituzione di un Comitato tecnico di supporto del CITE, con il compito di istruire le questioni all'ordine del giorno e ai cui componenti non spettano compensi, gettoni di presenza, rimborsi spese o altri emolumenti. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della transizione ecologica, si prevede l'adozione del regolamento interno del CITE; le deliberazioni del CITE sono pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale.
  L'articolo 5 modifica la denominazione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, sostituendola con la nuova: «Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili».
  L'articolo 6 cambia l'attuale denominazione del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo in «Ministero della cultura», e sopprime le attribuzioni da esso svolte in materia di turismo. A tale fine, novella il decreto legislativo n. 300 del 1999. Il comma 3 sostituisce la nuova denominazione ovunque presente. Il comma 4 incrementa di 692.000 euro annui a decorrere dal 2021 la dotazione finanziaria Pag. 155destinata alle esigenze degli uffici di diretta collaborazione del Ministero della cultura. Il comma 1, lettera d) dispone l'istituzione del Ministero del turismo e ne disciplina le relative attribuzioni, introducendo, a tale fine, nel medesimo decreto legislativo n. 300 del 1999 gli articoli da 54-bis a 54-quater, che costituiscono un nuovo Capo XII-bis denominato «Ministero del Turismo» nell'ambito del Titolo IV relativo a «I Ministeri». Al Ministero del turismo sono trasferite le funzioni già esercitate dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo in materia di turismo.
  L'articolo 7 reca alcune disposizioni transitorie inerenti al trasferimento al Ministero del turismo delle risorse umane, strumentali e finanziarie, compresa la gestione dei residui, destinate all'esercizio delle funzioni allo stesso riconosciute.
  L'articolo 8, al comma 1, dispone circa le attribuzioni del Presidente del Consiglio dei ministri in materia di innovazione tecnologica e transizione digitale, stabilendo che questi promuova, indirizzi e coordini l'azione del Governo per quanto concerne l'innovazione tecnologica, l'attuazione dell'agenda digitale italiana ed europea, la strategia italiana per la banda ultra larga; la digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni e delle imprese; la trasformazione, la crescita e la transizione digitale del Paese, in ambito pubblico e privato; l'accesso dei servizi in rete; la connettività; le infrastrutture digitali materiali e immateriali; la strategia nazionale dei dati pubblici. Il comma 2 istituisce un Comitato interministeriale per la transizione digitale, la cui composizione e le modalità di funzionamento sono disciplinati dai commi successivi.
  L'articolo 9 pone in capo alla Presidenza del Consiglio, ovvero al Ministro delegato alla famiglia, le funzioni di competenza statale in materia di Fondo nazionale per l'infanzia e l'adolescenza. Conseguentemente, le risorse del Fondo sono trasferite dallo stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali al bilancio della Presidenza del Consiglio dei ministri.
  L'articolo 10 stabilisce che entro il 30 giugno 2021 i regolamenti di riorganizzazione dei Ministeri dello sviluppo economico, della transizione ecologica, della cultura, delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, del turismo, inclusi quelli degli uffici di diretta collaborazione, siano adottati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, in deroga al procedimento ordinario stabilito dall'articolo 17, comma 4-bis, della legge n. 400 del 1988 (nonché dall'articolo 4 del decreto legislativo n. 300 del 1999) che prevede l'adozione di regolamenti governativi di delegificazione.
  L'articolo 11 reca la norma di copertura finanziaria degli oneri recati dal provvedimento, quantificati in circa 9,2 milioni di euro per il 2021 e in 15,9 milioni a decorrere dall'anno 2022.
  L'articolo 12 dispone che il decreto-legge entri in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
  Segnala poi che, per quanto attiene l'ambito di competenza della Commissione, il provvedimento investe indubbiamente materie di interesse regionale quali il turismo, l'ambiente e l'energia; esso tuttavia attiene, per queste materie, all'individuazione dell'amministrazione centrale competente allo svolgimento delle funzioni statali, senza alterare la ripartizione di compiti tra lo Stato e le regioni. In tal senso, il provvedimento appare riconducibile alla materia, di esclusiva competenza statale attinente a ordinamento e organizzazione amministrativa dello Stato e degli enti pubblici nazionali (articolo 117, secondo comma, lettera g), della Costituzione).
  Con riferimento alla predisposizione del piano di transizione ecologica da parte dell'istituendo CITE (Comitato interministeriale di transizione ecologica) segnala, come già accennato, che su tale piano sarà acquisito il parere della Conferenza unificata. La previsione del parere può ritenersi idonea in quanto nel piano risulta prevalente la competenza esclusiva dello Stato in materia di tutela dell'ambiente, sia pure in concorso con competenze legislative concorrenti quali governo del territorio, ricerca scientifica e tecnologica, grandi reti di trasporto e di navigazione. Pag. 156
  Sempre con riferimento al CITE, rileva l'opportunità di richiedere però un chiarimento, perché attinente anche a materie di interesse regionale, su come le competenze del nuovo Comitato si coordineranno con quelle del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS), nuova denominazione assunta a decorrere dal 1° gennaio 2021, dal CIPE, in attuazione dell'articolo 1-bis del decreto-legge n. 111 del 2019. Al riguardo la relazione illustrativa si limita infatti ad affermare che rimangono ferme le competenze del CIPESS.

  La deputata Emanuela ROSSINI (MISTO-MIN.LING.) con riferimento alla riorganizzazione dei ministeri si chiede se le competenze del vecchio ministero dei beni culturali torneranno ad essere frammentate tra diversi ministeri o rimarranno tutte in capo al nuovo ministero del turismo. Rileva a tale proposito come la continua riorganizzazione dei ministeri crei inevitabili disagi anche a livello territoriale e situazioni di stallo. Si riferisce in particolare per quello che attiene ai rapporti con l'UNESCO, anche in relazione ai siti patrimonio dell'umanità. Sul punto si interroga se queste competenze rimarranno al Ministero dei beni culturali o saranno trasferite al Ministero per il turismo.

  La senatrice Roberta TOFFANIN (FIBP-UDC) dichiara, a nome del gruppo di Forza Italia, di condividere la ratio della riorganizzazione ministeriale e ricorda come già con il Governo Conte bis il gruppo di Forza Italia si fosse dichiarato favorevole ad accentrare le competenze afferenti al turismo, per l'importanza che questa materia ha per il nostro pil, in capo a un unico Dicastero. Sottolinea inoltre la particolare importanza che la materia assume in questo determinato momento storico per le difficoltà che il comparto del turismo è stato costretto ad affrontare. Si dichiara ovviamente preoccupata per il necessario processo di adeguamento delle strutture ministeriali che consegue a questo cambiamento e auspica che questo possa avvenire nei tempi più rapidi possibili al fine di non ostacolare le procedure connesse al Recovery plan. Si augura, infine, che le attività connesse al turismo possano trovare, anche nel piano del PNRR, un ruolo importante e ricevere adeguate risorse economiche.

  La deputata Sara FOSCOLO (LEGA) nel dichiararsi favorevole, anche a nome del gruppo parlamentare della Lega, al riordino dei ministeri recato dal decreto in esame, esprime la propria soddisfazione – analogamente a quanto dichiarato dalla collega Toffanin – soprattutto per la creazione di un Dicastero dedicato al turismo in modo tale che gli operatori del settore possano avere un punto di riferimento dedicato specie dopo questo anno di grandi difficoltà.

  Il deputato Antonio FEDERICO (M5S) nel manifestare il proprio sostegno al riordino dei ministeri delineato dal decreto in esame, si dichiara particolarmente soddisfatto per l'istituzione del Ministero della transizione ecologica e sottolinea come questo sia il segno di una prospettiva di lungo termine della politica italiana.

  Il deputato Guido Germano PETTARIN (FI) nel condividere quanto dichiarato dalla collega Toffanin, auspica che la riorganizzazione dei Ministeri possa avviare un percorso che forse finora non è stato parte della coscienza comune, che individua nel turismo una risorsa «industriale» importantissima che deve pertanto avere un Dicastero dedicato. La presenza di un ministero esclusivamente dedicato al turismo potrà individuare i canoni di sviluppo e di riferimento delineando così uno dei più importanti obiettivi da raggiungere per il nostro Paese. Evidenzia, inoltre, come la pandemia se da una parte ci ha messi in ginocchio dall'altra ci offre l'occasione di fare un salto verso un futuro diverso; mostrandoci le città private del turismo ha fatto comprendere l'importanza di questa risorsa e ci ha consentito di immaginare un Paese che forse, in precedenza, non avremmo potuto immaginare. Auspica, infine, scherzosamente, l'approvazione di un provvedimento che ponga fine alla creazione Pag. 157 di nuovi acronimi per la denominazione dei ministeri.

  Il deputato Roberto PELLA (FI) nel condividere quanto dichiarato dalla collega Toffanin pone il problema della delega allo sport attualmente rimasta vacante. Rileva come tale tema sia di particolare importanza anche per le ricadute che l'attività motoria ha sull'inclusione e la salute, Il fatto che manchi un punto di riferimento crea un problema nell'interlocuzione con gli enti locali che, infatti, chiedono con forza un chiarimento su questo tema. Lo sport è importante e vitale nei territori con particolare riferimento all'impiantistica sportiva che è proprietà dei comuni. Se in precedenza c'era un Ministero oggi c'è solo una delega, che peraltro non è stata assegnata, e sarebbe dunque importante fare chiarezza su quale sia la struttura amministrativa e politica di riferimento per lo sport.

  Emanuela CORDA, presidente, segnala che la Commissione non è chiamata ad esprimere il parere necessariamente nella seduta odierna e può essere quindi presa in considerazione l'ipotesi di un rinvio al fine di approfondire i profili segnalati.

  Il deputato Davide GARIGLIO (PD), relatore, si dichiara disponibile all'ipotesi di un rinvio. Si impegna infatti ad approfondire sia la questione sollevata dalla collega Rossini in ordine alle competenze in materia di rapporti con l'UNESCO sia il problema segnalato dal collega Pella sulle competenze in materia sportiva. Si tratta in entrambi i casi di temi importanti, anche in vista, per quanto riguarda il secondo, delle finali APT e delle olimpiadi invernali, importanti appuntamenti internazionali che l'Italia ospiterà.
  Dichiara infine di condividere le dichiarazioni della collega Toffanin sulla necessità di un rapido adeguamento delle strutture ministeriali ai mutamenti apportati dal provvedimento.

  La deputata Emanuela ROSSINI (MISTO-MIN.LING.) ribadisce l'auspicio che questo riordino – che crea effettivamente un nuovo assetto per molti ministeri – possa durare per tutta la prossima Legislatura anche in considerazione del fatto che sulle nuove strutture si incardineranno gli investimenti del PNRR.
  Ricorda che pur essendo stata soddisfatta, in passato, dell'accorpamento del turismo alla cultura, si rende conto di come oggi sia invece necessario un bilancio nell'attività di questo settore e che, conseguentemente, debba essere individuata una struttura flessibile che lavori con la digitalizzazione e anche in raccordo con le attività culturali. Il nuovo ministero deve pertanto essere una sorta di ministero «satellite» che possa muoversi con grande flessibilità e anche con congrue dotazioni economiche che possano garantire adeguati ristori agli operatori del settore che sono stati fortemente danneggiati dalla pandemia tuttora in corso.

  Il deputato Antonio FEDERICO (M5S) rileva come le questioni sollevate possano essere affrontata da due diversi punti di vista: il primo concernente le competenze dei ministeri – punto di vista spettante forse più alle Commissioni permanenti – e il secondo concernente la posizione degli enti territoriali che forse potrebbe essere più consono ai profili di competenza della Commissione per le questioni regionali. Ricorda infatti come molti progetti degli enti locali che erano stati avviati abbiano oggi «perso», con la nuova organizzazione dei ministeri, i punti di riferimento. Rileva che l'attività della Commissione per le questioni regionali possa essere utile a fare chiarezza su questo punto dando così un contributo concreto all'attività delle altre Commissioni.

  Il deputato Dario BOND (FI), nel condividere i rilievi avanzati dal collega Pella, aggiunge l'opportunità di approfondire anche le ricadute sulle competenze regionali e sui rapporti tra Stato e regioni dell'istituzione del Ministero della transizione ecologica. Si interroga infatti su quali potranno essere le conseguenze del nuovo assetto ministeriali su procedure che coinvolgono Pag. 158 le regioni quali la valutazione di impatto ambientale. Invita sul punto a considerare l'ipotesi di audire il Ministro per la transizione ecologica.

  Il deputato Roberto PELLA (FI) nel ringraziare il relatore per aver accolto la sua osservazione circa la delega allo sport, ritiene che sul punto andrebbero auditi l'ANCI, e, all'interno dell'ANCI, il coordinatore della consulta dei piccoli comuni, e l'UPI.
  Più in generale ricorda come in questi primi giorni di governo il ministro Brunetta – sia nell'audizione di ieri presso le Commissioni riunite I e IX di Camera e Senato – e anche nell'incontro con l'Anci abbia esposto molti temi che interessano molto da vicino i comuni. Il nuovo piano di resilienza pone il tema centrale della riorganizzazione della pubblica amministrazione e dell'informatizzazione e della banda larga. Si tratta di un'attività strategica per gli enti locali anche perché, rileva, oggi gli unici organismi che hanno una progettualità forte anche con riferimento ai vincoli europei sono proprio gli enti territoriali. Ribadisce la necessità di ascoltare i rappresentanti di ANCI e UPI anche per ascoltare le esigenze di connettività dei piccoli territori. Ricorda, a tale proposito, che anche il Presidente della Repubblica, Mattarella, ha ribadito il dovere da parte delle istituzioni di garantire gli stessi diritti a tutti i cittadini, sia che vivano in un piccolo paesino di montagna sia che vivano in una grande città.

  Emanuela CORDA presidente ricorda come fosse già sua intenzione proporre nella riunione odierna dell'ufficio di presidenza le audizioni della Conferenza delle regioni e delle province autonome, dell'ANCI, dell'UPI e della Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative delle regioni e delle province autonome nell'ambito della sessione semestrale di confronto con le autonomie territoriali su questioni di carattere generale prevista dall'articolo 2, comma 3, del regolamento interno della Commissione. Quella potrebbe essere l'occasione idonea per riflettere sull'impatto del provvedimento sul sistema delle autonomie territoriali. Per quanto concerne l'eventuale audizione del Ministro per la transizione ecologica, ritiene preferibile attendere prima lo svolgimento della sessione semestrale e l'audizione del Ministro di fronte alle commissioni ambiente sulle linee programmatiche in modo da poter acquisire maggiori elementi per una valutazione.

  Il deputato Davide GARIGLIO (PD), relatore, alla luce delle considerazioni dei colleghi e della presidente, ritiene opportuno rinviare l'espressione del parere ad altra seduta.

  Emanuela CORDA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia ad altra seduta il seguito dell'esame.

  La seduta termina alle 9.10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 10 marzo 2021.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 9.10 alle 9.15.