CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 24 febbraio 2021
535.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
Pag. 42

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Mercoledì 24 febbraio 2021. — Presidenza del presidente Filippo GALLINELLA.

  La seduta comincia alle 14.

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Una strategia «Dal produttore al consumatore» per un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell'ambiente.
COM(2020)381 final.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del regolamento, e rinvio – Approvazione di un documento finale).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 23 luglio 2020.

  Filippo GALLINELLA, presidente, ricorda che nella seduta del 23 luglio scorso la relatrice, on. Cenni, ha svolto la relazione introduttiva. Ha quindi avuto luogo un ciclo di audizioni informali, svolte in videoconferenza, che hanno visto la partecipazione delle organizzazioni agricole, della coalizione «Cambiamo agricoltura», della fondazione Barilla Center for Food & Nutrition, del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (CREA), di Federalimentare, dell'Associazione industriali delle carni e dei salumi – Assica, di Federchimica, di Assoittica, di Confcommercio, di Assosementi, di Filiera Pag. 43Italia, del CNA Agroalimentare, del professor Angelo Riccaboni, professore di economia aziendale dell'Università di Siena, dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), di Confartigianato, della Rete italiana politiche locali del cibo e di Italmercati.
  Avverte, altresì, che è pervenuto il parere favorevole con osservazioni, della XIV Commissione sull'atto in esame. Tale parere è disponibile su GEOCAMERA.
  Cede quindi la parola alla relatrice, onorevole Cenni, affinché illustri la proposta di documento conclusivo, che contiene alcune integrazioni rispetto a quella già inviata per le vie brevi a tutti i commissari.

  Susanna CENNI (PD), relatrice, illustra la proposta di documento finale che tiene conto delle indicazioni emerse nel corso delle audizioni svolte dalla Commissione. Si tratta, a suo giudizio, di un lavoro istruttorio impegnativo che ritiene abbia fornito alla Commissione utili elementi informativi ai fini dell'elaborazione del documento finale.
  Ringrazia quindi i colleghi che hanno ritenuto di voler fornire un prezioso contributo in tal senso, che ha consentito alla Commissione di pervenire alla formulazione di un testo ampiamente condiviso.
  Al riguardo, segnala che tutte le sollecitazioni pervenute sono meritevoli di approfondimento ma che alcune di esse saranno oggetto di un ulteriore valutazione nell'ambito dell'esame del PNRR.
  Evidenzia, infine, che il documento finale sarà inviato alle istituzioni europee competenti e rappresenterà senz'altro un utile contributo del Parlamento italiano nell'ambito del dibattito in corso sui temi della Strategia Farm to Fork.
  Dà conto, quindi, sinteticamente della parte dispositiva del documento in esame.

  Monica CIABURRO (FDI) osserva come la proposta di documento finale elaborata dalla relatrice recepisca, in larga parte, molte delle osservazioni avanzate ormai da tempo da Fratelli d'Italia. Nella fattispecie condivide l'osservazione di cui alla lettera a), in merito alla maggiore considerazione degli oneri economici a carico dei produttori e delle filiere nell'ambito della transizione ecologica; l'osservazione di cui alla lettera b), in merito alla predisposizione di adeguate condizioni di reciprocità nelle relazioni coi partner commerciali extra UE in chiave di tutela della concorrenza; l'osservazione di cui alla lettera c) in merito alla necessità di tutelare il reddito e la produttività dei produttori primari; l'osservazione di cui alla lettera d), in merito all'introduzione di strumenti che consentano la costruzione di alleanze strategiche di filiera tra i produttori agricoli, industria di trasformazione e operatori di mercato; l'osservazione di cui alla lettera f), dichiarante la necessità di attuare interventi volti ad assicurare un reddito equo agli agricoltori e misure di protezione da fenomeni di dumping e importazioni di cibo di bassa qualità; l'osservazione di cui alla lettera g), collegata in un certo qual modo alla osservazione a), in quanto esorta a ridurre gli adempimenti a carico delle singole imprese in base alla loro dimensione ed all'attività da queste svolta; l'osservazione i), in merito alla garanzia del rispetto dei disciplinari produttivi nazionali, con riguardo alle importazioni di paesi terzi, in collegamento con l'osservazione di cui alla lettera f); l'osservazione di cui alla lettera k), inerente alla necessità di adeguati investimenti nella ricerca scientifica, in modo da accompagnare e sostenere gli agricoltori nella transizione ecologica e digitale senza gravare in modo oneroso sulle loro catene produttive; l'osservazione di cui alla lettera o), riguardante l'introduzione di un sistema di regole armonizzate per un'etichettatura nazionale, con informazioni chiare sui valori nutrizionali degli alimenti sul modello del sistema «a batteria» italiano, segnalando come su tali questioni il gruppo di Fratelli d'Italia stia conducendo una enorme battaglia da molto tempo; l'osservazione di cui alla lettera p), per l'introduzione di regole chiare ed armonizzate sull'obbligo dell'indicazione di origine dei prodotti; l'osservazione di cui alla lettera q), che come la o) ritiene essere di primaria importanza in chiave propedeutica rispetto a qualunque provvedimento in merito all'alimentazione, Pag. 44al contrasto alle contraffazioni ed al fenomeno «Italian Sounding»; l'osservazione di cui alla lettera r), riguardante la necessità di svolgere campagne educative in merito alla nutrizione; infine, l'osservazione di cui alla lettera t), che recepisce una grande preoccupazione sollevata dal suo gruppo, anche in Aula, a più riprese circa la necessità di prevedere misure di tutela e garanzia del reddito dei pescatori al netto dei nuovi oneri che la strategia Farm to Fork potrebbe loro imporre, considerate peraltro le già gravose conseguenze dei fermi pesca disposti in sede nazionale ed europea.
  Osserva, tuttavia, come nel parere manchino alcune osservazioni giudicate dal suo gruppo essenziali, come gli incentivi per le filiere legate al consumo della selvaggina, anche in ottica di preservazione delle aree rurali italiane, ad oggi a rischio di spopolamento; evidenzia, infine, anche con una certa sorpresa l'assenza, tra le osservazioni, di rilievi precisi, puntuali e ambiziosi, in merito al ruolo dei giovani in agricoltura.
  Tutto ciò premesso, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di documento conclusivo predisposta dalla relatrice.

  Lorenzo VIVIANI (LEGA), intervenendo per dichiarazione di voto ringrazia la relatrice, onorevole Cenni, per aver inserito all'interno del documento finale in merito alla Strategia «Dal produttore al consumatore», che sarà trasmesso alla Commissione europea, le osservazioni che recepiscono le istanze proposte dalla Lega con riguardo, in particolare, quelle relative a garantire la tracciabilità del pescato, prevedendo una etichettatura chiara e comprensibile sulla provenienza e lo stato di conservazione del prodotto ittico, garanzia di freschezza, nonché quella di orientare la Strategia verso una commercializzazione e maggior consumo di specie ittiche cosiddette «povere».
  Osserva inoltre, che la strategia dovrà tendere ad introdurre un sistema di etichettatura nutrizionale, uniforme per tutti i paesi UE, che non penalizzi e svilisca i prodotti Made in Italy, ma che dia al consumatore informazioni corrette e trasparenti e non fuorvianti come quelle che potrebbero derivare da un sistema «a semaforo» come il Nutri-Score, che nulla ha a che vedere con i valori nutrizionali di una dieta equilibrata e con il modello di Dieta mediterranea, che ricorda, è patrimonio immateriale dell'UNESCO.
  Ritiene che il documento che la Commissione si accinge ad approvare, grazie all'apporto dei gruppi parlamentari, rappresenterà in Europa un modello di agricoltura virtuosa che dovrà essere preso ad esempio sia per quanto riguarda la riduzione dell'utilizzo di pesticidi che nella destinazione dei terreni ad agricoltura biologica, dove il nostro Paese è tra i primi in Europa.
  Per tutte queste ragioni dichiara il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di documento finale elaborata dalla relatrice.

  Maria SPENA (FI), intervenendo per dichiarazione di voto, ringrazia, innanzitutto, l'on. Cenni, relatrice del provvedimento, per il prezioso e paziente lavoro svolto in Commissione, che ha visto la partecipazione attiva di tutti i gruppi parlamentari per giungere a un documento condiviso nel modo più ampio possibile.
  Rileva come, grazie alla metodologia di lavoro adottata, partendo dalla proposta di documento conclusivo predisposto dalla collega, siano stati numerosi i contributi poi confluiti nel testo finale sottoposto ai commissari, al fine di garantire al meglio la tenuta e lo sviluppo dei settori interessati e, contemporaneamente, rendere possibile in modo efficiente ed efficace la transizione dell'agricoltura, zootecnia e pesca, verso pratiche ecologicamente più sostenibili.
  Evidenzia che il documento conclusivo, su cui il gruppo «Forza Italia» si esprimerà con un voto favorevole, contribuirà al miglior rapporto tra istituzioni nazionali ed europee, vedendo la partecipazione fattiva del Parlamento italiano, in grado di far pervenire alla Unione europea proposte utili e convenienti per dare corpo, nel modo migliore, alla fase ascendente del diritto comune. Osserva, infatti, che la Strategia «Farm to Fork» si pone l'obiettivo, ambizioso e necessario, di trasformare l'intero sistema alimentare europeo, rendendolo maggiormente sostenibile e riducendo l'impatto Pag. 45 ambientale. Si tratta di un obiettivo ambizioso, ma raggiungibile, proprio grazie all'approccio globale adottato.
  In particolare, esprime la soddisfazione del suo gruppo per il risultato raggiunto in alcuni specifici ambiti. Si riferisce, in particolare: alla richiesta di regole armonizzate per garantire un'etichettatura nutrizionale che dia ai consumatori informazioni corrette, proponendo l'esperienza domestica fondata sul cosiddetto sistema «a batteria» italiano; alla previsione di ulteriori norme necessarie per adottare sempre più efficaci misure di contrasto al fenomeno delle contraffazioni dei nostri prodotti agroalimentari, con particolare riferimento al cosiddetto fenomeno dell'«Italian sounding»; all'attenzione per l'innovazione tecnologica del settore, prevedendo la digitalizzazione e l'agricoltura di precisione, con garanzia di adeguati investimenti in ricerca scientifica necessari per sostenere gli agricoltori nella fase di transizione in atto e futura; al riconoscimento del grande valore degli sforzi già fatti dalla zootecnia nazionale per garantire il benessere animale e la contemporanea riduzione dei gas serra prodotti.
  Segnala, in modo particolare, il recepimento delle proposte del suo gruppo in materia di interventi da adottare a sostegno delle micro, piccole e medie imprese, allo scopo di minimizzare gli oneri a loro carico e di semplificare gli adempimenti amministrativi. A tale riguardo, richiama l'attenzione sulla necessità di prevedere una notevole riduzione della «burocrazia» per le piccole e medie imprese, adottando norme in funzione della dimensione e della tipologia dell'attività svolta, sottolineando come sia importante che i lavoratori possano dedicare la parte migliore del proprio tempo all'impresa, produttiva e sostenibile, proprio al fine di vedere realizzato al meglio gli ambiziosi obiettivi posti nella strategia in oggetto. Infine, sul tema della produzione di energia elettrica derivante da impianti fotovoltaici, esprime soddisfazione per il complesso equilibrio raggiunto, consistente nella previsione di un suo sviluppo, ma garantendo contemporaneamente il sistema produttivo mediante la realizzazione di un'adeguata pianificazione preventiva a livello territoriale, diretta a preservare proprio la sostenibilità delle attività agricole nel contesto connotato da una costante evoluzione.
  Quanto alle altre proposte del suo gruppo, che non sono state inserite nel documento conclusivo predisposto dalla relatrice, evidenzia che, con spirito di leale collaborazione tra le forze politiche, si è deciso per un rinvio del loro esame all'atto della realizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Si riferisce, in particolare, alla necessità di adottare specifiche misure volte a favorire gli investimenti necessari alla modernizzazione e all'efficientamento degli stoccaggi di prodotti, con specifico riferimento al settore cerealicolo e dei derivati del latte. Osserva che un ulteriore tema che si affronterà nell'ambito del PNRR è quello relativo alla creazione di filiere per l'utilizzo economico e il consumo di selvaggina e cacciagione, provvedimento necessario anche al fine di contrastare gli squilibri ambientali dovuti alla diffusione incontrollata della fauna selvatica.
  Richiama, conclusivamente, l'attenzione su un tema che le sta particolarmente a cuore, vale a dire la necessità di rafforzare la dotazione finanziaria e ampliare la portata applicativa degli strumenti già adottati per favorire l'accesso femminile e giovanile al lavoro e all'imprenditoria nel settore agroalimentare, sottolineando come tale argomento sarà considerato non solo nell'ambito del PNRR, ma anche in sede di esame della proposta di legge C. 2049 a sua prima firma, riguardante il ruolo delle donne nell'agricoltura. Ricordando che l'esame in Commissione della suddetta proposta di legge inizia proprio nella seduta odierna, auspica una convergenza di tutte le forze sul testo proposto per aumentare il «valore», ed i sostegni necessari perché le donne apportino, sempre più e sempre meglio, il loro specifico e insostituibile contributo allo sviluppo del sistema agroalimentare italiano, ricco di storia, eccellenze e tradizione da trasmettere alle prossime generazioni. Ciò premesso, ribadisce il voto favorevole del gruppo «Forza Italia» sulla Pag. 46proposta di documento conclusivo della relatrice.

  Filippo GALLINELLA, presidente, ringrazia la relatrice per il prezioso lavoro di sintesi e di ascolto svolto nell'elaborazione della proposta di documento finale.
  Avverte, quindi, che il documento approvato sarà trasmesso anche al Parlamento europeo, al Consiglio dell'Unione europea ed alla Commissione europea.

  La Commissione approva, all'unanimità, la proposta di documento finale elaborata dalla relatrice (vedi allegato).

  La seduta termina alle 14.30.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 24 febbraio 2021. — Presidenza del presidente Filippo GALLINELLA.

  La seduta comincia alle 14.30.

Disciplina dell'ippicoltura e delega al Governo per l'adozione di disposizioni volte allo sviluppo del settore.
C. 2531 Gadda.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 30 giugno 2020.

  Filippo GALLINELLA, presidente, ricorda che, nella seduta del 30 giugno scorso, il relatore, onorevole Cassese, ha svolto la relazione introduttiva. Ha quindi avuto luogo un ciclo di audizioni informali, che ha visto la partecipazione delle associazioni agricole e delle principali associazioni del settore.
  Dichiara, quindi, concluso l'esame preliminare del provvedimento e fissa il termine per la presentazione degli emendamenti a lunedì 29 marzo prossimo, alle ore 12.00.
  Nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Delega al Governo per la disciplina dell'agricoltura multifunzionale e altre disposizioni per la promozione dell'imprenditoria e del lavoro femminile nel settore agricolo.
C. 2049 Spena.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Antonella INCERTI (PD), relatrice, riferisce che la Commissione avvia oggi l'esame, in sede referente, della proposta di legge in titolo recante «Delega al Governo per la disciplina dell'agricoltura multifunzionale e altre disposizioni per la promozione dell'imprenditoria e del lavoro femminile nel settore agricolo» che si compone di 5 articoli.
  Come indicato nella relazione illustrativa la proposta di legge si propone lo scopo di favorire lo sviluppo di un'imprenditoria femminile nel quadro di un'agricoltura multifunzionale, diversificata, attenta alle attività sociali, alla crescita delle comunità rurali e all'ambiente, capace di generare un maggior valore aggiunto, quale scelta di fondo della programmazione agricola italiana.
  In particolare l'articolo 1 interviene su alcune disposizioni contenute nel decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 185, in materia di incentivi all'autoimprenditorialità e all'autoimpiego e nel decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 giugno 2019, n. 58 in materia di interventi per l'incentivazione di attività imprenditoriali.
  Il comma 1 estende i benefici in materia di accesso al credito – già previsti dall'articolo 2 del citato decreto legislativo n. 185 del 2020 per le micro e piccole imprese a prevalente partecipazione femminile o giovanile – alle imprese agricole, anche di nuova costituzione, a conduzione femminile o in cui la compagine societaria sia composta in prevalenza da donne. Si tratta, in particolare, dell'innalzamento al 90 per cento della percentuale di copertura delle spese inerenti i mutui agevolati per investimenti concedibili alle imprese. Pag. 47
  Il comma 2, interviene sull'articolo 4 del decreto legislativo n. 185 del 2000, relativo ai progetti finanziabili in favore della nuova imprenditorialità nei settori della produzione dei beni e dell'erogazione dei servizi, stabilendo che la mancata chiusura del procedimento di concessione dei contributi (rectius agevolazioni), entro il termine di centottanta giorni, sia rilevante ai fini della misurazione e della valutazione della performance individuale dei dirigenti responsabili, con conseguente responsabilità dirigenziale e disciplinare.
  I commi 3 e 4 della disposizione in esame, estendono la portata delle misure previste dal capo III del suddetto decreto legislativo n. 185 del 2000 in materia di sviluppo dell'imprenditorialità in agricoltura e del ricambio generazionale.
  Nello specifico, il comma 3, interviene sull'articolo 10 del più volte citato decreto legislativo n. 185 del 2000, disponendo l'ampliamento dei benefici previsti in favore delle imprese agricole a prevalente o totale partecipazione giovanile in relazione al ricambio generazionale in agricoltura. Si stabilisce, in particolare, che i mutui agevolati per gli investimenti siano concessi anche per costituire i compendi unici di cui all'articolo 5-bis del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228 o per corrispondere l'indennizzo agli eventuali coeredi in caso di successione, al fine di conservare l'integrità aziendale, in attuazione della raccomandazione 94/1069/CE della Commissione relativa all'adozione di strumenti per il mantenimento della reddittività delle piccole e medie imprese nelle successioni ereditarie.
  Il comma 4 interviene sull'articolo 10-ter del decreto legislativo n. 185 del 2000, prevedendo – specularmente a quanto disposto dal sopra richiamato comma 2 – la responsabilità dei dirigenti nei casi di mancata chiusura del procedimento di concessione dei contributi volti al finanziamento dei progetti presentati dalle imprese agricole a prevalente o totale partecipazione giovanile, ai sensi del capo III del citato decreto legislativo n. 185 del 2000.
  Il comma 5 modifica l'articolo 29 del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, disponendo che, al fine di garantire l'accessibilità agli interventi volti ad incentivare le attività imprenditoriali, il Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo (rectius Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali) provvede, con propri decreti, alla revisione della disciplina attuativa degli strumenti di competenza, al fine di favorire la costituzione di imprese agricole, in particolare a conduzione femminile, mediante gli interventi previsti nel citato decreto legislativo n. 185 del 2000.
  L'articolo 2 prevede una delega al Governo per la disciplina dell'agricoltura multifunzionale al fine di un più efficace utilizzo delle risorse previste nell'ambito del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 e in previsione della programmazione 2021-2027 della politica agricola comune (PAC) dell'Unione europea. In proposito, si segnala che, per quanto riguarda la nuova Politica agricola comune, il suo avvio, come noto, è previsto – dopo un periodo transitorio di 2 anni – per il 1° gennaio 2023. Per quanto riguarda l'iter negoziale, si ricorda che lo scorso 10 novembre sono stati avviati i triloghi tra Parlamento Europeo, Consiglio e Commissione al fine di raggiungere un accordo definitivo sulle tre proposte di regolamento presentate.
  In particolare si prevede, al comma 1, che il Governo, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, adotti uno o più decreti legislativi per la disciplina dell'agricoltura multifunzionale, intesa come l'agricoltura caratterizzata dalla diversificazione delle attività agricole, mediante la promozione di interventi di sostegno alla pluriattività e di servizi sociali, socio-sanitari, educativi e d'inserimento socio-lavorativo connessi all'attività agricola.
  Ai sensi del successivo comma 3 i decreti legislativi sono adottati su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e del Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con gli altri Ministri competenti, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Pag. 48Bolzano. Gli schemi dei decreti legislativi sono successivamente trasmessi alle Camere per l'espressione dei pareri della Commissione parlamentare per la semplificazione e delle Commissioni parlamentari competenti per materia e per i profili finanziari, che si pronunciano nel termine di quarantacinque giorni dalla data di trasmissione, decorso il quale i decreti legislativi possono essere comunque adottati. Il Governo, qualora non intenda conformarsi ai pareri parlamentari, trasmette nuovamente i testi alle Camere con le proprie osservazioni e con eventuali modificazioni, corredate dei necessari elementi integrativi di informazione e di motivazione. Il parere definitivo delle Commissioni parlamentari competenti per materia è espresso entro il termine di dieci giorni dalla data della nuova trasmissione. Decorso tale termine, i decreti legislativi possono comunque essere adottati. Entro un anno dalla data di entrata in vigore di ciascuno dei decreti legislativi di cui al comma 1, il Governo può adottare uno o più decreti legislativi recanti disposizioni integrative e correttive, nel rispetto della procedura e dei princìpi e criteri direttivi di cui al presente articolo (comma 4).
  Tra i criteri ed i principi direttivi cui devono attenersi i citati decreti legislativi, segnala, in particolare:

   la realizzazione di interventi per favorire il lavoro e l'imprenditoria femminili, anche prevedendo specifiche quote vincolate o corsie preferenziali nell'attribuzione delle risorse derivanti dalla programmazione della PAC, ed introducendo specifiche misure nell'ambito del piano nazionale di utilizzo delle risorse della PAC relative alla programmazione 2021-2027;

   l'adozione di misure dirette ad assicurare il sostegno alla crescita dell'imprenditoria femminile in agricoltura, la tutela del lavoro agricolo femminile e la partecipazione delle donne nell'ambito dell'impresa agricola familiare;

   l'introduzione di disposizioni che prevedano il rapido accesso alle misure di sostegno e al credito agevolato;

   l'introduzione di norme volte a favorire l'agricoltura multifunzionale con un modello gestionale dell'azienda basato sull'apporto di capitale umano e nel quale il reddito complessivo derivi da un complesso di attività agricole, quali la specializzazione colturale, il piccolo allevamento, la silvicoltura, il consumo immediato e la vendita diretta al consumatore finale dei propri prodotti;

   l'applicazione dell'iniziativa europea in materia di sviluppo rurale denominata «Leader+», di cui alla comunicazione 2000/C 139/05 della Commissione, del 14 aprile 2000, al fine di promuovere e di consolidare strategie volte a valorizzare il contributo femminile allo sviluppo delle aree rurali, incidendo sugli aspetti socioculturali che condizionano la partecipazione attiva delle donne alla vita socio-economica e ai processi di sviluppo locale;

   l'estensione alle imprese agricole dell'accesso alla misura massima della garanzia diretta concessa dal Fondo di garanzia, di cui all'articolo 2, comma 100, lettera a), della legge 23 dicembre 1996, n. 662.

  L'articolo 3 reca disposizioni per l'attuazione del principio della parità di genere.
  In particolare, al comma 1, è previsto che, con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali – da emanarsi entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente provvedimento – in sede di rinnovo delle cariche degli enti strumentali agricoli e delle società controllate dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali operanti nel settore agricolo, si provvede ad assicurare che il riparto degli amministratori da eleggere sia effettuato nel rispetto dei criteri previsti dal decreto del Presidente della Repubblica 30 novembre 2012, n. 251.
  Si ricorda, in proposito, che il citato D.P.R. 30 novembre 2012, n. 251 «Regolamento concernente la parità di accesso agli organi di amministrazione e di controllo nelle società, costituite in Italia, controllate da pubbliche amministrazioni, ai sensi dell'articolo 2359, commi primo e secondo, del Pag. 49codice civile, non quotate in mercati regolamentati, in attuazione dell'articolo 3, comma 2, della legge 12 luglio 2011, n. 120», stabilisce, all'articolo 2, che le suddette società prevedano, nei propri statuti, che la nomina degli organi di amministrazione e di controllo, sia effettuata secondo modalità tali da garantire che il genere meno rappresentato ottenga almeno un terzo dei componenti di ciascun organo.
  La disposizione di cui al comma 1 in commento è prevista allo scopo di dare piena attuazione all'articolo 48 del codice delle pari opportunità tra uomo e donna, di cui al decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198 che prevede, al comma 1, che le amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, le province, i comuni e gli altri enti pubblici non economici, predispongano piani di azioni positive tendenti ad assicurare, nel loro ambito rispettivo, la rimozione degli ostacoli che, di fatto, impediscono la piena realizzazione di pari opportunità di lavoro e nel lavoro tra uomini e donne. Detti piani al fine di promuovere l'inserimento delle donne nei settori e nei livelli professionali nei quali esse sono sotto rappresentate, favoriscono il riequilibrio della presenza femminile nelle attività e nelle posizioni gerarchiche ove sussiste un divario fra generi non inferiore a due terzi.
  Il comma 2 stabilisce che, entro un mese dalla data di entrata in vigore della presente provvedimento, il Governo provveda a modificare il citato DPR n. 251 del 2012, nel senso di assicurare il rispetto della composizione degli organi sociali e, a tal fine sopprimendo, all'art. 3, comma 1, il limite dei tre mandati consecutivi e prevedendo che i compiti di monitoraggio e vigilanza – di cui all'art. 4, comma 5, – attribuiti al Presidente del Consiglio dei ministri o al Ministro delegato per le pari opportunità siano estesi anche al Ministro competente.
  Ai successivi commi, si prevedono ulteriori modifiche delle disposizioni vigenti volte ad attuare il principio della parità di genere.
  In particolare, il comma 3, dispone una modifica del comma 17-bis dell'articolo 53 della legge 24 aprile 1998, n. 128, prevedendo che, nell'ipotesi in cui la composizione del consiglio di amministrazione dei consorzi di tutela DOP e IGP non rispetti il criterio di riparto volto ad assicurare l'equilibrio tra i sessi, si applicano le disposizioni del comma 5 dell'articolo 4 del più volte citato D.P.R. n. 251 del 2012.
  Il comma 4, introduce, tra i requisiti necessari per il riconoscimento da parte del Ministero competente dei consorzi di tutela DOP e IGP, di cui all'art. 41, comma 3, della legge 12 dicembre 2016 n. 238, anche quello secondo cui lo statuto di detti consorzi debba prevedere che il riparto degli amministratori da eleggere sia effettuato in base a un criterio che assicuri l'equilibrio tra i sessi, di cui al citato D.P.R. n. 251 del 2012.
  Il comma 5, prevede la soppressione del riferimento ai tre mandati consecutivi con riferimento al rispetto del principio della parità tra i sessi nei consorzi di tutela di cui all'articolo 2, comma 3 della legge 28 luglio 2016, n. 154 recante disposizioni in materia di semplificazione nei settori agricolo e agroalimentare.
  L'articolo 4 dispone, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, la ricostituzione dell'Osservatorio nazionale per l'imprenditoria ed il lavoro femminile in agricoltura (ONILFA) quale sede permanente cui partecipano rappresentanti delle organizzazioni datoriali, sindacali e associative delle donne impegnate a diverso titolo nel mondo agricolo e agro-alimentare, attribuendo allo stesso le competenze previste dal decreto del Ministro per le politiche agricole 13 ottobre 1997.
  Ricorda, in proposito, che tale organismo era stato istituito con il citato D.M. del 13 ottobre 1997 presso il Ministero per le politiche agricole e successivamente soppresso dall'articolo 12, comma 20, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95 recante «Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini nonché misure di rafforzamento patrimoniale delle imprese del settore bancario». Pag. 50
  A tale organismo sono ora assegnate le seguenti funzioni:

   a) sensibilizzare le pubbliche amministrazioni ad avviare politiche attive volte a sostenere la crescita dell'imprenditoria femminile in agricoltura, comprese le attività formative, fornendo indicazioni in relazione a specifiche problematiche;

   b) sensibilizzare le pubbliche amministrazioni ad attuare e a diffondere politiche di sviluppo rurale attraverso la realizzazione di infrastrutture e di servizi nei territori rurali, destinate alle imprese femminili e alle donne, in conformità a quanto previsto dalla normativa dell'Unione europea;

   c) svolgere un ruolo di stimolo e di supporto all'azione del Governo, in relazione all'obiettivo di promuovere le azioni dell'Unione europea in favore dell'imprenditoria e del lavoro femminile in agricoltura nell'ambito della programmazione 2021-2027;

   d) costituire un punto di contatto con i competenti uffici delle regioni e delle province autonome, provvedendo altresì alla richiesta e allo scambio di informazioni disponibili in materia di lavoro femminile in agricoltura con gli organismi dell'Unione europea e regionali competenti;

   e) creare e rendere accessibile, nel proprio sito internet istituzionale, un portale telematico, costantemente aggiornato, che metta a disposizione delle aspiranti imprenditrici agricole le normative vigenti in materia, percorsi guidati per accedere ai finanziamenti, avvisi concernenti la pubblicazione di bandi relativi al settore agricolo e consigli per la risoluzione di problemi concernenti le procedure amministrative;

   f) creare e rendere accessibile, nel proprio sito internet istituzionale, un portale, denominato «banca della solidarietà», che consenta alle imprenditrici e alle lavoratrici del settore agricolo nazionale di confrontare le loro esperienze e conoscenze con quelle delle imprenditrici e delle lavoratrici agricole dei Paesi dell'Unione europea e dei Paesi in via di sviluppo;

   g) redigere un rapporto annuale per il Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo sullo stato di attuazione delle politiche in favore dello sviluppo del lavoro e dell'attività imprenditoriale delle donne in agricoltura.

  Ai sensi del successivo comma 3 si dispone che al funzionamento dell'ONILFA si faccia fronte con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Si prevede altresì che le regioni provvedano a individuare una specifica struttura di collegamento con l'ONILFA ai fini dello scambio di dati e di informazioni.
  L'articolo 5 prevede, infine, l'Istituzione della Giornata nazionale del lavoro femminile in agricoltura.
  In particolare, al comma 1 si prevede – in corrispondenza con la Giornata internazionale delle donne rurali, istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite con la risoluzione 62/136 del 18 dicembre 2007 – l'istituzione, il 15 ottobre di ogni anno, della Giornata nazionale del lavoro femminile in agricoltura al fine di far conoscere l'importanza sociale e la qualità dell'imprenditoria e del lavoro femminile in agricoltura, nonché l'apporto dato dalle donne alla crescita civile e sociale del Paese anche allo scopo di assicurare la parità di trattamento tra uomo e donna in agricoltura.
  Al comma 2, si prevede che, in occasione di tale giornata, siano organizzati eventi e iniziative finalizzati a far conoscere le attività, le esperienze e le professionalità acquisite dalle donne in agricoltura.
  Ricorda, infine, che la Commissione ha approvato, all'unanimità, nella seduta del 16 ottobre 2019 una risoluzione volta ad impegnare il Governo, fra le altre cose, anche alla ricostituzione del citato Osservatorio nazionale per l'imprenditoria ed il lavoro femminile in agricoltura (ONILFA).

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  Filippo GALLINELLA, presidente, ringrazia la relatrice per il lavoro svolto segnalando che alcuni dei temi affrontati nella proposta di legge in titolo sono affrontati anche nel PNRR, il cui esame potrà certamente arricchire il dibattito e la discussione della Commissione. In ogni caso, ritiene opportuno che la Commissione svolga un ciclo selezionato di audizioni delle associazioni imprenditoriali rappresentative del lavoro femminile al fine di approfondire le principali questioni.

  Maria SPENA (FI) nel ringraziare la relatrice per il lavoro svolto segnala l'opportunità che la riattivazione dell'ONILFA possa essere sollecitata al Governo al fine di renderlo operativo anche nel breve periodo, senza necessariamente dover attendere l'approvazione della proposta di legge in esame.
  Nel ritenere senz'altro utile lo svolgimento di audizioni rappresentative della realtà delle giovani donne imprenditrici nel settore dell'agricoltura, auspica che la proposta di legge possa avere un rapido iter di approvazione.

  Susanna CENNI (PD) nel ricordare come il citato osservatorio(ONILFA) sia nato allo scopo di monitorare le condizioni del lavoro femminile, ritiene opportuno includere fra i soggetti che la Commissione si appresta ad audire anche le organizzazioni sindacali nonché il CREA e l'ISTAT anche al fine di comprendere meglio l'evoluzione in atto nel mercato del lavoro femminile nel settore dell'agricoltura.

  Filippo GALLINELLA, presidente ritiene che le questioni poste dalle colleghe intervenute potranno essere sottoposte al neo ministro Stefano Patuanelli nell'ambito della prevista audizione sulle linee programmatiche fissata per la settimana prossima.

  Nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.50.

COMITATO RISTRETTO

  Mercoledì 24 febbraio 2021.

Norme per favorire interventi di ripristino, recupero, manutenzione e salvaguardia dei castagneti.
Esame C. 175 Paolo Russo e C. 1650 Incerti.

  Il Comitato ristretto si è riunito dalle 14.50. alle 15.