CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 14 dicembre 2020
492.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Lunedì 14 dicembre 2020. — Presidenza del presidente Fabio MELILLI, indi del vicepresidente Giorgio LOVECCHIO. – Intervengono i viceministri dell'economia e delle finanze Laura Castelli e Antonio Misiani.

  La seduta comincia alle 10.05.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023.
C. 2790-bis Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 13 dicembre scorso.

  Fabio MELILLI, presidente, avverte che nella seduta di ieri era stato da ultimo disposto l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Foti 10.0197 e che la Commissione è quindi ora chiamata a riprendere l'esame a partire dagli identici articoli aggiuntivi Zucconi 10.0188 e Squeri 10.0159.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione respinge gli identici articoli aggiuntivi Zucconi 10.0188 e Squeri 10.0159.

  Ylenja LUCASELLI (FDI) illustra le finalità dell'articolo aggiuntivo Foti 10.0133, di cui è cofirmataria, volto a stabilizzare il regime della cedolare secca applicabile agli immobili destinati a uso diverso da quello abitativo, con particolare riferimento a quelli adibiti ad esercizi commerciali. Nel rilevare come, su tale specifico tema, vi sia un'attenzione trasversale da parte di pressoché tutte le forze parlamentari, sottolinea altresì che una simile misura rappresenterebbe un'imperdibile occasione per rilanciare il settore immobiliare nel suo complesso, in un momento di generalizzata crisi economica, dovuta agli effetti indotti dall'emergenza sanitaria in atto.

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  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Foti 10.0133.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, segnala alla presidenza come lo svolgimento dei lavori odierni della Commissione bilancio nell'Aula di Montecitorio potrebbe comportare, a suo avviso, talune difficoltà di ordine logistico, nonché risultare poco compatibile con l'esigenza, da più parti avvertita, di un celere esame delle numerose proposte emendative contenute nel fascicolo.

  Fabio MELILLI, presidente, ricorda che la decisione di tenere i lavori odierni della Commissione bilancio nell'Aula di Montecitorio discende dalla necessità di assicurare il rigoroso rispetto delle regole introdotte alla Camera al fine di mantenere il prescritto distanziamento interpersonale e di evitare le situazioni di potenziale contagio. Ricorda, in proposito, che la seduta di ieri, svoltasi presso la più ridotta Sala del Mappamondo, ha infatti visto una partecipazione di deputati comunque numerosa, circostanza quest'ultima che potrebbe meno agevolmente consentire la piena osservanza delle predette esigenze.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) illustra le finalità dell'articolo aggiuntivo Zucconi 10.073, di cui è cofirmatario, che prevede l'applicazione dell'aliquota IVA al 4 per cento per il settore della ristorazione, con particolare riguardo agli operatori che abbiano riconvertito le attività di somministrazione di cibi o bevande nella forma della consegna a domicilio o asporto. In considerazione del fatto che la predetta misura è stata in altra sede suggerita anche dall'Agenzia delle entrate, nonché sollecitata dalle diverse associazioni di categoria audite nel corso dell'attività conoscitiva sul provvedimento in esame, chiede che la proposta emendativa in discussione possa essere perlomeno accantonata.

  Stefano FASSINA (LEU), relatore, accede alla richiesta di accantonamento dell'articolo aggiuntivo Zucconi 10.073.

  Il viceministro Antonio MISIANI concorda con la proposta di accantonamento.

  Fabio MELILLI, presidente, avverte che, pertanto, l'articolo aggiuntivo Zucconi 10.073 è da intendersi accantonato.

  Silvana Andreina COMAROLI (LEGA) interviene sull'emendamento Guidesi 12.44, di cui è cofirmataria, avente per oggetto la rilevante materia delle detrazioni fiscali per le spese di riqualificazione energetica e di ristrutturazione edilizia, rappresentando in particolare l'esigenza che sull'intero argomento possa aver luogo un confronto ampio e costruttivo tra le diverse forze parlamentari ed esprimendo, al contempo, la preoccupazione che i relatori e il Governo possano invece avere già deciso di concentrare esclusivamente la propria attenzione, previa loro riformulazione, su singole proposte emendative presentate dai partiti della maggioranza, quale ad esempio il successivo articolo aggiuntivo Sut 12.0106, circostanza questa che di fatto precluderebbe qualsivoglia seria considerazione delle restanti proposte emendative vertenti sull'articolo 12.

  Ylenja LUCASELLI (FDI) si associa alle valutazioni testé svolte dalla deputata Comaroli, dal momento che il tema in esame – oggetto peraltro anche dell'emendamento Mollicone 12.55, identico all'emendamento Guidesi 12.44 – meriterebbe piuttosto un serio e compiuto approfondimento.

  Bruno TABACCI (MISTO-CD-IE), intervenendo sull'ordine dei lavori, osserva come, ai fini di un ordinato prosieguo dell'esame, ferma restando naturalmente la facoltà di accantonare specifiche proposte emendative, andrebbe a suo avviso compiuto uno sforzo per cercare di selezionare, all'interno dei temi sottoposti all'attenzione della Commissione, quei testi che più concretamente possano costituire, qualora approvati o riformulati, un effettivo arricchimento e perfezionamento dei contenuti del disegno di legge di bilancio.

  La Commissione respinge quindi gli identici emendamenti Guidesi 12.44 e Mollicone 12.55.

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  Rebecca FRASSINI (LEGA) illustra l'emendamento a sua prima firma 12.34, volto ad ampliare l'ammontare della spesa effettuata per l'acquisto di mobili finalizzati all'arredo dell'immobile oggetto di ristrutturazione, in rapporto alla quale calcolare l'entità della detrazione spettante, evidenziando come l'eventuale approvazione di tale proposta emendativa costituirebbe senz'altro un fattore di significativo rilancio dell'intero settore, nonché un elemento a tutela delle produzioni made in Italy. Tanto premesso, ne chiede l'accantonamento.

  Beatrice LORENZIN (PD) si associa alla richiesta di accantonamento dell'emendamento Frassini 12.34, per le ragioni dianzi esposte dalla medesima deputata.

  Marialuisa FARO (M5S), relatrice, acconsente alla richiesta di accantonamento dell'emendamento Frassini 12.34.

  Il viceministro Antonio MISIANI concorda con la proposta di accantonamento.

  Fabio MELILLI, presidente, avverte che, pertanto, l'emendamento Frassini è da intendersi accantonato. Avverte altresì che, acquisito l'avviso in tal senso conforme dei relatori e del rappresentante del Governo, è da intendersi accantonato anche l'emendamento Nobili 12.50.

  Ylenja LUCASELLI (FDI) illustra le finalità dell'emendamento Lollobrigida 12.115, che proroga al 31 dicembre 2023 la fruizione del cosiddetto super bonus connesso agli incentivi per gli interventi di efficientamento energetico, in ciò raccogliendo non solo orientamenti diffusi tra i vari gruppi parlamentari, tanto di opposizione quanto di maggioranza, ma anche talune indicazioni emerse nel corso della recente audizione del Ministro dell'economia e delle finanze, Roberto Gualtieri. Ritiene infatti indispensabile, soprattutto nell'attuale fase di eccezionale sofferenza economica per il nostro Paese, assicurare continuità giuridica e applicativa alla misura in commento. Tanto considerato, ne raccomanda quindi l'accantonamento.

  Stefano FASSINA (LEU), relatore, accede alla richiesta di accantonamento dell'emendamento Lollobrigida 12.115.

  Il viceministro Antonio MISIANI concorda con la proposta di accantonamento.

  Fabio MELILLI, presidente, avverte che, pertanto, l'emendamento Lollobrigida 12.115 è da intendersi accantonato.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, osserva come l'emendamento Lollobrigida 12.115 intervenga su una pluralità di temi e come spetti a suo avviso ai relatori il compito di ricercare una sintesi condivisa.
  Per quanto concerne le coperture che vanno a incidere sul reddito di cittadinanza, osserva come tali coperture abbiano sostanzialmente lo scopo di rendere ammissibili le proposte emendative, spettando poi ai relatori il compito di valutare l'idoneità delle coperture proposte o di eventuali coperture alternative.
  Rileva come il primo tema posto dall'emendamento in esame sia quello della proroga del cosiddetto «super bonus», il cui principale effetto, limitatamente al 2020, è stato, a suo avviso, quello di determinare il blocco dell'attività edilizia.
  Richiama, inoltre, l'attenzione sull'ulteriore tema costituito dal notevole rallentamento dell'attività amministrativa derivante dal fatto che il personale della pubblica amministrazione è stato posto in smart working, il che in molti casi rende impossibili le verifiche catastali che richiedono l'accesso fisico agli uffici, con particolare riferimento alla realtà di Milano, i cui uffici catastali sono in parte dislocati a Pavia. Ritiene che un'ipotesi ragionevole, al fine di porre rimedio a tali criticità, possa essere quella di considerare conformi gli edifici anche prima del rilascio del certificato di agibilità.
  Rileva, infine, come un ulteriore tema meritevole di considerazione, per quanto concerne il cosiddetto «super bonus», sia Pag. 9quello dell'ampliamento delle fattispecie. Auspica, conclusivamente, che vi sia la disponibilità dei relatori ad approfondire i temi evidenziati.

  Stefano FASSINA (LEU), relatore, propone l'accantonamento di tutte le proposte emendative relative al cosiddetto «super bonus», ai fini di un approfondimento. Osserva come i temi sollevati da tali proposte emendative siano certamente meritevoli di considerazione, ma come occorra d'altra parte tener conto dei vincoli di finanza pubblica.

  Fabio MELILLI, presidente, avverte che, pertanto, gli emendamenti Lollobrigida 12.115, Patassini 12.23, Aprile 12.69, Patassini 12.25 e Barelli 12.129 si intendono accantonati.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), intervenendo sugli identici articoli aggiuntivi Ciaburro 12.057, di cui è cofirmataria, e Nevi 12.0125, rileva come essi siano volti a incentivare l'utilizzo del fotovoltaico nel settore agricolo, attraverso una modifica dei criteri attualmente previsti per la concessione degli incentivi, sia sotto il profilo della tipologia del terreno, sia per quanto concerne i requisiti degli impianti.

  La Commissione respinge gli identici articoli aggiuntivi Ciaburro 12.057 e Nevi 12.0125.

  Fabio MELILLI, presidente, avverte che l'articolo aggiuntivo Gelmini 12.0152 e gli identici articoli aggiuntivi Garavaglia 12.023 e Lollobrigida 12.0123 si intendono accantonati, in quanto anch'essi relativi al tema del cosiddetto «super bonus».

  Paolo TRANCASSINI (FDI) sottolinea come l'articolo aggiuntivo Lollobrigida 12.0123, di cui è cofirmatario, non rechi oneri finanziari e sia volto ad accelerare la procedura per la conformità urbanistica nell'ambito della ricostruzione post-sismica, che, allo stato, risulta particolarmente difficoltosa, in considerazione del fatto che essa fa capo a piccoli comuni il cui personale, peraltro, è in smart working.

  Marialuisa FARO (M5S), relatrice, propone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi 12.04 della IX Commissione, Bruno Bossio 12.05 e Paita 12.012, relativi al cosiddetto «digital bonus».

  Fabio MELILLI, presidente, avverte che gli articoli aggiuntivi 12.04 della IX Commissione, Bruno Bossio 12.05 e Paita 12.012 si intendono accantonati.
  Avverte, altresì, che l'articolo aggiuntivo Vallascas 12.058, identico agli articoli aggiuntivi Mazzetti 12.0135 e Lollobrigida 12.0165, è stato ritirato dai presentatori.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), intervenendo sull'articolo aggiuntivo Lollobrigida 12.0165, di cui cofirmataria, osserva come esso sia volto a prevedere incentivi fiscali, vale a dire la detraibilità del 50 per cento dell'importo corrisposto per il pagamento dell'IVA, per l'acquisto di immobili in classe energetica elevata, anche al fine di favorire la ripresa del mercato immobiliare.

  Roberto OCCHIUTO (FI) osserva come gli articoli aggiuntivi in esame siano volti a prevedere incentivi fiscali per l'acquisto di immobili appartenenti a classi energetiche elevate e come tale intervento risponda alla stessa ratio del cosiddetto «super bonus», giudicando contraddittorio il fatto che si promuovano le ristrutturazioni edilizie volte a rendere gli edifici rispondenti a determinate caratteristiche dal punto di vista energetico, ma non gli acquisti di immobili che già possiedono tali caratteristiche. Chiede pertanto ai relatori l'accantonamento delle proposte emendative in esame, ai fini di un ulteriore approfondimento.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) osserva anch'egli come sia palesemente contraddittorio che si persegua una politica per il miglioramento energetico degli edifici, ma che nel contempo non venga reso vantaggioso l'acquisto di immobili appartenenti a classi energetiche elevate.

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  Stefano FASSINA (LEU), relatore, accoglie la richiesta di accantonamento degli articoli aggiuntivi Mazzetti 12.0135 e Lollobrigida 12.0165, ritenendo i temi posti meritevoli di approfondimento. Nel contempo, osserva tuttavia come l'intervento previsto con il cosiddetto «super bonus» risponda non soltanto a finalità ambientali, ma anche a finalità anticicliche, promuovendo l'effettuazione di lavori edilizi, e come comunque occorra tenere conto dei vincoli di bilancio.

  La viceministra Laura CASTELLI si associa alle considerazioni del relatore Fassina.

  Fabio MELILLI, presidente, avverte che gli articoli aggiuntivi Mazzetti 12.0135 e Lollobrigida 12.0165 si intendono accantonati.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Polidori 12.0148.

  Tullio PATASSINI (LEGA), intervenendo sugli identici articoli aggiuntivi Baratto 12.0124 e Patassini 12.022, rileva come anche tali proposte emendative attengano al tema dell'efficientamento energetico, prevedendo la semplificazione degli adempimenti burocratici per l'installazione di impianti di micro-cogenerazione. Osserva come si tratti di una proposta non onerosa, che si limita a modificare le modalità di calcolo dell'accisa.

  Andrea MANDELLI (FI) si associa alle considerazioni del deputato Patassini, sottolineando la neutralità finanziaria delle proposte emendative in esame, che rispondono a finalità di semplificazione burocratica e che recepiscono le segnalazioni provenienti dalle organizzazioni di settore.
  Invita, pertanto, i relatori a un ulteriore approfondimento.

  La Commissione respinge gli identici articoli aggiuntivi Baratto 12.0124 e Patassini 12.022.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA) chiede la verifica del risultato della votazione.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, al termine della verifica effettuata, conferma che gli identici articoli aggiuntivi Baratto 12.0124 e Patassini 12.022 sono respinti.
  Avverte, quindi, che l'emendamento Fornaro 13.37 è stato ritirato dai presentatori.

  La Commissione respinge l'emendamento Liuni 13.10.

  Ylenja LUCASELLI (FDI) illustra il contenuto dell'articolo aggiuntivo Rizzetto 13.028, di cui è cofirmataria, volto a prevedere una detrazione fiscale, fino a 30.000 euro, per l'installazione degli impianti certificati di recupero delle acque piovane. Chiede ai relatori e al Governo di compiere un'ulteriore valutazione dell'emendamento e, a tal fine, il suo accantonamento. Sottolinea che il recupero delle acque piovane comporta benefici sia di natura ambientale, sia di natura economica. Infatti, l'acqua piovana, tra l'altro priva di calcare, può rappresentare, a suo giudizio, un'alternativa all'utilizzo dell'acqua corrente in diverse attività. Si appella quindi ai relatori, sostenendo che tale tema, vista la sua importanza, non possa non essere affrontato. Nota, infine, che l'emendamento in esame non comporta alcun impatto sulla finanza pubblica.

  Silvia FREGOLENT (IV) sottolinea l'importanza del risparmio idrico, necessità il cui valore è stato anche evidenziato dal Ministro dell'ambiente, e chiede ai relatori di accantonare l'articolo aggiuntivo Rizzetto 13.028.

  Stefano FASSINA (LEU), relatore, accede alla richiesta di accantonamento dell'articolo aggiuntivo Rizzetto 13.028. Osserva, tuttavia, che ci sono ancora da esaminare altre proposte emendative di grande valore in termini ambientali e che tutte le risorse faticosamente accumulate sono state concentrate sul superbonus.

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  Il viceministro Antonio MISIANI concorda con la proposta di accantonamento dell'articolo aggiuntivo Rizzetto 13.028.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, avverte che, pertanto, l'articolo aggiuntivo Rizzetto 13.028 deve intendersi accantonato.

  Tullio PATASSINI (LEGA) illustra il contenuto del suo articolo aggiuntivo 13.07, volto a sanare un'anomalia che si è registrata tra la cosiddetta «Tremonti Ambiente» e gli incentivi per il conto energia. Stigmatizza l'intervento del Ministero dell'economia e delle finanze su tale materia, in quanto teme che sia rischioso, sia per le imprese sia per l'amministrazione finanziaria, pagare delle somme entro il 30 giugno, in pendenza di giudizio. Chiede, qualora la proposta emendativa non venisse accolta, un supplemento istruttorio e, a tal fine, un suo accantonamento.

  Stefano FASSINA (LEU), relatore, accede alla richiesta di accantonamento dell'articolo aggiuntivo Patassini 13.07. Ribadisce, tuttavia, le osservazioni già fatte in occasione dell'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Rizzetto 13.028.

  Il viceministro Antonio MISIANI concorda con la proposta di accantonamento dell'articolo aggiuntivo Patassini 13.07.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, avverte che, pertanto, l'articolo aggiuntivo Patassini 13.07 deve intendersi accantonato.

  Stefania PRESTIGIACOMO (FI) fa presente che ci sono ancora da esaminare numerose proposte emendative relative al tema dell'ecobonus. In particolare, segnala il suo articolo aggiuntivo 26.044, che riguarda l'estensione dell'ecobonus all'interramento delle utenze.

  Raffaele TRANO (MISTO) sottoscrive l'articolo aggiuntivo Cunial 13, volto ad abrogare il testo unico in materia di foreste e filiere forestali. Inoltre, sempre nella stessa proposta emendativa, si aboliscono gli incentivi del conto termico, che finanziano l'acquisto di nuovi impianti a combustione di biomasse. Senza tali incentivi, non ci sarebbe convenienza ad acquistare sistemi di riscaldamento a biomasse e, pertanto, le imprese sarebbero orientate a sistemi più sostenibili dal punto di vista ambientale. Stigmatizza l'attuale sfruttamento dei boschi e l'erogazione dei fondi pubblici volti a sostenere una filiera in netta controtendenza con le politiche necessarie all'abbattimento delle emissioni di anidride carbonica. Auspica un'ulteriore riflessione su tale tema, propone di accantonare la proposta emendativa e, possibilmente, di provvedere a una sua riformulazione.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, l'articolo aggiuntivo Cunial 13.02, l'emendamento Rachele Silvestri 14.1 e l'articolo aggiuntivo Montaruli 14.024.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA) illustra il contenuto del suo articolo aggiuntivo 14.07. Osserva che occorrerebbe considerare anche la rivalutazione dei beni immateriali, cosa che consentirebbe di migliorare il patrimonio netto delle aziende. Chiede ai relatori di effettuare un approfondimento sul tema.

  Marialuisa FARO (M5S), relatrice, accede alla richiesta di approfondire il tema sollevato dall'intervento del deputato Garavaglia e di accantonare, a tal fine, l'articolo aggiuntivo Garavaglia 14.07.

  Il viceministro Antonio MISIANI concorda con la proposta di accantonamento dell'articolo aggiuntivo Garavaglia 14.07.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, avverte che, pertanto, l'articolo aggiuntivo Garavaglia 13.07 deve intendersi accantonato. Avverte, altresì, che l'articolo aggiuntivo Berti 14.016 e l'emendamento Masi 15.23 sono stati ritirati dai presentatori.

  Vanessa CATTOI (LEGA) sottoscrive l'articolo aggiuntivo Rixi 15.05, volto a istituire un'esenzione dall'IVA a favore di tutti i Pag. 12servizi professionali di accompagnamento in montagna. Auspica che sia svolto un approfondimento sul tema e propone, pertanto, l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Rixi 15.05.

  Marialuisa FARO (M5S), relatrice, accede alla richiesta di accantonare l'articolo aggiuntivo Rixi 15.05.

  Il viceministro Antonio MISIANI concorda con la proposta di accantonamento dell'articolo aggiuntivo Rixi 15.05.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, avverte che, pertanto, l'articolo aggiuntivo Rixi 15.05 deve intendersi accantonato.

  Rebecca FRASSINI (LEGA) illustra l'articolo aggiuntivo Molinari 15.027, che sottoscrive, il quale prevede misure per i gestori degli impianti stradali e autostradali di distribuzione dei carburanti. Segnala che si tratta di un settore gravemente colpito a causa della pandemia, con perdite di fatturato che arrivano anche al 70 per cento. Al riguardo, chiede un ulteriore approfondimento da parte dei relatori e del Governo.

  Bruno TABACCI (MISTO-CD-IE), con riferimento alla valutazione degli emendamenti segnalati e in particolare degli emendamenti recanti oneri finanziari, si chiede se sia utile continuare a chiedere l'accantonamento di ulteriori proposte emendative, risultando così davvero complicato prevedere il rispetto degli accordi tra maggioranza e opposizione.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA), con riferimento alle considerazioni svolte dal collega Tabacci, invita a considerare il fatto che i gruppi di opposizione non hanno ancora avuto risposte circa diverse proposte emendative segnalate, che risultano accantonate. In tale contesto, non è quindi semplice indicare quali siano le effettive priorità per i gruppi.

  Stefania PRESTIGIACOMO (FI), con riferimento al metodo di lavoro relativo alla valutazione delle proposte emendative segnalate, evidenzia come vi siano ulteriori temi che i gruppi di opposizione giudicano di estrema rilevanza. Ricorda che la Commissione bilancio sta esaminando la manovra finanziaria presentata dal Governo e che il centro-destra non è disponibile a rinunciare a istanze che giudica meritevoli di approfondimento.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Molinari 15.027.

  Vannia GAVA (LEGA) illustra, in qualità di cofirmataria, le finalità dell'articolo aggiuntivo Molinari 15.021, volto a prevedere la registrazione degli atti di concessione al fine di non mettere ulteriormente a rischio il comparto del turismo, già profondamente colpito dalla pandemia. Si tratta di un emendamento privo di oneri finanziari, sul quale invita i relatori a un ulteriore approfondimento, auspicando che le richieste delle opposizioni siano maggiormente ascoltate.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Molinari 15.021.

  Marialuisa FARO (M5S), relatrice, anche a nome del relatore Fassina, esprime i pareri sulle proposte emendative riferite agli articoli da 17 a 26. Esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo Carfagna 17.06 e sull'emendamento Vacca 18.12 e propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Guidesi 18.05. Esprime parere contrario sugli articoli aggiuntivi Guidesi 18.06 e 18.07, Frassini 18.010, Andreuzza 18.017, mentre propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Carbonaro 18.025. Esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo Spena 18.042 e propone l'accantonamento degli emendamenti Manzo 19.4, Paita 19.031 e Molinari 19.027. Esprime parere contrario sugli articoli aggiuntivi Fregolent 19.06 e Gava 19.02, mentre propone l'accantonamento degli identici emendamenti 20.3 della II Commissione e Siracusano 20.9. Esprime parere contrario sugli identici emendamenti Gagliardi 21.1, Rizzetto 21.36 e Mandelli 21.47, mentre propone l'accantonamento Pag. 13 degli identici emendamenti Garavaglia 21.52, Trancassini 21.48, Brunetta 21.62, Buratti 21.13 e Scoma 21.20. Esprime parere contrario sugli emendamenti Nevi 21.58, Spena 21.63, Nevi 21.64, nonché sugli identici articoli aggiuntivi Gavino 21.06, Cattaneo 21.0137 e Marco Di Maio 21.024. Propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Schullian 21.02, mentre esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo Spena 21.0121, proponendo, altresì, l'accantonamento dell'articoli aggiuntivo Gagnarli 21.083 nonché degli identici articoli aggiuntivi Ferro 21.069, Ciaburro 21.081, Morrone 21.056 e Incerti 21.016, degli identici articoli aggiuntivi Cenni 21.014, Gallinella 21.0102, Gadda 21.035, Ferro 21.065 e Caretta 21.077, nonché degli identici articoli aggiuntivi Incerti 21.08, Golinelli 21.051, Gallinella 21.097 e Nevi 21.57. Esprime parere contrario sugli identici articoli aggiuntivi Fregolent 21.028, Gadda 21.038, Ferro 21.067 e Ciaburro 21.080 e propone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Cillis 21.086 e Magi 21.017. Invita i presentatori al ritiro degli identici articoli aggiuntivi Gadda 21.0110 e Gallinella 21.0157 ed esprime parere contrario sugli identici articoli aggiuntivi Guidesi 23.02 e Mor 23.03, nonché sull'articolo aggiuntivo Nevi 23.05, sull'emendamento Lucchini 24.1 e sull'articolo aggiuntivo Barelli 24.015. Propone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Baldino 24.011, Lupi 25.01 e Capitanio 25.07 ed esprime parere contrario sugli emendamenti Potenti 26.6 e 26.7, Morrone 26.8 e Turri 26.4. Invita i presentatori al ritiro dell'emendamento Vitiello 26.9, mentre propone l'accantonamento dell'emendamento Annibali 26.3 e degli identici articoli aggiuntivi 26.03 della II Commissione e Bartolozzi 26.036. Esprime, quindi, parere contrario sugli articoli aggiuntivi Annibali 26.07, Varchi 26.015, nonché sugli identici 26.04 della II Commissione e Bartolozzi 26.037. Esprime parere contrario sugli articoli aggiuntivi Prisco 26.053, Prestigiacomo 26.043 e Sandra Savino 26.045. Propone, infine, l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Noja 26.023, Zanichelli 26.029, Pella 26.042, Prestigiacomo 26.044 ed esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo Zucconi 26.021.

  Il viceministro Antonio MISIANI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, avverte che le proposte emendative Guidesi 18.05, Carbonaro 18.025, Manzo 19.4, Paita 19.031, Molinari 19.027, gli identici emendamenti 20.03 della II Commissione e Siracusano 20.9, gli identici emendamenti Garavaglia 21.52, Trancassini 21.48, Brunetta 21.62, Buratti 21.13 e Scoma 21.20, gli articoli aggiuntivi Schullian 21.02, Gagnarli 21.083, gli identici articoli aggiuntivi Ferro 21.069, Ciaburro 21.081, Morrone 21.056 e Incerti 21.016, gli identici articoli aggiuntivi Cenni 21.014, Gallinella 21.0102, Gadda 21.035, Ferro 21.065 e Caretta 21.077, gli identici articoli aggiuntivi Incerti 21.08, Golinelli 21.051, Gallinella 21.097 e Nevi 21.57, gli articoli aggiuntivi Cillis 21.086, Magi 21.017, Baldino 24.011, Lupi 25.01 e Capitanio 25.07, l'emendamento Annibali 26.3, gli identici articoli aggiuntivi 26.03 della II Commissione e Bartolozzi 26.036, nonché gli articoli aggiuntivi Noja 26.023, Zanichelli 26.029, Pella 26.042 e Prestigiacomo 26.044 devono ritenersi accantonati.

  Paolo RUSSO (FI) illustra, in qualità di cofirmatario, le finalità dell'articolo aggiuntivo Carfagna 17.06, volto a promuovere l'attività di venture capital in favore di progetti di imprenditoria femminile a elevata innovazione mediante l'istituzione di un fondo speciale presso il Ministero dell'economia e delle finanze con una dotazione pari a 100 milioni di euro per l'anno 2021. Data la rilevanza di tale misure, chiede se vi sia la disponibilità da parte della maggioranza ad approfondire tale questione con maggiore attenzione.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA), intervenendo a sostegno dell'articolo aggiuntivo Carfagna 17.06, evidenzia l'importanza di prevedere misure a favore dell'imprenditoria femminile anche nella fase successiva al cosiddetto start-up, quando le aziende entrano nel pieno della loro attività e sono Pag. 14richieste particolari capacità manageriali e di gestione. Si tratta, a suo giudizio, di un punto debole del sistema di misure a sostegno delle imprese, che va rafforzato anche allo scopo di non intervenire solo quando è richiesto il salvataggio delle imprese in crisi. Al riguardo, osserva come i numeri dell'imprenditoria femminile, e in particolare il settore del venture capital, non siano elevati, auspicando quindi che la maggioranza possa venire incontro a esigenze vere per lo sviluppo economico del Paese. Più in generale, osserva come il disegno di legge di bilancio, per sua natura, dovrebbe rispondere a un'ottica di sviluppo e non solo di indennizzi e ristori. Invita, quindi, i relatori e il Governo a dare qualche risposta positiva su temi così rilevanti, come lo sviluppo del venture capital. In tale contesto, segnala anche l'importanza di prevedere l'ampliamento della durata del cosiddetto «prestito liquidità» anche fino a venti anni, al fine di favorire una fase di sviluppo economico di settori produttivi rilevanti.

  Marialuisa FARO (M5S), relatrice, anche a nome del relatore Fassina, propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Carfagna 17.06, ai fini di una successiva valutazione.

  Il viceministro Antonio MISIANI concorda con la proposta di accantonamento dell'articolo aggiuntivo Carfagna 17.06, avanzata dai relatori.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, avverte che, pertanto, l'articolo aggiuntivo Carfagna 17.06 deve intendersi accantonato.

  Tullio PATASSINI (LEGA) illustra l'articolo aggiuntivo Guidesi 18.06, che, come i successivi, è volto a prevedere misure di sostegno alle imprese del settore della moda, settore che presenta una specificità tale da richiedere misure particolari, al momento non previste in nessun provvedimento del Governo. Invita, quindi, i relatori a valutare con maggiore attenzione le proposte emendative del suo gruppo, volte a sostenere un settore sul quale si base l'economia di importanti regioni del Paese, anche proponendo un'eventuale riformulazione dell'articolo aggiuntivo in questione.

  Vanessa CATTOI (LEGA), segnalando la profonda crisi che ha colpito le imprese del settore della moda, anche come riflesso della riduzione delle occasioni di incontro sociale, quali serate, convegni e fiere, raccomanda l'approvazione dell'articolo aggiuntivo Guidesi 18.06, volto all'istituzione di un fondo dedicato agli investimenti per la digitalizzazione, l'implementazione dell'e-commerce e la formazione di personale specializzato per la vendita online. Sottolinea, quindi, come l'approvazione della proposta emendativa servirebbe a sostenere l'occupazione e chiede in particolare ai colleghi del MoVimento 5 Stelle di rivedere il parere contrario espresso sull'articolo aggiuntivo in esame e sui seguenti, volti a sostenere il medesimo settore.

  Andrea MANDELLI (FI) ricorda che la moda è uno dei settori trainanti dell'economia nazionale e, pertanto, reputa indispensabile sostenere il comparto, come già era stato fatto in occasione dell'approvazione del decreto-legge n. 34 del 2020, cosiddetto «decreto Rilancio», con l'approvazione di una proposta emendativa del gruppo Forza Italia.
  Evidenzia, quindi, che in materia è stato presentato l'articolo aggiuntivo Gelmini 10.0155, non segnalato, che concede un credito di imposta per le rimanenze finali di magazzino nel settore tessile, della moda e degli accessori, del quale chiede l'inclusione tra le proposte emendative segnalate.

  Marialuisa FARO (M5S), relatrice, evidenziando come la filiera della moda sia stata già considerata nell'ambito del decreto-legge n. 137 del 2020, cosiddetto «decreto Ristori», in corso di conversione, propone, anche a nome del relatore Fassina, che gli articoli aggiuntivi Guidesi 18.06 e 18.07, i quali si applicano anche al settore dell'e-commerce, siano accantonati.

  La viceministra Laura CASTELLI concorda sull'accantonamento gli articoli aggiuntivi Guidesi 18.06 e 18.07.

Pag. 15

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, dispone, pertanto, l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Guidesi 18.06 e 18.07.

  Rebecca FRASSINI (LEGA) chiede il motivo del parere contrario espresso dai relatori e dal Governo sull'articolo aggiuntivo 18.010 a sua prima firma, volto alla concessione di un contributo a fondo perduto per il settore dei matrimoni e degli eventi privati. Evidenzia come il settore sia costituito da circa 50 mila aziende, con 300 mila dipendenti, e che il relativo fatturato ammonta a 65 miliardi di euro annui. Ricorda poi la gravissima crisi del settore, che è stata segnalata dagli interessati nel corso delle audizioni e sottolinea il serio pericolo di chiusura di molte aziende entro la fine dell'anno, con drammatici effetti sull'occupazione. Ritiene surreale che non si voglia intervenire di fronte a una situazione di tale gravità e propone eventualmente un ridimensionamento dell'intervento, attualmente previsto in 500 milioni di euro per l'anno 2021.

  Stefano FASSINA (LEU), relatore, concorda con l'onorevole Frassini sulla sofferenza in cui versa il settore degli eventi. Segnala, comunque, che alcune di queste imprese sono già considerate nel decreto-legge n. 137 del 2020, cosiddetto «decreto Ristori», in corso di conversione, e si riserva quindi di effettuare le necessarie verifiche. Nel frattempo propone, anche a nome della relatrice Faro, che l'articolo aggiuntivo Frassini 18.010 sia accantonato, pur rilevando come sarà difficile riuscire a prevedere una spesa di 500 milioni di euro, in considerazione delle limitate risorse disponibili.

  Vannia GAVA (LEGA), auspicando che l'accantonamento non sia stato richiesto al solo scopo di troncare il dibattito in corso, osserva che il settore degli eventi è uno di quelli maggiormente colpiti dalla crisi economica conseguente alla pandemia, come evidenziato dagli stessi interessati nel corso delle audizioni. Aggiunge, inoltre, come non sia affatto certo che, una volta superate le limitazioni finalizzate a evitare il contagio, il settore possa riprendere l'attività agli stessi ritmi precedenti la crisi, potendo verificarsi un cambiamento nelle modalità abituali di svolgimento degli eventi privati, con un maggiore ricorso agli strumenti informatici rispetto alla presenza fisica. Ritiene che non tutte le imprese considerate dall'articolo aggiuntivo Frassini 18.010 potranno godere dei ristori concessi dal decreto-legge n. 137 del 2020 e chiede, pertanto, di dare una risposta alla crisi del settore nel provvedimento in esame.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, segnala che l'accantonamento è stato richiesto dai relatori per svolgere le necessarie verifiche ed evitare duplicazioni tra il presente provvedimento e il già citato decreto-legge n. 137 del 2020.

  Marialuisa FARO (M5S), relatrice, assicura i colleghi intervenuti che l'accantonamento è stato richiesto onde consentire i dovuti controlli e che anche i relatori sono consapevoli della profonda crisi del settore dei matrimoni e degli eventi privati, drammaticamente riportata nel corso delle audizioni svolte.

  Vanessa CATTOI (LEGA) ringrazia i relatori per la proposta di accantonamento dell'articolo aggiuntivo Frassini 18.010, il quale non può in alcun modo essere definito microsettoriale, in quanto diretto a consentire la ripartenza di diverse filiere economiche, quali la moda, il turismo e anche la cura del patrimonio immobiliare storico, nel quale spesso si ambientano gli eventi.

  Stefania PRESTIGIACOMO (FI), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede che venga consentito di intervenire a tutti i deputati che lo richiedono, prima di dare la parola ai relatori per la replica. Desidera, inoltre, avere indicazioni sulle modalità di svolgimento dell'esame del provvedimento, ricordando che era stato chiesto ai gruppi di opposizione di segnalare alcune tematiche sulle quali concentrare l'esame. Nonostante l'indicazione effettuata, rileva che è stato comunque espresso parere contrario Pag. 16anche su proposte emendative che affrontano le suddette tematiche, per le quali sarebbe stato più opportuno proporre l'accantonamento, anche per evitare di svolgere due volte il dibattito su uno stesso argomento.
  Segnala, poi, che anche il gruppo Forza Italia ha a cuore l'introduzione di misure per sostenere i settori della moda, della convegnistica e dei matrimoni, come dimostrato dall'articolo aggiuntivo Gelmini 207.021.

  La viceministra Laura CASTELLI assicura che le tematiche segnalate, sia dalla maggioranza sia dall'opposizione, sono in corso di approfondimento, anche con riferimento alla relativa quantificazione, al fine dell'espressione di un parere favorevole, eventualmente con una proposta di riformulazione.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA) esprime preoccupazione per il lento andamento dei lavori ed evidenzia che sarebbe più proficuo effettuare riunioni informali prima dello svolgimento delle sedute.

  La viceministra Laura CASTELLI si associa alla richiesta dei relatori di accantonare l'articolo aggiuntivo Frassini 18.010.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, dispone, pertanto, l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Frassini 18.010.

  Paolo PATERNOSTER (LEGA) illustra l'articolo aggiuntivo Andreuzza 18.017, che sottoscrive, il quale prevede l'istituzione di un Fondo per la riqualificazione e il potenziamento delle attività commerciali di vicinato nei centri storici con popolazione inferiore a 15 mila abitanti, e ricorda come il gruppo Lega si sia sempre attivato per difendere i piccoli negozi, che sono schiacciati dalla diffusione dell'e-commerce e dalla presenza di centri commerciali. I piccoli negozi sostengono l'economia italiana, anche perché i loro fornitori sono prevalentemente italiani, e contribuiscono a mantenere vivi e sicuri i centri storici, mentre il commercio elettronico non versa nemmeno le imposte in Italia. Raccomanda, pertanto, l'approvazione dell'articolo aggiuntivo Andreuzza 18.017.

  Vanessa CATTOI (LEGA) si associa a quanto evidenziato dal collega Paternoster, rammentando come la proposta emendativa sia in linea con quanto previsto dalla legge di bilancio per il 2019, approvata all'epoca del primo Governo Conte.
  Sottolinea, inoltre, l'importante ruolo svolto dai piccoli negozi durante il lockdown, quando i cittadini hanno visto limitata la propria possibilità di movimento, e la loro funzione di presidio del territorio e di distribuzione dei prodotti di origine locale.
  Chiede, pertanto, un ripensamento del parere contrario espresso sull'articolo aggiuntivo Andreuzza 18.017, rivolgendosi in particolare ai colleghi del gruppo MoVimento 5 Stelle.

  Stefano FASSINA (LEU), relatore, accede alla richiesta di accantonamento dell'articolo aggiuntivo Andreuzza 18.017. Propone, altresì, di accantonare l'articolo aggiuntivo Spena 18.042, sul quale era stato in precedenza espresso un parere contrario.

  Il viceministro Antonio MISIANI concorda con le proposte di accantonamento testé formulate.

  Fabio MELILLI, presidente, avverte che, pertanto, gli articoli aggiuntivi Andreuzza 18.017 e Spena 18.042 sono da intendersi accantonati. Prende altresì atto che l'articolo aggiuntivo Fregolent 19.06 è stato ritirato.

  Vannia GAVA (LEGA) illustra le finalità dell'articolo aggiuntivo 19.02, a sua prima firma, che istituisce un apposito fondo per la promozione dell'idrogeno per l'effettiva realizzazione di nuove infrastrutture tecnologiche basate anche sulla partnership tra investimenti pubblici e privati.

  Vanessa CATTOI (LEGA), nel sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Gava 19.02, di cui Pag. 17condivide appieno le finalità, manifesta disappunto per il parere contrario su di esso espresso dai relatori e dal Governo, anche tenuto conto degli stringenti vincoli europei esistenti in materia di riduzione delle emissioni inquinanti. Nel ricordare come il nostro Paese si collochi tra gli ultimi gradini in Europa quanto alla promozione delle nuove tecnologie, lamenta la mancanza da parte del Governo di una visione prospettica capace di sostenere le imprese maggiormente impegnate su tale fronte.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA), nel ritenere del tutto immotivato il parere contrario espresso sull'articolo aggiuntivo Gava 19.02, rammenta, inoltre, come tale proposta emendativa muova nella direzione di porre rimedio alla procedura europea d'infrazione in corso nei confronti dell'Italia, a causa dell'eccessivo livello di polveri sottili in talune zone del nostro Paese. In considerazione di ciò, ne chiede pertanto l'accantonamento, preannunziando al contempo il ritiro dell'emendamento a sua prima firma 21.52, in precedenza accantonato, e invitando i relatori e il Governo a valutare attentamente le potenziali conseguenze negative sull'intera filiera agroalimentare derivanti dalla istituzione della piattaforma elettronica denominata MEAS.

  Stefano FASSINA (LEU), relatore, accede alla richiesta di accantonamento dell'articolo aggiuntivo Gava 19.02, che tratta un tema assai rilevante, fermo restando che il parere contrario in precedenza espresso era motivato dalla necessità di coordinare i diversi interventi con quanto già delineato nelle linee guida del Recovery Plan.

  Il viceministro Antonio MISIANI concorda con la proposta di accantonamento.

  Fabio MELILLI, presidente, avverte che, pertanto, l'articolo aggiuntivo Gava 19.02 è da intendersi accantonato.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Gagliardi 21.1, Rizzetto 21.36 e Mandelli 21.47, nonché l'emendamento Nevi 21.58.

  Marialuisa FARO (M5S), relatrice, modificando il parere contrario in precedenza espresso, propone di accantonare l'emendamento Spena 21.63.

  Il viceministro Antonio MISIANI concorda con la proposta di accantonamento.

  Fabio MELILLI, presidente, avverte che, pertanto, l'emendamento Spena 21.63 è da intendersi accantonato.

  La Commissione respinge l'emendamento Nevi 21.64.

  Fabio MELILLI, presidente, prende atto che gli identici articoli aggiuntivi Gavino Manca 21.06 e Marco Di Maio 21.024 sono stati ritirati.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Cattaneo 21.0137.

  Marialuisa FARO (M5S), relatrice, modificando il parere contrario in precedenza espresso, propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Spena 21.0121, nonché gli identici articoli aggiuntivi Ferro 21.069, Ciaburro 21.081, Morrone 21.056 e Incerti 21.016.

  Il viceministro Antonio MISIANI concorda con le proposte di accantonamento testé formulate.

  Fabio MELILLI, presidente, avverte che, pertanto, l'articolo aggiuntivo Spena 21.0121, nonché gli identici articoli aggiuntivi Ferro 21.069, Ciaburro 21.081, Morrone 21.056 e Incerti 21.016, sono da intendersi accantonati.
  Prende atto che gli identici articoli aggiuntivi Fregolent 21.028 e Gadda 21.038 sono stati ritirati.

  La Commissione respinge quindi gli identici articoli aggiuntivi Ferro 21.067 e Ciaburro 21.080.

  Marialuisa FARO (M5S), relatrice, modificando il parere contrario in precedenza espresso, propone di accantonare gli identici Pag. 18 articoli aggiuntivi Gadda 21.0110 e Gallinella 21.0157.

  Il viceministro Antonio MISIANI concorda con la proposta di accantonamento.

  Fabio MELILLI, presidente, avverte che, pertanto, gli identici articoli aggiuntivi Gadda 21.0110 e Gallinella 21.0157 sono da intendersi accantonati.

  Claudio BORGHI (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, si limita a osservare che la lunga serie di proposte emendative sinora accantonate non deve distogliere l'attenzione dal fatto che tra di esse figura anche l'articolo aggiuntivo Magi 21.017, recante misure a sostegno della canapa. A tale ultimo proposito, chiarisce la totale contrarietà della Lega rispetto alla citata proposta emendativa, che, qualora dovesse essere in qualche forma approvata, comprometterebbe inevitabilmente l'approccio collaborativo sinora manifestato dalle forze di opposizione nell'esame del provvedimento.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) si associa integralmente alle valutazioni svolte dal collega Claudio Borghi, rappresentando anch'egli la totale contrarietà del gruppo Fratelli d'Italia sull'articolo aggiuntivo Magi 21.017, recante misure a sostegno della canapa, il cui mero accantonamento già potrebbe pregiudicare lo spirito di collaborazione tra maggioranza e opposizioni sinora riscontrato nell'esame del provvedimento.

  Marialuisa FARO (M5S), relatrice, modificando il parere contrario in precedenza espresso, propone di accantonare gli identici articoli aggiuntivi Guidesi 23.02 e Mor 23.03.

  Il viceministro Antonio MISIANI concorda con la proposta di accantonamento testé formulata.

  Fabio MELILLI, presidente, avverte che, pertanto, gli identici articoli aggiuntivi Guidesi 23.02 e Mor 23.03 sono da intendersi accantonati.

  Mauro D'ATTIS (FI) interviene sull'articolo aggiuntivo Nevi 23.05, che reca una norma di interpretazione autentica in materia di patent box e ne chiede l'accantonamento, anche in considerazione del fatto che dalla sua attuazione deriverebbero limitati oneri per la finanza pubblica.

  Stefano FASSINA (LEU), relatore, pur non essendo in linea di principio contrario all'ipotesi di accantonamento, si limita tuttavia ad osservare che sarebbe preferibile concentrare l'attenzione della Commissione su specifici temi di particolare ampiezza o interesse.

  Stefania PRESTIGIACOMO (FI), nell'associarsi alla richiesta di accantonamento dell'articolo aggiuntivo Nevi 23.05 avanzata dal collega D'Attis, rammenta che tale proposta emendativa rappresenta una di quelle cui il gruppo di Forza Italia riserva maggiore attenzione, evidenziando, altresì, come eventuali criticità in ordine alla clausola di copertura finanziaria potrebbero essere comunque risolte attraverso una riformulazione del testo.

  Stefano FASSINA (LEU), relatore, acconsente alla proposta di accantonamento dell'articolo aggiuntivo Nevi 23.05.

  Il viceministro Antonio MISIANI concorda con la proposta di accantonamento.

  Fabio MELILLI, presidente, avverte che, pertanto, l'articolo aggiuntivo Nevi 23.05 è da intendersi accantonato.

  La Commissione respinge l'emendamento Lucchini 24.1.

  Marialuisa FARO (M5S), relatrice, modificando il parere contrario in precedenza espresso, propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Barelli 24.015.

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  Il viceministro Antonio MISIANI concorda con la proposta di accantonamento testé formulata.

  Fabio MELILLI, presidente, avverte che, pertanto, l'articolo aggiuntivo Barelli 24.015 è da intendersi accantonato.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Potenti 26.6 e 26.7.

  Vannia GAVA (LEGA) interviene sull'emendamento Morrone 26.8, che prevede indifferibili interventi a favore del Corpo della polizia penitenziaria, auspicandone pertanto l'accantonamento.

  Paolo PATERNOSTER (LEGA), nel raccomandare l'approvazione dell'emendamento Morrone 26.8, richiama, in particolare, la difficile situazione in cui versano oramai da diversi mesi gli istituti penitenziari, che non sempre riescono a garantire i necessari standard di sicurezza al personale ivi impegnato.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Morrone 26.8 e Turri 26.4.

  Fabio MELILLI, presidente, avverte che l'emendamento Vitiello 26.9 e l'articolo aggiuntivo Annibali 26.07 sono stati ritirati.

  Ylenja LUCASELLI (FDI) illustra le finalità dell'articolo aggiuntivo Varchi 26.015, di cui è cofirmataria, che mira a favorire i processi di digitalizzazione e modernizzazione degli uffici giudiziari e a promuovere la formazione del personale amministrativo ivi impiegato, al fine di assicurare una maggiore efficienza degli uffici stessi e garantire la progressiva riduzione della durata dei processi, che purtroppo si attesta ancora su valori non accettabili.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Varchi 26.015.

  Mauro D'ATTIS (FI), intervenendo sugli identici articoli aggiuntivi 26.04 della II Commissione e Bartolozzi 26.037, rileva come essi siano volti a prevedere una copertura finanziaria al fine di rendere concretamente applicabile la norma sui braccialetti elettronici di cui all'articolo 16 del decreto-legge n. 113 del 2018, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 132 del 2018. Chiede quindi l'accantonamento delle proposte emendative in esame, al fine di rendere possibile un approfondimento al riguardo, anche acquisendo le valutazioni del Ministero della giustizia.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici articoli aggiuntivi 26.04 della II Commissione e Bartolozzi 26.037, nonché l'articolo aggiuntivo Prisco 26.053.

  Fabio MELILLI, presidente, avverte che gli articoli aggiuntivi Prestigiacomo 26.043, Sandra Savino 26.045 e Prestigiacomo 26.044 si intendono accantonati.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Zucconi 26.021.

  Fabio MELILLI, presidente, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già convocata per le ore 14.30 della giornata odierna e preannuncia che al termine di tale seduta sarà convocato l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione.

  La seduta termina alle 13.05.

SEDE REFERENTE

  Lunedì 14 dicembre 2020. — Presidenza del vicepresidente Giorgio LOVECCHIO, indi del presidente Fabio MELILLI. – Intervengono i viceministri dell'economia e delle finanze Laura Castelli e Antonio Misiani e la sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Simona Flavia Malpezzi.

  La seduta comincia alle 14.45.

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Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023.
C. 2790-bis Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nell'odierna seduta antimeridiana.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, dà conto delle sostituzioni.

  Marialuisa FARO (M5S), relatrice, anche a nome del relatore Fassina, passando all'esame delle proposte emendative riferite agli articoli da 27 a 44, esprime parere contrario sull'emendamento Patassini 27.11. Propone di accantonare gli emendamenti Albano 27.9 e Prestigiacomo 27.13. Propone di accantonare gli emendamenti Mancini 27. 3 e 27.2. Propone l'accantonamento dell'emendamento Gabriele Lorenzoni 27.12. Propone di accantonare gli articoli aggiuntivi Caparvi 27.04, Patassini 27.03, Sodano 27.010 e De Luca 28.01, l'emendamento Garavaglia 29.2 e l'articolo aggiuntivo Scerra 29.07. Ricorda che l'articolo aggiuntivo Paxia 29.06 è stato ritirato dai presentatori. Esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo Varchi 29.04. Ricorda che l'emendamento Marino 31.3 è stato ritirato. Propone l'accantonamento degli emendamenti Ubaldo Pagano 33.6, Masi 33.9 e Ubaldo Pagano 33.5. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sull'emendamento Nardi 34.2. Propone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Paolo Russo 34.037, Prestigiacomo 34.036 e Giarrizzo 34.019. Esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo Gelmini 34.049 e sugli emendamenti Topo 35.7, Librandi 35.14 e Lupi 35.3. Propone l'accantonamento degli emendamenti Ferri 35.11 e Raduzzi 35.28, degli identici emendamenti Zucconi 35.21, Squeri 35.38 e Paternoster 35.26, nonché degli identici emendamenti Zucconi 35.22 e Squeri 35.35. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sull'emendamento Navarra 35.9. Esprime parere contrario sugli emendamenti Cenni 35.1 e Rospi 35.5. Propone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Del Barba 35.09, Giacomoni 35.028 e Rampelli 35.028. Esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo Garavaglia 35.054. Propone indi l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Garavaglia 35.046. Esprime parere contrario sugli articoli aggiuntivi Tasso 35.037, Vanessa Cattoi 35.034 e 35.013 e D'Ettore 35.064. Propone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Gallo 35.042 e Alemanno 35.067. Esprime parere contrario sugli identici emendamenti 36.1 della VI Commissione e Centemero 36.2. Propone l'accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Andreuzza 36.016, Moretto 36.030 e Raduzzi 36.042, degli articoli aggiuntivi Gelmini 36.049 e Napoli 36.046, degli emendamenti Zanichelli 39.9, Curò 39.6 e Pastorino 39.7, degli articoli aggiuntivi Mor 39.015 e Porchietto 39.024, degli identici articoli aggiuntivi 39.01 della VI Commissione e Fragomeli 39.012. Esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo Dal Moro 39.03.

  Silvana Andreina COMAROLI (LEGA), evidenziando che l'articolo aggiuntivo Dal Moro 39.03 reca previsioni molto simili all'articolo aggiuntivo Garavaglia 14.07, accantonato nell'odierna seduta antimeridiana, chiede che anche l'articolo aggiuntivo Dal Moro 39.03 sia accantonato.

  Marialuisa FARO (M5S), relatrice, anche a nome del relatore Fassina, chiede quindi l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Dal Moro 39.03. Esprime poi parere contrario sull'articolo aggiuntivo Comaroli 39.021. Propone l'accantonamento degli identici emendamenti Raduzzi 40.19, D'Ettore 40.28 e Pastorino 40.22. Esprime parere contrario sugli identici emendamenti Garavaglia 40.13 e Gelmini 40.26. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sull'emendamento Migliore 40.14. Propone l'accantonamento degli emendamenti Navarra 40.4 e Saltamartini 40.11, nonché dell'articolo aggiuntivo Piera Aiello 40.01. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sull'articolo aggiuntivo Dal Moro 40.07. Esprime parere Pag. 21contrario sugli articoli aggiuntivi Viviani 40.09 e Lollobrigida 40.025, sugli identici articoli aggiuntivi Guidesi 40.011, Raduzzi 40.017 e Mandelli 40.020 e sull'emendamento Caparvi 41.8. Propone l'accantonamento dell'emendamento Lupi 41.1. Esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo Bergamini 41.060. Chiede l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Patassini 41.07, Garavaglia 41.073, Moretto 41.027 e Frassini 41.022. Esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo Bignami 41.76. Chiede l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Tabacci 41.025, Garavaglia 41.062, Tabacci 41.024, Squeri 42.016, Zanichelli 42.012, D'Alessandro 42.01, Fragomeli 42.05. Esprime parere contrario sugli emendamenti Tasso 43.02 e 43.01. Chiede l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Currò 44.023. Esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo Foti 44.029. Chiede l'accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Marco Di Maio 44.07, Navarra 44.04, Pastorino 44.035 e Bellucci 44.015. Esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo Garavaglia 44.043. Chiede l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Dal Moro 44.012 e Adelizzi 44.025. Esprime infine parere contrario sull'articolo aggiuntivo Foti 44.030.

  La viceministra Laura CASTELLI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, comunica che si intendono accantonati gli emendamenti Albano 27.9, Prestigiacomo 27.13 e Mancini 27.3 e 27.2, Gabriele Lorenzoni 27.12 gli articoli aggiuntivi Caparvi 27.04, Patassini 27.03, Sodano 27.010 e De Luca 28.01, l'emendamento Garavaglia 29.2 e l'articolo aggiuntivo Scerra 29.07, gli emendamenti Ubaldo Pagano 33.6, Masi 33.9 e Ubaldo Pagano 33.5, gli articoli aggiuntivi Paolo Russo 34.037, Prestigiacomo 34.036 e Giarrizzo 34.019, gli emendamenti Ferri 35.11 e Raduzzi 35.28, gli identici emendamenti Zucconi 35.21, Squeri 35.38 e Paternoster 35.26, gli identici emendamenti Zucconi 35.22 e Squeri 35.35, gli articoli aggiuntivi Del Barba 35.09, Giacomoni 35.028, Rampelli 35.028, Garavaglia 35.046, Gallo 35.042 e Alemanno 35.067, gli identici articoli aggiuntivi Andreuzza 36.016, Moretto 36.030 e Raduzzi 36.042, gli articoli aggiuntivi Gelmini 36.049 e Napoli 36.046, gli emendamenti Zanichelli 39.9, Curò 39.6 e Pastorino 39.7, gli articoli aggiuntivi Mor 39.015 e Porchietto 39.024, gli identici articoli aggiuntivi 39.01 della VI Commissione e Fragomeli 39.012, l'articolo aggiuntivo Dal Moro 39.03, gli identici emendamenti Raduzzi 40.19, D'Ettore 40.28 e Pastorino 40.22, gli emendamenti Navarra 40.4 e Saltamartini 40.11, l'articolo aggiuntivo Piera Aiello 40.01, l'emendamento Lupi 41.1, gli articoli aggiuntivi Patassini 41.07, Garavaglia 41.073, Moretto 41.027, Frassini 41.022, Tabacci 41.025, Garavaglia 41.062, Tabacci 41.024, Squeri 41.016, Zanichelli 42.012, D'Alessandro 42.01, Fragomeli 42.05, Currò 44.023, gli identici articoli aggiuntivi Marco Di Maio 44.07, Navarra 44.04, Pastorino 44.035 e gli articoli aggiuntivi Bellucci 44.015, Dal Moro 44.012 e Adelizzi 44.025.

  Tullio PATASSINI (LEGA) illustra l'emendamento a sua prima firma 27.11, volto ad estendere ai territori del Centro Italia colpiti dal sisma del 2016 la decontribuzione prevista dall'articolo 27 del provvedimento per le regioni meridionali. Osservando come l'emendamento 27.11 presenti contenuto analogo a quello degli emendamenti Albano 27.9 e Prestigiacomo 27.13, per i quali è stato disposto l'accantonamento, chiede che anche l'emendamento a sua prima firma 27.11 sia accantonato, ai fini di una più approfondita riflessione. Si dichiara comunque sin da ora disponibile a una riformulazione del proprio emendamento.

  La Commissione respinge l'emendamento Patassini 27.11.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, ricorda che era stato convenuto di affrontare con maggior approfondimento le proposte emendative relative al sostegno alle zone colpite dal sisma del Centro Italia. Nonostante ciò la Commissione ha respinto, senza alcun particolare Pag. 22 approfondimento, l'emendamento Patassini 27.11.
  Conferma quindi la volontà delle opposizioni di collaborare per un'approvazione in tempi rapidi della legge di bilancio, allo scopo di evitare l'esercizio provvisorio, ma chiede che anche la maggioranza tenga fede ai propri impegni. Chiede inoltre che il Governo manifesti chiaramente le proprie intenzioni su alcuni punti che restano tuttora oscuri, come ad esempio la copertura del piano vaccinale che viene pubblicizzato in questi giorni.

  Stefano FASSINA (LEU), relatore, replicando all'onorevole Garavaglia, chiarisce che il parere contrario dei relatori sull'emendamento Patassini 27.11 è dovuto alla circostanza che esso è di difficile attuazione poiché estende la misura della decontribuzione per il Sud in altre aree. Ricorda, infatti, che l'applicazione di tale misura deve rispondere a rigidi vincoli europei. Tuttavia, trattandosi di una proposta emendativa che incide sulla materia della ricostruzione dei territori terremotati, rispetto alla quale vi è un accordo affinché tutte le relative proposte emendative siano trattate congiuntamente, anche a nome della relatrice Faro, chiede che sia revocata la votazione dell'emendamento Patassini 27.11 testé respinto e propone che tale proposta emendativa venga accantonata.

  La viceministra Laura CASTELLI concorda con la proposta dei relatori.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, non essendovi obiezioni, nel revocare la votazione dell'emendamento Patassini 27.11 testé respinto, ne dispone l'accantonamento.

  Andrea MANDELLI (FI), intervenendo sull'ordine dei lavori, pur ritenendo apprezzabile l'interlocuzione con il Governo, evidenzia l'importanza che maggioranza e Governo rispettino gli intenti delle opposizioni. In proposito, non apprezza che taluni esponenti del Governo e della maggioranza si siano appropriati di temi e battaglie caratteristici dei partiti di centrodestra, come è accaduto per quanto riguarda il sostegno ai lavoratori autonomi.

  Maurizio LUPI (M-NI-USEI-C!-AC), nell'evidenziare che la questione posta dall'onorevole Garavaglia non riguarda la mera cortesia istituzionale, fa presente come sia prioritario non interrompere il metodo di collaborazione con cui Governo e opposizioni hanno deciso di affrontare l'esame del disegno di legge di bilancio. Ad esempio, per quanto riguarda il tema della sanità, ritiene che la sede adatta per affrontare la questione delle risorse da destinare al piano di vaccinazione contro il COVID-19 sia proprio la legge di bilancio. Tuttavia, se su questo tema il Governo dichiara di aver già preso decisioni definitive, ritiene che non si possa parlare di collaborazione tra maggioranza, Governo e opposizioni.

  La viceministra Laura CASTELLI, nel rilevare di aver letto sui mezzi di stampa dichiarazioni favorevoli riguardo al metodo di collaborazione instaurato con le opposizioni in occasione dell'esame del disegno di legge di bilancio, ricorda che il Parlamento ha approvato all'unanimità una risoluzione sullo scostamento dall'obiettivo di medio termine che indica chiaramente al Governo gli obiettivi da raggiungere. Auspica, pertanto, che l'interlocuzione con le opposizioni prosegua proficuamente.

  Fabio RAMPELLI (FDI) si associa alle perplessità dei deputati già intervenuti rispetto al metodo con cui stanno proseguendo i lavori della Commissione. Al riguardo, nel ribadire la contrarietà del suo gruppo al disegno di legge di bilancio, che, a suo avviso, non compie le scelte di campo necessarie a garantire il benessere del Paese, ritiene necessario che vi sia da parte del Governo chiarezza rispetto agli obiettivi che intende perseguire, poiché quelli delle opposizioni sono chiari e sono declinati nelle proposte emendative presentate. Stigmatizza, pertanto, le parole della viceministra Castelli, che ha fatto riferimento a dichiarazioni a mezzo stampa, poiché il luogo in cui si prendono le decisioni resta Pag. 23il Parlamento. Ciò detto, ritiene che si possa cominciare a lavorare seriamente solo nel momento in cui il Governo farà chiarezza concretizzando le proposte che intende sostenere.

  Mauro D'ATTIS (FI), appellandosi alla responsabilità politica dei relatori, che sono gli interlocutori dei gruppi parlamentari, rappresenta che, mentre gli emendamenti dell'opposizione vengono accantonati, alcuni esponenti di Governo cercano di accaparrarsi la paternità di alcune proposte dell'opposizione, come quella relativa alla previsione di un «anno fiscale bianco» per i lavoratori autonomi. Pertanto, ritiene che i relatori farebbero meglio ad indicare in quale senso debbano proseguire i lavori della Commissione.

  Vannia GAVA (LEGA), associandosi alle richieste dei colleghi intervenuti in precedenza, segnala che nel corso di una trasmissione televisiva andata in onda ieri sera il Ministro Di Maio ha dichiarato che, grazie al Governo, il 2021 sarà un «anno fiscale bianco» per i titolari di partite IVA. Ritiene che ciò non risponda alla verità, in quanto quella del sostegno ai lavoratori autonomi e ai titolari di partite IVA è da sempre una battaglia delle opposizioni.

  Stefano FASSINA (LEU), relatore, non ritiene che il lavoro che sta svolgendo la Commissione sia una perdita di tempo in quanto vengono discusse le proposte emendative presentate dai gruppi anche con interventi molto puntuali. Segnala che, nel frattempo, i relatori proseguono l'interlocuzione con il Governo e con il Ministero dell'economia e delle finanze affinché, rispetto ai grandi temi che si è deciso di affrontare, si possa giungere ad una sintesi. Pertanto, nonostante il quadro temporale entro cui dev'essere discusso il disegno di legge di bilancio è sacrificato, assicura che i relatori si adopereranno affinché le riformulazioni delle proposte emendative accantonate possano giungere in tempo ed essere valutate dai deputati. Fa presente che è evidente che taluni temi sono stati posti in agenda proprio dai partiti di opposizione. Su di essi, nonostante ritenga chiara la paternità, crede sia inevitabile l'instaurarsi di un dibattito parlamentare. Concludendo, ritiene necessario che si guardi alla sostanza più che alla forma al fine di raggiungere il risultato migliore per il Paese.

  Claudio MANCINI (PD) chiede che l'emendamento 27.3 a sua prima firma venga accantonato.

  Stefano FASSINA (LEU), relatore, anche a nome della relatrice Faro, propone di accantonare l'emendamento Mancini 27.3.

  La viceministra Laura CASTELLI concorda con la proposta dei relatori.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, comunica che l'emendamento Mancini 27.3 si intende accantonato. Avverte inoltre che il deputato Trano sottoscrive gli emendamenti Gabriele Lorenzoni 27.12 e Mancini 27.2.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Varchi 29.04.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, avverte che l'emendamento Nardi 34.2 si intende accantonato.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Gelmini 34.049.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, prende atto che gli emendamenti Topo 35.7 e Librandi 35.14 sono ritirati dai presentatori.

  La Commissione respinge l'emendamento Lupi 35.3.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, avverte che l'emendamento Navarra 35.9 si intende accantonato e prende atto che l'emendamento Cenni 35.1 è ritirato dai presentatori.

  La Commissione respinge l'emendamento Rospi 35.5.

Pag. 24

  Claudio BORGHI (LEGA), intervenendo sull'articolo aggiuntivo Garavaglia 35.054, di cui è cofirmatario, rileva come esso sia volto a porre rimedio a quello che a suo avviso è un vero e proprio falso in bilancio posto in essere da questo Governo e, in particolare, dal Ministro dell'economia e delle finanze, Gualtieri, che reputa del tutto incompetente. Ritiene che, in un periodo in cui non vige il patto di stabilità, sia del tutto insensato nascondere il debito dello Stato, come invece sta facendo questo Governo, con una serie di misure che inducono a sottostimarlo. Si riferisce, in primo luogo, al differimento del pagamento delle imposte, sottolineando come, dal momento che tali imposte sono soltanto differite e non cancellate, esse costituiscono un credito la cui effettiva esigibilità appare aleatoria. Richiama, inoltre, l'attenzione sui 40 miliardi di Patrimonio destinato previsto dal cosiddetto «decreto rilancio» che, come rilevato anche dal presidente dell'Ufficio parlamentare di bilancio, Pisauro, in sede di audizione, sono destinati a produrre debito in futuro. Sottolinea altresì come siano destinati a produrre maggior debito in futuro anche i crediti d'imposta, nel momento in cui verranno riscossi dai contribuenti, nonché la garanzia totale prestata dallo Stato per i crediti nei confronti delle piccole e medie imprese, in quanto nel momento in cui molte di queste imprese falliranno si determinerà un aumento del deficit e del debito pubblico.
  Rileva come in assenza di un intervento correttivo di pulizia del bilancio, volto a rendere il bilancio stesso veritiero, i futuri Governi rischieranno di trovarsi nella stessa situazione in cui si trovò il Governo greco di Papandreou e di subire l'intervento dell'Unione europea e l'attivazione del Meccanismo europeo di stabilità, grazie anche al cambiamento di posizione al riguardo del MoVimento 5 Stelle.
  Stigmatizza con forza l'irresponsabilità delle scelte che si stanno compiendo, ribadendo di ritenere che quando emergeranno i debiti che ora non sono in bilancio l'Italia verrà avviata sulla strada della Grecia. Dichiara di svolgere queste considerazioni in sede parlamentare affinché nessuno possa sostenere in futuro di non essere stato consapevole della gravità delle conseguenze delle scelte che si stanno compiendo in questo momento e che pongono le basi per la rovina del Paese.
  Ribadisce come l'unica scelta possibile in questo momento, in cui i vincoli dell'Unione europea alla spesa pubblica sono meno restrittivi, sia quella di una pulizia totale del bilancio, volta a far emergere i debiti che invece ora vengono nascosti.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA), intervenendo sul contenuto dell'emendamento in discussione, rileva come in una situazione di generalizzata crisi economica e di liquidità il primo intervento da compiere da parte dello Stato sia quello di pagare i propri debiti. Ricorda come nel cosiddetto «decreto rilancio» siano stati stanziati 12 miliardi di euro per il pagamento dei debiti commerciali della pubblica amministrazione e sottolinea come l'articolo aggiuntivo in esame sia volto a prevedere la compensazione per un importo pari ad un miliardo di euro, vale a dire ad appena un dodicesimo di quanto stanziato con il «decreto rilancio». Osserva come di tale stanziamento di 12 miliardi non sia stato speso alcunché e rileva pertanto come lo Stato, in una situazione devastante per i conti pubblici, si sia sostanzialmente indebitato inutilmente.
  Ricorda la vicenda del decreto-legge n. 35 del 2013 per il pagamento dei debiti emersi in ambito sanitario, e, sottolineando come tutte le regioni a statuto ordinario eccetto la Lombardia abbiano attivato la relativa procedura, richiama la propria esperienza di assessore della regione Lombardia, rilevando come al pagamento dei debiti si sia fatto fronte assicurando l'effettiva rispondenza delle risorse disponibili a quanto riportato nel bilancio. Osserva, infatti, come il mancato pagamento dei debiti commerciali da parte della pubblica amministrazione derivi dal fatto che i bilanci delle pubbliche amministrazioni in molti casi non sono veritieri, risultando in cassa risorse che in realtà non sono disponibili, e cita al riguardo il caso degli introiti derivanti dalle sanzioni per le violazioni del codice della strada, che figurano nei bilanci Pag. 25di molti enti senza che siano stati effettivamente incassati.
  Sottolinea come i 12 miliardi previsti dal «decreto rilancio» non siano stati spesi perché manca la certificazione del debito da parte dell'ente, in quanto se l'ente certificasse il debito renderebbe evidente che non vi sono fondi disponibili, che pure risultano in bilancio, e che, pertanto, il bilancio non è veritiero.
  Osserva conclusivamente con amarezza come numerose imprese rischino di fallire perché lo Stato non è in grado di pagare i propri debiti.

  Stefano FASSINA (LEU), relatore, nel riconoscere la serietà della questione del pagamento dei debiti della pubblica amministrazione sollevata dall'onorevole Garavaglia, evidenzia che è necessario eliminare gli ostacoli all'utilizzo delle risorse stanziate dal Governo per consentire tali pagamenti. Con riferimento alla proposta emendativa Garavaglia 35.054 critica che in essa sia stabilito un termine perentorio di 60 giorni per contestare i crediti maturati dalle imprese, dopo il quale tali crediti possono essere compensati. Ipotizza inoltre che qualche pubblica amministrazione possa avvalersi in modo poco corretto di tale previsione non pagando i propri debiti e contando sulla possibilità per il creditore di compensarli con eventuali debiti. Pertanto propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Garavaglia 35.054.

  La viceministra Laura CASTELLI concorda con la proposta di accantonamento.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, dispone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Garavaglia 35.054.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Tasso 35.037.

  Vanessa CATTOI (LEGA), illustrando l'articolo aggiuntivo 35.013 a sua prima firma, spiega che lo stesso è volto a prevenire una situazione di grave difficoltà nell'accesso al credito per imprese e persone fisiche che potrebbe verificarsi di qui a fine anno. Infatti, applicando gli attuali parametri di valutazione del credito, potrebbero essere impediti i contratti di mutuo o di anticipo sulle fatture che garantiscono liquidità alle imprese. Nel riconoscere che la proposta emendativa potrebbe avere anche una migliore formulazione, sottolinea che essa non comporta costi aggiuntivi.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), chiedendo di sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Vanessa Cattoi 35.013, ricorda che, questa mattina, una proposta emendativa simile è stata accantonata. Se, nell'attuale fase di immobilità economica, si continuassero ad applicare i parametri finora utilizzati dalle banche per valutare il credito dei clienti, di fatto sarebbe impedito l'accesso al credito. Ritiene necessario scrivere ora norme riguardanti l'accesso al credito sulla base delle quali le imprese possano agire nel prossimo futuro.

  Mauro D'ATTIS (FI) dichiara che tutti i componenti del gruppo Forza Italia sottoscrivono l'articolo aggiuntivo Vanessa Cattoi 35.013.

  Stefano FASSINA (LEU), relatore, evidenzia anzitutto che l'articolo aggiuntivo Vanessa Cattoi 35.013 interviene su contratti tra soggetti privati e che, inoltre, comporterebbe un'estensione della garanzia dello Stato accordata su molti prestiti. Nel confermare che una proposta emendativa con tema identico è stata precedentemente accantonata, propone di accantonarlo.

  La viceministra Laura CASTELLI concorda con la proposta di accantonamento.

  Giorgio LOVECCHIO (M5S) dispone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Vanessa Cattoi 35.013, D'Ettore 35.064 e Gallo 35.042.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti 36.1 della VI Commissione e 36.2 Centemero, l'articolo aggiuntivo Comaroli 39.021 e gli identici Pag. 26 articoli aggiuntivi Garavaglia 40.13 e Gelmini 40.26.

  Mauro DEL BARBA (IV) ritira l'emendamento 40.14 a sua prima firma.

  Gian Pietro DAL MORO (PD) ritira l'articolo aggiuntivo 40.07 a sua prima firma.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Viviani 40.09.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), intervenendo sull'articolo aggiuntivo Lollobrigida 40.025, si dichiara sorpreso del fatto che non sia stato ricompreso tra le proposte emendative accantonate, in considerazione dell'importanza del tema, ossia del potenziamento del Fondo di garanzia per la prima casa. Chiede che la proposta sia accantonata per una riflessione più approfondita.

  Stefano FASSINA (LEU), relatore, acconsente alla richiesta di accantonamento dell'articolo aggiuntivo Lollobrigida 40.025.

  La viceministra Laura CASTELLI concorda con la proposta di accantonamento.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, dispone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Lollobrigida 40.025. Avverte quindi che l'articolo aggiuntivo Raduzzi 40.017 è stato ritirato dal presentatore.

  Andrea MANDELLI (FI), illustrando l'articolo aggiuntivo 40.020 a sua prima firma, afferma che lo stesso è volto a estendere il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese alle persone fisiche esercenti arti o professioni. In particolare, ricorda che, durante le audizioni, tutte le categorie hanno fatto presente la necessità di trovare mezzi per continuare ad esercitare la loro attività.

  Tullio PATASSINI (LEGA) chiede di sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Guidesi 40.011. Nel condividere quanto affermato dall'onorevole Mandelli, pone in evidenza la necessità di sostenere il sistema economico nel suo complesso attraverso l'estensione del Fondo di garanzia, che rappresenta un «fluidificante» tra le banche e i loro clienti. Ricorda che in Italia vi sono molte persone fisiche esercenti arti o professioni che hanno creato attività rilevanti sotto il profilo economico. Inoltre sottolinea che la proposta emendativa non comporta oneri finanziari aggiuntivi.

  Paolo PATERNOSTER (LEGA), intervenendo sull'articolo aggiuntivo Guidesi 40.011, riferisce che le aziende, grandi e piccole, lamentano la mancanza di liquidità. Gli interventi a fondo perduto approvati dal Governo sono interventi spot i cui effetti si perdono in breve tempo. Le imprese chiedono un accesso al credito facile, duraturo e a buone condizioni per portare avanti la propria attività e pagare i dipendenti. Evidenzia che l'accesso al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese sarebbe utile per molte piccole e piccolissime imprese, cosiddette microimprese, che hanno pochi dipendenti, ma che costituiscono il nerbo dell'economia italiana. Chiede un'ulteriore analisi della proposta emendativa.

  La Commissione respinge gli identici articoli aggiuntivi Guidesi 40.011 e Mandelli 40.020.

  Tullio PATASSINI (LEGA), illustrando l'emendamento Caparvi 41.8, ricorda che la proposta in esso contenuta era già stata esaminata durante l'esame dei provvedimenti per le zone terremotate ma poi non era stata approvata. Con l'emendamento in esame si prevede che l'importo del prestito assistito da garanzia sia calcolato sulla base del maggiore degli importi tra i valori relativi all'anno fiscale precedente la calamità e all'anno fiscale 2019. Infatti non è pensabile utilizzare come fatturato di riferimento quello dell'anno in cui non si è esercitata l'attività a causa del verificarsi della calamità. Chiede l'accantonamento dell'emendamento Caparvi 41.8.

  Stefano FASSINA (LEU), relatore, acconsente alla richiesta di accantonamento dell'emendamento Caparvi 41.8.

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  La viceministra Laura CASTELLI concorda con la proposta di accantonamento.

  Fabio MELILLI, presidente, dispone l'accantonamento dell'emendamento Caparvi 41.8.

  Andrea MANDELLI (FI), intervenendo sull'articolo aggiuntivo Bergamini 41.060, sottolinea che esso, in modo analogo alla proposta emendativa del collega D'Ettore, mira a offrire uno strumento di sollievo alle imprese e ai professionisti.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Bergamini 41.060.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), illustrando l'articolo aggiuntivo Bignami 41.076, afferma che è volto ad estendere il ricorso al Fondo di garanzia agli agenti e broker assicurativi.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Bignami 41.076, Tasso 43.02 e 43.01 e Foti 44.029.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA), illustrando l'articolo aggiuntivo 44.043 a sua prima firma, dichiara che esso interviene sulla SIAE che è un ente molto più costoso che utile, di cui dovrebbe prospettarsi la chiusura. In particolare, rileva che la proposta emendativa è volta a riconoscere agli esercenti che sono rimasti chiusi a causa delle misure restrittive un contributo per il pagamento degli abbonamenti di musica d'ambiente SIAE. Evidenziando che l'onere derivante dalla misura potrebbe essere meno consistente con una eventuale delimitazione della platea dei beneficiari, chiede quantomeno ai relatori e al Governo l'accantonamento della proposta emendativa.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Garavaglia 44.043.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), intervenendo in qualità di cofirmataria sull'articolo aggiuntivo Foti 44.030 ne illustra le finalità sottolineando come esso sia volto ad estendere il credito d'imposta previsto per i canoni di locazione degli immobili ad uso non abitativo. Evidenzia come la misura sia volta a far fronte alla notevole contrazione di liquidità delle imprese per le quali il canone di locazione rappresenta un costo fisso di notevole entità.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) invita i relatori e il Governo ad un'ulteriore riflessione sul tema delle locazioni commerciali anche in vista di uno specifico intervento normativo sulla disciplina vigente. Si tratta di una questione assai rilevante che sta creando notevoli tensioni sociali e contenziosi giudiziari. Ritiene quindi opportuno che anche l'articolo aggiuntivo in esame debba essere accantonato al fine di trovare una soluzione per le descritte contrapposizioni.

  Stefano FASSINA (LEU), relatore, nel ritenere meritevole di attenzione il tema degli affitti commerciali segnala come siano stati presentati numerosi emendamenti sia di maggioranza che di opposizione sui quali è in corso un'attenta riflessione. Con particolare riferimento all'articolo aggiuntivo Foti 44.030 ritiene che la formulazione del primo comma non sia peraltro sostenibile. Acconsente tuttavia alla richiesta di accantonamento.

  La viceministra Laura CASTELLI concorda con la proposta di accantonamento.

  Fabio MELILLI, presidente, dispone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Foti 44.030.

  Marialuisa FARO (M5S), relatrice, anche a nome del relatore Fassina, passando ad esprimere i pareri sulle proposte emendative riferite agli articoli da 45 a 71, propone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Fregolent 45.015, 45.01 della VI Commissione, Soverini 45.03, Zanettin 45.017, Gribaudo 45.06, Meloni 46.011 nonché degli identici emendamenti Zangrillo 47.52, Guidesi 47.28, Mura 47.4 e Lupi 47.7. Esprime parere contrario sugli identici emendamenti Mazzetti 47.46 e Lollobrigida 47.45 mentre propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Segneri 47.09. Esprime Pag. 28parere contrario sull'articolo aggiuntivo Guidesi 47.08 e sull'articolo aggiuntivo Lacarra 47.02. Propone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Pastorino 48.05, Lucaselli 48.09, degli identici Scoma 49.04 e Cadeddu 49.019 nonché dell'emendamento Vianello 51.1 e dell'articolo aggiuntivo Ubaldo Pagano 51.03. Esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo Rixi 51.010 mentre propone l'accantonamento degli emendamenti Segneri 52.7 e Gavino Manca 52.3. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sugli articoli aggiuntivi Tripiedi 52.013 e Pagani 52.02, esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo Maschio 52.08 e propone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Buompane 52.014, Tucci 52.012, D'Alessandro 52.04, Del Sesto 52.023, degli identici emendamenti Zangrillo 53.2 e Aprea 53.3, dell'articolo aggiuntivo Gelmini 53.04 limitatamente alla parte ammissibile. Propone l'accantonamento dell'emendamento Pastorino 54.37 ed esprime parere contrario sull'emendamento Lollobrigida 54.46 nonché sugli identici emendamenti Gagliardi 54.1, Gebhard 54.11, Del Mastro Delle Vedove 54.18, Ciaburro 54.23, Guidesi 54.31, Frassini 54.33 e Mandelli 54.43. Propone quindi l'accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Viviani 54.03, Benedetti 54.04, Gallinella 54.09, dell'articolo aggiuntivo Invidia 54.016 e dell'emendamento Epifani 55.3. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Davide Aiello 55.06, propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Zangrillo 55.09 nonché degli identici articoli aggiuntivi Siani 56.06 e Lattanzio 56.08. Esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo Bellucci 56.03 mentre propone l'accantonamento degli emendamenti Garavaglia 57.13, Viscomi 57.1, Durigon 57.5 e dell'articolo aggiuntivo Invidia 57.025. Esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo Garavaglia 57.036 mentre propone l'accantonamento delle proposte emendative Noja 57.038 e Del Barba 58.4. Esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo Quartapelle Procopio 58.01 mentre propone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Bologna 58.05, Ianaro 58.011, Bologna 58.04, Flati 58.014, degli identici emendamenti 59.2 della XII Commissione, De Filippo 59.4, Rizzo Nervo 59.5, Bellucci 59.8, Stumpo 59.21 e D'Arrando 59.17, degli emendamenti Stumpo 59.20 e Carfagna 59.25, nonché degli articoli aggiuntivi Emanuela Rossini 59.01, Sportiello 59.027 e Locatelli 59.014. Esprime quindi parere contrario sugli articoli aggiuntivi Fogliani 59.015, Brunetta 59.022, Durigon 59.010, propone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Ciprini 60.011, Annibali 60.03, Pastorino 60.012, Giannone 60.02 e degli identici emendamenti Carla Cantone 61.2 e Tripiedi 61.8. Esprime parere contrario sull'emendamento Durigon 61.6 e propone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Palazzotto 61.026, Versace 61.025, Mura 61.04, Viscomi 61.05, Carla Cantone 61.06, nonché degli emendamenti Durigon 62.13, Invidia 62.15 e Carla Cantone 62.3. Invita al ritiro, ovvero esprimendo parere contrario, dell'emendamento Costanzo 63.6 mentre propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Serracchiani 63.04. Esprime parere contrario sugli articoli aggiuntivi Labriola 63.017 e Stumpo 63.025 mentre propone l'accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Topo 63.05 e Gelmini 63.026 nonché delle proposte emendative Prestigiacomo 64.10, Fornaro 64.022, Fioramonti 64.01, Benedetti 66.7, degli identici emendamenti Pini 66.2 e Gribaudo 66.4, delle proposte emendative Rosato 66.9, D'Arrando 66.017, Marin 66.024 nonché degli identici emendamenti De Maria 67.1, Marco Di Maio 67.11, Locatelli 67.13, Paolo Russo 67.15 e Stumpo 67.17. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, degli identici emendamenti Lupi 67.4, Bologna 67.9 e Mandelli 67.20. Propone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Tasso 67.01, Versace 67.045, Locatelli 67.028 nonché degli identici articoli aggiuntivi Lorenzo Fontana 67.011, Bellucci 67.017 e Locatelli 67.040. Esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo Lucaselli 67.014, sugli identici emendamenti Lupi 68.6, Del Mastro Delle Vedove 68.9, Caretta 68.15 e Giaccone 68.16 nonché sull'emendamento Durigon 68.17. Propone l'accantonamento dell'emendamento Lepri 68.4. Invita al ritiro dell'articolo aggiuntivo Costanzo 68.011. Pag. 29Propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Cominardi 68.05 ed esprime parere contrario sulle proposte emendative Del Mastro Delle Vedove 68.03, Formentini 69.1, Maschio 69.03. Propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Sarti 69.012, degli identici articoli aggiuntivi Rizzetto 69.020, Paolo Russo 69.013, Topo 69.02 e Pastorino 69.011 nonché dell'articolo aggiuntivo Bartolozzi 69.014. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'articoli aggiuntivo Gadda 70.5, degli identici articoli aggiuntivi Pellicani 70.02 e Braga 70.05, nonché degli identici articoli aggiuntivi Bellucci 70.012 e Marco Di Maio 70.022. Propone l'accantonamento dell'emendamento Sut 71.7, esprime parere contrario sull'emendamento Murelli 71.5 e propone l'accantonamento delle proposte emendative Francesco Silvestri 71.24, Alemanno 71.028, Madia 71.06, Ruocco 71.029, Gribaudo 71.012 e Ruocco 71.030. Esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo Stumpo 71.058 e propone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Pastorino 71.059 e Trancassini 71.061.

  Il viceministro Antonio MISIANI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Fabio MELILLI, presidente, dispone quindi l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Fregolent 45.015, 45.01 della VI Commissione, Soverini 45.03, Zanettin 45.017, Gribaudo 45.06, Meloni 46.011, degli identici emendamenti Zangrillo 47.52, Guidesi 47.28, Mura 47.4 e Lupi 47.7, degli articoli aggiuntivi Segneri 47.09, Pastorino 48.05, Lucaselli 48.09, degli identici articoli aggiuntivi Scoma 49.04 e Cadeddu 49.019, dell'emendamento Vianello 51.1, dell'articolo aggiuntivo Ubaldo Pagano 51.03, dell'emendamento Segneri 52.7 e dell'articolo aggiuntivo Gavino Manca 51.03. Dispone altresì l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Buompane 52.014, Tucci 52.012, D'Alessandro 52.04, Del Sesto 52.023, degli identici emendamenti Zangrillo 53.2 e Aprea 53.3, dell'articolo aggiuntivo Gelmini 53.04 limitatamente alla parte ammissibile. Dispone l'accantonamento dell'emendamento Pastorino 54.37, degli identici articoli aggiuntivi Viviani 54.03, Benedetti 54.04, Gallinella 54.09, dell'articolo aggiuntivo Invidia 54.016, dell'emendamento Epifani 55.3, dell'articolo aggiuntivo Zangrillo 55.09 nonché degli identici articoli aggiuntivi Siani 56.06 e Lattanzio 56.08. Dispone altresì l'accantonamento degli emendamenti Garavaglia 57.13, Viscomi 57.1, Durigon 57.5, degli articoli aggiuntivi Invidia 57.025 e Noja 57.038, degli emendamenti Del Barba 58.4, degli articoli aggiuntivi Bologna 58.05, Ianaro 58.011, Bologna 58.04, Flati 58.014 nonché degli identici emendamenti 59.2 della XII Commissione, De Filippo 59.4, Rizzo Nervo 59.5, Bellucci 59.8, Stumpo 59.21 e D'Arrando 59.17. Dispone altresì l'accantonamento delle proposte emendative Stumpo 59.20, Carfagna 59.25, Emanuela Rossini 59.01, Sportiello 59.027, Locatelli 59.014 nonché degli articoli aggiuntivi Ciprini 60.011, Annibali 60.03, Pastorino 60.012, Giannone 60.02 e degli identici emendamenti Carla Cantone 61.2 e Tripiedi 61.8. Dispone inoltre l'accantonamento delle proposte emendative Palazzotti 61.026, Versace 61.025, Mura 61.04, Viscomi 61.05, Carla Cantone 61.06, Durigon 62.13, Invidia 62.15, Carla Cantone 62.3, Serracchiani 63.04, degli identici articoli aggiuntivi Topo 63.05 e Gelmini 63.026, delle proposte emendative Prestigiacomo 64.10, Fornaro 64.022, Fioramonti 64.01, Benedetti 66.7, nonché degli identici emendamenti Pini 66.2 e Gribaudo 66.4. Dispone altresì l'accantonamento delle proposte emendative Rosato 66.9, D'Arrando 66.017, Marin 66.024, degli identici emendamenti De Maria 67.1, Marco Di Maio 67.11, Locatelli 67.13, Paolo Russo 67.15 e Stumpo 67.17, degli articoli aggiuntivi Tasso 67.01, Versace 67.045, Locatelli 67.028, degli identici articoli aggiuntivi Lorenzo Fontana 67.011, Bellucci 67.017 e Locatelli 67.040 nonché dell'emendamento Lepri 68.4. Dispone altresì l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Cominardi 68.05, Sarti 69.012, degli identici articoli aggiuntivi Rizzetto 69.020, Paolo Russo 69.013, Topo 69.02 e Pastorino 69.011 nonché dell'articolo aggiuntivo Bartolozzi 69.014. Dispone infine l'accantonamento dell'emendamento Sut 71.7 e delle proposte emendative Francesco Silvestri 71.24, Alemanno Pag. 3071.028 e Madia 71.06, Ruocco 71.029, Gribaudo 71.012 e Ruocco 71.030 nonché degli articoli aggiuntivi Pastorino 71.059 e Trancassini 71.061.

  Mauro D'ATTIS (FI), intervenendo in qualità di cofirmatario sull'emendamento Mazzetti 47.46, sottolinea l'importanza che la prevista proroga della deroga per alcune tipologie di contratti possa essere discussa congiuntamente con gli altri emendamenti che affrontano questioni di analogo contenuto.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) insiste per l'accantonamento degli identici emendamenti Mazzetti 47.46 e Lollobrigida 47.45 affinché siano esaminati con analoghi emendamenti di cui è stato disposto l'accantonamento.

  Stefano FASSINA (LEU), relatore, anche a nome della relatrice Faro, conferma il parere contrario sugli identici emendamenti Mazzetti 47.46 e Lollobrigida 47.45 precedentemente espresso.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Mazzetti 47.46 e Lollobrigida 47.45 e l'articolo aggiuntivo Guidesi 47.08.

  Fabio MELILLI, presidente, segnala che l'articolo aggiuntivo Lacarra 47.02 è stato ritirato dai presentatori.

  Vannia GAVA (LEGA) chiede ai relatori e alla rappresentante del Governo di riconsiderare il parere contrario espresso sull'articolo aggiuntivo Rixi 51.010 e ne chiede l'accantonamento.

  Stefano FASSINA (LEU), relatore, anche a nome della relatrice Faro, conferma il parere contrario già espresso sull'articolo aggiuntivo Rixi 51.010.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Rixi 51.010.

  Fabio MELILLI, presidente, segnala che gli articoli aggiuntivi Tripiedi 52.013 e Pagani 52.02 sono stati ritirati dai presentatori.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) chiede l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Maschio 52.08, relativo alla riduzione dell'IVA per l'acquisto della prima casa, ricordando che risultano accantonate proposte emendative aventi il medesimo oggetto.

  Stefano FASSINA (LEU), relatore, anche a nome della relatrice Faro, propone che l'articolo aggiuntivo Maschio 52.08 sia accantonato.

  La viceministra Laura CASTELLI concorda con la proposta di accantonamento dell'articolo aggiuntivo Maschio 52.08.

  Fabio MELILLI, presidente, dispone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Maschio 52.08.

  Ylenja LUCASELLI (FDI) illustra l'emendamento Lollobrigida 54.46, volto ad escludere dal divieto di licenziamento le interruzioni del rapporto di lavoro nel settore delle costruzioni edili in caso di completamento dei lavori e chiusura del relativo cantiere. Ritiene che la particolare natura di questa attività lavorativa, caratterizzata da continua mobilità degli addetti, giustifichi l'esclusione del divieto di licenziamento.

  La Commissione respinge l'emendamento Lollobrigida 54.46.

  Rebecca FRASSINI (LEGA) illustra l'emendamento a sua prima firma 54.33, evidenziando che, nel settore delle costruzioni edili, i licenziamenti sono determinati dal completamento dei lavori per i quali era stata disposta l'assunzione. Rileva come il divieto di licenziamento ingessi in maniera eccessiva il mercato del lavoro nel settore delle costruzioni, in un periodo caratterizzato da forte crisi. Chiede un approfondimento della questione, alla quale il proprio gruppo annette grande importanza.

Pag. 31

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA) evidenzia come il divieto di licenziamento applicato al settore edile ponga ulteriori gravami a una filiera già molto provata dalla crisi. Osserva inoltre che il fallimento degli imprenditori edili comporterà danni anche per lo Stato, il quale non potrà più godere delle entrate fiscali che provengono da questo comparto.

  Francesco CANNIZZARO (FI) si associa alle richieste dei colleghi precedentemente intervenuti, ribadendo come la situazione sia complessa e come la crisi abbia bloccato le attività edilizie. Osserva quindi che le previsioni contenute negli identici emendamenti Gagliardi 54.1, Gebhard 54.11, Delmastro Delle Vedove 54.18, Ciaburro 54.23, Guidesi 54.31, Frassini 54.33 e Mandelli 54.43 siano la soluzione per non aggravare ulteriormente la crisi del settore edilizio. Chiede che i citati identici emendamenti possano essere accantonati per svolgere una più ampia riflessione sul tema, che ritiene degno di approfondimento.

  Stefano FASSINA (LEU), relatore, evidenzia che il Governo e la maggioranza hanno deciso di vietare i licenziamenti ed estendere la durata della cassa integrazione per fronteggiare le conseguenze della crisi economica causata dal COVID. Ritiene che questa scelta, il cui onere grava sulla finanza pubblica e non sui datori di lavoro, sia corretta e consenta anche di evitare un esorbitante aumento del numero dei disoccupati. Osserva poi che non tutte le imprese edili abbiano la necessità di licenziare i propri dipendenti al momento della chiusura dei singoli cantieri, in quanto alcune imprese, in relazione alle loro dimensioni, possono impiegare gli operai in altri cantieri.
  Quindi, anche in considerazione della reiezione da parte della Commissione dell'emendamento Lollobrigida 54.46, avente contenuto analogo, conferma il parere contrario sugli identici emendamenti Gagliardi 54.1, Gebhard 54.11, Delmastro Delle Vedove 54.18, Ciaburro 54.23, Guidesi 54.31, Frassini 54.33 e Mandelli 54.43.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) segnala che la reiezione dell'emendamento Lollobrigida 54.46 non sarebbe un problema per il suo gruppo, potendo sottoscrivere uno degli identici emendamenti Gagliardi 54.1, Gebhard 54.11, Delmastro Delle Vedove 54.18, Ciaburro 54.23, Guidesi 54.31, Frassini 54.33 e Mandelli 54.43. Prosegue segnalando la necessità di consentire alle imprese di sopravvivere a questa crisi, in modo tale che queste possano nuovamente garantire l'occupazione al momento del superamento della pandemia. Si associa quindi alla richiesta di accantonamento degli identici emendamenti Gagliardi 54.1, Gebhard 54.11, Delmastro Delle Vedove 54.18, Ciaburro 54.23, Guidesi 54.31, Frassini 54.33 e Mandelli 54.43.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Gagliardi 54.1, Gebhard 54.11, Delmastro Delle Vedove 54.18, Ciaburro 54.23, Guidesi 54.31, Frassini 54.33 e Mandelli 54.43.

  Andrea MANDELLI (FI) segnala che l'articolo aggiuntivo a sua prima firma 46.012, relativo all'indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa, presenta contenuto analogo agli articoli aggiuntivi D'Alessandro 52.04 e Invidia 54.016, dei quali è stato disposto l'accantonamento. Chiede pertanto che l'articolo aggiuntivo a sua prima firma 46.012, non segnalato, sia inserito nel fascicolo delle proposte emendative segnalate e accantonato per essere valutato congiuntamente ai citati articoli aggiuntivi D'Alessandro 52.04 e Invidia 54.016.

  Fabio MELILLI, presidente, si riserva di valutare la richiesta dell'onorevole Mandelli.

  Teresa MANZO (M5S) ritira l'articolo aggiuntivo Davide Aiello 55.06, del quale è cofirmataria.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) chiede l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Bellucci 56.03, che riconosce un bonus per i servizi di sostegno psicologico, resi necessari dalla situazione di forti pressioni derivanti dalla pandemia.

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  Stefano FASSINA (LEU), relatore, acconsente alla richiesta di accantonamento dell'articolo aggiuntivo Bellucci 56.03.

  La viceministra Laura CASTELLI concorda con la proposta di accantonamento dell'articolo aggiuntivo Bellucci 56.03.

  Fabio MELILLI, presidente, dispone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Bellucci 56.03.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA), rammentando come diverse proposte emendative riguardanti le politiche attive del lavoro siano state accantonate, illustra l'articolo aggiuntivo a sua prima firma 57.036, con il quale si propone di attribuire ai disoccupati un voucher da utilizzare come contributo per la ricerca di un'occupazione. L'interessato avrebbe la possibilità di utilizzare il voucher alternativamente presso i Centri per l'impiego, l'ANPAL o le imprese private che si occupano di far incontrare la domanda e l'offerta di lavoro. Ritiene che in tal modo si potrebbe creare una sana concorrenza tra pubblico e privato nell'attività di aiuto alla ricerca dell'occupazione e inoltre si eviterebbe lo sperpero di risorse pubbliche attribuite al Ministero del lavoro e delle politiche sociali per effettuare studi che non ottengono alcun risultato in termini di lotta alla disoccupazione.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Garavaglia 57.036.

  Fabio MELILLI, presidente, comunica che i presentatori hanno ritirato l'articolo aggiuntivo Quartapelle Procopio 58.01.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Fogliani 59.015 e Brunetta 59.022.

  Marialuisa FARO (M5S), relatrice, anche a nome del relatore Fassina, propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Durigon 59.010, in merito di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, poiché riguarda materia analoga a quella di proposte emendative già accantonate.

  Il viceministro Antonio MISIANI concorda con la proposta dei relatori.

  Fabio MELILLI, presidente, comunica che l'articolo aggiuntivo Durigon 59.010 si intende accantonato. Nessun altro chiedendo di intervenire, nel rinviare all'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, che si terrà al termine della presente seduta la decisione rispetto alla modalità con cui proseguire i lavori della Commissione, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 17.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 17.30 alle 17.45.

SEDE REFERENTE

  Lunedì 14 dicembre 2020. — Presidenza del presidente Fabio MELILLI, indi del vicepresidente Giorgio LOVECCHIO. – Intervengono i viceministri dell'economia e delle finanze Laura Castelli e Antonio Misiani e la sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Simona Flavia Malpezzi.

  La seduta comincia alle 18.45.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023.
C. 2790-bis Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nell'odierna seduta pomeridiana.

  Fabio MELILLI, presidente, comunica che il deputato Fusacchia sottoscrive l'emendamento Piccoli Nardelli 96.6; l'onorevole Cassese sottoscrive l'emendamento Bordo 120.3; l'onorevole Maglione sottoscrive Pag. 33 le proposte emendative Villani 165.59, Segneri 52.7, Magi 21.017, Scerra 29.07, Giarrizzo 34.019, Buompane 52.014, Invidia 57.025, Flati 58.014, D'Arrando 66.017, Rizzetto 13.028, Manzo 19.4, Gadda 21.038, Scerra 29.07, Giarrizzo 34.019, 12.04 della IX Commissione, Rizzetto 13.028, Berti 14.016, Carbonaro 18.025, 20.03 della II Commissione, Noja 26.023, Toccafondi 89.012, Melicchio 90.47, Ficara 130.089, Alaimo 143.015, Daga 149.018, Gubitosa 150.9, Scerra 154.056, Alaimo 154.023, Ascari 155.013, Brescia 166.021, Sodano 168.03, Giarrizzo 185.65, Cenni 185.8 e Currò 190.04; l'onorevole Spena sottoscrive l'emendamento Conte 159.37; l'onorevole Martinciglio sottoscrive la proposta emendativa Aiello Davide 50.02; l'onorevole Fioramonti sottoscrive l'articolo aggiuntivo Versace 61.025; l'onorevole Martinciglio sottoscrive l'emendamento Lepri 68.4; l'onorevole Gabriele Lorenzoni sottoscrive l'emendamento Mancini 27.2; i deputati Mollicone e Rampelli sottoscrivono le proposte emendative De Lorenzis 126.017 e Calabria 126.026; l'onorevole Carnevali sottoscrive l'articolo aggiuntivo Pastorino 77.019; l'onorevole Trizzino sottoscrive le proposte emendative Gallo 84.014, Provenza 84.7 e Sportiello 84.012 e 85.022; i deputati Gabriele Lorenzoni e Giuliodori sottoscrivono gli emendamenti Ubaldo Pagano 33.5 e 33.6; l'onorevole Patassini sottoscrive le proposte emendative Guidesi 18.05, 18.06, 18.07 e 40.011, Vanessa Cattoi 35.013, Centemero 36.2, Andreuzza 36.016. Comunica altresì che la deputata Manzo ritira la propria sottoscrizione dalle proposte emendative Costanzo 63.6 e 68.011. Comunica infine che le proposte emendative Paxia 29.06, Marino 31.3, Tripiedi 61.015, Brunetta 21.62, Trancassini 21.48, Di Lauro 72.021, Sportiello 74.013, Menga 75.16, Lorefice 75.14, Roberto Rossini 83.07, Ianaro 75.011 sono state ritirate dai presentatori.
  Avverte quindi che l'esame del provvedimento riprenderà dall'articolo 60. Ricorda che sono accantonate le proposte emendative Ciprini 60.011, Annibali 60.03, Pastorino 60.012, Giannone 60.02 e gli identici emendamenti Carla Cantone 61.2 e Tripiedi 61.8.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA), illustrando l'emendamento Durigon 61.6, spiega che, in base al principio di uguaglianza, esso è volto ad estendere ai lavoratori autonomi l'istituto dell'anticipo pensionistico, cosiddetto APE sociale, previsto dal comma 179 dell'articolo 1 della legge n. 232 del 2016. Ricorda che il tema era stato oggetto di una riunione informale al Ministero dell'economia e delle finanze e che, dopo la crisi epidemiologica, non si parla più certamente di sopprimere le forme agevolate di accesso al pensionamento ma semmai di estenderle. Chiede quindi l'accantonamento dell'emendamento Durigon 61.6.

  Stefano FASSINA (LEU), relatore, anche a nome della relatrice Faro, accede alla richiesta di accantonamento dell'emendamento Durigon 61.6.

  La viceministra Laura CASTELLI concorda con la richiesta di accantonamento.

  Fabio MELILLI, presidente, non essendovi obiezioni, dispone l'accantonamento dell'emendamento Durigon 61.6.
  Ricorda che sono accantonate le proposte emendative Palazzotto 61.026, Versace 61.025, Tripiedi 61.015, Mura 61.04, Viscomi 6105, Carla Cantone 61.06, Durigon 62.13 e Invidia 62.15.

  Teresa MANZO (M5S) dichiara di ritirare la propria firma dall'emendamento Costanzo 63.6.

  Silvana Andreina COMAROLI (LEGA) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Costanzo 63.6.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) dichiara di sottoscrivere anch'egli l'emendamento Costanzo 63.6.

  Raffaele TRANO (MISTO) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Costanzo 63.6.

  La Commissione respinge l'emendamento Costanzo 63.6.

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  Massimo GARAVAGLIA (LEGA) chiede la verifica della votazione effettuata.

  Fabio MELILLI, presidente, al termine della verifica effettuata, conferma che l'emendamento Costanzo 63.6 è respinto. Ricorda, quindi, che è accantonato l'emendamento Serracchiani 63.04.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Labriola 63.017.

  Fabio MELILLI, presidente, prende atto che l'onorevole Stumpo ritira l'articolo aggiuntivo 63.025 a sua prima firma.

  Paolo RUSSO (FI) dichiara di voler sottoscrivere, a nome di tutto il gruppo di Forza Italia, l'articolo aggiuntivo 63.025.

  Fabio MELILLI, presidente, prende atto che l'articolo aggiuntivo Paolo Russo 63.025 viene sottoscritto anche dall'onorevole Trancassini a nome del gruppo Fratelli d'Italia.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Paolo Russo 63.025.

  Fabio MELILLI, presidente, ricorda che sono accantonate le identiche proposte emendative Topo 63.05 e Gelmini 63.026, nonché le proposte emendative Prestigiacomo 64.10, Fornaro 64.022, Fioramonti 64.01, Benedetti 66.7, Amitrano 66.10, gli identici emendamenti Pini 66.2 e Gribaudo 66.4, le proposte emendative Rosato 66.9, D'Arrando 66.017, Marin 66.024 e gli identici emendamenti De Maria 67.1, Marco Di Maio 67.11, Locatelli 67.13, Paolo Russo 67.15 e Stumpo 67.17.

  Andrea MANDELLI (FI), illustrando l'emendamento 67.20 a sua prima firma, sottolinea che esso tende a tutelare le persone con disabilità, anche derivante da malattie rare.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Lupi 67.4, Bologna 67.9 e Mandelli 67.20.

  Fabio MELILLI, presidente, ricorda che sono accantonate le proposte emendative Tasso 67.01, Versace 67.045, Locatelli 67.028, nonché gli identici articoli aggiuntivi Lorenzo Fontana 67.011, Bellucci 67.017 e Locatelli 67.040.

  Ylenja LUCASELLI (FDI) illustra le finalità dell'articolo aggiuntivo a sua prima firma 67.014 volto a prevedere un contributo di solidarietà a sostegno delle pensioni minime e dei disabili. Nel ricordare l'impegno del gruppo di Fratelli d'Italia per tali categorie di soggetti fragili, chiede ai relatori di rivalutare il parere negativo precedentemente espresso e di accantonare l'articolo aggiuntivo in esame al fine di una valutazione più approfondita.

  Stefano FASSINA (LEU), relatore, anche a nome della relatrice Faro, accoglie la richiesta di accantonamento dell'articolo aggiuntivo Lucaselli 67.014.

  Fabio MELILLI, presidente, non essendovi obiezioni, dispone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Lucaselli 67.014.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA), intervenendo sull'emendamento Giaccone 68.16, soppressivo dell'articolo 68 del disegno di legge in esame, ricorda come l'istituto del reddito di cittadinanza sia nato non solo come misura di assistenza, ma anche come strumento volto alla creazione di nuovi posti di lavoro. A riguardo, nel ribadire che la condivisione da parte del suo gruppo circa l'introduzione di tale forma di sostegno al reddito sia nata sulla base dei richiamati presupposti, ritiene che in un quadro di grave crisi economico-finanziaria sia opportuno disporre di dati concreti relativi all'impatto derivante dall'introduzione del reddito di cittadinanza soprattutto sotto il profilo della successiva decadenza da parte degli iniziali percettori. Reputa imprescindibile che il Governo fornisca i dati circa l'effettiva creazione di posti di lavoro e circa l'eventuale decadenza dall'istituto dei beneficiari, presentando una relazione tecnica dettagliata.

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  Paolo TRANCASSINI (FDI), intervenendo, in qualità di cofirmatario, a sostegno dell'emendamento Caretta 68.15, soppressivo dell'articolo 68, evidenzia come il previsto rifinanziamento non trovi alcuna ragione di essere dal momento che l'istituto del reddito di cittadinanza non ha prodotto gli effetti sperati in termini di nuova occupazione. Al riguardo esprime forti preoccupazioni per le scelte che la maggioranza sta compiendo a differenza dei principali Stati europei che stanno approntando importanti progetti per la ripartenza economica in vista della fine della pandemia. Nel ribadire l'importanza dei temi che l'opposizione ha scelto di sottoporre all'attenzione del Governo e della maggioranza, propone l'accantonamento degli emendamenti soppressivi in esame al fine di poter discutere in un contesto di maggiore rispetto le misure necessarie alla ripartenza anche dell'Italia.

  Luigi GALLO (M5S), nel ricordare la disponibilità della maggioranza a valutare possibili interventi migliorativi dell'istituto del reddito di cittadinanza, ricorda come durante il periodo del primo lockdown sia emersa l'utilità del citato istituto, che è servito per aiutare numerose famiglie in difficoltà, minori e soggetti svantaggiati. Segnala al riguardo l'avvenuta sottoscrizione in molti Centri per l'impiego di patti di servizio, ribadendo l'importanza di non trascurare il tema degli aiuti alle famiglie più povere soprattutto nel quadro della grave emergenza sanitaria in atto. Ritiene pertanto opportuno il parere contrario espresso sugli emendamenti soppressivi dell'articolo 68, evidenziando comunque la possibilità di possibili miglioramenti della vigente disciplina.

  Paolo PATERNOSTER (LEGA), nel sottolineare di non aver compreso pienamente la natura assistenzialistica o di volano per il mercato del lavoro dell'istituto del reddito di cittadinanza, insiste sulla necessità che il Parlamento sia messo nelle condizioni per valutarne l'impatto prima di procedere a qualsivoglia intervento di rifinanziamento.

  Maurizio LUPI (M-NI-USEI-C!-AC), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 68.6, ricorda come il suo gruppo non abbia mai aderito all'impostazione assistenzialistica sottesa all'introduzione dell'istituto del reddito di cittadinanza. Al riguardo riterrebbe assai più utili misure di sostegno indirizzate direttamente alle imprese, al fine di garantire un reale incremento di posti di lavoro. Ribadisce pertanto come l'istituto del reddito di cittadinanza non abbia prodotto gli effetti sperati e certamente non abbia sconfitto la povertà come inizialmente dichiarato dal Movimento 5 Stelle in modo del tutto irresponsabile. Con riferimento all'attuale e drammatico contesto economico prodotto dalla pandemia, che ha reso ancora più difficile il reperimento di nuove risorse finanziarie, ritiene sbagliato prevedere il rifinanziamento di un istituto che ha creato purtroppo solo nuove categorie di lavoratori precari. Insiste quindi perché il Governo ponga mano a misure di sostegno a favore delle imprese che possano realmente creare nuovi posti di lavoro. In tale contesto ritiene ineludibile la verifica dei risultati relativi all'introduzione di tale misura di sostegno del reddito prima di poter valutare ulteriori ipotesi di rifinanziamento.

  Silvana Andreina COMAROLI (LEGA), nell'evidenziare come il legislatore sia chiamato sempre a verificare l'impatto delle norme che sceglie di introdurre, ritiene che la cifra di oltre 7 miliardi destinata al reddito di cittadinanza richieda una puntuale verifica degli effetti sul mercato del lavoro prodotti da tale istituto. Evidenzia, altresì, come nell'attuale contesto economico siano entrati in crisi numerosi settori produttivi, tra i quali richiama innanzitutto quello del turismo e dell'accoglienza. In tale quadro risulta pertanto difficile comprendere il senso del previsto rifinanziamento di un istituto che ha mostrato numerose criticità in sede di attuazione e che non ha prodotto gli effetti positivi annunciati. Ribadisce pertanto l'urgenza di destinare le eventuali risorse finanziarie disponibili direttamente alle imprese che possano davvero creare nuovi posti di lavoro.

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  Ylenja LUCASELLI (FDI) ritiene non più differibile una riflessione seria ed oggettiva sui concreti risultati sinora perseguiti dallo strumento del reddito di cittadinanza e, conseguentemente, sulla opportunità di continuare a destinare alla sua attuazione ingenti risorse finanziarie, come pure dispone l'articolo 68 del disegno di legge di bilancio, dal momento che la misura in commento ha dimostrato in maniera inequivocabile di avere funzionato poco e male, prestando viceversa il fianco a numerose, motivate perplessità circa taluni aspetti applicativi. Prendendo infatti a prestito il lessico legato alla drammatica crisi sanitaria in corso, osserva come anche il reddito di cittadinanza abbia dimostrato di avere i suoi «falsi positivi», tra cui rientrano senz'altro quei casi assai numerosi di soggetti che hanno percepito il beneficio pur in assenza dei prescritti requisiti, fino a giungere al paradosso di grandi evasori che hanno fruito della misura di sostegno al reddito avendo presentato dichiarazioni palesemente infedeli, ciò anche a volere tacere degli scandali che hanno interessato il presidente dell'ANPAL e le perplessità diffuse in ordine all'assunzione dei cosiddetti navigator. Rileva inoltre come nel nostro Paese il reddito di cittadinanza sia stato attuato avendo quale punto di riferimento una definizione della nozione di povertà assai differente rispetto a quella derivante dai criteri comunemente utilizzati a livello europeo, tant'è che l'ISTAT ha individuato al riguardo parametri basati su una soglia di riferimento decisamente inferiore e sul fattore relativo alla spesa per i consumi. Osserva inoltre che, allo stato, l'erogazione del reddito di cittadinanza risulta assoggettata a valutazioni spesso eccessivamente discrezionali, che prescindono quasi dalla verifica del possesso di requisiti oggettivi. Nel considerare assolutamente dannoso l'intento del Governo e della sua maggioranza parlamentare di rifinanziare una misura che ha dimostrato alla prova dei fatti di non avere minimamente conseguito gli obiettivi che sul piano dell'assistenza sociale si era prefissata, propone pertanto di destinare le ingenti risorse finanziarie ad esso finalizzate per stimolare piuttosto il mondo del lavoro attivo e sostenere le fasce più deboli della popolazione.

  Andrea MANDELLI (FI), pur comprendendo come il reddito di cittadinanza abbia a suo tempo costituito il punto qualificante del programma di governo del primo Esecutivo Conte, ritiene che le forze politiche di maggioranza debbano responsabilmente avere il coraggio di correggere quegli aspetti della disciplina che hanno chiaramente dimostrato di non avere funzionato. In tale contesto, reputa pertanto necessario un ripensamento della misura nel suo complesso, contrassegnata peraltro in fase attuativa anche da reiterati casi di cattiva gestione, al fine di comprendere se nella attuale fase di estrema sofferenza economica e sociale abbia ancora senso destinare cospicue risorse finanziarie, pari a circa 7 miliardi di euro annui, a tale specifico strumento. Alla luce della eccezionale congiuntura negativa attraversata dal nostro Paese, propone piuttosto di utilizzare quelle risorse, a titolo esemplificativo, per investire in una maggiore valorizzazione delle diverse professionalità presenti nel nostro mondo del lavoro e per introdurre in maniera sempre più estesa agevolazioni fiscali in favore delle imprese che intendano procedere a nuove assunzioni.

  Stefano FASSINA (LEU), relatore, fermo restando che non reputa questa la sede più adatta per procedere ad una disamina esaustiva della misura meglio nota come reddito di cittadinanza, conferma il parere contrario sugli identici emendamenti Lupi 68.6, Delmastro Delle Vedove 68.9, Caretta 68.15 e Giaccone 68.16, per le ragioni che si appresta sinteticamente ad illustrare. In primo luogo, osserva come una valutazione oggettiva della riuscita del reddito di cittadinanza non possa prescindere dal quadro macroeconomico nel quale esso ha trovato la sua prima applicazione, vale a dire dal secondo semestre del 2019, in un clima di profonda stagnazione delle attività economiche, motivo per cui inevitabilmente l'impatto della misura in termini occupazionali è risultato parzialmente inferiore rispetto Pag. 37alle attese. In secondo luogo, rileva che, sulla base dei dati disponibili, le percentuali di indebita fruizione del beneficio sono estremamente contenute, pari a circa l'1 per cento delle domande complessivamente pervenute e comunque ben al di sotto di quelle mediamente registrate nell'attuazione delle diverse politiche sociali. In terzo luogo, rivendica il significativo effetto positivo registrato dalla misura in esame sul piano dell'assistenza sociale, dal momento che nella attuale fase pandemica il reddito di cittadinanza ha consentito a circa 3 milioni di persone di non soccombere di fronte alle drammatiche difficoltà indotte dalla crisi pandemica. Tutto ciò considerato, ferma restando l'esigenza di apportare in futuro i necessari correttivi alla disciplina vigente, soprattutto sul versante che interessa le amministrazioni pubbliche coinvolte, sia centrali che locali, e la loro concreta capacità di realizzare progetti di utilità sociale, ritiene necessario il rifinanziamento proposto dello strumento in commento, come disposto dall'articolo 68 del presente provvedimento, in considerazione dell'incremento della platea dei soggetti potenzialmente beneficiari determinato anche dalla attuale situazione di emergenza sanitaria.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Lupi 68.6, Delmastro Delle Vedove 68.9, Caretta 68.15 e Giaccone 68.16.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA) illustra le finalità dell'emendamento Durigon 68.17, di cui è cofirmatario, volto perlomeno ad apportare i necessari correttivi all'attuale disciplina del reddito di cittadinanza, in particolare allo scopo di prevedere che i loro percettori debbano accettare le offerte di lavoro di cui risultassero destinatari, anche in deroga al vigente parametro della congruità dell'offerta medesima. Nel rilevare come la pratica applicazione dello strumento risenta assai negativamente dell'insoddisfacente funzionamento dei centri per l'impiego, stigmatizza l'ulteriore rifinanziamento del Fondo finalizzato alla corresponsione del reddito di cittadinanza, in assenza di alcuna prestazione di qualsivoglia servizio od attività di pubblica utilità fornita dai loro percettori.

  Vannia GAVA (LEGA) si associa pienamente alle considerazioni da ultimo svolte dal collega Garavaglia, evidenziando come l'emendamento in discussione muove esattamente nella direzione di rendere i percettori del reddito di cittadinanza parte attiva della comunità di appartenenza, prevedendo l'accettazione dell'offerta di lavoro, pure quand'anche quest'ultima non rispondesse al parametro della congruità.

  Paolo PATERNOSTER (LEGA), intervenendo per dichiarazione di voto sull'emendamento Durigon 68.17, rileva che nel nostro Paese sono ricercate diverse figure lavorative, soprattutto in agricoltura, che, tra l'altro, rappresenta uno dei settori meno colpiti dalla crisi economica derivante dall'emergenza sanitaria. Stigmatizza, quindi, il fatto che, mentre le aziende agricole sono alla ricerca di lavoratori, i percettori del reddito di cittadinanza siano pagati dallo Stato per non fare nulla. Ritiene, pertanto, che la misura del reddito di cittadinanza si sia rivelata un fallimento e che le risorse destinate alla sua attuazione andrebbero spese in maniera più efficiente, ad esempio per dare un sostegno alle categorie di lavoratori più colpite dalla crisi economica, come i titolari di partita IVA.

  Claudio BORGHI (LEGA), intervenendo per dichiarazione di voto sull'emendamento Durigon 68.17, ritiene che l'affermazione del relatore Fassina, secondo cui occorre aspettare a dare un giudizio sulla misura del reddito di cittadinanza poiché nella fase attuale non c'è sufficiente offerta di lavoro, sottenda un'idea semplicistica del lavoro. A suo avviso, infatti, nel nostro Paese non manca l'opportunità di lavorare, come dimostrato, ad esempio, dalle numerose opere che necessitano manutenzione. Ricorda che, quando fu istituita la misura del reddito di cittadinanza, la tollerò poiché essa rappresentava pur sempre una politica di tipo espansivo, contribuendo a mettere in circolazione maggiore liquidità. Tuttavia, ritiene intollerabile cercare di camuffare Pag. 38 i risultati dell'attuazione del reddito di cittadinanza dicendo che in Italia mancano le opportunità lavorative. Crede, inoltre, che, alla luce del fatto che attualmente lo stipendio medio offerto a chi cerca lavoro è di 500 euro, le richieste di accedere al reddito di cittadinanza non faranno che aumentare. In proposito, ricorda che all'inizio degli anni duemila la Germania, contestualmente all'aumento dell'immigrazione, ha introdotto una misura simile al reddito di cittadinanza italiano allo scopo di provocare una deflazione salariale e ciò ha prodotto un aumento dei licenziamenti ed enormi divaricazioni tra i redditi più ricchi e quelli più poveri. A suo avviso, poi, si sbaglia chi crede che, esaurita la crisi sanitaria e con le risorse del Recovery Fund, vi sarà una fase di consistente ripresa per il nostro Paese. Al riguardo evidenzia che le concessioni europee sul pareggio di bilancio non dureranno a lungo e, quando finiranno, l'Unione europea chiederà all'Italia di tornare velocemente sul percorso di rientro dal disavanzo, ad esempio attuando una revisione della misura del reddito di cittadinanza. Teme, pertanto, che il disegno di legge di bilancio del prossimo anno sarà caratterizzato da una serie di misure restrittive, tra cui tagli di spese e aumenti di imposte. A suo avviso, per scongiurare questa eventualità occorre continuare a produrre deficit fino a che nel nostro Paese si stabilizzi una reale crescita economica, anche andando contro le richieste europee.

  Silvana Andreina COMAROLI (LEGA), intervenendo per dichiarazione di voto sull'emendamento Durigon 68.17 e replicando al relatore Fassina, ritiene che se è vero che non si possono fare stime sulla reale efficacia della misura del reddito di cittadinanza, non si può neanche pensare di rifinanziare tale misura senza conoscerne i reali effetti. Per quanto riguarda la considerazione del relatore Fassina sui percettori fraudolenti del reddito di cittadinanza, ritiene che analoga considerazione dovrebbe essere estesa, quindi, anche agli evasori fiscali. In riferimento, poi, all'utilizzo dei percettori del reddito di cittadinanza per attività di pubblica utilità nei comuni, segnala che, a causa delle varie restrizioni al loro impiego in tali attività, spesso sono impiegati esclusivamente per il riordino degli archivi, ricordando, tuttavia, che tale attività si esaurisce in fretta. Infine, esprime rammarico nel vedere che proposte emendative meritevoli, come quella riguardante il sostegno al settore degli eventi, vengono respinte per mancanza di risorse disponibili, mentre si rifinanzia una misura che si è dimostrata poco efficace come il reddito di cittadinanza.

  Tullio PATASSINI (LEGA), intervenendo per dichiarazione di voto sull'emendamento Durigon 68.17, crede che il lavoro non possa essere creato dallo Stato con decreto. Oltretutto lamenta la mancanza di un monitoraggio rispetto all'attività dei navigator riguardo alle politiche attive del lavoro messe in atto, segnalando che, seppure diversi percettori del reddito di cittadinanza desiderano realmente trovare un'occupazione, non sono adeguatamente sostenuti da tali figure. Ritiene che in tema di formazione le risorse destinate alla misura del reddito di cittadinanza sarebbero state meglio spese se impiegate per sostenere l'alternanza scuola lavoro nelle scuole professionali e negli istituti tecnici tramite corsi professionalizzanti. Quanto, invece, alla possibilità di creare posti di lavoro, crede che le risorse destinate alla misura del reddito di cittadinanza sarebbero state meglio spese se impiegate per concedere sgravi fiscali alle imprese, come, ad esempio, l'abbattimento del cuneo fiscale e gli sgravi contributivi non solo per l'assunzione degli under 35, ma anche per quella degli over 50.

  La Commissione respinge l'emendamento Durigon 68.17.

  Fabio MELILLI, presidente, avverte che è accantonato l'emendamento Lepri 68.4.

  Raffaele TRANO (MISTO), nel sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Costanzo 68.011, lo illustra evidenziando che esso è volto a fare in modo che i percettori del reddito di cittadinanza, tramite il progetto «Portinerie Pag. 39 solidali», possano usufruire delle abitazioni dei portieri nei condomini in cui risulti dismesso il servizio di portineria in cambio dell'impegno a prestare ai condomini servizi quali la distribuzione della corrispondenza, la sorveglianza dell'uso dei servizi e dei locali comuni, la pulizia delle zone condominiali comuni. Ritiene che la misura che l'articolo aggiuntivo Costanzo 68.011 intende introdurre sia utile anche allo scopo di fornire un presidio di sicurezza ai condomini delle grandi città. Crede, pertanto, si tratti di un intervento da sostenere, che, tra l'altro, permette il passaggio da una politica passiva a una politica attiva del lavoro senza determinare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Chiede, quindi, ai relatori e al Governo di rivedere il proprio parere sull'articolo aggiuntivo Costanzo 68.011 o, quantomeno, prevederne l'accantonamento.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) rileva come l'atteggiamento della maggioranza di fronte all'articolo aggiuntivo in esame costituisca la dimostrazione del fatto che il reddito di cittadinanza è uno strumento di mera assistenza fine a se stesso. Dichiara di non comprendere il parere contrario su una proposta emendativa volta a consentire ai percettori del reddito di cittadinanza di svolgere un'attività e sottolinea come il parere contrario rende evidente come non si voglia neanche prendere in considerazione l'ipotesi di impiegare i percettori medesimi nello svolgimento di un'attività lavorativa. Rileva come in tal modo queste persone vengano umiliate e come la proposta emendativa in esame vada al contrario nella direzione di restituire loro dignità.

  Marialuisa FARO (M5S), relatrice, rileva come il reddito di cittadinanza, già previsto in altri Paesi, costituisca per l'Italia una misura rivoluzionaria. Evidenzia come i percettori del reddito di cittadinanza possono essere impiegati nei PUC (progetti utili alla collettività) e ricorda come il sindaco di Bari, nonché presidente dell'ANCI, Decaro, abbia in sede di audizione parlamentare preannunciato l'impiego nel proprio comune di 400 percettori del reddito di cittadinanza in progetti utili alla collettività. Sottolinea come il parere contrario derivi dalla considerazione che le attività previste dall'articolo aggiuntivo in esame potranno comunque essere inserite nell'ambito dei PUC, e come già numerosi percettori del reddito di cittadinanza siano impiegati in attività quali la manutenzione del verde pubblico e delle scuole. Ricorda come non tutti i percettori medesimi possano essere impiegati nello svolgimento di attività lavorative, in quanto alcuni di essi hanno sottoscritto il patto per la formazione e non hanno dunque dato la propria disponibilità al lavoro, mentre altri versano in condizioni di disabilità e sono dunque inabili al lavoro.

  Paolo RUSSO (FI) dichiara il proprio stupore per il parere contrario motivato dalla considerazione che l'impiego in tali attività può comunque avvenire nell'ambito dei PUC, trovando tale argomentazione singolare, in quanto viene espresso parere contrario su una proposta in considerazione della sua fattibilità. Osserva come tale atteggiamento della maggioranza confermi il fatto che il reddito di cittadinanza, come peraltro riconosciuto sostanzialmente dal relatore Fassina, è una misura che non ha ontologicamente a che fare con le politiche attive del lavoro. Rileva come la proposta emendativa in esame sia volta a dare ai percettori del reddito di cittadinanza l'opportunità di disporre non di una mera occupazione, che evoca una dimensione statica, bensì di un lavoro, che, al contrario, evoca una dimensione dinamica. Osserva come il parere contrario non sia motivato da ragioni di carattere finanziario, in quanto la proposta emendativa in esame non è onerosa, ma da un motivo di carattere ideologico, vale a dire quello di impedire di avvicinare i percettori del reddito di cittadinanza a una prospettiva di lavoro. Rileva peraltro come il progetto «Portinerie solidali» potrebbe costituire l'anticamera di una stabilizzazione del rapporto di lavoro e come la motivazione del parere contrario fondata sul fatto che tale obiettivo può essere perseguito attraverso i PUC rende ancora più incomprensibile tale parere. Dichiara di sottoscrivere l'articolo Pag. 40aggiuntivo Costanzo 68.011 e chiede ai relatori un segnale di disponibilità ad un'ulteriore riflessione.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA) si associa alle considerazioni dei deputati Trano e Paolo Russo e dichiara di sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Costanzo 68.011. Ritiene che tale articolo aggiuntivo preveda un progetto del tutto condivisibile, che varrebbe la pena perseguire anche se servisse a restituire dignità a poche decine di famiglie. Quanto alle considerazioni della relatrice Faro, sottolinea come i PUC non funzionino e come ciò sia dimostrato dai dati riferiti dalla relatrice medesima, in quanto 400 persone impiegate in tali progetti nella città di Bari costituiscono un numero esiguo. Evidenzia come i centri per l'impiego non trasmettano i nominativi dei percettori del reddito di cittadinanza ai comuni e come sarebbe necessario introdurre una modifica normativa che consenta ai comuni di procedere mediante chiamata diretta. Ritiene che la dignità e libertà dei percettori del reddito di cittadinanza possa essere loro assicurata soltanto attraverso il lavoro, in quanto, al contrario, dato il carattere transitorio del reddito medesimo, essi non saranno mai realmente liberi, ma vincolati al sussidio, nello stesso modo in cui un parlamentare non è libero se non dispone di un'attività lavorativa dalla quale trarre sostentamento una volta cessato dal mandato parlamentare. Rileva, inoltre, come il parere contrario contraddica l'accantonamento delle proposte emendative sulla stabilizzazione pressoché automatica dei navigator, senza alcuna valutazione e con copertura a valere sui fondi per il reddito di cittadinanza. Chiede pertanto ai relatori l'accantonamento della proposta emendativa in esame ai fini di un'ulteriore riflessione.

  Ylenja LUCASELLI (FDI) dichiara di non comprendere le considerazioni svolte dalla relatrice Faro. Rileva, in primo luogo, come sia incomprensibile la motivazione del parere contrario costituita dal fatto che quanto proposto dall'articolo aggiuntivo in esame potrebbe rientrare nell'ambito dei PUC. Rileva, inoltre, come il reddito di cittadinanza non possa essere certo considerato uno strumento rivoluzionario, in quanto, come ricordato proprio dalla relatrice Faro, è stato introdotto in diversi altri Paesi. Sottolinea come l'articolo aggiuntivo in esame non sia oneroso e sia volto a restituire dignità a tutti coloro che abbiano manifestato liberamente la propria disponibilità ad aderire al progetto da esso previsto. Evidenzia, inoltre, come l'accoglimento della proposta emendativa in esame consentirebbe di rendere disponibili gli immobili adibiti a portierato, contribuendo, dunque, anche ad alleviare l'emergenza abitativa. Ribadisce di non comprendere le motivazioni del parere contrario e sottolinea nuovamente come la ratio della proposta emendativa in esame, al pari di altre che saranno successivamente esaminate, sia quella di restituire dignità ai percettori del reddito di cittadinanza attraverso la loro utilizzazione in attività che non è detto debbano necessariamente essere quelle previste attraverso i PUC.

  Mauro D'ATTIS (FI) si associa alle considerazioni dei colleghi che l'hanno preceduto e chiede ai relatori le motivazioni del parere contrario su un articolo aggiuntivo, peraltro sostenuto in maniera trasversale, anche in considerazione della disponibilità ad accantonare numerose altre proposte emendative.

  Giorgio TRIZZINO (M5S) segnala come le abitazioni alle quali fa riferimento l'articolo aggiuntivo in esame siano nella maggior parte dei casi insalubri e in condizioni di abbandono e come, dunque, necessitino di interventi di ristrutturazione i cui costi non è ben chiaro da chi dovrebbero essere sostenuti.
  Ciò premesso, con riferimento agli interventi che lo hanno preceduto, difende con forza il reddito di cittadinanza, sottolineando come si tratti di una misura che ha dato sollievo a milioni di persone, togliendole dalla fame e dalla povertà e come, essendo tale strumento di recente introduzione, occorra ancora attendere perché esso possa dispiegare pienamente in suoi effetti. Pag. 41Rileva come l'articolo aggiuntivo in esame rechi una proposta ragionevole ma formulata a suo avviso in termini non condivisibili.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), intervenendo sull'articolo aggiuntivo Costanzo 68.011, precisa che l'adesione al progetto «Portinerie solidali» è su base volontaria, cioè il percettore del reddito di cittadinanza può, se ritiene, aderire a tale iniziativa. Aggiunge che il progetto è pensato per i comuni con almeno 10.000 abitanti e, quindi, si chiede come il collega Trizzino possa essere certo che in tutti questi comuni le abitazioni dei portieri siano fatiscenti. Inoltre fa presente che dovrebbero essere comunque rispettate le norme in materie di agibilità. Sottolinea che il MoVimento 5 Stelle nega in tal modo un'opportunità importante.

  Andrea MANDELLI (FI), evidenziando l'importanza dell'analisi politica dei colleghi, si chiede in quale modo sia possibile utilizzare il reddito di cittadinanza per finalizzarlo ad un'attività ed evitare che sia fine a se stesso. Le proposte emendative in esame aprono uno squarcio nuovo nel dibattito su un istituto che è stato una bandiera elettorale del MoVimento 5 Stelle.

  Vannia GAVA (LEGA), nel premettere che non sarebbe voluta intervenire, afferma che gli interventi dei deputati di maggioranza la costringono ad intervenire. Conferma la tesi che il progetto «Portinerie solidali» sarebbe un mezzo per impiegare utilmente i soggetti percettori del reddito di cittadinanza.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Costanzo 68.011.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), illustrando l'articolo aggiuntivo Delmastro Delle Vedove 68.03, spiega che la proposta è volta ad impiegare i percettori di reddito di cittadinanza nelle attività di sanificazione contro il virus COVID-19. Si chiede se il parere contrario sulla proposta emendativa in esame come su altre di contenuto analogo, nonostante i numerosi accantonamenti disposti finora, non sia dovuta all'ostinazione del Partito Democratico a non cambiare la sua posizione sin dall'inizio contraria al reddito di cittadinanza. Chiede pertanto alla maggioranza di accantonare la proposta emendativa dimostrando in questo modo che sono disponibili a ragionare, con l'intenzione eventualmente di trasfonderne il contenuto in un ordine del giorno condiviso.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA), nel condividere pienamente l'opinione espressa dall'onorevole Trancassini, chiarisce che bocciare la proposta in esame significa dire che i percettori di reddito sono obbligati a non lavorare e che, ad esempio, quando saranno fatti i gazebo per le vaccinazioni, non potranno mettere in fila le persone. Coglie l'occasione per ricordare al Governo che, in questi giorni, l'INPS ha inviato ai pensionati una nuova Certificazione unica 2020 per rettificare errori presenti in quella inviata in precedenza. Chiede al Governo di porre rimedio alla vicenda perché non possono subirne le conseguenze, anche con il rischio di incorrere in sanzioni, coloro che sono stati destinatari incolpevoli delle certificazioni errate. Suggerisce di impegnare i navigator per la compilazione di tali certificazioni.

  Mauro D'ATTIS (FI), rivolgendosi all'onorevole Fassina in qualità di rappresentante della sinistra italiana, ricorda il periodo in cui furono introdotti i lavori socialmente utili come innovativo ammortizzatore sociale e con l'intenzione di renderli stabili successivamente. Con le proposte emendative in esame si ripropone lo stesso ragionamento e, per tale motivo, si stupisce che non vengano comprese dai deputati di sinistra. Ritiene che sarebbe stato preferibile esprimere parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Cominardi 68.05, per il quale il suo gruppo è inondato dalle richieste via mail di appoggiarlo, e sull'articolo aggiuntivo Del Mastro Delle Vedove 68.03.

  Ylenja LUCASELLI (FDI) illustra come termine di comparazione il Coronavirus Pag. 42Aid, Relief, and Economic Security (CARES) Act approvato negli Stati Uniti d'America con il quale sono stati riconosciuti sussidi a coloro che erano rimasti disoccupati a causa della pandemia ma, nello stesso tempo, è stata data loro la possibilità di restituire alla comunità quanto ricevuto attraverso il compimento di alcune attività. Con il programma Rebuild America l'impiego di persone ha consentito di realizzare numerose opere pubbliche come la ricostruzione di strade, la sistemazione dei parchi e l'assistenza agli anziani. Afferma che tale visione non è lontana da quella espressa dalla maggioranza e dai relatori e che l'impegno di sanificare potrebbe rappresentare un modo per restituire alla comunità quanto ricevuto e, nello stesso tempo, un mezzo di reinserimento sociale. Al contrario negare tale opportunità significa rendere il reddito di cittadinanza uno slogan e impedire volutamente il reinserimento sociale di chi ha perso il lavoro.

  Giorgio TRIZZINO (M5S), nel rilevare la bontà della misura del reddito di cittadinanza, che ha assicurato lavoro a un elevato numero di persone, ricorda che gli operatori addetti alle attività di sanificazione sono comunque tenuti a seguire percorsi specialistici di formazione.

  Vannia GAVA (LEGA) si domanda dunque se tutte le attività di sanificazione, incluse quelle relative alla presente Aula di Montecitorio, debbano necessariamente essere svolte da personale qualificato.

  Paolo PATERNOSTER (LEGA) ribadisce come, sulla base dei dati disponibili, il reddito di cittadinanza costituisce un notevole dispendio di risorse finanziarie pubbliche che non hanno però prodotto alcun risultano utile concreto.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Delmastro Delle Vedove 68.03.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, rinvia quindi il seguito dell'esame del provvedimento alla seduta di domani, avvertendo che i lavori riprenderanno dall'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 69.

  La seduta termina alle 21.35.