CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 23 novembre 2020
478.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Lunedì 23 novembre 2020.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.05 alle 14.45.

SEDE REFERENTE

  Lunedì 23 novembre 2020. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA, indi del vicepresidente Fausto RACITI. – Interviene il viceministro dell'Interno Matteo Mauri.

  La seduta comincia alle 14.45.

DL 130/2020: Disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifiche agli articoli 131-bis, 391-bis, 391-ter e 588 del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento, di contrasto all'utilizzo Pag. 7 distorto del web e di disciplina del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale.
C. 2727 Governo.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 20 novembre 2020.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, propone che la pubblicità della seduta odierna sia assicurata anche attraverso il circuito chiuso in modalità liberamente accessibile tramite la rete intranet della Camera e, tramite apposite credenziali nominative, anche dalla rete internet, ai sensi di quanto stabilito dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 31 marzo 2020.
  Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Ritiene quindi opportuno che i relatori di esprimano il parere su tutte le proposte emendative.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) chiede, che prima di esprimere il parere sulle ulteriori proposte emendative, si proceda alla votazione delle restanti proposte emendative riferite all'articolo 1, sulle quali il parere è stato già espresso.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, accoglie la richiesta del deputato Iezzi e avverte pertanto che la Commissione riprenderà l'esame a partire dalla votazione degli identici emendamenti Lucaselli 1.200 e Molteni 1.85.

  Simona BORDONALI (LEGA) sottolinea come le proposte emendative Lucaselli 1.200 e Molteni 1.85 siano volte a circoscrivere la fattispecie delle calamità quale titolo per il rilascio del permesso di soggiorno per motivi speciali, sostituendo la parola «grave», a suo avviso eccessivamente generica, con le parole «contingente ed eccezionale».
  Evidenzia come la maggioranza persegua l'obiettivo di ospitare nel nostro territorio un numero indefinito di stranieri e sottolinea peraltro come una situazione del genere penalizzerebbe gli immigrati che hanno titolo a entrare e a rimanere nel nostro Paese.

  Galeazzo BIGNAMI (FDI) osserva come gli emendamenti in esame siano volti a ricondurre lo strumento dei permessi di soggiorno per motivi speciali alle finalità previste dalla legge, definendone in modo puntuale, e non generico, come previsto dal provvedimento in esame, i requisiti.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) dichiara il voto favorevole sulle proposte emendative del proprio gruppo e del gruppo della Lega volte ad intervenire sulla definizione della fattispecie della calamità, che, a suo avviso, nel provvedimento in esame risulta eccessivamente generica. Ritiene molto pericolosa la previsione contenuta nel numero 1 della lettera f), e ritiene sia opportuno ripristinare una formulazione dell'articolo 20-bis del testo unico sull'immigrazione analoga a quella precedentemente vigente.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Lucaselli 1.200 e Molteni 1.85, nonché gli emendamenti Iezzi 1.75 e Ziello 1.61.

  Giusi BARTOLOZZI (FI), intervenendo sull'emendamento Iezzi 1.62, rileva di non aver ricevuto dalla maggioranza e dal Governo i chiarimenti richiesti nelle precedenti sedute circa le motivazioni della sostituzione delle parole «contingente ed eccezionale» con la parola «grave», con riferimento alla fattispecie della calamità quale requisito per il rilascio del permesso di soggiorno per motivi speciali. Ritiene che dietro tale scelta vi sia la volontà di aprire a un'immigrazione indiscriminata e rileva come sarebbe opportuno precisare anche che le calamità alle quali fare riferimento debbano altresì essere immanenti, nel senso di attuali e non pregresse.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Iezzi 1.62, Bordonali 1.89 e Molteni 1.60.

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  Galeazzo BIGNAMI (FDI), intervenendo sull'emendamento Del Mastro Delle Vedove 1.202, rileva come esso faccia riferimento alla fattispecie della protezione speciale per violenza subita nell'ambito lavorativo e sottolinea come tale previsione, per quanto certamente mossa da intenzioni meritorie, risulti essere eccessivamente vaga.

  La Commissione respinge l'emendamento Del Mastro Delle Vedove 1.202.

  Simona BORDONALI (LEGA), intervenendo sul suo emendamento 1.17, identico all'emendamento Ravetto 1.204, evidenzia come esso sia volto a sopprimere il permesso per motivi di lavoro del ricercatore il quale abbia ultimato l'attività di ricerca ed abbia un permesso per ricerca prossimo alla scadenza, rilevando come per il rilascio di tale permesso di soggiorno non vengano più previste le garanzie precedentemente vigenti, vale a dire la disponibilità di un alloggio idoneo, di un reddito minimo e di un'assicurazione sanitaria. Ribadisce come le politiche perseguite dalla maggioranza, con l'allargamento a dismisura dei permessi di soggiorno per motivi speciali, comporteranno anche un costo per la collettività, non essendo previsto alcun requisito reddituale, e sottolinea come molti di coloro i quali si trattengono nel territorio nazionale per richiedere tali permessi in realtà non abbiano titolo per restare nel nostro Paese.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) chiede ai relatori un approfondimento sulla questione dei requisiti di alloggio, reddituali e di assicurazione sanitaria, anche in considerazione del fatto che la necessità del possesso di tali requisiti viene mantenuta ai fini della conversione del permesso in permesso per motivi di lavoro. Richiama inoltre l'attenzione sul rispetto della clausola di invarianza finanziaria, in quanto ritiene evidente che la permanenza nel territorio nazionale dei richiedenti il permesso per motivi speciali comporterà un costo per la collettività.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, con riferimento all'osservazione della deputata Bartolozzi circa il fatto che non siano previsti requisiti che sono invece previsti per la conversione del permesso di soggiorno, richiama l'attenzione sul successivo emendamento Salafia 1.248, il quale è volto ad introdurre una norma di coordinamento diretta ad abrogare la previsione della dimostrazione del possesso dei predetti requisiti per la conversione del permesso di soggiorno.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) contesta che la proposta emendativa alla quale ha fatto riferimento la relatrice Baldino sia di mero coordinamento e richiama nuovamente l'attenzione sul rispetto della clausola di invarianza finanziaria.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Bordonali 1.17 e Ravetto 1.204.

  Nicola MOLTENI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Salafia 1.248, rileva come esso si inserisca pienamente nelle politiche migratorie perseguite dall'attuale maggioranza. Osserva come il provvedimento in esame rechi disposizioni, come quelle concernenti il rilascio e la convertibilità dei permessi di soggiorno e i relativi requisiti, che incidono su aspetti che non sono stati oggetto di rilievi da parte del Presidente della Repubblica e ritiene che una parte della maggioranza probabilmente non ha consapevolezza degli effetti di tali misure, che avranno ripercussioni gravi sul Paese in un momento che è già caratterizzato da notevoli difficoltà economiche e sociali. Dichiara quindi il proprio stupore per il fatto che tali misure siano condivise dal Movimento 5 Stelle, il quale, quando faceva parte della precedente maggioranza, sostenne provvedimenti che andavano nella direzione opposta.

  Giusi BARTOLOZZI (FI), dopo aver nuovamente richiamato l'attenzione sui profili di criticità per quanto attiene alla copertura finanziaria delle norme in esame, sottolinea come tali norme comporteranno l'ingresso nel nostro Paese di decine di migliaia di migranti, che andranno ad aggiungersi Pag. 9 agli oltre 30 mila già previsti dal «decreto flussi». Ritiene sarebbe stato più corretto da parte del Governo prevedere tali ulteriori ingressi proprio nell'ambito del «decreto flussi», assumendosi in tal modo la piena responsabilità politica di tale scelta. Sottolinea come non sia sostenibile la presenza nel territorio nazionale di decine di migliaia di stranieri ai quali non è possibile garantire un percorso di integrazione e che le politiche della maggioranza non si muovono nella direzione dell'integrazione, bensì in quella dell'assistenza.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, sottoscrive l'emendamento Salafia 1.248.

  La Commissione approva l'emendamento Salafia 1.248 (vedi allegato); respinge quindi, con distinte votazioni, gli emendamenti Bordonali 1.205, Stefani 1.63 e Iezzi 1.206.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), intervenendo sugli identici emendamenti Molteni 1.208, Ravetto 1.209 e Lucaselli 1.210, rileva come essi intervengano sulla lettera h) del comma 1, sopprimendo la previsione secondo la quale il mancato rilascio del parere da parte del comitato per i minori stranieri non può legittimare il rifiuto del rinnovo del permesso di soggiorno, nonché la previsione dell'applicazione a tale procedimento del silenzio-assenso. Ritiene, infatti, che il parere del comitato debba essere obbligatorio e vincolante.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Molteni 1.208, Ravetto 1.209 e Lucaselli 1.210.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), intervenendo sul suo emendamento 1.211, rileva come esso sia volto a prevedere la soppressione della previsione del silenzio-assenso per quanto concerne il parere del comitato per i minori stranieri in ordine al rilascio del permesso di soggiorno al compimento del diciottesimo anno di età. Rileva come tale proposta emendativa tenga conto della giurisprudenza amministrativa, la quale afferma l'obbligo di motivazione per i provvedimenti che incidono su situazioni sostanziali.

  La Commissione respinge l'emendamento Lucaselli 1.211.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ricorda che l'emendamento Montaruli 1.212 è stato accantonato.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo sul suo emendamento 1.213, rileva come esso sia volto a tenere conto della situazione di emergenza epidemiologica che invece la maggioranza, con riferimento al provvedimento in esame, sembra aver rimosso. Sottolinea come la proposta emendativa in esame preveda l'applicazione anche ai migranti delle misure previste per i cittadini italiani, superando quello che è sostanzialmente un doppio regime, per cui i cittadini italiani sono sottoposti a forti restrizioni nell'esercizio delle proprie libertà e nello svolgimento delle proprie attività economiche, mentre gli stranieri irregolari circolano liberamente in tutto il territorio nazionale, oppure, in una percentuale peraltro esigua, sono ospitati sulle navi da crociera a spese dei contribuenti italiani.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Iezzi 1.213, gli identici emendamenti Fogliani 1.207 e Lucaselli 1.214, nonché l'emendamento Molteni 1.18.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, ricorda di avere espresso parere favorevole sull'emendamento Dieni 1.217 a condizione che sia riformulato nei termini riportati in allegato ed esprime altresì parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Ungaro 6.04, a condizione che sia riformulato nei medesimi termini.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, prende atto che i presentatori sull'emendamento Dieni 1.217 e dell'articolo aggiuntivo Ungaro 6.04 accettano la proposta di riformulazione dei relatori. Avverte che, che, a seguito della riformulazione, l'articolo aggiuntivo Pag. 10 Ungaro 6.04, ha assunto il numero 1.256.
  Dichiara altresì di sottoscrivere l'emendamento Dieni 1.217.

  La Commissione approva gli emendamenti Dieni 1.217 e Ungaro 1.256 (ex 6.04), come riformulati in identico testo (vedi allegato).

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ricorda che gli identici emendamenti Ungaro 1.215 e Raciti 1.216 sono già stati assorbiti dall'approvazione dell'emendamento Ceccanti 1.100, intervenuta in una precedente seduta.

  Riccardo MAGI (MISTO-CD-RI-+E), illustrando il suo emendamento 1.4, sottolinea come esso intervenga in materia di sanzioni nei confronti di chi è impegnato in operazioni di salvataggio in mare, prevedendo la soppressione del comma 2 dell'articolo 1. Ritiene, infatti, come il successivo emendamento Palazzotto 1.219, di cui pure è cofirmatario, interamente sostitutivo del comma 2, non sia pienamente soddisfacente, in quanto non vi è alcuna garanzia, anche alla luce della mancanza di un espresso impegno del Governo in tal senso, che non vengano più date indicazioni, da parte delle autorità italiane a chi conduce le operazioni di salvataggio, di contattare la guardia costiera libica. Alla luce di tali considerazioni insiste per la votazione del suo emendamento 1.4.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) rileva come la soppressione del comma 2, prevista dall'emendamento in esame, avrà come conseguenza il fatto che le ONG non saranno soggette ad alcun tipo di regole o controlli, neppure nella forma blanda prevista dal successivo emendamento Palazzotto 1.219, e dichiara pertanto il voto contrario del suo gruppo sull'emendamento in esame.

  La Commissione respinge l'emendamento Magi 1.4.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, esprime parere favorevole sull'emendamento Palazzotto 1.219, sugli identici emendamenti Ceccanti 1.221 e Galizia 1.222 e sull'emendamento Corda 1.232, a condizione che siano tutti riformulati nei seguenti termini:

  «Sostituire il comma 2 con il seguente:

  2. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 83 del codice della navigazione, per motivi di ordine e sicurezza pubblica, in conformità con le previsioni della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, con allegati e atto finale, fatta a Montego Bay il 10 dicembre 1982, resa esecutiva con legge 2 dicembre 1994, n. 689, il Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro della difesa e con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, previa informazione al Presidente del Consiglio dei ministri, può limitare o vietare il transito e la sosta di navi nel mare territoriale, salvo che si tratti di naviglio militare o di navi in servizio governativo non commerciale. Non trovano comunque applicazione le disposizioni del presente comma nell'ipotesi di operazioni di soccorso immediatamente comunicate al centro di coordinamento competente per il soccorso marittimo e allo Stato di bandiera ed effettuate nel rispetto delle indicazioni della competente autorità per la ricerca e il soccorso in mare, sulla base degli obblighi derivanti dalle convenzioni internazionali in materia di diritto del mare, della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e della libertà fondamentali e delle norme nazionali, internazionali ed europee in materia di diritto di asilo, fermo restando quanto previsto dal Protocollo addizionale della Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità transnazionale organizzata per combattere il traffico illecito di migranti via terra, via mare e via aria, reso esecutivo con legge 16 marzo 2006, n. 146. Nei casi di inosservanza del divieto o del limite di navigazione stabilito ai sensi del periodo precedente, si applica l'articolo 1102 del codice nella navigazione e la multa è da euro 10.000 ad euro 50.000.».

  Emanuela CORDA (M5S) dichiara di non accettare la proposta di riformulazione Pag. 11 del suo emendamento 1.232, in quanto tale proposta ricalca il testo del provvedimento in esame su cui la predetta proposta emendativa intende intervenire. Rileva come il comma 2 dell'articolo 1 sia ambiguo e come esso preveda la sottrazione di poteri al Ministero dell'interno, e non precisi, nel secondo periodo, quale sia il centro di coordinamento destinatario delle comunicazioni relativo alle operazioni di soccorso.

  Gennaro MIGLIORE (IV) avverte che il suo emendamento 1.220, identico agli emendamenti Ceccanti 1.221 e Galizia 1.222, precedentemente dichiarato ritirato, deve intendersi ancora in esame. Accetta quindi la proposta di riformulazione avanzata dai relatori.

  Erasmo PALAZZOTTO (LEU) osserva che l'indicazione, contenuta nella proposta di riformulazione del suo emendamento, del «centro di coordinamento competente», e non del «centro di coordinamento italiano» come indicato nel testo originario, richiama le procedure internazionali consolidate ed è in funzione della zona SAR nella quale avviene l'evento. La guardia costiera italiana potrebbe intervenire, qualora l'Italia fosse una zona SAR contigua a quella in cui si verifica l'evento, solo in caso di inerzia del centro competente. Altra questione è l'assegnazione di un POS, essendo identificato – indipendentemente dal centro di coordinamento – il porto sicuro più vicino, ferma restando la possibilità per il centro di coordinamento competente di indicarne un altro.

  Nicola MOLTENI (LEGA) denuncia la totale ipocrisia di una delle componenti dell'attuale maggioranza, che non ha avuto il coraggio di mettere in atto quanto sostenuto dai banchi dell'opposizione durante il precedente Governo. Il provvedimento previsto dal «decreto Salvini» non viene eliminato, anche se allora era quella la richiesta del Partito democratico, per non sbugiardare la linea politica del Movimento 5 Stelle, che nel precedente Governo ha votato tale disposizione. Il ragionamento del deputato Palazzotto riguardo all'indicazione del POS ha senso se il soccorso, sempre necessario e doveroso, avviene in acque maltesi, ma non funziona più nel momento in cui esso avviene in acque libiche, non essendo scritto da nessuna parte che il POS in quel caso debba essere in Italia. Ricorda, al riguardo, che l'allora ministro Minniti ha riconosciuto una area SAR anche in Libia, che esiste un Memorandum con la Libia che i colleghi Palazzotto, Magi e Boldrini dovrebbero proporre di eliminare, dal momento che è proprio la guardia costiera libica ad attuare quelle misure di contrasto alle ONG che i colleghi citati dichiarano di voler eliminare ma sulle quali non intervengono compiutamente.

  Il Viceministro Matteo MAURI concorda con il deputato Molteni che, in caso di soccorso in acque libiche, non è scritto da nessuna parte che il punto di approdo sicuro debba essere sempre in Italia, e infatti non è detto che sia così, venendo determinato di volta in volta in ragione del luogo in cui si verifica l'evento. Ritiene il testo dell'emendamento, come riformulato, molto equilibrato, e tale da governare nel modo migliore un problema complesso, essendo eliminati quegli elementi di criminalizzazione del salvataggio in mare che per una certa fase hanno caratterizzato – soprattutto a livello giornalistico – il racconto degli eventi.

  Nicola MOLTENI (LEGA) sottolinea che il decreto sicurezza approvato dal precedente Governo non punisce – come invece fa la vicina Spagna socialista – il salvataggio e il soccorso in mare, che ribadisce essere un dovere per tutti, e che questo è solo il racconto di alcune cronache giornalistiche di sinistra. In ordine alle considerazioni del Viceministro Mauri, ritiene che non venga espressamente indicato un porto italiano perché è sufficiente la comunicazione al centro di coordinamento competente per sbarcare in territorio italiano evitando di incorrere nella sanzione. Osserva che la volontà di una parte della maggioranza di smantellare il sistema regolatorio introdotto dal precedente Governo confligge con la necessità di tenere Pag. 12insieme l'attuale pasticciata maggioranza di governo. Invita quindi nuovamente i colleghi firmatari dell'emendamento 1.219 ad esprimere la propria opinione con riguardo al Memorandum con la Libia.

  Erasmo PALAZZOTTO (LEU), nel precisare che il Memorandum con la Libia è una questione che va ben oltre i confini non solo della Commissione ma anche del provvedimento in esame, non si esime dal ricordare che ha esplicitamente espresso la propria opinione al riguardo attraverso un voto contrario, non volendo nascondere una diversa posizione in seno alla maggioranza, che è del tutto nota. Oggetto della discussione di oggi è invece una norma di trasparenza, con la quale la maggioranza vuole dare un contorno legale al fenomeno migratorio, togliendo al potere politico, che in precedenza ne ha abusato, l'arbitrarietà di comminare sanzioni, che vengono pertanto affidate alla magistratura. L'emendamento, come riformulato, si inserisce in modo più chiaro nella cornice delle norme internazionali, che ricorda essere di rango superiore, essendosi creati in passato contenziosi giudiziari che non hanno peraltro mai prodotto alcuna condanna nei confronti delle ONG. Sottolinea che le ONG svolgono nel tratto di mare libico un ruolo suppletivo dei governi e che né Tripoli né gli altri porti libici possono essere considerati porti sicuri, in quanto non vengono lì garantiti i diritti umani minimi. Auspica in ogni caso che nel prosieguo della legislatura si possa intervenire sull'accordo con la Libia e che i governi europei possano agire in luogo delle ONG, chiamate a farlo in maniera suppletiva.

  Laura BOLDRINI (PD), ribadendo quanto da sempre affermato con riguardo alla necessità di intervenire radicalmente sui cosiddetti «decreti Salvini» e non volendosi affatto nascondere con riguardo alla contrarietà verso gli accordi con la Libia, sui quali ha espresso anch'ella un voto contrario, ritiene che l'emendamento costituisca una sintesi equilibrata all'interno della maggioranza, con un punto di caduta soddisfacente. Rileva infatti come si riporti il provvedimento in un alveo di legalità nazionale e internazionale e nel quadro del rispetto della legge del mare, che stabilisce l'obbligatorietà del soccorso e che implicitamente assegna valore e rispetto ai soccorritori, in luogo di comminare loro sanzioni in modo arbitrario, come fatto in precedenza dall'allora Ministro dell'interno per pura propaganda politica.

  Carmelo MICELI (PD), relatore, ritiene che il radicale mutamento che l'emendamento, come riformulato, intende operare, è necessario anche per evitare i conflitti che si sono accesi in passato tra il potere amministrativo e quello giudiziario, fomentati dall'esecutivo di allora attraverso un'opera di una criminalizzazione della magistratura.

  Proteste del deputato Molteni.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, specifica che nel testo della proposta di riformulazione degli emendamenti, al secondo periodo, occorre introdurre, per chiarezza, dopo le parole: «per la ricerca ed il soccorso in mare» la seguente: «emesse».

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) chiede di poter disporre del testo della proposta di riformulazione, come modificato a seguito dell'ultimo intervento della relatrice.

  Francesco BERTI (M5S) ritiene che impostare la lettura politica solo sulla questione del salvataggio in mare sia fuorviante e non esaustivo della complessità del fenomeno migratorio, essendo sottovalutate le fasi dello sbarco e dell'accoglienza, e implicitamente quindi dell'integrazione sociale, nel caso in cui i migranti abbiano diritto a rimanere sul territorio nazionale. Invita quindi maggioranza e Governo ad un ulteriore approfondimento, preannunciando, in quanto firmatario dell'emendamento Corda 1.232, di astenersi sull'emendamento in esame.

  Carmelo MICELI (PD), relatore, riallacciandosi alle considerazioni precedentemente interrotte dal deputato Molteni, cita Pag. 13testualmente le parole del Ministro Salvini, indirizzate ad un magistrato che aveva assunto una decisione a lui sgradita nell'esercizio delle proprie funzioni. Ritiene che un Ministro che si rivolga ad un magistrato nei termini da lui riportati fomenti in modo improprio il contrasto tra livelli istituzionali.

  Proteste dei deputati della Lega.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI), senza voler procedere ad una difesa non richiesta dell'allora Ministro degli interni, ritiene assolutamente legittimo l'esercizio della critica all'operato della magistratura, che a suo giudizio non fomenta alcun contrasto tra poteri istituzionali e che non ritiene essere, come impropriamente detto dal relatore, una «criminalizzazione della magistratura».

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) chiede precisazioni con riguardo all'emendamento Migliore 1.220, essendogli parso che il presentatore non avesse intenzione di accogliere la riformulazione proposta dai relatori.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, fa presente al deputato Iezzi che il presentatore dell'emendamento Migliore 1.220, di cui era stato in precedenza dichiarato il ritiro, ha fatto presente che l'emendamento stesso non deve intendersi ritirato.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI) chiede precisazioni sul testo del terzo periodo della proposta di riformulazione, non comprendendo se si faccia di riferimento ai casi di inosservanza «ai sensi del primo periodo» ovvero «ai sensi del periodo precedente», essendo stati distribuiti due testi diversi che riportano entrambe le dizioni.

  Fausto RACITI, presidente, chiede ai relatori di dare completa lettura della proposta di riformulazione, perché non ci siano margini di ambiguità.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, nel precisare che sono stati distribuiti due testi diversi perché nel frattempo è stata effettuata un intervento di drafting, dà lettura completa della riformulazione.

  Fausto RACITI, presidente, essendo pervenuto a tutti il testo definitivo della proposta di riformulazione, comunica che i presentatori dell'emendamento Palazzotto 1.219, nonché degli identici emendamenti Migliore 1.220, Ceccanti 1.221 e Galizia 1.222, accolgono la riformulazione proposta dai relatori.
  Avverte altresì che l'emendamento Galizia 1.222 è sottoscritto anche dal deputato Brescia.

  Nicola MOLTENI (LEGA) ribadisce di non comprendere le ragioni della norma, che modifica la procedura relativa al divieto d'ingresso nelle acque territoriali per le aventi a bordo immigrati clandestini. Ricorda che la precedente disciplina prevedeva l'acquisizione del parere dei diversi ministri interessati e che venisse informato il Presidente del Consiglio. Ritiene che non sia corretta la procedura dettata dall'attuale decreto-legge e sottolinea le contraddizioni del provvedimento rispetto alle previsioni della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, di Montego Bay.

  La Commissione approva gli identici emendamenti Palazzotto 1.219, Migliore 1.220, Ceccanti 1.221 e Galizia 1.222, come riformulati (vedi allegato).

  Fausto RACITI, presidente, avverte che gli emendamenti Colletti 1.224 e 1.225 sono stati ritirati e che gli emendamenti Ziello 1.67 e Invernizzi 1.68 sono preclusi dall'approvazione degli identici emendamenti Palazzotto 1.219, Migliore 1.220, Ceccanti 1.221 e Galizia 1.222, come riformulati.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) rileva che la Commissione procede nei lavori con totale approssimazione e che molti emendamenti proposti dai colleghi della maggioranza vengono ritirati o assorbiti senza poter svolgere alcun ragionamento. Considera un compito della politica prendere decisioni in materia di difesa dei confini e Pag. 14di controllo dei flussi di immigrazione ed osserva come gli effetti delle norme introdotte con il provvedimento saranno di agevolare la criminalità dedita al traffico di esseri umani e la realizzazione di ingenti profitti alle società che offrono servizi correlati all'accoglienza.

  La Commissione respinge l'emendamento Molteni 1.64.

  Galeazzo BIGNAMI (FDI) illustra l'emendamento Butti 1.226, evidenziando che esso prevede che, sul decreto del Ministro dell'interno che limita l'ingresso delle navi nelle acque territoriali, sia acquisito anche il concerto del Ministro dell'economia e delle finanze. Conclude aggiungendo che occorre altresì prevedere che nella comunicazione al centro di soccorso competente si debba dichiarare immediatamente e ufficialmente l'evento che ha dato luogo alle operazioni di soccorso e ricerca.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI) condivide le finalità dell'emendamento Butti 1.226 ed invita i relatori ed il Governo a valutare la possibilità di un accantonamento, per porre rimedio ad alcune sviste nella stesura del testo del provvedimento.

  La Commissione respinge l'emendamento Butti 1.226.

  Nicola MOLTENI (LEGA), illustrando l'emendamento Fogliani 1.69, ricorda che l'articolo 95 della Costituzione prevede un potere di indirizzo politico del Presidente del Consiglio e che le modifiche introdotte dal provvedimento appaiono di dubbia costituzionalità. Si domanda, dunque, se non sia meglio ritornare alla vecchia disciplina dettata dal decreto sicurezza-bis ed invita a porre grande attenzione a non stravolgere l'efficacia delle disposizioni che erano in esso previste.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI) osserva che l'emendamento Fogliani 1.69 pone una questione procedurale di non poca rilevanza e che ha anche una valenza politica. Auspica, quindi, che l'emendamento possa essere accantonato per svolgere i necessari approfondimenti.

  Edoardo ZIELLO (LEGA) invita i relatori ed il rappresentante del Governo a dare risposte chiarificatrici dei dubbi espressi dalle opposizioni.

  Il Viceministro Matteo MAURI ribadisce che la scelta della procedura è stata operata in modo consapevole, attribuendo la decisione al Ministro degli interni che, prima di adottare il decreto, ne informa il Presidente del Consiglio.

  Nicola MOLTENI (LEGA) ribadisce che la formulazione della norma riduce il ruolo del Ministro dell'interno nel suo compito di garantire la difesa dei confini dello Stato.

  La Commissione respinge l'emendamento Fogliani 1.69.

  Fausto RACITI, presidente, avverte che la lettera b) dell'emendamento Lucaselli 1.227 è preclusa dall'approvazione degli identici emendamenti Palazzotto 1.219, Migliore 1.220, Ceccanti 1.221 e Galizia 1.222, come riformulati.

  Ylenja LUCASELLI (FDI) sottolinea come lo scopo dell'emendamento 1.227, a sua prima firma, sia di limitare la piaga del traffico di essere umani, che colpisce, soprattutto, le donne giovani e i bambini. Occorre evitare che la criminalità possa arricchirsi sfruttando l'immigrazione clandestina e raccomanda l'approvazione del suo emendamento.

  La Commissione respinge l'emendamento Lucaselli 1.227, limitatamente alle parti non precluse.

  Simona BORDONALI (LEGA) raccomanda l'approvazione dell'emendamento Iezzi 1.66, che rende più chiaro il significato del testo del provvedimento.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Iezzi 1.66, Bordonali Pag. 15 1.65, gli identici Lucaselli 1.228 e Iezzi 1.229 e Molteni 1.230.

  Fausto RACITI, presidente, avverte che gli identici emendamenti Stefani 1.19 e Lucaselli 1.231, l'emendamento Corda 1.232 e l'emendamento Magi 1.5 sono preclusi dall'approvazione degli identici emendamenti Palazzotto 1.219, Migliore 1.220, Ceccanti 1.221 e Galizia 1.222, come riformulati.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Vinci 1.74 e Bordonali 1.73.

  Nicola MOLTENI (LEGA) ribadisce di non comprendere perché il provvedimento vieti la sosta, il transito, ma non l'ingresso nelle acque territoriali. Si tratta di un'anomalia così come un'altra anomalia si riscontra negli oneri relativi alla confisca delle navi utilizzate in violazione delle norme per il contrasto dell'immigrazione clandestina.

  Edoardo ZIELLO (LEGA) manifesta stupore per il parere contrario della relatrice sull'emendamento Molteni 1.72, considerato che il M5S aveva voluto introdurre questa norma nel precedente decreto-legge.

  La Commissione respinge l'emendamento Molteni 1.72.

  Galeazzo BIGNAMI (FDI) invita ad approvare l'emendamento Mantovani 1.234, che vuole il salvaguardare il principio dell'effettività della sanzione, prevedendo una misura minima congrua.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Mantovani 1.234, Iezzi 1.70, Molteni 1.71 e Lucaselli 1.235, 1.236, 1.237 e 1.238.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, esprimendo il parere sull'emendamento Ascari 1.239, precedentemente accantonato, invita al ritiro i presentatori.

  Il Viceministro Matteo MAURI condivide il parere della relatrice.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) si domanda perché non sia stato utilizzato lo stesso metro di valutazione con riguardo ad altri emendamenti dell'opposizione, quali l'emendamento Mantovani 1.162.

  Fausto RACITI, presidente, precisa che l'emendamento Mantovani 1.162 è tuttora accantonato.

  Giulia SARTI (M5S) sottoscrive e ritira l'emendamento Ascari 1.239.

  Fausto RACITI, presidente, avverte che gli emendamenti Magi 1.6 e 1.7 sono stati ritirati dai presentatori.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, esprime parere contrario sull'emendamento Frusone 1.240, precedentemente accantonato.

  Il Viceministro Matteo MAURI esprime parere conforme alla relatrice.

  La Commissione respinge l'emendamento Frusone 1.240.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, sciogliendo la riserva, esprime parere favorevole sull'emendamento Palazzotto 1.242.

  Il Viceministro Matteo MAURI concorda con la relatrice.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) lamenta come l'emendamento Palazzotto 1.242 introduca una sorta di condono per le sanzioni comminate agli armatori delle navi sequestrate per violazione delle norme sul traffico dei migranti. Prima di votare con coscienza questa proposta emendativa, vorrebbe conoscere quante imbarcazioni sequestrate non siano ancora state distrutte e, pertanto, domanda di accantonare l'emendamento e chiede altresì, ai sensi dell'articolo 79, commi 5 e 6, del Regolamento, che il Governo fornisca alla Commissione una Pag. 16relazione sugli aspetti finanziari della proposta emendativa.

  Fausto RACITI, presidente, prende atto che la richiesta avanzata dalla deputata Bartolozzi è appoggiata dal numero di deputati prescritto dall'articolo 79, comma 6, del Regolamento. Prende altresì atto che il rappresentante del Governo ha registrato tale richiesta, invitandolo a fornire tali elementi alla Commissione nei tempi più solleciti possibili.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, accoglie l'invito della deputata Bartolozzi e chiede di accantonare l'emendamento Palazzotto 1.242.

  Fausto RACITI, presidente, avverte che l'emendamento Palazzotto 1.242 è accantonato.

  Erasmo PALAZZOTTO (LEU) precisa che le imbarcazioni sequestrate cui il suo emendamento si riferisce sono tutte tornate nella disponibilità degli armatori a seguito delle decisioni dei TAR che hanno annullato i provvedimenti di sequestro.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) ritiene non convincente la spiegazione del presentatore dell'emendamento 1.242.

  Il Viceministro Matteo MAURI assicura che gli elementi di informazione richiesti al Governo saranno resi disponibili in tempi brevi.

  Fausto RACITI, presidente, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già convocata alle ore 18 di oggi.

  La seduta termina alle 17.

SEDE REFERENTE

  Lunedì 23 novembre 2020. — Presidenza del vicepresidente Fausto RACITI. – Interviene il viceministro dell'Interno Matteo Mauri.

  La seduta comincia alle 18.15.

DL 130/2020: Disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifiche agli articoli 131-bis, 391-bis, 391-ter e 588 del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento, di contrasto all'utilizzo distorto del web e di disciplina del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale.
C. 2727 Governo.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nell'odierna seduta pomeridiana.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Fausto RACITI, presidente, propone che la pubblicità della seduta odierna sia assicurata anche attraverso il circuito chiuso in modalità liberamente accessibile tramite la rete intranet della Camera e, tramite apposite credenziali nominative, anche dalla rete internet, ai sensi di quanto stabilito dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 31 marzo 2020.
  Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Nicola MOLTENI (LEGA) illustra l'emendamento a sua prima firma 1.243, che, grazie al ricorso a strumenti già adottati in passato, rappresenta la chiave di volta per il contrasto all'immigrazione irregolare. Ricorda a tale proposito che, qualche settimana fa, in maniera indiretta, lo stesso Ministro dell'interno Lamorgese, in un'intervista rilasciata alla stampa aveva annunciato soluzioni analoghe, con particolare riferimento alla Tunisia, grazie allo stazionamento di aerei e navi italiani nelle acque territoriali tunisine, al fine di segnalare alla guardia costiera del Paese africano eventuali spostamenti sospetti di navi. Ritenendo interessante sapere quanto reale sia la suddetta ipotesi, cui il Ministro avrebbe fatto cenno anche in audizione, fa presente che l'emendamento a sua prima firma 1.243 prevede il pattugliamento congiunto nelle Pag. 17acque territoriali dei Paesi terzi di origine e transito dei flussi migratori, con il consenso dello Stato interessato. Ribadisce che si tratta di uno strumento utile e necessario a contenere forme illegali di migrazione, sulla base di accordi bilaterali, rilevando come in caso contrario, secondo quanto dichiarato dalla deputata Boldrini, si tratterebbe di dichiarazioni di guerra.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI) fa presente che l'emendamento Molteni 1.243 è perfettamente in linea con il diritto del mare, il quale prevede deroghe specifiche, oltre che sulla base di norme nazionali di ordine pubblico, anche in riferimento a patti tra Stati che abbiano i medesimi interessi nel contenimento della migrazione irregolare. Nel rammentare come su tale aspetto siano intervenute in più occasioni sia la giurisprudenza nazionale sia quella internazionale, sottolinea che il pattugliamento richiamato nell'emendamento è finalizzato tanto ad ottemperare all'obbligo di soccorso in mare quanto a contenere fenomeni migratori illeciti. Pertanto, richiamando sul punto l'attenzione del relatore Miceli e del deputato Palazzotto, che ha dimostrato grande interesse per la materia, chiede che l'emendamento Molteni 1.243 venga accantonato ai fini di una ulteriore riflessione, rammentando che soluzioni analoghe sono state adottate in passato dagli Stati Uniti e dalla Spagna.

  Galeazzo BIGNAMI (FDI), nel sottolineare come purtroppo alle citate dichiarazioni del Ministro Lamorgese non siano seguite azioni concrete, ritiene che il mancato accoglimento dell'emendamento Molteni 1.243, nonché di diversi emendamenti di Fratelli d'Italia di analogo contenuto, nasconda la volontà della maggioranza di non risolvere la questione della migrazione irregolare. Chiede quindi di conoscere le ragioni della contrarietà a emendamenti volti a favorire accordi bilaterali tra Paesi sovrani.

  La Commissione respinge l'emendamento Molteni 1.243.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) reitera preliminarmente la richiesta di chiarimenti già rivolta al Viceministro Mauri, ritenendo incomprensibile la ragione per cui il testo in esame introduce il divieto di sosta e di transito ma non il divieto di ingresso nelle acque territoriali. Illustra quindi l'emendamento a sua prima firma 1.244, rammentando che, nel corso della discussione su precedenti emendamenti, la maggioranza ha evidenziato il ruolo di supplenza svolto dalle ONG nel mare Mediterraneo, anche al fine di giustificare atteggiamenti permissivi nei loro confronti. Sottolinea, a tale proposito, che l'emendamento in questione è volto esattamente a far venir meno il citato ruolo di supplenza, garantendo, da un lato, il soccorso in mare e, dall'altro, il controllo delle forme di immigrazione irregolare.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) ritiene che la formulazione dell'emendamento Iezzi 1.244 sia migliore rispetto a quella dell'emendamento precedente, dal momento che, sopprimendo il riferimento alla «sorveglianza aeronavale» a suo parere garantisce al Governo un maggior margine di intervento. Con riguardo alla cooperazione internazionale, fa presente che in passato si è già fatto ricorso al pattugliamento congiunto per monitorare gli spostamenti transfrontalieri via terra con i Paesi dei balcani. Considerati i risultati positivi ottenuti, chiede perché non si possa utilizzare tale strumento anche via mare, attraverso la promozione di intese e accordi con Paesi terzi. Nel ritenere che in tal modo si potrebbe prevenire il ricorso alla tutela penale, avanza formale richiesta di accantonare l'emendamento Iezzi 1.244, per consentire ai relatori e al Governo di svolgere una ulteriore riflessione ed eventualmente di riformulare il testo. Sottolinea infatti che il parere contrario espresso dai relatori e dal Governo rappresenta una chiusura inspiegabile verso forme di collaborazione da parte delle opposizioni, volte a migliorare il testo, anche con l'obiettivo di evitare che tante persone muoiano in mare.

  La Commissione respinge l'emendamento Iezzi 1.244.

Pag. 18

  Simona BORDONALI (LEGA), intervenendo sul suo emendamento 1.245, rileva come esso, al pari di quelli precedenti, sia di assoluto buonsenso, e come, al fine di venire incontro alle sensibilità politiche della maggioranza, non preveda neppure il pattugliamento, ma soltanto attività di sorveglianza aeronavale nella zona marittima di ricerca e soccorso. Dichiara di non comprendere le ragioni della contrarietà della maggioranza a tale proposta emendativa, tenuto anche conto che l'attività di sorveglianza consentirebbe di prevenire i naufragi e di salvare vite umane.

  Edoardo ZIELLO (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, dichiara di nutrire il sospetto che la contrarietà della maggioranza alla proposta emendativa in esame derivi dal fatto che il Ministro degli Affari esteri vuole mantenere in capo al proprio Dicastero la competenza esclusiva per quanto concerne le attività di sorveglianza aeronavale, che l'emendamento in esame propone invece di attribuire al Ministero dell'interno.

  Fausto RACITI, presidente, rileva come l'intervento del deputato Ziello non sia stato in realtà sull'ordine dei lavori, bensì nel merito.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) sottolinea come la proposta emendativa in esame si limiti a prevedere che il Ministero dell'interno promuova intese con i Paesi di origine dei flussi migratori e non abbia quindi alcun carattere cogente. Dichiara di non comprendere le ragioni del parere contrario, in quanto l'emendamento chiede soltanto di mettere in campo la volontà politica di concludere gli accordi.

  Nicola MOLTENI (LEGA) rileva come l'emendamento in esame non rifletta soltanto l'intendimento delle opposizioni ma sia anche in linea con le affermazioni della Ministra dell'interno, la quale ha dichiarato che è volontà e intendimento del Governo concludere accordi per la sorveglianza marittima e aeronavale. Comprendendo le difficoltà politiche della maggioranza ad accogliere tout court un emendamento delle opposizioni, dichiara la disponibilità a trasfondere il contenuto dell'emendamento in un ordine del giorno, laddove da parte del Governo vi sia a sua volta la disponibilità ad accogliere un atto di indirizzo in tal senso. Ribadisce come l'emendamento esprima un indirizzo politico comune alla maggioranza e all'opposizione.

  Il Viceministro Matteo MAURI osserva come la Ministra dell'interno abbia precisato di non aver mai avuto l'intenzione di avallare un blocco navale, neppure dissimulato, ma di aver fatto riferimento a ricognizioni aeree e navali al fine di individuare e di segnalare le imbarcazioni in partenza. Ricorda, infatti, come l'ipotesi del blocco navale sia impraticabile da parte di qualsiasi Governo, trattandosi sostanzialmente di un atto di guerra. Rileva, inoltre, l'inopportunità di indicare in una norma di legge le modalità specifiche con le quali il Governo è tenuto a perseguire determinate finalità.

  La Commissione respinge l'emendamento Bordonali 1.245.

  Gianni TONELLI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Potenti 1.246, di cui è cofirmatario, rileva come si tratti di una proposta, che va al di là del tema specifico dell'immigrazione, volta a precisare i comportamenti ai quali sono tenuti i comandanti e gli equipaggi delle navi. Evidenzia come la proposta emendativa in esame prenda spunto dalla vicenda di Carola Rackete, sottolineando come in altri Paesi comportamenti analoghi a quelli tenuti dalla medesima nelle acque italiane siano sanzionati in modo ben più incisivo. Ritiene occorra dotare lo Stato di strumenti efficaci per difendere la sicurezza nazionale e la sicurezza pubblica anche dalle minacce provenienti dal mare, tenuto conto che le imbarcazioni possono essere utilizzate anche per compiere atti terroristici.

  Giusi BARTOLOZZI (FI), associandosi alle considerazioni del deputato Tonelli, Pag. 19rileva come la proposta emendativa in esame consegue anche l'obiettivo di limitare la discrezionalità della magistratura nell'interpretazione delle norme penali. Ritiene che si tratti di una norma chiara e semplice di buon senso, volta a prevedere che gli ordini debbano essere rispettati, equiparando la mancata osservanza di ordini impartiti da una nave equipaggiata con personale militare o appartenente ad un corpo di polizia al reato di disobbedienza a una nave da guerra previsto dall'articolo 1100 del Codice della navigazione.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, anche a nome del relatore Miceli, formula una proposta di riformulazione dell'articolo aggiuntivo Ficara 1.04, nei seguenti termini:

  «Dopo l'articolo 1, aggiungere il seguente:

Art. 1-bis.

(Modifiche all'articolo 12 del testo unico di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286)

  1. All'articolo 12 del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, sono apportate le seguenti modificazioni:

   a) al comma 8, al primo periodo, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: “o ad associazioni e fondazioni che ne abbiano formulato espressamente richiesta per fini di interesse pubblico o per finalità sociali o culturali, le quali provvedono con oneri a proprio carico allo smaltimento delle imbarcazioni eventualmente loro affidate dandone tempestiva comunicazione all'autorità giudiziaria competente.”;

   b) al comma 8-quinquies:

    1) al primo periodo, dopo la parola: “assegnati” sono inserite le seguenti: “in via prioritaria” e dopo le parole: “o trasferiti all'ente” sono inserite le seguenti: “o, in subordine, ad associazioni e fondazioni”;

    2) dopo il primo periodo è inserito il seguente: “Resta fermo che le associazioni e le fondazioni provvedono con oneri a proprio carico allo smaltimento delle imbarcazioni eventualmente loro trasferite dandone tempestiva comunicazione all'autorità giudiziaria competente”.».

  Il Viceministro Matteo MAURI esprime parere favorevole sulla proposta di riformulazione dell'articolo aggiuntivo Ficara 1.04.

  Anna MACINA (M5S) accetta la proposta di riformulazione dell'articolo aggiuntivo Ficara 1.04, del quale è cofirmataria.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) segnala alcune problematiche della nuova formulazione, proposta dai relatori, dell'articolo aggiuntivo Ficara 1.04.
  Evidenzia innanzitutto la presenza di aspetti problematici dal punto di vista finanziario, derivanti dalla possibilità che la richiesta di affidamento dei beni sequestrati possa essere avanzata, per fini di interesse pubblico o per finalità sociali o culturali, anche da associazioni e fondazioni, con oneri a loro carico. Al riguardo osserva che, nell'ipotesi in cui dette associazioni e fondazioni siano partecipate anche da enti di natura pubblica, si potrebbero realizzare oneri per la finanza pubblica.
  Indi, dal punto di vista più strettamente giuridico, ritiene che non sia corretto prevedere che dello smaltimento delle imbarcazioni sequestrate sia data comunicazione all'autorità giudiziaria, in quanto detta autorità deve piuttosto autorizzare la distruzione del bene. Conclude segnalando che un intervento non sistemico, come quello proposto nella riformulazione dei relatori, potrebbe creare seri problemi applicativi.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, prendendo atto delle osservazioni della deputata Bartolozzi, chiede, anche a nome del relatore Miceli, che l'articolo aggiuntivo Ficara Pag. 20 1.04 resti accantonato, al fine di effettuare ulteriori approfondimenti in merito.

  Fausto RACITI, presidente, avverte che l'articolo aggiuntivo Ficara 1.04 rimane accantonato.

  Carmelo MICELI (PD), relatore, preannuncia una proposta di riformulazione dell'articolo aggiunti Rampelli 1.06, il quale non può essere approvato nella sua attuale formulazione, in quanto comporta oneri privi di copertura. Segnala che l'intenzione dei relatori sarebbe quella di estendere ulteriormente le attività che possono essere coperte ai sensi dell'articolo 4 del decreto-legge n. 53 del 2019, rinviando a un successivo provvedimento, quale potrebbe essere il disegno di legge di bilancio per il 2021, l'incremento delle risorse di cui al citato articolo 4.

  Nicola MOLTENI (LEGA) chiede chiarimenti sulla proposta di riformulazione, preannunciata dai relatori, dell'articolo aggiuntivo Rampelli 1.06, con particolare riferimento all'aumento delle risorse per le operazioni sotto copertura e le intercettazioni preventive finalizzate al contrasto del delitto di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, dichiarandosi favorevole a detto aumento.

  Carmelo MICELI (PD), relatore, chiede che la seduta sia brevemente sospesa al fine di definire la preannunciata proposta di riformulazione dell'articolo aggiuntivo Rampelli 1.06.

  Fausto RACITI, presidente, sospende brevemente la seduta.

  La seduta, sospesa alle 19.05, è ripresa alle 19.55.

  Fausto RACITI, presidente, avverte che il deputato Bignami ha sottoscritto l'articolo aggiuntivo Rampelli 1.06.

  Carmelo MICELI (PD), relatore, ribadisce che sull'articolo aggiuntivo Rampelli 1.06, nei termini in cui è formulato, non può essere espresso parere favorevole, comportando un impegno di spesa privo di copertura. Propone quindi una riformulazione di tale proposta emendativa nei seguenti termini:

  «Dopo l'articolo 1, aggiungere il seguente:

Art. 1-bis.

  1. All'articolo 4, del decreto-legge 14 giugno 2019, n. 53, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 agosto 2019, n. 77, dopo le parole: “impiego nel territorio nazionale” sono inserite le seguenti: “nonché per quelle che prevedono l'utilizzazione temporanea di beni mobili ed immobili, di documenti di copertura, l'attivazione di siti nelle reti, la realizzazione e la gestione di aree di comunicazione o scambio su reti o sistemi informatici”.».

  Segnala come la proposta di riformulazione sia volta a introdurre ulteriori attività rientranti nella copertura finanziaria del fondo, rinviando ad altro provvedimento l'eventuale aumento delle somme del fondo stesso.

  Il Viceministro Matteo MAURI esprime parere favorevole sulla proposta di riformulazione dell'articolo aggiuntivo Rampelli 1.06.

  Galeazzo BIGNAMI (FDI) non accetta la riformulazione proposta dal relatore dell'articolo aggiuntivo Rampelli 1.06.

  Carmelo MICELI (PD), alla luce del non accoglimento della proposta di riformulazione, invita al ritiro dell'articolo aggiuntivo Rampelli 1.06, al fine di poter valutare positivamente un ordine del giorno in Assemblea di contenuto analogo.

  Galeazzo BIGNAMI (FDI), nel prendere atto della proposta di riformulazione formulata dal relatore, sottolinea come a suo avviso la stessa sia eccentrica rispetto alla ratio della proposta emendativa in discussione Pag. 21 e non coerente con l'intero impianto del provvedimento in esame. Insiste quindi affinché l'articolo aggiuntivo Rampelli 1.06 sia posto in votazione.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) nel dichiarare che Forza Italia sostiene l'articolo aggiuntivo Rampelli 1.06, sottolinea come a suo avviso la riformulazione proposta dai relatori costituisca un affronto, in quanto nella stessa vengono ampliate le attività ma non si prevedono gli stanziamenti necessari per la copertura del fondo. Evidenzia come non sia possibile dare risorse a costo zero e sottolinea che l'articolo 14 del decreto-legge in esame, che prevede la clausola di invarianza finanziaria del provvedimento, al comma 3, dispone che, ove necessario, l'invarianza della spesa possa essere assicurata anche mediante variazioni compensative. A suo avviso, pertanto, gli oneri derivanti dall'articolo aggiuntivo in discussione potevano essere coperti grazie a tale clausola di neutralità finanziaria. Rileva, invece, che seppur sia lodevole l'intenzione di ampliare il novero delle attività, tale intento non può attuarsi, in quanto non vengono previsti gli opportuni stanziamenti, rinviando ad altro provvedimento per tale finalità. Invita quindi i relatori a valutare l'opportunità di accantonare nuovamente l'esame dell'articolo aggiuntivo Rampelli 1.06, al fine di trovare le opportune coperture finanziarie.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), nel condividere il contenuto dell'articolo aggiuntivo Rampelli 1.06, sottolinea che i relatori, dopo una sospensione di quasi un'ora, hanno presentato una proposta di riformulazione che è completamente diversa dall'articolo aggiuntivo in discussione, in quanto contempla attività differenti, per le quali saranno necessari, tra l'altro, stanziamenti maggiori. Stigmatizza, pertanto, il pressappochismo con il quale la maggioranza sta conducendo i lavori della Commissione, dimostrando di prestare poca attenzione al testo in esame.

  Nicola MOLTENI (LEGA) fa presente che l'articolo aggiuntivo Rampelli 1.06 apposta delle risorse sull'articolo 4 del decreto-legge n. 53 del 2019, cosiddetto «decreto-legge sicurezza-bis». Ricorda che il citato articolo 4 prevede il potenziamento delle operazioni di polizia sotto copertura, ed evidenzia che il termine «potenziamento» sta a significare che tali operazioni già erano previste. Chiede quindi ai relatori di chiarire a quali attività si riferisce la proposta di riformulazione, sottolineando come tale chiarimento non sia secondario. Osserva, infatti, che il suo gruppo parlamentare ha sostenuto l'approvazione del decreto-legge n. 53 del 2019 ed evidenzia pertanto che lo stesso potrebbe essere disponibile a votare favorevolmente la nuova formulazione proposta qualora fossero chiarite quali siano le nuove attività introdotte. Chiarisce che, viceversa, il voto della Lega non potrà che essere contrario se tale chiarimento non verrà fornito, in quanto l'articolo aggiuntivo Rampelli 1.06 incrementava lo stanziamento, mentre la riformulazione dei relatori va in una differente direzione.

  Fausto RACITI, presidente, precisa che, non essendo stata accettata la proposta di riformulazione, la Commissione voterà l'articolo aggiuntivo Rampelli 1.06 nella sua formulazione originaria.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Rampelli 1.06.

  Carmelo MICELI (PD) propone un'ulteriore proposta di riformulazione dell'articolo aggiuntivo Ficara 1.04, che tiene conto anche delle osservazioni avanzate nel corso del dibattito dalla deputata Bartolozzi (vedi allegato).

  Il Viceministro Matteo MAURI esprime parere favorevole sull'ulteriore proposta di riformulazione dell'articolo aggiuntivo Ficara 1.04.

  Anna MACINA (M5S) accetta l'ulteriore proposta di riformulazione dell'articolo aggiuntivo Ficara 1.04.

  La Commissione approva l'articolo aggiuntivo Ficara 1.04, come riformulato (vedi allegato).

Pag. 22

  Fausto RACITI (PD), presidente, avverte che saranno ora posti in votazione gli emendamenti riferiti all'articolo 1 precedentemente accantonati.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, esprime parere contrario su tutti gli emendamenti all'articolo 1 precedentemente accantonati, ad eccezione dell'emendamento Palazzotto 1.242, sul quale esprime un invito al ritiro.

  Il Viceministro Matteo MAURI esprime parere conforme a quelli della relatrice, rilevando come si sia svolto un approfondimento volto a proporre una riformulazione dell'emendamento 1.242, che non è stato tuttavia possibile individuare, in ragione delle conseguenze finanziarie che l'emendamento determinerebbe.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) considera insufficienti le considerazioni del Viceministro, ribadendo la sua richiesta che il Governo fornisca alla Commissione una relazione scritta sui profili finanziari degli emendamenti in esame, in considerazione dei gravi problemi che alcuni di essi potrebbero determinare, anche sul piano della responsabilità erariale.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) considera anch'egli indispensabile che il Governo presenti una relazione tecnica sui profili finanziari indicati, anche per quanto attiene alle sanzioni amministrative comminate e ai sequestri disposti ai sensi dei precedenti decreti sicurezza.

  Erasmo PALAZZOTTO (LEU) sottolinea come il suo emendamento 1.242 abbia la finalità prioritaria di assicurare un migliore coordinamento del testo. Prende tuttavia atto di come la proposta emendativa possa determinare profili problematici per gli aspetti finanziari e quindi lo ritira.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) ribadisce l'esigenza che il Governo fornisca alla Commissione i dati richiesti, onde fare chiarezza ai fini dell'esame delle proposte emendative.

  Nicola MOLTENI (LEGA) ritiene importante chiarire se corrisponda al vero quanto afferma la maggioranza, che i decreti Salvini non abbiano portato all'applicazione di sanzioni amministrative di sequestri di natanti.

  Fausto RACITI, presidente, ribadisce che il Governo ha già preso nota della richiesta di fornire alla Commissione relazione una relazione sui profili finanziari indicati.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) chiede che sia consentito un intervento per gruppo per ciascuna delle tematiche affrontate nelle proposte emendative che la Commissione si accinge a votare.

  Fausto RACITI, presidente, dichiara di non avere difficoltà ad accedere alla richiesta formulata dalla deputata Bartolozzi.

  Giusi BARTOLOZZI (FI), intervenendo sulle proposte emendative concernenti la certificazione della conoscenza della lingua italiana quale requisito per la conversione del permesso di soggiorno, ritiene inaccettabile e vergognoso che il parere contrario del Governo si fondi su ragioni di carattere finanziario, rilevando come si sarebbe potuto far ricorso a variazioni compensative, ai sensi dell'articolo 14, comma 3, del provvedimento in esame.
  Ritiene che si sarebbero dovuti portare a conoscenza della Commissione i dati relativi ai migranti presenti e a coloro che hanno diritto alla conversione del permesso di soggiorno, al fine di quantificare gli oneri, e rileva come il parere contrario sulle proposte emendative in esame confermi come l'obiettivo della maggioranza non sia l'integrazione, ma il mero assistenzialismo.

  Fausto RACITI, presidente, precisa come le proposte emendative in esame saranno comunque poste in votazione distintamente.

  Carmelo MICELI (PD), relatore, intervenendo per integrare le motivazioni del parere contrario, nell'ottica di uno spirito di Pag. 23collaborazione con le opposizioni, rileva come siano stati compiuti approfondimenti tecnici, al fine di addivenire ad eventuali riformulazioni delle proposte emendative in esame, e come, all'esito di tali approfondimenti, sia emerso come le certificazioni di conoscenza della lingua debbano essere rilasciate necessariamente da soggetti pubblici. Sottolinea come la certificazione debba essere vista non come un impedimento, ma come un'opportunità di integrazione offerta ai migranti. Osserva, tuttavia, come non sia stato possibile superare le criticità relative alla copertura finanziaria facendo ricorso alle variazioni compensative di cui all'articolo 14, comma 3, del provvedimento in esame, in quanto i fondi FAMI, i quali avrebbero potuto costituire lo strumento idoneo, ammettono un cofinanziamento, non un finanziamento, e il ricorso a tali fondi avrebbe comportato la necessità per i comuni di farsi carico del 50 per cento del finanziamento.

  Giusi BARTOLOZZI (FI), alla luce delle considerazioni del relatore Miceli, ricorda come fosse stato richiesto da parte delle opposizioni di acquisire il parere della Conferenza dei presidenti delle regioni e delle province autonome, nonché dell'ANCI, con particolare riferimento agli articoli 4 e 5 del provvedimento in esame, e coglie l'occasione per reiterare tale richiesta.

  Nicola MOLTENI (LEGA) rileva come le difficoltà nell'utilizzo dei fondi FAMI, alle quali ha fatto riferimento il relatore Miceli, si sarebbero potute superare attraverso un'interlocuzione con gli enti locali che, invece, è mancata.

  Fausto RACITI, presidente, rileva come in sede di attività conoscitiva svolta sul provvedimento dalla Commissione sia stata ascoltata una rappresentanza dell'ANCI, nonché le rappresentanze di alcune regioni, mentre i rappresentanti della Conferenza dei presidenti delle regioni e delle province autonome, pur invitati, non hanno assicurato la loro disponibilità.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) rileva come l'interlocuzione con gli enti locali e con le realtà territoriali sarebbe stata semmai necessaria nella fase dell'elaborazione del provvedimento e della predisposizione del testo.
  Venendo al merito delle proposte emendative in esame, ritiene incomprensibile che la maggioranza non si sia posta il problema della verifica della conoscenza della lingua italiana da parte dei richiedenti la conversione del permesso di soggiorno in permesso per motivi di lavoro. Osserva, infatti, come il mancato accertamento di tale requisito vada nella direzione opposta rispetto a quella dell'integrazione, favorendo la ghettizzazione dei migranti.

  Edoardo ZIELLO (LEGA) osserva come la Ministra dell'interno abbia incontrato i rappresentanti dell'ANCI soltanto il giorno successivo alla sua audizione presso la Commissione e come la responsabilità del parere contrario sulle proposte emendative in esame non possa essere certamente attribuita alla condotta dell'opposizione.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI) osserva come, dal punto di vista pratico, sia del tutto assurdo non prevedere l'accertamento della conoscenza della lingua italiana per la conversione del permesso di soggiorno, in quanto è del tutto evidente come non si possa validamente firmare un contratto di lavoro senza conoscere la lingua nella quale il contratto è redatto. Sottolinea come l'accertamento della conoscenza della lingua italiana sia necessario anzitutto a tutela del migrante, tanto più che è previsto negli altri Paesi europei, in quanto la conoscenza della lingua costituisce il presupposto perché i migranti possano essere titolari di rapporti giuridici. Alla luce di tali considerazioni, ritiene che vadano semmai rivolte alla maggioranza le accuse di razzismo che spesso vengono rivolte alle opposizioni, in quanto ci si rifiuta di prendere in considerazione norme volte in primo luogo alla tutela dei migranti.

  Galeazzo BIGNAMI (FDI) si associa alle considerazioni del deputato D'Ettore, sottolineando anch'egli come la conoscenza Pag. 24della lingua italiana sia in primo luogo nell'interesse del migrante.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Lucaselli 1.107, Tonelli 1.20, Frusone 1.106, Pella 1.110, Bordonali 1.11, Ziello 1.22, Fogliani 1.80, Invernizzi 1.249, Stefani 1.24 e 1.81.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) rileva come fosse stato chiesto di svolgere un intervento per gruppo su ciascuna delle tematiche oggetto delle proposte emendative in esame e invita la maggioranza ad apprezzare lo spirito collaborativo delle opposizioni, che non hanno insistito su tale richiesta.

  Fausto RACITI, presidente, rileva come la Presidenza abbia precisato che gli emendamenti sarebbero stati posti in votazione singolarmente e come non avrebbe avuto certamente difficoltà a concedere la parola per dichiarazione di voto su ciascun emendamento.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Tonelli 1.250, Vinci 1.26 e 1.82, Ziello 1.83, Bordonali 1.251, Mantovani 1.162 e 1.163, Bordonali 1.31 e 1.39, Molteni 1.40, Tonelli 1.84, Stefani 1.55, Tonelli 1.56, Bordonali 1.52, Molteni 1.53 e Montaruli 1.212.

  Fausto RACITI, presidente, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già convocata per le ore 22 della giornata odierna.

  La seduta termina alle 21.05.

SEDE REFERENTE

  Lunedì 23 novembre 2020. — Presidenza del vicepresidente Fausto RACITI. – Interviene il viceministro dell'Interno Matteo Mauri.

  La seduta comincia alle 22.15.

DL 130/2020: Disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifiche agli articoli 131-bis, 391-bis, 391-ter e 588 del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento, di contrasto all'utilizzo distorto del web e di disciplina del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale.
C. 2727 Governo.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nell'odierna seduta serale.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Fausto RACITI, presidente, propone che la pubblicità della seduta odierna sia assicurata anche attraverso il circuito chiuso in modalità liberamente accessibile tramite la rete intranet della Camera e, tramite apposite credenziali nominative, anche dalla rete internet, ai sensi di quanto stabilito dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 31 marzo 2020.
  Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nell'odierna seduta serale.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, anche a nome del relatore Raciti, propone di esprimere tutti i pareri su tutte le restanti proposte emendative ammissibili, dall'articolo 2 all'articolo 15, esplicitando solo quelle sulle quali c'è parere favorevole.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) segnala come una buona conduzione dei lavori preveda che i relatori esprimano i propri pareri articolo per articolo. Osserva che saltare da un articolo all'altro potrebbe causare difficoltà e non vede pertanto motivo di cambiare la prassi sinora adottata.

  Fausto RACITI, presidente, ritiene che i relatori non intendessero modificare la prassi di votare ciascuna proposta emendativa secondo l'ordine del fascicolo, ma Pag. 25semplicemente esprimere più rapidamente i pareri su dette proposte emendative.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), dichiarandosi consapevole della volontà della maggioranza di velocizzare i lavori, sottolinea l'opportunità che i relatori esprimano i pareri articolo per articolo e, all'interno di ciascun articolo, si pronuncino in relazione a ciascuna proposta emendativa. Osserva che, se i relatori intendessero procedere diversamente, si potrebbero accantonare tutte le proposte emendative, ad eccezione di quelle per le quali esiste già un parere favorevole, che verrebbero quindi poste immediatamente in votazione.

  Fausto RACITI, presidente, conferma la necessità di svolgere la discussione separatamente per ciascun articolo.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) ritiene che la questione non possa essere decisa sulla base della volontà della maggioranza, ma si debbano rispettare le procedure regolamentari. Riconosce comunque la possibilità di esaminare i singoli articoli seguendo un ordine diverso da quello numerico.

  Ylenja LUCASELLI (FDI) sottolinea come saltare da un articolo a un altro, senza aver esaurito il precedente, non sia un modo ordinato di procedere.

  Fausto RACITI, presidente, prendendo atto che la proposta dei relatori non ha riscontrato il consenso della Commissione, chiede a questi di esprimere il parere su ciascuna proposta emendativa, a partire dalle proposte emendative riferite all'articolo 2.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, anche a nome di relatore Miceli, avverte quindi che esprimerà i pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 2.
  Esprime parere contrario sull'articolo premissivo Vizzini 02.01 e sugli emendamenti Iezzi 2.98, Delmastro Delle Vedove 2.99, Iezzi 2.10 e 2.74, Vinci 2.75, Ziello 2.76, Fogliani 2.80, Invernizzi 2.81 e Stefani 2.82. Invita al ritiro degli identici emendamenti Magi 2.1, Ceccanti 2.101, Fornaro 2.102 e Boldrini 2.103. Esprime parere favorevole sugli emendamenti Colletti 2.162 e 2.105, a condizione che siano riformulati nei seguenti termini:

  «Al comma 1, alla lettera a), premettere la seguente:

   0a) all'articolo 12, comma 1, dopo le parole:dispongono l'audizione dell'interessato” sono inserite le seguenti:, ove possibile, anche mediante collegamenti audiovisivi a distanza, nel rispetto delle esigenze di riservatezza dei dati che riguardano l'identità e le dichiarazioni del richiedente, fermo restando quanto previsto dagli articoli 13 e 14,”.

  Esprime parere contrario sugli emendamenti Bordonali 2.18, Iezzi 2.78, 2.79, 2.63 e 2.64, Invernizzi 2.65, Iezzi 2.66, Boldrini 2.106, Molteni 2.107, Vinci 2.71, Bordonali 2.72 e Fogliani 2.73, sugli identici emendamenti Fogliani 2.11 e Ravetto 2.108 e sugli emendamenti Iezzi 2.77 e 2.100. Esprime parere favorevole sull'emendamento Boldrini 2.109. Esprime parere contrario sugli emendamenti Ziello 2.67, Lucaselli 2.110, Tonelli 2.88, Vinci 2.33, Ziello 2.34, Iezzi 2.35 e 2.21, Tonelli 2.22, Ziello 2.25, Fogliani 2.28, Invernizzi 2.29, Molteni 2.30, Vinci 2.12, Invernizzi 2.89, Ravetto 2.111, Boldrini 2.112, 2.113 e 2.114, Colletti 2.115, Magi 2.2, Boldrini 2.116 e Fogliani 2.13, sugli identici emendamenti Bruno Bossio 2.117 e Migliore 2.118, sugli emendamenti Butti 2.119, Orfini 2.120, Sarli 2.121, Lucaselli 2.122, Bordonali 2.36, Invernizzi 2.37, Ziello 2.14, Gregorio Fontana 2.123, Ziello 2.124, Iezzi 2.83, Bordonali 2.39, Fogliani 2.38 e Iezzi 2.84. Esprime quindi parere favorevole sugli identici emendamenti Ceccanti 2.125, Boldrini 2.126 e Fornaro 2.127, a condizione che siano riformulati in un testo identico agli identici emendamenti Magi 2.3, Fratoianni 2.129 e Ceccanti 2.130, sui quali esprime altresì parere favorevole. Esprime parere contrario sugli emendamenti Lucaselli 2.128 e 2.131, Magi 2.5, Tonelli 2.132 e Iezzi 2.70 e 2.69, sugli identici emendamenti Fogliani 2.15 e Ravetto Pag. 26 2.133 e sugli identici emendamenti Magi 2.4, Ceccanti 2.134, Boldrini 2.135 e Fornaro 2.136, nonché sugli emendamenti Stefani 2.40 e Vinci 2.41, sugli identici emendamenti Molteni 2.137, Berti 2.138, Delmastro Delle Vedove 2.139 e Ravetto 2.140 e sull'emendamento Magi 2.6. Esprime parere favorevole sull'emendamento Boldrini 2.141, a condizione che sia riformulato nei seguenti termini:

  «Al comma 1, sostituire la lettera d) con la seguente:

   d) l'articolo 29-bis è sostituito dal seguente:

  “Art. 29-bis. – (Domanda reiterata in fase di esecuzione di un provvedimento di allontanamento) – 1. Se lo straniero presenta una prima domanda reiterata nella fase di esecuzione di un provvedimento che ne comporterebbe l'imminente allontanamento dal territorio nazionale, la domanda è trasmessa con immediatezza al Presidente della Commissione territoriale competente che procede all'esame preliminare entro tre giorni, valutati anche i rischi di respingimento diretti e indiretti, e contestualmente ne dichiara l'inammissibilità ove non siano stati addotti nuovi elementi, ai sensi dell'articolo 29, comma 1, lettera b)”.».

  Esprime poi parere contrario sugli emendamenti Molteni 2.7, Fogliani 2.8, Ziello 2.9, Stefani 2.49, Molteni 2.48, Tonelli 2.50, Iezzi 2.52, Invernizzi 2.51, Tonelli 2.46, Ziello 2.53, Vinci 2.47, Molteni 2.32 e 2.45, Invernizzi 2.43 e Iezzi 2.56 e sugli identici emendamenti Molteni 2.16 e Lucaselli 2.142. Esprime parere contrario sugli emendamenti Lucaselli 2.144 e Colletti 2.145 e sugli identici emendamenti Stefani 2.17 e Ravetto 2.146, nonché sugli identici emendamenti Ravetto 2.147 e Molteni 2.148 e sugli identici emendamenti Lucaselli 2.149 e Bordonali 2.150. Esprime inoltre parere contrario sugli emendamenti Lucaselli 2.151, Tonelli 2.58, Bordonali 2.57, Molteni 2.152 e 2.87, Invernizzi 2.91, Vinci 2.93, Fogliani 2.94, Lucaselli 2.153 e Berti 2.154, sugli identici emendamenti Ravetto 2.155 e Iezzi 2.95, sugli emendamenti Boldrini 2.156, Zanettin 2.157, Berti 2.158, Sarli 2.159, Iezzi 2.160, per la parte ammissibile, Boldrini 2.161, Stefani 2.61 e Ziello 2.60. Esprime infine parere contrario sugli articoli aggiuntivi Meloni 2.04, Delmastro Delle Vedove 2.05, Bignami 2.07, Iezzi 2.03, Tonelli 2.01 e Vinci 2.02.

  Il Viceministro Matteo MAURI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  La Commissione respinge l'articolo premissivo Vizzini 02.01.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo in relazione all'emendamento a sua prima firma 2.98, invita i relatori e il rappresentante del Governo a rispondere al quesito precedentemente formulato dal deputato Molteni, relativo allo spostamento di alcune categorie di richiedenti protezione dalla procedura prioritaria, più rapida, a quella accelerata. Evidenzia che, in seguito alle modifiche apportate dal provvedimento in esame, il numero delle procedure accelerate è aumentato enormemente, con il rischio di ingolfare il sistema delle Commissioni territoriali.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Iezzi 2.98 e Delmastro Delle Vedove 2.99.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), in relazione all'emendamento a sua prima firma 2.10, chiede nuovamente il motivo dello spostamento di alcune categorie di richiedenti protezione dalla procedura prioritaria a quella accelerata.

  Il Viceministro Matteo MAURI, respingendo la polemica politica circa la pretesa volontà della sinistra di voler incrementare il numero di immigrati che sbarcano in Italia, segnala che la decisione di applicare ad alcune categorie di richiedenti la procedura accelerata, in luogo di quella prioritaria, è giustificata da motivi di opportunità e funzionalità. Ritiene infatti che le persone più bisognose di protezione debbano fruire di un canale agevolato, quale la Pag. 27procedura prioritaria, mentre agli altri richiedenti si applica la procedura accelerata.

  Nicola MOLTENI (LEGA) ricorda che la suddivisione dei richiedenti protezione adottata dal decreto oggetto di modifica era basata, nel rispetto delle disposizioni europee, sulla logica di evadere prioritariamente le richieste palesemente infondate, riservando alle richieste potenzialmente ammissibili una più compiuta valutazione. Ad esempio il provvedimento previgente prevedeva che fossero prioritariamente esaminate le domande dei soggetti trattenuti negli hot spot e nei Centri per l'immigrazione, allo scopo di liberare il più velocemente possibile queste strutture. Un'altra categoria di domande che venivano esaminate prioritariamente era quella dei cittadini di Paesi sicuri, che emigrano esclusivamente per motivi economici e non hanno pertanto diritto alla protezione internazionale.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Iezzi 2.10 e 2.74.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Vinci 2.75, sottolinea come lo scopo del presente provvedimento sia quello di evitare il maggior numero possibile di espulsioni, riconoscendo sostanzialmente permessi a tutti gli immigrati. Questa finalità è diretta a favorire le associazioni che si occupano dell'accoglienza degli immigrati, le quali non favoriscono gli interessi né dei cittadini italiani né degli stranieri che hanno una reale volontà integrazione. Anche le modalità di esame delle richieste di protezione è finalizzata a far rimanere gli stranieri il più a lungo possibile in Italia.

  La Commissione respinge l'emendamento Vinci 2.75.

  Edoardo ZIELLO (LEGA), con riferimento all'emendamento a sua prima firma 2.76, si ricollega a quanto evidenziato dal deputato Iezzi. Concorda con questi in merito alla volontà dell'attuale maggioranza di incentivare un'emigrazione di massa in Italia e alla volontà di far rimanere il più a lungo possibile gli immigrati nei circuiti dell'accoglienza, vicini alla sinistra, con aumento della spesa, nonostante si affermi la volontà di ridurre i costi.
  Chiede quindi ai deputati del gruppo Movimento 5 Stelle come possano appoggiare questo schema perverso, quando, poco più di un anno fa, si erano battuti con il gruppo Lega per portare avanti una politica ben diversa.

  La Commissione respinge l'emendamento Ziello 2.76.

  Nicola MOLTENI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Fogliani 2.80, chiede nuovamente quale sia la ratio della riorganizzazione delle modalità di esame delle richieste di protezione. Ritiene infatti incomprensibile, se non per motivi politici, la scelta di ritenere prioritarie le domande dei soggetti vulnerabili rispetto a quelle dei cittadini provenienti da Paesi sicuri, che non hanno alcuna possibilità di ottenere la protezione internazionale.

  Il Viceministro Matteo MAURI chiarisce che si è voluta porre attenzione alla condizione personale del richiedente, considerando importante dare risposte rapide ai soggetti più fragili e provati.
  Contesta poi l'interpretazione del gruppo della Lega secondo la quale l'Esecutivo agisce con l'obiettivo prioritario di favorire l'ingresso di un gran numero di immigrati, facendoli restare in Italia il più a lungo possibile, allo scopo di favorire le associazioni che se ne occupano. Ritiene invece che l'utilizzo strumentale della questione dell'immigrazione appartenga alla destra, che sfrutta la presenza di immigrati per fini politici ed elettorali. Ricorda poi di non aver mai accennato al tema del razzismo, in quanto ritiene più proficuo affrontare questioni concrete, piuttosto che avventurarsi in accuse strumentali.

  Galeazzo BIGNAMI (FDI) assicura che la destra non si giova della presenza degli immigrati, attirati in Italia dalle politiche di accoglienza adottate dalla sinistra a partire Pag. 28 dal Governo Renzi, che voleva trasformare l'Italia in un hub per l'accoglienza nell'Unione europea. In particolare ritiene che esista una corrente della sinistra contigua alle associazioni di accoglienza che traggono, anche legalmente, un tornaconto dalla presenza degli immigrati. Assicura poi che i gruppi di destra non intendono accanirsi contro gli stranieri che ne hanno veramente bisogno.

  Nicola MOLTENI (LEGA) ritiene che i fatti dimostrino ampiamente che questa immigrazione non controllata non giovi al nostro Paese. Al Viceministro Mauri, che ha appena sostenuto che la destra strumentalizza la questione dell'immigrazione da un punto di vista politico, risponde che la sinistra la strumentalizza da un punto di vista economico, rilevando come ciò sia grave e inaccettabile.
  Ritiene che motivazioni politiche stiano anche alla base della decisione di non esaminare prioritariamente le domande di protezione che appaiono a prima vista da respingere.

  La Commissione respinge l'emendamento Fogliani 2.80.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Invernizzi 2.81, del quale è cofirmatario, ritiene che il problema di fondo non sia quello di contrapporre gli italiani agli immigrati, ma il fatto che l'immigrazione costituisce un business per le cooperative. Rammenta una dichiarazione del Ministro Di Maio di non molto tempo fa che nella quale si sottolineava come per contrastare il fenomeno del business dell'immigrazione che avvantaggia le cooperative fosse necessario togliere dal Governo quei partiti – riferendosi al Partito Democratico – che prendevano i soldi dalle cooperative che gestiscono l'accoglienza. A suo avviso con il provvedimento in esame «si chiudono le frontiere in uscite per aprirle in entrata» e sottolinea come la Lega, quando faceva parte del precedente Esecutivo, avesse tentato di porre un argine al fenomeno lucrativo che invece con il provvedimento in esame si rimette in moto. Stigmatizza, quindi, il fatto che il Movimento 5 Stelle si presti, attraverso il sostegno al decreto-legge in discussione, a favorire quel sistema che invece precedentemente additava.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Invernizzi 2.81 e Stefani 2.82, nonché gli identici emendamenti Magi 2.1, Ceccanti 2.101, Fornaro 2.102 e Boldrini 2.103.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, chiede che l'emendamento Colletti 2.162 sia accantonato per poterlo esaminare insieme all'emendamento Colletti 2.105.

  Fausto RACITI, presidente, accantona l'emendamento Colletti 2.162.

  Giusi BARTOLOZZI (FI), intervenendo sull'emendamento Bordonali 2.18, evidenzia un problema che a suo avviso interessa numerose proposte emendative riferite all'articolo 2. Osserva infatti che l'articolo 2 del provvedimento prevede la reiterazione della domanda ma sottolinea come ciò ponga un problema di copertura finanziaria. Rileva, a titolo di esempio, che nel caso in cui il migrante non parli italiano, sarà necessario ricorrere ad un interprete il cui costo sarà a carico dello Stato. Constata quindi che sull'emendamento Colletti 2.105 i relatori hanno formulato un parere favorevole purché lo stesso venga riformulato. Si domanda come sia possibile esprimere il parere favorevole, ad invarianza finanziaria, su un emendamento che prevede il ricorso a collegamenti audiovisivi a distanza che necessariamente comportano costi. Rileva quindi che l'emendamento Bordonali 2.18 rimanda al testo del decreto-legge in esame in materia di assistenza e rappresentanza legale gratuite. Anche in questo caso si domanda come sia possibile sostenere le spese del gratuito patrocinio ad invarianza finanziaria. Invita pertanto i relatori ed il rappresentante del Governo a fornire un chiarimento sulla questione.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Bordonali 2.18 e Iezzi 2.78 e 2.79.

Pag. 29

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 2.63, fa presente che tale proposta emendativa tratta dei richiedenti asilo trattenuti perché non si sono lasciati identificare. Rammenta che tale fattispecie costituiva una tipologia di domanda esaminata in via prioritaria e sottolinea che con il decreto-legge in esame la stessa verrà ora esaminata in via accelerata. Rileva che in tale maniera si allargherà il campo di fattispecie di domande esaminate in via accelerata e ritiene che ciò potrà determinare un ingorgo per le commissioni territoriali, che saranno oberate dai nuovi carichi di lavoro. Paventa, quindi, il rischio che mentre le domande prioritarie continueranno ad esaminate, quelle in via accelerata non potranno più essere evase a causa dell'enorme carico di lavoro delle commissioni territoriali.

  La Commissione respinge l'emendamento Iezzi 2.63.

  Nicola MOLTENI (LEGA), nell'illustrare l'emendamento Iezzi 2.64, del quale è cofirmatario, sottolinea come negli ultimi 6 mesi gli sbarchi in Italia siano stati oltre 25.000. Alla luce di tali preoccupanti dati, ritiene che se tale tendenza non venisse invertita, a seguito delle dinamiche geopolitiche in atto non controllate dal Governo, l'Italia si troverebbe di nuovo a dover affrontare la situazione che era in atto negli anni dal 2014 al 2017, vanificando, di fatto, tutti gli sforzi posti in essere per potenziare le commissioni territoriali al fine di consentire una migliore gestione dei flussi migratori. Ritiene infatti che se non venissero mantenute le politiche di controllo introdotte, durante il Governo «Giallo-Verde» con i decreti voluti dal Ministro Salvini si rischierebbe di tornare ad una situazione ingestibile.

  La Commissione respinge l'emendamento Iezzi 2.64.

  Simona BORDONALI (LEGA), intervenendo in merito all'emendamento Invernizzi 2.65, del quale è cofirmataria, ricorda che prima degli interventi del ministro Salvini in materia di politiche migratorie anche il Ministro Minniti si era reso conto che in Italia si era arrivati ad una situazione ingestibile dei flussi migratori. A suo avviso chi nella maggioranza non ricorda quella situazione lo fa soltanto perché ritiene che l'accoglienza costituisca un business. Rammenta quindi che nel 2016 in Italia sbarcarono oltre 164.000 persone e che le richieste di protezione internazionale furono solo 93.000, in quanto la situazione era così ingestibile da non poter espletare tutte le pratiche. Sottolinea che di questi 93.000, soltanto 3.952 migranti arrivarono a ricevere protezione internazionale, dopo una permanenza all'interno dei centri di accoglienza di circa due anni che è costata allo Stato circa 5 miliardi di euro. Nel ricordare che con i decreti-legge sicurezza emanati dal Ministro Salvini si era ridotto il tempo di permanenza nei centri di accoglienza, sottolinea come invece con il decreto-legge in esame si voglia impedire l'espulsione delle persone per garantirne la permanenza nei centri di accoglienza.

  La Commissione respinge l'emendamento Invernizzi 2.65.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), nell'illustrare l'emendamento a sua prima firma 2.66, invita quella parte di colleghi del Movimento 5 Stelle che hanno a cuore la sorte degli immigrati a riflettere. Fa presente che un immigrato che arriva in Italia può voler fuggire da una situazione di pericolo o cercare un futuro migliore, ma non si può non pensare anche che vi sono coloro che vengono nel nostro Paese spinti dall'intenzione di delinquere. A suo avviso, si determinerà una situazione di confusione, in cui le domande prioritarie vengono diminuite e si crea un blocco per le procedure accelerate, creando un danno a quegli immigrati che mossi da buone intenzioni dovranno attendere anni senza avere una reale prospettiva di futuro, favorendo invece chi delinque, consentendogli di permanere sul territorio dello Stato senza venire espulso. Ritiene inoltre che l'obiettivo del provvedimento sia quello di Pag. 30creare volutamente il caos, al fine di aumentare il fenomeno dell'immigrazione clandestina a vantaggio delle associazioni di accoglienza che sottendono a tale fenomeno.

  La Commissione respinge l'emendamento Iezzi 2.66.

  Fausto RACITI, presidente avverte che l'emendamento Colletti 2.162 è da intendersi annullato, in quanto identico all'emendamento Colletti 2.105.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, propone di accantonare l'emendamento Colletti 2.105, al fine di presentare una proposta di riformulazione dello stesso che tenga conto anche delle osservazioni in precedenza avanzate dalla collega Bartolozzi.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) suggerisce ai relatori che la riformulazione contenga la seguente clausola «con l'utilizzo di risorse, umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente».

  Fausto RACITI, presidente dispone l'accantonamento dell'emendamento Colletti 2.105.

  Laura BOLDRINI (PD) ritira l'emendamento a sua firma 2.106.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), ricordando di aver sottoscritto tutte le proposte emendative presentate, fa proprio l'emendamento 2.106 e chiede che sia posto in votazione.

  La Commissione, con distinte votazione, respinge gli emendamenti 2.106, fatto proprio dal deputato Iezzi, e Molteni 2.107.

  Simona BORDONALI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Vinci 2.71, del quale è cofirmataria, evidenzia che lo stesso è volto a sopprimere le lettere a) e c) del comma 1 dell'articolo 2 del decreto-legge, con le quali si modificano le disposizioni della procedura di esame prioritario e si dispone in materia di domanda manifestamente infondata. Ribadisce ancora una volta che con il provvedimento in esame l'Esecutivo ha bloccato i confini dello Stato in uscita e favorisce le associazioni e le cooperative che «hanno vissuto sulla pelle degli immigrati».

  La Commissione respinge l'emendamento Vinci 2.71.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) illustra l'emendamento Bordonali 2.72, del quale è cofirmatario. Sottolinea che la proposta emendativa sopprime le lettere a) ed e) del comma 1 dell'articolo 2 del decreto-legge. Rammenta che la citata lettera e) si riferisce al permesso di soggiorno per protezione speciale e ricorda che tale tipo di permesso viene rilasciato in caso di rischio di persecuzione o di tortura. A suo avviso la previsione di tale lettera all'interno del provvedimento rappresenta la prova del fatto che l'intenzione dell'Esecutivo è quella di aumentare la platea degli immigrati che possono permanere sul territorio dello Stato, con il solo obiettivo di rendere più facile l'ottenimento del permesso di soggiorno. Ritiene infatti che scopo della maggioranza sia quello di allargare le maglie della concessione dei permessi, al solo fine di incrementare il business che si cela dietro tale fenomeno.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Bordonali 2.72 e Fogliani 2.73.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI) illustra l'emendamento Ravetto 2.108, identico alla proposta emendativa Fogliani 2.11. Osserva che tale proposta emendativa sopprime la lettera a) del comma 1 dell'articolo 2. A suo avviso non si può non sopprimere tale lettera, che allarga le maglie del fenomeno migratorio, secondo una logica incomprensibile.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Fogliani 2.11 e Ravetto 2.108, nonché gli emendamenti Iezzi 2.77 e 2.100.

Pag. 31

  Giusi BARTOLOZZI (FI), intervenendo sull'emendamento Boldrini 2.109, non comprende le ragioni del parere favorevole espresso dai relatori e dal rappresentante del Governo sullo stesso. Rileva, infatti, che tale proposta emendativa riproduce quasi integralmente l'articolo 28 del decreto legislativo n. 25 del 2008, apportando soltanto delle modifiche a suo avviso superflue, ridondanti e forse peggiorative. Si domanda se tale parere favorevole non sia determinato soltanto dalla esigenza del Governo di assecondare alcuni deputati della maggioranza.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) stigmatizza il comportamento dei relatori e del rappresentante del Governo, che non chiariscono per quale ragione hanno ritenuto di esprimere parere favorevole sulla proposta emendativa Boldrini. Sottolinea come una loro risposta potrebbe consentire a tutti i commissari di poter esprimere il proprio voto con maggiore consapevolezza.

  La Commissione approva l'emendamento Boldrini 2.109 (vedi allegato).

  Galeazzo BIGNAMI (FDI), intervenendo sull'ordine dei lavori, ritiene scorretto l'atteggiamento dei relatori e dei presentatori dell'emendamento Boldrini 2.109, i quali, a fronte di una richiesta di chiarimenti delle opposizioni, che non è evidentemente motivata da intenti ostruzionistici, non forniscono alcuna risposta.

  Edoardo ZIELLO (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, ritiene imbarazzante l'atteggiamento dei relatori e dei presentatori dell'emendamento, anche a fronte dell'atteggiamento di disponibilità sempre manifestato, al contrario, dal rappresentante del Governo, il viceministro Mauri.

  Simona BORDONALI (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, ribadisce come da parte dell'opposizione non vi sia alcun intento ostruzionistico e stigmatizza dunque il fatto che i presentatori e i relatori non abbiano risposto alle richieste di chiarimento avanzate circa le motivazioni dell'emendamento medesimo.

  Il Viceministro Matteo MAURI ritiene che sarebbe più opportuno concentrarsi sulle questioni di maggiore rilevanza politica, osservando come nel caso di specie la questione verta sulla portata normativa di un avverbio.

  Nicola MOLTENI (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, dà atto dell'atteggiamento leale del rappresentante del Governo, ma stigmatizza il comportamento scorretto della maggioranza. Rileva come le opposizioni si siano limitate a chiedere alla maggioranza medesima di illustrare le motivazioni dell'emendamento.

  Fausto RACITI (PD) rileva comunque come nel corso dell'esame del provvedimento non siano mancate occasioni di confronto tra la maggioranza e l'opposizione.
  Avverte quindi che l'emendamento Ziello 2.67 è precluso dall'approvazione dell'emendamento Boldrini 2.109.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), illustrando il suo emendamento 2.110, rileva come esso preveda che il compito di individuare i procedimenti da trattare prioritariamente spetti non al Presidente della Commissione, bensì alla Commissione plenaria, trattandosi di una decisione destinata a incidere sull'intera procedura.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI) rileva come l'emendamento in esame non affronti una questione meramente terminologica, ma intervenga su una norma che attribuisce al presidente della Commissione il potere di determinare i casi di trattazione prioritaria. Ritiene più opportuno che tale compito, che comporta l'esercizio di un importante potere decisionale nel procedimento, sia attribuito alla Commissione plenaria, anziché a un organo monocratico.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) rileva come la previsione che attribuisce il potere di individuare i casi di trattazione prioritaria della Commissione sia in contraddizione Pag. 32con la previsione, contenuta nel provvedimento in esame, che attribuisce la competenza a decidere sulle impugnazioni al tribunale in composizione collegiale anziché, come previsto precedentemente, al tribunale in composizione monocratica. Osserva come ciò renda evidente che l'obiettivo del Governo è quello di produrre un aumento del contenzioso, di ridurre le espulsioni e di aumentare gli ingressi.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) rileva come l'emendamento in esame ponga rimedio a un errore contenuto nella formulazione del testo, per cui il provvedimento che decide la trattazione prioritaria è assunto dal presidente della Commissione ma è comunicato al destinatario dalla Commissione plenaria.

  La Commissione respinge l'emendamento Lucaselli 2.110.

  Cristian INVERNIZZI (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, richiama l'attenzione sulla necessità che i deputati esprimano il proprio voto in modo chiaro, alzando la mano.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) si dichiara esterrefatto dalle modalità superficiali con le quali si sta procedendo da parte della maggioranza, rilevando come l'emendamento testé respinto avrebbe posto rimedio ad un errore grave nella formulazione del testo. Osserva come la maggioranza con il suo atteggiamento dimostri di essere disinteressata alla formulazione del testo e di avere quale unico obiettivo quello di ripristinare il business dell'immigrazione.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Tonelli 2.88, Vinci 2.33, Ziello 2.34, Iezzi 2.35 e 2.21, Tonelli 2.22, Ziello 2.25 e Fogliani 2.28.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Invernizzi 2.29, di cui è cofirmatario, rileva polemicamente come esso si limiti effettivamente alla sostituzione di un avverbio, al contrario dell'emendamento Boldrini 2.109, precedentemente approvato, che aveva invece una portata ben più ampia.

  Ylenja LUCASELLI (FDI) sottolinea l'importanza della corretta formulazione dei testi normativi anche dal punto di vista lessicale, rilevando come la proposta emendativa in esame sia volta a sostituire l'avverbio «verosimilmente» con l'avverbio «palesemente». Osserva, infatti, come le due espressioni abbiano un significato completamente diverso, facendo riferimento la prima a un elevato grado di probabilità e la seconda all'evidenza manifesta.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI) raccomanda l'approvazione dell'emendamento in esame, osservando come sia del tutto improprio dal punto di vista giuridico fare riferimento al criterio della verosimiglianza. Ritiene, infatti, come si debba fare riferimento quantomeno alla sussistenza di un fumus boni iuris e come pertanto sia più corretto l'utilizzo dell'avverbio «verosimilmente».

  Carmelo MICELI (PD), relatore, rileva come il fumus boni iuris cui ha fatto riferimento il deputato D'Ettore costituisca il giudizio di verosimiglianza per eccellenza.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) osserva come il giudizio di verosimiglianza cui ha fatto riferimento il relatore Miceli sia proprio del procedimento penale e non di quello amministrativo.

  La Commissione respinge l'emendamento Invernizzi 2.29.

  Giusi BARTOLOZZI (FI), intervenendo sull'emendamento Molteni 2.30, rileva come esso sia volto a sopprimere le parole «a una prima valutazione», ritenendo come tale espressione sia impropria sotto il profilo della tecnica normativa.

  La Commissione respinge l'emendamento Molteni 2.30.

  Nicola MOLTENI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Vinci 2.12, di cui è cofirmatario, Pag. 33 rileva come esso sia volto a prevedere la trattazione prioritaria delle domande presentate da richiedenti provenienti da Paesi designati come sicuri.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Vinci 2.12, Invernizzi 2.89 e Ravetto 2.111.

  Fausto RACITI, presidente, avverte che gli emendamenti Boldrini 2.112, 2.113 e 2.114 sono stati ritirati dalla presentatrice ma saranno posti in votazione in quanto fatti propri dal deputato Iezzi.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti 2.112, 2.113 e 2.114, fatti propri dal deputato Iezzi, e l'emendamento Colletti 2.115.

  Fausto RACITI, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Magi 2.2: si intende che vi abbia rinunciato.
  Avverte quindi che l'emendamento Boldrini 2.116 è stato ritirato dalla presentatrice ma sarà posto in votazione in quanto fatto proprio dal deputato Iezzi.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento 2.116, fatto proprio dal deputato Iezzi, e l'emendamento Fogliani 2.13.

  Fausto RACITI, presidente, chiede ai presentatori degli identici emendamenti Bruno Bossio 2.117 e Migliore 2.118, sui quali vi è il parere contrario dei relatori e del Governo, se insistano per la votazione.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) stigmatizza le modalità disordinate con le quali si sta procedendo, rilevando come sugli emendamenti testé ritirati non vi fosse un invito al ritiro, bensì un parere contrario.

  Fausto RACITI, presidente, rileva di aver ritenuto di verificare se i presentatori intendessero ritirare gli emendamenti, in considerazione del parere contrario espresso su di essi.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) ribadisce come a suo avviso si stia procedendo in modo poco serio, rilevando come non spettasse al presidente formulare un invito al ritiro.

  Erasmo PALAZZOTTO (LEU) dichiara di ritirare l'emendamento Bruno Bossio 2.17, di cui è cofirmatario, in considerazione del parere contrario espresso dai relatori e dal Governo.

  Gennaro MIGLIORE (IV) dichiara di ritirare il suo emendamento 2.118 e di non comprendere la questione posta dal deputato Iezzi, ritenendo assolutamente ragionevole che i presentatori di un emendamento lo ritirino a seguito dell'espressione su di esso del parere contrario dei relatori e del Governo.

  Laura BOLDRINI (PD) rileva come, a fronte di un invito al ritiro o di un parere contrario, i presentatori di un emendamento possono scegliere se ritirarlo o insistere per la votazione e come ciò sia pienamente conforme alle prassi e alle procedure parlamentari.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) esprime la propria sorpresa per il fatto che i presentatori degli emendamenti ritirati abbiano poi votato contro gli emendamenti medesimi, nel momento in cui essi sono stati posti in votazione in quanto sottoscritti dal deputato Iezzi.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) rileva che il senso dei suoi interventi è quello di difendere il diritto dei deputati dissenzienti rispetto al proprio gruppo di presentare emendamenti, alla luce di quanto accaduto nel gruppo del Movimento 5 Stelle, in cui nei giorni scorsi si è verificato un contrasto tra la capogruppo e i presentatori di alcuni emendamenti rispetto al ritiro di alcune proposte emendative. Rileva conclusivamente come il fatto che i presentatori degli emendamenti abbiano votato contro gli emendamenti medesimi sia un'ulteriore conferma del modo superficiale in cui sta procedendo la maggioranza.

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  Galeazzo BIGNAMI (FDI), intervenendo sull'emendamento Butti 2.119, rileva come esso sia volto a prevedere interventi in favore delle città di frontiera particolarmente esposte ai flussi migratori.

  La Commissione respinge l'emendamento Butti 2.119.

  Erasmo PALAZZOTTO (LEU) dichiara di ritirare l'emendamento Orfini 2.120, di cui è cofirmatario.

  Fausto RACITI, presidente, constata l'assenza della presentatrice dell'emendamento Sarli 2.121: si intende che vi abbia rinunciato.

  La Commissione respinge l'emendamento Lucaselli 2.122.

  Giusi BARTOLOZZI (FI), intervenendo sull'emendamento Bordonali 2.36, ne raccomanda l'approvazione, rilevando come esso completi la formulazione del testo normativo, facendo riferimento non soltanto a comportamenti omissivi o commissivi ma anche a condotte volte ad intralciare il procedimento con artifizi o raggiri.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Bordonali 2.36, Invernizzi 2.37 e Ziello 2.14.

  Giusi BARTOLOZZI (FI), intervenendo sull'emendamento Gregorio Fontana 2.123, rileva come esso sia volto ad aumentare il numero delle commissioni territoriali prevedendo che esse siano istituite in ogni provincia, anziché in ogni circoscrizione giudiziaria come invece attualmente previsto.

  La Commissione respinge l'emendamento Gregorio Fontana 2.123.

  Fausto RACITI, presidente, rinvia il seguito dell'esame alla seduta che sarà convocata per le ore 10 di martedì 24 novembre 2020.

  La seduta termina alle 1.00 del 24 novembre 2020.