CAMERA DEI DEPUTATI
Venerdì 20 novembre 2020
476.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Venerdì 20 novembre 2020. — Presidenza del vicepresidente Fausto RACITI, indi del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene il Viceministro dell'interno Matteo Mauri.

  La seduta comincia alle 9.15.

DL 130/2020: Disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifiche agli articoli 131-bis, 391-bis, 391-ter e 588 del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento, di contrasto all'utilizzo distorto del web e di disciplina del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale.
C. 2727 Governo.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 19 novembre 2020.

  Fausto RACITI, presidente, propone che la pubblicità della seduta odierna sia assicurata anche attraverso il circuito chiuso in modalità liberamente accessibile tramite la rete intranet della Camera e, tramite apposite credenziali nominative, anche dalla rete internet, ai sensi di quanto stabilito dalla Giunta per il regolamento nella riunione del 31 marzo 2020.
  Non essendovi obiezioni ne dispone l'attivazione.
  Ricorda che la Commissione prosegue nella seduta odierna, l'esame, in sede referente, del disegno di legge C. 2727, di conversione del decreto-legge 21 ottobre 2020, n. 130, recante disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale Pag. 4 e complementare, modifiche agli articoli 131-bis, 391-bis, 391-ter e 588 del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento, di contrasto all'utilizzo distorto del web e di disciplina del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale.
  Ricorda che nella seduta di ieri la Presidenza ha fornito ai gruppi copia delle lettere con la quale, i primi firmatari degli emendamenti Maniero 1.155 e 1.182, nonché Frusone 1.106 e 1.240, hanno dichiarato la loro volontà di mantenere tali emendamenti, nonostante la comunicazione di ritiro degli emendamenti pervenuta dalla rappresentante di gruppo Baldino: ribadisce quindi che anche l'emendamento Frusone 1.240, deve intendersi in esame.
  Avverte quindi che l'esame riprenderà dall'esame dall'emendamento Boldrini 1.171.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, senza alcun intento ostruzionistico o dilatorio, preannuncia l'intenzione di chiedere chiarimenti alla Presidenza della Camera sullo spiacevole episodio accaduto ieri. A suo avviso, infatti, benché gli emendamenti Colletti 1.169 e 1.170 siano stati ritirati dalla rappresentante di gruppo Baldino, il fatto che uno dei due firmatari non vi abbia espressamente rinunciato, suscita qualche interrogativo sulla validità del ritiro stesso. A suo avviso, infatti, tali emendamenti andrebbero comunque discussi e votati.

  Fausto RACITI, presidente, ribadendo le considerazioni addotte nella seduta di ieri, ritiene che la questione sia già stata chiarita.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) ribadisce la propria intenzione di chiedere chiarimenti sul punto al Presidente della Camera, pur consapevole che la Presidenza fornirà una risposta precostituita a favore delle ragioni dei Gruppi di maggioranza.

  Emanuele PRISCO (FDI) chiede alla deputata Boldrini di fornire chiarimenti sulla portata dell'emendamento a sua prima firma 1.171. Preannuncia quindi il voto contrario del Gruppo di Fratelli d'Italia, stigmatizza le motivazioni che ispirano l'emendamento Boldrini 1.171. A suo avviso, il nostro ordinamento già tutela e garantisce il principio di non discriminazione e, pertanto, l'emendamento ha una portata meramente ideologica, esattamente come la proposta di legge Zan sull'omofobia approvato il 4 novembre scorso dalla Camera. Si tratta, evidentemente, di una priorità dell'intellighenzia di sinistra, del tutto estranea alle vere esigenze primarie degli italiani. Proprio per ristabilire il giusto ordine di priorità, i partiti di opposizione si sono battuti per impedire che l'Aula esaminasse il provvedimento in esame prima del decreto-legge per fronteggiare l'emergenza sanitaria.
  Ribadisce infine che, piuttosto che approvare inutili manifesti ideologici come l'emendamento Boldrini 1.171, la maggioranza dovrebbe occuparsi di introdurre princìpi di civiltà, come la tutela delle persone realmente bisognose di un sostegno umanitario.

  Nicola MOLTENI (LEGA) chiede alla deputata Boldrini di illustrare le motivazioni alla base del suo emendamento 1.171. Se, da un lato, il decreto-legge in esame è dannoso per la sicurezza degli italiani, agevolando le attività opache delle ONG e del sistema di accoglienza ed estendendo arbitrariamente la concessione dei permessi di soggiorno, dall'altro, con l'approvazione di questo emendamento, assumerebbe contorni ridicoli. Ricorda, infatti, che l'articolo 19 del Testo unico sull'immigrazione prevede già il divieto di espulsione e di respingimento per chi è perseguitato per motivi di sesso, riconoscendogli il diritto alla protezione internazionale. Pertanto, l'approvazione di questo emendamento è ultronea e grottesca.
  Ricordando che, nella seduta di ieri, il deputato Migliore – per il quale esprime rispetto e apprezzamento – ha definito i decreti-sicurezza Salvini come strumenti di propaganda, e appellandosi al collega Fiano – cui lo lega un rapporto di amicizia e stima –, ribadisce che l'emendamento Boldrini 1.171 rappresenta l'apice del ridicolo Pag. 5 rispetto ad un tema delicato come l'immigrazione e ai bisogni dei nostri connazionali, che stanno pagando un prezzo altissimo – in termini sanitari, economici e sociali – alla pandemia.
  Invita, quindi, i relatori a modificare il proprio parere favorevole sull'emendamento, ovvero i presentatori a ritirarlo, segnalando che il rappresentante del Governo si è significativamente allontanato durante la discussione, marcando una distanza, o quanto meno uno scarso interesse, rispetto alle finalità della proposta emendativa.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede chiarimenti ai relatori e al rappresentante del Governo sul tenore dei pareri precedentemente espressi sull'emendamento Boldrini 1.171.

  Carmelo MICELI (PD), relatore, conferma il parere favorevole precedentemente espresso e si dichiara stupito dell'insolita mancanza di sensibilità dimostrata dal deputato Molteni, dal momento che le motivazioni alla base dell'emendamento Boldrini 1.171 e dei pareri favorevoli espressi dai relatori e dal rappresentante del Governo dovrebbero essere a lui ben note, visto il ruolo da lui ricoperto nel precedente Governo.

  Nicola MOLTENI (LEGA) dichiara di non accettare le osservazioni del relatore, a suo giudizio offensive.

  Carmelo MICELI (PD), relatore, riprendendo il suo intervento, spiega che la precisazione del diritto alla tutela anche per i soggetti che possono subire discriminazioni in base all'orientamento sessuale o all'identità di genere è opportuna, in quanto in alcuni Paesi, come il Mali, l'Afghanistan, il Pakistan e il Gambia, tali soggetti sono perseguibili e punibili, in alcuni casi, anche con la pena di morte, come il deputato Molteni dovrebbe sapere, perché tali dati sono ben conosciuti dal Ministero dell'interno.

  Nicola MOLTENI (LEGA) protesta per le affermazioni offensive del relatore.

  Fausto RACITI, presidente, invita il deputato Molteni a un atteggiamento più pacato.

  Nicola MOLTENI (LEGA) ricorda che i soggetti che richiedono protezione internazionale perché perseguitati a motivo del loro orientamento sessuale o della identità di genere sono già tutelati dall'ordinamento.

  Carmelo MICELI (PD), relatore, ribadisce la necessità di una tutela esplicita di tali soggetti e che questo per la maggioranza è un principio irrinunciabile.

  Nicola MOLTENI (LEGA) ritiene, al contrario, che la maggioranza faccia solo propaganda.

  Emanuele PRISCO (FDI) ritiene che il relatore, venendo meno al suo compito istituzionale, stia deliberatamente provocando i deputati che manifestano opinioni da lui non condivise, cosa che dovrebbe essere oggetto di richiamo da parte del presidente.

  Gennaro MIGLIORE (IV) protesta vivacemente, non condividendo le osservazioni del deputato Prisco.

  Emanuele PRISCO (FDI), riprendendo il suo intervento, osserva che su tale punto delicato la maggioranza stia scadendo nel ridicolo e stia dimostrando la sua lontananza dai sentimenti del Paese e dai bisogni reali della Nazione.

  Laura BOLDRINI (PD) chiarisce che il suo emendamento 1.171 è volto a introdurre nell'ordinamento una specifica garanzia per i soggetti discriminati nei loro Paesi di origine a motivo del loro orientamento sessuale o della loro identità di genere, dal momento che tale tutela, allo stato, è assicurata solo in via giurisprudenziale, e, come tale, soggetta alle interpretazioni dei magistrati, e dal diritto internazionale. Pag. 6 Ritiene dunque necessario prevedere una normativa che assicuri una tutela specifica, anche perché le discriminazioni ai danni di tali soggetti sono erroneamente ricondotte alla nozione di sesso, laddove i concetti di identità di genere e orientamento sessuale sono ben distinti.

  Simona BORDONALI (LEGA) ritiene che, con le sue argomentazioni, la deputata Boldrini dimostri di ritenere insufficiente la tutela assicurata a tali soggetti dallo Stato italiano fino ad oggi, benché i dati sul fenomeno dimostrino esattamente il contrario e rendano evidente l'inutilità di introdurre nell'ordinamento una previsione come quella proposta dall'emendamento in discussione.

  Edoardo ZIELLO (LEGA), nel sostenere le opinioni espresse dalla deputata Bordonali, giudica gravi le affermazioni della deputata Boldrini che adombrano l'insufficienza della tutela fin qui assicurata dall'Italia a coloro che hanno richiesto la protezione internazionale per sfuggire alle persecuzioni dovute dal loro orientamento sessuale o dalla loro identità di genere. Ritiene, quindi, necessario chiedere ulteriori chiarimenti al rappresentante del Governo sulle motivazioni alla base del parere favorevole da lui espresso sull'emendamento Boldrini 1.171.

  Alberto STEFANI (LEGA) rileva come l'emendamento 1.171 dimostri un'impostazione puramente ideologica, introducendo una specificazione che non ha alcun senso anche in considerazione del fatto che la disciplina internazionale sul non refoulement prevale sulla disciplina nazionale per quanto riguarda la protezione sussidiaria.

  Laura BOLDRINI (PD) ribadisce la necessità che l'Italia assicuri una protezione piena a soggetti perseguitati per il loro orientamento sessuale o la loro identità di genere.

  Gianni TONELLI (LEGA) ritiene che le parole della deputata Boldrini dimostrino in maniera inequivocabile la finalità puramente ideologica alla base del decreto-legge e, nello specifico, alla base del suo emendamento 1.171. Inoltre, sottolinea come il relatore Miceli non abbia detto la verità, in quanto, fino ad oggi, nessuno che abbia fatto richiesta di protezione internazionale a causa del suo orientamento sessuale o della sua identità di genere è stato espulso dall'Italia.

  Il Viceministro Matteo MAURI, ribadendo il parere favorevole precedentemente espresso sull'emendamento Boldrini 1.171, ritiene che le posizioni espresse da tutti i deputati intervenuti non siano in contraddizione tra di loro. È, infatti, vero che la tutela dei soggetti discriminati nei loro Paesi di origine a motivo del loro orientamento sessuale o della loro identità di genere è assicurata dalla giurisprudenza e dal diritto internazionale ed è vero che il precedente Governo sul punto non ha introdotto norme restrittive, ma è anche vero che sarebbe utile introdurre una disposizione di tutela specifica, per evitare possibili incertezze interpretative future. Pertanto, se anche tale previsione fosse pleonastica o ridondante, si chiede perché la Lega dovrebbe essere contraria, visto che la norma sarebbe volta a consolidare e chiarire un principio che essa ha dimostrato di condividere.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), ringraziando il Viceministro per la chiarezza delle sue argomentazioni e la pacatezza dei toni adottati, sottolinea che la contrarietà dell'opposizione all'emendamento Boldrini 1.171 e a proposte emendative di analogo contenuto è riconducibile, come già avvenuto in occasione dell'esame della proposta di legge Zan contro l'omofobia, alla più generale contrarietà al ricorso di terminologie estremamente specifiche, che, anziché ampliare le tutele, ne restringono gli ambiti, rendendo necessari interventi di ulteriore specificazione per tutte le categorie di soggetti a vario titolo discriminati. Si tratta, pertanto, di una forzatura ideologica del diritto a cui il centro destra si è sempre opposto e continuerà a farlo anche in questa sede.

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  La Commissione approva l'emendamento Boldrini 1.171 (vedi allegato).

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), con riferimento all'emendamento Boldrini 1.171 appena approvato, rileva come lo stesso Viceministro Mauri abbia sostanzialmente ammesso che esso introduce disposizioni ridondanti, al pari di quelle concernenti il riferimento agli obblighi costituzionali o internazionali dello Stato di cui alla lettera a) del comma 1 dell'articolo 1. Sottolinea come l'inserimento di norme pleonastiche, in quanto volte a introdurre fattispecie che sono di fatto già previste, confermi come il provvedimento in esame rivesta un carattere essenzialmente propagandistico e giudica grave che i lavori della Camera si concentrino su tale provvedimento a scapito di argomenti ben più importanti e urgenti, come, ad esempio, i decreti sui ristori a seguito dell'emergenza da COVID-19. A conferma di ciò ricorda come il decreto-legge sulla proroga dello stato di emergenza sia stato anteposto, nel calendario dei lavori dell'Assemblea, al provvedimento in esame soltanto a seguito dell'insistente richiesta in tal senso delle opposizioni.
  Passando a illustrare gli identici emendamenti Stefani 1.15, Lucaselli 1.72 e Molteni 1.73, rileva come essi siano volti a sopprimere il numero 1 della lettera e) del comma 1, il quale, prevedendo il divieto di respingimento o di espulsione sulla base di presupposti vaghi e generici, costituisce il grimaldello attraverso il quale sarà pressoché impossibile procedere ai rimpatri degli stranieri, determinando volutamente una situazione tale da rendere impossibile qualunque iniziativa volta a porre un freno all'invasione del nostro Paese.

  Ylenja LUCASELLI (FDI) rileva come sia incongruo prevedere un divieto di respingimento sulla base dei rischi derivanti dall'allontanamento dello straniero dal territorio nazionale, dal momento che il respingimento riguarda evidentemente chi non ha ancora fatto ingresso nel territorio medesimo. Rileva come le proposte emendative in esame siano volte a sopprimere il numero 1 della lettera e) del comma 1, a causa dell'eccessiva vaghezza e genericità dei presupposti previsti dalla disposizione, che renderanno la norma stessa di difficile applicazione e rischieranno di produrre un notevole contezioso.
  Osserva, in particolare, come sia necessario specificare il contenuto della fattispecie relativa alla tutela della vita privata e familiare e non comprende i motivi per cui la maggioranza, che pure ha testé approvato una proposta emendativa volta a chiarire la portata di una disposizione legislativa, si rifiuti di fare altrettanto per quanto concerne i presupposti del divieto di respingimento e di espulsione.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Stefani 1.15, Lucaselli 1.172 e Molteni 1.173.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Invernizzi 1.29, di cui è cofirmatario, rileva come anche tale proposta emendativa, al pari delle successive, sia volta ad intervenire sul numero 1 della lettera e) del comma 1, il quale è evidentemente strutturato in modo tale da rendere pressoché impossibili le espulsioni e i rimpatri, consentendo la conversione dei permessi in permessi per motivi di lavoro sulla base delle motivazioni più disparate.
  Osserva quindi come la maggioranza stia perseguendo una politica paradossale di apertura indiscriminata delle frontiere in entrata ma di chiusura delle frontiere in uscita, attraverso l'introduzione di presupposti per il divieto di respingimento o di espulsione talmente vaghi e non definiti, come quelli relativi alla tutela della vita privata e familiare e all'inserimento sociale, da rendere impossibili i rimpatri.
  Rileva come ciò avrà conseguenze pregiudizievoli sia nei confronti degli stranieri disponibili ad integrarsi, il cui percorso di inserimento nel nostro Paese sarà reso molto più difficile dal caos ingestibile che le norme in esame produrranno, sia nei confronti della maggioranza dei cittadini italiani, i quali subiranno sempre di più le situazioni di degrado e le tensioni sociali derivanti da Pag. 8tale gestione delle politiche migratorie, a fronte di quei pochi che invece trarranno profitto da tale situazione.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) non comprende il parere contrario espresso dai relatori e dal Governo sull'emendamento Invernizzi 1.29, il quale prevede la sostituzione della parola «ammessi» con la parola «consentiti». Ritiene, infatti, che non sia corretto, dal punto di vista della tecnica legislativa, l'utilizzo del verbo «ammettere», che deriva dal latino admittere e che significa «far entrare». Ritiene sia più corretto e funzionale all'esegesi del testo utilizzare il verbo «consentire». Trattandosi di un emendamento volto al miglioramento della formulazione tecnica del testo, ne chiede ai relatori l'accantonamento ai fini di un ulteriore approfondimento.

  Emanuele PRISCO (FDI) dichiara il voto favorevole del proprio gruppo sull'emendamento Invernizzi 1.29.

  La Commissione respinge l'emendamento Invernizzi 1.29.

  Simona BORDONALI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Iezzi 1.34, di cui è cofirmataria, rileva come anche tale proposta emendativa sia volta a intervenire sulle modifiche all'articolo 19 del testo unico sull'immigrazione introdotte dal provvedimento in esame, il quale prevede ulteriori presupposti per il divieto di respingimento rispetto a quelli già previsti dalle convenzioni internazionali. Sottolinea come tali ulteriori presupposti siano volutamente vaghi e generici, facendo riferimento a fattispecie indefinite. Ritiene, in particolare, necessario specificare il riferimento alla tutela della vita privata e familiare, in quanto l'attuale formulazione della norma può prestarsi ad abusi.
  Non comprende per quale motivo la maggioranza si rifiuti di prendere in considerazione l'ipotesi di un chiarimento della portata della norma, che invece, con riferimento ad un'altra norma, ha ritenuto di accogliere approvando l'emendamento Boldrini 1.171. Ritiene peraltro come, a suo avviso, il testo vigente dell'articolo 19 del testo unico sull'immigrazione sia sufficientemente chiaro e non necessiti di modificazioni.

  La Commissione respinge l'emendamento Iezzi 1.34.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), intervenendo sul suo emendamento 1.175, ritiene che, nello stesso senso indicato dal Viceministro Mauri con riferimento all'emendamento Boldrini 1.171 sia opportuna una specificazione volta a chiarire la portata della norma e rileva come, a tal fine, la proposta emendativa in esame preveda che i motivi posti alla base del divieto di respingimento, oltre che astrattamente fondati, debbano essere altresì comprovati.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) ritiene incomprensibile il parere contrario espresso sull'emendamento in esame.
  Associandosi alle considerazioni della deputata Lucaselli, rileva come un conto è la fondatezza dei motivi asserita dal richiedente, altro conto è l'accertamento dell'effettiva sussistenza di tali motivi. Ritiene si possa prendere in considerazione una riformulazione volta a sostituire la parola «fondati» con la parola «comprovati» o «accertati», e chiede, a fini di ulteriore approfondimento, l'accantonamento della proposta emendativa in esame, che ritiene di assoluto buon senso.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) dichiara il voto favorevole del proprio gruppo sull'emendamento Lucaselli 1.175.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Lucaselli 1.175, Fogliani 1.13, Iezzi 1.43 e Invernizzi 1.44.

  Simona BORDONALI (LEGA), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 1.31, ricorda che esso incide sulla modifica recata dal decreto – legge all'articolo 19 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, modifica che estende quanto già previsto circa i motivi familiari in relazione al divieto di respingimento. Con l'emendamento Pag. 9in esame si intende assicurare una maggiore specificità ai suddetti motivi, al fine di integrare opportunamente la normativa, al fine di rendere possibile un'applicazione chiara, nella pratica, della norma.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) esprime apprezzamento per l'emendamento Bordonali 1.31, che è funzionale a meglio precisare gli strumenti per il concreto utilizzo della norma, e, nel caso specifico, a richiedere una puntuale valutazione delle motivazioni addotte. Osserva che, anche se quanto proposto dall'emendamento potrebbe sembrare una perifrasi, in realtà con esso si opera invece una necessaria precisazione, nel senso opportunamente giuridico, affinché la motivazione degli atti amministrativi che derivano dall'applicazione della norma sia chiara, rilevando come il rafforzamento dell'obbligo motivazionale favorisca infatti una buona applicazione di quei procedimenti.

  Ylenja LUCASELLI (FDI) condivide quanto proposto dall'emendamento Bordonali 1.31, che precisa e puntualizza l'applicazione della previsione normativa, delineando le precise motivazioni che dovranno essere alla base degli atti amministrativi susseguenti. Ritiene che ciò favorisca la chiarezza del procedimento amministrativo, nonché della decisione assunta, evitando così possibili nullità e motivi di gravame.

  Carmelo MICELI (PD), relatore, anche a nome della relatrice Baldino, propone l'accantonamento dell'emendamento Bordonali 1.31.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che l'emendamento Bordonali 1.131 è accantonato.

  Carmelo MICELI (PD), relatore, sciogliendo la riserva precedentemente espressa sugli identici emendamenti Magi 1.176, Migliore 1.177, Galizia 1.178 e Ceccanti 1.179, esprime parere favorevole su di essi, a condizione che siano riformulati nei termini riportati in allegato (vedi allegato).

  Il Viceministro Matteo MAURI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, sottoscrive l'emendamento Galizia 1.178 e avverte che i presentatori degli identici emendamenti Magi 1.176, Migliore 1.177, Galizia 1.178 e Ceccanti 1.179 hanno accettato la riformulazione proposta dai relatori.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Magi 1.176, chiede se gli appartenenti alla maggioranza, nonché i medesimi presentatori, abbiano ben chiaro quale sia l'ambito di intervento, ciò in quanto, trattandosi di un mero richiamo al rispetto dei trattati internazionali, a suo avviso si conferma quanto già da lui evidenziato in precedenza e cioè che tutto ciò non è altro che un puro atto di propaganda, una sorta di «bandierina» che si intende appuntare sul campo. Ciò perché, sottolinea, tanto la norma costituzionale quanto i trattati internazionali debbono essere rispettati per definizione dalle norme di legge. Rilevando che la maggioranza può certamente inserire un simile generico riferimento in ogni norma, conclude osservando che, tuttavia, tale modo di legiferare è totalmente privo di senso.

  Riccardo MAGI (MISTO-CD-RI-+E), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 1.176, identico agli emendamenti Migliore 1.177, Galizia 1.178 e Ceccanti 1.179, e replicando al deputato Iezzi, contesta che quanto previsto da tali proposte emendative sia una semplice bandierina, in quanto si tratta di una norma di coordinamento necessitata dal fatto che, intervenendo su un articolo bisogna anche coordinarne quelli che con esso sono in qualche modo collegati.

  Il Viceministro Matteo MAURI concorda con quanto appena espresso dal deputato Magi e, replicando al deputato Iezzi circa la ripetizione nel testo di alcune formule – che potrebbero sembrare di pura forma –, rileva come la questione non sia di mero stile ma risponda a una precisa indicazione Pag. 10proveniente dal Presidente della Repubblica.

  Nicola MOLTENI (LEGA) ritiene criticabile che la maggioranza adduca a motivo dei suoi interventi quanto suggerito dal Presidente della Repubblica, giacché sorge il sospetto che questi venga utilizzato come alibi, mentre ritiene che Governo e maggioranza abbino adottato il decreto – legge per convinzione ideologica. Invita quindi la maggioranza ad assumersene la responsabilità politica e conclude ricordando, peraltro, che non tutte le osservazioni avanzate dal Presidente della Repubblica, anche relativamente ad altre leggi in passato approvate, sono state accolte.

  Laura BOLDRINI (PD), intervenendo sugli identici emendamenti Magi 1.176, Migliore 1.177, Galizia 1.178 e Ceccanti 1.179, dei quali condivide il contenuto, e replicando al deputato Molteni, sottolinea che in questo caso non c'è solo il dovere di accogliere le indicazioni provenienti dal Presidente della Repubblica, cosa che la maggioranza fa con convinzione, ma anche il rafforzato convincimento che cambiare i cosiddetti «decreti Salvini» sia giusto perché utile alla gestione del fenomeno migratorio.

  La Commissione approva gli identici emendamenti Magi 1.176, Migliore 1.177, Galizia 1.178 e Ceccanti 1.179, come riformulati (vedi allegato).

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, intende rilevare, riferendosi al dibattito avvenuto poc'anzi, che il Presidente della Repubblica, nella sua famosa lettera firmata in occasione della promulgazione di uno dei decreti sicurezza, affermi una cosa precisa, avvertendo circa l'obbligo di restare fermi e rispettosi rispetto agli impegni costituzionali o provenienti dai trattati internazionali, ma non che ci sia bisogno che in ogni articolo di legge venga introdotta una formuletta recante quei contenuti.

  Stefano CECCANTI (PD), replicando al deputato Iezzi, ricorda che il Presidente della Repubblica, quando adotta una promulgazione con riserva, lo fa per evitare che decada ogni effetto della norma per contrasto con i principi costituzionali e, sostanzialmente, si rivolge ai giudici chiedendo loro di interpretare la normativa in senso conforme alla Carta costituzionale. Evidenzia quindi che sarà compito, e volontà, del Legislatore intervenire eventualmente, e successivamente, sulla normativa oggetto delle osservazioni del Presidente della Repubblica.

  Emanuele PRISCO (FDI) annuncia il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento Bordonali 1.31.

  La Commissione respinge l'emendamento Ziello 1.32.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Fogliani 1.30, di cui è cofirmatario, ne raccomanda l'approvazione. Peraltro, osserva che il principio dell'inserimento sociale ai fini del divieto di respingimento, così come previsto dal nuovo comma 1.1. dell'articolo 19 del Testo unico dell'immigrazione, inserito dal provvedimento in esame, è troppo vago, in quanto chiunque è in grado di affermare, per un certo aspetto – fosse anche solo quello di relativo alla partecipazione al gioco delle bocce in Italia con cittadini italiani –, di essere inserito socialmente. Chiede quindi di conoscere quale sia l'effettivo perimetro del predetto concetto di inserimento sociale, in quanto altrimenti, restando nella vaghezza, questo costituirebbe un grimaldello per procedere a sanatorie generalizzate ed impedire sempre le espulsioni.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) sottoscrive l'emendamento Fogliani 1.30, di cui chiede l'accantonamento al fine di approfondire la correttezza lessicale della norma del testo in 'esame in quanto, a suo avviso, la parola «sistematiche» utilizzata all'articolo 1, comma 1, lettera e), numero 1), capoverso comma 1.1., secondo periodo, non vuol dire nulla, essendo invece logicamente corretto utilizzare altri termini quali, ad esempio, «ricorrenti».

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  Giuseppe BRESCIA, presidente, segnala che il termine «sistematico» nel vocabolario è riferito anche a ciò che avviene ripetutamente o con continuità.

  Edoardo ZIELLO (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede che i relatori e il Governo forniscano chiarimenti circa l'utilizzazione della terminologia impiegata nel testo all'esame.

  La Commissione respinge l'emendamento Fogliani 1.30.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 1.180, identico agli emendamenti Montaruli 1.181 e Maniero 1.182, ne illustra la funzione e ne raccomanda l'approvazione.
  Osserva che, anche in coerenza con la giurisprudenza della Corte di giustizia europea, la nozione di vita privata è assai ampia, così come quella di vita familiare, e comunque ha un perimetro maggiore rispetto al concetto di privacy. Per tale motivo ritiene che andrebbero specificati meglio i termini utilizzati nella disposizione che propone di modificare, per non aumentare la confusione nella fase di applicazione della norma. In mancanza delle predette opportune precisazioni ritiene che l'accoglimento dell'emendamento soppressivo in questione sarebbe comunque utile per scongiurare che il divieto di respingimento previsto dalla norma possa dimostrarsi, in ultimo, di difficile applicazione.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Lucaselli 1.180, Montaruli 1.181 e Maniero 1.182, nonché gli emendamenti Molteni 1.14 e Invernizzi 1.183.

  Emanuele PRISCO (FDI), in qualità di cofirmatario dell'emendamento Delmastro Delle Vedove 1.174, ne illustra il contenuto.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Delmastro Delle Vedove 1.174, nonché gli identici emendamenti Giannone 1.184 e Bordonali 1.41.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che l'emendamento Giannone 1.185, in assenza della presentatrice, si intende decaduto.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Bordonali 1.28, di cui è cofirmatario, sottolinea come esso miri ad ampliare le fattispecie che possono portare all'espulsione dell'immigrato irregolare.

  La Commissione respinge l'emendamento Bordonali 1.28.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, avverte che è in distribuzione una nuova proposta di riformulazione dell'emendamento Elisa Tripodi 1.186.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) sottolinea come tale proposta di riformulazione espliciti la concezione della maggioranza sulla gestione del fenomeno migratorio, tendente a circoscrivere estremamente le cause che possono portare all'espulsione. Rileva, altresì, che con la proposta emendativa alcuni colleghi del Movimento 5 stelle avevano provato ad ampliare tali fattispecie, tentativo risultato vano alla luce della nuova proposta di riformulazione.

  Emanuele PRISCO (FDI), associandosi alle riflessioni del deputato Iezzi, evidenzia che la nuova proposta di riformulazione indebolisce ulteriormente la portata della disposizione, agevolando quanti vogliono entrare e soggiornare illegalmente nel nostro Paese. Osserva, altresì, che il riferimento alle convenzioni e ai trattati internazionali è del tutto ultroneo, come pure la deroga per ragioni di ordine e sicurezza pubblica, in quanto già prevista dal Testo unico della legge di pubblica sicurezza. Auspica, quindi, che i presentatori dell'emendamento non accettino la predetta proposta di riformulazione.

  Nicola MOLTENI (LEGA), ricordando che il nostro sistema di sicurezza, affidato al Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell'Interno, è tra i migliori al Pag. 12mondo, evidenzia che esso verrebbe scardinato dall'approvazione di questo emendamento. Invita, quindi, Governo e maggioranza ad un supplemento di riflessione.

  Erasmo PALAZZOTTO (LEU), rilevando come i deputati Iezzi e Molteni, pur appartenendo al medesimo Gruppo, hanno usato argomentazioni contrapposte, sottolinea come la nuova proposta di riformulazione miri a chiarire le circostanze in cui possono essere applicati il respingimento o l'espulsione, aggiungendo il criterio della tutela della salute.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI), pur riconoscendo che la proposta di riformulazione ha una finalità chiarificatrice, sottolinea l'inefficacia della norma sotto due profili: in primo luogo, il principio della tutela della salute non annovera, come dovrebbe, l'attuale emergenza pandemica; in secondo luogo, il rinvio alle disposizioni della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea dovrebbe sempre prevedere una deroga per ragioni di ordine pubblico interno, alla stregua di quanto prevedono gli ordinamenti nazionali di Francia e Germania.

  Francesco BERTI (M5S) rileva che l'eventuale approvazione dell'emendamento in esame, come da ultimo riformulato, comporterebbe seri problemi in sede di applicazione, dal momento che amplia troppo lo spettro delle fattispecie per le quali si esclude la possibilità di espulsione; inoltre, concorda sulla opportunità di ammettere deroghe alla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea per ragioni di ordine e sicurezza pubblica.

  Gianni TONELLI (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, invita i relatori ad accantonare l'emendamento in esame e a chiedere un parere suppletivo al Dipartimento della pubblica sicurezza che, a suo avviso, non può aver dato il proprio assenso a questa nuova proposta di riformulazione. Ritiene, altresì, che anche la Presidenza della Repubblica potrebbe esprimere riserve su una siffatta disposizione.

  Il Viceministro Matteo MAURI precisa che il Dipartimento della pubblica sicurezza ha già espresso una valutazione favorevole su tale proposta; tuttavia, associandosi agli apprezzamenti del deputato Molteni per l'attività svolta dallo stesso Dipartimento e ritenendo il dibattito in corso tutt'altro che pretestuoso, propone l'accantonamento dell'emendamento Elisa Tripodi 1.186, al fine di procedere ad ulteriori verifiche.

  Nicola MOLTENI (LEGA) esprime apprezzamento per la disponibilità del Viceministro.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che l'emendamento Elisa Tripodi 1.186 è accantonato.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Molteni 1.35 e 1.42.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede chiarimenti ai relatori sulle modalità di esame delle proposte emendative accantonate, dal momento che fino ad ora sono state rimesse in discussione solo quelle ascrivibili alla maggioranza.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, anche a nome del deputato Miceli, esprime parere contrario sull'emendamento Vinci 1.33, precedentemente accantonato ai fini di una ulteriore valutazione.

  Il Viceministro Matteo MAURI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Vinci 1.33 e Tonelli 1.36.

  Simona BORDONALI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Ziello 1.37, di cui è cofirmataria, sottolinea che esso mira ad introdurre criteri più stringenti nell'applicazione del divieto di respingimento o espulsione, prevedendo che sia subordinato all'effettivo inserimento dell'immigrato non Pag. 13solo sotto il profilo sociale, ma anche sotto l'aspetto culturale, lavorativo e linguistico.

  La Commissione respinge l'emendamento Ziello 1.37.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 1.38, sottolinea come esso sia l'ennesimo tentativo dell'opposizione di rendere più efficaci le norme sull'espulsione. Rileva, infatti, come l'intento della maggioranza sia quello, da un lato, di eliminare ogni vincolo a chi vuole entrare illecitamente nel nostro territorio, e, dall'altro, di limitare il più possibile le fattispecie che possono portare all'espulsione.

  La Commissione respinge l'emendamento Iezzi 1.38.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, anche a nome del relatore Miceli, esprime parere contrario sull'emendamento Lucaselli 1.187, precedentemente accantonato.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, sospende brevemente la seduta.

  La seduta, sospesa alle 11.25, è ripresa alle 11.30.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, chiede al Viceministro di esprimere il parere di competenza sull'emendamento Lucaselli 1.187, su cui i relatori hanno già espresso parere contrario.

  Il Viceministro Matteo MAURI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Emanuele PRISCO (FDI), intervenendo sull'emendamento Lucaselli 1.187, ritiene di buon senso subordinare l'accoglimento di un immigrato irregolare al rispetto delle regole che governano lo Stato. La generica previsione dell'inserimento sociale, in assenza di parametri specifici, è infatti dannosa e va affiancata da ulteriori requisiti più puntuali. Ritiene, a tale proposito, che nemmeno la deputata Boldrini potrebbe trovare motivo di opporsi a tale necessità.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Lucaselli 1.187, non condivide il parere contrario espresso dai relatori e dal Governo e ritiene che il rinvio nel testo ad un'altra norma non possa costituire un ostacolo all'approvazione dell'emendamento.

  Laura BOLDRINI (PD), sentendosi continuamente chiamata in causa dai colleghi dell'opposizione, intende chiarire di avere da sempre sostenuto la necessità di regolare e governare il fenomeno migratorio, stigmatizzando come chi afferma il contrario dica il falso, intendendo servirsi del tema a fini elettorali a colpi di slogan. Ritiene necessario, ovviamente, il rispetto delle regole e una gestione seria del fenomeno, accogliendo coloro che si sono integrati, senza trattare con superficialità tematiche estremamente delicate, che coinvolgono vite umane, di singoli e di intere famiglie.

  Emanuele PRISCO (FDI), intervenendo sull'ordine dei lavori, rileva come il fatto che la deputata Boldrini, esponente della maggioranza, abbia affermato la necessità di rispettare le leggi potrebbe dimostrare un cambio di atteggiamento nei confronti dell'emendamento Lucaselli 1.187. Auspica, pertanto, che i relatori e il rappresentante del Governo rivedano il parere contrario precedentemente espresso. In ogni caso, respingere l'emendamento significherebbe avallare l'illegalità e il mancato rispetto delle leggi.

  Carmelo MICELI (PD), relatore, anche a nome della relatrice Baldino, conferma il parere contrario precedentemente espresso sull'emendamento Lucaselli 1.187.

  La Commissione respinge l'emendamento Lucaselli 1.187.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Bordonali 1.39, volto a subordinare alla conoscenza della lingua italiana la concessione del permesso di soggiorno, esprime il proprio rincrescimento per la superficialità con la quale la Pag. 14questione migratoria è spesso affrontata e per la scorrettezza di chi intende dare luogo ad un'accoglienza indiscriminata, impedendo le espulsioni, danneggiando gli immigrati che hanno reali intenzioni di integrazione ed esponendo all'insicurezza i cittadini italiani.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) chiede di sottoscrivere l'emendamento Bordonali 1.39, ritenendo che la conoscenza, anche solo basilare, della lingua italiana sia il presupposto per una reale integrazione nella società, nonché per l'esercizio degli altri diritti.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, anche a nome del collega relatore, propone di accantonare l'emendamento Bordonali 1.39, in quanto esso riguarda un tema attualmente in corso di approfondimento e in relazione al quale è stato disposto l'accantonamento di altre proposte emendative riferite alla lettera b) del comma 1. Osserva che, in ogni caso, con riferimento all'accertamento della conoscenza della lingua italiana, sono da considerare, in particolare, gli oneri a carico delle amministrazioni, di difficile quantificazione, e le relative, necessarie coperture.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, richiama il deputato Ziello, che con le sue continue interruzioni impedisce alla relatrice di terminare il suo intervento.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, anche a nome del relatore Miceli, propone l'accantonamento dell'emendamento Bordonali 1.39.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, preso atto della proposta dei relatori, dispone l'accantonamento dell'emendamento Bordonali 1.39, nonché dell'emendamento Molteni 1.40, che reca un contenuto analogo.

  Alberto STEFANI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Tonelli 1.84, che prevede la soppressione della previsione del rilascio di un permesso di soggiorno per protezione speciale, anche in caso di rigetto della domanda di protezione internazionale, sottolinea la necessità per lo Stato di darsi delle regole da fare rispettare, come fanno tutti gli altri Paesi, senza che chi, come la Lega, sostiene tale necessità sia tacciato di fascismo e, addirittura, di nazismo. Anche le convenzioni internazionali, spesso richiamate dai colleghi della maggioranza, ancorano il riconoscimento dei diritti al rispetto delle regole. Il finto umanitarismo di Stato, infatti, danneggia tutti, a cominciare da chi ha realmente bisogno della protezione internazionale.

  Emanuele PRISCO (FDI) chiede di sapere se nel concetto di integrazione sociale, sbandierato dalla maggioranza, rientrino anche coloro che esercitano attività illecite, come, ad esempio, gli spacciatori di droga, che li mettono in relazione con una molteplicità di cittadini, ad esempio, gli avvocati e i clienti.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, invita il deputato Prisco ad una maggiore serietà nel suo intervento.

  Emanuele PRISCO (FDI) ritiene di avere posto una domanda legittima, anche se l'esempio è paradossale, in quanto l'accertamento dell'effettività dell'inserimento sociale sarà compito della magistratura, con interpretazioni che dovranno ancorarsi a precisi parametri.

  Ylenja LUCASELLI (FDI) fa presente che la Commissione Bilancio ha rinviato l'espressione del parere di competenza sul provvedimento anche per approfondire proprio il tema dei costi dell'accertamento dell'inserimento sociale a carico delle amministrazioni pubbliche, anche a causa di una discrasia riscontrabile tra la relazione tecnica e la relazione illustrativa, discrasia dalla quale si evince che la norma non può essere attuata ad invarianza degli oneri. Pertanto, alla luce di tali problemi, riterrebbe opportuno che anche la Commissione Affari costituzionali approfondisse la questione, accantonando l'emendamento Tonelli 1.84.

Pag. 15

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, prendendo atto delle argomentazioni della deputata Lucaselli, anche a nome del relatore Miceli, propone l'accantonamento dell'emendamento Tonelli 1.84.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, dispone l'accantonamento dell'emendamento Tonelli 1.84. Dà, quindi, la parola al Viceministro Mauri, che intende riportare l'esito degli approfondimenti richiesti sulla nuova formulazione proposta dai relatori dell'emendamento Elisa Tripodi 1.186.

  Il Viceministro Matteo MAURI rassicura i deputati dell'opposizione sul fatto che, proprio grazie alla formulazione letterale della proposta, il rinvio alla Convenzione sullo statuto dei rifugiati e alla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea non comporta la subordinazione al diritto internazionale delle norme nazionali in materia di sicurezza e ordine pubblico.

  Elisa TRIPODI (M5S) accetta l'ulteriore riformulazione del suo emendamento 1.186 proposta dai relatori.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, dichiara di sottoscrivere l'emendamento Elisa Tripodi 1.86 (Nuova formulazione).

  Francesco BERTI (M5S), non ritenendo corretta la formulazione della proposta di riformulazione, ritiene necessari ulteriori chiarimenti da parte del rappresentante del Governo.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) condivide l'osservazione del deputato Berti e si augura che il Viceministro fornisca i chiarimenti richiesti.

  La Commissione approva l'emendamento Elisa Tripodi 1.86, come ulteriormente riformulato (vedi allegato).
  Respinge quindi, con distinte votazioni, gli emendamenti Molteni 1.45, Vinci 1.47 e Molteni 1.51.

  Carmelo MICELI (PD), relatore, anche a nome della relatrice Baldino, propone l'accantonamento degli emendamenti Stefani 1.55, Tonelli 1.56, Bordonali 1.52 e Molteni 1.53, vertenti sull'accertamento della conoscenza della lingua italiana.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, dispone l'accantonamento degli emendamenti Stefani 1.55, Tonelli 1.56, Bordonali 1.52 e Molteni 1.5.

  Riccardo MAGI (MISTO-CD-RI-+E) ritira il suo emendamento 1.3.

  Ylenja LUCASELLI (FDI) illustra il suo emendamento 1.189, identico all'emendamento Stefani 1.188, volto a evitare l'accoglimento indiscriminato sulla base dell'accertamento di infermità psico-fisiche di difficile individuazione, stante l'eccessiva vaghezza con la quale esse sono definite. Allo scopo di approfondire la questione, pertanto, sarebbe opportuno, a suo avviso, accantonare le proposte emendative vertenti su tale aspetto.

  Carmelo MICELI (PD), relatore, anche a nome della relatrice, non ritiene opportuno l'accantonamento delle proposte emendative segnalate dalla deputata Lucaselli.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Stefani 1.188 e Lucaselli 1.189, nonché l'emendamento Molteni 1.190.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già convocata per le ore 13 della giornata odierna.

  La seduta termina alle 12.

SEDE REFERENTE

  Venerdì 20 novembre 2020. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene il Viceministro dell'interno Matteo Mauri.

  La seduta comincia alle 13.

Pag. 16

DL 130/2020: Disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifiche agli articoli 131-bis, 391-bis, 391-ter e 588 del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento, di contrasto all'utilizzo distorto del web e di disciplina del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale.
C. 2727 Governo.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nell'odierna seduta antimeridiana.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, propone che la pubblicità della seduta odierna sia assicurata anche attraverso il circuito chiuso in modalità liberamente accessibile tramite la rete intranet della Camera e, tramite apposite credenziali nominative, anche dalla rete internet, ai sensi di quanto stabilito dalla Giunta per il regolamento nella riunione del 31 marzo 2020.
  Non essendovi obiezioni ne dispone l'attivazione.

  Ketty FOGLIANI (LEGA), nel sottolineare come la Lega avrebbe preferito sopprimere il numero 3 della lettera e) del comma 1 dell'articolo 1, fa presente che l'emendamento Iezzi 1.57, di cui illustra il contenuto, intende almeno circoscrivere meglio i motivi che giustificano la permanenza sul nostro territorio per motivi di salute.

  La Commissione respinge l'emendamento Iezzi 1.57.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, sottoscrive l'emendamento Salafia 1.247.

  La Commissione approva l'emendamento Salafia 1.247 (vedi allegato).

  Ketty FOGLIANI (LEGA) illustra l'emendamento Iezzi 1.54, che, con la medesima ratio del precedente, vuole porre condizioni ulteriori alla concessione del permesso di soggiorno per ragioni di salute.

  La Commissione respinge l'emendamento Iezzi 1.54.

  Ketty FOGLIANI (LEGA) illustra l'emendamento Vinci 1.191, che è volto a sostituire il riferimento alle «gravi condizioni psicofisiche» previsto nell'attuale formulazione del testo di legge. Ritiene infatti che tale previsione, di cui è difficile verificare la sussistenza, possa determinare un ampliamento della platea dei soggetti destinatari di permessi di soggiorno per motivi di salute.

  La Commissione respinge l'emendamento Vinci 1.191.

  Ylenja LUCASELLI (FDI) illustra l'emendamento a sua prima firma 1.192, che, analogamente al precedente, è volto a sostituire il riferimento alle condizioni psicofisiche, esprimendo la convinzione che queste ultime siano difficili da accertare in maniera univoca. Ritiene pertanto che, al fine di garantire la piena e certa operatività della norma, sia assolutamente preferibile l'indicazione contenuta nel testo previgente, che si riferisce esclusivamente ai soggetti in condizioni di salute di particolare gravità. Sottolinea peraltro come il riferimento alle condizioni psicofisiche, che possono essere diverse e di differente gravità, andrebbe accompagnato da una specifica indicazione delle patologie considerate. Evidenzia infine come l'eccessiva genericità della norma comporterà un onere per tutti coloro che saranno chiamati a interpretarla e ad applicarla.

  Laura BOLDRINI (PD), nel sottolineare come il testo del decreto-legge in esame, con il riferimento alle «gravi condizioni psicofisiche» intervenga a circoscrivere la definizione del testo previgente, ritiene che i deputati e le deputate dell'opposizione dovrebbero apprezzare il tentativo di rendere più chiare le fattispecie. Rammenta a tale proposito che in altri casi, come avvenuto in occasione del riferimento all'«orientamento sessuale» contenuto nelle proposte di legge in materia di omofobia, la maggioranza è stata al contrario accusata Pag. 17di un eccesso di specificazione. Con riguardo all'oggetto della disposizione, fa inoltre presente che nella maggior parte dei casi si tratta di soggetti che, in fuga da zone in conflitto dell'Africa, attraversano Paesi come la Libia, che non ha alcun rispetto dei diritti umani e dove essi subiscono trattamenti degradanti, vessazioni e torture. Nell'evidenziare che tali situazioni sono testimoniate, oltre che da molteplici servizi giornalistici, anche dai ripetuti rapporti delle Nazioni Unite, fa presente che inevitabilmente tali persone si troveranno in gravi condizioni psicofisiche.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) interviene per sottolineare che, se ha ben compreso l'intervento della deputata Boldrini, grazie all'introduzione da parte del decreto – legge in esame del riferimento alle «gravi condizioni psicofisiche», Kabobo potrà sottrarsi all'espulsione.

  La Commissione respinge l'emendamento Lucaselli 1.192.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), nel ritenere evidente che chi è stato sottoposto a maltrattamenti possa subire conseguenze psichiche, sottolinea nel contempo come tale condizione possa occorrere a ciascuno di noi per i più vari motivi.
  Con riferimento all'intervento della deputata Boldrini, fa presente che l'opposizione avrebbe apprezzato che la richiamata chiara definizione delle fattispecie avesse riguardato tutte le parti del decreto-legge in esame, evidenziando a tale proposito come, al contrario, in molti articoli si introducano termini del tutto generici. Ribadisce pertanto la necessità che il riferimento alle condizioni psichiche di un soggetto sia accompagnato dalla chiara indicazione delle specifiche patologie considerate, per evitare il rischio di allargare le maglie dell'accoglienza.

  La Commissione respinge l'emendamento Lucaselli 1.193.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) interviene sull'emendamento Sarli 1.194, che considera pericoloso, in quanto introduce un'ulteriore ipotesi di conversione di un permesso di soggiorno per motivi di salute in permesso di soggiorno per motivi di lavoro. A tale proposito fa infatti presente come, in base alle nuove norme, un soggetto arrivato in Italia in maniera illegale e al quale sia stato attribuito un permesso di soggiorno per motivi di salute di un anno, eventualmente rinnovato, possa successivamente ottenere un permesso di soggiorno per motivi di lavoro. Nell'esprimere la propria contrarietà a questo meccanismo, evidenzia oltretutto che la disposizione è priva dell'adeguata copertura finanziaria. Invita pertanto i relatori ad accantonare l'emendamento Sarli 1.194, ai fini di una sua più attenta valutazione.

  Emanuele FIANO (PD) interviene per chiedere un chiarimento, ritenendo che la verifica della copertura finanziaria di un testo di legge spetti alla Commissione Bilancio.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), nel precisare che la Commissione Bilancio ha richiesto al Governo ulteriori elementi di valutazione in ragione del fatto che alcune parti del decreto-legge non presentano caratteristiche di neutralità finanziaria, esprime la convinzione che in sede di merito non ci si possa esimere dall'affrontare anche questioni tecnico-finanziarie. Sottolinea infatti che quello all'esame è un provvedimento importante nella gestione del fenomeno migratorio e che, se si vuole renderlo realmente operativo evitando di tradurlo in un atto strumentale a dimostrazione della «bontà» della maggioranza, è necessario porsi anche il problema della copertura finanziaria.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) senza spirito polemico, nel sottolineare che anche ai sensi della normativa previgente non era possibile espellere uno straniero in ragione dei suoi gravi problemi di salute, evidenzia come la maggioranza abbia esteso tale divieto anche a chi si trovi in «gravi condizioni psicofisiche», con conseguenti oneri per il sistema socio-sanitario nazionale. Pag. 18Aggiunge inoltre che, per quanto paradossale, tali soggetti, pur trovandosi in gravi condizioni psicofisiche, sono ritenuti abili al lavoro, in ragione del contenuto del testo in esame, il quale prevede che essi possono anche lavorare.

  Doriana SARLI (M5S) tiene a precisare che l'emendamento a sua prima firma 1.194 è volto ad assicurare la piena coerenza del testo di legge, in stretta connessione con l'approvazione del precedente emendamento 1.145, che introduceva il permesso per cure mediche nell'elenco dei permessi che possono essere convertiti in permessi di soggiorno per motivi di lavoro. Con riguardo al merito, fa presente che, se un soggetto straniero in cura in Italia si dovesse trovare nelle condizioni di poter lavorare, sarebbe conseguentemente dotato di un proprio reddito e avrebbe pertanto diritto al permesso di soggiorno per motivi di lavoro.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, sottoscrive l'emendamento Sarli 1.194.

  La Commissione approva l'emendamento Sarli 1.194 (vedi allegato).

  Simona BORDONALI (LEGA), nell'illustrare l'emendamento Invernizzi 1.196, fa presente che in questa sede si ripropone la questione già posta dalla deputata Lucaselli con riferimento al significato del termine «calamità». Ritenendo che il decreto-legge in esame introduca elementi di ulteriore confusione, chiede pertanto la soppressione della lettera f) del comma 1, al fine di tornare al testo previgente.

  Carmelo MICELI (PD), relatore, fa presente ai colleghi che il termine «calamità» non è stato utilizzato per la prima volta nel testo in esame, essendo già stato introdotto dai cosiddetti decreti sicurezza voluti da Salvini.

  Giusi BARTOLOZZI (FI), con riferimento all'affermazione del relatore, fa presente che il testo previgente non si limitava a fare riferimento al termine «calamità» ma ne sottolinea le caratteristiche di contingenza ed eccezionalità. Ritiene pertanto evidente che la maggioranza, pur dichiarando a parole l'intenzione di controllare il fenomeno migratorio, si prefigga invece di far entrare in Italia tutti coloro che lo vogliano.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Ravetto 1.195 e Invernizzi 1.196.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), nel sottolineare, da un lato, che la maggioranza non è capace di rispondere nel merito e dall'altro che tutto è perfettibile, fa presente che Fratelli d'Italia aveva presentato, anche in sede di esame dei cosiddetti decreti Salvini, emendamenti analoghi a quello a sua prima firma 1.197, al fine di eliminare i permessi di soggiorno temporanei per calamità.
  Esprime infatti la convinzione che il riferimento al termine calamità, per quanto circoscritto in base alle caratteristiche di contingenza ed eccezionalità, sia troppo vago e faccia riferimento, dal punto di vista normativo, allo specifico settore agricolo. Pertanto, nel sottolineare che la formulazione previgente, per quanto più adeguata di quella attuale, era comunque migliorabile, precisa che in ogni caso la eventuale condizione di calamità andrebbe comunque rapportata alla situazione reale del singolo Paese interessato.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) dichiara il proprio stupore per l'intervento del relatore, sottolineando che il ruolo di quest'ultimo dovrebbe essere quello di illustrare il provvedimento e di difenderne il contenuto, ma non quello di confondere le acque. Fa inoltre presente che, in conseguenza della maggiore genericità dei termini adottati nel decreto-legge in esame, saranno molto più numerose le persone che potranno accedere al permesso di soggiorno per motivi di calamità e convertirlo in permesso di soggiorno per motivi di lavoro. Rammenta come, all'epoca, dopo un ampio confronto con gli alleati del Movimento 5 Stelle, si era concluso che il permesso di lavoro per calamità dovesse Pag. 19concludersi nel momento in cui la situazione del Paese di origine del soggetto fosse migliorata.
  Preannuncia infine l'astensione del gruppo della Lega sull'emendamento Lucaselli 1.197, dal momento che esso sopprime un articolo del testo unico sull'immigrazione, introdotto dal decreto-legge n. 113 del 2018, che tuttavia risulta allo stato già modificato dal provvedimento in esame.
  Da ultimo, tiene a far presente ai deputati del Movimento 5 Stelle come sia sempre possibile mantenersi coerenti, evitando di rinnegare i provvedimenti precedentemente approvati.

  La Commissione respinge l'emendamento Lucaselli 1.197.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) fa presente che secondo l'Enciclopedia Treccani il significato di «calamità naturale» prevede diverse accezioni, tra le quali esondazioni di fiumi, variazione della linea di costa, fenomeni di erosione o frane. Pertanto, chiede ai relatori e al Governo di sapere se, alla luce dell'ampiezza del significato del termine richiamato, vogliano accogliere chiunque, come sembrerebbe a seguito della soppressione del riferimento alla eccezionalità e alla contingenza dell'evento. Nel sottolineare che i concetti utilizzati dal testo previgente sono inoppugnabili, fa presente al contrario la difficoltà di definire esattamente cosa si intenda per «gravità».
  Chiede pertanto di accantonare gli identici emendamenti Vinci 1.16 e Lucaselli 1.198, ai fini di un'ulteriore riflessione sul punto.

  Edoardo ZIELLO (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede se sull'argomento si possa avere l'opinione dei relatori.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice, chiede ai componenti del gruppo della Lega se per coerenza intendano ritirare l'emendamento Vinci 1.16, considerato il fatto che si sono astenuti dalla votazione sul precedente emendamento Lucaselli 1.197, il quale riguarda il medesimo argomento.

  Edoardo ZIELLO (LEGA), nel sottolineare che i due emendamenti cui fa riferimento la deputata Baldino rechino interventi di natura diversa, ribadisce la propria richiesta di chiarimenti da parte dei relatori.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Vinci 1.16 e Lucaselli 1.198 e l'emendamento Lucaselli 1.199.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) fa presente che la relatrice ha fatto un'affermazione sbagliata, dal momento che l'emendamento Vinci 1.16 è volto a sopprimere il numero 1 della lettera f) del comma 1, che modifica il cosiddetto decreto-legge Salvini e non a sopprimere l'articolo 20-bis del medesimo decreto. Ciò premesso chiede nuovamente di sapere se secondo i relatori, l'esondazione di un fiume sia da considerarsi una «grave calamità», precisando di fare tale richiesta affinché resti agli atti l'interpretazione del legislatore.

  Carmelo MICELI (PD), relatore, fa presente preliminarmente che gli emendamenti in questione si riferiscono alla lettera f) del comma 1. Nell'affrontare la questione della convertibilità del permesso di soggiorno per calamità, constata la polemicità dell'atteggiamento dei deputati di opposizione, ritenendo pertanto di non proseguire il proprio intervento.

  Simona BORDONALI (LEGA) interviene per tentare di spiegare la posizione della Lega, che un anno fa ha approvato i cosiddetti decreti sicurezza insieme ai colleghi del Movimento 5 Stelle, inserendo anche il permesso di soggiorno per calamità nell'ambito dei permessi speciali. Pertanto, esprimendo piena convinzione per ciò che è stato fatto in passato con i predetti interventi normativi, il gruppo della Lega si è astenuto dalla votazione dell'emendamento Lucaselli 1.197 che intendeva sopprimere tali disposizioni.
  Fa altresì presente che, mentre gli emendamenti della Lega sono volti a riprodurre il testo precedente con il riferimento alle Pag. 20«gravi calamità» la maggioranza ha invece stravolto la disposizione. Ritiene quindi che i relatori debbano rispondere alla richiesta della deputata Bartolozzi, chiarendo se ritengano l'esondazione di un fiume sia da considerarsi una grave calamità.
  Spera in conclusione di aver chiarito la posizione, sempre coerente, del gruppo della Lega.

  La Commissione respinge l'emendamento Iezzi 1.59.

  Giusi BARTOLOZZI (FI), nel ritornare sull'argomento, fa presente che l'emendamento Stefani 1.58 rappresenta un intervento di buon senso, dal momento che introduce il riferimento all'attualità e alla straordinarietà della calamità. Chiede quindi ai relatori se l'esondazione di un fiume avvenuta tre anni fa possa costituire la condizione per ottenere un permesso di soggiorno per calamità.

  Cristian INVERNIZZI (LEGA), nel ringraziare la relatrice per aver voluto dare lezioni di coerenza alla Lega, fa presente che la stessa relatrice l'anno scorso ha approvato i cosiddetti decreti sicurezza. Invita quindi i relatori ad essere meno permalosi e a non spegnere i microfoni interrompendo il loro intervento, ricordando loro che hanno un ruolo fondamentale e che sarebbero tenuti a fornire chiarimenti a fronte di richieste non ostruzionistiche provenienti dall'opposizione.
  Nel chiedere nuovamente alla maggioranza e al Governo cosa intendano con l'espressione «grave calamità» ritiene che a suo avviso l'unica interpretazione possibile sia quella che, introducendo un concetto senza ulteriori specificazioni, si voglia in realtà consentire l'attribuzione di un permesso di durata infinita per i cosiddetti migranti climatici. Chiede pertanto di ottenere una risposta alla propria richiesta.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), nel premettere che il confronto presuppone conoscenza e capacità di dialogo, caratteristiche che non appartengono a tutti, fa presente che l'Enciclopedia Treccani fa riferimento alla calamità quale evento funesto che colpisce molte persone. Nel chiedere pertanto se i terremoti di Messina o de L'Aquila siano da considerarsi gravi calamità, ribadisce l'esigenza di ridurre la genericità del termine, considerato che da ciò discendono importanti conseguenze nell'ambito di rilevanti diritti soggettivi. Riallacciandosi all'intervento della deputata Boldrini ribadisce quindi l'importanza che le norme siano scritte in maniera chiara, evitando di demandare a soggetti terzi la loro interpretazione.

  Il Viceministro Matteo MAURI, nel sottolineare in primo luogo che sono numerose le tipologie di evento che possono essere considerate «calamità gravi» sottolinea l'inopportunità di inserire nella norma un elenco dettagliato con il rischio di escluderne alcune, rilevando nel contempo come analoga soluzione sia stata adottata anche con i precedenti decreti sicurezza. Quanto all'introduzione dell'aggettivo «grave» in luogo dei previgenti «contingente ed eccezionale» ritiene che ciò configuri non una maggiore estensione del concetto di calamità, ma, al contrario, una sua restrizione, evidenziando come l'eccezionalità di un evento non determini necessariamente la sua gravità.
  In secondo luogo fa presente che i permessi di soggiorno per calamità hanno una durata di soli sei mesi e possono essere rinnovati soltanto se permangono le condizioni di grave calamità e se il soggetto non è quindi nelle condizioni di tornare nel proprio Paese.
  In terzo luogo, con riguardo alla convertibilità di permessi di soggiorno precisa, che non si tratta di un meccanismo automatico e che pertanto il permesso di lavoro per motivi di salute è convertibile ma non per questo viene necessariamente convertito.

  Ylenja LUCASELLI (FDI) apprezza la disponibilità del Viceministro Mauri a interloquire con la Commissione, ma continua a ritenere che sia necessaria un'ulteriore specificazione nel testo della norma, ritenendo che il termine «grave» non definisca Pag. 21 con sufficiente precisione la fattispecie. Concorda sul fatto che non sia certamente possibile un'elencazione esaustiva ma ritiene necessaria una specificazione più precisa, anche al fine di evitare dubbi interpretativi.
  Quanto alla fattispecie dei motivi di salute a causa di una malattia psichica, ritiene che, qualora sia vero quanto affermato dal Viceministro Mauri, vale a dire che in tali casi non potrà di fatto essere rilasciato un permesso per motivi di lavoro, non si comprende il motivo per cui tale fattispecie sia stata prevista.

  Carmelo MICELI (PD), relatore, si associa alle considerazioni del Viceministro Mauri, rilevando, inoltre, come il testo dell'articolo 20-bis del testo unico sull'immigrazione faccia riferimento a calamità che non consentono il rientro o la permanenza in condizioni di sicurezza e come tale ulteriore specificazione non sia oggetto di abrogazione.

  Erasmo PALAZZOTTO (LEU) ritiene opportuno che il dibattito si concentri sul merito del provvedimento e non su questioni che definisce di lana caprina, osservando come a suo avviso le opposizioni siano mosse da intenti strumentali.
  Ciò premesso, rileva come dal punto di vista che le opposizioni definirebbero «immigrazionista» sia peraltro preferibile la formulazione proposta dall'emendamento in esame, che a suo avviso è più vaga e meno restrittiva rispetto a quella contenuta nel provvedimento. Rileva comunque come la valutazione dei singoli casi spetterà alle commissioni territoriali, alle quali non può non essere lasciato un margine di discrezionalità in merito.

  Doriana SARLI (M5S) si associa alle considerazioni del deputato Palazzotto, rilevando peraltro come la valutazione delle commissioni territoriali non potrà non tenere conto anche delle specifiche condizioni del Paese in cui si verifica la calamità.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) dichiara di non condividere le valutazioni del Viceministro Mauri, rilevando come la formulazione introdotta dal «decreto Salvini», riproposta dall'emendamento in esame, sia sicuramente più restrittiva rispetto a quella contenuta nel provvedimento. Osserva quindi come sia dovere del legislatore formulare norme il più possibile specifiche, al fine di evitare di lasciare troppo spazio all'interprete.

  Gianni TONELLI (LEGA), riferendosi ai permessi di soggiorno per protezione speciale, ricorda come la competenza al loro rilascio spetti al questore e come dunque sia prevedibile un notevole aggravio di lavoro a carico dell'amministrazione della pubblica sicurezza. Ricorda come, contestualmente all'adozione della sanatoria promossa dal Ministro Martelli nel 1990 sia stata disposta l'assunzione con un concorso straordinario di 950 operatori della Polizia di Stato per fare fronte ai conseguenti oneri burocratici, laddove invece le risorse si sono ridotte, nutrendo dunque il timore che per lo svolgimento delle attività amministrative legate al rilascio dei permessi per motivi di protezione speciale siano sottratte risorse al controllo del territorio.
  Rileva, inoltre, come l'attribuzione della competenza in materia di rilascio dei permessi ai questori rischi di determinare difformità di indirizzi nell'applicazione della norma.

  La Commissione respinge l'emendamento Stefani 1.58.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta, che sarà convocata per la giornata di lunedì 23 novembre, al termine della riunione dell'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, che sarà convocata alle 14 di quella giornata.

  La seduta termina alle 14.10.