CAMERA DEI DEPUTATI
Venerdì 13 novembre 2020
471.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
Pag. 3

SEDE REFERENTE

  Venerdì 13 novembre 2020. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene il viceministro dell'Interno Matteo Mauri.

  La seduta comincia alle 12.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, propone che la pubblicità della seduta odierna sia assicurata anche attraverso il circuito chiuso in modalità liberamente accessibile tramite la rete intranet della Camera e, tramite apposite credenziali nominative, anche dalla rete internet, ai sensi di quanto stabilito dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 31 marzo 2020.
  Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

DL 130/2020: Disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifiche agli articoli 131-bis, 391-bis, 391-ter e 588 del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento, di contrasto all'utilizzo distorto del web e di disciplina del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale.
C. 2727 Governo.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 12 novembre 2020.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, informa che sono stati presentati numerosi ricorsi avverso i giudizi di inammissibilità di proposte emendative pronunciati nella seduta di ieri.
  Desidera in primo luogo sottolineare come la Presidenza, a fronte di un numero molto elevato di proposte emendative, abbia, come sempre, svolto la valutazione delle proposte emendative con grande attenzione, nel pieno ed esclusivo rispetto delle norme regolamentari che impongono al Presidente di Commissione di valutare la stretta attinenza delle proposte emendative alle materie oggetto dei decreti-legge, facendo riferimento ai singoli oggetti e alla Pag. 4specifica problematica affrontata dall'intervento normativo in esame.
  Nell'esercizio di tale compito la Presidenza ha sempre avuto cura di coniugare il principio di salvaguardia della libertà emendativa con il doveroso rispetto delle richiamate norme regolamentari che presiedono all'ordinato svolgimento dei procedimenti, nonché dei richiami del Presidente della Repubblica e della giurisprudenza della Corte Costituzionale, la quale ha anche recentemente ribadito che l'inserimento di norme eterogenee rispetto all'oggetto o alla finalità del decreto-legge, determina la violazione dell'articolo 77, secondo comma, della Costituzione.
  Considera del tutto evidente che tale valutazione di ammissibilità non è in alcun modo condizionata da qualsivoglia valutazione di carattere politico, come testimoniato dal fatto che le pronunce di inammissibilità hanno riguardato tanto emendamenti presentati da esponenti di opposizione tanto da esponenti di maggioranza.
  In tale contesto tiene a ribadire che il decreto–legge affronta tematiche definite, recando norme che incidono su alcuni ambiti materiali specifici, relativi:

   alla disciplina dei permessi di soggiorno e di altri titoli di soggiorno analoghi;

   alla disciplina della protezione internazionale;

   alla disciplina del trattenimento degli stranieri;

   alla disciplina dei divieti all'ingresso di navi nel mare territoriale;

   alla disciplina dei termini relativi ai procedimenti in materia di cittadinanza;

   alla disciplina relativa alle funzioni, agli standard di servizio e alle tipologie di prestazioni, nonché ai beneficiari del sistema di accoglienza;

   alla disciplina sanzionatoria in materia di: delitti commessi nei centri di permanenza per i rimpatri; resistenza, violenza, minaccia e oltraggio a pubblico ufficiale; comunicazioni con l'esterno di detenuti sottoposti al regime del 41-bis o di detenuti; rissa;

   alla disciplina del divieto di accesso in esercizi e locali pubblici;

   a obblighi relativi ai siti web che si ritiene utilizzati per il traffico di stupefacenti via internet;

   alla disciplina sul Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale.

  Fa quindi presente che, ai fini della valutazione di ammissibilità delle proposte emendative, non è possibile utilizzare un criterio meramente finalistico, nel senso di considerare ammissibili tutte quelle proposte che siano in qualche modo volte a perseguire le finalità generali alla base del provvedimento in esame.
  La valutazione di ammissibilità richiede invece di verificare se le proposte emendative presentino connessioni dirette con le specifiche previsioni contenute nel provvedimento. Nello specifico, ciò implica che non tutte le previsioni che, ad esempio, intendano promuovere, attraverso le più varie misure, condizioni di maggiore sicurezza nel Paese possono essere considerate ammissibili in quanto tali, ma solo se connesse in modo significativo con le previsioni recate dal decreto – legge.
  Alla luce delle argomentazioni addotte nei ricorsi presentati, nonché a seguito di un ulteriore approfondimento delle proposte emendative, ritiene di poter rivedere il giudizio di inammissibilità sulle seguenti proposte emendative:
  Iezzi 4.20, 4.21, 4.22, 4.23, 4.24, 4.25, 4.26, 4.27, 4.28, 4.29, 4.30, 4.31, 4.32, 4.33, 4.34, 4.35, 4.36, 4.37, 4.38, 4.39, 4.40, 4.41, 4.42, 4.43, 4.44, 4.45, 4.46, 4.47, 4.48, 4.49, 4.50, 4.51, 4.52, 4.53, 4.54, 4.55, 4.56, 4.57, 4.58, 4.59, 4.60, 4.61, 4.261, 4.62, 4.63, 4.64, 4.65, 4.66, 4.67, 4.68, 4.69, 4.70, 4.71, 4.72, 4.73, 4.74, 4.75, 4.76, 4.77, 4.78, 4.79, 4.80, 4.81, 4.82, 4.83, 4.84, 4.85, 4.86, 4.87, 4.88. 4.89, 4.91, 4.92, 4.93, 4.94, 4.95, 4.96, 4.97, Pag. 54.99, 4.100, 4.101, 4.102, 4.103, 4.104, 4.105, 4.106, 4.107, 4.108, 4.110, 4.109, 4.111, 4.112, 4.113, 4.114, 4.115, 4.116, 4.117, 4.118, 4.119, 4.120, 4.121, 4.122, 4.123, 4.124, 4.125, 4.126, 4.127, 4.128, 4.129, 4.130, 4.131, 4.132, 4.133, 4.134, 4.135, 4.136, 4.137, 4.138, 4.139, 4.140, 4.141, 4.142, 4.143, 4.144, 4.145, 4.146, 4.147, 4.148, 4.149, 4.150, 4.151, 4.152, 4.153, 4.154, 4.155, 4.157, 4.158, 4.156, 4.159, 4.160, 4.161, 4.162, 4.163, 4.164, 4.165, 4.166, 4.167, 4.168, 4.169, 4.170, 4.171, 4.172, 4.173, 4.174, 4.175, 4.176, 4.177, 4.178, 4.179, 4.180, 4.182, 4.183, 4.184, 4.185, 4.186, 4.187, 4.188, 4.189, 4.190, 4.191, 4.192, 4.193, 4.194, 4.195, 4.196, 4.197, 4.198, 4.199, 4.200, 4.201, 4.202, 4.300, 4.301, 4.302, 4.304, 4.305, 4.306, 4.308, 4.309, 4.311, 4.312, 4.314, 4.315, 4.316, 4.317, 4.318, 4.319, 4.320, 4.321, 4.323, 4.324, 4.325, 4.327, 4.328, 4.329, 4.330, 4.331, 4.332, 4.333, 4.334, 4.335, 4.336, 4.337, 4.338, 4.339, 4.340, 4.341, 4.342, 4.343, 4.344, 4.345, 4.346, 4.347, 4.348, 4.349, 4.350, 4.351, 4.352, 4.353, 4.354, 4.355, 4.356, 4.357, 4.358, 4.359, 4.360, 4.361, 4.362, 4.363, 4.364, 4.365. In merito, ribadisce come tale ampio gruppo di proposte emendative (pari a circa 240) sia riconducibile al medesimo principio emendativo, considerato che esse prevedono come causa di risoluzione del contratto per la gestione dei centri di accoglienza, la denuncia, il procedimento o la condanna nei confronti del gestore per una lunga lista di reati previsti dal codice penale relativi a molteplici fattispecie. Fa altresì notare incidentalmente come le predette proposte emendative appaiano formulate con l'obiettivo di moltiplicare il numero delle votazioni, in quanto ciascuna di esse si riferisce a una specifica fattispecie penale, in presenza della quale si stabiliscono effetti risolutivi dei predetti contratti. Tuttavia, nell'attuale sede, dedicata alla valutazione di ammissibilità, pur ribadendo che sussistano dubbi circa la stretta attinenza alla materia trattata dal decreto-legge, il quale non affronta tale questione, ritiene conclusivamente si possa rilevare una connessione tra tali proposte emendative e il contenuto dell'articolo 4, commi da 1 a 4, del decreto-legge, che intervengono su diversi aspetti del sistema di accoglienza dei migranti, tra i quali possono intendersi compresi anche i profili specifici concernenti il regime dei contratti per la gestione dei centri.
  L'emendamento Del Mastro delle Vedove 6.01, volto ad istituire il Garante nazionale dei diritti del personale del Corpo di polizia penitenziaria, in quanto la proposta emendativa risulta analoga all'emendamento Morroni 13.11, già dichiarato ammissibile, il quale interviene sul Garante nazionale dei diritti delle persone detenute, per estendere le sue competenze anche alla garanzia dei diritti della polizia penitenziaria, nonché in considerazione delle previsioni recate dall'articolo 13 del decreto-legge;
  L'emendamento Sisto 11.01, limitatamente al capoverso articolo 11-ter, il quale dà facoltà al questore di disporre il divieto di accesso in tali aree per coloro che risultano recidivi per la commissione di reati o responsabili di reiterate sanzioni amministrative in materia di prostituzione, commercio abusivo e rovistaggio nei cassonetti dei rifiuti, in quanto tale previsione risulta oggettivamente connessa con quelle recate dall'articolo 11 in materia di DASPO urbano;
  L'emendamento Iezzi 12.64, il quale introduce obblighi per i fornitori di servizi media audiovisivi relativi alla realizzazione di campagne di sensibilizzazione sui rischi della dipendenza da droga, in quanto l'emendamento presenta una connessione con le previsioni di cui all'articolo 12, recante obblighi relativi ai siti web utilizzati per il traffico di stupefacenti via internet;
  L'emendamento Giuliano 9.013, che estende l'applicazione del reato di lesioni personali gravi o gravissime a un pubblico ufficiale in servizio di ordine pubblico in occasione di manifestazioni sportive anche alle lesioni subite negli istituti penitenziari, Giuliano 9.014, che modifica i reati di devastazione e saccheggio (di cui all'articolo 419 del codice penale) e di danneggiamento (di cui all'articolo 635 del codice penale), estendendone l'applicazione ai fatti commessi all'interno degli istituti penitenziari, Giuliano 9.06, che interviene sulla disposizione che aggrava le pene per la detenzione e lo spaccio di stupefacenti commessi in carcere, Giuliano 9.07, che interviene sull'aggravante Pag. 6 dell'omicidio, per specificare che si applica l'ergastolo anche quando il reato è commesso contro un pubblico ufficiale nell'esercizio delle funzioni all'interno di istituti penitenziari, e Bignami 10.09, che introduce un'aggravante per alcuni delitti contro la persona, quando commessi da detenuti all'interno di una struttura penitenziaria, considerato che tutte tali proposte emendative intendono operare circoscritte modifiche in una tematica specifica, quella del regime penale di condotte criminose commesse negli istituti penitenziari, presentando dunque una oggettiva connessione con diverse previsioni contenute nel decreto – legge, segnatamente agli articoli 8 e 9, i quali intervengono appunto su fattispecie criminose commesse in carcere.
  Per quanto riguarda le altre proposte emendative dichiarate inammissibili e sulle quali sono stati presentati i ricorsi, ritiene che esse possano essere per lo più raggruppate in alcuni principali gruppi tematici.
  Un primo gruppo di proposte emendative riguarda interventi sulla legge n. 91 del 1992, volti a modificare sotto diversi profili i requisiti per l'acquisto o la perdita della cittadinanza; al riguardo rilevo come il decreto – legge non affronti un ambito materiale così ampio e complesso, ma si limiti, all'articolo 4, commi da 5 a 7, ad apportare una modifica molto puntuale alla norma che stabilisce la durata massima dei procedimenti di riconoscimento della cittadinanza per matrimonio e per naturalizzazione.
  Un secondo gruppo di proposte emendative reca invece una serie di misure volte a rafforzare le dotazioni finanziarie, strumentali o di personale delle forze di polizia o di sicurezza, ovvero a introdurre provvidenze in favore del relativo personale, ovvero ancora a erogare risorse per il rafforzamento di apparati di sicurezza, anche strumentali. In questo caso, sebbene tali misure siano astrattamente riconducibili a finalità di sicurezza, e riguardino certamente problematiche meritevoli della massima attenzione, rileva come il decreto-legge non intervenga in nessun modo su tali aspetti, che potranno certamente essere affrontati in altra sede.
  Un terzo gruppo di proposte emendative interviene su diversi aspetti della disciplina penalistica, con riferimento a diverse fattispecie non concernenti gli ambiti specifici interessati dal provvedimento, e che dunque non presentano alcuna connessione diretta con le norme del decreto-legge, il quale, come più volte ricordato, interviene su specifici aspetti della disciplina in materia di: delitti commessi nei centri di permanenza per i rimpatri; resistenza, violenza, minaccia e oltraggio a pubblico ufficiale; comunicazioni con l'esterno di detenuti sottoposti al regime del 41-bis o di detenuti; rissa. Anche in questo caso, sebbene le previsioni recate dalle predette proposte emendative possano essere considerate astrattamente riconducibili a finalità di sicurezza, rileva come tali profili appaiano estranei al contenuto proprio del decreto-legge.
  Analoghe considerazioni possono svolgersi con riferimento a quelle proposte emendative che intendono intervenire sulle disposizioni penali in materia di stupefacenti, considerato che il decreto-legge si limita, all'articolo 12, a introdurre taluni obblighi di censimento e comunicazione relativamente ai siti web che si ritiene utilizzati per il traffico di stupefacenti via internet.
  Alla luce di tali considerazioni complessive ritiene dunque di dover confermare i giudizi di inammissibilità pronunciati sulle restanti proposte emendative, non avendo ravvisato nei ricorsi motivazioni tali da poter indurmi a rivedere le mie valutazioni.
  Per quanto riguarda gli emendamenti privi di contenuto normativo sostanziale, ribadisce che la Presidenza è chiamata a verificare anche tale aspetto delle proposte emendative presentate, nel rispetto di quanto prescritto dalla lettera circolare del Presidente della Camera del 10 gennaio 1997 sull'istruttoria legislativa nelle Commissioni al paragrafo 5.5. Conformemente alla relativa prassi applicativa, tale tipologia di emendamenti, pur essendo ammissibili, non possono essere posti in votazione, ma possono Pag. 7 solo essere presi in considerazione in sede di coordinamento formale del testo.
  Al riguardo conferma le valutazioni espresse in merito, rilevando come le modifiche proposte dai predetti emendamenti, come del resto evidenziato nella valutazione, nel quale è indicato il contenuto dei singoli emendamenti, non costituiscano un miglioramento, nemmeno sul piano puramente lessicale, delle formulazioni su cui incidono, ma sostituiscano i termini utilizzati con sinonimi, in alcuni casi anche in modo improprio, senza apportare al testo alcuna innovazione sostanziale, né alcun chiarimento.
  Fa presente, peraltro, che diversi altri emendamenti i quali non modificano il contenuto sostanziale del testo non sono stati considerati come meramente formali, in quanto appaiono comunque volti a chiarire meglio il dettato normativo o rubriche di articoli.
  Ricorda, infine, che, secondo quanto convenuto in sede di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione, la seduta odierna sarà dedicata allo svolgimento degli interventi sul complesso degli emendamenti.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo da remoto, dichiara preliminarmente di sottoscrivere tutte le proposte emendative presentate, anche se non ne condivide tutti i contenuti, quale segnale di disponibilità alla discussione.
  Per quanto concerne il giudizio sui ricorsi avverso le dichiarazioni di inammissibilità comunicato dal Presidente, apprezza la decisione di considerare ammissibili le proposte emendative a sua prima firma riferite all'articolo 4, in materia di cause di risoluzione del contratto per la gestione dei centri di accoglienza, mentre esprime stupore per la conferma dell'inammissibilità delle proposte emendative relative alle moschee, in quanto, a suo avviso, si tratta di un tema legato al contrasto al terrorismo islamico e alla gestione del fenomeno migratorio, materie oggetto del provvedimento.
  Dichiara altresì di non comprendere la conferma dell'inammissibilità delle proposte emendative riferite alla polizia locale, anche in considerazione del fatto che il provvedimento rafforza alcune misure in materia di divieto di accesso a locali ed esercizi pubblici la cui applicazione dovrà essere garantita proprio dalla polizia locale.
  Reputa, inoltre, incomprensibile la conferma dell'inammissibilità della sua proposta emendativa 5.010, relativa ai ristori in favore del comune di Ventimiglia, non potendo ritenersi estranea alla materia per il solo fatto di contenere misure di carattere economico.
  Per quanto concerne le modalità di prosecuzione dei lavori, ribadisce la richiesta, già avanzata dal proprio gruppo, di ascoltare la Ministra dell'interno, Lamorgese, ritenendo tale audizione pregiudiziale rispetto alla discussione e alla votazione delle proposte emendative, anche alla luce di recenti tragici avvenimenti di cronaca. Si riferisce, in particolare, all'attentato di Nizza, il cui autore ha fatto ingresso ed è transitato nel nostro Paese, nonché ai tragici fatti – che, a suo avviso, non hanno destato l'attenzione che avrebbero meritato – verificatisi nei giorni scorsi nel Mediterraneo, con la morte di un bambino. Ritiene, dunque, doveroso l'intervento della Ministra dell'interno, la quale peraltro potrebbe trovare presso la Commissione Affari costituzionali un'occasione di confronto che non riesce invece ad avere in sede internazionale ed europea.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, per quanto concerne i giudizi di inammissibilità sulle proposte emendative rinvia alle considerazioni precedentemente esposte, riservandosi peraltro un ulteriore approfondimento per quanto concerne la proposta emendativa 5.010, relativa al Comune di Ventimiglia.
  Quanto alla richiesta di audizione della Ministra dell'interno, segnala di aver segnalato con lettera tale richiesta alla Ministra, la quale ha tuttavia comunicato la propria impossibilità a intervenire nei tempi richiesti. Sottolinea peraltro come il Governo sia pienamente rappresentato dal Viceministro Mauri, assicurando, comunque, che si farà carico di reiterare la richiesta di audizione, ma ritiene che il mancato Pag. 8 accoglimento di tale richiesta non possa in alcun modo precludere il prosieguo dell'esame del provvedimento.

  Emanuele PRISCO (FDI), intervenendo da remoto, si associa alle considerazioni del deputato Iezzi, sia per quanto concerne il giudizio di inammissibilità delle proposte emendative in materia di contrasto all'integralismo islamico e di sicurezza urbana sia per quanto riguarda la richiesta di audizione della Ministra dell'interno, Lamorgese, ricordando, peraltro, come la Ministra medesima, benché ripetutamente sollecitata, non abbia ancora fatto pervenire le proprie risposte alle domande rivoltele per iscritto in occasione di una sua precedente audizione. Ringrazia il Viceministro Mauri per la sua presenza, ma ritiene che l'intervento della Ministra in occasione della discussione di un provvedimento particolarmente qualificante di competenza del suo Dicastero sia imprescindibile.
  Quanto ai giudizi di inammissibilità, ribadisce, in particolare, le proprie perplessità sulle valutazioni relative alle proposte emendative volte a contrastare i matrimoni fittizi, contratti al solo fine di eludere le norme sull'ingresso e il soggiorno degli stranieri e sull'acquisto della cittadinanza. Osserva, infatti, come il provvedimento in esame contenga misure volte ad accelerare il procedimento per la concessione della cittadinanza e come, pertanto, sia assolutamente attinente alla materia la proposta di inserire norme che, ferme restando le garanzie in favore di coloro che hanno titolo per acquistare la cittadinanza, contrastino condotte volte ad ottenere la cittadinanza medesima in modo fraudolento. Chiede, pertanto, il riesame di tale valutazione di inammissibilità.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ribadisce come la valutazione di inammissibilità sulle proposte emendative cui ha fatto riferimento il deputato Prisco si fondi sul fatto che il provvedimento in esame non reca norme di carattere generale in materia di cittadinanza, bensì soltanto norme specifiche sulla disciplina dei termini relativi ai procedimenti in materia.

  Gianni TONELLI (LEGA), intervenendo da remoto, si dichiara indignato dalla risposta della Ministra Lamorgese alla richiesta di audizione, sottolineando come in una Repubblica parlamentare sia doveroso che il titolare del Dicastero interloquisca con la Commissione parlamentare competente e giudicando inammissibile che vengano addotti altri impegni non meglio specificati per sottrarsi a tale interlocuzione. Ringrazia anch'egli il Viceministro Mauri per la sua presenza, che sarà certamente preziosa nel corso della discussione del provvedimento, ma ritiene che l'audizione della Ministra Lamorgese sia imprescindibile. Evidenzia come l'atteggiamento della Ministra medesima, la quale peraltro abitualmente non risponde, o risponde in modo elusivo, agli atti di sindacato ispettivo, denoti un'inammissibile mancanza di rispetto nei confronti del Parlamento e sottolinea come la sua presenza costituisca un dovere istituzionale ineludibile.
  Per quanto concerne le valutazioni di inammissibilità delle proposte emendative, dichiara di non comprendere le motivazioni che hanno portato all'esclusione di quelle volte ad intervenire sulle dotazioni delle forze dell'ordine, in quanto, a suo avviso, sono evidentemente attinenti alla materia trattata dal provvedimento in esame.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, rinvia alle considerazioni già esposte per quel che concerne i giudizi di inammissibilità delle proposte emendative, rilevando come il fatto che proposte stesse perseguano finalità di sicurezza non è di per sé sufficiente a renderle ammissibili.
  Quanto alla richiesta di audizione della Ministra Lamorgese, dopo aver ribadito la propria intenzione di reiterare la richiesta, ricorda come anche il Ministro dell'interno del precedente Governo, pur a fronte di ripetute sollecitazioni, non assicurò la propria disponibilità ad essere ascoltato dalla Commissione, anch'egli a causa degli impegni che gravano sul titolare di tale carica.

  Simona BORDONALI (LEGA), intervenendo da remoto, esprime perplessità sulla dichiarazione di inammissibilità delle proposte Pag. 9 emendative in materia di polizia locale.
  Osserva, infatti, come tali proposte emendative siano volte a prevedere interventi necessari a seguito delle modifiche normative introdotte dal provvedimento in esame, il quale ha previsto ulteriori misure in materia di divieto di accesso a esercizi e locali pubblici la cui applicazione è rimessa in buona parte alla polizia locale. Esprime il proprio rammarico per tale decisione di inammissibilità, che costituisce un'ulteriore conferma della mancanza di attenzione da parte della maggioranza nei confronti delle richieste provenienti dai rappresentanti della polizia locale, pur in presenza di alcune proposte di legge in materia all'esame della Commissione.
  Si associa quindi alle richieste dei deputati che l'hanno preceduta per quanto concerne la richiesta di audizione della Ministra Lamorgese e ringrazia il Presidente per la preannunciata reiterazione di tale richiesta. Si associa agli apprezzamenti rivolti al Viceministro Mauri, ma sottolinea come sia imprescindibile l'interlocuzione con la Ministra, anche in considerazione dell'aumento dell'ingresso indiscriminato di stranieri nel nostro Paese, affinché illustri le politiche perseguite con il provvedimento in esame dall'attuale maggioranza, che non si è limitata a cancellare i provvedimenti adottati dal Governo precedente ma è andata ben oltre, prefigurando una situazione caratterizzata dall'arrivo e dalla permanenza continuativa di un elevato numero di migranti.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, sottolinea come le decisioni di inammissibilità sulle proposte emendative richiamate dalla deputata Bordonali siano fondate su motivazioni non certo di merito bensì strettamente regolamentari e ricorda come vi sia un impegno trasversale in seno alla Commissione ad intervenire in maniera organica sulla materia della polizia locale.

  Nicola MOLTENI (LEGA), intervenendo da remoto, ritiene anch'egli fondamentale, anche al fine di un proficuo e sereno svolgimento dei lavori, procedere all'audizione della Ministra Lamorgese, la cui presenza costituirebbe un doveroso atto di rispetto istituzionale, ancor più necessario nel momento in cui la Commissione esamina un provvedimento volto a modificare in modo radicale le politiche perseguite dal precedente Governo.
  Ritiene imprescindibile che siano illustrate alla Commissione le politiche che intende perseguire in materia l'attuale Governo, tenuto conto del fatto che si tratta di temi di estrema rilevanza anche sotto il profilo internazionale. Ritiene doveroso che la Ministra illustri in quale direzione intende portare il Paese a fronte di numeri drammatici, sia per quanto riguarda le partenze e gli sbarchi dei migranti sia per quanto concerne le vittime a seguito di naufragi. Osserva come tale situazione sia destinata ad avere ricadute molto pesanti sugli enti territoriali e sulle comunità locali, che già versano, come è noto, in un momento di grave difficoltà a causa dell'emergenza epidemiologica.
  Ritiene, inoltre, sia imprescindibile ascoltare anche il Ministro degli Affari esteri, il quale interviene spesso in materia con dichiarazioni pubbliche ed è titolare del Dicastero competente per quanto concerne gli accordi bilaterali di riammissione. Ricorda, peraltro, come l'attuale Ministro degli Affari esteri abbia votato, quando faceva parte del precedente Governo, a favore di provvedimenti rispetto ai quali il decreto-legge in esame va nella direzione opposta.
  Ribadisce conclusivamente la propria preoccupazione per le politiche migratorie e di controllo delle frontiere perseguite dall'attuale Governo, anche in considerazione del fatto che il nostro Paese non viene coinvolto a livello internazionale nelle discussioni in materia.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, prendendo atto della richiesta avanzata dal deputato Molteni, rinvia al prossimo Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, la decisione relativa all'eventuale svolgimento dell'audizione del Ministro degli Affari esteri.

  Carmelo MICELI (PD), relatore, intervenendo da remoto, richiamandosi gli interventi Pag. 10 precedenti, rammenta che la proposta di legge C. 243 Fiano, in corso di esame in Commissione, ha ad oggetto proprio la lotta alla radicalizzazione e all'estremismo violento di matrice jihadista. Pertanto, alla luce dell'interesse dimostrato da tutti i gruppi parlamentari ad adottare misure volte a contrastare questi fenomeni, auspica che il prossimo Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, possa considerare di riprendere l'esame di tale proposta di legge.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, con riferimento alle considerazioni del relatore Miceli, fa presente che anche la sua proposta potrà essere oggetto di un prossimo Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), intervenendo da remoto sul complesso degli emendamenti, evidenzia come, a suo avviso, il provvedimento in esame sia blando e superficiale e sia orientato esclusivamente all'apertura indiscriminata delle frontiere del nostro Paese. In merito alle norme relative alle organizzazioni non governative, non comprende il motivo per cui il provvedimento riduce o elimina le multe e le sanzioni relative ad illeciti commessi da tali organizzazioni. In proposito, fa presente che non c'è motivo di preoccuparsi dell'entità delle sanzioni se non si commettono illeciti.
  Segnala, poi, che il suo gruppo ha presentato una serie di proposte emendative riferite al rischio di diffusione del COVID-19 tra gli immigrati irregolari, ciò per tutelare più efficacemente i cittadini italiani residenti nelle zone maggiormente sottoposte allo sbarco di immigrati irregolari. In proposito, ritiene irresponsabile che, in una situazione di emergenza sanitaria come quella che sta affrontando il nostro Paese, si possa pensare di dare ospitalità in modo indistinto a tutti coloro che sbarcano sulle nostre coste. Al riguardo, segnala che il gruppo di Fratelli d'Italia ha presentato alcune proposte emendative volte a sviluppare hotspot nei Paesi di origine degli immigrati, in modo da prevenire gli sbarchi irregolari, così come ha presentato proposte emendative volte a distinguere tra migranti economici e migranti politici.
  Fa presente, inoltre, che il suo gruppo è contrario all'ampliamento dei motivi per cui può essere riconosciuto il permesso di soggiorno. In proposito, richiama la circostanza in cui il permesso di soggiorno sia concesso quando nel Paese di origine dello straniero vi sia una situazione di calamità. Ritiene, infatti, che il concetto di «calamità» sia troppo vago e segnala che, in proposito, il gruppo di Fratelli d'Italia ha presentato una proposta emendativa volta a prevedere che la situazione di calamità sia riconosciuta dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale.
  Relativamente all'accertamento dell'età del minore, evidenzia come le proposte emendative presentate dal suo gruppo siano volte a introdurre un sistema che, pur mantenendo la necessaria celerità, assicuri maggiori certezze in merito.
  Esprime perplessità in merito alla possibilità di iscrizione all'anagrafe della popolazione residente del richiedente protezione internazionale, essendo già garantita a tali soggetti la tutela sanitaria. A tale riguardo segnala che il gruppo di Fratelli d'Italia ha presentato alcune proposte emendative volte a restringere l'ambito di operatività della norma, che prevede che al richiedente protezione internazionale sia rilasciata una carta d'identità di durata triennale, quando, invece, i tempi per concludere la procedura di riconoscimento della protezione internazionale sono stabiliti in un anno. In proposito, fa presente che le proposte emendative presentate dal suo gruppo sono anche volte a fare in modo che la citata carta d'identità sia rilasciata esclusivamente ai fini del riconoscimento del richiedente protezione internazionale.
  Relativamente all'articolo 11 del decreto – legge, segnala che le proposte emendative presentate da Fratelli d'Italia sono volte, tra l'altro, a potenziare l'operazione «Strade sicure» sia in termini economici sia in termini di personale preposto a tale operazione.
  Quanto al riconoscimento della protezione umanitaria, ritiene che esso sia ultroneo Pag. 11 poiché già previsto a livello internazionale. Stigmatizza, poi, la reintroduzione del silenzio assenso nel procedimento relativo al rinnovo del permesso di soggiorno quando manchi il parere da parte del Comitato per i minori stranieri. In proposito, ritiene che tale rinnovo non possa costituire un passaggio automatico, ma necessiti di un accertamento specifico, poiché il principio dell'automatismo non garantisce la verifica dei requisiti che permettono al soggetto di rimanere in Italia. Reputa, inoltre, prioritario prevedere che siano previsti inasprimenti delle pene quando determinati reati sono commessi all'interno dei centri di accoglienza.
  In conclusione, ritiene che le modifiche ai decreti-legge «Sicurezza» del precedente Governo, insieme alla regolarizzazione degli immigrati irregolari prevista dal decreto-legge «Rilancio» e al continuo discutere della possibilità di introdurre lo ius soli nel nostro ordinamento, veicolino un messaggio pericoloso di apertura dell'Italia all'immigrazione irregolare. Crede, infatti, che l'immigrazione sia un fenomeno complesso che va regolato con serietà e avendo a cuore innanzitutto la sicurezza del nostro Paese, mentre, a suo avviso, il provvedimento in discussione affronta tale fenomeno in modo blando e superficiale.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara conclusi gli interventi sul complesso degli emendamenti e avverte che, secondo quanto convenuto in sede di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione, il seguito dell'esame, con le votazioni delle proposte emendative, avrà luogo a partire dalla seduta che sarà convocata per la giornata di lunedì 16 novembre alle 14.
  Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.40.