CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 8 ottobre 2020
449.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
Pag. 9

SEDE REFERENTE

  Giovedì 8 ottobre 2020. — Presidenza del presidente Giorgio LOVECCHIO. — Intervengono la Viceministra dell'economia e le finanze Laura Castelli e il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Gianluca Castaldi.

  La seduta comincia alle 8.45.

DL 104/2020: Misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell'economia.
C. 2700 Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame e conclusione).

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, ricorda che nella seduta di ieri i relatori ed il Governo hanno espresso i pareri su tutte le proposte emendative presentate.
  Ricorda altresì che nella riunione dell'ufficio di presidenza svoltasi ieri i gruppi hanno assunto all'unanimità l'impegno di concludere i lavori della Commissione con il voto sul conferimento del mandato al relatore entro le ore 10.15.
  Avverte quindi che sono pervenuti i pareri delle Commissioni I, II, IV, VI, VII, VIII, IX, X, XI, XII, XIII, XIV e del Comitato della legislazione.
  Dà quindi conto delle sostituzioni.
  Comunica infine che l'onorevole Caparvi sottoscrive l'articolo aggiuntivo Ziello 104.01.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) rileva che è in corso una discussione atipica, condizionata dalla compressione dei tempi e da quanto stabilito ieri in sede di Ufficio di Presidenza, in cui si è convenuto di svolgere una discussione unitaria sull'intero provvedimento che reca risorse per 25 miliardi di euro e tutti i relativi emendamenti. Ricorda che già nella giornata di ieri è stato posto il tema delle conseguenze di un'impostazione che porta a mettere in scena il «teatro della politica». Sottolinea che in tal modo si indispongono i cittadini e si offrono argomenti ai fautori dell'antipolitica, dando l'idea che la dialettica all'interno delle istituzioni serva solo a far passare il tempo. Esprime soddisfazione per aver potuto condividere queste preoccupazioni con alcuni esponenti della maggioranza ma si dichiara tuttavia dispiaciuto per l'attacco scomposto, sgarbato ed inutile ricevuto dal relatore Mancini che dimostra che l'arroganza appare essere la sua unica arma dialettica. Si dichiara preoccupato di tale atteggiamento, inaccettabile nei contenuti e nei modi, anche alla luce delle strette relazioni del deputato Mancini con il Ministro Gualtieri, osservando che probabilmente all'interno Pag. 10della maggioranza e del Governo si prova fastidio per chi «disturba il manovratore».
  Ribadisce che in relazione ad una manovra di 25 miliardi di euro sia necessario un confronto e si dichiara infastidito dalle affermazioni relative al fatto che il presente decreto è immodificabile. Ricorda che ogni deputato rappresenta la Nazione e ha il diritto di sostenere con forza le proprie proposte, magari perché siano prese in considerazione in successivi provvedimenti. Per tale ragione ha richiesto, come segnale politico, la prosecuzione della discussione nella mattinata odierna e ringrazia il presidente Lovecchio per la sua disponibilità ad accogliere tale richiesta. Nel ribadire che il Parlamento appare svuotato delle sue funzioni, considera irresponsabile non cercare la più ampia condivisione in un momento così difficile. Segnala, in particolare a causa dell'atteggiamento del Presidente del Consiglio Conte, che dichiara di perseguire una politica di condivisione senza dare seguito con i fatti alle proprie parole, che il Paese appare sempre più lacerato. Stigmatizza, inoltre, la mancanza di strategia che porta a manovre schizofreniche che servono a tappare alcuni buchi senza una visione di insieme.
  Ricorda che sin dal mese di marzo Fratelli d'Italia aveva proposto meccanismi di premialità per le aziende che avessero continuato ad operare, rilevando che la maggioranza ha impiegato più di sette mesi per accettare, seppure parzialmente, tale proposta. Osservando che ciò appare esemplificativo delle ricadute positive di una maggiore disponibilità al confronto, sottolinea che probabilmente tale atteggiamento di chiusura è stato motivato anche dall'esigenza di coprire «manovrine» all'interno delle forze di maggioranza, come quella che ha portato a 500 assunzioni per chiamata diretta al Ministero dei Beni culturali.
  Nel ricordare le affermazioni degli esponenti della maggioranza relative allo spazio dato alle proposte di partiti di opposizione, osserva che in realtà ci si è limitati ad offrire alcune risorse da spartire per interventi spesso di carattere localistico ma che Fratelli d'Italia è orgogliosa di essersi sottratta a quest'approccio. Si interroga sui mutamenti in corso all'interno del Movimento 5 Stelle, rilevando che, nonostante un'opposizione iniziale, tale forza politica abbia acconsentito alla richiesta del Partito democratico di ripianare i debiti della Casa delle donne, che non può essere annoverato tra le misure di rilancio dell'economia. Sottolinea che una norma di questo tipo doveva casomai essere adottata alla luce del sole e non attraverso un emendamento presentato alle 6 di mattina in un provvedimento avente tutt'altre finalità. Paragona quanto accaduto all'utilizzo di un'autoambulanza per ottenere un passaggio in maniera rapida, rilevando che appare vergognoso che in un contesto socio-economico ai limiti del collasso il Parlamento si occupi di questioni di tale natura nell'ambito di una manovra economica di urgenza. Rileva che questo tipo atteggiamento politico spiega il drastico calo di consensi registrato dal Movimento 5 Stelle mentre la coerenza che caratterizza l'azione politica di Fratelli d'Italia è ampiamente premiata dagli elettori.
  Ricorda che all'interno del decreto appaiano insufficienti le misure per il sostegno alle imprese e la semplificazione e intende porre in particolare rilievo il tema della ricostruzione post-terremoto. Nel rilevare che per la nona volta il Parlamento affronta tale tema, ricorda che il commissario Legnini ha recentemente affermato che resta ancora da completare il «cantiere normativo» sulla materia. Ritiene inaccettabile che dopo cinque anni si continui ad essere in una fase emergenziale, con macerie ancora da rimuovere e lasciando la ricostruzione sul binario morto in cui è stata messa dal Governo Renzi. Segnala, in particolare, di avere concordato con il commissario Legnini e con il capo della protezione civile Borrelli una proposta emendativa volta a sanare una specifica lacuna normativa. Ricorda, infatti, che il primo settembre del 2019 si è registrata una scossa nella zona di Cascia e Norcia che ha provocato danni, soprattutto Pag. 11ad alcune aziende agricole ma poiché l'INGV ha dichiarato che si tratta di un terremoto diverso rispetto a quello del 2016 non esiste attualmente una copertura normativa per aiutare tali aziende. Rileva con preoccupazione che tale problematica non ha trovato soluzione nel corso dell'esame al Senato, nonostante l'interessamento dello stesso commissario Legnini. Si dichiara quindi assai preoccupato del fatto che, mentre vengono stanziate risorse per ripianare i debiti per la Casa delle donne, oltre 50 aziende agricole non sanno dove far svernare il loro bestiame. Si augura, pertanto, che sia quanto meno accolto un ordine del giorno rispetto a tale problematica e che vi sia un rapido intervento con un successivo provvedimento.
  Rileva che il provvedimento in esame sarebbe stato un'occasione propizia per rivedere lo scellerato bonus sul turismo, che ha funzionato solo nella misura dell'8 per cento: invece, l'arroganza e la supponenza della maggioranza hanno impedito di apportare le opportune modifiche, richieste, peraltro, anche dalle associazioni di categoria, oltre che dall'opposizione. Si tratta, a suo avviso, di una scelta grave, tanto più che le aziende del settore turistico sono ormai al collasso. Evidenziando che il decreto-legge non contiene alcuna strategia di rilancio dell'economia nazionale, stigmatizza le misure clientelari in esso previste, che si giustificano soltanto con la spregiudicatezza delle forze di maggioranza. Osserva che tali misure clientelari serviranno solo a mantenere il consenso elettorale e dunque a garantire la durata del Governo, ma non rispondono affatto alle esigenze reali del Paese: se da un lato un piccolo Comune di montagna deve espletare complesse e onerose procedure per l'assunzione del suo personale, dall'altro talune norme del «decreto rilancio» prima e del «decreto agosto» ora consentono, rispettivamente ai Ministri Gualtieri e Franceschini, di reclutare staff a chiamata diretta, senza alcuna garanzia e controllo. A ciò si aggiungono gli oltre 20 milioni di euro destinati alle consulenze. Ribadendo che il provvedimento in esame non dà alcuna risposta alle istanze delle popolazioni colpite dal sisma ma assicura un sostanzioso quanto inaccettabile contributo alla Casa delle donne, stigmatizza la tempistica serrata per la discussione del provvedimento stesso.

  Ylenja LUCASELLI (FDI) segnala che il decreto-legge in esame, se portato all'attenzione del consiglio di amministrazione di una qualsiasi multinazionale, verrebbe immediatamente cestinato per mancanza di previsioni economiche e capacità di incidere sul mercato. A suo avviso, infatti, nel testo mancano tre requisiti fondamentali: l'organicità, la lungimiranza dell'azione e la veridicità dei dati economici. Rileva, altresì, la complessità delle casistiche concernenti la cassa integrazione ed i termini sul blocco dei licenziamenti, che creano grave incertezza nelle imprese e che determineranno, in prospettiva, un consistente numero di ricorsi, le cui lungaggini condanneranno inevitabilmente alcune aziende al fallimento. Evidenzia, altresì, che per taluni fondi istituiti dal decreto-legge, quali ad esempio il Fondo per la filiera della ristorazione, non è chiara la platea dei beneficiari e l'ammontare complessivo del fondo, e dunque non potranno soddisfare tutte le richieste. Sottolinea che, anziché introdurre ulteriori interventi assistenziali, analoghi al costoso quanto inefficace reddito di cittadinanza, il provvedimento avrebbe dovuto creare le condizioni per un rilancio del sistema produttivo e un recupero dei livelli occupazionali. Rileva, inoltre, con soddisfazione che, su impulso del Gruppo Fratelli d'Italia, nel corso dell'esame presso il Senato è stata inserita una norma che prevede l'esonero dei contribuiti previdenziali per le imprese che non ricorrono alla cassa integrazione.
  Ribadisce, quindi, che al di là delle regalie e degli interventi a pioggia, il provvedimento manca completamente di visione strategica. Talune misure, infatti, non contengono una corretta quantificazione degli effetti economici nonché dell'incidenza sul debito; vi sono, inoltre, norme non urgenti, come l'accorpamento delle Camere di commercio. Segnala, tra Pag. 12l'altro, che a dispetto dei solenni proclami del Governo sulle misure prodigiose per il rilancio dell'economia, molte aziende, proprio in questi giorni, hanno cominciato a ricevere le cartelle esattoriali.
  Stigmatizza, inoltre, la tempistica dell'esame, che non consente alla Camera di entrare nel merito del provvedimento e di emendarlo, determinando un superamento di fatto del bicameralismo, a cui l'Esecutivo dovrebbe porre rimedio.
  Ricordando che anche la Nota di aggiornamento al DEF appena presentata contiene previsioni economiche non realistiche e non veritiere, ribadisce che la disponibilità al dialogo sempre manifestata dal Gruppo di Fratelli d'Italia non è mai stata accolta dalla maggioranza, evidentemente poco interessata a trovare soluzioni condivise per affrontare la terribile crisi in corso.

  Claudio MANCINI (PD), relatore, pur avendo assunto l'incarico di relatore, si trova ad intervenire nel dibattito per dichiarare la posizione del Partito democratico sul complesso degli emendamenti, dal momento che è stato necessario sostituire cinque dei sei componenti per ragioni sanitarie. In linea generale, stigmatizza il fatto che siano stati presentati circa 500 emendamenti al testo di un decreto-legge in scadenza tra soli cinque giorni. A suo avviso, tale scelta può giustificarsi sulla base di due obiettivi: una forma di ostruzionismo volta a far decadere il provvedimento (ipotesi grave, viste le importanti misure sul lavoro, imprese e fisco che hanno già prodotto i loro effetti); oppure il tentativo di presentare «emendamenti bandiera», volti ad acquisire il consenso di determinate categorie o settori produttivi o territori, senza tuttavia indicare le adeguate coperture finanziarie.
  A suo avviso, l'opposizione avrebbe dovuto puntare su pochi e qualificati emendamenti, sui quali, tenuto conto della tempistica stringente, si sarebbe potuta affrontare una discussione di merito. Evidenzia che all'interno dell'opposizione si esprimono due atteggiamenti molto diversi, emersi fin dall'inizio di questa crisi: da un lato, ci sono forze a vocazione europeista, che intendono affrontare questa fase critica con spirito di collaborazione – anche all'interno del Parlamento europeo – a tutela degli interessi nazionali; con tali forze i Gruppi di maggioranza intendono dialogare; dall'altro lato, emerge una linea sfascista, che mira a cavalcare la crisi economica, che ha sempre negato i successi dell'Italia nella gestione dell'emergenza sanitaria e che si è allineata alle posizioni negazioniste di Trump e Bolsonaro.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), stigmatizzando le ultime considerazioni del collega Mancini, lo richiama alla necessità di mantenere l'intervento nell'ambito della discussione sul complesso degli emendamenti.

  Claudio MANCINI (PD), relatore, ritiene inaccettabile che il deputato Trancassini pretenda di stabilire quale debba essere il contenuto degli altrui interventi. Considera del tutto legittimo affermare, nell'ambito dell'espressione di un giudizio politico, che vi è una parte dell'opposizione che sta assumendo un atteggiamento ostruzionistico in virtù di una scelta «sfascista». Non comprende per quale motivo si ritiene che la maggioranza non possa rispondere, nel corso della discussione, alle critiche politiche che le sono state rivolte e si voglia impedire alla maggioranza medesima di rimarcare, nel quadro di una valutazione politica, il fatto che vi sia un'articolazione di posizioni nell'ambito dell'opposizione che condiziona il clima dei lavori parlamentari.
  Ritiene che dietro tale atteggiamento dell'opposizione vi possa essere il fastidio per il fatto le forze di Governo, come testimoniato dai risultati delle recenti consultazioni elettorali, godono di un consenso forte, derivante anche dalle modalità con le quali è stata fronteggiata l'emergenza sanitaria, tanto che la situazione dell'Italia è certamente grave e preoccupante ma senz'altro migliore rispetto a quella di diversi altri Paesi, nonché la Pag. 13conseguente emergenza economica, in ordine alla quale iniziano ad intravedersi segnali di ripresa.
  Ritiene certamente legittimo che l'opposizione svolga il proprio ruolo attraverso le modalità che ritiene più opportune, compresa la strumentalizzazione della mancanza del numero legale, come accaduto nella seduta di ieri dell'Assemblea, ma rileva come non ci si possa aspettare che la maggioranza non replichi di fronte a tale atteggiamento.

  Bruno TABACCI (MISTO-CD-RI-+E) evidenzia come il passaggio parlamentare in atto confermi la fine del bicameralismo paritario e la crisi del sistema parlamentare, in quanto si assiste oramai da diverso tempo alla sovrapposizione di decreti-legge che hanno visto alternativamente l'esclusione di fatto dell'una o dell'altra Camera dal procedimento di conversione. Osserva come la doppia lettura conforme prevista dalla Costituzione manifesti sempre di più tutti i suoi limiti e come si imponga una riflessione costituzionale sulla revisione del ruolo delle due Camere. Ricorda di aver condiviso, in sede di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione, la proposta del deputato Trancassini di rinviare alla giornata odierna la discussione sul complesso degli emendamenti, ma osserva nel contempo come una certa tendenza al particolarismo nel legiferare si sia diffusa in tutti gli schieramenti, come peraltro da tempo testimoniato dagli atti del Comitato per la legislazione, impedendo un confronto proficuo e costruttivo.
  Sottolinea come sia da tempo diffusa nel Paese una retorica improntata al sovranismo e all'euroscetticismo, cui si sono aggiunte, recentemente, le polemiche sulla compressione delle libertà costituzionali derivanti dall'emergenza del Covid-19. Rileva, tuttavia, come tale emergenza abbia comunque costituito una scossa per l'Unione europea e come il Governo italiano si sia rivelato molto meno improvvido rispetto ai Governi di altri Paesi, come peraltro testimoniato dal fatto che le modalità con le quali è stata fronteggiata l'epidemia sono al centro della campagna per le elezioni presidenziali negli Stati Uniti.
  Osserva come nel Paese vi siano certamente opinioni diverse al riguardo e nessuno possa ritenersi esente da critiche, ma ritiene che sia giunto il momento, se si vuole effettivamente intraprendere un percorso condiviso, di riconoscere che, rispetto all'inizio dell'epidemia, si è meno impreparati e si è in grado di rispondere con maggiore efficacia all'emergenza. Osserva come, in occasione della discussione sulle modalità di utilizzo del Recovery Fund, si sia tentato di intraprendere tale percorso condiviso, e come ciò sia dimostrato dal fatto che sono stati recepiti anche alcuni contributi importanti del deputato Trancassini, per quanto concerne la ricostruzione delle aree terremotate. Ritiene che tale sforzo condiviso sia particolarmente auspicabile nei periodi di crisi, ma osserva come esso presupponga onestà intellettuale da entrambe le parti e una qualità più elevata della discussione.
  Ritiene conclusivamente che, fermi restando i rilevi espressi sulle modalità con le quali si è svolto l'esame parlamentare, non sia certamente ipotizzabile la mancata conversione il decreto-legge in esame.

  Fabio RAMPELLI (FDI) ritiene che le accuse rivolte alla propria parte politica dal relatore Mancini siano inaccettabili e vergognose e rivendica la condotta responsabile sempre seguita da Fratelli d'Italia, che non ha mai strumentalizzato l'emergenza del Covid-19 e le cui posizioni non possono in alcun modo essere paragonate a quelle dei leader politici stranieri ai quali ha fatto riferimento il relatore Mancini. Sottolinea con forza come Fratelli d'Italia abbia sempre invitato a rispettare le regole in vigore e come pertanto le affermazioni del relatore Mancini siano da ritenersi sconvenienti, vergognose e inique. Giudica inaccettabile l'atteggiamento della maggioranza, la quale pretende di decidere senza confrontarsi con le opposizioni e senza dare un segnale di unità al popolo italiano l'utilizzazione di ingentissime risorse finanziarie, equivalenti a dieci leggi di bilancio, Pag. 14e agisce, in una situazione di emergenza, in piena solitudine. Osserva come ciò determini un diffuso sentimento di delusione e di disagio non soltanto nelle forze politiche dell'opposizione ma anche nella società, nei corpi intermedi e nelle associazioni di categoria.
  Ribadisce come la propria parte politica non abbia mai sottovalutato la pandemia, al contrario, invece, del segretario del Partito democratico, Zingaretti, ma abbia semmai rivolto critiche e suggerimenti specifici e puntuali in ordine alle misure adottate, quale, ad esempio, nel passato, l'invito a rivedere la decisione di imporre il lockdown in tutto il territorio nazionale a fronte di situazioni epidemiologiche radicalmente diverse tra le varie regioni, e, attualmente, l'invito a riconsiderare la decisione di rendere obbligatorio l'uso della mascherina all'aperto, che è stata criticata anche da esponenti della comunità scientifica, fra cui il professor Massimo Galli.
  Ribadisce con forza di ritenere le accuse del relatore Mancini false e inaccettabili, nonché ricattatorie e intimidatorie, in considerazione del fatto che provengono da una maggioranza la quale pretende di disporre di ingentissime risorse finanziarie dal cui impiego deriveranno rilevanti conseguenze anche per le generazioni future.

  Silvia FREGOLENT (IV) dichiarandosi, anche a nome del proprio gruppo, totalmente d'accordo con quanto evidenziato dall'onorevole Tabacci, sottolinea come il bicameralismo perfetto sia ormai sostanzialmente superato, peraltro in modo fattuale e quindi senza previsione di alcun contrappeso, come era invece stabilito dalla proposta di modifica della Costituzione bocciata dal referendum nel dicembre del 2016. Comprende pertanto la presentazione di un rilevante numero di emendamenti da parte dei gruppi che sono all'opposizione. Ritiene comunque che alla fine prevarrà il senso di responsabilità e il provvedimento verrà approvato nei tempi prescritti e di questo ringrazia i gruppi di minoranza.
  Considera poi ingiustificate le critiche dell'onorevole Trancassini al finanziamento riconosciuto per l'anno 2020 alla Casa internazionale delle donne di Roma, istituzione che svolge un importante ruolo sociale.
  Ricorda quindi come il Presidente Mattarella auspichi che maggioranza e opposizione condividano il percorso per il superamento della crisi e osserva che il lockdown sia stato una scelta corretta, sulla quale ha pesato anche la richiesta di alcuni presidenti di regioni governate da partiti che rappresentano la minoranza a livello nazionale.

  Fabio RAMPELLI (FDI) chiarisce che il proprio gruppo non era contrario al lockdown, ma ha giudicato eccessiva la sua durata, che avrebbe potuto essere ridotta a una ventina di giorni.

  Silvia FREGOLENT (IV) evidenzia che dopo venti giorni non si era certamente ridotto il numero dei contagi. Conclude auspicando che, per il bene del Paese, la maggioranza e l'opposizione continuino a lavorare insieme, anche in vista di un prossimo scostamento di bilancio.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) interviene brevemente per rilevare come i timori dei gruppi di maggioranza per un eccessivo protrarsi dell'esame del provvedimento in sede referente fossero totalmente infondati e come vada atto alla minoranza di essersi comportata responsabilmente, tenendo fede agli impegni assunti.
  Segnala infine al relatore Mancini come l'accoglimento della propria proposta, formulata in Ufficio di presidenza, sulle modalità di svolgimento dei lavori della Commissione non abbia comportato alcuna inutile dilazione nella conclusione dell'esame del provvedimento.

  Claudio MANCINI (PD), relatore, dichiarandosi dispiaciuto per la provocazione personale, osserva che i propri timori erano dovuti al rilevante numero di deputati del proprio gruppo che non hanno potuto partecipare alle sedute per Pag. 15rispettare la normativa contro la diffusione del COVID-19. Prende atto quindi che tutti i componenti della Commissione condividono lo stesso rispetto per le Istituzioni.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, dando seguito a quanto previsto dall'Ufficio di presidenza, pone quindi in votazione il conferimento del mandato ai relatori a riferire favorevolmente in Assemblea, dalla cui approvazione discende la reiezione di tutte le proposte emendative non esaminate.

  La Commissione delibera di conferire il mandato ai relatori, Raduzzi e Mancini, a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, avverte che la presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 10.15.