CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 6 ottobre 2020
447.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 53

SEDE REFERENTE

  Martedì 6 ottobre 2020. — Presidenza della presidente Vittoria CASA.

  La seduta comincia alle 14.50.

Disposizioni per la riorganizzazione del sistema di istruzione e formazione tecnica superiore.
C. 544 Gelmini.

(Seguito dell'esame e rinvio – Abbinamento della proposta di legge C. 2387).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 27 febbraio 2020.

  Vittoria CASA, presidente, comunica che è stata assegnata alla Commissione la proposta di legge C. 2387 Invidia e che, vertendo tale proposta su identica materia, ne ha disposto l'abbinamento, ai sensi dell'articolo 77, comma 2, del regolamento, alla proposta di legge in titolo. Avverte che sono state preannunciate altre proposte di legge sull'argomento, le quali, via via che saranno assegnate, saranno valutate ai fini dell'abbinamento.

  Gabriele TOCCAFONDI (IV), relatore, riferendo sulla proposta C. 2387, recante «Disposizioni per la riorganizzazione del sistema di istruzione e formazione tecnica superiore», ne riassume il contenuto.
  L'articolo 1 stabilisce che le fondazioni del sistema di istruzione e formazione tecnica superiore costituiscono, con le università e con le istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica, il sistema nazionale dell'istruzione superiore, esercitando – nell'ambito di questo sistema – le funzioni relative alla formazione terziaria professionalizzante. Specifica inoltre che le fondazioni in questione hanno lo scopo di offrire l'istruzione e la formazione nell'ambito tecnico e professionale, con particolare riferimento alle tecnologie della cosiddetta «industria 4.0», tenendo conto delle esigenze economiche e produttive del territorio in cui hanno sede.
  L'articolo 2 prevede che alle fondazioni si applichino le norme generali di diritto privato e quelle del codice civile sulle fondazioni, che siano riconosciute quali soggetti accreditati presso il Ministero dell'università e della ricerca come organismi di ricerca e diffusione della conoscenza che favoriscono la stipulazione di contratti Pag. 54di apprendistato di alta formazione e ricerca. È previsto che le fondazioni sono autorizzate a svolgere le attività di intermediazione di manodopera e che rilasciano agli studenti che hanno completato con esito positivo i percorsi di istruzione e formazione il diploma di «accademico tecnico» nell'ambito del pertinente settore prioritario, coerentemente con i livelli formativi previsti dal Quadro europeo delle qualifiche e dalla Classificazione internazionale standard dell'istruzione e con la certificazione delle competenze acquisite.
  Per le imprese che beneficiano degli incentivi e delle agevolazioni previsti dal Piano nazionale Impresa 4.0 è prevista la possibilità di avvalersi delle prestazioni formative delle fondazioni, sulla base di convenzioni con le medesime, di essere rappresentate nei loro organi, sostenerne le attività attraverso i contratti di apprendistato di alta formazione e ricerca previsti per i tecnici in formazione. Alle spese sostenute per la frequenza dei corsi e alle erogazioni liberali destinate alle fondazioni si applicano le agevolazioni fiscali previste a legislazione vigente in materia di detraibilità e di deducibilità. Alle fondazioni si applicano le disposizioni di cui al capo II del decreto legislativo 30 aprile 1997, n. 184, in materia di riscatto dei corsi di studio a fini pensionistici. L'attuazione delle disposizioni è demandata ad un regolamento da adottare con decreto del Ministro dell'università e della ricerca, di concerto con i Ministri del lavoro e delle politiche sociali e dello sviluppo economico.
  L'articolo 3 disciplina i percorsi formativi gestiti dalle fondazioni. In particolare prevede che le fondazioni organizzano tre tipi di percorsi formativi, rispettivamente della durata di un semestre, di due semestri e di quattro semestri, in relazione alle competenze tecniche richieste alla conclusione del corso o al fine di svolgere la formazione per l'acquisizione delle qualifiche professionali regolamentate dalla direttiva 2005/36/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 settembre 2005. I suddetti percorsi, da svolgere in collaborazione con imprese, università, centri di ricerca scientifica e tecnologica ed enti locali, devono riguardare uno dei sei settori prioritari indicati al punto 3 dell'allegato a) al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 25 gennaio 2008.
  L'articolo 4 stabilisce che, al fine di offrire alle imprese di industria 4.0 le opportunità di determinare nuovi profili professionali, le fondazioni istituiscono percorsi di formazione destinati ai soggetti titolari di contratti di apprendistato di alta formazione e ricerca, di età compresa tra diciotto e ventinove anni. Le fondazioni propongono nella propria offerta formativa anche percorsi brevi di formazione continua per i lavoratori delle imprese, che necessitano di riqualificare e aggiornare le proprie competenze e conoscenze con riferimento alle nuove tecnologie, e per i soggetti inattivi.
  L'articolo 5 demanda a un decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'università e della ricerca, la definizione di linee guida per l'attuazione di politiche attive volte al raggiungimento dell'efficienza dell'offerta formativa delle fondazioni del sistema di istruzione e formazione tecnica superiore.
  L'articolo 6 disciplina la collaborazione tra le fondazioni del sistema di istruzione e formazione tecnica superiore e i centri per l'impiego, finalizzandola all'assistenza nell'inserimento lavorativo dei giovani tecnici iscritti ai percorsi formativi della fondazione; all'assistenza di lavoratori e soggetti inattivi iscritti ai percorsi formativi brevi per l'orientamento alla formazione continua; alla definizione di percorsi formativi per l'acquisizione delle competenze dei giovani tecnici; alla definizione di corsi di formazione o di riqualificazione professionale obbligatori da intraprendere o completare presso la fondazione; all'avvio di giovani tecnici a colloqui o prove di selezione per il loro inserimento in attività lavorative specifiche.
  L'articolo 7 stabilisce che alle fondazioni possono accedere, previa selezione pubblica, coloro che sono in possesso di un diploma di scuola secondaria di secondo grado rilasciato al termine di un corso quinquennale o di un certificato di Pag. 55istruzione e formazione tecnica superiore. Al termine dei percorsi, i tecnici interessati a proseguire gli studi a livello universitario chiedono alle fondazioni del sistema di istruzione e formazione tecnica superiore la certificazione dei livelli formativi acquisiti secondo i criteri del Quadro europeo delle qualifiche e della Classificazione internazionale standard dell'istruzione, da far valere per l'iscrizione al terzo anno accademico dei corsi di laurea coerenti con l'indirizzo formativo frequentato. I crediti formativi acquisiti nei percorsi di istruzione e formazione delle fondazioni sono riconosciuti dalle università sulla base di convenzioni stipulate tra le università e le fondazioni medesime.
  In base all'articolo 8, al Ministero dell'università e della ricerca spetta di definire indirizzi per lo svolgimento di iniziative di comunicazione e di orientamento rivolte agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado e dei centri di istruzione e formazione professionale regionali, finalizzate alla conoscenza dei percorsi professionalizzanti anche attraverso lo svolgimento di esperienze di laboratorio presso le fondazioni.
  L'articolo 10 reca la copertura finanziaria degli oneri, valutati in 55 milioni di euro annui a decorrere dal 2021.

  Valentina APREA (FI) esprime apprezzamento per il fatto che sulla materia in discussione è stata presentata un'altra proposta di legge, oltre quella a prima firma della deputata Gelmini e sua, e che altre ne saranno presentate da altri gruppi: segno, questo, di attenzione all'argomento. Sollecita quanti intendono depositare proprie proposte a farlo quanto prima, affinché si possa entrare nel vivo del dibattito, che si augura il più ampio possibile, trattandosi di un tema, quello dell'istruzione e formazione tecnica superiore, molto rilevante. Osserva incidentalmente che si dovrà tra l'altro prestare attenzione all'esigenza di realizzare nuovi luoghi di apprendimento tecnologicamente avanzati.

  Paola FRASSINETTI (FDI) preannuncia la presentazione da parte del gruppo di Fratelli d'Italia di una proposta di legge vertente sulla stessa materia di quelle già all'esame. Concorda con la deputata Aprea sia in merito all'opportunità di disporre il prima possibile di un quadro d'insieme definito delle varie proposte di legge, sia sull'importanza di incentrare l'esame sull'aspetto dell'innovazione. Fa presente che la proposta di legge che il suo gruppo si appresta a depositare riserva una speciale attenzione all'alto artigianato, di cui c’è grande domanda anche all'estero.

  Angela COLMELLERE (LEGA), nel preavvisare che anche il suo gruppo sta per presentare una proposta di legge sulla materia, evidenzia l'importanza di introdurre nel sistema di istruzione e formazione tecnica superiore forme di raccordo tra territorio, imprese e scuola. Assicura la disponibilità della Lega ad avviare su questo tema un percorso condiviso.

  Gianluca VACCA (M5S), dopo aver sottolineato la centralità del tema della formazione tecnica superiore, esprime apprezzamento per il fatto che tanti gruppi vogliono arricchire il dibattito con il proprio contributo. Ritenendo che la formazione offerta dagli ITS sia essenziale per lo sviluppo del Paese, considera fondamentale rafforzarne il sistema, armonizzandolo con gli altri percorsi formativi. Ritiene che sarebbe utile per la Commissione non solo svolgere audizioni di approfondimento del tema, ma pure coinvolgere i deputati della Commissione Lavoro, fin dall'inizio del lavoro istruttorio, eventualmente attraverso sostituzioni ad rem, per assicurare un esame di ampio respiro, non limitato ai soli aspetti di competenza della VII Commissione, in modo da definire un concreto percorso di immissione nel mercato del lavoro.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD), nel preannunciare la presentazione di una proposta di legge sulla materia anche da parte del suo gruppo, osserva che, data la complessità del tema, sarà comunque necessario che la Commissione prenda tutto il tempo necessario per un esame approfondito Pag. 56che tenga conto anche della necessità di conciliare il tema delle lauree professionalizzanti e le richieste in materia di istruzione e formazione provenienti dall'Europa. Suggerisce l'opportunità, al fine di non imboccare strade sterili già percorse, di effettuare un'analisi accurata dei nove anni di vita degli ITS, nel corso dei quali sono stati tentati invano diversi tentativi di miglioramento del sistema.

  Vittoria CASA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.10.

RISOLUZIONI

  Martedì 6 ottobre 2020. — Presidenza della presidente Vittoria CASA.

  La seduta comincia alle 15.10.

7-00423 Vacca: Sulla riproduzione digitale dei beni culturali.
(Discussione e rinvio).

  La Commissione inizia la discussione della risoluzione.

  Gianluca VACCA (M5S), nell'illustrare la sua risoluzione n. 7-00423, ricorda che l'argomento è stato più o meno incidentalmente affrontato dalla Commissione già in altre occasioni, per esempio quando è stata discussa la risoluzione in materia di sostegno dei settori della cultura e dello spettacolo a contrasto degli effetti dell'epidemia COVID 19 (n. 8-00073) o quando è stata esaminato lo schema di relazione della Commissione Bilancio all'Assemblea sulle priorità per l'utilizzo delle risorse del NGEU. Dopo aver riepilogato il contenuto della sua proposta di risoluzione, evidenzia che essa è finalizzata a promuovere un ripensamento della normativa in materia di uso delle riproduzioni digitali dei beni culturali, per rivederla nel senso di consentirne un loro libero utilizzo quale strumento funzionale alla fruizione dei beni culturali. Fa presente che permettere il libero uso delle riproduzioni digitali dei beni culturali ha ricadute economiche molto importanti in termini di occupazione e quindi di gettito fiscale. Studi hanno infatti provato che permettere la digitalizzazione libera dei beni culturali che sono pubblicamente visibili ha effetti benefici sull'economia. Dopo aver quindi ricordato che diversi istituti culturali italiani hanno promosso l'utilizzo aperto delle immagini anche dei propri beni o ne hanno autorizzato la libera riproduzione, auspica l'avvio di un dibattito approfondito e costruttivo sul tema.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD) preannuncia che anche il gruppo del Partito democratico presenterà una proposta risoluzione, con l'obiettivo di tenere conto delle sensibilità che sul tema sono andate sviluppandosi negli ultimi mesi, specialmente a seguito dell'avvenuta autorizzazione parlamentare alla ratifica della Convenzione di Faro e del dibattito svoltosi al Senato sul tema del recepimento della direttiva europea sul copyright. Auspica che nel merito si possano raggiungere posizioni condivise che tengano conto del patrimonio culturale non solo in termini di tutela, ma anche di fruizione.

  Alessandro FUSACCHIA (MISTO-CD-RI-+E), nel ricordare che si tratta di un tema che riaffiora periodicamente e che è già stato affrontato incidentalmente dalla Commissione, sottolinea l'importanza di focalizzare il dibattito su questo argomento, perché sono evidenti i segni di un cambiamento nella domanda di fruizione dei beni culturali: cambiamento che impone una rimodulazione anche dal lato dell'offerta. È dell'avviso che la migliore forma di valorizzazione e di tutela del patrimonio culturale risieda nell'ampliarne al massimo la fruizione, perché questo consentirebbe di aumentare e rafforzare la consapevolezza del patrimonio italiano. Nel ricordare che il mondo sta rapidamente cambiando, sottolinea l'opportunità Pag. 57che questo cambiamento venga accompagnato e incanalato correttamente. La risoluzione in esame, a suo avviso, accende un faro sul tema del rafforzamento della diffusione della cultura nel Paese, consentendo alla Commissione di dire la sua in modo organico su ciò che si può utilmente fare per questo fine.

  Federico MOLLICONE (FDI) preannuncia anche da parte del gruppo di Fratelli d'Italia la presentazione di una proposta di risoluzione sul tema: un tema a suo avviso centrale, che, grazie alle risoluzioni, potrà essere affrontato dalla Commissione in modo diretto. Rileva che la questione della liberalizzazione della riproduzione digitale dei beni culturali è strettamente connessa sia a quella della tutela del diritto d'autore, oggetto della direttiva sul copyright oggetto d'esame al Senato, sia a quella relativa al contrasto tra gli autori e gli editori, da una parte, e le imprese cosiddette Over-The-Top, dall'altra parte. Ricorda che attualmente, in alcune città, tra cui Roma, l'autorizzazione all'utilizzo di immagini pubbliche di beni culturali – per esempio al fine di manipolare fotografie per trarne opere d'arte – viene concessa dalle Sovrintendenze a fronte del pagamento di un importo, in base a specifici criteri. Ritiene che nel 2020 questa impostazione protezionistica dell'immagine del bene culturale vada superata, perché la valorizzazione dei beni culturali è favorita più dalla circolazione libera delle immagini che dalla sua limitazione. A tale proposito, è dell'avviso che andrebbero risolte le discrepanze tra le norme del codice dei beni culturali e quelle sul diritto d'autore. Auspica che l'esame delle risoluzioni sia l'occasione per far emergere con chiarezza e per affrontare tutte le questioni attinenti al tema, che merita di essere approfondito e sviscerato a fondo. Ritiene utile a tal fine l'avvio di un ciclo di audizioni per dar voce alle categorie interessate, in un dibattito che dovrebbe auspicabilmente coinvolgere anche altre Commissioni.

  Daniele BELOTTI (LEGA) preannuncia la presentazione di una proposta di risoluzione sulla stessa materia anche da parte del gruppo della Lega.

  Vittoria CASA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.40.