CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 23 settembre 2020
440.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
Pag. 274

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 23 settembre 2020. — Presidenza della presidente Debora SERRACCHIANI. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Stanislao Di Piazza.

  La seduta comincia alle 13.05.

Variazioni nella composizione della Commissione.

  Debora SERRACCHIANI (PD), presidente, comunica che è entrato a far parte della Commissione il deputato Marco Lacarra, al quale formula, anche a nome dei colleghi, i migliori auguri di buon lavoro.

Disposizioni per la disciplina, la promozione e la valorizzazione delle attività del settore florovivaistico.
Nuovo testo C. 1824 Liuni.
(Parere alla XIII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Debora SERRACCHIANI, presidente, ricorda che l'ordine del giorno reca l'esame in sede consultiva, ai fini dell'espressione del prescritto parere alla XIII Commissione (Agricoltura), del nuovo testo della proposta di legge C. 1824 Liuni, recante disposizioni per la disciplina, la promozione e la valorizzazione delle attività del Pag. 275settore florovivaistico, quale risultante dall'approvazione delle proposte emendative.
  Avverte che la Commissione esprimerà il parere di competenza nella seduta odierna, in quanto la proposta di legge in esame è attualmente iscritta nel calendario dei lavori dell'Assemblea per la prossima settimana.
  Invita, quindi, la relatrice, onorevole Villani, a svolgere la relazione introduttiva.

  Virginia VILLANI (M5S), relatrice, segnala preliminarmente che il provvedimento consta di diciannove articoli e, come si legge nella relazione illustrativa, intende costituire un testo unico in materia di coltivazione, promozione, commercializzazione, valorizzazione e incremento della qualità e dell'utilizzo dei prodotti del settore florovivaistico.
  In particolare, l'articolo 1 definisce il perimetro del settore florovivaistico e della filiera florovivaistica – che comprendono, il primo, la produzione di prodotti vegetali e di materiale di propagazione sia ornamentali che non ornamentali e, la seconda, anche le attività di supporto alla produzione – e ne individua gli operatori economici.
  Con riferimento alle competenze della XI Commissione, segnala che l'articolo 2, comma 2, rinvia a una successiva intesa in sede di Conferenza unificata la definizione dei requisiti professionali che gli operatori del settore florovivaistico devono possedere al fine dell'esercizio dell'attività. In ogni caso, la norma prevede un periodo di almeno tre anni di attività professionale o il possesso di un diploma di qualificazione professionale specifica, cui deve necessariamente aggiungersi un attestato di partecipazione a un corso di formazione professionale abilitante. In alternativa, la capacità professionale può essere comprovata dal possesso di una laurea in scienze agrarie, forestali o equipollenti o di un diploma di perito agrario, agrotecnico o equipollenti.
  L'articolo 3 introduce disposizioni relative al settore distributivo florovivaistico.
  L'articolo 4 definisce l'attività agricola florovivaistica, esercitata dall'imprenditore agricolo, di cui all'articolo 2135 del codice civile. L'articolo 5 prevede la possibilità per le regioni di individuare distretti florovivaistici, che possono beneficiare di regimi di premialità in funzione della programmazione dello sviluppo rurale.
  L'articolo 6 istituisce il Tavolo tecnico del settore florovivaistico, con compiti di coordinamento, promozione e valorizzazione del settore florovivaistico. Nell'ambito del Tavolo sono istituiti l'Osservatorio per i dati statistici ed economici relativi alla produzione e alla movimentazione in importazione ed esportazione (comma 8) e l'Osservatorio del vivaismo ornamentale, frutticolo e del verde urbano e forestale (comma 10). Le funzioni di supporto e di segreteria del Tavolo sono assicurate dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie spettanti a legislazione vigente (comma 14).
  Per quanto riguarda le competenze della XI Commissione, osserva che l'articolo 7 prevede che, nell'ambito dell'individuazione degli uffici dirigenziali non generali del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, l'Ufficio PQAI II – Sviluppo imprese e cooperazione assuma la denominazione «PQAI II – Sviluppo imprese e cooperazione e della filiera del florovivaismo», rinviando a un successivo decreto del medesimo Ministero l'individuazione delle funzioni e dei compiti dell'ufficio in relazione alla filiera del florovivaismo.
  L'articolo 8 dispone l'istituzione di un coordinamento permanente di indirizzo e orientamento per il florovivaismo e la green economy, di cui fanno parte i rappresentanti dei Ministeri delle politiche agricole alimentari e forestali, dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, della salute, dell'economia e delle finanze e dello sviluppo economico. L'articolo 9 prevede l'adozione del Piano nazionale del settore florovivaistico, definito come lo strumento programmatico strategico del settore. Segnala che, tra le tematiche di interesse del Piano, vi è anche la formazione professionale. Nell'ambito di tale Piano, ai sensi dell'articolo 10, possono Pag. 276essere individuati i siti regionali atti all'istituzione di una o più piattaforme logistiche relative al settore florovivaistico, funzionali a interventi relativi al settore distributivo florovivaistico.
  L'articolo 11 prevede l'istituzione, a livello regionale e a livello nazionale, di marchi di qualità dei prodotti florovivaistici e dei processi di produzione. L'articolo 12 prevede la predisposizione da parte del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali di un Piano di Comunicazione e Promozione in cui ricomprendere in modo organico tutte le azioni di valorizzazione del settore. L'articolo 13 definisce e disciplina i centri per il giardinaggio.
  Segnala, altresì, che l'articolo 14 prevede l'adozione di un regolamento per l'attuazione della disciplina delle modalità di effettuazione dei corsi finalizzati all'ottenimento dell'attestato di idoneità dell'attività di manutentore del verde.
  L'articolo 15 prevede la possibilità per le amministrazioni di stipulare accordi quadro ai fini della stipula di contratti di coltivazione con aziende florovivaistiche. L'articolo 16 dispone che il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali favorisce la costituzione di organizzazioni di produttori del settore florovivaistico a livello anche interregionale, mentre l'articolo 17 prevede l'individuazione da parte del medesimo Ministero di criteri di premialità, nell'ambito dei piani di sviluppo rurale (PSR) e dei Piani Strategici, da attribuire in via prioritaria alle organizzazioni dei produttori florovivaistiche riconosciute, nonché di specifiche misure e interventi adeguati e dedicati alle aziende florovivaistiche nell'ambito dei PSR, al fine di supportare lo sviluppo del settore a livello locale.
  Infine, gli articoli 18 e 19 recano, rispettivamente, la clausola di salvaguardia per le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano e la copertura finanziaria del provvedimento.

  Debora SERRACCHIANI, presidente, poiché nessuno chiede di intervenire, invita la relatrice, onorevole Villani, a formulare la sua proposta di parere.

  Virginia VILLANI (M5S), relatrice, illustra la sua proposta di parere favorevole (vedi allegato).

  Andrea GIACCONE (LEGA) preannuncia il voto favorevole del gruppo Lega sulla proposta di parere della relatrice.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole della relatrice (vedi allegato).

  La seduta termina alle 13.15.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 23 settembre 2020. — Presidenza della presidente Debora SERRACCHIANI. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Stanislao Di Piazza.

  La seduta comincia alle 13.15.

Disposizioni per la prevenzione e il contrasto delle molestie morali e delle violenze psicologiche in ambito lavorativo.
C. 1722 Roberto Rossini, C. 1741 De Lorenzo e C. 2311 Serracchiani.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame delle proposte di legge, rinviato nella seduta del 19 dicembre 2019.

  Debora SERRACCHIANI, presidente, ricorda che la Commissione prosegue l'esame in sede referente delle proposte di legge n. 1722 Roberto Rossini, n. 1741 De Lorenzo e n. 2311 Serracchiani, recanti disposizioni per la prevenzione e il contrasto delle molestie morali e delle violenze psicologiche in ambito lavorativo, rinviato nella seduta del 19 dicembre 2019.Pag. 277
  Ricorda, altresì, che la Commissione ha svolto un ampio ciclo di audizioni, che ha permesso l'acquisizione di dati e spunti utili all'approfondimento delle tematiche in oggetto.
  Essendosi conclusa tale attività conoscitiva, la Commissione deve ora assumere una decisione in ordine alle modalità da adottare per il prosieguo dell'esame in sede referente delle proposte di legge.
  Comunica, inoltre, che la deputata Costanzo ha sostituito la deputata Pallini nel ruolo di relatrice.
  Chiede, pertanto, alla relatrice, onorevole Costanzo, di esporre la sua proposta in merito alle modalità di prosecuzione dell’iter.

  Jessica COSTANZO (M5S), relatrice, dato che la recente assunzione dell'incarico di relatrice non le ha ancora consentito di svolgere il necessario lavoro di approfondimento, propone il rinvio dell'esame delle proposte di legge alla prossima settimana, in modo da poter valutare quali siano le modalità più opportune di prosecuzione dell’iter e formulare una proposta da sottoporre alla Commissione.

  Debora SERRACCHIANI, presidente, preso atto della proposta della relatrice e condividendone le motivazioni, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 23 settembre 2020.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.20 alle 13.35.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI

  Mercoledì 23 settembre 2020. — Presidenza della presidente Debora SERRACCHIANI.

  La seduta comincia alle 17.45.

Schema di relazione all'Assemblea sull'individuazione delle priorità nell'utilizzo del Recovery Fund.
(Rilievi alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di relazione in oggetto.

  Debora SERRACCHIANI, presidente, ricorda che la Commissione avvia oggi l'esame dello schema di relazione sull'individuazione delle priorità nell'utilizzo del Recovery Fund, predisposto dalla V Commissione (Bilancio) ai sensi dell'articolo 143, comma 1, del Regolamento, ai fini dell'espressione di rilievi alla medesima V Commissione.
  Invita, quindi, il relatore, onorevole Viscomi, a svolgere la relazione introduttiva.

  Antonio VISCOMI (PD), relatore, fa presente, preliminarmente, che la relazione in esame, da trasmettere all'Assemblea, costituisce il primo tassello di una più articolata partecipazione del Parlamento al processo decisionale che porterà, in primo luogo, alla presentazione da parte del Governo alla Commissione europea del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (PNRR) e, successivamente, alla sua attuazione, attraverso l'utilizzo delle risorse messe a disposizione dall'Unione europea attraverso lo strumento «Next Generation EU» (NGEU), associato al Quadro finanziario pluriennale 2021-2027. In particolare, lo strumento NGEU, articolato in sette programmi, dispone di una dotazione finanziaria totale di 750 miliardi di euro. Di queste risorse, 672,5 miliardi di euro (di cui 360 miliardi di euro in prestiti e 312,5 miliardi di euro in sussidi) sono attribuiti al programma RRF (dispositivo per la ripresa e la resilienza). Di essi, secondo le prime stime elaborate dal Governo, le risorse complessive che confluirebbero nel nostro Paese ammonterebbero a 208,6 miliardi di euro, di cui 127,6 Pag. 278miliardi di euro a titolo di prestiti e 81 miliardi di euro sotto forma di sovvenzioni, tutte finalizzate al finanziamento dei progetti che rientreranno nel Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (PNRR) e nelle politiche ad esso correlate.
  Per quanto riguarda la tempistica, il Governo, dopo avere trasmesso alle Camere la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (NADEF), in cui si illustrerà come il PNRR e i connessi investimenti si andranno a inserire nella programmazione triennale di bilancio, conta di presentare alla Commissione europea le linee principali del PNRR, con le priorità e i primi progetti, il 15 ottobre, unitamente al Documento programmatico di bilancio (DPB), ferma restando la data del 30 aprile 2021 come termine ultimo per la presentazione dei Piani. La Commissione europea avrà quindi a disposizione due mesi per valutare il PNRR e per proporne l'approvazione al Consiglio Ecofin. Quest'ultimo dovrà approvare il Piano con un atto di attuazione (implementing act), da adottare a maggioranza qualificata entro quattro settimane dalla presentazione della proposta della Commissione europea.
  Sulla predisposizione del PNRR, sia il Governo (lo scorso 10 settembre) sia la Commissione europea (il 17 settembre scorso) hanno elaborato apposite linee guida, basate sull'individuazione di stringenti criteri di ammissibilità dei progetti e delle politiche da finanziare con le risorse messe a disposizione dall'Unione europea.
  In particolare, nella proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza (NGEU), in fase di definizione, sono individuati tre priorità (coesione economica, sociale e territoriale dell'Unione; attenuazione dell'impatto sociale ed economico della crisi favorendo l'inclusione territoriale e la parità di genere; sostegno delle transizioni verde e digitale) e i seguenti criteri di ammissibilità dei progetti che gli Stati membri potranno inserire nei rispettivi PNRR: piena coerenza con gli obiettivi strategici e macro-settoriali del PNRR; significativo impatto positivo su crescita del PIL potenziale e dell'occupazione; quantificabilità, motivazione e ragionevolezza dei costi e degli impatti economici, ambientali e sociali; esplicitazione dei legami e della coerenza con riforme e politiche di supporto; indicazione della tempistica e modalità di attuazione, con target intermedi e finali; chiara identificazione del soggetto attuatore; rafforzamento credibile di progetti esistenti, se si tratta di progetti integrativi. Inoltre, i progetti devono contribuire alla correzione degli squilibri macroeconomici del Paese membro ed essere coerenti con i contenuti, gli obiettivi del PNRR e le informazioni fornite nel Programma Nazionale di Riforma, nel Piano Energia e Clima (PNIEC), nei Piani presentati nell'ambito del Just Transition Fund e negli accordi di partenariato e altri programmi operativi della UE.
  Sul versante nazionale, propedeutica all'elaborazione del PNRR è stata l'approvazione, lo scorso luglio, del Piano nazionale di riforma (PNR), che reca un piano di rilancio basato su tre linee strategiche (modernizzazione del Paese; transizione ecologica; inclusione sociale e territoriale, parità di genere), articolate in nove direttrici di intervento. Il PNR è stato approvato dalle Camere con le risoluzioni n. 6/00124 e n. 6/00126, che impegnano il Governo, tra l'altro, ad adottare rapidamente un Piano per la ripresa nazionale coerente con gli obiettivi delineati nel PNR e con le recenti strategie dell'Unione europea in tema di transizione digitale ed ecologica, da condividere in Parlamento, che ponga le basi per l'utilizzo del NGEU, del QFP 2021-2027 e dei fondi strutturali, nonché di tutte le risorse che saranno messe a disposizione del nostro Paese nei prossimi mesi per gli interventi finalizzati a ridurre l'impatto della crisi su imprese e cittadini, e a dotare il PNRR di contenuti specifici.
  Sulla base di tali premesse, pertanto, la Commissione bilancio ha convenuto, con il conforme avviso del Presidente della Camera, sull'opportunità di predisporre, al termine di un'attività di carattere istruttorio, una relazione all'Assemblea, ai sensi Pag. 279dell'articolo 143, comma 1, del Regolamento, al fine di consegnare alla Camera un'utile base di lavoro che possa favorire la deliberazione di appositi atti di indirizzo al Governo, prima della presentazione da parte del Governo stesso del Recovery Plan. Pertanto, la XI Commissione è chiamata oggi a esaminare tale proposta di relazione trasmessa dalla Commissione bilancio, ai fini della formulazione di rilievi e osservazioni, per le parti riconducibili alle proprie competenze. Tale relazione si avvale dei contributi portati dai diversi soggetti auditi, formalmente e informalmente.
  La proposta di relazione all'esame reca la sintetica illustrazione delle linee guida proposte dal Governo, dalle quali emerge che il PNRR dell'Italia si baserà sul piano di rilancio predisposto dal Governo, costruito secondo la seguente sequenza logica: le sfide che il Paese intende affrontare; le missioni del programma, a loro volta suddivise in cluster (o insiemi) di progetti omogenei atti a realizzare le missioni e, di conseguenza, vincere le sfide stesse; i singoli progetti di investimento, che saranno raggruppati nei cluster; le iniziative di riforma che saranno collegate a uno o più cluster di intervento.
  Tra le sfide incluse nel PNRR, segnala, in primo luogo, l'aumento del potenziale di crescita dell'economia e la creazione di occupazione. Le altre sono le seguenti: miglioramento della resilienza e della capacità di ripresa dell'Italia; riduzione dell'impatto sociale ed economico della crisi pandemica; sostegno alla transizione verde e digitale. Le missioni sono sei e riguardano i seguenti argomenti: digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per la mobilità; istruzione, formazione, ricerca e cultura; equità sociale, di genere e territoriale; salute. Tra le iniziative di riforma e le politiche di supporto, collegate a uno o più cluster di intervento, segnala, in particolare, la riforma del lavoro; le altre riguardano l'incremento degli investimenti pubblici, la riforma della pubblica amministrazione, l'aumento delle spese in ricerca e sviluppo, la riforma del fisco, la riforma della giustizia.
  La proposta di relazione della Commissione bilancio, quindi, illustra sinteticamente i contenuti delle singole missioni. A tale riguardo, segnala, in particolare, nell'ambito della missione n. 4 (Istruzione, formazione, ricerca e cultura), l'adozione di politiche di lifelong-learning e formazione dei lavoratori e dei cittadini disoccupati e inattivi.
  Di maggior interesse per la Commissione lavoro è la missione n. 5 (Equità sociale, di genere e territoriale), nell'ambito della quale il Governo intende intensificare l'impegno a eliminare le disparità di genere nel mondo del lavoro e nella vita sociale, le disuguaglianze di reddito e ricchezza e le disparità a livello territoriale in termini di reddito, occupazione e livelli di scolarizzazione, evitando che tali disparità si aggravino in conseguenza della pandemia. A tal fine, intende prevedere un forte sostegno alla creazione di posti di lavoro e forme adeguate di tutela del reddito (anche attraverso l'introduzione del salario minimo legale), nonché misure di contrasto al lavoro sommerso e di maggior tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Il Governo, inoltre, ritiene necessario inserire le politiche sociali e di sostegno della famiglia in un quadro organico e coerente per migliorare la coesione sociale, la solidarietà intergenerazionale e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Con riguardo, in particolare, alla parità di genere, il Governo prevede di adottare un ampio ventaglio di misure per ridurre i divari e riserverà un'attenzione particolare all’empowerment femminile (in termini di formazione, occupabilità e autoimprenditorialità), anche con progetti volti a favorire il reinserimento nel mondo del lavoro di categorie fragili, nonché a incentivare le capacità imprenditoriali attraverso la costituzione di un Fondo per le micro e piccole imprese femminili.
  La proposta di relazione, quindi, illustra i criteri di ammissibilità dei progetti, individuati dal Governo in aggiunta a quelli scelti dalla Commissione europea e Pag. 280sopra descritti. Tra questi, segnala, in particolare, l'impatto sull'occupazione oppure una stima affidabile del beneficio occupazionale, anche nei settori a monte e a valle rispetto a quello beneficiario diretto del progetto. Al contrario, risultano esclusi dal PNRR i progetti e le misure che non assicurano impatti duraturi su PIL e occupazione.
  Nel corso dell'attività conoscitiva svolta dalla Commissione bilancio sono emerse alcune indicazioni sia di carattere generale e metodologico sia di carattere specialistico per l'elaborazione del PNRR. Più in particolare, è emersa la fondamentale necessità di individuare criteri di selezione degli interventi idonei a massimizzarne l'impatto sulla crescita, valorizzando il ruolo delle imprese, che, se rese effettivamente competitive a livello europeo e internazionale, potranno produrre sul mercato effetto un moltiplicatore virtuoso tale da rafforzare gli investimenti privati senza che le risorse pubbliche siano disperse. Preliminare a tale individuazione è l'identificazione delle principali vulnerabilità del sistema economico italiano, ovvero la bassa crescita e la debole dinamica della produttività, nonché lo scenario demografico sfavorevole. Tra gli strumenti da adottare per il superamento delle criticità, determinante ai fini di un recupero della produttività per unità di lavoro impiegato sono, ad avviso della Commissione bilancio, una decisa inversione di rotta nell'investimento in capitale umano e in ricerca nonché, specie per contrastare gli effetti del declino demografico, l'aumento della partecipazione femminile al mercato del lavoro e l'allungamento della vita lavorativa. Provvedimenti in tal senso possono permettere all'occupazione di contribuire positivamente alla crescita, per oltre mezzo punto di PIL all'anno, anche se, per riportare la dinamica del PIL almeno all'1,5 per cento (valore medio annuo registrato nei dieci anni precedenti la crisi finanziaria globale), servirà un incremento medio della produttività del lavoro di quasi un punto percentuale all'anno. Un'ulteriore debolezza del sistema economico italiano è stata identificata nella decisa contrazione del processo di accumulazione del capitale, legata, tra gli altri fattori, anche all'inefficienza della pubblica amministrazione.
  Tra gli elementi raccolti dalla Commissione bilancio, di fondamentale importanza sono quelli che riguardano le riforme che dovranno accompagnare i programmi di spesa. Già la Commissione europea aveva sottolineato lo stretto legame che dovrà intercorrere tra i Piani nazionali e il Semestre europeo, specificando che riforme e investimenti dovrebbero essere affrontati in parallelo, concentrandosi sulle sfide e priorità capaci di generare un impatto più duraturo e rafforzare il potenziale di crescita, la creazione di occupazione, la resilienza dei sistemi sanitari, la resilienza economica e sociale e la coesione regionale. Dall'attività conoscitiva condotta dalla Commissione bilancio è emerso anche il forte condizionamento esercitato sulla crescita economica dal contesto normativo, dall'inefficienza della pubblica amministrazione, da un mercato del lavoro inefficiente e poco reattivo, da un sistema fiscale che penalizza i fattori produttivi e non supporta la crescita, da una giustizia lenta. Si tratta di debolezze che sono oggetto anche delle Raccomandazioni specifiche che l'Unione europea indirizza annualmente all'Italia. Risulta, pertanto, necessario, in primo luogo, affrontare le principali criticità che caratterizzano il Paese, a cominciare da quella della parità di genere, che potrebbe aprirsi a nuove prospettive di soluzione, anche sulla base dei dati che saranno forniti dal bilancio di genere che dovrebbe essere, per la prima volta, presentato dal Governo alle Camere nei prossimi giorni. In secondo luogo, gli interventi dovrebbero essere concentrati nei settori capaci di assicurare un impatto maggiore sull'intera economia, mediante anche le favorevoli ripercussioni sugli altri ambiti produttivi. Infine, l'azione del Governo dovrebbe prevedere lo stimolo alle imprese ad assumere comportamenti dinamici.
  Nel processo di elaborazione del PNRR si impone la necessità di tener conto dei divari di sviluppo tra i territori del Paese Pag. 281e dell'esperienza pregressa maturata con le misure già messe in campo. Ciò comporterà la necessità di concentrare le risorse da investire, che si sommano agli ordinari finanziamenti europei per la crescita e la convergenza nell'ambito del QFP 2021-2027, nonché alla quota di cofinanziamento nazionale, soprattutto nel Mezzogiorno, in coerenza con i piani che stanno già in fase di attuazione, primo fra tutti il Piano Sud 2030. Per il raggiungimento degli obiettivi, tuttavia, sarà cruciale il ruolo delle regioni, che il Governo intende coinvolgere nelle fasi di definizione, prima, e di implementazione, poi, del PNRR.
  La riuscita dei progetti e, di conseguenza, il raggiungimento degli obiettivi potranno essere favoriti da un'adeguata struttura di servizio, composta da soggetti pubblici e privati, dalla garanzia di un uso trasparente delle risorse, dalla possibilità di monitorare lo stato di attuazione dei progetti e valutare il raggiungimento degli obiettivi attraverso indicatori univoci e sofisticati, come, ad esempio, gli indicatori di benessere equo e sostenibile (BES).
  La Commissione bilancio, infine, approfondisce le implicazioni, in termini di finanza pubblica, dell'utilizzo delle risorse europee, che, sia pure a condizioni estremamente convenienti, concorrono all'aumento del debito pubblico. È pertanto fondamentale assicurare, anche in questa fase, un sostanziale, progressivo e continuo riequilibrio dei conti pubblici, definendo un credibile piano di rientro che garantisca la sostenibilità della finanza pubblica nel medio-lungo periodo.
  In questo quadro, è pertanto necessario che il Parlamento sia pienamente coinvolto, non solo nella fase di elaborazione del PNRR, ma anche in quella della sua attuazione, attraverso un'accurata e continua attività di monitoraggio del suo stato di attuazione, volta a verificare il puntuale rispetto degli obiettivi prefissati e della relativa tempistica. A tal proposito, la Commissione bilancio propone la trasmissione periodica da parte del Governo di una relazione sullo stato di attuazione del PNRR, su cui le Commissioni permanenti potrebbero esprimere le proprie valutazioni in ragione delle loro competenze. La Commissione bilancio, inoltre, propone la costituzione, nell'ambito delle medesime Commissioni, di appositi Comitati permanenti con il compito di procedere al monitoraggio della complessiva fase di attuazione del Piano.
  Nell'ambito dell'attività conoscitiva condotta dal Parlamento sulle problematiche legate all'elaborazione del PNRR, la XI Commissione ha approfondito le tematiche riguardanti la pubblica amministrazione, con particolare riferimento al pubblico impiego, nel corso dell'audizione informale della Ministra per la pubblica amministrazione dello scorso 22 settembre, e al mercato del lavoro, mediante l'audizione informale, nella medesima data e insieme alla XII Commissione, della Ministra del lavoro e delle politiche sociali.
  Con riferimento al settore del pubblico impiego, la Ministra per la pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, ha precisato che i progetti che saranno inseriti nel PNRR saranno accomunati dalla necessità di investire nel capitale umano della pubblica amministrazione, per restituire ad essa un ruolo centrale nel rilancio del Paese. Pertanto, il Governo si propone di intervenire su diversi piani: modalità di reclutamento del personale, privilegiando le competenze di cui la pubblica amministrazione è al momento carente (tecnologie e capacità manageriali, in primo luogo); formazione e riqualificazione del personale in servizio; rielaborazione dell'esperienza maturata nel corso della pandemia per rendere il lavoro agile una delle modalità di organizzazione del lavoro e di erogazione dei servizi ai cittadini e alle imprese; semplificazione delle procedure e dei processi amministrativi; scambio con il settore privato; creazione di poli tecnologici territoriali e introduzione di uno strumento agile di sostegno nella riorganizzazione dei processi lavorativi, soprattutto per le realtà più piccole.
  La Ministra del lavoro e delle politiche sociali, Nunzia Catalfo, ha enumerato i progetti che si intende inserire nel PNRR, accomunati dall'obiettivo di migliorare il Pag. 282mercato del lavoro italiano, riducendo le disuguaglianze che lo caratterizzano, investendo sulle competenze dei lavoratori e di coloro che sono in cerca di lavoro, rendendolo più inclusivo, più trasparente, più digitalizzato e più sicuro. In particolare, con riferimento all'obiettivo di migliorare le competenze, la Ministra ha illustrato il progetto «Rilancio delle politiche attive a sostegno delle transizioni occupazionali», che prevede anche il potenziamento dei centri per l'impiego e la promozione del modello di apprendimento duale. Al medesimo obiettivo mira anche il progetto che riguarda la riforma degli ammortizzatori sociali, basata sul principio dell'universalismo, sia sul versante delle imprese e dei settori produttivi, sia su quello dei lavoratori. Altre iniziative mireranno a favorire la cosiddetta staffetta generazionale, per agevolare l'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro, mentre uno specifico progetto sarà dedicato al rafforzamento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. La Ministra, inoltre, ha preannunciato il sostegno alla contrattazione collettiva, in relazione al progetto di introdurre il salario minimo orario, collegandolo alla detassazione dell'incremento salariale derivante dal rinnovo dei contratti. Ulteriori misure di sostegno alla contrattazione collettiva di secondo livello saranno mirate all'aumento della produttività a livello aziendale. Finalizzata alla creazione di nuovi posti di lavoro sarà una riduzione temporanea del costo del lavoro, nella forma di specifici sgravi contributivi. Un progetto che sarà incluso nel PNRR riguarderà l'istituzione del fascicolo elettronico unico del lavoratore, grazie alla interoperabilità delle banche dati in possesso della pubblica amministrazione, ottimizzando l'incontro tra domanda e offerta di lavoro. Ulteriori iniziative saranno volte a favorire l'accesso al mercato del lavoro delle figure più fragili e svantaggiate. Con riguardo a tale aspetto, la Ministra si è soffermata sulle misure per favorire l’empowerment delle donne e il superamento delle diseguaglianze di genere, specie sul piano salariale. Infine, la Ministra ha preannunciato l'inserimento nel PNRR di uno specifico progetto per il contrasto del caporalato e del lavoro irregolare.

  Debora SERRACCHIANI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già convocata per la giornata di domani, giovedì 24 settembre.

  La seduta termina alle 17.50.

Pag. 283