CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 8 settembre 2020
431.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Martedì 8 settembre 2020. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene la Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Simona Flavia Malpezzi.

  La seduta comincia alle 9.10.

Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, e al testo unico di cui al decreto legislativo 20 dicembre 1993, n. 533, in materia di soppressione dei collegi uninominali e di soglie di accesso alla rappresentanza nel sistema di elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. Delega al Governo per la determinazione dei collegi elettorali plurinominali.
C. 2329 Brescia, C. 2346 Molinari, C. 2562 Meloni, C. 2589 Sisto e petizione n. 428.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti, rinviato, da ultimo, nella seduta del 20 luglio 2020.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, propone che la pubblicità della seduta odierna sia assicurata anche attraverso l'attivazione del sistema audiovisivo di ripresa a circuito chiuso.
  Non essendovi obiezioni ne dispone, pertanto, l'attivazione.
  Ricorda che nella riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti Pag. 13dei gruppi, della Commissione, del 1o settembre scorso, si è stabilito di procedere nella giornata odierna alla votazione sull'adozione del testo base.
  Avverte inoltre che la Conferenza dei Presidenti di Gruppo, nella riunione del 2 settembre, ha fissato l'avvio della discussione in Assemblea del provvedimento per la seduta di lunedì 28 settembre.
  Invita pertanto i relatori a formulare la loro proposta in ordine all'adozione del testo base.

  Francesco FORCINITI (M5S), relatore, anche a nome del relatore Fiano, propone di adottare come testo base la proposta di legge C. 2329. Ritiene che tale testo costituisca una buona base di partenza in vista di un articolato confronto tra i gruppi, che si augura sia il più possibile condiviso, considerato che la delicatezza del tema in discussione richiede la massima disponibilità all'ascolto e l'abbandono di qualsiasi idea preconcetta. Reputo al riguardo che la proposta di legge C. 2329 rappresenti un buon punto di equilibrio, dal momento che, da un lato, presentando un impianto di legge elettorale proporzionale, offre la massima garanzia di rappresentanza dei cittadini, in armonia con il dettato costituzionale il quale, a suo avviso, mal si concilia, invece, con un sistema maggioritario di stampo bipolare, e dall'altro, indicando una soglia di sbarramento al 5 per cento, persegue finalità di stabilità, evitando una eccessiva frammentazione degli schieramenti.
  Dopo aver fatto presente che vi sono ancora alcuni nodi di merito da sciogliere, sui quali ritiene si possa avviare una discussione seria in vista dell'elaborazione di un testo efficace, ritiene, in conclusione, che si sia dinanzi ad un'occasione storica da non perdere, essendo in gioco la possibilità di consegnare ai cittadini un sistema elettorale adeguato che ne garantisca l'effettiva rappresentanza.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, chiede se vi siano richieste di intervento per dichiarazione di voto sulla proposta di adozione del testo base formulata dai relatori.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI) rileva preliminarmente come l'intervento del relatore Forciniti confermi che la stessa maggioranza non ha ben chiari gli obiettivi che si intendono perseguire con il provvedimento in esame. Ciò premesso, richiama l'attenzione su un aspetto che presenta importanti implicazioni di carattere sostanziale, vale a dire il fatto che il provvedimento in esame non interviene sull'articolo 31 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 361 del 1957, nella parte in cui fa rinvio alle allegate tabelle A-bis e A-ter per quanto concerne le caratteristiche essenziali della scheda elettorale.
  Rileva, infatti, come l'articolo 1, comma 1, lettera p), del provvedimento in esame intervenga sul citato articolo 31 senza però modificare il primo comma. Osserva, quindi, come si modifichi sostanzialmente la scheda ma si lascia intatta la disposizione secondo cui le caratteristiche essenziali debbano essere riportate nelle tabelle allegate. Rileva quindi come tali tabelle andrebbero aggiornate e allegate ma nel provvedimento in esame ciò non è previsto, il che preclude la possibilità di rendersi conto di come la nuova scheda sarà disegnata. Osserva dunque come il testo, non intervenendo sulle predette tabelle che definiscono le caratteristiche della scheda elettorale, sia inapplicabile e non possa essere posto in votazione né licenziato dalla Commissione.
  Appellandosi al Presidente della Commissione, quale garante della correttezza del procedimento legislativo, chiede, pertanto, il rinvio della deliberazione sull'adozione del testo base fino a quando tale lacuna non sia colmata e osserva come ogni diversa decisione si porrebbe in contrasto con le regole e i principi che governano la conclusione del procedimento legislativo nella fase affidata alla Commissione competente, con ogni conseguente effetto relativamente alla validità e rilevanza degli atti successivamente compiuti. Richiama, al riguardo, la giurisprudenza, sia amministrativa sia della Giunta delle elezioni, che afferma come la definizione Pag. 14delle caratteristiche della scheda elettorale costituisca un elemento imprescindibile della legislazione elettorale.
  Per quanto concerne il merito del provvedimento, sottolinea come l'accelerazione dell'esame della legge elettorale risponda esclusivamente ad esigenze politiche della maggioranza in vista delle imminenti consultazioni elettorali e del referendum costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari. Osserva come il provvedimento in esame riproponga di fatto le liste bloccate, e come tale meccanismo, applicato in circoscrizioni di notevole ampiezza, renderà i parlamentari meri esecutori degli ordini del Governo, oltre a presentare indiscutibili profili di illegittimità costituzionale, in considerazione della già citata ampiezza delle circoscrizioni.
  Rileva come l'adozione di un sistema proporzionale con liste bloccate vada nella direzione opposta rispetto a quella, asseritamente perseguita dalla maggioranza, di coniugare rappresentatività e governabilità. Osserva infatti come la scelta dei parlamentari sarà di fatto rimessa alle segreterie dei partiti e come pertanto gli eletti non godranno di alcuna autonomia. Ricorda quindi come la legge elettorale, pur essendo una legge ordinaria, sia inevitabilmente destinata a incidere sull'assetto costituzionale del Paese e sottolinea come il sistema delineato dal provvedimento in esame non soltanto si configuri come un «super Porcellum», ma attribuisca un potere abnorme al Governo, il quale potrà contare sul sostegno incondizionato delle Camere, in particolare di quella meno numerosa. Osserva come il ruolo dei candidati diventerebbe pressoché irrilevante e come la campagna elettorale verrebbe condotta esclusivamente dai leader nazionali, in quanto con il sistema delineato il voto verrebbe dato alla lista di partito più che ai candidati. Rileva, inoltre, come, a fronte di tale sacrificio della rappresentanza, non verrebbe necessariamente garantita la governabilità, stante la frammentazione del quadro politico.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, invita il deputato D'Ettore ad avviarsi alla conclusione del suo intervento, al fine di consentire anche agli altri deputati che ne facciano richiesta di intervenire e tenuto conto che alle 10 la seduta dovrà terminare in quanto avrà inizio la discussione generale in Assemblea del disegno di legge di conversione del decreto-legge in materia di semplificazioni.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI) respinge l'invito del Presidente, rilevando come la discussione dovrà protrarsi il tempo necessario per consentire tutti gli interventi e mettendo in dubbio l'adeguatezza del presidente medesimo.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, invita il deputato D'Ettore a non assumere atteggiamenti provocatori.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI) nega di aver assunto atteggiamenti provocatori.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, rileva come l'invito rivolto al deputato D'Ettore sia diretto ad assicurare il buon andamento dei lavori, compito che spetta alla Presidenza.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI) rileva come, alla luce delle precisazioni rese dal Presidente, debba a questo punto ritenersi consentito un dibattito incidentale sull'ordine dei lavori.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ribadisce di essersi limitato a chiedere di contenere la durata dell'intervento, in quanto il tempo a disposizione è limitato.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI) osserva come il tempo a disposizione sia stato limitato dalla Presidenza (Commenti dei deputati Fiano e Iezzi).

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ricorda come, ai sensi dell'articolo 50 del Regolamento, ciascun deputato può intervenire per dichiarazione di voto per non più di dieci minuti.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI) ribadisce conclusivamente come la mancata indicazione delle caratteristiche della scheda Pag. 15elettorale costituisca un vizio non soltanto formale ma anche sostanziale, in quanto attiene alla chiarezza e alla comprensibilità delle modalità di espressione del voto. Sottolinea al riguardo come, anche alla luce della giurisprudenza, la chiarezza delle modalità di espressione del voto costituisca un requisito essenziale del sistema elettorale. Preannuncia l'intenzione di consegnare alla Presidenza, affinché sia messa agli atti, la richiesta di rinvio della deliberazione sull'adozione del testo base.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, rileva come della richiesta avanzata dal deputato D'Ettore e delle sue motivazioni sarà dato ampio conto nel resoconto sommario della seduta, ricordando nel contempo come non sia consentito allegare testi scritti al resoconto medesimo.

  Riccardo MAGI (MISTO-CD-RI-+E), condividendo lo spirito dell'intervento del deputato D'Ettore, ritiene necessario che i relatori offrano risposte alle rilevanti questioni poste nel dibattito, al fine di mettere la Commissione nelle condizioni di assumere una deliberazione ponderata sul testo base. Si tratta, a suo avviso, di comprendere quali sarebbero gli effetti correttivi che tale testo produrrebbe rispetto alla riforma costituzionale della riduzione del numero dei parlamentari, sulla quale, peraltro, manifesta profonda contrarietà. Paventa infatti il rischio che l'attività legislativa in materie delicate, laddove vengono coinvolti i diritti civili dei cittadini, risponda sempre più ad altre esigenze, connesse a dinamiche politiche interne alla maggioranza, facendo notare come su talune importanti questioni di merito, quale il tema delle preferenze – sulla cui reintroduzione egli sarebbe d'accordo – i gruppi di maggioranza rilasciano dichiarazioni pubbliche discordanti.
  Ricollegandosi ad un'altra importante questione di merito, che ritiene utile introdurre nella discussione, ricorda che recentemente la II sezione del Tribunale civile di Roma ha accolto un ricorso – promosso da lui stesso, con l'assistenza dell'ex deputato Andrea Mazziotti Di Celso e del professor Caravita – rimettendo alla Corte costituzionale la questione relativa alla legittimità – per violazione della Costituzione e della Convenzione europea dei diritti dell'uomo – della normativa vigente in tema di raccolta delle sottoscrizioni per la presentazione delle liste in vista delle elezioni. Dopo aver rilevato che sarà sua cura trasmettere alla Commissione una copia di tale ordinanza del Tribunale civile di Roma, ritiene che tale questione sia da affrontare con la massima serietà, considerata la necessità di modificare una normativa che, a suo avviso, appare palesemente discriminatoria, dal momento che rende eccessivamente difficoltosa tale raccolta di firme, soprattutto da parte di quelle forze politiche che non abbiano alcun collegamento con gli schieramenti già presenti in Parlamento.
  Ritiene inoltre necessario che si faccia chiarezza circa la strategia complessiva che le forze di maggioranza intendano portare avanti in tema di riforme, tenuto conto che diversi esponenti del gruppo del Partito democratico hanno a più riprese dichiarato pubblicamente di voler avviare un'ulteriore fase di riforme costituzionali, in relazione alle quali, dunque, sarebbe opportuno comprendere come si collocherebbe l'intervento sulla legge elettorale. Manifesta l'impressione che si voglia condizionare l'attività legislativa, su materia di grande rilievo, a continue forme di negoziazione tra i gruppi di maggioranza, che sembrano rispondere più a logiche di convenienza politica.

  Simona BORDONALI (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, rileva la necessità di svolgere un'ampia discussione, approfondendo il tema in esame, considerate le importanti questioni poste sia dal deputato D'Ettore sia dal deputato Magi. Si tratta, a suo avviso, di consentire ai commissari di formarsi un'idea precisa sul testo da adottare come testo base, a fronte dei numerosi profili di criticità evidenziati, invocando, a tale fine, un intervento chiarificatore dei relatori e del Governo. Chiede inoltre al Presidente delucidazioni circa le modalità di prosecuzione dell’iter, Pag. 16a fronte della complessità delle questioni di merito poste, che richiedono tempi adeguati.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ricorda che in sede di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si è già concordato di prevedere per la giornata odierna la votazione del testo base. Evidenzia, dunque, che le modalità di prosecuzione dell’iter appaiono chiare, a fronte di una scansione procedurale che, dopo la formulazione della proposta dei relatori circa l'adozione della proposta di legge C. 2329 come testo base e il successivo svolgimento degli interventi in dichiarazione di voto, prevede abbia luogo la relativa deliberazione sull'adozione del testo base, in vista del prosieguo dell'esame.

  Francesco Paolo SISTO (FI), intervenendo sull'ordine dei lavori, ritiene singolare la scelta di procedere direttamente alle dichiarazioni di voto sulla proposta di adozione del testo base senza lo svolgimento di una discussione generale sulla proposta medesima.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ricorda di aver precisato, subito dopo la formulazione della proposta dei relatori, che si sarebbe a quel punto passati alle dichiarazioni di voto sulla proposta medesima.

  Francesco Paolo SISTO (FI) ritiene che non si possa procedere alle dichiarazioni di voto senza una previa discussione sulla proposta e rileva come la decisione della Presidenza di procedere immediatamente alle dichiarazioni di voto sia in contraddizione con la decisione della Presidenza medesima di tenere due sedute, alle 9 e alle 13.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, precisa come la previsione di un'ulteriore seduta alle 13 sia volta proprio a consentire la possibilità di intervenire a tutti i deputati che ne facciano richiesta, tenuto conto che la seduta in corso non potrà protrarsi oltre le ore 10 per la concomitanza della seduta dell'Assemblea.

  Francesco Paolo SISTO (FI) chiede che sia comunque consentito di intervenire a tutti i deputati che ne facciano richiesta, in modo che ciascuno possa partecipare alla discussione, fermo restando, all'esito della discussione medesima, l'intervento conclusivo a nome del gruppo.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, assicura che sarà consentito di intervenire a tutti i deputati che ne facciano richiesta, ai sensi dell'articolo 50 del Regolamento.

  Giovanni DONZELLI (FDI) ritiene opportuno che, prima della votazione circa l'adozione del testo base, si svolga una discussione ampia, che non abbia come oggetto esclusivo il contenuto della proposta di legge C. 2329, ma possa riguardare anche i testi di altre proposte di legge in esame. Ritiene infatti che i gruppi abbiano la libertà di esprimere la propria opinione circa l'adozione del testo base, eventualmente anche formulando proposte alternative che prevedano, dunque, l'adozione di altri testi. Ritiene dunque prematuro avviare ora una fase di dichiarazione di voto su uno specifico testo.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ribadisce l'esigenza che i gruppi si esprimano in dichiarazione di voto sulla proposta formulata nella seduta odierna dai relatori circa l'adozione come testo base della proposta di legge C. 2329, facendo notare che qualsiasi altra eventuale proposta alternativa potrebbe essere avanzata e considerata solo nel caso in cui fosse respinta la proposta dei relatori.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) chiede la convocazione, alle ore 13, dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione al fine di ridefinire le modalità di organizzazione dei lavori, anche alla luce delle considerazioni del deputato Donzelli, ritenendo che le dichiarazioni di voto sull'adozione del testo base debbano essere precedute da una discussione che tenga conto anche di proposte diverse rispetto a quella formulata dai relatori.

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  Giuseppe BRESCIA, presidente, ribadisce che nell'ambito dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si è già concordato di prevedere per la giornata odierna la votazione del testo base, facendo notare che i gruppi sono ora chiamati a pronunciarsi sulla specifica proposta formulata dai relatori.

  Francesco Paolo SISTO (FI) ritiene che, a prescindere dalle determinazioni assunte dall'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, sia in gioco il rispetto dei diritti e prerogative dei parlamentari, soprattutto di opposizione, a garanzia dei quali qualsiasi programmazione dei lavori, preventivamente concordata, andrebbe, a suo avviso, concretamente declinata.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, fa notare che la presidenza sta assicurando il massimo confronto su tale delicato tema. In considerazione dell'imminenza dell'avvio dei lavori dell'Assemblea, rinvia quindi il seguito dell'esame alla seduta già prevista per le ore 13.

  La seduta termina alle 10.

SEDE REFERENTE

  Martedì 8 settembre 2020. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene la Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Simona Flavia Malpezzi.

  La seduta comincia alle 13.05.

Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, e al testo unico di cui al decreto legislativo 20 dicembre 1993, n. 533, in materia di soppressione dei collegi uninominali e di soglie di accesso alla rappresentanza nel sistema di elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. Delega al Governo per la determinazione dei collegi elettorali plurinominali.
C. 2329 Brescia, C. 2346 Molinari, C. 2562 Meloni, C. 2589 Sisto e petizione n. 428.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti, rinviato, da ultimo, nell'odierna seduta antimeridiana.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, propone di procedere ora ad un intervento per dichiarazione di voto per gruppo sulla proposta di adottare come testo base il testo della proposta di legge C. 2329.

  Francesco Paolo SISTO (FI) ritiene impossibile procedere all'adozione della proposta di legge C. 2329 come testo base, dal momento che, a suo avviso, risulta privo di taluni requisiti normativi essenziali, che dovrebbero caratterizzare l'impianto di qualsiasi legge elettorale.
  Fa notare, infatti, che tale testo, non intervenendo sull'articolo 31 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 361 del 1957, nella parte in cui fa rinvio alle allegate tabelle A-bis e A-ter per quanto concerne le caratteristiche essenziali della scheda elettorale, risulterebbe inapplicabile, non consentendo peraltro alla Commissione di valutarne l'effettiva legittimità costituzionale, in relazione, ad esempio, all'indicazione del numero massimo di candidati della lista.
  Richiama il precedente della scorsa legislatura, nella quale anche il testo base della proposta di legge in materia elettorale che venne adottato dalla Commissione, nell'ambito dell’iter che portò poi all'approvazione da parte del Parlamento del cosiddetto Rosatellum, recava tale importante requisito normativo. Ritiene dunque indispensabile che si svolga un adeguato approfondimento su tale questione.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, osserva che non sussiste alcun elemento di natura procedurale che possa impedire di passare all'adozione del testo base, facendo notare che la questione di merito posta dai deputati D'Ettore e Sisto può essere affrontata nel prosieguo dell'esame, anche attraverso Pag. 18la presentazione di specifiche proposte emendative.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), associandosi alle considerazioni del deputato Sisto, ritiene non vi siano le condizioni per l'adozione, come testo base, di un provvedimento che appare gravemente incompleto. Ribadisce la necessità di convocare immediatamente una riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione, anche al fine di definire modalità di prosecuzione dell’iter che consentano ai gruppi di discutere in tempi congrui delle questioni di merito in gioco. Fa notare, infatti, che l'organizzazione dei lavori della seduta in corso appare persino più restrittiva rispetto a quella contemplata per la seduta antimeridiana.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, dopo aver ricordato che nell'ambito dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si erano già definite modalità di organizzazione dei lavori che prevedevano l'adozione del testo base per la giornata odierna, fa presente di avere proposto di far svolgere interventi di dichiarazione di voto per ciascun gruppo al fine di garantire uno svolgimento ordinato, compatibile con la programmazione dei lavori già definita.

  Emanuele PRISCO (FDI) ritiene che le proposte formulate dai deputati Sisto e Iezzi siano ragionevoli e meritino di essere considerate, anche alla luce della disponibilità sinora mostrata dai gruppi di opposizione, ad esempio in occasione dell'esame del decreto-legge n. 76 del 2020 in materia di semplificazione.
  Dopo aver auspicato un'articolata discussione nel merito, invita dunque i gruppi di maggioranza a non compiere forzature, che, peraltro, a suo avviso, sarebbero dettate da logiche interne alla stessa maggioranza, volte a consentire al Partito democratico di giustificare il proprio sostegno alla riforma costituzionale di riduzione del numero dei parlamentari.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ritiene non vi sia in atto alcuna forzatura, rilevando come vi sia al contrario, da parte della presidenza, tutta l'intenzione di consentire a ciascun gruppo di esprimere la propria posizione. Ritiene, in ogni caso, possibile convocare, in assenza di obiezioni da parte dei gruppi, una nuova riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, per definire una diversa organizzazione dei lavori.

  Stefano CECCANTI (PD), pur ritenendo che le questioni sinora poste dai gruppi di opposizione non possano costituire alcun ostacolo all'adozione del testo base, condivide la proposta di convocare l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, alla luce dell'orientamento dei gruppi, sospende la seduta, convocando immediatamente l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione.

  La seduta, sospesa alle 13.15, è ripresa alle 13.55.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, considerato l'imminente ripresa dei lavori d'Assemblea, rinvia il seguito dell'esame ad una seduta che, alla luce di quanto emerso nell'odierna riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione, sarà convocata alle ore 13 di giovedì 10 settembre prossimo.

  La seduta termina alle 14.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Martedì 8 settembre 2020.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.15 alle 13.55.