CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 30 giugno 2020
399.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
Pag. 169

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 30 giugno 2020. — Presidenza della Vicepresidente Patrizia TERZONI.

  La seduta comincia alle 14.

Schema di decreto legislativo recante attuazione dell'articolo 1 della direttiva (Ue) 2018/849, che modifica la direttiva 2000/53/CE relativa ai veicoli fuori uso.
Atto n. 166.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto in titolo rinviato nella seduta del 27 maggio scorso.

  Patrizia TERZONI, presidente, ricorda che la Commissione ha svolto un'attività conoscitiva congiunta su questo provvedimento e sugli altri schemi di decreto legislativo di recepimento delle direttive facenti parte del cosiddetto «pacchetto economia circolare».
  Tali atti erano stati assegnati con riserva, non essendo ancora pervenuti i pareri e le intese prescritte da parte della Conferenza. Al riguardo, sull'atto in esame, in data 25 giugno 2020 è pervenuto il parere della Conferenza Unificata e la Commissione è pertanto nelle condizioni di esprimersi.

  Mario MORGONI (PD), relatore, fa presente che è ancora in corso una interlocuzione con il Governo che auspica possa concludersi nelle prossime ore, per essere nelle condizioni di formulare una proposta di parere in vista della seduta di domani, riservandosi ove possibile di anticiparne i contenuti ai colleghi.

  Patrizia TERZONI, presidente, preso atto della richiesta del relatore, nessuno Pag. 170chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già prevista per domani.

Schema di decreto legislativo recante attuazione degli articoli 2 e 3 della direttiva (UE) 2018/849, che modificano la direttiva 2006/66/CE relativa a pile e accumulatori e ai rifiuti di pile e accumulatori e la direttiva 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Atto n. 167.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto in titolo rinviato nella seduta del 27 maggio scorso.

  Patrizia TERZONI, presidente, ricorda che la Commissione ha svolto un'attività conoscitiva congiunta su questo provvedimento e sugli altri schemi di decreto legislativo di recepimento delle direttive facenti parte del cosiddetto «pacchetto economia circolare».
  Tali atti erano stati assegnati con riserva, non essendo ancora pervenuti i pareri e le intese prescritte da parte della Conferenza. Al riguardo, sull'atto in esame, in data 26 maggio è stato acquisito il parere della Conferenza Unificata e la Commissione è pertanto nelle condizioni di esprimersi.

  Stefania PEZZOPANE (PD), relatrice, fa presente che anche su questo provvedimento, al pari del precedente, è in corso una interlocuzione con il Governo per precisare alcune questioni così da poter formulare la proposta di parere in vista della seduta di domani, riservandosi, ove possibile, di anticiparne i contenuti ai colleghi.

  Patrizia TERZONI, presidente, preso atto della richiesta della relatrice, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già prevista per domani.

  La seduta termina alle 14.10.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 30 giugno 2020. — Presidenza della Vicepresidente Patrizia TERZONI.

  La seduta comincia alle 14.10.

D.L. 33/2020: Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19.
C. 2554 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla XII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Chiara BRAGA (PD), relatrice, da conto delle misure del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, nel testo approvato dal Senato, che reca misure ulteriori rispetto a quelle già disposte da precedenti provvedimenti, volte a fronteggiare l'emergenza epidemiologica da Covid-19.
  In particolare l'articolo 1 reca un nuovo quadro di riferimento per le misure di contenimento, disciplinando gli spostamenti regionali, interregionali e da e per l'estero. In particolare, per quanto riguarda la circolazione tra regioni, la cessazione delle misure restrittive è stata posticipata al 3 giugno 2020, gli spostamenti da e per l'estero sono stati vietati fino al 2 giugno, salvo che per comprovate esigenze lavorative di assoluta urgenza, ovvero per motivi di salute o in altri specifici casi individuati dal precedente decreto-legge n. 19 del 2020; non sono soggetti a limitazione gli spostamenti tra lo Stato della Città del Vaticano, la Repubblica di San Marino e le regioni con essi confinanti.
  La quarantena precauzionale, o altra misura ad effetto equivalente determinata dal Comitato tecnico scientifico, è applicata con provvedimento dell'autorità sanitaria alle persone che abbiano avuto contatti stretti con soggetti confermatisi positivi al virus o con altri soggetti individuati ai sensi del citato decreto-legge n. 19. Il provvedimento reca disposizioni in ordine Pag. 171al divieto di assembramento, concernenti lo svolgimento di funzioni religiose, la ripresa delle attività scolastiche, universitarie e formative nonché relative allo svolgimento di attività economiche, produttive e sociali. Rispetto a queste ultime è demandata alle Regioni l'effettuazione di un monitoraggio, con cadenza giornaliera, dell'evoluzione della situazione epidemiologica, in esito al quale è consentito alle stesse di introdurre misure derogatorie – ampliative o restrittive.
  L'articolo 1-bis modifica l'articolo 122 del decreto-legge n. 18 del 2020, introducendo una norma volta a facilitare la diffusione di mascherine facciali di tipo chirurgico: il Commissario straordinario per l'emergenza COVID-19 può al riguardo stipulare appositi protocolli con le associazioni di categoria delle imprese distributrici per disciplinare prezzi massimi di vendita e l'effettiva fornitura e distribuzione. Per la sottoscrizione di tali protocolli, come già previsto dal citato decreto- legge per l'acquisizione di qualsiasi bene strumentale utile a contenere e contrastare l'emergenza, il Commissario fa fronte a valere sul Fondo emergenze nazionali.
  L'articolo 2 del provvedimento riguarda l'introduzione di una disciplina sanzionatoria, destinata a trovare applicazione nei casi di inosservanza delle misure di contenimento. I proventi delle sanzioni derivanti da violazioni delle norme per fronteggiare l'emergenza da Covid-19 affluiscono al livello istituzionale cui appartiene il soggetto che effettua la sanzione.
  L'articolo 3 contiene le disposizioni transitorie e finali, che prevedono che le misure previste nel decreto-legge si applichino nel periodo dal 18 maggio al 31 luglio 2020 data in cui termina l'attuale stato di emergenza dichiarato con la delibera del Consiglio dei Ministri 31 gennaio 2020, fatti salvi i diversi termini previsti dall'articolo 1. Si segnala che le disposizioni del presente decreto-legge hanno già trovato attuazione nel decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 17 maggio 2020.

  Alessio BUTTI (FDI) osserva che il provvedimento necessita di numerosi decreti attuativi e, volendo risparmiare ai colleghi le valutazioni critiche già ampiamente espresse in Assemblea dal suo Gruppo sull'abuso di decreti del Presidente del consiglio nel corso dell'emergenza epidemiologica, esprime preoccupazione per la lentezza con la quale finora il Governo ha dato attuazione alle disposizioni contenute in provvedimenti considerati di urgenza, aggiungendo problemi formali a quelli reali del Paese e impegnando inutilmente il Parlamento sull'esame di disposizioni che non vengono attuate.
  Richiama il contenuto dell'articolo 1, comma 9 – che reca l'ennesima attribuzione di responsabilità che il Governo rimette ai sindaci quando non sa come intervenire – che prevede che questi ultimi possano disporre la chiusura temporanea di aree in relazione all'emergenza epidemiologica. Ritiene la formulazione scelta tale da ingenerare ancora una volta confusione, riconoscendo ai primi cittadini una facoltà e non già un obbligo, confusione che ha altresì caratterizzato la normativa finora e che si rinviene anche al comma 14 del medesimo articolo 1, che non chiarisce le competenze dei diversi livelli e organi dello Stato e degli strumenti utilizzati per l'attuazione delle rispettive competenze.
  Sottolinea, inoltre, la disposizione di cui all'articolo 1-bis, avente ad oggetto i poteri del Commissario per l'emergenza COVID-19 riguardo all'acquisto di dispositivi di protezione individuale, in questo caso, in particolare, di mascherine chirurgiche. Ricorda le enormi difficoltà nel reperimento di tali presìdi nel periodo in cui l'emergenza epidemiologica generava i numeri più alti di contagi nonché l'effetto disastroso della determinazione assunta dal medesimo Commissario riguardo alla fissazione del prezzo massimo di 50 centesimi a mascherina, che ha avuto la conseguenza di far sparire dal mercato tali dispositivi, generando un mercato nero, e di scontentare i distributori, che hanno dovuto vendere le mascherine a prezzi Pag. 172inferiori rispetto a quelli di acquisto. Ricorda, altresì, che la maggiore criticità era determinata dall'assenza di chiarezza in ordine alla competenza tra i vari livelli istituzionali, e, al riguardo, rammenta nostalgicamente le giuste contestazioni che la destra politica formulava al momento dell'approvazione nel 2001 della riforma costituzionale sul riparto di competenze tra Stato e regioni.
  Sempre con riguardo alle mascherine chirurgiche esprime stupore per l'assenza di una disposizione che chiarisca quale siano gli enti certificatori di tali dispositivi. Rammenta, infatti, che il decreto-legge cosiddetto «cura Italia» aveva previsto che i dispositivi fossero certificati dall'Istituto superiore di sanità e dall'Inail, istituti che, tuttavia, non riuscendo a valutare le numerose richieste che pervenivano dalle case produttrici, si esprimevano negativamente, questione, questa, oggetto di numerosi atti di sindacato ispettivo presentati dal proprio gruppo.
  Fa presente che nella vicina Svizzera si è deciso di acquistare dispositivi di protezione individuale nella misura del 65 per cento in più rispetto all'utilizzo registrato nel periodo dell'emergenza da COVID-19, decisione che, a suo giudizio, sarebbe opportuno prendesse anche il Governo italiano, stante l'ipotesi, più volte prospettata dagli scienziati, di un ritorno autunnale del virus.
  Evidenzia in ultimo la genericità delle disposizioni relative alle sanzioni e ai controlli, essendo al contrario specificato assai bene il soggetto che ne dovrà incassare i proventi.
  In conclusione, auspica che la relatrice voglia considerare le questioni da lui poste nell'ambito della proposta di parere, per rendere il testo più funzionale e consentirne una più efficace attuazione.

  Chiara BRAGA (PD), relatrice, ringrazia il collega Butti che ha legittimamente esplicitato alcune critiche al provvedimento in esame. Pur avendo deciso di illustrare l'intero contenuto del decreto, ricorda che la Commissione si deve esprimere solo sulle disposizioni di sua stretta competenza.
  Tiene a precisare che l'emergenza epidemiologica ha richiesto una modalità di intervento per atti successivi e di diversa natura, emanati in ragione delle criticità che emergevano, e guarda con favore al fatto che, dopo il primo periodo di acuta situazione emergenziale, la discussione si è riportata nell'alveo delle competenze di ciascun livello istituzionale, e, in primis, del Parlamento.
  Presenta, quindi, una proposta di parere favorevole (vedi allegato).

  Alessio BUTTI (FDI), preannuncia l'astensione del proprio gruppo sulla proposta di parere della relatrice, delle cui considerazioni prende atto. Ritiene opportuno evidenziare in questa sede, in quanto inerente alle competenze della Commissione, il problema, già anticipato fugacemente al Ministro Costa, della dispersione nell'ambiente delle mascherine, che creerà enormi problemi ecologici.

  Paola DEIANA (M5S), nel preannunciare il voto favorevole del proprio gruppo sulla proposta di parere della relatrice, condivide le preoccupazioni del collega Butti con riguardo alla questione posta da ultimo, guardando però con favore ad una sua soluzione. Il Ministro Costa ha annunciato ieri l'avvio di una campagna di sensibilizzazione su questo tema. Approfitta per far presente che il proprio gruppo ha inoltre presentato un emendamento al decreto-legge cosiddetto «rilancia Italia» attualmente all'esame della Camera, sul corretto smaltimento di tali dispositivi di protezione individuale.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole presentata dalla relatrice (vedi allegato).

  La seduta termina alle 14.25.

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