CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 18 giugno 2020
390.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
Pag. 23

SEDE REFERENTE

  Giovedì 18 giugno 2020. — Presidenza del presidente Claudio BORGHI. — Intervengono i sottosegretari di Stato per l'economia e le finanze Laura Castelli e Antonio Misiani.

  La seduta comincia alle 10.20.

DL 34/2020: Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da Covid-19.
C. 2500 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 17 giugno 2020.

  Claudio BORGHI, presidente, dopo aver dato conto delle sostituzioni, comunica che le proposte emendative Ruggiero 127.025, Di Stasio 130.4, gli identici Lovecchio 147.4 e Lacarra 147.14, Ruggiero 147.011 e 147.010, Currò 152.03, Gagnarli 162.3, Martinciglio 164.046, Ficara 164.032, Berardini 167.02 e Martinciglio 167.03 sono state ritirate dai presentatori. Avverte quindi che i lavori odierni della Commissione riprenderanno dal seguito degli interventi sull'articolo aggiuntivo Garavaglia 124.020.

  Vannia GAVA (LEGA) rileva che l'articolo aggiuntivo Garavaglia 124.020 è primariamente volto a sostenere il settore automobilistico, che ha subito una drastica penalizzazione a causa dell'eccezionale crisi economico-sanitaria in atto e ha registrato una riduzione molto consistente del fatturato rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente. A suo giudizio, occorrono piuttosto misure tempestive ed efficaci nell'ottica di incentivare il progressivo rinnovo del parco delle autovetture in circolazione, adottando una politica sul fronte degli sgravi fiscali che possa essere maggiormente vicina agli standard presenti a livello europeo, come peraltro ampiamente emerso nel corso delle audizioni in Commissione delle associazioni di categoria svolte sul provvedimento Pag. 24in discussione. Pone altresì in luce le palesi contraddizioni interne all'attuale Governo e alla sua maggioranza parlamentare, troppo spesso condizionati nella propria azione da chiusure e preconcetti di natura ideologica, che non consentono di mettere in campo una politica realistica e lungimirante rispetto alle esigenze rappresentate dall'intero comparto. Aggiunge che nel settore dell’automotive risulta, più in generale, indispensabile prevedere misure in favore delle famiglie intenzionate a sostituire la propria autovettura nonché investire nelle nuove infrastrutture tecnologiche, quali quelle connesse all'alimentazione a biogas e a biometano dei motori, che permetterebbero anche di riconvertire parte del materiale di scarto in risorsa energetica. Intende inoltre rammentare come nel corso dell'ultimo anno il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, esponente autorevole di un importante gruppo parlamentare di maggioranza, non abbia minimamente saputo porre rimedio, nonostante i numerosi proclami in tale direzione, alle criticità riscontrate nella gestione dei rifiuti nella cosiddetta Terra dei fuochi, laddove la realizzazione oculata di termovalorizzatori potrebbe senz'altro costituire una valida alternativa, capace di fornire al contempo notevoli opportunità occupazionali, come del resto già aveva inteso il Governo Renzi nel 2016 quando, nell'ambito del decreto-legge cosiddetto «Sblocca cantieri», ne aveva programmati ben dodici da impiantare in più regioni italiane.

  Vanessa CATTOI (LEGA) interviene per evidenziare l'importanza del settore automobilistico nell'economia italiana. Si tratta di un settore che vede impiegati 1.200.000 lavoratori e che contribuisce in misura considerevole al prodotto interno lordo del Paese. Segnala inoltre la gravissima crisi di questo comparto dovuta all'interruzione della produzione nella Fase 1 dell'emergenza, che ha comportato una riduzione di 5 milioni delle unità prodotte e un collasso delle vendite, con 361.000 immatricolazioni in meno rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
  A fronte di questa crisi epocale il Governo non ha adottato alcuna misura di sostegno, limitandosi a favorire il settore delle auto elettriche, le quali, a suo giudizio, comportano una serie di problemi, tra i quali cita la difficoltà di utilizzo nelle zone montuose e la necessità di un corretto smaltimento delle batterie esauste. Osserva inoltre che le auto elettriche utilizzano componentistica di provenienza prevalentemente cinese, mentre l'Italia è all'avanguardia nella sperimentazione di motori a gas e a idrogeno, anche prodotto da rifiuti, che sarebbero anch'essi ecologicamente validi. Segnala poi la necessità di ridisegnare il sistema della mobilità, anche collettiva, e approntare le necessarie infrastrutture, che non devono essere demonizzate dal punto di vista ambientale.
  Chiede quindi che i relatori e il Governo riconsiderino il parere contrario espresso sulle proposte emendative relative al settore automobilistico, presentate dall'onorevole Garavaglia e sottoscritte da tutti i componenti del gruppo Lega presso la Commissione bilancio.

  Giorgio TRIZZINO (M5S) si dichiara imbarazzato a fronte della critica espressa da alcuni esponenti del gruppo Lega sulle auto elettriche, ricordando come nella legge di bilancio per l'anno 2019 lo stesso gruppo abbia contribuito all'approvazione di misure per favorire la diffusione di questa tipologia di veicoli. Osserva quindi come la proposta di sussidiare i motori a benzina e a gasolio si ponga in controtendenza rispetto alle scelte di altri Paesi europei, quali la Francia e la Germania, e come appaia insensato, in questa fase di ricostruzione dell'industria, puntare su un settore vecchio, anziché investire in ricerca per la diffusione di mezzi meno inquinanti. Ritiene inoltre insussistenti i problemi relativi alla difficoltà di utilizzo delle auto elettriche nelle zone montuose e allo smaltimento delle batterie esauste.

  Silvana Andreina COMAROLI (LEGA) ricorda all'onorevole Trizzino come già Pag. 25siano state chiarite le motivazioni delle decisioni adottate, in merito agli incentivi per le auto elettriche, dal gruppo Lega nel corso dell'approvazione della legge di bilancio per l'anno 2019.
  Ciò premesso segnala di non essere affatto contraria ai veicoli elettrici ma ritiene necessario che si tenga conto dei problemi connessi alla loro diffusione, quali le difficoltà di utilizzo dovute alla scarsità di colonnine di ricarica e all'impossibilità di percorrere lunghi tragitti, nonché al prezzo elevato, in particolare per le auto più potenti. Ritiene inoltre assolutamente necessario tener conto delle imprese italiane del settore automobilistico e dare loro il tempo di riconvertire la propria produzione.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) segnala come, a suo parere, l'onorevole Trizzino non abbia compreso la finalità dell'articolo aggiuntivo Garavaglia 124.020. In questo momento non si tratta infatti di stabilire astrattamente se siano preferibili le automobili elettriche o quelle a benzina, ma di intervenire per sostenere un settore in difficoltà, all'interno di un provvedimento che ha come scopo il rilancio dell'economia italiana. In quest'ottica dare incentivi solamente per l'acquisto di auto elettriche vuol dire condannare definitivamente l'industria automobilistica italiana.
  Inoltre, con riferimento alle affermazioni dello stesso collega Trizzino relative agli incentivi concessi dalla Francia e dalla Germania ai veicoli elettrici, chiede se questi incentivi siano stati previsti anche per mezzi quali i monopattini elettrici. Infine, ricordando l'intervento dell'onorevole Donno sullo smaltimento dei rifiuti, segnala che il sistema sicuramente peggiore sia quello adottato dalla sindaca Raggi, che si è limitata a inviare all'estero i rifiuti prodotti nella città di Roma.

  Fabio RAMPELLI (FDI), intervenendo sull'articolo aggiuntivo Garavaglia 124.020, ritiene che sia giunto il momento di superare le ideologie militanti per favorire la ricerca di soluzioni condivise della crisi attuale, della cui gravità tutti sono consapevoli. In particolare, l'ecologismo militante, spesso bandiera della sinistra, è puerile e non ha riscontro nella realtà dei fatti, laddove, al contrario, l'ambientalismo, nato dal pensiero conservatore, ha ben altro spessore. Per questo, nessuno intende contrastare la politica verde, tutti sono favorevoli ad un piano nazionale che imprima una svolta all'economia nazionale senza recare danni all'ambiente, ma ritiene necessario essere pragmatici e prendere atto che non è questo il momento di penalizzare comparti produttivi importanti, quale quello dell'automobile, approfondendo nel contempo le problematiche legate alla promozione dell'elettrico, quali, ad esempio, la produzione delle batterie o il loro smaltimento, senza dare irragionevoli vantaggi ad economie concorrenti. L'articolo aggiuntivo in discussione va proprio in questa direzione e, quindi, ne auspica l'approvazione.

  Rebecca FRASSINI (LEGA), intervenendo sull'articolo aggiuntivo Garavaglia 124.020, sottolinea il grande impegno del suo gruppo sul tema del sostegno del settore automobilistico, consapevole della necessità di dare ascolto alle osservazioni e alle richieste dei suoi rappresentanti, auditi di recente dalla Commissione. Occorre uscire dalla gabbia dell'ecologia ed è sorprendente che su tale importante tema il Governo non abbia preso una posizione chiara. Si augura, pertanto, che l'articolo aggiuntivo in esame sia da stimolo ad una riflessione, che aiuti la ricerca delle soluzioni migliori per fare uscire l'Italia dalla crisi.

  Emanuele CESTARI (LEGA) non condivide l'intervento del collega Trizzino che, a suo parere, non ha considerato le profonde interconnessioni tra i settori produttivi, dal momento che l'incentivo alla riconversione all'elettrico dell'industria automobilistica rischia, se non accompagnato da altre misure, di scardinare l'intero settore dell’automotive. Il collega ha citato alcuni dei provvedimenti adottati da altri Paese europei, ma non quelli volti, ad esempio, allo smaltimento del parco auto Pag. 26rimasto invenduto. In ogni caso, rifacendosi anche alla sua esperienza di amministratore locale, ritiene che anche la tecnologia verde sia suscettibile di arrecare danni all'ambiente se non si affrontano in maniera organica tutti gli aspetti ad essa connessi, dall'impatto ambientale allo smaltimento delle scorie.

  Maura TOMASI (LEGA) si dichiara sconcertata dall'atteggiamento del Governo e dei relatori, che non sembrano essere consapevoli del ruolo cardine del settore automobilistico nell'economia italiana. Non è chiaro, infatti, quali siano gli obiettivi dei provvedimenti adottati, che, oltre tutto, riducendo i livelli occupazionali di tutto il comparto, causeranno anche l'impoverimento dello Stato per la perdita delle entrate fiscali e contributive connesse. Ricordando che gli incentivi adottati da altri Paesi europei riguardano anche l'acquisto di auto non elettriche, propone che l'articolo aggiuntivo Garavaglia 124.020 sia accantonato, per favorire un'ulteriore riflessione sul tema, nell'interesse non di una singola parte politica, ma dell'Italia intera.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Garavaglia 124.020.

  Claudio BORGHI, presidente, avverte che la Commissione passerà all'esame degli identici emendamenti Migliore 125.3, Faro 125.19, Miceli 125.23 e Mandelli 125.25. Prende atto che le proposte emendative Faro 125.19 e Miceli 125.23 sono ritirate dai presentatori.

  Andrea MANDELLI (FI) illustra il suo emendamento 125.5, volto a sostenere le imprese nell'adozione delle necessarie misure di sanificazione, per la messa in sicurezza di lavoratori e cittadini. Invita il Governo e i relatori a riflettere ulteriormente sulla necessità di sostenere le attività produttive in questo sforzo, che si ripercuoterà positivamente sull'economia dell'intero Paese. Propone, pertanto, l'accantonamento della sua proposta emendativa, non eccessivamente onerosa per la finanza pubblica, auspicando un approfondimento della questione.

  Silvia FREGOLENT (IV) sottoscrive l'emendamento Migliore 125.3 e lo ritira.

  Fabio MELILLI (PD), relatore, anche a nome dei relatori Marattin e Misiti, dichiara la disponibilità a riprendere in considerazione il tema segnalato dall'onorevole Mandelli e, pertanto, propone l'accantonamento dell'emendamento Mandelli 125.25.

  Il sottosegretario Antonio MISIANI concorda sulla proposta di accantonamento dell'emendamento Mandelli 125.25.

  Claudio BORGHI, presidente, prendendo atto della proposta dei relatori, avverte che l'emendamento Mandelli 125.25 è da considerarsi accantonato.

  Luca SQUERI (FI), intervenendo sul suo articolo aggiuntivo 125.03, ne sottolinea l'importanza, in quanto esso è volto a favorire l'accesso delle piccole imprese, tramite il riconoscimento di un credito di imposta, a servizi essenziali in vista della ripresa delle attività produttive, anche al fine di adeguarsi agli inevitabili cambiamenti imposti dell'emergenza sanitaria. Chiede l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo in esame per svolgere ulteriori approfondimenti.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA) richiama l'attenzione del Governo e della maggioranza su alcune questioni che ritiene di primaria importanza, concernenti la garanzia per l'erogazione dei prestiti e, in particolare, la necessità di incrementare i fondi, che risultano insufficienti. Chiede, inoltre, che venga valutata la possibilità di ampliare i termini per la restituzione dei prestiti, il che recherebbe beneficio tanto alle imprese, che sarebbero poste nelle condizioni di poter programmare adeguatamente la propria attività, quanto per lo Stato, che potrebbe spalmare su un periodo più lungo l'indebitamento derivante dall'emersione di insolvenze. Ritiene che al Pag. 27fine di conseguire tale obiettivo sia necessaria un'interlocuzione con l'Unione europea, quantomeno per addivenire ad un allungamento dei tempi di rientro per i settori più colpiti dalla crisi, quali ad esempio l'industria automobilistica, il turismo e il settore alberghiero. Assicura che a fronte di un impegno del Governo sulle questioni poste il proprio gruppo assumerebbe un atteggiamento tale da consentire di procedere speditamente nel prosieguo dei lavori.

  Andrea MANDELLI (FI) si associa alle considerazioni del deputato Squeri, sottolineando come l'articolo aggiuntivo Squeri 125.03 vada nella direzione del sostegno alle piccole imprese, che stanno vivendo un momento di estrema difficoltà. Osserva come qualora le piccole imprese non fossero adeguatamente sostenute si determinerebbe un grave danno per tutto il Paese, in termini di perdita di posti di lavoro e di competitività. Osserva, inoltre, come spesso ci si concentri essenzialmente sulle grandi realtà industriali, senza tenere conto dell'estrema importanza, per il tessuto produttivo del nostro Paese, delle piccole e medie imprese, e come sia pertanto necessario cambiare il paradigma di riferimento. Richiama l'attenzione sulla necessità di alleggerire gli oneri burocratici e di dare fiducia ai piccoli imprenditori. Alla luce di tali considerazioni si associa alla richiesta di accantonamento dell'articolo aggiuntivo Squeri 125.03.

  Gian Pietro DAL MORO (PD) rileva come le questioni poste siano già state prese in considerazione dal Governo, anche attraverso i provvedimenti legislativi finora adottati. Osserva come il Governo e la maggioranza siano consapevoli dell'insufficienza dei tempi di rientro previsti e come tali tempi siano già stati aumentati da sei a dieci anni in occasione del cosiddetto «decreto-legge liquidità», il quale ha altresì previsto l'aumento della soglia per la concessione della garanzia al 100 per cento da 25 mila a 30 mila euro. Rileva come proprio in queste ore sia in corso, da parte del Ministro Gualtieri, un'interlocuzione volta alla riduzione delle garanzie richieste e all'aumento dei termini di rientro da dieci a trenta anni, nonché alla soluzione dei problemi relativi all'entità della garanzia rispetto alla copertura.

  Il sottosegretario Antonio MISIANI assicura come l'esigenza di erogare liquidità alle imprese costituisca una priorità assoluta per il Governo, anche al fine di evitare che si ripeta quanto accaduto in occasione della crisi del 2008. Osserva come la moratoria per il pagamento delle rate dei prestiti abbia prodotto risultati positivi e come si stia valutando la possibilità di una proroga del termine, attualmente fissato al 30 settembre. Quanto all'incremento delle risorse per le garanzie, ricorda come il Ministro Gualtieri abbia dichiarato che, laddove se ne ravvisasse la necessità, il Fondo centrale di garanzia verrebbe rifinanziato.

  Ylenja LUCASELLI (FDI) ringrazia il rappresentante del Governo per le precisazioni rese ma ritiene che le questioni poste siano meritevoli di ulteriori approfondimenti. Osserva come il Governo non abbia fornito alcuna risposta all'allarme lanciato da tutte le categorie produttive nel corso delle audizioni, al di là della passerella degli Stati generali. Osserva, inoltre, come il Governo abbia finora rinviato la soluzione dei problemi a interventi futuri e rileva come la proposta emendativa in esame costituisca l'occasione per un intervento immediato e puntuale in favore delle piccole imprese, che hanno bisogno urgente di liquidità. Ritiene che attraverso modifiche del provvedimento in esame, che peraltro comporterebbero effetti assai limitati sul piano finanziario, si possano dare alcune risposte immediate al mondo delle imprese. Rileva come tali risposte siano state date in altri Paesi, ad esempio in Germania e in Francia, e non comprende per quale motivo questo non possa accadere anche in Italia. Denuncia gli oneri burocratici che ritardano l'erogazione di liquidità in favore delle imprese e osserva come il numero di lavoratori che Pag. 28non hanno ancora ricevuto il sussidio della cassa integrazione sia di gran lunga superiore rispetto ad altri Paesi. Si associa, pertanto, alla richiesta di accantonamento della proposta emendativa in esame, che prevede il riconoscimento del credito di imposta per l'acquisto di servizi essenziali per la ripresa e il rilancio delle imprese. Ritiene che tale proposta emendativa possa costituire l'occasione di una revisione dell'impostazione generale sul tema del rilancio delle imprese.

  Bruno TABACCI (MISTO-CD-RI-+E) osserva come sul tema delle garanzie occorra cautela, anche con riferimento a talune dichiarazioni recentemente rese dal presidente della Consob Paolo Savona, in quanto l'emergenza sanitaria può certamente consentire l'attenuazione dei vincoli di bilancio ma non si può non tenere conto delle regole dell'economia di mercato. Rileva come a fronte di una generale garanzia dello Stato per i finanziamenti in favore dei privati le imprese potrebbero essere disincentivate a compiere scelte oculate.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Squeri 125.03.

  Maura TOMASI (LEGA), intervenendo sull'articolo aggiuntivo Cavandoli 125.021, di cui è cofirmataria, rileva come esso, al pari di altre proposte emendative presentate dalla Lega, intenda spingere il Governo a rendersi conto della situazione di grave difficoltà in cui versano le imprese italiane. Con riferimento alle osservazioni del deputato Tabacci, rileva come, pur nel rispetto delle regole dell'economia di mercato, il Governo ben possa adottare le misure necessarie per attenuare gli effetti di una gravissima crisi economica. Rivolgendosi al Governo e alla maggioranza, ricorda come la funzione del Parlamento non sia quella di garantire le lobby e i Paesi esteri ma di rappresentare il popolo italiano, al quale va garantito il giusto sostentamento e la dignità di un lavoro. Chiede, pertanto, l'accantonamento della proposta emendativa in esame ai fini di un ulteriore approfondimento.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Cavandoli 125.021.

  Claudio BORGHI, presidente, a seguito delle intese intercorse tra i gruppi, sospende brevemente la seduta.

  La seduta, sospesa alle 12, riprende alle 12.50.

  Claudio BORGHI, presidente, a seguito delle intese intercorse tra i gruppi, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento alla seduta pomeridiana, che avrà luogo a partire dalle ore 15.

  La seduta termina alle 12.55.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 18 giugno 2020. — Presidenza del presidente Claudio BORGHI. — Intervengono i sottosegretari di Stato per l'economia e le finanze Laura Castelli e Antonio Misiani.

  La seduta comincia alle 15.10.

DL 34/2020: Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da Covid-19.
C. 2500 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella odierna seduta antimeridiana.

  Claudio BORGHI, presidente, dopo avere dato conto delle sostituzioni, comunica che i deputati Ascari, Barbuto, Di Sarno, Scutellà, Di Stasio, Salafia, Sarti, Saitta, Perantoni, Palmisano, Piera Aiello, Cataldi e Buompane sottoscrivono la proposta emendativa Grimaldi 252.05; il deputato Pag. 29Zanichelli sottoscrive l'emendamento Vianello 227.2; i deputati Gallinella e Gagnarli sottoscrivono l'articolo aggiuntivo Incerti 133.01; il deputato Martino sottoscrive gli emendamenti Fiztgerald Nissoli 48.36 e 48.37; il deputato Gusmeroli sottoscrive l'articolo aggiuntivo Garavaglia 164.026. Comunica inoltre che sono stati ritirati l'emendamento Buratti 153.2 e l'articolo aggiuntivo Topo 154.014. Avverte, quindi, che la Commissione riprenderà l'esame delle proposte emendative dall'emendamento Bitonci 126.1.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA), illustra l'emendamento Bitonci 126.1, di cui è cofirmatario, sottoscritto anche dai colleghi del gruppo Lega della V Commissione e della VI Commissione, volto a escludere dall'assoggettamento alla ritenuta d'acconto i ricavi e i compensi dei professionisti, percepiti nel periodo dal 17 marzo al 20 maggio 2020. A tale riguardo, ritiene che si tratta di un atto di equità nei confronti di soggetti che sono strutturalmente in credito nei confronti dello Stato a causa degli alti costi sostenuti e che sono soggetti ad un trattamento fiscale ingiustamente diverso da quello delle imprese, che pure vantano strutturalmente crediti nei confronti dello Stato. Sottolinea che tale emendamento fa parte di un gruppo di proposte firmate dal suo gruppo volto a proporre soluzioni a tale ingiustizia, attraverso la riduzione della percentuale della ritenuta d'acconto, lo sblocco delle compensazioni, la possibilità di utilizzare il credito per il pagamento, ad esempio, degli affitti o delle utenze, cedendolo a soggetti ulteriori rispetto alle banche. A suo avviso, si tratta di proposte, riguardanti anche le piccole e medie imprese, gli artigiani e i commercianti, che, essendo improntate a un principio di equità, dovrebbero trovare il favore di tutti gli schieramenti, anche perché non hanno impatto sui saldi di finanza pubblica.

  Luigi MARATTIN (IV), relatore, chiede chiarimenti al collega Gusmeroli sulla portata normativa dell'emendamento Bitonci 126.1, dal momento che già il decreto «Liquidità» è intervenuto con una disposizione di analogo contenuto in favore dei professionisti con un fatturato fino a 400.000 euro annui.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA) fa presente che il decreto «Liquidità» non ha introdotto misure per consentire lo sblocco dei crediti conseguenti all'applicazione della ritenuta d'acconto.

  Luigi MARATTIN (IV), relatore, insiste nel sottolineare che l'intervento proposto dall'emendamento Bitonci 126.1 è sovrapponibile a quello già introdotto dal decreto «Liquidità».

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA) fa osservare che l'emendamento ha una portata maggiore, applicandosi a tutti i professionisti, a prescindere dal volume del fatturato.

  Luigi MARATTIN (IV), relatore, sottolinea che la discriminante tra la legislazione vigente e la proposta emendativa è rappresentata dal volume del fatturato.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA) ribadisce che l'emendamento è destinato ad una platea più ampia rispetto alle disposizioni del decreto «Liquidità», applicandosi a tutti i professionisti, a prescindere dal volume del fatturato, nella considerazione del fatto che tanto maggiore è il fatturato tanto maggiore è il volume del credito dei professionisti nei confronti dello Stato.

  Luigi MARATTIN (IV), relatore, pur riconoscendo l'importanza della questione, fa presente che il Governo ha ritenuto prioritario introdurre disposizioni in favore dei professionisti con fatturato inferiore a 400.000 euro e che il quadro economico finanziario attuale non permette l'ampliamento della platea dei beneficiari dell'esenzione dall'assoggettamento alla ritenuta d'acconto.

  La Commissione respinge l'emendamento Bitonci 126.1.

Pag. 30

  Ylenja LUCASELLI (FDI) illustra l'articolo aggiuntivo Meloni 126.013, di cui è firmataria, che introduce disposizioni fiscali di favore nei confronti di soggetti aventi il domicilio fiscale e la sede legale in Italia, che hanno subito riduzioni di fatturato a causa della crisi conseguente all'emergenza sanitaria. Lo scopo della proposta è di sostenere le realtà produttive che concorrono alla ricchezza del Paese e che contribuiscono alle entrate fiscali, laddove gli interventi adottati dal Governo nei confronti delle imprese non appaiono valorizzare tale caratteristica, riguardando indistintamente anche le imprese che pagano le tasse all'estero. La possibilità di dilazionare le compensazioni negli esercizi successivi consente, inoltre, di ridurre notevolmente l'impatto della norma sui saldi di finanza pubblica e, contestualmente, stimolare il rilancio delle imprese interessate e, di conseguenza, dell'economia del Paese.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), intervenendo sull'articolo aggiuntivo Meloni 126.013, di cui è cofirmatario, dichiara di non comprendere le motivazioni del parere contrario espresso dai relatori e dal Governo, ritenendo che si tratti di una proposta emendativa di buon senso, volta ad alleviare la grave situazione di crisi e di carenza di liquidità in cui versano le imprese. Rileva come l'articolo aggiuntivo in esame preveda l'unificazione degli anni fiscali 2019 e 2020, al fine di evitare obblighi tributari a carico di soggetti che hanno subìto una notevole contrazione del reddito nel periodo compreso tra il 1o marzo e il 31 maggio 2020. Osserva come la proposta emendativa in esame semplificherebbe anche la predisposizione delle scritture contabili. Ne chiede, pertanto, l'accantonamento, sottolineando come l'accoglimento dell'articolo aggiuntivo Meloni 126.013 costituirebbe un segnale di attenzione e di sostegno nei confronti delle imprese.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Meloni 126.013.

  Luigi MARATTIN (IV), relatore, assicura che il tema posto dall'articolo aggiuntivo testé respinto è all'attenzione del Governo e della maggioranza e che il parere contrario deriva dalle modalità previste per conseguire l'obiettivo. Sottolinea come la questione potrà essere affrontata in occasione dell'esame delle proposte emendative sulla stessa materia che sono state accantonate.

  Carmelo Massimo MISITI (M5S), relatore, anche a nome dei relatori Marattin e Melilli, a modifica del parere precedentemente espresso, propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Vanessa Cattoi 126.027.

  Il sottosegretario Antonio MISIANI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Claudio BORGHI, presidente, avverte che l'articolo aggiuntivo Vanessa Cattoi 126.027 si intende accantonato.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA), intervenendo sull'articolo aggiuntivo Vanessa Cattoi 126.032, relativo alla cosiddetta «mini-IRES», esprime stupore per il parere contrario espresso dai relatori e dal Governo. Rileva come la proposta emendativa in esame recepisca le indicazioni di Confindustria. Ritiene che il compito del Governo sia quello ascoltare i suggerimenti dei corpi intermedi e di addivenire ad una sintesi, mentre constata come l'attuale Governo abbia viceversa nei confronti di tali suggerimenti un atteggiamento spesso ondivago.

  Vanessa CATTOI (LEGA), associandosi alle considerazioni del deputato Garavaglia, chiede l'accantonamento del suo articolo aggiuntivo 126.032.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Vanessa Cattoi 126.032.

  Claudio BORGHI, presidente, ricorda che l'articolo aggiuntivo Ruggiero 127.025 è stato ritirato dal presentatore.

Pag. 31

  Emanuela ROSSINI (MISTO-MIN. LING.), intervenendo sull'articolo aggiuntivo Gebhard 128.02, di cui è cofirmataria, rileva come esso sia volto a prevedere ulteriori incentivi per il rientro in Italia di lavoratori residenti all'estero, con particolare riferimento a coloro che abbiano svolto all'estero attività di lavoro subordinato in ambito tecnico o scientifico.

  Luigi MARATTIN (IV), relatore, condivide le motivazioni dell'articolo aggiuntivo in esame, ma ritiene che per motivi inerenti alla copertura finanziaria esso non possa essere accolto. Invita i presentatori a ritirarlo e a presentare un ordine del giorno in Assemblea di analogo contenuto, affinché la questione possa essere ulteriormente approfondita, anche in vista della legge di bilancio.

  Emanuela ROSSINI (MISTO-MIN. LING.) ritira l'articolo aggiuntivo Gebhard 128.02, di cui è cofirmataria.

  Luigi MARATTIN (IV), relatore, osserva come l'articolo aggiuntivo Gebhard 128.04 verta sulla stessa materia dell'articolo aggiuntivo Gebhard 128.02 e rinvia alle considerazioni svolte su quest'ultimo.

  Emanuela ROSSINI (MISTO-MIN. LING.) ritira l'articolo aggiuntivo Gebhard 128.04, di cui è cofirmataria.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Benigni 128.07 e Plangger 129.03, l'emendamento Piastra 130.3 e l'articolo aggiuntivo Sangregorio 132.06.

  Stefania PRESTIGIACOMO (FI), intervenendo sul suo emendamento 133.14, sottolinea come esso riproponga la soppressione della plastic tax e della sugar tax. Ricorda come la battaglia politica contro tali tasse sia stata condotta con determinazione anche da Italia Viva e, in particolare, in questa Commissione, dal deputato Marattin, e chiede di conoscere le motivazioni del mutamento di posizione al riguardo, testimoniato dal parere contrario. Ricorda come il medesimo Marattin abbia in passato evidenziato che le tasse in questione non avrebbero prodotto le entrate attese e avrebbero pesantemente penalizzato un importante settore industriale.

  Luigi MARATTIN (IV), relatore, conferma le posizioni da lui espresse alle quali ha fatto riferimento la deputata Prestigiacomo, ma rileva come in questa sede egli intervenga in qualità di relatore per la maggioranza e non di esponente di una singola forza politica.

  Maria Elena BOSCHI (IV) rivendica la posizione lineare e coerente di contrarietà alla plastic tax e alla sugar tax sempre sostenuta dal gruppo Italia Viva. Sottolinea come grazie a Italia Viva sia stata rinviata l'entrata in vigore e ridimensionata la portata di tali tasse e si sia addivenuti alla loro cancellazione totale per l'anno in corso. Ribadisce la posizione di Italia Viva favorevole alla cancellazione immediata delle predette tasse, ma rileva come non sia possibile prevedere tale cancellazione nel provvedimento in esame per motivazioni relative alla copertura finanziaria, anche in considerazione del fatto che le risorse disponibili sono state opportunamente utilizzate per evitare l'aumento dell'IVA previsto dalle clausole di salvaguardia. Confida comunque che si riesca a raggiungere l'obiettivo di impedire l'entrata in vigore della plastic tax e della sugar tax, poiché in questa fase aumentare le tasse sarebbe certamente un errore, ma ricorda come vi siano dei vincoli europei da rispettare e come resti ferma la necessità di promuovere la limitazione dell'uso della plastica, ritenendo tuttavia come sia più opportuno a tal fine ricorrere a incentivi piuttosto che a penalizzazioni.

  Paolo RUSSO (FI) evidenzia come l'immediata cancellazione della plastic tax e della sugar tax consentirebbe alle imprese di poter programmare adeguatamente le loro attività, avendo la certezza di non incorrere nel futuro in tale ulteriore tributo. Pag. 32Rileva come, viceversa, il mantenimento di tali tasse ridurrebbe il grado di affidabilità attribuito al nostro Paese dalle imprese straniere, disincentivandone gli investimenti in Italia. Osserva come le risorse necessarie per garantire la copertura finanziaria dell'abolizione delle tasse in questione siano minori rispetto a quelle stimate finora, in quanto l'attuale contrazione della produzione e dei consumi è tale da far ritenere che il gettito derivante dai predetti tributi sia inferiore rispetto a quello originariamente atteso. Apprezza la posizione di Italia Viva e rileva come il mantenimento di tali tasse produrrebbe ulteriori costi a carico dello Stato derivanti dalla necessità delle aziende di ricorrere alla cassa integrazione. Sottolinea come la plastic tax e la sugar tax non abbiano un profilo reale di scopo, ma soltanto la finalità di aumentare le entrate con una sorta di scelta etica che esula, a suo avviso, dal ruolo dello Stato. Aggiunge, quale ulteriore elemento di riflessione, che in molti casi si tratterebbe di una tassa obbligata, in quanto, ad esempio, per l'imballaggio di taluni prodotti alimentari, non sono disponibili materiali alternativi equivalenti. Osserva, infine, come peraltro la plastica sia già tassata attraverso il Consorzio per il recupero della plastica. Raccomanda l'approvazione dell'articolo aggiuntivo in esame, rilevando come un intervento successivo rischi di essere tardivo.

  Vannia GAVA (LEGA) ricorda che il suo gruppo si è sempre fermamente opposto alle ipotesi di plastic tax e sugar tax sin da prima della loro introduzione in legge di bilancio, consapevole del fatto che esse avrebbero inevitabilmente penalizzato in maniera assai significativa gli investimenti di importanti aziende straniere in Italia nonché favorito la delocalizzazione all'estero di vaste attività economiche già insediate nel nostro Paese. Esprime pertanto sorpresa per la mutata posizione assunta sul tema dal gruppo di Italia Viva, se solo la si raffronta alle opposte dichiarazioni pubbliche pronunciate dall'allora Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che aveva apertamente contrastato la mera evenienza della introduzione di siffatte imposte indirette. A suo avviso, il provvedimento in esame dovrebbe piuttosto tendere al rilancio economico e produttivo del nostro Paese e non impedire, come viceversa sembrerebbe essere, una corretta programmazione degli investimenti e delle attività da parte delle imprese. Nell'osservare che sulla questione, pure rilevante, dell'eccessivo impiego di materiali plastici o di sostanze zuccherate, occorra piuttosto promuovere processi di riconversione delle produzioni e campagne di educazione ambientale e comportamentale, invita i relatori e il Governo a valutare l'accantonamento dell'emendamento Prestigiacomo 133.14.

  Roberto OCCHIUTO (FI) esprime sorpresa per la manifesta assenza di una posizione del Governo rispetto a temi tanto delicati quali quelli della sugar tax e della plastic tax, peraltro già affrontati in questa medesima Commissione all'inizio del corrente anno in occasione dell'esame del decreto-legge cosiddetto «proroga termini», allorquando il sottosegretario Misiani rassicurò le opposizioni parlamentari chiarendo che sarebbe stato avviato nella materia un tavolo tecnico di raccordo con le associazioni di categoria, al fine di individuare le soluzioni più idonee. In considerazione di ciò, chiede quindi alla rappresentante del Governo se il citato tavolo tecnico abbia mai avuto materialmente luogo, quali esiti abbia sortito e quale sia, più in particolare, l'orientamento del Governo sulla questione della proposta di abrogazione delle due citate tasse, più che del loro mero differimento.

  La Commissione respinge l'emendamento Prestigiacomo 133.14.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA) interviene sull'emendamento Gava 133.4, di cui è cofirmatario, concernente il differimento dell'entrata in vigore della sugar tax e della plastic tax. Nel rinviare alle considerazioni in precedenza espresse dai colleghi del suo gruppo, evidenzia come la questione in Pag. 33esame coinvolga, da un lato, un aspetto di carattere contingente, relativo cioè alla circostanza per cui, a seguito della crisi epidemiologica in atto, nel nostro Paese è notevolmente incrementata la produzione di materiale plastico, anche finalizzato alla realizzazione di dispositivi connessi all'emergenza sanitaria, il che implicherà costi fiscali aggiuntivi a carico delle imprese interessate. D'altro lato, rileva la sussistenza di una problematica di ordine prospettico, consistente nel fatto che l'Unione europea, da quanto si apprende, appare intenzionata ad applicare una nuova tassa sullo smaltimento dei materiali plastici, con la paradossale conseguenza che, una volta entrata a regime, nel nostro Paese una stessa unità di materiale plastico risulterà sottoposta a tassazione per ben due volte, una prima all'atto della produzione e una seconda al momento dello smaltimento. Chiede pertanto quale sia al riguardo l'orientamento del Governo.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA) coglie l'occasione della presenza della sottosegretaria Castelli per chiedere chiarimenti in merito alla possibilità di prevedere un rinvio da giugno a settembre delle scadenze relative al versamento degli acconti sui saldi IRES e IRPEF, come peraltro richiesto da una pluralità di soggetti auditi in Commissione sul provvedimento in esame, tanto più nella considerazione che una misura del tutto analoga adottata lo scorso anno era stata qualificata dallo stesso Ministero dell'economia e delle finanze come sostanzialmente priva di oneri a carico del bilancio dello Stato. Invitando pertanto il Governo a compiere un supplemento di valutazione sulla questione, osserva come un'operazione del genere sarebbe improntata a criteri di assoluto buon senso e consentirebbe anche di venire incontro alle necessità economiche di numerosissimi cittadini italiani, soprattutto in un momento di grave difficoltà come quello attuale.

  Luigi MARATTIN (IV), relatore, approfitta anch'egli della presenza della sottosegretaria Castelli per chiedere al Governo una precisazione sul tema da ultimo sollevato dall'onorevole Gusmeroli, auspicando che sullo stesso il dibattito possa svolgersi nella maniera più aperta e franca possibile. Ritiene infatti che il paragone con quanto deciso l'anno precedente dal Governo circa lo slittamento delle scadenza dei versamenti sia sostanzialmente improprio, giacché non tiene in debito conto l'eccezionale tensione che si è verificata sul fronte del fabbisogno di cassa, tanto sul lato delle uscite, a causa delle misure di carattere straordinario volte a contrastare la crisi epidemiologica, quanto sul lato delle entrate, in conseguenza del mancato gettito introitato, per effetto della crisi medesima, dagli enti territoriali e dallo Stato. Con riferimento all'intervento dell'onorevole Garavaglia, osserva invece che l'Unione europea non ha in alcun modo già deliberato un'imposta sullo smaltimento dei materiali plastici, che presuppone peraltro il raggiungimento di un consenso unanime a livello europeo. Tanto premesso, osserva tuttavia come il varo di iniziative quali il Recovery Fund, di cui molto si è parlato nelle ultime settimane, se da un lato autorizza l'Unione europea a creare debito condiviso tra gli Stati membri attraverso l'emissione di strumenti comuni, dall'altro comporta la necessità di rimborsare alla scadenza il debito per tal via generato, all'uopo ricorrendo eventualmente a un incremento dei contributi nazionali al bilancio comunitario ovvero all'adozione di strumenti di politica fiscale autonoma, ivi inclusa l'imposizione di tributi propri.

  Claudio BORGHI, presidente, ringrazia il relatore Marattin per la chiarezza dell'intervento svolto che, con specifico riferimento al tema rappresentato dal Recovery Fund, lascia intendere come le risorse stanziate a tale titolo non si configurino in alcun modo come trasferimenti a fondo perduto in favore degli Stati richiedenti.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI, in replica alle osservazioni svolte dall'onorevole Gusmeroli, che sulla base della sua esperienza di sindaco di un comune italiano Pag. 34ben conoscerà i flussi di cassa cui sono vincolati gli enti territoriali, si limita ad osservare che il Governo, a fronte della crisi determinata dalla diffusione del COVID-19, ha sinora provveduto a sospendere versamenti erariali per oltre 13 miliardi di euro e che nel decreto-legge in esame viene istituito un apposito fondo per ristorare gli enti territoriali del mancato gettito introitato. Ferma restando la difficoltà di intervenire sulle scadenze degli acconti di giugno, richiamata dall'onorevole Gusmeroli, avverte tuttavia che il Governo si riserva di svolgere un approfondimento in merito all'eventuale possibilità di intervenire anche in riferimento alle scadenze previste per il mese di settembre.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA), alle luce delle rilevanti questioni emerse nel corso della discussione odierna e di quella dei giorni precedenti – a mero titolo di esempio, dalle misure a sostegno del settore automobilistico alle gravi difficoltà in cui versano le attività turistiche e alla paventata introduzione di una tassa europea sullo smaltimento dei materiali plastici, cui ha in precedenza accennato – ritiene sarebbe opportuno procedere all'audizione del Ministro dell'economia e delle finanze, eventualmente anche nel corso della prossima settimana, al fine di ricevere i necessari chiarimenti sulle predette tematiche.

  Claudio BORGHI, presidente, nel prendere atto della richiesta testé avanzata dal deputato Garavaglia, avverte che la stessa potrà essere oggetto di discussione nell'ambito dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della V Commissione convocato al termine della seduta odierna.

  Vanessa CATTOI (LEGA) ricorda preliminarmente come la plastic tax sia già prevista nel progetto di riforma del bilancio europeo e che se ne prevede l'introduzione per coprire l'aumento di spese dell'Unione europea conseguenti alla Brexit. Prosegue sottolineando come la plastica monouso non debba essere demonizzata, dimostrandosi invece molto utile per alcune specifiche finalità, come ad esempio la realizzazione di mascherine chirurgiche per evitare il contagio. Al riguardo ritiene assurdo ridurre l'IVA sui dispositivi di protezione individuale e poi tassarli con la plastica tax.

  Beatrice LORENZIN (PD) precisa che le confezioni monodose e i presidi sanitari sono esenti dalla plastic tax.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA), riprendendo quanto evidenziato in merito alla possibilità di prevedere un rinvio delle scadenze relative al versamento degli acconti sui saldi IRES e IRPEF, osserva come la mancata previsione di tale rinvio non garantirà comunque in molti casi il versamento degli acconti. Auspica pertanto che il Governo prenda atto della situazione e si faccia carico del problema, evitando l'applicazione di sanzioni per il tardivo versamento degli acconti.

  Vannia GAVA (LEGA) chiede l'accantonamento dell'emendamento a sua prima firma 133.4, il quale si limita a disporre l'ulteriore differimento di un anno e mezzo dell'applicazione della plastic tax, allo scopo di dare sicurezza alle imprese del settore. Sottolinea poi l'incongruo modo di operare del Governo il quale, dopo aver introdotto l'imposta, si era riproposto di aprire un confronto con le imprese del settore. Esprime quindi una forte critica del provvedimento in esame, che è stato chiamato «Rilancio» ma risulta privo delle misure che sarebbero necessarie per riavviare concretamente l'economia del Paese. Invita infine la maggioranza a riconoscere che la plastic tax è stata introdotta solo per motivi di gettito e non per tutelare l'ambiente.

  La Commissione respinge l'emendamento Gava 133.4.

  Ylenja LUCASELLI (FDI) illustra l'emendamento Acquaroli 137.9, che propone l'applicazione dell'articolo 172 del TUIR a tutte le tipologie di fusione, comprese Pag. 35quelle inverse, in cui la società incorporante è la società partecipata. Osserva come l'introduzione di questa norma potrebbe agevolare la rimodulazione degli assetti societari, costituendo un'ulteriore forma di aiuto alle imprese.

  La Commissione respinge l'emendamento Acquaroli 137.9.

  Ylenja LUCASELLI (FDI) raccomanda l'approvazione dell'articolo aggiuntivo Trancassini 137.03, riguardante la sospensione dei limiti di deduzione degli interessi passivi per il periodo d'imposta in corso al 1o marzo 2020. Anche questa proposta emendativa è finalizzata a offrire un'ulteriore forma di aiuto alle imprese

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'articolo aggiuntivo Trancassini 137.03 e l'emendamento Bitonci 144.1.

  Claudio BORGHI, presidente, ricorda che l'articolo aggiuntivo Corneli 144.01 è stato ritirato dai presentatori.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) illustra l'articolo aggiuntivo Zucconi 146.01, volto a consentire ai sindaci di concedere alle strutture alberghiere, a titolo di occupazione di suolo pubblico, porzioni stradali da utilizzare come parcheggi pertinenziali e per il carico e lo scarico dei bagagli. Sottolinea come la disposizione sia fortemente voluta dalle imprese alberghiere, profondamente colpite dalla crisi in atto. Chiede ai relatori di valutare l'accantonamento della proposta emendativa.

  Fabio MELILLI (PD), relatore, osserva che il parere contrario espresso dei relatori sia motivato dal carattere ordinamentale e non contingente della modifica al Codice della strada che si intende introdurre. Comunque, prendendo atto di quanto evidenziato dall'onorevole Trancassini, propone che l'articolo aggiuntivo Zucconi 146.01 sia accantonato.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI concorda.

  Claudio BORGHI, presidente, dispone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Zucconi 146.01.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Cassinelli 147.7 e Cavandoli 147.1.

  Stefano FASSINA (LEU) sottoscrive l'emendamento Epifani 147.10 e lo ritira.

  La Commissione respinge gli identici articoli aggiuntivi Gelmini 147.01, Trancassini 147.02 e Cestari 147.013.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) illustra l'emendamento a sua prima firma 154.5, volto a prevedere la cosiddetta rottamazione a stralcio, prevedendo la decadenza dai benefici solo in caso di omesso o tardivo pagamento. Ritiene che si tratti di un emendamento di buon senso in una situazione di grave difficoltà per le famiglie e per le imprese. Ne chiede pertanto l'accantonamento.

  La Commissione respinge l'emendamento Trancassini 154.5.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA) chiede di valutare l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Paternoster 154.013, che affronta il tema della compensazione dei debiti fiscali con i crediti commerciali nei confronti della pubblica amministrazione. Al riguardo sottolinea l'estrema rilevanza di tale questione, che dovrebbe trovare una soluzione nell'ambito del provvedimento in esame. Insiste quindi per un'ulteriore valutazione da parte dei relatori e del Governo.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Paternoster 154.013.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 155.1, soppressivo dell'articolo 155, evidenzia come tale soppressione, unitamente ad altri emendamenti soppressivi presentati dall'opposizione, rappresenta una questione pregiudiziale, dal momento Pag. 36che l'articolo in esame non reca disposizioni di rilancio per le famiglie e le imprese e quindi deve essere considerato non omogeneo con i contenuti del provvedimento in esame. Osserva come altri temi assai rilevanti siano rimasti fuori dal provvedimento, quali ad esempio la questione della rottamazione delle auto e quella relativa alle scuole paritarie. In particolare segnala che l'articolo 155 attribuisce 300 milioni di euro ad Agenzia delle entrate-Riscossione, non prevedendo quindi alcun intervento a sostegno delle famiglie e delle imprese. Insiste quindi per l'accantonamento dell'emendamento in esame.

  Fabio RAMPELLI (FDI) ritiene necessario comprendere quale sia l'orientamento della maggioranza rispetto alle richieste di accantonamento di emendamenti dei gruppi di opposizione considerati assai rilevanti da quest'ultimi, anche al fine di assumere un atteggiamento collaborativo nel prosieguo dei lavori della Commissione. Ritiene che alcune misure non omogenee rispetto alle finalità del provvedimento in esame potrebbero trovare una più opportuna collocazione nell'ambito di un diverso provvedimento. Su tale questione politica di carattere generale ritiene sia opportuno un supplemento di riflessione da parte della maggioranza.

  Luigi MARATTIN (IV), relatore, con riferimento ai contenuti dell'articolo 155, desidera precisare che esso dispone lo stanziamento delle risorse necessarie a garantire l'equilibrio economico-finanziario di Agenzia delle entrate-Riscossione, così come viene previsto anche a favore dei comuni che si trovano in una situazione di difficoltà finanziaria a seguito della pandemia.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA), nel sottolineare che le risorse già stanziate per il ristoro degli enti locali appaiono del tutto insufficienti a garantire la sopravvivenza di molti comuni, ritiene di condividere la richiesta avanzata dal gruppo di Fratelli d'Italia volta ad ottenere l'accantonamento di proposte emendative che affrontano questioni ritenute fondamentali rispetto al prosieguo dell'esame da parte dei gruppi di opposizione.

  Luigi MARATTIN (IV), relatore, anche a nome dei colleghi Melilli e Misiti, ritiene di accogliere la richiesta di accantonamento dell'emendamento Trancassini 155.1.

  Claudio BORGHI, presidente, avverte che l'emendamento Trancassini 155.1 deve ritenersi accantonato.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'articolo aggiuntivo Vizzini 156.03, nonché l'emendamento Trancassini 157.5.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA) dichiara di condividere le finalità dell'articolo aggiuntivo Gelmini 164.037 in materia di utilizzo del contante.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Gelmini 164.037, Baldelli 164.030, Porchietto 164.027, Garavaglia 164.026 e Rosso 164.025.

  Fabio MELILLI (PD), relatore, anche a nome dei colleghi Marattin e Misiti propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Prestigiacomo 164.024 al fine di svolgere un supplemento di valutazione.

  Claudio BORGHI, presidente, avverte che l'articolo aggiuntivo Prestigiacomo 164.024 deve ritenersi accantonato.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Squeri 164.019.

  Claudio BORGHI, presidente, ricorda che l'articolo aggiuntivo Zanichelli 167.07 è stato accantonato.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 17.20.