CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 16 giugno 2020
388.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Martedì 16 giugno 2020 — Presidenza del presidente Andrea GIACCONE.

  La seduta comincia alle 10.10.

Programma di lavoro della Commissione per il 2020 – Un'Unione più ambiziosa (COM(2020)37 final).
Programma di lavoro adattato 2020 della Commissione (COM(2020)440 final).
Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2020 (Doc. LXXXVI, n. 3).

(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

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  Andrea GIACCONE, presidente, comunica che l'ordine del giorno reca l'esame congiunto dei documenti di carattere programmatico relativi alle attività dell'Unione europea, in particolare della Commissione europea, e alla partecipazione dell'Italia all'Unione stessa. Si tratta, infatti, della relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2020, del programma di lavoro della Commissione europea per il medesimo anno, nonché del programma di lavoro adattato per il 2020, a seguito dell'emergenza sanitaria, che la Commissione ha adottato lo scorso 25 maggio.
  Fa presente che la Commissione è chiamata a esprimere sui documenti all'ordine del giorno un parere alla XIV Commissione, la quale, a conclusione dell'esame congiunto, procederà alla votazione di una relazione per l'Assemblea, avente a oggetto i medesimi documenti.
  Avverte che, come stabilito dall'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, la Commissione esprimerà il parere di competenza nella seduta odierna.
  Invita, quindi, la relatrice, onorevole Villani, a svolgere la sua relazione.

  Virginia VILLANI (M5S), relatrice, osserva preliminarmente che l'esame verte su documenti molto articolati, che illustrano gli indirizzi politici seguiti dal Governo italiano e dalla Commissione europea nel corso del 2020. Rileva, in particolare, l'importanza degli ultimi due documenti, in quanto rappresentano i primi atti programmatici della nuova Commissione e, pertanto, l'inizio di un nuovo ciclo politico. In particolare, il diffondersi della pandemia di COVID-19 e il veloce deterioramento della situazione economica europea hanno indotto la Commissione ad aggiornare il programma di lavoro con la Comunicazione (COM(2020)440 final).
  Preannuncia, quindi, che, data la complessità dei documenti in esame, dopo avere tracciato un quadro di insieme, si soffermerà sulle parti direttamente riconducibili alle competenze della XI Commissione, cercando di offrire una panoramica delle azioni che, sulla medesima materia, si propongono di portare avanti il Governo italiano e la Commissione europea.
  Partendo, quindi, dalla Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2020, ricorda che, sulla base dell'articolo 13 della legge n. 234 del 2012, il Governo presenta al Parlamento due relazioni annuali sulla partecipazione dell'Italia all'UE, una programmatica e una consuntiva. Nella relazione programmatica, da presentarsi entro il 31 dicembre, sono indicati gli orientamenti e le priorità che il Governo intende perseguire nell'anno successivo con riguardo al processo di integrazione europea, ai profili istituzionali e a ciascuna politica dell'UE, nonché in merito agli specifici progetti di atti inseriti nel programma di lavoro della Commissione europea, dando altresì conto della strategia di formazione e comunicazione del Governo sulla partecipazione italiana alle attività dell'UE.
  La Relazione si articola in cinque parti: sviluppo del processo di integrazione europea e questioni istituzionali; principali politiche orizzontali e settoriali; l'Italia e la dimensione esterna dell'UE; comunicazione e formazione sull'attività dell'Unione europea; il coordinamento nazionale delle politiche europee. La Relazione è corredata da tre appendici: il programma del trio delle presidenze del Consiglio dell'Unione europea; il quadro delle risorse del bilancio dell'UE per il 2020; l'elenco degli acronimi.
  Passando, quindi, alle parti di maggior interesse per la XI Commissione, segnala che, nella parte seconda, il capitolo 11 è dedicato alle politiche in materia di occupazione. In particolare, al paragrafo 11.1, riguardante l'attuazione della «Nuova agenda per le competenze per l'Europa», il Governo, in coerenza con la Raccomandazione sul «Quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente», si impegna a completare l’iter di adozione delle Linee guida per la definizione delle specifiche tecniche per l'interoperatività degli enti pubblici titolari e le relative funzioni nell'ambito dei servizi di individuazione Pag. 74e validazione delle competenze. Il Governo, inoltre, anticipa la sua intenzione di rivedere i criteri di accreditamento degli enti di formazione sulla base di quelli elencati dalla «Raccomandazione europea sulla garanzia di qualità dell'istruzione e della formazione professionale» e, sempre nel medesimo ambito, intende dare impulso alla realizzazione dei percorsi di istruzione e formazione nel Sistema duale, ovvero il modello formativo integrato tra scuola e lavoro, attraverso l'attuazione del Protocollo Italia-Germania. In attuazione della Raccomandazione relativa a un Quadro europeo per apprendistati efficaci e di qualità, si prevede la convocazione dell'Organismo tecnico per l'apprendistato al fine di armonizzare le diverse qualifiche e qualificazioni professionali acquisite in apprendistato e di affrontare gli aspetti normativi che ne riducono l'utilizzo. Particolare attenzione sarà riservata dal Governo, sempre in coerenza con una specifica Raccomandazione europea, alla qualificazione e riqualificazione professionale degli adulti attraverso la definizione di un Piano nazionale di garanzia delle competenze della popolazione adulta. Infine, il Governo anticipa il suo impegno nel dare attuazione allo «Sportello unico digitale europeo», che costituirà un unico punto di accesso alle informazioni, nazionali ed europee, in materia di impresa, lavoro, istruzione, salute e tassazione.
  Il successivo paragrafo 11.2 è dedicato alle politiche attive per l'occupazione. Su tale tema, il Governo continuerà a impegnarsi per migliorare l'accesso al mercato del lavoro delle persone in cerca di occupazione, in particolare dei soggetti più fragili e svantaggiati e delle donne, anche attraverso la promozione di forme di conciliazione del lavoro e della vita privata. A tale riguardo, muovendosi nel quadro tracciato dal Pilastro europeo dei diritti sociali, il Governo si attiverà per ridurre la durata della disoccupazione, attraverso misure di politica attiva mirate, per incrementare la quota di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro, per potenziare i centri per l'impiego, per ricollocare chi ha perso il lavoro attraverso l'adozione di misure di sostegno al reddito e di protezione sociale. In tale paragrafo, il Governo si sofferma anche sul ciclo di programmazione 2021-2027 dei Fondi strutturali di investimento europei (SIE), nell'ambito del quale l'attuazione del Pilastro europeo dei diritti sociali costituisce il quarto dei cinque obiettivi di policy. Più in particolare, la Relazione dà conto della proposta della Commissione europea di riunire nel nuovo Fondo sociale europeo plus i fondi e i programmi esistenti per la realizzazione di undici obiettivi specifici nel settore dell'occupazione. Il Governo dà conto anche di ulteriori iniziative coordinate con le istituzioni europee, tra le quali si ricordano l'implementazione delle attività della rete EURES, il sostegno della mobilità professionale dei giovani, la prosecuzione dell'iniziativa occupazione giovani, che coinvolgerà non solo i NEET (Neither in employment nor in education or training), ma anche i giovani fino a 35 anni di età. Infine, la Relazione precisa che il Governo intende proseguire l'interlocuzione con il Comitato istruzione, istituito presso il Consiglio dell'Unione europea, nell'ambito dei lavori per la definizione del nuovo regolamento Erasmus+, volto a favorire l'acquisizione di abilità aderenti alle esigenze del mercato del lavoro.
  Al paragrafo 11.3, sulla salute e sicurezza sul lavoro, la Relazione dà conto dell'intenzione del Governo di continuare ad assicurare il suo contributo nell'ambito dell'Autorità europea per il lavoro, in particolare con riferimento alla promozione del coordinamento delle attività ispettive tese a contrastare il lavoro sommerso e i fenomeni di sfruttamento lavorativo di manodopera straniera. Il Governo continuerà anche a partecipare ai lavori relativi alla proposta di revisione della direttiva 2004/37/CE, riguardante l'esposizione dei lavoratori a sostanze cancerogene e mutagene.
  Passando al paragrafo 11.4, riguardante la sicurezza sociale dei lavoratori, la Relazione dà conto della riapertura del negoziato sulle modifiche ai regolamenti Pag. 75n. 883/2004 e n. 987/2009, sul coordinamento della sicurezza sociale. La revisione sarà mirata a garantire adeguate tutele ai cittadini che si spostano in Europa e a rafforzare la cooperazione tra gli Stati membri. Con particolare riferimento ai lavoratori frontalieri e transfrontalieri, il lavoro dovrà concentrarsi sul problema della disoccupazione e della individuazione della legislazione applicabile, con l'obiettivo di conciliare i principi della libera circolazione con la lotta al fenomeno del dumping sociale. Il Governo sarà impegnato anche nell'implementazione e nel monitoraggio del coordinamento delle istituzioni nazionali di sicurezza sociale, dopo l'entrata in produzione del progetto «Scambio elettronico di informazioni sulla sicurezza sociale – Electronic Exchange of Social Security Information – EESSI». La Relazione, inoltre, dà conto anche dell'attività in corso per l'individuazione di indicatori per la misurazione dell'adeguatezza e della sostenibilità dei sistemi pensionistici nazionali. Altro tema che sarà all'attenzione del Governo nel corso del 2020 è la libera circolazione dei lavoratori, con il recepimento della direttiva UE 957/2018 relativa al distacco dei lavoratori e l'individuazione, in ambito europeo, dell'organo preposto alla prevenzione e tutela contro le discriminazioni in ragione della nazionalità.
  Nell'ambito del capitolo 12, relativo agli affari sociali, segnala, al paragrafo 12.3, che illustra i programmi del Governo sulle politiche per le pari opportunità, l'avvio di una rilevante attività di monitoraggio e di accompagnamento dell'attuazione delle linee di azione adottate a livello UE per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Nel corso del 2020, inoltre, il Governo avvierà il monitoraggio quali-quantitativo degli effetti della normativa delle quote di genere e della presenza femminile negli organi collegiali di amministrazione e controllo delle società commerciali. Oltre alla promozione dell'imprenditorialità e dell'auto-impiego femminile, la Relazione dà conto anche dell'impegno del Governo ad adottare azioni per la promozione delle donne nel mercato del lavoro, favorendo una migliore conciliazione tra lavoro e vita privata. Inoltre, il Governo sarà impegnato a migliorare le condizioni di lavoro per tutti i lavoratori, anche attraverso l'attivazione di misure per implementare la trasparenza e la conoscenza delle condizioni di lavoro e di tutte le necessarie informazioni contrattuali connesse. Infine, nell'ambito della promozione del welfare e del benessere aziendale, il Governo intende prorogare il termine della sperimentazione del lavoro agile al 30 giugno 2020, in considerazione dei positivi risultati ottenuti.
  Con riferimento alle politiche di integrazione dei migranti, di cui al paragrafo 12.4, al fine di garantire l'inclusione socio-lavorativa dei migranti, segnala l'impegno del Governo ad intraprendere azioni di integrazione socio-lavorativa per prevenire e contrastare il caporalato e per favorire condizioni di regolarità lavorativa con particolare attenzione alle fasce vulnerabili di migranti. Tra le azioni, finanziate dai fondi europei e nazionali, si prevede l'organizzazione di task force ispettive straordinarie, in occasione delle quali il personale ispettivo sarà affiancato da mediatori culturali dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni.
  Per quanto riguarda, infine, le politiche per la parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni, argomento del paragrafo 12.5, segnala l'intenzione del Governo di implementare l'impiego dei funzionari pubblici presso le istituzioni europee, attraverso il ricorso al distacco e al collocamento fuori ruolo. Si tratta di un modo utile a migliorare la partecipazione della pubblica amministrazione italiana ai processi decisionali europei, ma anche ad arricchire la pubblica amministrazione medesima, che si può avvalere dell'esperienza maturata dai suoi funzionari, una volta che essi siano rientrati in sede. La Relazione dà conto anche dell'intenzione del Governo di continuare a valorizzare la figura degli Esperti nazionali distaccati (END), aumentandone il numero nel 2020.
  Infine, segnala che, nella parte quinta, riguardante il coordinamento nazionale delle politiche europee, al capitolo 6, il Pag. 76Governo anticipa il suo impegno in materia di professioni regolamentate, in relazione alle quali si sono introdotti requisiti di accesso meno rigidi, quando non sono stati del tutto eliminati, in applicazione delle disposizioni europee. In tale materia, in particolare, proseguirà la mappatura delle professioni regolamentate, con l'aggiornamento e l'implementazione della pagina italiana della banca dati delle professioni regolamentate gestita dalla Commissione europea.
  Passando al Programma di lavoro della Commissione per il 2020, rileva che, nell'ambito della più ampia tematica relativa a un'economia al servizio delle persone, sulla quale si concentrerà l'impegno della Commissione europea, uno spazio è riservato all'attuazione del Pilastro europeo dei diritti sociali, sul quale la Commissione ha avviato un processo di dialogo e consultazione con la comunicazione «Un'Europa forte per transizioni giuste» (COM(2020)14). Oggetto di consultazione è anche la materia dei salari minimi equi per i lavoratori dell'UE, sulla quale la Commissione preannuncia la presentazione di uno specifico strumento giuridico, nel rispetto delle tradizioni nazionali e della contrattazione collettiva. Inoltre, nel Programma di lavoro si fa riferimento alla presentazione, nel corso dell'anno, di una proposta di regime europeo di riassicurazione contro la disoccupazione, che mirerà a sostenere chi lavora e a proteggere chi ha perso il posto di lavoro a causa di shock esterni, in particolare favorendone la riqualificazione. Infine, per aiutare i giovani ad accedere alle opportunità di istruzione, formazione e lavoro di cui hanno bisogno, la Commissione rafforzerà la Garanzia per i giovani.
  Dopo aver segnalato che la Commissione presenterà un piano d'azione sulla parità di genere e l'emancipazione femminile nelle relazioni esterne, rileva che la Commissione medesima lavora a una nuova agenda per le competenze per l'Europa, per contribuire a individuare le carenze in termini di competenze, colmare tali lacune e sostenere la riqualificazione.
  Infine, dal Programma di lavoro si apprende che la Commissione presenterà una relazione sull'impatto dei cambiamenti demografici, che esaminerà il modo in cui le nuove realtà demografiche incidono su tutti gli aspetti, dalla politica sociale e regionale alla sanità, alla finanza, alla connettività digitale, alle competenze e all'integrazione, nonché un Libro verde sull'invecchiamento.
  Nell'aggiornamento del programma di lavoro, recato dalla comunicazione COM(2020)440, la Commissione ha preliminarmente dato conto del suo impegno finalizzato a proteggere le vite umane e a garantire i mezzi di sussistenza, a partire dallo stanziamento di tutti i fondi rimanenti del bilancio dell'UE fino alla costituzione di una riserva di attrezzature mediche, facendo anche ricorso come mai prima alla flessibilità delle norme in materia di bilancio e aiuti di Stato e proponendo l'introduzione di SURE, un nuovo strumento dell'UE inteso ad attenuare i rischi di disoccupazione e a sostenere i lavoratori. Superata la fase drammatica dell'emergenza, la Commissione intende favorire e guidare la ripresa anche con un piano specifico (COM(2020)456), che comprende un nuovo strumento nell'ambito del quadro finanziario pluriennale rinnovato. Come specificato nel programma aggiornato, inoltre, la Commissione è determinata a rispettare gli impegni previsti dal suo programma di lavoro, rivedendo la tempistica di alcune delle azioni proposte. Allo stesso tempo, dal momento che la ripresa avrà bisogno di una forte direzione politica, nonché di investimenti, il nuovo corso sarà ulteriormente integrato dalle nuove proposte menzionate nella Lettera di intenti della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio, in occasione del discorso sullo stato dell'Unione che la presidente von der Leyen pronuncerà in settembre. Tali proposte diventeranno poi parte integrante del programma completo di lavoro della Commissione per il 2021, che sarà adottato nell'ottobre prossimo.
  Venendo al contenuto dell'aggiornamento del programma, la Commissione intende adottare le iniziative, previste nel Pag. 77programma di lavoro, che sono essenziali o che sostengono la ripresa immediata, tra le quali segnalo il rafforzamento della Garanzia per i giovani. Una serie di importanti iniziative urgenti, che sono state ritardate a causa della pandemia, saranno adottate il più rapidamente possibile: in particolare, segnalo l'aggiornamento dell'agenda per le competenze per l'Europa. Altre invece saranno ritardate a fine anno o all'inizio del prossimo anno, in modo da garantire una preparazione e una consultazione adeguate.
  Segnala, infine, che nell'Allegato alla Comunicazione che aggiorna il programma di lavoro si dà conto dell'adozione dello strumento temporaneo del Regime europeo di riassicurazione contro la disoccupazione. Invece, risultano modificate le tempistiche per l'adozione dell'atto riguardante i salari minimi equi per i lavoratori nell'UE.

  Andrea GIACCONE, presidente, poiché nessuno chiede di intervenire, invita la relatrice a formulare la sua proposta di parere.

  Virginia VILLANI (M5S), relatrice, illustra la sua proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).

  Elena MURELLI (LEGA) preannuncia il voto contrario del gruppo Lega sulla proposta di parere della relatrice, dal momento che la sua parte politica giudica negativamente non solo il contenuto dei documenti in discussione, ma anche l'intera politica dell'Unione europea, che deve essere profondamente riformata, come dimostrato dalle diseguaglianze evidenziate nella gestione della crisi sanitaria, prima, e della conseguente crisi economica, poi, da parte degli Stati membri. Del resto, anche i punti toccati dal programma della Commissione riguardano spesso ambiti in cui si palesa la mancanza di omogeneità tra gli Stati. A titolo di esempio, fa riferimento al sistema delle competenze e delle forme di accreditamento, che riflettono la necessità di armonizzare i sistemi educativi europei. Sulla relazione programmatica presentata dal Governo, esprime il suo dissenso sulla politica dei distacchi dei dipendenti pubblici presso le istituzioni europee, che impoverisce l'amministrazione nazionale, aggravandone i limiti e i difetti. Si dichiara contraria, altresì, all'impegno per l'introduzione di salari minimi garantiti, i cui costi, in assenza di un'armonizzazione dei sistemi fiscali europei, graveranno sugli imprenditori. Non condivide, infine, la politica adottata dal Governo per contrastare il caporalato. A suo avviso, infatti, non servono sanatorie, come quella prevista dal decreto «Rilancio», ma è necessario introdurre modifiche alla disciplina dei contratti di lavoro, rilanciare le politiche attive, riformare i centri per l'impiego, superare il Reddito di cittadinanza.

  Walter RIZZETTO (FDI), pur ringraziando la relatrice per il lavoro svolto, preannuncia, anche a nome del suo gruppo, il voto convintamente contrario sulla sua proposta di parere. Si sofferma, in particolare, sulla questione dei salari minimi garantiti, sulla quale il Governo, più volte sollecitato nel corso della legislatura, non ha evidenziato chiarezza di idee né la reale intenzione di intervenire. Eppure si tratta di porre fine a una situazione di grave ingiustizia, che mette in imbarazzo la stessa pubblica amministrazione, la quale paga ad alcuni suoi dipendenti salari lordi orari ben al di sotto della media. Il Governo, quindi, non solo non sembra voler prendere una posizione con riferimento alle risoluzioni da tempo in discussione presso la Commissione lavoro, ma neanche prende in considerazione il progetto di legge giacente al Senato, presentato dall'attuale Ministra del lavoro e delle politiche sociali, poiché non sa come evitare di scaricare i costi della riforma sulle imprese. Individua, quindi, ulteriori criticità dei documenti in esame nella mancata riforma, nonostante le promesse, dei centri per l'impiego, nell'indisponibilità del Governo ad affrontare la piaga del caporalato mettendo in campo una poderosa azione repressiva per garantire il rispetto della normativa vigente, Pag. 78nell'enfasi sugli strumenti finanziari europei che, in realtà, garantiscono un ritorno modesto rispetto all'impegno finanziario richiesto agli Stati membri. È il caso del SURE, per il quale l'Italia è tenuta a versare circa 25 miliardi di euro a titolo di garanzia solo per poter accedere a circa il 10 per cento delle risorse mobilitate dall'Unione europea, risparmiando sugli interessi.

  Debora SERRACCHIANI (PD) preannuncia il voto favorevole del gruppo Partito Democratico sulla proposta di parere della relatrice, ricordando i grandi passi in avanti compiuti dall'Unione europea, stimolata anche dalle proposte costruttive del Governo italiano. Gli strumenti messi in campo dalla Commissione europea, infatti, sono un sostegno concreto alle politiche degli Stati membri, costretti a fronteggiare i gravi problemi conseguenti all'emergenza sanitaria. Pertanto, anche SURE, mettendo a disposizione risorse per il sostegno del reddito dei lavoratori a condizioni di mercato vantaggiose, è uno strumento innovativo che merita di essere utilizzato.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole della relatrice (vedi allegato 1).

  La seduta termina alle 10.40.

SEDE CONSULTIVA

  Presidenza del presidente Andrea GIACCONE. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Stanislao Di Piazza.

  La seduta comincia alle 10.40.

Norme sull'esercizio della libertà sindacale del personale delle Forze armate e dei corpi di polizia ad ordinamento militare, nonché delega al Governo per il coordinamento normativo.
(Nuovo testo C. 875-1060-1702-2330/A).

(Parere alla IV Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta dell'11 giugno 2020.

  Andrea GIACCONE, presidente, comunica che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame in sede consultiva, ai fini dell'espressione del prescritto parere alla IV Commissione (Difesa), del nuovo testo delle proposte di legge C. 875-A e abbinate, recante norme sull'esercizio della libertà sindacale del personale delle Forze armate e delle Forze di polizia a ordinamento militare, nonché delega al Governo per il coordinamento normativo, come risultante dall'esame in sede referente, rinviato, su proposta del relatore, nella seduta dello scorso 11 giugno.
  Avverte che la Commissione esprimerà il parere di competenza sul provvedimento nella seduta odierna.
  Invita, quindi, il relatore, onorevole Invidia, a illustrare la sua proposta di parere.

  Niccolò INVIDIA (M5S), relatore, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 2).

  Elena MURELLI (LEGA) preannuncia l'astensione del gruppo Lega nella votazione sulla proposta di parere del relatore. Ricorda che sul testo del provvedimento, prima del rinvio in Commissione deliberato dall'Assemblea, la Commissione lavoro si era già espressa con un parere favorevole, nelle cui premesse si esplicitava la necessità di valutare l'opportunità di derogare alla normativa vigente, di cui all'articolo 63, comma 3, del decreto legislativo n. 165 del 2001, che attribuisce al giudice ordinario le controversie relative a comportamenti antisindacali delle pubbliche amministrazioni ai sensi dell'articolo Pag. 7928 della legge n. 300 del 1970, considerando l'interpretazione univoca e costante che della predetta norma ha dato la giurisprudenza del Consiglio di Stato e della Corte di cassazione. Tale indicazione, tuttavia, non è stata fatta propria dalla Commissione di merito, che, anche nel nuovo testo del provvedimento, ha previsto l'attribuzione al giudice amministrativo della competenza sulle controversie relative a comportamenti antisindacali, così come su quelle riguardanti le procedure di contrattazione.

  Paolo ZANGRILLO (FI) interviene per preannunciare il voto favorevole del gruppo Forza Italia sulla proposta di parere del relatore.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore (vedi allegato 2).

DL 34/2020: Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19.
C. 2500 Governo.

(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 10 giugno 2020.

  Andrea GIACCONE, presidente, avverte che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame in sede consultiva, ai fini dell'espressione del prescritto parere alla V Commissione (Bilancio), del disegno di legge C. 2500 Governo, di conversione del decreto-legge n. 34 del 2020, recante misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19, rinviato nella seduta dello scorso mercoledì 10 giugno.
  Avverte che, come convenuto in sede di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, la Commissione esprimerà il parere di competenza sul testo del decreto-legge nella seduta odierna.
  Invita, quindi, la relatrice, onorevole Serracchiani, a illustrare la sua proposta di parere.

  Debora SERRACCHIANI (PD), relatrice, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 3), sottolineando, in particolare, che l'esigenza di garantire continuità nel godimento dei trattamenti di sostegno del salario, messa in luce sia nel dibattito in Commissione sia nelle numerose proposte emendative presentate sul punto dai gruppi di maggioranza e di opposizione, è stata fatta propria dal Governo, che, nella seduta del Consiglio dei ministri di ieri, ha adottato uno specifico decreto-legge, in base al quale gli imprenditori che hanno esaurito le cinque settimane di ammortizzatore sociale in godimento possono accedere, senza soluzione di continuità, alle ulteriori quattro settimane, senza bisogno di aspettare il 1o settembre, come previsto dal testo del decreto «Rilancio».

  Elena MURELLI (LEGA), riprendendo quanto già espresso nella seduta del 10 giugno, ribadisce l'inopportunità che la Commissione esprima il parere di competenza su un testo che sicuramente sarà significativamente modificato, dal momento che sono numerosi i problemi irrisolti su cui il Governo dovrà necessariamente intervenire, come dimostra il decreto-legge deliberato nella seduta di ieri del Consiglio dei ministri, a cui ha fatto riferimento la relatrice. Il Governo dovrà farsi carico, a suo avviso, della necessità di semplificare le procedure di attuazione del provvedimento, che necessita di ben novantotto decreti attuativi, e di introdurre meccanismi idonei a far pervenire alle imprese la liquidità necessaria per la prosecuzione dell'attività, tra i quali, in particolare, l'ulteriore rinvio della ripresa dei versamenti tributari. Sottolinea che le proposte emendative del suo gruppo, come Pag. 80l'introduzione di un'unica aliquota fiscale del 15 per cento, non sono state prese in considerazione, e si chiede, quindi, se avrà la medesima sorte anche il piano di interventi presentato da Vittorio Colao, in qualità di presidente della task force creata per fronteggiare le conseguenze dell'emergenza sanitaria. Per tali motivi, preannuncia il voto contrario del gruppo Lega sulla proposta di parere della relatrice.

  Paolo ZANGRILLO (FI), associandosi sul punto alle considerazioni della collega Murelli, ribadisce l'inopportunità che la Commissione esprima il parere di competenza su un testo il cui contenuto è destinato a essere ampiamente modificato nel corso dell'esame in sede referente. A tale proposito, auspica che il Governo e la maggioranza dimostrino la loro disponibilità all'accoglimento delle proposte delle opposizioni, anche se deve riconoscere che, fino a questo momento, essi non hanno assunto una posizione chiara al riguardo. Tuttavia, dati i precedenti, non si sente ottimista e ritiene improbabile un atteggiamento collaborativo. Venendo al merito, sottolinea che il Governo si è sempre dimostrato abile nell'attribuire nomi roboanti e di grande impatto mediatico a provvedimenti che, al contrario, sono di scarso contenuto e di ancor più scarsa incisività. Quello in esame, in particolare, non reca, a suo avviso, alcuna previsione che determinerà il rilancio dei settori nei quali interviene, essendo essenzialmente volto a dare soluzioni di breve respiro ai numerosi problemi insoluti, che tali saranno anche quando i provvedimenti, quali la proroga degli ammortizzatori sociali, la sospensione dei licenziamenti, la sospensione delle disposizioni in materia di rinnovo dei contratti a termine previste dal cosiddetto «decreto Dignità», avranno esaurito la loro vigenza. Sono, invece, necessari interventi strutturali volti, ad esempio, a ridurre il peso della tassazione sulle imprese e sui lavoratori, a fare riprendere fiducia agli imprenditori e a favorire nuovi investimenti. Ma per fare ciò sarebbe necessario superare le ideologie e aprirsi ai contributi di tutte le parti politiche, prendendo decisioni di grande concretezza. Per tali motivi, preannuncia il voto contrario del gruppo Forza Italia sulla proposta di parere della relatrice.

  Niccolò INVIDIA (M5S), preannunciando il voto favorevole del gruppo Movimento 5 Stelle sulla proposta di parere della relatrice, ritiene infondate le critiche mosse al provvedimento dal collega Zangrillo, dal momento che il decreto-legge reca anche misure per porre le basi di un approccio ai problemi del mercato del lavoro sistemico e di lungo periodo, come, ad esempio, l'istituzione del Fondo Nuove competenze, all'articolo 88, e dell'Osservatorio nazionale per il mercato del lavoro, all'articolo 99. Assicura, inoltre, che il Governo si appresta ad affrontare i problemi che rimangono aperti con una prospettiva non emergenziale, attraverso specifici provvedimenti, come, ad esempio, un decreto-legge volto a introdurre significative semplificazioni burocratiche per il superamento degli ostacoli di natura amministrativa, indicati tra le cause dei ritardi della nostra economia.

  Ettore Guglielmo EPIFANI (LEU) ritiene che il motivo del ritardo dell'Italia, rispetto alle altre economie, nel superamento della crisi causata dall'emergenza sanitaria sia da rinvenirsi nell'incompleto recupero delle conseguenze della devastante crisi economica e finanziaria iniziata nel 2008, cui si aggiunge l'imponente debito pubblico, che drena le risorse necessarie ad affrontare l'attuale crisi e costringe all'adozione di provvedimenti di urgenza e di breve respiro. Anche i settori che più hanno trainato l'economia in questi anni sono stati messi in ginocchio dalla crisi della domanda, interna ed estera: il Made in Italy, l'impiantistica e, sia pure in misura minore, l'industria farmaceutica e quella agroalimentare. Ma soprattutto il turismo, che rappresenta, specialmente nel Mezzogiorno, la fonte principale di reddito, sta vivendo una crisi profonda, che avrebbe consigliato, a suo parere, un intervento prioritario e massiccio, perché la sua ripresa facesse da traino per gli altri Pag. 81settori. Così come sarebbe stato meglio intervenire tempestivamente per snellire le procedure di erogazione degli ammortizzatori sociali, i cui limiti sono noti da sempre, evitando che le difficoltà connesse alla mancanza di reddito dei lavoratori si ripercuotessero, amplificate, sull'intera economia. Tuttavia, il Governo ha dovuto fare i conti con la situazione dei nostri conti pubblici e con le risorse a disposizione e ha adottato misure assolutamente condivisibili, come il cosiddetto «ecobonus», la cui misura può apparire persino eccessiva, e gli investimenti, in particolare quelli degli enti locali, che, pur di dimensioni ridotte, hanno la capacità di incidere tempestivamente e direttamente sui territori. Anche le misure nel settore del lavoro aiuteranno gli imprenditori a recuperare fiducia, mantenendo i livelli occupazionali e concentrandosi sul rilancio delle proprie aziende.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole della relatrice (vedi allegato 3).

DL 30/2020: Misure urgenti in materia di studi epidemiologici e statistiche sul SARS-COV-2.
C. 2537 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla XII Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 15 giugno 2020.

  Andrea GIACCONE, presidente, comunica che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame in sede consultiva, ai fini dell'espressione del parere alla XII Commissione (Affari sociali), del disegno di legge n. 2537 Governo, di conversione in legge del decreto-legge n. 30 del 2020, recante misure urgenti in materia di studi epidemiologici e statistiche sul SARS-COV-2, approvato dal Senato, rinviato nella seduta di ieri, lunedì 15 giugno.
  Ricorda che in tale seduta la relatrice, onorevole Carla Cantone, ha svolto la sua relazione e che, pertanto, nella seduta odierna la Commissione esprimerà il parere di competenza.
  Invita, quindi, la relatrice a formulare la sua proposta di parere.

  Carla CANTONE (PD), relatrice, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 4).

  Elena MURELLI (LEGA) preannuncia il voto contrario del gruppo Lega sulla proposta di parere della relatrice, non condividendo il merito del provvedimento. Si tratta, infatti, di disposizioni inutili, dal momento che, a fronte di risultati che saranno modesti, sono messe in campo risorse che avrebbero potuto essere più proficuamente impegnate per coordinare le banche dati già esistenti. Esprime, inoltre, la sua critica all'applicazione «Immuni», la cui efficacia si basa solo sulla buona volontà dei singoli e, per l'esiguità di coloro che l'avranno scaricata, non sarà in grado di raggiungere gli obiettivi che il Governo si è preposto.

  Gualtiero CAFFARATTO (LEGA), riallacciandosi alle riflessioni della collega Murelli, ritiene pericoloso permettere che i gestori dell'applicazione «Immuni» entrino in possesso e utilizzino i dati sensibili di coloro che la scaricheranno sul proprio cellulare. Proprio per tale motivo, sarebbe stato, a suo avviso, necessario che il Governo investisse il Parlamento della questione, prima che l'applicazione divenisse operativa.

  Niccolò INVIDIA (M5S) preannuncia il voto favorevole del gruppo Movimento 5 Stelle sulla proposta di parere della relatrice e, ricordando ai colleghi intervenuti che i dati raccolti dall'applicazione «Immuni» sono anonimi e utilizzati solo per le finalità previste, riconosce che la sua efficacia dipende dal numero di coloro che la vorranno scaricare.

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  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole della relatrice (vedi allegato 4).

  La seduta termina alle 11.20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 11.25 alle 11.30.

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