CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 16 giugno 2020
388.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
Pag. 8

AUDIZIONI INFORMALI

Audizioni informali, in videoconferenza, nell'ambito dell'esame dello schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 12 gennaio 2019, n. 14, recante «Codice della crisi di impresa e dell'insolvenza» Atto n. 175 di Roberto Fontana, sostituto procuratore della Repubblica presso la Procura di Milano, e Giovanni Nardecchia, sostituto procuratore generale presso la Corte di Cassazione, componenti del Centro studi sulle procedure esecutive e concorsuali (CeSPEC).

  L'audizione informale si è svolta dalle 11.05 alle 11.30.

AUDIZIONI INFORMALI

Audizioni informali, in videoconferenza, nell'ambito dell'esame dello schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 12 gennaio 2019, n. 14, recante «Codice della crisi di impresa e dell'insolvenza» Atto n. 175 di Sergio Giorgini, vicepresidente del Consiglio nazionale ordine dei consulenti del lavoro.

  L'audizione informale si è svolta dalle 11.35 alle 11.50.

AUDIZIONI INFORMALI

Audizioni informali, in videoconferenza, nell'ambito dell'esame dello schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 12 gennaio 2019, n. 14, recante «Codice della crisi di impresa e dell'insolvenza» Atto n. 175 di rappresentanti di Confindustria.

  L'audizione informale si è svolta dalle 12.10 alle 12.30.

AUDIZIONI INFORMALI

Audizioni informali, in videoconferenza, nell'ambito dell'esame dello schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo Pag. 912 gennaio 2019, n. 14, recante «Codice della crisi di impresa e dell'insolvenza» Atto n. 175 di Francesco Farri, avvocato, dottore di ricerca in diritto dell'economia e dell'impresa presso l'Università di Roma Sapienza; Michele Tiengo, presidente della Camera degli avvocati tributaristi del Veneto (UNCAT); Renato Veneruso, avvocato componente del Centro studi Rosario Livatino; Francesco Perchinunno, segretario dell'Associazione italiana giovani avvocati (AIGA).

  L'audizione informale si è svolta dalle 12.40 alle 13.35.

AUDIZIONI INFORMALI

Audizioni informali, in videoconferenza, nell'ambito dell'esame dello schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 12 gennaio 2019, n. 14, recante «Codice della crisi di impresa e dell'insolvenza» Atto n. 175 di Tommaso Nigro, dottore commercialista ed esperto contabile, professore di crisi d'impresa presso l'Università telematica UniPegaso; Alessio D'Oca, dottore commercialista e revisore contabile; Massimiliano Castagna, dottore commercialista e revisore contabile.

  L'audizione informale si è svolta dalle 13.45 alle 14.20.

AUDIZIONI INFORMALI

Audizioni informali, in videoconferenza, nell'ambito dell'esame dello schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 12 gennaio 2019, n. 14, recante «Codice della crisi di impresa e dell'insolvenza» Atto n. 175 di Francesco Di Ciommo, professore di diritto civile, dell'economia e dei mercati finanziari presso l'Università LUISS Guido Carli; Sergio Menchini, professore di diritto processuale civile presso l'Università degli studi di Pisa.

  L'audizione informale si è svolta dalle 15.15 alle 15.40.

AUDIZIONI INFORMALI

Audizioni informali, in videoconferenza, nell'ambito dell'esame dello schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 12 gennaio 2019, n. 14, recante «Codice della crisi di impresa e dell'insolvenza» Atto n. 175 di rappresentanti della Confederazione italiana della piccola e media industria privata (CONFAPI); rappresentanti dell'Associazione nazionale costruttori edili (ANCE); rappresentanti dell'Alleanza delle Cooperative italiane; Francesca Scoppetta, presidente del comitato scientifico dell'associazione Prodeitalia.

  L'audizione informale si è svolta dalle 15.50 alle 16.45.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Martedì 16 giugno 2020. — Presidenza della presidente Francesca BUSINAROLO. — Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia, Vittorio Ferraresi.

  La seduta comincia alle 16.55.

Programma di lavoro della Commissione per il 2020 – Un'Unione più ambiziosa (COM(2020)37 final).
Programma di lavoro adattato 2020 della Commissione (COM(2020)440 final).
Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2020 (Doc. LXXXVI, n. 3).

(Parere alla XIV).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto.

  Angela SALAFIA (M5S), relatrice, ricorda che la Commissione avvia oggi l'esame congiunto di due importanti documenti programmatici in materia di politiche europee, secondo quanto prevede il parere della Giunta per il regolamento della Camera del 14 luglio 2010: il programma di lavoro della Commissione europea per il 2020, presentato a gennaio scorso e adeguato il 27 maggio a seguito della crisi determinata dall'epidemia da COVID-19, corredato dall'elenco delle iniziative Pag. 10da assumere, e la relazione programmatica sulla partecipazione del nostro Paese all'UE per il medesimo anno, in cui vengono fornite indicazioni su obiettivi, priorità e orientamenti che il Governo intende seguire a livello europeo.
  Ricorda preliminarmente che la discussione su tali documenti programmatici si svolge in primo luogo nella sede primaria della XIV Commissione Politiche dell'Unione europea ma potrà avvalersi dei contributi delle Commissioni di merito, tra cui la Commissione Giustizia, per tradursi infine in un dibattito da svolgere in Aula alla presenza del Governo. Nel rilevare che si tratta di una delle rare occasioni a disposizione per svolgere un'approfondita discussione sulle strategie politiche dell'Unione europea e sulle priorità del nostro Paese al riguardo, segnalo che tali documenti sono stati redatti a gennaio, prima quindi del cambiamento di scenario imposto all'Europa – come al resto del mondo – dall'epidemia di COVID-19. Con specifico riferimento al programma di lavoro della Commissione, segnalo che esso, come anticipato, ha subito di recente un adeguamento alla nuova situazione, che è consistito essenzialmente in una modifica dei tempi di realizzazione delle iniziative previste a gennaio, ferme restando le sei tematiche già definite negli orientamenti politici della Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: vale a dire un green Deal europeo; un'Europa pronta per l'era digitale; un'economia al servizio delle persone; un'Europa più forte nel mondo; promuovere lo stile di vita europeo; un nuovo slancio per la democrazia europea. Tutto ciò premesso, preannuncia che, data la complessità dei documenti in esame, dopo averne tracciato un quadro di insieme, mi soffermerò sulle parti direttamente riconducibili alle competenze della Commissione giustizia, cercando di offrire una panoramica delle azioni che, sulla medesima materia, si propongono di portare avanti il Governo italiano e le Istituzioni europee.
  Partendo dalla relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2020, ricorda che, sulla base dell'articolo 13 della legge 24 dicembre 2012, n. 234, il Governo presenta al Parlamento due relazioni annuali sulla partecipazione dell'Italia all'UE, una programmatica e una consuntiva. Nella relazione programmatica, da presentarsi entro il 31 dicembre di ogni anno, sono indicati gli orientamenti e le priorità che il Governo intende perseguire nell'anno successivo con riguardo al processo di integrazione europea, ai profili istituzionali e a ciascuna politica dell'UE, nonché in merito agli specifici progetti di atti inseriti nel programma di lavoro della Commissione europea, dando altresì conto della strategia di formazione e comunicazione del Governo sulla partecipazione italiana alle attività dell'UE. La relazione si articola in cinque parti e tre appendici: sviluppo del processo di integrazione europea e questioni istituzionali; principali politiche orizzontali e settoriali; l'Italia e la dimensione esterna dell'UE; comunicazione e formazione sull'attività dell'Unione europea; il coordinamento nazionale delle politiche europee. Come si legge nella premessa, il 2020 è ritenuto un anno importante per l'Unione europea perché inizieranno a dispiegarsi gli effetti del nuovo ciclo istituzionale europeo, appena avviatosi, da ultimo con l'insediamento della Commissione von der Leyen. Ciò assume ulteriore rilevanza se si considera la sfida sanitaria economica e sociale determinata dalla epidemia da COVID-19 intervenuta successivamente alla redazione della relazione al nostro esame, che l'Unione europea e tutti i suoi Stati membri si trovano a fronteggiare.
  Nel passare ai profili di competenza della II Commissione, per quanto riguarda le priorità per il 2020 in materia di giustizia civile, evidenzia che la relazione programmatica segnala che il Governo continuerà la sua attività di partecipazione ai negoziati aventi ad oggetto la proposta di regolamento sulla legge applicabile all'opponibilità ai terzi della cessione dei crediti (COM(2018)96). Detta proposta mira a rendere più agevole il meccanismo della cessione dei crediti transfrontalieri e, in tal modo, a facilitare l'accesso al finanziamento Pag. 11delle imprese europee in caso di temporanea mancanza di liquidità. Il Governo continuerà a prender parte ai lavori del negoziato, affinché le norme in discussione siano tali da garantire la certezza giuridica dei trasferimenti dei crediti, così da incentivare gli investimenti transfrontalieri e l'integrazione del mercato.
  Sottolinea che un'ulteriore priorità del Governo in tema di giustizia civile è rappresentata dalla digitalizzazione del settore. A tal fine il Governo continuerà a lavorare nell'ambito del negoziato relativo alle proposte di revisione di due regolamenti vigenti in materia di cooperazione giudiziaria civile (il regolamento (CE) n. 1393/2007 relativo alla notificazione e alla comunicazione negli Stati membri degli atti giudiziari ed extragiudiziali in materia civile o commerciale e il regolamento (CE) n. 1206/2001 relativo alla cooperazione fra le autorità giudiziarie degli Stati membri nel settore dell'assunzione delle prove in materia civile o commerciale). Entrambe le proposte mirano a modernizzare la cooperazione in materia civile e commerciale grazie al maggior utilizzo dei mezzi di comunicazione elettronici. In particolare, quanto all'approccio multilaterale previsto nell'Agenda strategica 2019-2024 del Consiglio europeo, il Governo lavorerà affinché si privilegi, innanzitutto, la dimensione «regionale», dando priorità al miglioramento delle relazioni con i paesi limitrofi. Si suggerirà altresì che la UE promuova la ratifica da parte di Stati terzi della convenzione di Lugano del 2007, concernente la competenza giurisdizionale, il riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale.
  Rileva che nell'ambito della sicurezza interna, una delle priorità del Governo è rappresentata dalla lotta al terrorismo e alla radicalizzazione, anche per quanto concerne la diffusione dei relativi contenuti online. In questo ambito, l'Italia sosterrà il negoziato con il Parlamento europeo per l'approvazione della proposta di regolamento relativa alla prevenzione della diffusione dei contenuti «terroristici» online (COM(2018)640) che prevede l'introduzione di una serie di misure specifiche alle quali i prestatori di servizi di hosting saranno obbligati ad attenersi. L'Italia, al di là dell'impegno per l'adozione del citato regolamento, ribadirà inoltre anche il rilievo attribuito ad una strategia dell'Unione europea di cooperazione con gli operatori ed attori della rete, cooperazione ritenuta essenziale per una più efficace azione di prevenzione e contrasto del proselitismo di possibili estremisti violenti e della diffusione di contenuti terroristici online, ma anche, più in generale, per un complessivo miglioramento delle attività investigative a fronte di possibili minacce terroristiche. Ulteriore priorità del Governo riguarda tra l'altro il tema del riciclaggio del denaro, compreso il progetto a livello UE volto alla creazione di un sistema europeo di estrazione dei dati finanziari (Terrorist Finance Tracking System – TFTS, equivalente al Terrorist Finance Tracking Program (TFTP) statunitense), che consente di acquisire, a livello di intelligence, tutte le transazioni finanziarie effettuate, a livello mondiale, da soggetti sospettati di essere coinvolti in attività di terrorismo e del relativo finanziamento.
  Sottolinea che un altro terreno sul quale il Governo promuoverà una riflessione a livello di Unione europea sarà quello dei possibili risvolti, in termini di sicurezza interna, conseguenti allo sviluppo della tecnologia 5G. Occorrerà, infatti, garantire alle Forze di Polizia la possibilità di continuare ad effettuare indagini tecniche (quali, ad esempio, intercettazioni telefoniche ed ambientali) anche una volta entrata in funzione la nuova tecnologia. A fronte, infatti, di una maggiore sicurezza degli utenti, questa tipologia di indagini potrebbe essere resa più difficile o, in alcuni casi, impossibile dal nuovo standard. Secondo il Governo la tecnologia del 5G dovrà, invece, ferme restando le garanzie normative, rappresentare un'opportunità per migliorare l'azione di polizia e non una difficoltà operativa in un contesto già particolarmente complesso. Analogamente, per l'Italia sarà necessario individuare un approccio condiviso Pag. 12a livello europeo rispetto all'utilizzo delle tecnologie dell'Intelligenza artificiale, con l'obiettivo di disporre di uno standard comune per le applicazioni della stessa nell'ambito della sicurezza interna. In quest'ottica, un ruolo di raccordo potrebbe essere attribuito ad Europol, senza dimenticare il necessario coordinamento tra settore pubblico, settore privato e ricerca accademica.
  In materia di giustizia penale, rammenta che anche per l'anno 2020 il Governo continuerà ad assicurare la partecipazione alla fase di implementazione del regolamento (UE) 2017/1939 del Consiglio del 12 ottobre 2017 relativo all'attuazione di una cooperazione rafforzata sull'istituzione della Procura europea (EPPO), prendendo parte alle riunioni dell'EPPO Expert Group costituito presso la Commissione europea ai sensi del citato regolamento. Il Governo continuerà ad assicurare la fattiva partecipazione ai negoziati relativi alla proposta di regolamento sugli ordini europei di produzione e conservazione di prove elettroniche in materia penale (COM(2018)225) e alla proposta di direttiva recante norme armonizzate sulla nomina di rappresentanti legali ai fini dell'acquisizione di prove nei procedimenti penali (COM(2018)226). Allo stato, si è in attesa che il nuovo Parlamento si esprima in merito, per poter dare inizio alla fase del negoziato con il Consiglio e la Commissione europea.
  Come ricordato nella relazione, rileva che a partire da marzo 2019 il Governo italiano ha garantito la partecipazione ai negoziati per l'adozione di una decisione del Consiglio che autorizza la partecipazione dell'UE ai negoziati su un secondo protocollo aggiuntivo alla Convenzione del Consiglio d'Europa sulla criminalità informatica (STCE n. 185 – Convenzione di Budapest) e di una decisione del Consiglio che autorizza l'avvio di negoziati in vista di un accordo tra l'Unione europea e gli Stati Uniti d'America sull'accesso transfrontaliero alle prove elettroniche per la cooperazione giudiziaria in materia penale. I due mandati sono stati conferiti alla Commissione europea dal Consiglio giustizia e affari interni il 6 giugno 2019 e i negoziati sono attualmente in corso. Anche nel 2020 continuerà l'impegno nelle attività di consultazione tra gli Stati membri e la Commissione europea, con l'obiettivo di definire la posizione comune dell'UE prima di ogni sessione negoziale in Consiglio d'Europa e con gli Stati Uniti. Inoltre, anche nel 2020 il Governo garantirà la partecipazione alle attività della Commissione europea in materia di contrasto alla corruzione nonché la predisposizione di ogni contributo utile, nell'ottica di una cooperazione nello scambio di informazioni e buone prassi.
  Con riguardo al programma di lavoro della Commissione europea per il 2020, presentato a gennaio scorso, specifica che esso illustra le più importanti iniziative che la Commissione aveva inteso intraprendere nel primo anno di mandato e traduce in azioni concrete le citate sei tematiche delineate negli orientamenti politici della presidente von der Leyen. Come anticipato, il 27 maggio scorso la Commissione europea ha provveduto a presentare un adeguamento del programma di lavoro di gennaio, in cui ha tenuto precisare che, a seguito del diffondersi in Europa dell'epidemia da COVID-19, l'impegno della Commissione europea è stato risolutamente finalizzato a proteggere le vite umane e a garantire i mezzi di sussistenza, a partire dallo stanziamento di tutti i fondi rimanenti dal bilancio dell'UE fino alla costituzione di una riserva di attrezzature mediche. Nel documento si evidenzia inoltre che la Commissione europea ha fatto ricorso come mai prima alla flessibilità delle norme in materia di bilancio e aiuti di Stato e ha proposto l'introduzione di SURE, un nuovo strumento dell'UE inteso ad attenuare i rischi di disoccupazione e a sostenere i lavoratori, elaborando inoltre una serie di orientamenti in tutti i settori – dalla gestione delle frontiere ai diritti dei passeggeri – e presentando una tabella di marcia per garantire la graduale e sicura rimozione delle misure di contenimento.
  Quanto all'adeguamento del programma di lavoro per il 2020, sottolinea Pag. 13che esso è avvenuto sulla base di due principi. In primo luogo, la Commissione europea dichiara di essere determinata a rispettare gli impegni previsti: riconoscendo la necessità che l'Europa esca quanto prima dalla crisi, ritiene infatti che le priorità stabilite negli orientamenti politici della presidente von der Leyen e nel programma di lavoro per il 2020 siano più importanti che mai. In secondo luogo, a causa della natura e della portata della crisi in corso e della necessità di concentrarsi sulla sua gestione, la Commissione europea ha ritenuto necessario rivedere la tempistica di alcune delle azioni proposte. Pertanto le iniziative che sono considerate essenziali alla messa in pratica delle sei tematiche o che sostengono la ripresa immediata sono già state adottate o lo saranno nei tempi inizialmente previsto dal programma di lavoro. Tra queste figurano la strategia per l'integrazione settoriale intelligente, la strategia per la promozione delle ristrutturazioni degli edifici al fine di migliorarne l'efficienza energetica, la strategia per una mobilità sostenibile e intelligente, la legge sui servizi digitali, il rafforzamento della garanzia per i giovani, o il libro bianco su uno strumento relativo alle sovvenzioni estere. Una serie di importanti iniziative urgenti, che sono state ritardate a causa della pandemia, saranno adottate il più rapidamente possibile, in particolare il nuovo patto sulla migrazione e l'asilo o l'aggiornamento dell'agenda per le competenze per l'Europa. Altre invece saranno ritardate a fine anno o all'inizio del prossimo anno, in modo da garantire una preparazione e consultazione adeguate.
  Con riguardo alle competenze della Commissione Giustizia, segnala che in considerazione dell'emergere di nuove e sempre più complesse minacce transfrontaliere e intersettoriali per la sicurezza, che evidenziano la necessità di una più stretta cooperazione in tale ambito a tutti i livelli, la Commissione presenterà nella seconda parte dell'anno una nuova strategia dell'Unione in materia di sicurezza dell'UE per definire i settori in cui l'Unione può apportare un valore aggiunto e sostenere gli Stati membri nel garantire sicurezza: dalla lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata, alla prevenzione e all'individuazione delle minacce ibride, alla cibersicurezza e all'aumento della resilienza delle nostre infrastrutture critiche. In tale contesto si prefigura nel corso del 2020 (4o trimestre) una proposta normativa per il rafforzamento del mandato di Europol (l'Agenzia europea per la cooperazione nel contrasto al crimine a carattere transnazionale) al fine di approfondire la cooperazione operativa di polizia. Inoltre, al fine di garantire una maggiore protezione dei bambini e dei soggetti vulnerabili, il programma di lavoro prevede la presentazione di una strategia dell'UE per una lotta più efficace contro l'abuso sessuale dei minori (3o trimestre 2020); una nuova strategia dell'UE per l'eradicazione della tratta degli esseri umani (1o trimestre 2021) nonché una strategia dell'UE sui diritti delle vittime (2o trimestre 2020). Nel sottolineare che l'uguaglianza è un valore fondamentale dell'Unione europea e un motore della crescita economica e del benessere sociale, come preannunciato nel programma di lavoro per il 2020 il 5 marzo scorso è stata presentata una strategia per la parità di genere, con la quale, per colmare i divari tuttora esistenti e per consentire all'Europa di sviluppare il suo pieno potenziale nelle imprese, nella politica e nella società, delinea una serie di azioni fondamentali volte a garantire una parità di partecipazione e di opportunità nel mercato del lavoro, compresa la parità retributiva; e a conseguire un equilibrio di genere a livello decisionale e politico oltre che a porre fine alla violenza e agli stereotipi di genere. A questo scopo la strategia invoca misure giuridiche per qualificare come reato la violenza contro le donne. La Commissione intende in particolare estendere le sfere di criminalità in cui è possibile introdurre un'armonizzazione in tutt'Europa a forme specifiche di violenza contro le donne, tra cui le molestie sessuali, gli abusi a danno delle donne e le mutilazioni genitali femminili. Proporrà inoltre una legge sui servizi digitali per chiarire quali misure si attendono Pag. 14dalle piattaforme per contrastare le attività illegali online, compresa la violenza online nei confronti delle donne. Sempre nell'ambito delle iniziative in materia di parità e antidiscriminazione, il programma di lavoro per il 2020 preannuncia per il 4o trimestre dell'anno la presentazione di una strategia per la parità delle persone LGBTI.
  Nell'ambito del nuovo meccanismo per lo Stato di diritto, rammenta che la Commissione avvierà la sua prima relazione annuale sullo Stato di diritto riguardante tutti gli Stati membri (3o trimestre 2020) nonché una nuova strategia per l'attuazione della Carta dei diritti fondamentali (4o trimestre 2020). La relazione rientra nel meccanismo globale europeo per lo Stato di diritto annunciato negli orientamenti politici della presidente von der Leyen e interesserà tutti gli Stati membri con una rendicontazione annuale obiettiva da parte della Commissione europea. Il meccanismo è stato proposto nel luglio del 2019 quale sede istituzionale per affrontare carenze sistemiche, tra l'altro, inerenti al processo legislativo, alla tutela giurisdizionale effettiva, alla separazione dei poteri, e al pluralismo dei media. Al fine di predisporre la prima relazione annuale la Commissione europea ha avviato tra il 24 marzo e il 4 maggio 2020 una consultazione online delle organizzazioni che si occupano di questioni legate allo Stato di diritto, specie per quanto riguarda i sistemi giudiziari, il quadro anticorruzione e il pluralismo dei media quali reti e associazioni europee; organizzazioni della società civile; associazioni nazionali di categoria (associazioni dei magistrati, federazioni di giornalisti nonché altri soggetti interessati. Oltre che sui contributi delle parti interessate, nel preparare la relazione la Commissione europea si baserà su una molteplicità di fonti, tra cui i dati ricevuti dagli Stati membri e le visite effettuate nei singoli paesi.
  Nel quadro del rafforzamento dei diritti fondamentali nel programma di lavoro per il 2020 sottolinea che è previsto il riesame della normativa in materia di protezione dei dati che si incentrerà su una relazione sull'applicazione del regolamento generale per la protezione dei dati (GDPR) (UE) 2016/679, prevista dall'articolo 97 del medesimo regolamento, nonché su un'iniziativa volta a verificare il grado di allineamento delle norme UE in materia.

  Francesca BUSINAROLO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 17.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 16 giugno 2020. — Presidenza della presidente Francesca BUSINAROLO. — Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia, Vittorio Ferraresi.

  La seduta comincia alle 17.

DL 34/2020: Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19.
C. 2500 Governo.

(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 10 giugno 2020.

  Francesca BUSINAROLO, presidente, comunica che sono pervenute da parte del gruppo Fratelli d'Italia alcune osservazioni alla proposta di parere presentata nella precedente seduta dal relatore.

  Eugenio SAITTA (M5S), relatore, alla luce del dibattito svoltosi nella precedente seduta, presenta ed illustra una nuova proposta di parere favorevole con due osservazioni (vedi allegato). In particolare evidenzia che la prima osservazione si riferisce all'articolo 103 del provvedimento e la seconda all'articolo 252. Per quanto Pag. 15riguarda la parte premissiva, fa notare come la stessa sia stata ampliata alla luce dei rilievi sollevati dai colleghi dei gruppi di opposizione. In particolare sottolinea come siano state valutate le questioni poste dai colleghi Ferri, Bartolozzi e dal gruppo di Fratelli di Italia in ordine ai tirocinanti ed al reclutamento del personale nel settore giustizia, anche in considerazione della attuale presenza di idonei nei vari concorsi per l'amministrazione giudiziaria e per la polizia penitenziaria. Per quanto concerne i rilievi avanzati dai colleghi Paolini e Bartolozzi sull'articolo 253, che reca misure urgenti in tema di concorso per magistrato ordinario, precisa di comprendere il principio utilizzato dall'Esecutivo che, non potendo sapere se a causa di una eventuale recrudescenza della crisi epidemica alcuni candidati potrebbero essere impossibilitati a partecipare in presenza alle prove orali di tale concorso, ha previsto la facoltà per la commissione esaminatrice di autorizzare, qualora vi siano le giuste garanzie telematiche, lo svolgimento di tale prova mediante videoconferenza. Ritiene che andrebbe valutata l'opportunità di tale disposizione anche considerato che l'articolo 254, per il concorso notarile e per l'esame di abilitazione all'esercizio della professione di avvocato, prevede che i presidenti delle due commissioni possano autorizzare per gli esami orali delle due procedure programmati sino al 30 settembre 2020, lo svolgimento mediante videoconferenza, ferma restando la presenza presso la sede della prova di esame, del presidente o di un altro componente della commissione. Sull'argomento dichiara di essere disponibile a valutare comunque gli ulteriori contributi che emergeranno nel corso del dibattito. Si rimette quindi alla Commissione in ordine alla valutazione se procedere già nella seduta odierna all'adozione del parere o se proseguire nel dibattito anche in altre sedute.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) pur apprezzando lo sforzo profuso dal relatore nella predisposizione della nuova proposta di parere, evidenzia come a suo avviso la stessa non agevoli il lavoro della Commissione di merito alla quale è destinata. In proposito sottolinea che la Commissione Bilancio sta ancora esaminando l'articolo 1 del provvedimento in discussione e ritiene pertanto che non vi sia l'urgenza di licenziare il parere della Commissione Giustizia nella giornata odierna né in quella di domani. A suo avviso il relatore, pur centrando le tematiche sollevate nel dibattito svoltosi nelle sedute precedenti, nel trasfondere le stesse in osservazioni, ne rimette la valutazione alla Commissione Bilancio senza offrire alcuna soluzione. Per tale ragione le osservazioni così formulate a suo avviso risultato essere prive di contenuto. Invita quindi il relatore a fare un ulteriore sforzo per poter elaborare una determinazione, meglio se condivisa, che chiarisca esattamente alla Commissione di merito cosa si debba fare. In particolare per quanto attiene all'osservazione di cui alla lettera a) della proposta di parere relativa all'articolo 103 del provvedimento, evidenzia come l'invito alla Commissione bilancio a coordinare la disposizione recante l'aggravante di cui al comma 22 con l'aggravante comune prevista dall'articolo 61 del codice penale non sia chiara. E sottolinea come competa alla Commissione Giustizia decidere in merito. Per quanto riguarda ancora l'osservazione alla lettera b) della proposta di parere, ritiene che sia la Commissione Giustizia a dover valutare l'effettiva opportunità delle modalità di reclutamento previste dall'articolo 152. Con riferimento al concorso per magistrato ordinario, rammenta come nel 1999 per tale concorso per la prima volta si svolse una prova a quiz. Ciò determinò un fermo di circa tre anni, ma nonostante questo non furono prese decisioni per accelerare le procedure. Si domanda per quale motivo quindi nel decreto Rilancio si vogliano prevedere delle modalità alternative di concorso che potrebbero determinare facili elusioni alle stringenti regole concorsuali. Per quanto riguarda il tema dei concorsi evidenzia come il relatore si limiti a farne cenno nella parte premissiva della proposta di parere senza arrivare a conclusioni costruttive. Pag. 16Precisa quindi che il parere che la Commissione Giustizia dovrà approvare, dovrebbe chiarire l'intendimento della stessa sul provvedimento e pertanto ritiene che la nuova proposta di parere debba essere ulteriormente modificata in quanto recante conclusioni aperte. Sottolinea, da ultimo, infine che accogliere o meno i suggerimenti forniti dalle forze di opposizione costituisce una responsabilità politica della maggioranza.

  Ingrid BISA (LEGA) condivide le considerazioni della collega Bartolozzi e rinvia al suo intervento svolto nella seduta precedente. A suo avviso la Commissione dovrebbe iniziare a darsi un metodo di lavoro. Evidenzia infatti che questa è la sede opportuna per poter incidere su una materia alla quale il decreto-legge in esame dedica soltanto una parte ridicola. Ritiene che responsabile di ciò sia il Ministro Bonafede che nulla fa per un settore che invece meriterebbe di essere maggiormente valutato. Si domanda quindi come si possa ritenere utile rimettere alla Commissione Bilancio, che ha competenze economiche, una decisione in merito ad ambiti giuridici. Chiede pertanto al relatore di svolgere una ulteriore valutazione sulla proposta di parere e di trasformare le osservazioni in essa contenute in condizioni, il cui peso certamente sarebbe più stringente. Ritenendo che, per come è formulata, la proposta di parere non manifesta la volontà della maggioranza di incidere sul provvedimento in esame, sottolinea come sia necessario comprendere anche quale sia l'effettivo obiettivo che la stessa maggioranza voglia perseguire, ed evidenzia come a suo avviso in una materia come quella della giustizia tutti dovrebbero andare nella medesima direzione.

  Lucia ANNIBALI (IV), nel ringraziare il collega Saitta per aver integrato la proposte di parere presentate la scorsa settimana, chiede un chiarimento in ordine alle valutazioni espresse nella proposta di parere sulle misure previste dagli articoli 253 e 254 del decreto-legge. Sottolinea come l'intenzione del suo gruppo sia quella che sia garantito lo svolgimento della prova orale in presenza, ma dalla proposta di parere tale profilo non emerge. È favorevole quindi a che la Commissione disponga di un tempo maggiore per esaminare il provvedimento anche per poter fornire osservazioni più precise, in grado di individuare valide soluzioni, alla Commissione Bilancio.

  Eugenio SAITTA (M5S), relatore, rivolgendosi alle colleghe Bartolozzi e Bisa, osserva che sull'articolo 103 del provvedimento sarà possibile svolgere un ulteriore approfondimento e precisa, per quanto attiene all'osservazione di cui all'articolo 252, di averla formulata in maniera generica, in quanto da un esame del fascicolo delle proposte emendative presentate presso la Commissione di merito, è emerso che sulla questione sono stati prodotti numerosi emendamenti da parte di tutti i gruppi che vanno in direzioni diverse. Ritiene che sulla questione si potrebbe svolgere un approfondimento per comprendere l'indirizzo della Commissione.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) evidenzia come nella documentazione prodotta dal Servizio Studi si fa riferimento ad una disattenzione del legislatore che non richiama i titoli di studio previsti nella lettera g) del comma 2 dell'articolo 252, e suggerisce di integrare almeno tale mancanza. Ritiene pertanto che almeno tale suggerimento debba essere inserito nella proposta di parere.

  Eugenio SAITTA (M5S), relatore, nel dichiararsi disponibile a valutare tale osservazione, ribadisce di essere stato generico sull'argomento proprio per comprendere la volontà della Commissione. Per quanto concerne l'articolo 253, sottolinea che il principio debba rimanere sempre e soltanto quello dell'esame in presenza e che si attribuisce la facoltà al presidente della commissione di autorizzare lo svolgimento delle prove orali mediante videoconferenza soltanto in ipotesi eccezionali. Fa notare inoltre che seppure sia vero che Pag. 17a volte gli esami per il concorso in magistratura hanno subito dei rallentamenti, tali rallentamenti impattavano su tutti i candidati, mentre nel caso in cui scoppiasse un ulteriore focolaio epidemico, soltanto alcuni candidati sarebbero posti nella condizione di non poter partecipare alla prova orale. Ciò premesso si dichiara disponibile a svolgere un'ulteriore riflessione anche su tale questione.

  Francesca BUSINAROLO, presidente, alla luce della richiesta da parte di alcuni commissari di un ulteriore approfondimento, chiede al relatore la sua disponibilità a che si valuti nella riunione dell'Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi che si svolgerà al termine della seduta odierna in sede referente, le modalità per il prosieguo dei lavori.

  Eugenio SAITTA (M5S), relatore, concorda con la proposta della presidente.

  Catello VITIELLO (IV), dichiarandosi favorevole a che la Commissione disponga di tempo ulteriore per esaminare il provvedimento, sottolinea tuttavia la necessità che la stessa fissi un metodo di lavoro. Apprezza infatti il lavoro svolto dal relatore e ritiene che si dovrebbero evidenziare ulteriori criticità; tuttavia fa presente che è necessario comprendere se la Commissione Giustizia debba fornire o meno un indirizzo alla Commissione Bilancio. A suo avviso infatti il parere che deve essere approvato dalla Commissione deve essere puntuale e non può indicare soltanto delle opportunità da valutare. Precisa inoltre di apprezzare quanto rilevato in ordine al concorso per magistrato ordinario, ma sottolinea la necessità che non vengano modificate le procedure per quello di abilitazione alla professione di avvocato.

  Francesca BUSINAROLO, presidente, nel rinviare le decisioni sulle modalità da seguire per il prosieguo dei lavori alla riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, già convocato al termine della seduta in sede referente odierna, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 17.25.

SEDE REFERENTE

  Martedì 16 giugno 2020. — Presidenza della presidente Francesca BUSINAROLO. — Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia, Vittorio Ferraresi.

  La seduta comincia alle 17.25.

Modifiche agli articoli 604-bis e 604-ter del codice penale, in materia di violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere.
C. 107 Boldrini, C. 569 Zan, C. 868 Scalfarotto, C. 2171 Perantoni e C. 2255 Bartolozzi.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta dell'11 giugno 2020.

  Francesca BUSINAROLO, presidente, comunica che sono pervenuti ulteriori contributi scritti, che sono stati trasmessi via email e che sono a disposizione sull'applicazione Geocom del sito Camera. Ricorda inoltre che, come convenuto, oggi si procederà alla discussione generale.

  Roberto TURRI (LEGA) interviene sull'ordine dei lavori, per far presente che il suo gruppo non è in grado di prendere parte alla discussione generale, dal momento che gli ulteriori contributi scritti, il cui termine era fissato per la giornata di lunedì 15 giugno, sono stati tempestivamente trasmessi via email dagli uffici ai componenti la Commissione alle 10.34 di questa mattina. Evidenzia pertanto che, essendo la Commissione convocata alle 11 di oggi per lo svolgimento di audizioni informali sull'atto del Governo in materia di crisi d'impresa e d'insolvenza, non vi è stato il tempo materiale per consultare tali contributi. Ritiene quindi, sulla base del Pag. 18principio generale secondo cui la discussione viene avviata soltanto dopo che siano stati forniti tutti i contributi richiesti e che sia stata consentita una adeguata valutazione dei loro contenuti, che nella seduta odierna non si possa iniziare la discussione generale sulle proposte di legge in esame.

  Ingrid BISA (LEGA), nel riallacciarsi alle considerazioni del collega Turri, sottolineando di essere stata impegnata fino a qualche minuto fa nelle audizioni informali sull'atto del Governo in materia di crisi d'impresa e di insolvenza, fa presente di non aver avuto il tempo materiale di consultare gli ulteriori contributi messi a disposizione dei componenti la Commissione. Nel rammentare inoltre che il citato atto del Governo richiede un cospicuo lavoro da parte della Commissione Giustizia, peraltro con una tempistica limitata, analogamente a quanto dichiarato dal collega Turri, evidenzia di non essere in grado di prendere parte alla discussione generale delle proposte di legge in esame.

  Giusi BARTOLOZZI (FI), nel rammentare che una delle proposte in esame reca la sua prima firma, come già ribadito in modo trasparente in precedenti occasioni, sottolinea la necessità di un intervento normativo in materia di contrasto all'omofobia, evidenziando al contempo l'esigenza di non ledere i diritti dei colleghi a disporre di tempi adeguati per maturare la propria posizione. Nell'associarsi alle considerazioni del collega Turri sulla tempestività degli uffici, concorda sul fatto che non ci sia stato il tempo materiale per valutare adeguatamente il contenuto degli ulteriori contributi richiesti. Pertanto, pur considerando l'importanza del tema, ritiene che non vi sia alcuna necessità di accelerare l'esame delle proposte di legge in oggetto, soprattutto considerato che, in conseguenza della crisi sanitaria ed economica in corso, il Paese ha al momento esigenze più urgenti. Rammenta a tale proposito che è in corso presso la V Commissione l'esame del decreto-legge cosiddetto «Rilancio» e che a breve verrà trasmesso alla Commissione Giustizia il decreto-legge n. 28 del 2020 in corso di esame al Senato. Ribadisce pertanto l'invito al relatore Zan a proporre la costituzione di un comitato ristretto con l'obiettivo di predisporre un testo unico essenziale e il più possibile condiviso e di consentire una discussione aperta su temi di natura sensibile come quello in esame. Nel convenire sulla necessità di contrastare qualsiasi discriminazione basata sull'identità sessuale e di introdurre anche nel codice penale un principio che è già sancito nella Carta costituzionale, nella Carta dei diritti dell'uomo e nell'ordinamento penitenziario, ritiene tuttavia che non si debbano forzare i tempi né costringere i colleghi ad intervenire senza essere pronti sulla questione. Preannuncia pertanto che, in caso di indebita accelerazione dei tempi di esame, sarà costretta, pur non volendolo, a chiedere il disabbinamento della sua proposta di legge. Rivolge in conclusione al collega Zan un ulteriore invito a non comprimere i tempi della discussione e ad assecondare le giuste richieste dell'opposizione.

  Alfredo BAZOLI (PD) comprende le ragioni dell'opposizione che tuttavia considera in parte ostruzionistiche, dal momento che si accusa la maggioranza di forzare i tempi dell'esame di provvedimenti il cui iter è stato avviato ad ottobre scorso e che riguardano argomenti ampiamente dibattuti anche nel corso della scorsa legislatura. Nel ritenere pertanto difficile che i nuovi contributi richiesti possano fornire argomenti nuovi rispetto a quelli già avanzati finora, rileva che dichiarare di non essere pronti a svolgere la discussione generale equivalga ad assumere un atteggiamento ostruzionistico e non costruttivo, tanto più considerato che le proposte di legge in esame sono iscritte nel programma dei lavori dell'Assemblea per il mese di luglio. Pur riconoscendo l'importanza della fase della discussione generale in Commissione, ritiene che con tale fase non si esaurisca il tempo a disposizione dei deputati per ragionare sull'argomento, dal momento che sia l'adozione Pag. 19del testo base sia l'esame delle proposte emendative consentiranno di formare ed esporre la propria posizione, nonché di avanzare eventuali rilievi. Nel riconoscere che il tema è molto delicato, ribadisce che nessuno ha intenzione di strozzare i tempi del dibattito, sottolineando come non vi siano impedimenti allo svolgimento della discussione generale.

  Ciro MASCHIO (FDI), nel precisare di non avere le capacità paranormali del collega Bazoli che in soli 26 minuti sembra essere riuscito a leggere i contributi pervenuti e a valutarne il contenuto, considerato che nella giornata odierna si sono svolte molte audizioni informali sull'atto del Governo n. 175, ritiene che non vi sia stato il tempo sufficiente per consultare i citati contributi. A tale proposito sottolinea che essi sono stati chiesti non a puro titolo decorativo ma per fornire la panaromica più completa possibile delle questioni connesse all'oggetto dei provvedimenti in esame, prima di avviare la discussione generale e la riflessione sul testo base. Tiene a precisare che la richiesta dell'opposizione è determinata non da un atteggiamento ostruzionistico ma da un'esigenza di normale ed ordinata organizzazione dei lavori di Commissione. Nell'evidenziare peraltro che non è colpa dell'opposizione se gli ulteriori contributi sono stati chiesti all'ultimo momento e se l'intera giornata odierna è stata dedicata allo svolgimento di audizione informali, si associa alle richieste dei colleghi per una dilazione dei tempi di esame. Nel riconoscere che, come evidenziato dal collega Bazoli, le proposte di legge in oggetto sono da mesi all'esame della Commissione, rileva tuttavia che negli ultimi tempi è intervenuta una emergenza sanitaria ed economica che ha condizionato l'agenda dei lavori e a seguito della quale i cittadini chiedono ai parlamentari di intervenire per garantire la effettiva applicazione della cassa integrazione piuttosto che l'inasprimento delle disposizioni del codice penale. Rileva pertanto che, se il ragionamento viene correttamente collocato nel contesto attuale, ne deriva necessariamente la necessità che la questione venga affrontata con sobrietà, e non sotto una lente puramente ideologica. Pertanto chiede alla maggioranza di consentire l'esame dei contributi scritti pervenuti, rinviando all'Ufficio di presidenza una nuova programmazione dei lavori della Commissione, tanto più considerato l'interesse del Governo per una rapida approvazione del decreto-legge n. 28 del 2020 tuttora all'esame del Senato. Considera infatti illogico da parte della maggioranza avviare una discussione generale incompleta, in assenza di un'adeguata valutazione dei contributi pervenuti, per poi interromperla in conseguenza dell'urgenza degli altri provvedimenti all'esame della Commissione.

  Giulia SARTI (M5S), nel ricordare che la discussione generale sulle proposte di legge in esame è iniziata martedì scorso, dichiara di non capire la natura degli interventi dei colleghi, ritenendo che, in caso di necessità, si possano dedicare alla discussione generale anche sedute ulteriori della Commissione, già a partire dalla giornata di domani. Nel rammentare che, come già sottolineato dal collega Bazoli, tanti sono i contributi pervenuti, anche nella scorsa legislatura, pur senza voler anticipare le decisioni dell'Ufficio di presidenza previsto al termine dei lavori, ribadisce che le circostanze consentono di dedicare alla discussione generale ulteriori sedute, adottando comunque il testo base secondo l’iter già convenuto. Nel sottolineare come si stia chiedendo di rinviare una fase che è già stata iniziata, invita chi vuole intervenire a farlo e chi invece non si sente in grado di prendere parte alla discussione generale di rinviare il proprio intervento alle prossime sedute.

  Anna Rita TATEO (LEGA), come già rilevato dal collega Turri, sottolinea di non essere in grado di intervenire in sede di discussione generale, non avendo potuto leggere i contributi che sono stati trasmessi questa mattina, dal momento che è stata impegnata l'intera giornata con le audizioni informali sull'atto del Governo in materia di crisi di impresa e di insolvenza. Pag. 20Nel considerare non rispettoso da parte dei colleghi che qualcuno intervenga in sede di discussione generale mentre altri ne sono impossibilitati, evidenzia che le richieste dell'opposizione, lungi dall'essere ostruzionistiche, sono volte a consentire a tutti di contribuire in modo costruttivo al tema in esame.

  Flavio DI MURO (LEGA) ritiene giusto sospendere l'esame del provvedimento per rinviare all'Ufficio di presidenza già previsto al termine della seduta le opportune decisioni sul prosieguo dell'esame. Con riferimento alle considerazioni del collega Bazoli, tiene a precisare che non vi è alcuna volontà ostruzionistica da parte dell'opposizione, dal momento che non vi è stato il tempo di valutare i cinque contributi trasmessi questa mattina via e-mail alle 10.34, tanto più considerata la rilevanza degli altri provvedimenti all'esame della Commissione. Ritenendo che non vi sia un automatismo tra la ricezione dei contributi, la loro lettura e la conseguente elaborazione di una posizione autonoma, sottolinea come non sia colpa delle opposizioni se si è tuttora in attesa della conclusione dei lavori da parte del Senato su un provvedimento che contiene importanti disposizioni di varia natura, comprese quelle volte a risolvere la questione «svuota carceri».

  Roberto TURRI (LEGA), nel concordare sulla proposta di sospendere i lavori della Commissione per rinviare la discussione all'Ufficio di presidenza, tiene a precisare che, come confermato nella seduta dell'11 giugno anche dal presidente Vazio, la discussione generale sul provvedimento in esame deve ancora iniziare, tanto che gli interventi svolti in questa e nella precedente seduta hanno riguardato l'ordine dei lavori e non il merito delle proposte in esame. Ribadisce pertanto che l'atteggiamento dell'opposizione non è strumentale, dal momento che la discussione generale può iniziare soltanto dopo la conclusione dell'attività conoscitiva e l'acquisizione dei contributi richiesti.

  Giusi BARTOLOZZI (FI), nel premettere che il collega Turri ha anticipato le sue considerazioni, ritiene che l'onorevole Sarti non ricordi esattamente i termini della questione, forse in conseguenza di un fraintendimento dovuto all'avvicendamento alla presidenza della Commissione. Tiene comunque a ricordare le dichiarazioni del presidente Vazio che aveva ritenuto irragionevole che la discussione generale iniziasse prima che fossero pervenuti i contributi richiesti. Pertanto ritenendo non corrette le dichiarazioni della collega Sarti, invita la presidente Businarolo a stabilire una volta per tutte se la Commissione sia o meno in fase di discussione generale.

  Alessandro PAGANO (LEGA) sottolinea preliminarmente di essere stato costretto ad intervenire a causa delle considerazioni svolte da alcuni colleghi. Fa presente che non vi è da parte dell'opposizione alcuna volontà ostruzionistica anche perché su questioni di natura etica come quella in discussione non ci sono divisioni rigide tra le posizioni della maggioranza e quelle dell'opposizione, che spesso si differenziano per sfumature. Esprime il proprio fastidio per il fatto che su una questione delicata come quella in esame si voglia operare in maniera burocratica attribuendo agli altri posizioni preconcette. Ricorda al collega Bazoli che nel 2013 sul medesimo tema l'ampio dibattito svoltosi in Commissione e in Aula sulla proposta di legge del collega Scalfarotto portò alla formulazione di posizioni diverse rispetto a quelle originarie nonché rispetto agli «ordini di scuderia» dei gruppi di appartenenza. Ritiene pertanto si debba dismettere l'atteggiamento burocratico fin qui assunto, affidandosi invece al discernimento di cui sono dotati tutti i deputati e che li porta ad assumere visioni diverse, anche differenziandosi all'interno del proprio gruppo. Nel dichiarare di non voler più ascoltare simili argomenti da un collega che stima, ritiene che l'opposizione abbia posto una questione degna di rispetto e che all'esame delle proposte di legge in oggetto vada dedicato tutto il Pag. 21tempo necessario, anche in considerazione del fatto che si tratta di un tema etico e assolutamente non banale. Nel far presente che se l'argomento rientrasse tra le azioni fondamentali del Governo, allora la maggioranza potrebbe trasferirne il contenuto in un decreto-legge su cui porre la fiducia, ritiene che in caso contrario le proposte di legge in esame vadano valutate alla luce di un dibattito ampio, articolato e rispettoso delle posizioni di tutti. Nel rammentare con riguardo alle questioni procedurali poste dai colleghi le dichiarazioni del presidente Vazio, ribadisce l'intenzione dell'opposizione di svolgere un dibattito ampio sull'argomento in esame.

  Francesca BUSINAROLO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia alle decisioni dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, previsto al termine della Commissione, la definizione delle modalità per il prosieguo dell'esame. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 18.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 18 alle 19.15.

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