CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 15 giugno 2020
387.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
Pag. 3

SEDE REFERENTE

  Lunedì 15 giugno 2020.

  La seduta comincia alle 18.15.

Norme per l'attuazione della separazione delle carriere giudicante e requirente della magistratura.
C. 14 cost. di iniziativa popolare.

(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 31 luglio 2019.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ricorda che la Commissione riprende oggi l'esame, in sede referente, della proposta di legge C. 14 di iniziativa popolare, recante norme per l'attuazione della separazione delle carriere giudicante e requirente della magistratura.
  Segnala che sono stati presentati 17 emendamenti (vedi allegato) e che il provvedimento è attualmente inserito nel calendario dei lavori dell'Assemblea a partire da lunedì 29 giugno prossimo.

  Francesco Paolo SISTO (FI), relatore, ritiene che l'odierna discussione rivesta una particolare importanza, considerata l'attuale particolare contingenza storica, che è stata contrassegnata, negli ultimi mesi, dall'emersione di alcuni diffusi fenomeni degenerativi, registrati all'interno della magistratura.
  Ritiene sia dunque necessario – proprio al fine di impedire che lo scorretto comportamento di pochi incida negativamente anche a danno dei tanti che adempiono al proprio dovere – lanciare un serio segnale politico ai cittadini, proponendo una seria riforma dell'ordinamento giudiziario, ponendo riparo ad alcune inefficienze che affliggono il sistema, rispetto alle quali – a prescindere dalle eventuali responsabilità personali – fa notare come lo stesso Ministro della giustizia abbia evidenziato la necessità di un intervento.
  In tale contesto, fa presente che il provvedimento in esame mira proprio a fare chiarezza in relazione ai rapporti e alle funzioni all'interno dell'ordine giudiziario, operando, anzitutto, una distinzione tra magistratura requirente e giudicante e ponendo fine ad una certa confusione di ruoli, che rischia, a suo avviso, di incidere negativamente su diritti fondamentali dei cittadini. Ritiene infatti che talune degenerazioni del sistema non possano essere affrontate, come sostenuto da Pag. 4alcuni, con interventi limitati e circoscritti, come sarebbero, ad esempio, quelli volti ad una mera revisione dei criteri di elezione dei componenti del CSM, che potrebbe a suo giudizio essere facilmente elusa.
  Evidenzia inoltre come l'obiettivo della proposta in esame sia quello di restituire purezza alle funzioni dei magistrati, da esercitare in via esclusiva e senza l'appesantimento di eventuali incarichi extragiudiziali, garantendo dunque al cittadino la massima trasparenza circa l'assunzione dei ruoli nel processo e restituendo credibilità alla stessa magistratura.
  Osserva che la proposta in esame, che nasce da una iniziativa popolare promossa dalle Camere penali – possedendo dunque già in sé, una certa legittimazione da parte di operatori del settore e cittadini – mira a trascendere le divisioni degli schieramenti, proponendosi la tutela di importanti valori costituzionali. Ritiene, pertanto, che tale aspetto non possa essere ignorato, soprattutto da quelle forze politiche che considerano, almeno a parole, il consenso popolare un presupposto imprescindibile del proprio operato.
  Si dichiara, in conclusione, disponibile a confrontarsi con i gruppi sul merito delle questioni, nella prospettiva di realizzare una riforma essenziale e fondamentale.

  Stefano CECCANTI (PD) sottolinea come la proposta di legge costituzionale in esame sia di iniziativa popolare e ricorda come la Commissione abbia avuto modo di esaminare alcune proposte di legge costituzionale volte a far sì che le proposte di iniziativa popolare siano prese in considerazione a livello parlamentare con maggiore attenzione rispetto a quanto accaduto finora. Ritiene quindi che, al fine di valutare seriamente le tematiche oggetto della proposta in esame, che, al di là del suo specifico contenuto, concernente la separazione delle carriere, prende le mosse dalla constatazione del funzionamento insoddisfacente della giustizia nel nostro Paese, sia opportuno non procedere alle votazioni degli emendamenti in modo affrettato, anche in considerazione dell'imminente presentazione, da parte del Governo, di una serie di proposte in materia di giustizia e al fine di maturare posizioni ponderate su tali delicate questioni.

  Vittoria BALDINO (M5S), dopo essersi associata alle considerazioni espresse dal deputato Ceccanti, pur condividendo la necessità di intervenire legislativamente nel settore della giustizia per porre rimedio ad alcune inefficienze del sistema, ritiene opportuno agire con la massima attenzione, in vista della individuazione di soluzioni normative il più possibile condivise.
  Fa notare, infatti, che, soprattutto su temi delicati, come quello dell'obbligatorietà dell'azione penale, appare necessario confrontarsi con cautela, al fine di tenere in considerazione e salvaguardare valori costituzionali essenziali, come quello dell'autonomia della magistratura.

  Marco DI MAIO (IV) si associa alle considerazioni del deputato Ceccanti, rilevando come la delicatezza del tema suggerisca di intervenire con cautela, al fine, da un lato, di non intaccare l'autonomia del potere giudiziario e, dall'altro, di garantire l'autonomia degli altri poteri nei confronti del potere giudiziario. Ritiene, pertanto, opportuno che siano consentiti tutti gli approfondimenti necessari, al fine di svolgere una discussione serena e di individuare una soluzione rispettosa degli equilibri istituzionali.

  Ciro MASCHIO (FDI), associandosi alle considerazioni svolte dal deputato Sisto, ritiene sia sempre più necessaria una riforma del sistema della giustizia che, ponendo fine ad alcune forme degenerative del sistema – messe in luce anche dalle più recenti cronache giudiziarie – si ponga a difesa dell'autonomia stessa dei magistrati, nel pieno rispetto della Costituzione.
  Evidenzia la necessità di rifuggire da logiche propagandistiche, evitando di rendere terreno di scontro tra maggioranza ed opposizione tematiche che riguardano i diritti fondamentali dei cittadini, come Pag. 5avvenuto, invece, in passato, in occasione dell'esame di precedenti provvedimenti adottati in materia di giustizia, come quello sul tema della prescrizione. Osserva inoltre che, diversamente da quanto accaduto durante l'esame dei provvedimenti adottati per fronteggiare l'emergenza epidemiologica – laddove le proposte dell'opposizione sono state sistematicamente ignorate – serve un confronto serio e aperto tra tutti i gruppi.
  Condividendo la necessità di riflettere con attenzione su certe tematiche, fa notare che, a prescindere da eventuali iniziative governative, il testo della proposta di legge C. 14 – la quale, essendo di iniziativa popolare, reca in sé già, a suo avviso, una certa legittimazione dal basso – può rappresentare una imprescindibile base di partenza per avviare un'articolata discussione, che si proponga finalmente di realizzare una riforma seria in tale settore, in armonia con il dettato costituzionale.

  Francesco Paolo SISTO (FI), relatore, si esprime favorevolmente sulla proposta, avanzata dalla maggioranza, di differire le votazioni degli emendamenti e prende atto con soddisfazione della condivisione della necessità di un intervento sull'ordinamento giudiziario. Rileva, peraltro, come gli interventi strutturali non possano non essere preceduti da mutamenti di natura culturale.
  Con riferimento alle preoccupazioni manifestate dalla deputata Baldino, afferma con decisione come non vi sia alcuna intenzione di mettere in discussione il principio dell'autonomia della magistratura, sia giudicante sia requirente. In particolare, esclude con fermezza che la proposta in esame sia volta a prefigurare la sottoposizione del pubblico ministero al potere esecutivo o comunque al potere politico, anche in quanto tale sottoposizione sarebbe del tutto estranea alla storia e alla cultura giuridica del Paese.
  Ribadisce conclusivamente il suo parere favorevole sulla proposta di differimento dell'inizio della discussione in Assemblea sul provvedimento, al fine di consentire su di esso un'ampia riflessione.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta, da convocarsi nella prossima settimana, e preannuncia che, conseguentemente a quanto convenuto nella seduta odierna, chiederà al Presidente della Camera di rinviare di una settimana l'inizio della discussione del provvedimento in Assemblea.

  La seduta termina alle 18.40.

Pag. 6