CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 1 giugno 2020
379.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 3

SEDE REFERENTE

  Lunedì 1o giugno 2020. — Presidenza del presidente Luigi GALLO. – Interviene la sottosegretaria di Stato per l'istruzione Anna Ascani.

  La seduta comincia alle 11.40.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Luigi GALLO, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Luigi GALLO, presidente, comunica che la deputata Villani ha cessato di far parte della Commissione e che è entrata a farne parte la deputata Del Sesto.

DL n. 22/2020 recante: Misure urgenti sulla regolare conclusione e l'ordinato avvio dell'anno scolastico e sullo svolgimento degli esami di Stato.
C. 2525 Governo, approvato dal Senato.

(Esame e conclusione – Conferimento del mandato a riferire favorevolmente all'Assemblea).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Luigi GALLO, presidente, avverte che il decreto-legge in esame scade il 7 giugno prossimo e che la Conferenza dei presidenti di gruppo ne ha previsto la discussione in Assemblea a partire da dopodomani, mercoledì 3 giugno, dalle ore 9. La Commissione è quindi chiamata a concludere l'esame, con il conferimento del mandato alla relatrice, in tempo utile per essere in condizione di riferire all'Aula mercoledì mattina. Ricorda che i rappresentanti dei gruppi hanno concordato all'unanimità di svolgere l'esame in tutte le sue fasi nella giornata di oggi, con eventuale prosecuzione in seduta notturna o domani, e di fissare il termine per la presentazione degli emendamenti in via Pag. 4eccezionale prima dell'inizio dell'esame preliminare, nella giornata di venerdì scorso.

  Valentina APREA (FI), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede, a nome del gruppo di Forza Italia, la presenza ai lavori della ministra dell'istruzione, in modo da avviare con lei la necessaria interlocuzione sulle gravi problematiche che investono il mondo della scuola in questa fase di emergenza: problematiche su cui si dibatte sui giornali e sui social media più che nelle aule parlamentari. Riconosce la competenza e la dedizione della viceministra Ascani, che anche oggi è presente, come sempre in passato, ma ritiene necessario che sia il vertice politico dell'amministrazione dell'istruzione ad assumersi le responsabilità di quel che il Ministero sta facendo e a rispondere ai deputati, soprattutto quando inizierà l'esame delle proposte emendative presentate al decreto-legge.

  Paolo LATTANZIO (M5S), intervenendo anch'egli sull'ordine dei lavori, ritiene necessaria l'audizione dei rappresentanti del Comitato tecnico-scientifico sulle linee guida per consentire l'avvio in sicurezza del prossimo anno scolastico: linee guida che sono state appena presentate, ma il cui contenuto non è chiaro e sul quale sarebbero necessari chiarimenti. A suo parere, sarebbe opportuno per la Commissione acquisire informazioni sui dati scientifici che ne sono alla base, sulla tempistica della loro applicazione, nonché sulla eventuale previsione di indicazioni anche di tipo pedagogico.

  Luigi GALLO, presidente, prende atto della proposta di audizione avanzata dal deputato Lattanzio, che sarà valutata nella sede propria, cioè quella dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

  Rossano SASSO (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, si associa alla collega Aprea nel richiedere la presenza della ministra Azzolina in Commissione per i lavori odierni, in modo da avere da lei i chiarimenti necessari, in particolar modo sulle linee guida presentate dal Comitato tecnico scientifico, il cui contenuto è al momento conoscibile solo attraverso anticipazioni di stampa. Ritiene la presenza della ministra quanto mai necessaria per acquisire i necessari chiarimenti su quanto queste linee guida prevedono e sulle modalità della loro attuazione. Fa presente che non solo i deputati membri della VII Commissione, ma anche e soprattutto i dirigenti scolastici, che sono i soggetti chiamati ad applicarle, sono totalmente all'oscuro del contenuto di queste linee guida.

  Luigi GALLO, presidente, considerato che l'organizzazione dei lavori era già stata concordata tra i rappresentanti dei gruppi, ritiene che l'esame debba iniziare, con la relazione introduttiva della relatrice. Si potrà poi valutare se sia necessario riunire l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, per modificare l'organizzazione dei lavori già definita. Non essendovi obiezioni, invita la relatrice a introdurre l'esame.

  Vittoria CASA (M5S), relatrice, introducendo l'esame, riferisce che il decreto-legge si colloca fra i provvedimenti adottati dal Governo a seguito dell'emergenza sanitaria da Covid-19. È composto nel testo iniziale di nove articoli ai quali, durante l'esame al Senato, se ne sono aggiunti altri sette.
  Come è noto, con disposizione del Governo, dal 5 marzo scorso sono sospese le attività didattiche in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado, come pure le attività scolastiche e di formazione superiore, comprese quelle delle università e delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica, per le si è prevista in sostituzione un'attività didattica a distanza. Modalità che si è dimostrata subito efficace per i corsi universitari, già dotati di strumenti e piattaforme performanti, ma che per la scuola, soprattutto in relazione alla primaria, ha richiesto Pag. 5notevoli sforzi da parte delle studentesse e degli studenti, dei docenti e di tutto il personale scolastico.
  Entro questa cornice, dunque, si inserisce il decreto-legge in esame, con disposizioni volte a disciplinare la conclusione dell'anno scolastico 2019/2020, sotto i profili della valutazione e delle procedure di accesso agli esami del primo e del secondo ciclo, e l'avvio dell'anno scolastico 2020/2021.
  Passando alla presentazione dell'articolato, presenta l'articolo 1, commi 1-2, 3-7-ter, 8-9, dove viene stabilita una disciplina speciale in materia di valutazione finale degli studenti delle scuole di tutti gli ordini e gradi, di ammissione degli studenti della scuola secondaria alla classe successiva, di integrazione e recupero degli apprendimenti. Riguardo agli esami di Stato conclusivi del primo e del secondo ciclo di istruzione, il decreto detta norme per la loro semplificazione, demandando la disciplina di dettaglio a ordinanze del Ministro dell'istruzione, in parte già intervenute.
   Le disposizioni descritte si applicano a tutte le istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione, che – ricorda – comprende le scuole statali e le scuole paritarie private e degli enti locali, e riguardano – quando non specificato diversamente – l'anno scolastico in corso oppure il prossimo.
  Ciò premesso, il decreto rimette a ordinanze del ministro, in parte già emanate, la disciplina tanto delle modalità della valutazione finale degli studenti delle scuole di tutti gli ordini e gradi – valutazione che può avvenire anche in modalità telematica – quanto dei requisiti per l'ammissione alla classe successiva degli studenti della scuola secondaria di primo e di secondo grado. È prevista la deroga ai requisiti di frequenza minima e di acquisizione dei livelli di apprendimento, come pure alle previsioni sulla sospensione del giudizio in sede di scrutinio finale. Rimane ferma la non ammissione in caso di sanzioni gravi.
  Per quanto riguarda gli alunni con disabilità, i dirigenti scolastici, su richiesta delle famiglie, possono valutare la possibilità di prevedere l'iscrizione alla classe frequentata nell'a.s. in corso, in particolare quando sia accertato il mancato conseguimento degli obiettivi didattici e inclusivi per l'autonomia stabiliti nel Piano educativo individualizzato (PEI).
  Le ordinanze devono poi disciplinare i criteri generali dell'eventuale integrazione e recupero degli apprendimenti, che devono avvenire nel corso dell'attività didattica ordinaria del prossimo anno scolastico, dal 1o settembre.
  Su quanto fin qui detto è già intervenuta in parte l'ordinanza n. 11 del 16 maggio 2020.
  Le ordinanze devono poi definire i requisiti di ammissione agli esami di Stato conclusivi del primo e del secondo ciclo. Il decreto dispone che si prescinde, a questo fine, oltre che dai requisiti ordinari di frequenza e votazione minime, anche dalla partecipazione alle prove INVALSI e ai percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento; questo vale anche per i candidati esterni.
  Le ordinanze devono definire le modalità di costituzione e nomina delle Commissioni di esame, che saranno composte da commissari interni, con presidente esterno (su questo è intervenuta già l'ordinanza n. 197), e le modalità di svolgimento degli esami di Stato e di attribuzione del voto finale.
  Qui per il primo ciclo il decreto prevede una valutazione finale da parte del consiglio di classe, che dovrà tenere conto anche di un elaborato del candidato. Per il secondo ciclo, si prevede l'eliminazione delle prove scritte e la sostituzione con un unico colloquio, che potrà svolgersi anche in modalità telematica. Specifiche disposizioni sono dettate per i candidati esterni e per quelli che vengono dai percorsi di istruzione parentale. In particolare, i candidati esterni svolgono gli esami preliminari in presenza e sostengono l'esame di Stato nella sessione straordinaria. Se l'esame non si conclude in tempo utile, questi studenti possono comunque partecipare – con riserva – sia alle prove di ammissione a corsi universitari sia ai concorsi Pag. 6pubblici per cui sia chiesto il diploma di scuola secondaria. Una disciplina analoga è disposta per i candidati provenienti da scuole straniere (su questi punti sono già intervenute le ordinanze n. 9 e n. 10). Altre disposizioni specifiche riguardano gli studenti dei corsi per adulti della provincia autonoma di Bolzano.
  Le ordinanze devono prevedere specifiche modalità per l'adattamento di tutte le loro previsioni agli studenti con disabilità, con disturbi specifici dell'apprendimento, con bisogni educativi speciali, e agli studenti degenti in ospedali o detenuti o comunque in condizioni di salute che non ne permettono l'allontanamento da casa, in particolare quelli con immunodepressione. Anche su questo sono intervenute le ordinanze già citate.
  Una disposizione introdotta dal Senato – l'articolo 1, comma 2-bis – prevede che a partire dal prossimo anno scolastico, a regime, la valutazione finale degli alunni della scuola primaria sia espressa attraverso un giudizio sintetico, secondo termini e modalità che dovranno essere definiti con ordinanza del Ministro.
  Per quanto riguarda gli studenti con gravi patologie certificate che impediscano loro la frequenza per almeno 30 giorni di lezione anche non continuativi, una disposizione introdotta dal Senato – articolo 1, commi 7-quater e 7-quinquies – prevede che le scuole possano programmare – in collaborazione anche con le aziende sanitarie locali – attività di istruzione domiciliare in presenza, se le famiglie lo chiedono ed è possibile con l'impiego del personale in servizio presso la scuola.
  Il Senato ha introdotto una disposizione – articolo 1, comma 4-bis – per prevedere che fino al 31 luglio 2020 il gruppo di lavoro operativo per l'inclusione a livello di istituzione scolastica possa effettuare sedute in videoconferenza.
  Il Senato è intervenuto poi sull'articolazione e sulle modalità di svolgimento della prova scritta della procedura di selezione straordinaria dei docenti della scuola secondaria di primo e di secondo grado prevista dal decreto-legge n. 126 del 2019, bandita lo scorso aprile, all'articolo 2, inserendo i commi da 01 a 07. In particolare è stato previsto che la prova si svolgerà con quesiti a risposta aperta (e non più a risposta multipla) nel corso del prossimo anno scolastico. I vincitori immessi in ruolo nell'anno scolastico 2021/2022 che sarebbero rientrati nella quota dei posti destinati alla procedura per l'anno scolastico in corso avranno riconosciuta la decorrenza giuridica del rapporto di lavoro dal 1o settembre 2020. La prova orale e le modalità di acquisizione dei crediti formativi richiesti ai vincitori per l'accesso all'insegnamento nella scuola secondaria saranno definite con un decreto ministeriale di natura non regolamentare (non più quindi con regolamento).
  Il Senato ha anche previsto una procedura semplificata per l'accesso ai percorsi di specializzazione per il sostegno, con il comma 08. È previsto che, a decorrere dal V ciclo, i soggetti che nei dieci anni scolastici precedenti hanno svolto almeno 3 annualità di servizio, anche non consecutive, su posto di sostegno nel grado di istruzione cui si riferisce la procedura accedono direttamente alle prove scritte (senza, cioè, sostenere il test preliminare).
  Per garantire l'ordinato avvio del prossimo anno scolastico, si prevede – all'articolo 2, commi 1 e 2 – che le ordinanze del Ministro dell'istruzione dovranno definire la data di inizio delle lezioni – questo d'intesa con la Conferenza Stato-regioni – e anche adattare e modificare le procedure e i tempi dell'immissione in ruolo – che si deve concludere comunque entro il 20 settembre 2020. Le ordinanze dovranno inoltre definire le procedure e i tempi relativi a utilizzazioni, assegnazioni provvisorie e attribuzioni di contratti a tempo determinato, anche in deroga al termine del 31 agosto previsto per la conclusione delle stesse. Rimane fermo il vincolo di permanenza quinquennale sulla sede.
  Le ordinanze dovranno inoltre prevedere l'attivazione, dal 1o settembre 2020, dell'eventuale integrazione e recupero degli apprendimenti e stabilire l'eventuale conferma dei libri di testo adottati per l'anno scolastico in corso (su questo è Pag. 7intervenuta l'ordinanza n. 17 del 22 maggio 2020). Dovranno poi tenere conto delle necessità degli studenti con patologie gravi o immunodepressi in possesso di certificati medici, provvedendo per consentire loro di seguire la programmazione scolastica eventualmente con didattica a distanza.
  Il Senato ha introdotto all'articolo 2 una norma – il comma 2-bis – per precisare che nel prossimo anno scolastico i corsi obbligatori di formazione per la sicurezza tenuti a scuola dovranno dedicare almeno un'ora alle misure igienico sanitarie di prevenzione del contagio e limitazione del rischio di diffusione del COVID-19.
  Il decreto detta poi norme sul lavoro del personale docente e non docente, sulle quali è intervenuto il Senato: articolo 2, commi 3, 3-ter, 5. Si prevede che in corrispondenza della sospensione delle attività didattiche in presenza i docenti devono assicurare le prestazioni didattiche nelle modalità a distanza. Per l'acquisto di servizi di connettività, i docenti possono avvalersi delle risorse della Carta elettronica. I dirigenti scolastici e il restante personale scolastico possono svolgere le loro attività di lavoro nelle modalità del lavoro agile. Il Senato ha precisato che fino al 31 luglio 2020 le modalità e i criteri per l'erogazione delle prestazioni lavorative a distanza dal personale del comparto «Istruzione e Ricerca» saranno regolati da un apposito accordo contrattuale collettivo integrativo stipulato con le associazioni sindacali rappresentative sul piano nazionale per il comparto. È previsto poi che le attività di verifica spettanti ai dirigenti tecnici nel caso di reiterazione del periodo di formazione e prova del personale docente ed educativo, se non effettuate entro il 15 maggio 2020, sono sostituite da un parere consultivo reso dal dirigente tecnico in sede di comitato di valutazione.
  Il Senato ha introdotto una norma – articolo 2, comma 3-bis – per aumentare di 2 milioni per il 2020 le risorse destinate a sviluppare e migliorare le competenze digitali degli studenti. L'incremento è destinato a contrastare, soprattutto nelle aree a maggiore rischio sociale, le diseguaglianze socio-culturali e territoriali e a prevenire e recuperare l'abbandono e la dispersione scolastica, in corrispondenza della sospensione delle attività didattiche in presenza.
  Passando ai commi 4, 4-bis e 4-ter dell'articolo 2, si prevede che un'ordinanza del ministro disciplinerà anche le procedure di istituzione delle graduatorie provinciali per le supplenze del personale docente ed educativo e le procedure di conferimento delle relative supplenze – a parte gli aspetti relativi alla costituzione e composizione dei posti da conferire a supplenza – per l'anno scolastico in corso e per il prossimo: questo al fine dell'individuazione nonché della graduazione degli aspiranti. Sono dettate norme per informatizzare la procedura. Contestualmente viene precisato che le graduatorie di istituto – che, in base al decreto-legge n. 126 del 2019 devono essere costituite in base alle indicazioni dei soggetti inseriti nelle medesime graduatorie provinciali – sono utilizzate anche per la copertura delle supplenze brevi e saltuarie.
  Il comma 6 dell'articolo 2 prevede che i viaggi d'istruzione e le uscite didattiche in generale sono sospesi per tutto l'anno scolastico in corso.
  L'articolo 2-bis, introdotto dal Senato, istituisce presso il Ministero dell'istruzione un tavolo di confronto per avviare con periodicità percorsi abilitanti. Il tavolo è presieduto dal Ministro dell'istruzione o da un suo delegato ed è composto da rappresentanti della Conferenza universitaria nazionale di Scienze della formazione e da rappresentanti delle Associazioni professionali dei docenti e dei dirigenti scolastici, nominati dal Ministro. Al tavolo partecipano anche i rappresentati delle associazioni di categoria maggiormente rappresentative. Lo scopo è arrivare a garantire anche in futuro ai neolaureati un percorso di accesso all'insegnamento caratterizzato da una formazione adeguata.
  L'articolo 2-ter, pure introdotto dal Senato, prevede che nel prossimo anno scolastico le scuole dell'infanzia paritarie comunali Pag. 8che non riescano a reperire per le sostituzioni personale docente abilitato possano, in via straordinaria, attribuire incarichi temporanei anche attingendo alle graduatorie comunali degli educatori dei servizi educativi per l'infanzia in possesso di titolo idoneo. Il servizio prestato non è valido ai fini degli aggiornamenti delle graduatorie di istituto delle scuole statali.
  L'articolo 3 prevede un'abbreviazione del termine per l'espressione dei pareri del Consiglio superiore della pubblica istruzione (CSPI). Fino al 31 luglio 2020, il termine è ridotto da 45 a 7 giorni, anche per i provvedimenti già trasmessi. Dopo il 31 luglio, a regime, il termine è ridotto a 20 giorni, salvi i casi di urgenza, per i quali è ulteriormente ridotto da 15 a 10 giorni. Inoltre, la componente elettiva del CSPI è prorogata al 31 agosto 2021: questo per garantire la continuità delle funzioni.
  L'articolo 4 chiarisce che la sospensione delle procedure concorsuali per l'accesso al pubblico impiego disposta per 60 giorni dal decreto-legge n. 18 del 2020 (articolo 87, comma 5) è riferita solo allo svolgimento delle relative prove.
  L'articolo 4-bis, introdotto dal Senato, interviene sulla disciplina relativa alla formazione di graduatorie, stabilendo, in particolare, che i soggetti presenti nelle graduatorie e negli elenchi aggiuntivi dei concorsi ordinari del 2016 possono essere inseriti in altre graduatorie con riguardo a una sola regione – e non più quindi a più regioni – diversa da quella di pertinenza della graduatoria o dell'elenco aggiuntivo di origine. Inoltre, si chiarisce che l'inserimento dei medesimi soggetti per la scuola dell'infanzia e la scuola primaria può avvenire in una fascia aggiuntiva delle graduatorie del concorso straordinario, non selettivo, bandito nel 2018, e non più dello stesso concorso ordinario bandito nel 2016.
  L'articolo 5 prevede la sospensione dello svolgimento delle procedure concorsuali previste dagli ordinamenti delle professioni regolamentate sottoposte alla vigilanza del Ministero della giustizia e degli esami di abilitazione per l'accesso alle medesime professioni.
  L'articolo 6 introduce misure urgenti per consentire lo svolgimento degli esami di Stato di abilitazione all'esercizio delle professioni e dei tirocini professionalizzanti e curriculari protrarsi dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19.
  L'articolo 7, modificato dal Senato, dispone la sospensione, fino al 30 giugno 2020, delle procedure elettorali per il rinnovo degli organi collegiali e monocratici delle università e delle istituzioni dell'AFAM. Fino a quella data possono comunque essere adottati gli atti del procedimento propedeutici alle elezioni, con modalità anche telematiche. È previsto poi un meccanismo – a valere per il periodo di emergenza – per l'individuazione del soggetto che subentra in carica per gli organi monocratici nei casi di impossibilità del titolare a proseguire l'incarico.
  L'articolo 7-bis, introdotto dal Senato, istituisce un VI quadrimestre nella tornata di abilitazione scientifica nazionale (ASN) 2018-2020. Per il nuovo quadrimestre, le domande di partecipazione devono essere presentate dal 12 luglio 2020 al 12 novembre 2020 e i lavori della Commissione per la valutazione delle domande devono concludersi entro il 15 marzo 2021. Conseguentemente, le Commissioni nazionali costituite per la tornata 2018-2020 restano in carica fino al 30 giugno 2021, anziché fino al 31 dicembre 2020. Il procedimento di formazione delle nuove Commissioni nazionali per la tornata 2020-2022 è avviato entro il 31 gennaio 2021 anziché entro il 30 settembre 2020.
  L'articolo 7-ter, introdotto dal Senato, reca norme per favorire la rapida esecuzione di interventi di edilizia scolastica. In sostanza la norma consente ai sindaci e ai presidenti delle province e città metropolitane di operare, fino al 31 dicembre 2020, con i poteri dei commissari straordinari previsti per interventi infrastrutturali prioritari, in deroga a disposizioni del Codice dei contratti pubblici.
  L'articolo 7-quater, introdotto dal Senato, fissa a livello legislativo la data ultima per lo svolgimento dell'ultima sessione delle prove finali per il conseguimento del titolo di studio dell'anno accademico Pag. 92018/2019 nelle istituzioni dell'AFAM: tale data è stabilita al 31 luglio 2020. Conseguentemente è prorogato ogni altro termine connesso all'adempimento di scadenze didattiche o amministrative funzionali allo svolgimento delle stesse prove.
  L'articolo 7-quinquies, pure introdotto dal Senato, tratta della Scuola superiore meridionale, che è stata prevista in via sperimentale – per un triennio – dalla legge di bilancio 2019. In particolare, sono disposte modifiche alla sua governance.
  L'articolo 8, infine, reca la clausola di salvaguardia per le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano e la clausola di invarianza finanziaria.
  In conclusione, osserva che, dalla lettura del testo del decreto, come modificato in Senato, risulta evidente che la straordinaria condizione di emergenza ha costretto il Governo a intraprendere azioni senza precedenti, sia sul piano degli interventi che su quello delle risorse. Ritiene non si possa non sottolineare che la mancanza di investimenti negli ultimi 20 anni, e di adeguata formazione, siano stati un ostacolo: si riferisce a problemi annosi tra i quali il digital divide, l'assenza di strumenti tecnologici adeguati per la scuola digitale e la mancanza di esperienze concrete nella didattica a distanza, fatta eccezione per le comunità che ne avevano dovuto usufruire per altri tipi di emergenza, come quelle delle piccole isole. La direzione da intraprendere, alla luce di questi elementi, è quella di una programmatica attenzione verso tutto il comparto dell'istruzione. Occorre mettere al centro i bisogni educativi degli studenti, i diritti e la formazione degli insegnanti e del personale scolastico. La vera sfida comincia dopo l'approvazione di questo provvedimento, quando si dovrà iniziare a lavorare concretamente per una scuola moderna, reattiva e soprattutto più sicura.

  Valentina APREA (FI) comprende le difficoltà che la relatrice ha incontrato nel riferire alla Commissione sul provvedimento ed esprime tutta la sua solidarietà per l'arduo compito che ha richiesto un impegno considerevole. Lamenta, tuttavia, che, nonostante gli sforzi la relazione, ha trascurato parti importanti del decreto-legge e degli accadimenti che stanno registrandosi in questi ultimi giorni. Manifesta, quindi, la contrarietà del suo gruppo parlamentare all'iniziativa legislativa del Governo, sia con riguardo al merito delle disposizioni in essa contenute, sia con riferimento al metodo seguito, che ha svilito il ruolo del Parlamento.
  Osserva, inoltre, che, nell'affrontare le problematiche connesse al corretto avvio dell'anno scolastico e svolgimento degli esami di stato, il Governo e la maggioranza sono intervenuti con grave ritardo rispetto all'evolversi della situazione creata dall'emergenza epidemiologica. Basti pensare che tra soli quindici giorni si dovranno effettuare gli esami scolastici con modalità mai prima sperimentate e in mancanza di indicazioni certe e chiare.
  Apprezza il tentativo fatto dalla viceministra Ascani di ricercare una sintonia con tutte le forze politiche per far concludere l'anno scolastico nelle aule degli istituti di istruzione, ma non può non evidenziare che il Governo e la maggioranza, nell'intera vicenda, hanno dimostrato scarsa sensibilità nei confronti delle difficoltà vissute dagli studenti e dalle famiglie. Peraltro, le scelte compiute sono state successivamente smentite, in alcuni casi, e sono stati commessi errori sempre più marchiani, che hanno contribuito ad alimentare un clima di incertezza e di malumore. Ad esempio, si domanda per quale motivo si sia dovuti intervenire su annose questioni relative alla gestione del personale dell'istruzione, quando il problema sul quale concentrare tutti gli sforzi riguarda la regolare conclusione dell'anno scolastico in corso e l'avvio in sicurezza del nuovo anno scolastico. Su tutto questo sarebbe stato necessario avviare un dialogo e un confronto con il Parlamento, ma ciò non è accaduto: pertanto, il suo giudizio sull'operato del Governo e della maggioranza è assolutamente negativo. Anziché cercare di risolvere le problematiche, ne sono state create altre e sono state alimentate le divisioni e le contrapposizioni Pag. 10fra i vari attori che intervengono nel mondo della scuola. Anche l'esame parlamentare al Senato ha contribuito ad appesantire un provvedimento che, viceversa, doveva cercare in primo luogo di semplificare le procedure.
  Esprime, poi, forte contrarietà per la scelta di reintrodurre, dal prossimo anno scolastico, i giudizi nelle valutazioni degli alunni della scuola primaria. Non comprende in che modo tale scelta possa positivamente influire sulle problematiche legate all'emergenza derivante dalla diffusione del Covid-19 ed invita ad abbandonare una logica di contrapposizione ai provvedimenti che erano stati promossi da governi di altro colore politico. Lo stesso vale per le disposizioni che hanno modificato i criteri per la selezione e la formazione degli insegnanti di sostegno.
  Ribadisce, quindi, il proprio giudizio critico per l'operato del Governo e sui contenuti del provvedimento che, anziché affrontare l'emergenza, contribuisce a creare tensioni.
  Conclude invitando la maggioranza a non chiudere il dialogo con le opposizioni e a rigettare l'idea che i provvedimenti legislativi siano frutto esclusivo di accordi non parlamentari.

  Rossano SASSO (LEGA) ribadisce che avrebbe gradito che la ministra Azzolina, con la sua presenza, concedesse alle opposizioni l'onore delle armi, vale a dire il riconoscimento per chi esce sconfitto. Si ritiene infatti sconfitto, non tanto come parlamentare, quanto come uomo di scuola, soprattutto alla luce delle molte preoccupazioni espresse dai suoi colleghi, e come genitore.
  Ritiene a tale ultimo proposito che la concessione di un saluto di sapore «deamicisiano» alle maestre nell'ultimo giorno di scuola abbia rappresentato un'azione distorsiva nei confronti dell'opinione pubblica rispetto alle tante criticità del settore. Fa presente inoltre di sentirsi sconfitto perché il decreto-legge scuola all'esame della Commissione rappresenta un «manganello» per i lavoratori precari, nonché per i genitori in difficoltà, che devono timbrare quotidianamente il cartellino alle otto e trenta del mattino, mentre il comitato tecnico-scientifico prospetta l'ipotesi di ingressi a scuola scaglionati.
  Esprime la convinzione che i dirigenti scolastici non saranno in grado di applicare le linee guida imposte, evidenziando peraltro l'esiguità delle risorse finanziarie previste dal provvedimento e pari a soli 331 milioni di euro per il 2020. Si domanda in particolare chi sosterrà i costi delle mascherine che devono essere indossate giornalmente dagli studenti e che comportano per ogni giorno una spesa di quasi 16 milioni di euro. Ritiene che tale costo non possa essere imposto alle famiglie, che sono già in una situazione di crisi destinata a peggiorare ulteriormente a settembre quando si esaurirà l'effetto degli ammortizzatori sociali. Ritiene a maggior ragione che, considerate le esigue risorse finanziarie allocate, tale costo non potrà essere sostenuto neanche dallo Stato. Si rammarica a tale proposito per il fatto che non si sia sfruttata l'occasione dell'emergenza sanitaria per destinare risorse adeguate al mondo della scuola, anche al fine di consentire una rimodulazione delle nostre aule. Nel rammentare come i lavoratori del settore siano stati sostanzialmente presi in giro durante l'esame al Senato, sottolinea il fatto che la Camera è invece sostanzialmente costretta a fare da «passacarte».
  Con riguardo ai lavoratori del mondo scolastico, rileva come i partiti di maggioranza non abbiano ritenuto di accogliere le richieste di alcuni loro esponenti, che pure avevano dimostrato di avere un po’ di coscienza, e hanno preparato loro invece la «polpetta avvelenata» del concorso rinviato. Rileva pertanto che in conseguenza di ciò a settembre lo Stato sarà costretto a fare ricorso ai precari e ad abusare della reiterazione dei contratti a termine, rammentando a tale proposito come la lotta contro il precariato fosse una battaglia del Movimento 5 Stelle e in particolare della ministra Azzolina, la quale da vittima si è trasformata in carnefice.Pag. 11
  Nel ribadire che una soluzione ci sarebbe stata, ed era quella suggerita da alcuni esponenti del Partito democratico e del Movimento 5 stelle, fa presente che nella pubblica istruzione già da 30 anni si assume personale con il duplice metodo delle graduatorie di merito e delle graduatorie ad esaurimento. Nel ricordare lo sciopero dell'8 giugno organizzato dai sindacati confederali, al quale si aggiungeranno sicuramente le iniziative delle diverse associazioni del mondo scolastico, ritiene che la maggioranza con questo decreto aggravi la già difficile situazione del settore. Nel sottolineare di avere espresso la propria solidarietà alla ministra Azzolina, che è stata fatta oggetto di gravi minacce, stigmatizza tuttavia il fatto che il capogruppo di un partito insulti i precari affermando che sono dei mestieranti e accusandoli di aver danneggiato la scuola. Nel non comprendere tutta la rabbia manifestata in questa occasione, tanto da far pensare che il decreto-legge rappresenti una vendetta personale contro qualcuno, ritiene grave che alcuni parlamentari si permettano di sostenere, in barba all'articolo 40 della Costituzione, che non è possibile scioperare in questa situazione di emergenza sanitaria. Dichiara inoltre di rimpiangere quasi il ministro Fioramonti per l'onestà intellettuale dimostrata, dal momento che ha mantenuto la parola e si è dimesso non avendo ottenuto per la scuola le risorse finanziarie che aveva promesso. Rivendica al riguardo l'onestà del suo gruppo, che ha rinunciato al potere e alle poltrone a causa degli ostacoli posti dal Movimento 5 stelle all'azione di Governo. Esprime l'avviso che il Partito democratico, Leu e Italia Viva abbiano perso la loro dignità accettando il ricatto della ministra Azzolina. In conclusione, nel far presente che nella giornata odierna il gruppo delle Lega si limiterà ad assistere al rigetto di tutte le proposte emendative presentate, preannuncia tuttavia una intensa battaglia parlamentare nel corso dell'esame in Assemblea.

  Paola FRASSINETTI (FdI), nel rivolgere il proprio saluto alla viceministra Ascani, interviene per svolgere alcune riflessioni di buon senso, che ritiene obbligatorie in un momento difficile come quello attuale.
  Evidenzia in primo luogo che il decreto-legge all'esame della Commissione stride per la sua sinteticità con il sentimento della nazione, che ha finalmente individuato nella scuola un tema prioritario. Fa presente a tale proposito che milioni di persone tra studenti, docenti e famiglie guardano con apprensione al futuro della scuola. Nell'evidenziare come la classe docente si sia impegnata nella didattica a distanza oltre le aspettative, considerata nella maggior parte dei casi l'età elevata e l'assenza di formazione, tiene a rilevare le tante criticità poste dal provvedimento. Evidenzia in particolare che non si è voluto procedere alla riapertura delle scuole, almeno nei territori meno colpiti dalla diffusione del virus, come invece auspicato da Fratelli d'Italia, sottolineando quanto sia importante per docenti e studenti stare insieme, considerato che la scuola è prima di tutto una comunità. Lamenta in particolare la grande confusione dimostrata dalla ministra Azzolina e pagata dalle famiglie, rilevando al contempo la necessità di un raccordo tra il mondo scolastico e gli enti locali, al fine di procedere ad una individuazione di ulteriori spazi e ad una pianificazione organica in tema di edilizia scolastica, considerato che si tratta di un patrimonio vetusto e inadeguato. Sottolinea infine i problemi specifici degli studenti disabili, che più degli altri avrebbero avuto bisogno del contatto sociale.
  Nell'apprezzare il fatto che l'esame di maturità si terrà in presenza, si esprime invece criticamente sulle modalità di svolgimento dell'esame di terza media, ritenendo che sarebbe stato più appropriato optare per il colloquio orale, invece che per la desueta tesina. Nell'esprimere preoccupazione per l'ulteriore proroga della governance universitaria, e paventando il rischio che si approfitti di questa situazione per effettuare nomine frettolose, Pag. 12sottolinea il fatto che alla Camera è stato concesso troppo poco tempo per l'esame del decreto, su un argomento così rilevante, a causa del ritardo determinatosi in Senato per i dissidi nella maggioranza. Fa presente che in ogni caso Fratelli d'Italia sfrutterà il poco tempo a disposizione per attivarsi in favore della scuola.

  Federico MOLLICONE (FdI), dopo aver incidentalmente rimarcato che il suo gruppo non intende più accettare che si svolgano sedute della Commissione in assenza del rappresentante del Governo, come avvenuto in occasioni precedenti, si rammarica del fatto che il dibattito di oggi si svilupperà in assenza della ministra Azzolina, dicendosi tuttavia certo che la viceministra Ascani, che gode della stima di tutti i membri della Commissione, saprà riportargliene i contenuti in maniera adeguata.
  Nell'unirsi alle considerazioni della collega Frassinetti, responsabile per l'istruzione nel gruppo di Fratelli d'Italia, richiama l'attenzione sull'approccio, a suo avviso sbagliato, adottato dalla ministra Azzolina nella gestione di un comparto strategico come quello scolastico. Sottolinea il fatto – a suo giudizio paradossale – che la ministra Azzolina, che è arrivata dov’è cavalcando la battaglia contro il precariato nella scuola e per la stabilizzazione, tiene oggi nei fatti una linea di condotta completamente diversa. Evidenzia che, come rilevato dagli esperti del settore, all'inizio del nuovo anno scolastico il 20 per cento delle cattedre dovranno essere coperte tramite il ricorso al precariato e alla messa a disposizione, prendendo atto che, in una situazione di emergenza a livello non solo nazionale, ma mondiale, la ministra non è stata capace di trovare soluzioni efficaci per i problemi che la scuola ha davanti.
  Ritiene che una riflessione sarebbe utile anche riguardo all'inadeguatezza dei vari comitati scientifici e task force di cui si è circondato il Governo, che si sono rivelati più confusi degli stessi componenti politici del Governo e che si sono costantemente contraddetti. A tale proposito, evidenzia in particolare il fatto che, a detta di molti medici, le mascherine, se usate in modo prolungato, possono provocare danni alla capacità respiratoria, oltre a costituire esse stesse uno strumento di contagio. Si associa poi alle considerazioni del collega Sasso rispetto al problema dei costi di questi dispositivi di protezione. Si chiede, tra l'altro, perché il Governo abbia previsto interventi a sostegno della sanificazione in molti settori, ma non in quello scolastico.
  Tiene a sottolineare la propria obiezione di fondo rispetto all'azione di governo della ministra Azzolina, che tra l'altro ha dichiarato che interverrà con altre ordinanze: il che significa che la Commissione sta dibattendo su norme non solo immodificabili ma forse già superate. Biasima che la ministra annunci i suoi intenti per vie informali e alla stampa, mentre è intervenuta raramente nella Commissione, limitandosi, nelle poche occasioni in cui è stata audita, a replicare ai parlamentari solo in una seduta successiva, a distanza di giorni, leggendo risposte evidentemente non scritte da lei, come se confrontarsi con il Parlamento non rientrasse tra le sue funzioni, e rendendosi per di più protagonista di continue ritrattazioni e oscillazioni. Ritiene che, invece della «pagliacciata» di audizione che è stata svolta, con la ministra collegata in videoconferenza da remoto e la sua replica a distanza di una settimana – che il gruppo di Fratelli d'Italia ha stigmatizzato anche in sede di ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, – si sarebbero dovute svolgere audizioni vere e proprie, con la ministra presente e la replica immediata.

  Luigi GALLO, presidente, interrompe il deputato Mollicone per censurare l'uso del termine «pagliacciata», che ritiene sconveniente alla dignità del Parlamento, oltre che non rispettoso della sostanza del lavoro della VII Commissione, che è sempre stato serio e che, per quanto riguarda le modalità di svolgimento delle audizioni dei ministri, ha dovuto tenere conto dell'eccezionalità della situazione degli ultimi Pag. 13mesi, oltre che del tempo di volta in volta effettivamente lasciato disponibile dai lavori dell'Assemblea, come già chiarito nell'ambito dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

  Federico MOLLICONE, riprendendo il suo intervento, ricorda che il suo gruppo ha sempre contestato quella modalità di svolgimento delle audizioni che prevede la replica del ministro in una seduta successiva a quella di dibattito: modalità che rende la replica inutile e spesso slegata dalla contingenza che ha determinato la richiesta stessa di audizione. Ritiene che la ministra Azzolina sia inadeguata a svolgere il suo ruolo, aggiungendo che ha creato disagi a otto milioni di studenti, presentando in grave ritardo il decreto-legge sugli esami di Stato. Ritiene che una ministra che, pur venendo dal mondo della scuola, non riesce a comprenderne i problemi dovrebbe riflettere se non sia il caso di rassegnare le dimissioni.
  Domanda poi perché, a differenza di quanto è stato fatto per le assunzioni urgenti di medici e infermieri, non si sia provveduto ad applicare analoghi criteri per assumere i docenti precari, mentre si corre il rischio di lasciare scoperte, all'avvio del prossimo anno scolastico, il 25 per cento delle cattedre. È dell'avviso che l'epidemia da Covid-19 – che sta cambiando il mondo da tutti i punti di vista, ma soprattutto da quello sociologico e antropologico – avrebbe dovuto rappresentare un'occasione per introdurre anche nella scuola i cambiamenti attesi da anni. Invece, tutto cambia, tranne la scuola.
  È dell'avviso che il decreto in esame umili i professori e gli studenti, danneggiando il futuro dei ragazzi, in quanto fa della scuola non più un luogo di formazione, comunità e socialità, ma una sorta di parcheggio per i figli dei lavoratori. Ritiene che, come rappresentanti del popolo italiano, i deputati abbiano l'obbligo di intervenire nel merito del provvedimento e di non limitarsi a ratificare quanto approvato dall'altro ramo del Parlamento, riducendo l'esame degli emendamenti ad una battaglia figurativa simbolica, perché è già stato stabilito che non saranno approvati rendendo così inutile il secondo passaggio parlamentare. Temi importati come quello dell'adeguamento degli spazi per garantire il distanziamento richiesto non vengono né affrontati, né risolti affidando ad una non meglio precisata turnazione l'avvio del prossimo anno scolastico.
  Anche l'aspetto della didattica a distanza non gli appare definito in un rapporto equo con la didattica in presenza e, soprattutto, ravvisa la mancanza di misure che ne assicurano la fruizione a tutti. Il decreto, inoltre, verrà approvato a ridosso dell'inizio degli esami, a riprova della sua mancanza di tempestività. Ribadisce inoltre le perplessità in merito all'efficacia delle mascherine ai fini di contenimento del contagio: un dubbio sollevato anche dall'OMS, che, peraltro, teme che un loro utilizzo improprio, oltre a danneggiare le funzioni respiratorie, ne faccia addirittura un veicolo di trasmissione della malattia. Quanto alle disposizioni attuative del decreto, teme che queste saranno rimesse a successive ordinanze, svincolate dal controllo parlamentare e probabilmente scritte da qualche funzionario ministeriale, invece che dalla ministra.
  Sottolineando quindi l'impossibilità di incidere in maniera significativa sul provvedimento attraverso l'attività emendativa, si rammarica che in Commissione, questa volta, non si sia trovata quell'intesa che, nelle scorse settimane, ha condotto all'approvazione di risoluzioni unitarie in materia di cultura, di editoria e di università e ricerca. Sulla gestione dell'emergenza nel settore della scuola, si è invece evidenziata una frattura tra le forze di maggioranza e quelle di opposizione, che non ha consentito di sintetizzare le varie posizioni in un indirizzo unico per la ministra Azzolina. Di più: sulla scuola è emersa, com’è noto, una differenza di visioni anche all'interno della stessa maggioranza, che ha ritardato l'esame al Senato e ha impedito alla Commissione cultura della Camera lo svolgimento di un ruolo da protagonista.
  Conclude evidenziando che gli emendamenti presentati dal suo gruppo hanno Pag. 14finalità costruttive e qualificanti e non nascono da alcun intento ostruzionistico.

  Giorgia LATINI (Lega) ad integrazione dell'intervento del collega Sasso, che ha menzionato le vecchie, lunghe battaglie della ministra Azzolina in favore dei precari, ricorda le misure dalla stessa più volte invocate contro le cosiddette «classi pollaio»: misure che adesso che potrebbe adottarle la ministra pare aver dimenticato. In proposito, riferisce che anche il Consiglio superiore della pubblica istruzione ha invitato a valutare la possibilità di ridurre il numero di studenti per classe attraverso opportune modifiche della normativa vigente. Avendo la Commissione cultura già svolto diverse sedute di dibattito su questo argomento, invita il Governo a cogliere l'opportunità offerta dalla necessità di ottemperare all'obbligo del distanziamento tra gli studenti per raggiungere l'obiettivo della formazione di classi con un numero inferiore di studenti. Ricorda che queste sono, tra l'altro, le richieste dei territori, che, specie nei comuni più piccoli, hanno difficoltà a comporre classi con più di 18 alunni e che, peraltro, in molti casi, dispongono di edifici nuovi e messi a norma, con aule adeguate.
  Invita inoltre a valutare l'effettiva valenza sanitaria delle mascherine, che in molti già tralasciano di utilizzare. Dopo essersi associata alle doglianze dei colleghi per l'assenza della ministra dai lavori della Commissione, conclude auspicando l'accoglimento dei suggerimenti provenienti dalle opposizioni, formulati per il bene della scuola.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD), premesso di ritenere il Governo ben rappresentato dalla viceministra Ascani, respinge l'idea che la Commissione cultura possa perdersi in discussioni poco dignitose e molto sgradevoli sulle capacità personali di questo o quel ministro. Ritiene che il dibattito dovrebbe evitare di scendere sul personale. Invita a portare avanti un dibattito politico non fossilizzato sulle stesse questioni e gli stessi emendamenti che sono stati trattati al Senato, nel corso della prima lettura, in una fase cioè diversa e superata dalle circostanze.
  Sottolinea che quella che nel decreto-legge o nell'azione del Governo è stata da qualcuno pretestuosamente giudicata «confusione» è al massimo invece il riflesso di una comprensibile incertezza legata alla complessità di una situazione totalmente nuova e in evoluzione. Sottolinea che le disposizioni del decreto sono finalizzate al raggiungimento di un equilibrio generale che tenga conto delle numerose problematiche della scuola, di cui ci si sta occupando ogni giorno, anche tentando di strutturare ciò che di buono è stato fatto in questi due mesi e approntando metodologie nuove. Ritiene importante mettere in fila in modo ordinato le modalità più idonee per far riaprire a settembre le scuole, assicurando la presenza di docenti e puntando su concorsi che tengano conto anche dell'esperienza pregressa. Respinge l'accusa che il dibattito all'interno della maggioranza al Senato sia degenerato; piuttosto, ci si è confrontati, com’è consono all'interno di partiti numerosi, consentendo anche a posizioni diverse di avere spazio e ascolto per arrivare ad una sintesi condivisa.
  Conclude esprimendo il consenso del suo gruppo sul provvedimento.

  Matteo ORFINI (PD), in dissenso dal suo gruppo, preannuncia l'intenzione di non votare a favore del provvedimento, di cui non condivide il contenuto, ed invita i colleghi a votare a favore degli emendamenti da lui presentati per cercare di correggere i difetti del decreto a suo giudizio più evidenti. Dal punto di vista politico, osserva che i sei mesi che separano la chiusura dell'attività scolastica a causa dell'emergenza sanitaria dalla sua riapertura, il prossimo settembre, avrebbero rappresentato l'occasione per un ripensamento dell'intero sistema, allo scopo di individuare e correggerne gli aspetti più problematici e i limiti strutturali. Al contrario, l'unica proposta è stata quella della viceministra Ascani per permettere di fare in presenza l'ultimo giorno di scuola. È, ovviamente, troppo poco. Eppure, la possibilità Pag. 15di una riflessione politica ci sarebbe stata, come dimostrano le numerose risoluzioni sui temi più vari che la VII Commissione ha approvato all'unanimità nel corso della legislatura. Ma sul decreto-legge oggi all'esame non si è neppure esperito il tentativo di verificare l'esistenza di convergenze tra maggioranza e opposizione, trasformando il decreto-legge in una sorta di clava per risolvere situazioni problematiche senza la necessaria dialettica tra le parti e acuendo, in tal modo, la divisione tra le istituzioni e la scuola. Dal punto di vista del merito, il decreto-legge, tra i molti problemi insoluti, affronta in modo del tutto sbagliato quello del precariato, considerato dal Ministero e dal Movimento 5 Stelle una colpa dei precari stessi. Per tale motivo, gli strumenti scelti dal decreto-legge sono punitivi per una categoria di lavoratori ampiamente sfruttati dallo Stato, primo responsabile della creazione e dell'incancrenirsi del problema. Con l'incertezza sulla scelta dello strumento, prima, e con la scelta di indire un concorso straordinario, poi, con caratteristiche tipiche di un concorso ordinario, il Ministero ha umiliato gli insegnanti precari e ha acuito i problemi, come dimostrano le imminenti manifestazioni che uniranno tutto il mondo della scuola, a dimostrazione della distanza che lo separa dalle istituzioni. Si appella, quindi, al Governo e alla maggioranza perché non sprechino l'occasione di correggere il decreto-legge, anche con norme da inserire in futuri provvedimenti, per permettere l'avvio ordinato del prossimo anno scolastico.

  Alessandro FUSACCHIA (MISTO-CD-RI-+E) ricorda che, in occasione dell'approvazione del decreto-legge n. 126 del 2019, la maggioranza era riuscita a trovare una sintesi politica sulla questione dei concorsi ordinario e straordinario. In quell'occasione, ricorda di avere manifestato la sua perplessità sulla capacità delle strutture di organizzare una prova scritta, basata su strumenti telematici, per tutti coloro che avrebbero fatto domanda di partecipazione. Su tale questione, l'allora ministro Fioramonti aveva garantito la capacità del suo Ministero di fare fronte alla sfida tecnologica. Ritiene che la realtà dei fatti abbia mostrato i limiti di quell'affermazione e che il Governo abbia tentato di nascondere dietro l'emergenza imposta dall'epidemia le difficoltà di gestione del Ministero. Per tale motivo, si dichiara d'accordo con il collega Orfini sull'opportunità di sfruttare il periodo di chiusura imposto dalla emergenza sanitaria per ripensare la scuola italiana, senza però tornare indietro sui principi e ascoltando le ragioni di tutte le parti interessate, non soltanto di quelle storicamente organizzate. Pensa, soprattutto agli studenti, che stanno vivendo un periodo di grande difficoltà. Pertanto, preso atto che il decreto all'esame rinvia le questioni più scottanti, ritiene di potersi appellare alla maggioranza e al Governo perché si approfitti del tempo che manca all'inizio del nuovo anno scolastico per promuovere una riflessione organica sul mondo della scuola.

  Daniele BELOTTI (LEGA), dichiarandosi impressionato dall'intervento del collega Orfini, esponente di spicco di uno dei partiti della maggioranza, definisce il decreto-legge all'esame «decreto delle umiliazioni». Sono tanti, infatti, i soggetti umiliati dal Governo con tale provvedimento. In primo luogo, il Parlamento e, in particolare, la VII Commissione, che ha potuto interloquire direttamente con la ministra Azzolina solo in occasione di un'unica audizione, oltretutto con tempi estremamente ristretti. La ministra, infatti, predilige comunicare attraverso i canali social piuttosto che attraverso quelli tradizionali del dialogo tra istituzioni. Il decreto-legge ha umiliato anche gli studenti e le loro famiglie, che, a pochi giorni dall'inizio degli esami, non hanno ancora certezze sul loro svolgimento, né sui tempi e sui modi dell'inizio del prossimo anno scolastico. Sono stati umiliati anche i comuni, soprattutto quelli più piccoli, sui quali gravano i costi dell'edilizia scolastica e del trasporto scolastico. Il decreto-legge, infatti, non reca alcuna disposizione in Pag. 16loro favore. Sono stati umiliati i precari e sono state umiliate anche le scuole paritarie, che, in base al decreto-legge, ricevono un contributo irrisorio e del tutto insufficiente a fare fronte alla riduzione delle rette e alla mancanza di risorse per continuare ad erogare un servizio insostituibile nei territori. Ma risulta umiliato, a suo giudizio, anche uno dei due partiti di maggioranza, costretto ad accettare l'incompetenza e l'eccesso di ideologia dei colleghi del Movimento 5 Stelle, la cui elezione, avvenuta per sorteggio, ha costituito per loro un colpo di fortuna, ma che sono del tutto privi di esperienza nei territori in cui sono stati eletti.

  Luigi GALLO, presidente, richiama il deputato Belotti, ricordandogli che tutti deputati sono stati regolarmente eletti dal popolo italiano allo stesso modo e rappresentano gli elettori dei territori da cui provengono.

  Daniele BELOTTI (LEGA), chiarendo di essersi voluto riferire solo alle modalità di candidatura adottate dal Movimento 5 Stelle, riprende il suo intervento. Ritiene ingiusto considerare nemiche le scuole paritarie, come sembra facciano gli esponenti del Movimento medesimo, dando prova, a suo giudizio, di non conoscere il prezioso ruolo svolto da tali istituti nei territori. Infine, dando atto al collega Orfini del coraggio con il quale ha difeso la sua posizione in dissenso dal proprio gruppo, esorta la maggioranza ad avere altrettanto coraggio e a ripensare le decisioni assunte.

  Ketty FOGLIANI (LEGA), riagganciandosi all'intervento del collega Belotti, ritiene che il decreto-legge umili anche i disabili e i genitori, questi ultimi costretti a misurarsi con compiti non loro, in una assistenza continua e, in molti casi, non supportata dalla necessaria competenza e in mancanza dei mezzi tecnologici adatti. Sono stati umiliati gli studenti, che non hanno saputo fino all'ultimo se avrebbero potuto recuperare i debiti o se avrebbero perso l'anno. Sono stati umiliati i privatisti, discriminati nonostante il numero ridotto e costretti a sostenere gli esami in date irragionevolmente tarde; e sono stati umiliati coloro che dovranno sostenere le idoneità dei percorsi parentali solo a settembre e in presenza. Auspica, pertanto, che il Governo intervenga a correzione del decreto-legge, magari attraverso disposizioni da inserire in futuri provvedimenti.

  Gianluca VACCA (M5S) manifesta perplessità per i contenuti di alcuni interventi e si dichiara dispiaciuto per i toni che, in certi momenti, sono stati utilizzati. Evidenzia come la Commissione, sin dall'inizio della legislatura, abbia sempre lavorato proficuamente e in clima di collaborazione tra tutte le forze politiche; per questo, desta stupore che ora si contesti il metodo di lavoro e il clima. Reputa sgradevole e improduttivo personalizzare il dibattito, anche perché bisogna riconoscere che la ministra Azzolina ha sempre interloquito con la Commissione in tempi rapidi e in generale è stata tra i ministri più presenti in Parlamento. Non condivide, poi, le critiche riguardo alla carenza delle risorse finanziarie messe a disposizione della scuola. Osserva, infatti, che solo di recente si è riusciti a recuperare il livello che era stato drasticamente abbattuto dai tagli effettuati una decina d'anni fa dai Governi del centrodestra. Guardando ai dati oggettivi si può tranquillamente affermare che il Governo ha affrontato una situazione senza precedenti con grande attenzione e che è stato compiuto uno sforzo straordinario per garantire il diritto all'istruzione, rimanendo all'altezza delle aspettative. Molte delle critiche sollevate dall'opposizione si riferiscono a temi che non sono all'interno del provvedimento in esame e che sono già in discussione in alcuni atti di indirizzo: si riferisce alle risoluzioni in materia di scuola che la Commissione sta esaminando. Il decreto-legge dà risposte importanti alla situazione emergenziale che si è venuta a creare a seguito della diffusione della pandemia e consente di poter svolgere gli esami di stato in assoluta sicurezza, approntando anche misure idonee ad affrontare le future Pag. 17sfide, prevedendo di incrementare di 80.000 unità il personale didattico e di introdurre misure per contrastare il fenomeno del precariato. In conclusione, ritiene che il provvedimento rappresenti un'importante risposta delle istituzioni alle esigenze emerse nel mondo della scuola in questi difficili mesi di chiusura a seguito dell'emergenza sanitaria.

  Rossano SASSO (Lega) sottolinea come, a suo avviso, le critiche rivolte alla ministra Azzolina nel dibattito siano state di carattere politico e non possano ritenersi in alcun modo offensive sul piano personale.

  Luigi GALLO, presidente, constatato che non vi sono altre richieste di intervento in sede di esame preliminare, avverte che si passa all'esame degli emendamenti. Comunica che sono state presentate circa 200 proposte emendative (vedi allegato).
  Ricorda che, trattandosi di un decreto-legge, il regime di ammissibilità delle proposte emendative è stabilito dall'articolo 96-bis, comma 7, del regolamento, ai sensi del quale non possono ritenersi ammissibili le proposte emendative che non siano strettamente attinenti alle materie oggetto dei decreti-legge. Tale criterio è dunque più restrittivo di quello dettato, con riferimento agli ordinari progetti di legge, dall'articolo 89 del medesimo Regolamento, il quale attribuisce al Presidente la facoltà di dichiarare inammissibili gli emendamenti e gli articoli aggiuntivi che siano estranei all'oggetto del provvedimento.
  Ricorda, come già nelle precedenti occasioni, che la lettera circolare del Presidente della Camera del 10 gennaio 1997 sull'istruttoria legislativa precisa che, ai fini del vaglio di ammissibilità delle proposte emendative, la materia deve essere valutata con riferimento «ai singoli oggetti e alla specifica problematica affrontata dall'intervento normativo». Come più volte evidenziato, la necessità di rispettare rigorosamente tali criteri si impone ancor più a seguito delle sentenze della Corte Costituzionale n. 32 del 2014, n. 22 del 2012 e dell'ordinanza n. 34 del 2013 nonché dei richiami del Presidente della Repubblica intervenuti in passato. In tale contesto, la Presidenza è chiamata ad applicare le suddette disposizioni regolamentari e quanto previsto dalla citata circolare del Presidente della Camera dei deputati del 1997.
  Ciò premesso, fa presente che il decreto-legge in esame contiene disposizioni specifiche in materia di scuola e che ad esse occorre fare innanzitutto riferimento per delimitare l'ambito delle ammissibilità. Aggiunge che la presidenza ha ritenuto, alla luce delle circostanze di esame di questo specifico decreto-legge, di ammettere numerosi emendamenti che, sebbene riguardino interventi aggiuntivi rispetti a quelli già contenuti in modo specifico nel decreto-legge stesso, si possono latamente ricondurre agli stessi ambiti di intervento del decreto e alle stesse finalità, tra cui quella di regolare l'avvio ordinato del nuovo anno scolastico. È stata effettuata quindi una valutazione non restrittiva che ha permesso di ammettere emendamenti su temi non trattati in modo specifico dal decreto-legge, ma comunque intesi a proporre soluzioni per far fronte ai problemi della ripresa delle attività didattiche e dell'interruzione della scuola e dell'università.
  Si riferisce innanzitutto ai moltissimi emendamenti riguardanti il personale docente e non docente della scuola. Si tratta di emendamenti per garantire la continuità didattica, attivare piani straordinari di assunzione del personale precario della scuola, incrementare i posti nell'organico di diritto, rafforzare l'organico di sostegno, velocizzare le assunzioni o comunque la copertura di cattedre vacanti e rafforzare le strutture amministrative, attraverso l'assunzione con discipline speciali o comunque la stabilizzazione di personale non docente della scuola (dirigenti scolastici, direttori dei servizi generali e amministrativi, personale educativo e personale ATA) e l'introduzione della figura dello psicologo a scuola. In connessione con la tematica del personale, sono stati considerati ammissibili gli emendamenti che Pag. 18estendono ad altre categorie di personale della scuola la titolarità della carta elettronica per la formazione e l'aggiornamento dei docenti e del relativo bonus.
  Parimenti, sono state considerate ammissibili le proposte emendative che intervengono sulla procedura selettiva straordinaria di cui all'articolo 1, comma 9, lettera a), del decreto-legge n. 126 del 2019, che è già stata bandita e che il decreto in esame tocca solo per rivederne le modalità di espletamento delle prove.
  Sono state considerate ammissibili le proposte emendative che tendono a favorire e proteggere gli studenti con disabilità; quelli che promuovono l'innovazione digitale nella scuola (compresa la dotazione dispositivi e apparecchi informatici); quelli in materia di edilizia scolastica e quelli che prevedono disposizioni in materia di sicurezza sanitaria anti Covid-19 nelle scuole, compresi alcuni emendamenti che tendono a rivedere il numero massimo di alunni per classe).
  Sono state poi considerate ammissibili le proposte emendative che prevedono, in varia forma, aiuti economici alle famiglie o agli studenti, come indennizzo per rette scolastiche, per canoni di locazione o per altre spese comunque connesse con la scuola o l'università o con le difficoltà derivanti dalla chiusura delle scuole o delle università, oppure che prevedono l'apertura delle scuole nel periodo estivo per attività ludiche, extra-scolastiche o di recupero dell'apprendimento.
  Sono stati ammessi gli emendamenti che prevedono contributi finanziari o aiuti, in forma diretta o indiretta, a favore di istituzioni scolastiche, scuole paritarie, collegi universitari ed enti del terzo settore che erogano servizi educativi per l'infanzia o scolastici o comunque connessi allo studio.
  Sono stati ammessi gli emendamenti tesi a riformare i programmi didattici della scuola, per potenziare le competenze digitali degli studenti, o l'organizzazione didattica generale del sistema di istruzione, alla luce delle carenze evidenziate dall'emergenza sanitaria.
  Sono stati ammessi anche gli emendamenti che dettano disposizioni per fare salvo il corrente anno formativo dei percorsi di istruzione e formazione professionale e tecnica e per escludere che la sospensione dei percorsi possa determinare la riduzione dei contributi a valere sui finanziamenti dei Fondi strutturali di investimento europei.
  In conclusione sono da considerare inammissibili, in quanto non riconducibili a nessuna misura contenuta nel decreto-legge, le proposte emendative 6.2 e 6.3 Belotti che prevedono trattamenti normativi speciali per l'accesso ai concorsi pubblici o per i percorsi universitari a favore di medici, infermieri e laureati in scienze infermieristiche attivi durante l'emergenza Covid-19; nonché l'articolo aggiuntivo 6.03 Gemmato, che prevede che il conseguimento della laurea in farmacia abiliti all'esercizio della professione di farmacista.
  Quanto all'organizzazione dei lavori, propone di sospendere la seduta per la sanificazione dell'aula, per riprendere alle ore 15.

  La Commissione consente.

  La seduta, sospesa alle 14.20 riprende alle 15.20.

  Luigi GALLO, presidente, avverte che la Commissione procede ora all'esame delle proposte emendative a partire da quelle riferite all'articolo 1.

  Vittoria CASA (M5S), relatrice, pur esprimendo apprezzamento per il contributo delle forze politiche di opposizione, sottolinea la necessità di procedere all'approvazione senza modifiche del decreto-legge in titolo, che deve essere convertito in legge entro il 7 giugno prossimo. Esprime pertanto parere contrario su tutte le proposte emendative presentate.
  Dichiara allo stesso tempo la disponibilità ad un costruttivo dialogo con l'opposizione nell'ambito dell'esame del decreto-legge n. 34 del 2020 (cosiddetto decreto «rilancio»), nonché in sede di Pag. 19discussione congiunta delle risoluzioni nn. 7-00438 Frassinetti, 7-00443 Casa, 7-00444 Sasso, 7-00450 Aprea, 7-00454 Toccafondi, 7-00480 Aprea e 7-00483 Casa, riguardanti misure in materia di istruzione, anche alla luce dell'epidemia COVID-19.

  La sottosegretaria Anna ASCANI esprime parere conforme a quello della relatrice.

  Valentina APREA (FI), intervenendo sugli emendamenti a sua prima firma 1.22, 1.24, 1.23, 1.26, 1.25, 1.27, 1.29, 1.28, 1.32, 1.31, 1.30, 1.33, 1.34, 1.21 e 1.35, sottolinea, in primo luogo, la scellerata iniziativa del Ministero dell'istruzione che ha preannunciato la promozione all'anno successivo di tutti gli studenti, vanificando, di fatto, gli sforzi messi in atto dagli istituti scolastici, dai singoli insegnanti e dagli stessi studenti impegnati nella didattica a distanza. Coglie l'occasione per affermare con forza che il provvedimento in esame avrebbe rappresentato un'ottima occasione per prevedere opportune premialità per quei docenti e studenti che, pur a fronte di notevoli carenze sul piano infrastrutturale – in particolare nelle regioni dove la banda larga è poco efficiente – si sono adoperati per garantire il buon esito dell'insegnamento a distanza.
  Inoltre, esprime profonde riserve sul fatto che il 94 per cento delle scuole sia stato in grado di fornire la didattica a distanza, dal momento che sono state erroneamente computate in questa categoria anche forme di comunicazione insegnanti-studenti assai discutibili e scarsamente proficue. Segnala, altresì, che taluni emendamenti a sua prima firma miravano a salvaguardare gli studenti privatisti, nei cui confronti si registra un accanimento e per i quali si potevano prevedere prove semplificate, dati i numeri esigui.
  Considera altresì incomprensibile la scarsa attenzione del Governo sui temi dell'inclusione scolastica e degli studenti con disabilità, la cui assistenza è stata, di fatto, interamente scaricata sulle famiglie, mentre sarebbe stato opportuno prevedere, per ciascuno di loro, l'elaborazione di piani educativi individualizzati.
  Nel segnalare la presenza diffusa nell'articolato di disposizioni ultronee, ritiene che il Governo abbia perso un'occasione per disporre senza ritardo la predisposizione di piani di recupero. Preannuncia, quindi la presentazione di un ordine del giorno per impegnare il Governo a posticipare all'anno scolastico 2021-2022 l'applicazione della norma di cui all'articolo 1, comma 2-bis, del decreto-legge in esame, come modificato dal Senato, che dispone che la valutazione finale degli alunni delle classi della scuola primaria sia espressa attraverso un giudizio descrittivo riportato nel documento di valutazione e riferito a differenti livelli di apprendimento, secondo termini e modalità definiti con ordinanza del Ministro dell'istruzione. A suo avviso, con tale norma il Governo mostra di approfittare di un momento emergenziale per modificare radicalmente la disciplina vigente in obbedienza ad una logica di tipo ideologico e senza tenere conto delle necessità formative che implica il cambiamento del sistema di valutazione, che non consiste nella mera traduzione di una cifra in una parola. Sarebbe stato invece opportuno recepire quanto previsto dall'emendamento a sua prima firma 1.29 – in base al quale, a decorrere dall'anno scolastico 2021/2022, la valutazione finale degli alunni del primo ciclo di istruzione è espressa mediante l'utilizzo di una griglia di valutazione che ricomprende le competenze non cognitive (cosiddette soft skills) che sono introdotte nel metodo didattico in maniera interdisciplinare, nel rispetto dell'autonomia scolastica – al fine di sviluppare negli studenti abilità e competenze quali la flessibilità, la creatività, l'attitudine alla risoluzione dei problemi, la capacità di giudizio, la capacità di argomentazione e la capacità di interazione. Ricorda che tale emendamento è stato elaborato dall'intergruppo sulla sussidiarietà: si tratta, dunque, di una istanza condivisa trasversalmente da diverse forze politiche. Pag. 20
  Comunica, infine, il ritiro di tutte le sopra citate proposte emendative, riferite all'articolo 1, preannunciandone la ripresentazione in Aula, unitamente alla predisposizione di ordini del giorno concernenti le medesime questioni.

  La Commissione respinge l'emendamento Belotti 1.3.

  Luigi GALLO, presidente, constatata l'assenza del presentatore dell'emendamento Frate 1.2, avverte che si intende che vi abbia rinunciato.

  Federico MOLLICONE (FDI), alla luce di quanto testé affermato dalla collega Aprea, precisa che il Gruppo Fratelli d'Italia non intende ritirare i propri emendamenti e neanche assumere una linea di tipo ostruzionistico, considerato l'esame già svolto al Senato, rinviando – in accordo con il gruppo Lega – al dibattito in Aula il confronto più serrato con la maggioranza e con il Governo in fase di presentazione degli ordini del giorno. Sul merito del provvedimento, rileva che l'Esecutivo utilizza con tutta evidenza il decreto-legge in esame per introdurre norme che nulla hanno a che fare con l'emergenza pandemica. Illustrando, quindi, l'emendamento a sua prima firma 1.39, identico all'emendamento 1.4 Belotti, sottolinea la necessità di tutelare l'autonomia scolastica, lasciando ai singoli istituti la scelta sulle strategie e sulle modalità dell'eventuale integrazione e recupero degli apprendimenti dei percorsi svolti in modalità didattica a distanza, che comunque non può che avere un ruolo secondario rispetto alla didattica in presenza.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Belotti 1.4 e Mollicone 1.39.

  Paola FRASSINETTI (FDI) illustra l'emendamento 1.41, a sua prima firma, sottolineando che lo stesso ha una natura sostanziale ed è finalizzato a rendere certo il recupero degli apprendimenti, togliendo ogni elemento di incertezza in proposito sollevata dall'articolo.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Frassinetti 1.41 e Belotti 1.5.

  Paola FRASSINETTI (FDI) illustra l'emendamento 1.37, a sua prima firma, precisando che esso interviene sulle modalità di valutazione – introdotte nel decreto a seguito dell'approvazione di un emendamento della maggioranza – al fine di ripristinare il voto espresso in decimi.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Frassinetti 1.37 e Belotti 1.6, 1.7, 1.9 e 1.10.

  Federico MOLLICONE (FDI) illustra l'emendamento 1.40 a sua prima firma, specificando che lo stesso è volto a valorizzare l'attività di apprendimento.

  La Commissione respinge l'emendamento Mollicone 1.40.

  Giorgia LATINI (LEGA), intervenendo sull'emendamento Belotti 1.11 in materia di disabilità, sottolinea che esso intende sollevare l'attenzione sugli studenti disabili prevedendo per loro azioni specifiche dirette. Trattandosi di un emendamento di buon senso, che non ha un colore politico, ne raccomanda l'approvazione.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Belotti 1.11, 1.12, 1.13, 1.14, 1.15, 1.16 e 1.17.

  Angela COLMELLERE (LEGA) illustra l'emendamento Belotti 1.18, di cui è cofirmataria, finalizzato a consentire agli studenti privatisti lo svolgimento degli esami di Stato con le stesse modalità previste per gli studenti interni. In proposito chiede assicurazioni circa la possibilità che gli studenti privatisti possano partecipare in ogni caso alle prove selettive di accesso ai corsi universitari.

  Vittoria CASA (M5S), relatrice, conferma che per gli studenti privatisti il decreto prevede la partecipazione con riserva ai test di accesso alle università.

Pag. 21

  Luigi GALLO, presidente, domanda alla deputata Colmellere se intenda ritirare l'emendamento 1.18.

  Angela COLMELLERE (LEGA) insiste per la votazione dell'emendamento.

  La Commissione respinge l'emendamento Belotti 1.18.

  Luigi GALLO, presidente, constatata l'assenza del presentatore, dichiara decaduto l'emendamento Silli 1.1.

  Paola FRASSINETTI (FDI) illustra l'emendamento 1.38 a sua prima firma, finalizzato ad assicurare agli studenti privatisti lo svolgimento dell'esame di Stato con le stesse modalità previste per tutti gli altri studenti.

  La Commissione respinge l'emendamento Frassinetti 1.38.

  Paola FRASSINETTI (FDI), illustrando l'emendamento Bucalo 1.42, in qualità di cofirmataria, precisa che esso è finalizzato ad assicurare un supporto domiciliare agli alunni con disabilità da parte di figure professionali specializzate.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Bucalo 1.42 e Belotti 1.19 e 1.20.

  Rossano SASSO (LEGA), premesso che con il suo intervento intende illustrare il contenuto degli articoli aggiuntivi Belotti 1.01 e 1.02, precisa che entrambi riguardano il tema delle assunzioni, un tema assente all'interno del provvedimento, a dispetto di quanto assicurato più volte attraverso gli organi di stampa. Sottolineando il ruolo e l'impegno dei docenti precari, si rammarica che le procedure concorsuali previste per la loro stabilizzazione non tengano in alcun conto né il merito, né la competenza acquisita in anni di insegnamento. Dopo aver ricordato che gli insegnanti già oggi vengono assunti in parte attingendo dalle graduatorie ad esaurimento, si domanda perché non si sia voluto un'immissione in ruolo già dal primo settembre mediante un concorso per titoli. Ricorda, in proposito, che, data la situazione di emergenza, sono stati assunti medici e infermieri non abilitati e senza alcuna esperienza. Poiché gli insegnanti precari, al contrario, hanno anni di esperienza alle spalle, invita la maggioranza a rivedere le proprie posizioni sul tema e a non votare contro l'articolo aggiuntivo 1.01, ricordando che il suo gruppo, nel corso dell'esame al Senato, ha appoggiato emendamenti della maggioranza quando ne condivideva il contenuto.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Belotti 1.01 e 1.02.

  Giorgia LATINI (LEGA), intervenendo sull'articolo aggiuntivo Belotti 1.03, ne illustra il contenuto sottolineando che lo stesso reca misure in favore delle famiglie con figli minori di 14 anni.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Belotti 1.03 e 1.04.

  Valentina APREA (FI), premesso di voler fare un intervento complessivo sugli articoli aggiuntivi presentati dal suo gruppo riferiti all'articolo 1, evidenzia che per la scuola, a suo avviso, come avvenuto per Alitalia, sarebbero state necessarie risorse almeno per tre miliardi, di cui uno per l'edilizia scolastica, uno per la scuola digitale e uno per il superamento del digital divide. Si rammarica che nel decreto non compaia mai la parola «formazione», se non limitatamente a quell'unica ora prevista per la formazione sul Covid-19. Ritiene inaccettabile, al limite dell'offensivo, che una legge sulla scuola non contenga disposizioni in merito alla formazione. Premesso che ritirerà gli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 1 per trasformarli in ordini del giorno in Assemblea, auspica l'accoglimento di questi ultimi a parte del Governo. Raccomanda, in particolare, interventi in favore della didattica digitale che va assicurata a tutti prevedendo risorse adeguate. Sul tema delle Pag. 22scuole paritarie, dopo aver ricordato che esse fanno parte del sistema pubblico di istruzione, sottolinea che incontrano le stesse difficoltà e problemi delle scuole statali. Essendo però sostenute grazie ai contributi delle famiglie, i cui redditi, compromessi dalla crisi economica, rischiano di non essere sufficienti per il pagamento delle relative rette, sono in difficoltà: raccomanda di aumentare le risorse previste dal decreto in esame, anche per tutelare la libertà di scelta delle famiglie e per evitare la chiusura di molti istituti. Le spese per l'adeguamento alle nuove norme di sicurezza rischiano infatti di comprometterne l'apertura con il rischio che migliaia di studenti si riversino sulle scuole statali, la cui ricettività è notoriamente insufficiente a garantire il rispetto delle nuove regole. In conclusione ritira gli articoli aggiuntivi a sua prima firma 1.05, 1.06, 1.09, 1.010, 1.013, 1.014, 1.016, 1.018, 1.019, 1.020 e 1.021, nonché gli articoli aggiuntivi Palmieri 1.08, Marin 1.011 e Gelmini 1.012, 1.015 e 1.017, di cui è cofirmataria.

  Matteo ORFINI (PD) interviene sul suo emendamento 2.47, illustrando nel contempo anche gli altri successivi a sua prima firma. Chiarisce che gli emendamenti incidono sulla procedura selettiva straordinaria bandita ad aprile e propongono le diverse proposte di mediazione che sono state sottoposte al Ministero, senza esito positivo, nel corso dell'esame presso l'altro ramo del Parlamento. La presentazione di questi emendamenti intende quindi dare conto del lavoro svolto al Senato dalla sua parte politica. Conclude invitando a riflettere sul fatto che la chiusura rispetto a queste serie e meditate proposte di soluzione ha come conseguenza quella di mettere in difficoltà le famiglie.

  La Commissione respinge l'emendamento Orfini 2.47.

  Paola FRASSINETTI (FdI), intervenendo sull'emendamento Bucalo 2.69, ribadisce che il gruppo di Fratelli d'Italia è fortemente contrario all'espletamento delle procedure concorsuali straordinarie, sottolineando che le soluzioni individuate nel provvedimento non sono idonee per eliminare la piaga del precariato nella scuola e che occorrerebbe impegnarsi di più al fine di consentire che il nuovo anno scolastico possa iniziare in modo sicuro e regolare.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Bucalo 2.69 e 2.62.

  Valentina APREA (FI) osserva come il proprio gruppo sarebbe stato favorevole a risolvere la questione della stabilizzazione dei precari attraverso un concorso straordinario qualora si fosse tenuto conto, nella formazione delle graduatorie, dell'esigenza di riconoscere la formazione svolta dal personale docente. Ritiene che le valutazioni meritocratiche previste dalla norma non servano per selezionare il personale più esperto e lamenta l'eccessivo appesantimento burocratico che ha portato a scrivere una norma che entra nei minimi dettagli, persino quelli meno significativi, e che quindi ascrive alla legge la decisione su questioni amministrative che andrebbero decise invece dai dirigenti del Ministero. Sottolinea inoltre come le leggi dovrebbero essere immediatamente chiare a tutti i cittadini, e non comprensibili solo dai tecnici. Ritira, quindi, le proposte emendative Aprea 2.21, 2.22, 2.19, 2.17, 2.23, 2.24, 2.25, 2.26, 2.27, 2.28, 2.33, 2,32, 2.31, 2.30, 2.20 e 2.15, preannunciando la presentazione di appositi ordini del giorno in Assemblea.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Orfini 2.50 e 2.49.

  Nicola FRATOIANNI (LEU) preannuncia il voto favorevole sull'emendamento Orfini 2.48, che ritiene contenga la proposta che più si avvicina all'obiettivo di eliminare il precariato, anche se la considera non ancora sufficiente. Si tratta di una riforma i cui tempi ritiene maturi e Pag. 23che può essere portata a compimento soltanto da una classe politica di elevato livello. Osserva che i problemi del personale della scuola sono il frutto di politiche sbagliate di anni e anni, che si basano sul presupposto mai dichiarato e sbagliato che la condizione di precario è colpa del lavoratore precario. Serve risolvere un nodo che vede ormai sovrapporsi organico di diritto e organico di fatto e canali di reclutamento diversi, con l'ipocrisia aggiuntiva di pretendere che docenti che come precari insegnano da anni debbano poi dimostrare con l'abilitazione di essere capaci di insegnare: parla di ipocrisia ritenendo si tratti in definitiva di una finzione per non assumere docenti che lavorano nella scuola da anni.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Orfini 2.48 e 2.54.

  Luigi GALLO, presidente, constatata l'assenza della presentatrice, avverte che l'emendamento Frate 2.1 s'intende decaduto.

  Giorgia LATINI (LEGA), pur auspicando che il prossimo anno scolastico possa iniziare regolarmente in presenza nelle aule scolastiche, raccomanda l'approvazione dell'emendamento Belotti 2.2, volto comunque a garantire, nell'eventualità che ciò non fosse possibile, che gli studenti con disabilità siano tutelati, escludendoli dalla didattica a distanza.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Belotti 2.2 e 2.3.

  Federico MOLLICONE (FdI) illustra l'emendamento 2.57, a sua prima firma, che riguarda i dirigenti scolastici, raccomandandone l'approvazione.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Mollicone 2.57 e Belotti 2.4.

  Paola FRASSINETTI (FdI) illustra l'emendamento 2.61, a sua prima firma, sulla proroga degli incarichi dei dirigenti scolastici già in servizio all'estero, evidenziando come si tratti di una proposta emendativa di buon senso e priva di carattere ideologico.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Frassinetti 2.61 e Belotti 2.5.

  Federico MOLLICONE (FdI) illustra l'emendamento 2.56, di cui è primo firmatario, sulla revisione dei criteri per la formazione dell'organico dei docenti di sostegno.

  La Commissione respinge l'emendamento Mollicone 2.56.

  Paola FRASSINETTI (FdI) rimarca l'esigenza di semplificare le procedure di reclutamento dei dirigenti scolastici che l'emendamento 2.64, a sua prima firma, intende introdurre.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Frassinetti 2.64 e 2.60.

  Valentina APREA (FI) sottoscrive e ritira gli emendamenti D'Attis 2.35 e 2.29.

  Federico MOLLICONE (FdI) fa preliminarmente presente che l'emendamento Bucalo 2.70 interviene su questioni analoghe a quelle che il collega Sasso ha già affrontato con riferimento all'articolo 1 del provvedimento in esame, e dunque in relazione al regolare andamento dell'anno scolastico in corso. Rileva in particolare che la lotta al precariato rappresenta per Fratelli d'Italia una priorità non limitata all'attuale situazione di emergenza, rammentando peraltro che la stessa ministra Azzolina ha cavalcato questi temi per poi tradirli appena nominata. Data lettura dell'emendamento Bucalo 2.70, dichiara di ritenere incomprensibile che temi così importanti non vengano resi pubblici via streaming, tanto più considerato che quella per la pubblicità dei lavori e delle riunioni politiche è stata in passato una battaglia Pag. 24del Movimento 5 Stelle. Nel ribadire che il contrasto del precariato rappresenta un tema cruciale per la scuola italiana, evidenzia come tale questione non sia stata affrontata neanche nel decreto rilancio, dove pure sono state introdotte misure per qualsiasi settore, peraltro con l'allocazione di ingenti risorse. Nell'evidenziare l'onestà intellettuale del collega Orfini, che ha avuto il coraggio civile di presentare emendamenti in contrasto con la posizione del suo gruppo, si appella alla coscienza e alla sensibilità dei membri della Commissione, augurandosi che, come avvenuto già in altre occasioni, dimostrino la capacità di discernere ciò che il Parlamento può fare rispetto ai provvedimenti del Governo. Auspica pertanto l'approvazione dell'emendamento Bucalo 2.70.

  La Commissione respinge l'emendamento Bucalo 2.70.

  Paola FRASSINETTI (FdI) illustra l'emendamento Bucalo 2.71, di cui è cofirmataria, che interviene in favore degli insegnanti di sostegno al fine di garantire la continuità didattica indispensabile per consentire l'integrazione degli studenti diversamente abili, sottolineando la necessità di corrispondere ai rilievi contenuti nella sentenza della Corte costituzionale n. 80 del 2010.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Bucalo 2.71 e l'emendamento Bucalo 2.63.

  Federico MOLLICONE (FdI) legge il contenuto dell'emendamento Bucalo 2.68, di cui è cofirmatario, che interviene a sanare il contenzioso relativo al concorso ordinario per titoli ed esami di cui ai decreti dei direttori generali numero 105, 106 e 107 del 23 febbraio 2016. Nel rammentare che il precedente emendamento Bucalo 2.63 era volto a confermare gli incarichi di supplenza annuale e temporanea nell'anno scolastico 2020-2021, al fine di garantire la continuità didattica ed evitare provvedimenti di licenziamento, auspica che la Commissione cultura riscopra la propria sensibilità sui temi citati.

  La Commissione respinge l'emendamento Bucalo 2.68.

  Luigi GALLO, presidente, constata l'assenza del firmatario dell'emendamento Fioramonti 2.46, avverte che si intende che vi abbia rinunciato.

  Valentina APREA (FI) dichiara di intervenire con riguardo agli emendamenti a sua prima firma 2.38, 2.39, 2.34 e 2.18, che riguardano la stabilizzazione di diverse categorie di insegnanti. Con riferimento all'emendamento 2.300 della senatrice Angrisani, approvato il 27 maggio scorso dalla Commissione istruzione del Senato, che ha modificato il bando di selezione sul V ciclo per la specializzazione sul sostegno, fa presente che, secondo l'emendamento, i docenti che nei 10 anni scolastici precedenti abbiano svolto almeno 3 anni di servizio su posto di sostegno, seppur senza specializzazione, sono esonerati dalla prova preselettiva, con diritto di accesso diretto alla seconda prova scritta e che tali candidati saranno ammessi in soprannumero a partecipare alle prove successive e riceveranno di default un ulteriore punteggio non bene esplicitato nei termini dell'emendamento per quanto riguarda la prova preselettiva. La prova preselettiva concorrerà nel formare il punteggio della graduatoria finale per l'accesso ai posti disponibili e tale punteggio finale sarà il risultato di prova preselettiva, seconda prova scritta, prova orale, valutazione degli anni di servizio e titoli di studio posseduti.
  Rileva la disparità di trattamento che consta nell'assegnazione di un doppio punteggio aggiuntivo a chi ha 3 anni di servizio: cosa che lascerà a tutti gli altri candidati praticamente nessuna possibilità di essere competitivi allo stesso modo e di accedere ai posti disponibili. Rammenta che si tratta di un cambiamento in itinere, dopo mesi dalla pubblicazione dei bandi e ad iscrizioni già effettuate e pagate, la cui ragione non risiede in una volontà di premiare il merito di chi ha 3 anni di Pag. 25servizio, trattandosi solo di un modo per rattoppare un difetto di sistema ben più grande, vale a dire la carenza perenne di specializzati, l'irregolarità del precariato sul sostegno senza specializzazione e il fatto che non si è voluto né concedere ai non specializzati l'accesso allo straordinario, come è stato concesso a chi ha 3 anni di servizio su posto comune, né attivare una procedura ad hoc di specializzazione per chi ha prestato servizio sul posto di sostegno per 3 anni o più.
  Sottolinea inoltre che secondo la senatrice Agrisani nessuno sarà favorito nel percorso alla specializzazione sul sostegno, ma osserva che nella sostanza la stessa ha messo in chiaro che la norma approvata consentirà la riapertura delle istanze di partecipazione, richiedendo e rimandando al Ministero l'emanazione di un decreto attuativo in forte contrasto con il principio di non discriminazione tra candidati a cui lei stessa fa riferimento, motivo principale per il quale tutti gli iscritti nei termini previsti dal bando si stanno battendo.
  Stigmatizza pertanto il fatto che le misure introdotte con tale emendamento al Senato, lungi dal risolvere il problema del precariato, scatenano in realtà una guerra tra poveri, danneggiando i giovani insegnanti che stanno acquisendo la specializzazione, a vantaggio dei precari che hanno già svolto attività di sostegno, senza essere specializzati. Nel chiedersi se tali disposizioni vengano introdotte da un Parlamento davvero democratico, ritiene che la maggioranza risponderà delle proprie ipocrisie, considerato che le misure così introdotte dovrebbero garantire l'ordinato avvio del prossimo anno scolastico. Nel lamentare l'errore commesso dall'altro ramo del Parlamento, con l'approvazione dell'emendamento 2.300 della senatrice Angrisani, ritiene che in tal modo si sia danneggiata, oltre al contenuto del provvedimento in esame, anche la vita di molte persone che stanno ritirando la propria iscrizione ai corsi di specializzazione. Nel ritenere pertanto che né la ministra Azzolina né la viceministra Ascani possano vivere tranquille dopo questa scelta, rammenta che diversi emendamenti successivi, a firma dei colleghi D'Attis e Paolo Russo, intervengono per porre fine ai contenziosi derivati dai concorsi per dirigenti scolastici.
  Nel sottolineare di non essere mai stata a favore di interventi di sanatoria, ritiene tuttavia che tale problema potesse essere risolto in questa occasione, piuttosto che trovarsi a settembre con le scuole prive di dirigenti scolastici. Evidenziando che la scelta di sospendere le lezioni ha aiutato la maggioranza a sopravvivere, sottolinea che nel settore della scuola il peggio deve ancora venire. Da ultimo sottolinea come il provvedimento in esame, il cui contenuto non ha nulla a che fare con il titolo, considerato che l'anno scolastico in corso si è già concluso e che gli esami sono alle porte, rappresenti un'occasione perduta per la scuola. Ritira gli emendamenti Aprea 2.38 e 2.39, Vietina 2.14 e Aprea 2.34.

  Paola FRASSINETTI (FdI) illustra l'emendamento Bucalo 2.67 in favore degli insegnanti di religione cattolica, venuti alla ribalta grazie alle dichiarazioni di un eurodeputato del Movimento 5 Stelle che ha parlato di un accordo segreto tra la ministra Azzolina e la CEI. Sottolineando la delicatezza della materia, si augura che venga affrontata con trasparenza e con il massimo sostegno la questione degli insegnanti di religione cattolica, che hanno conseguito una abilitazione diocesana e per i quali da oltre vent'anni non si tengono concorsi. Sollecita pertanto la soluzione del problema.

  Cristina PATELLI (LEGA) sottoscrive l'emendamento Bucalo 2.67.

  La Commissione respinge l'emendamento Bucalo 2.67.

  Paola FRASSINETTI (FdI) illustra l'emendamento a sua prima firma 2.66, che prevede la costituzione di classi con un numero di alunni non superiore a 18, da ridurre a 15 nelle zone più colpite dal contagio da COVID-19. Nel sottolineare che si tratta di un tema già affrontato Pag. 26anche in occasioni precedenti, nonostante le voci contraddittorie degli scienziati e degli esperti, rileva la necessità di introdurre misure di cautela come quella appena citata per garantire l'ordinato avvio dell'anno scolastico 2020-2021.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Frassinetti 2.66 e Bucalo 2.65.

  Federico MOLLICONE (FdI) illustra il contenuto dell'emendamento Bucalo 2.58 che interviene a tutelare i dirigenti scolastici rispetto alla responsabilità personale di ordine penale, civile contabile e di rivalsa in caso di danni biologici agli operatori scolastici o a terzi. Precisa inoltre che l'emendamento è volto a trasferire la responsabilità civile di rivalsa sugli enti di appartenenza, uffici scolastici regionali o provinciali, prevedendo la stipula di una assicurazione ai fini della copertura finanziaria dei danni accertati.

  La Commissione respinge l'emendamento Bucalo 2.58.

  Federico MOLLICONE (FdI) illustra l'emendamento Bucalo 2.55 che è in linea con il contenuto degli interventi precedenti.

  La Commissione respinge l'emendamento Bucalo 2.55.

  Rossano SASSO (LEGA) illustra l'emendamento Belotti 2.6 di cui è cofirmatario, sottolineando che il suo contenuto riguarda da vicino la ministra Azzolina, dal momento che affronta la questione dei contenziosi amministrativi derivanti dal concorso per dirigenti scolastici del 2017, al quale la stessa ministra ha partecipato. Nel rammentare che è ancora pendente sulla questione il giudizio del Consiglio di Stato, fa presente di aver già chiesto in precedenza alla ministra di trovare una soluzione politica alla questione. Nel rammentare tutte le irregolarità verificatesi in particolare con riguardo alla correzione dei compiti, ritiene che la soluzione adeguata sia quella proposta dall'emendamento Belotti 2.6, esprimendo la convinzione che sarebbe ben più imbarazzante se, in assenza di un intervento normativo, il Consiglio di Stato deliberasse per la ripetizione del concorso che la ministra Azzolina ha superato, mentre sono stati illegittimamente bocciati molti concorrenti preparatissimi. Ritiene pertanto che individuare ora una soluzione politica eviterebbe imbarazzi alla maggioranza ed eventuali conflitti di interessi della ministra, che dovrebbe risolvere il problema di una pronuncia del Consiglio di Stato su una faccenda in cui è coinvolta. Preannuncia che quando la sentenza del Consiglio di Stato arriverà, il suo gruppo chiederà le dimissioni della ministra Azzolina, a meno che si voglia approvare l'emendamento Belotti 2.6.

  Federico MOLLICONE (FdI), nel sottoscrivere l'emendamento Belotti 2.6, manifesta la propria solidarietà verso i candidati al posto di dirigente scolastico, esclusi a seguito di un concorso che presenta molte ombre. Ritiene opportuno individuare una soluzione che vada incontro alle istanze dei ricorrenti, tanto più che l'attuale situazione straordinaria richiede la presenza del dirigente scolastico in ogni istituto all'avvio dell'anno prossimo. Dichiara pertanto di non comprendere la totale chiusura dimostrata sia dalla ministra Azzolina, sia, a maggior ragione, dalla sottosegretaria Ascani, che sa essere una persona molto operativa e che ha a cuore la sorte della scuola italiana.

  La Commissione respinge l'emendamento Belotti 2.6.

  Luigi GALLO, presidente, avverte che sono stati ritirati gli emendamenti a prima firma D'Attis 2.36, 2.13 e 2.37, nonché l'emendamento Aprea 2.18.

  Federico MOLLICONE (FDI), illustrando l'emendamento a sua prima firma 2.72, sottolinea che non è possibile istituire attraverso un intervento legislativo l'obbligo della didattica a distanza, Pag. 27quando, in molti casi, il personale docente e discente non dispone di strumenti adeguati a realizzarla. Inoltre, rileva la necessità di coordinare la disposizione con le norme contrattuali vigenti e nel rispetto delle delibere dei collegi dei docenti nell'organizzazione della didattica. Infine, evidenziando che i buoni risultati della didattica a distanza, dove si sono registrati, sono merito dell'impegno di docenti e studenti, non certo della ministra Azzolina, osserva che l'emendamento in esame non prevede oneri per la finanza pubblica.

  La Commissione respinge l'emendamento Mollicone 2.72.

  Luigi CASCIELLO (FI), illustrando gli emendamenti 2.42 e 2.41, di cui è cofirmatario, sottolinea la necessità di prevedere risorse aggiuntive per la didattica a distanza, istituto non previsto dall'ordinamento vigente. Tali investimenti aggiuntivi, necessari soprattutto nelle aree del Mezzogiorno meno attrezzate dal punto di vista infrastrutturale, potrebbero essere finanziarti riducendo gli stanziamenti per il reddito di cittadinanza e consentirebbero di ridurre il disagio delle famiglie, già duramente provate dalla crisi economica.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti a prima firma Aprea 2.42, 2.41 e 2.40.

  Federico MOLLICONE (FDI), illustrando l'emendamento a sua prima firma 2.73, evidenzia che il lavoro agile e la didattica a distanza richiedono mezzi da mettere a disposizione del personale e rileva l'esigenza di non discriminare più i lavoratori a tempo determinato rispetto a quelli a tempo indeterminato e il personale docente rispetto a quello educativo e ATA, e di prevedere l'estensione a tutti del bonus carta del docente al momento previsto dalla legge per i soli insegnanti di ruolo.

  La Commissione respinge l'emendamento Mollicone 2.73.

  Cristina PATELLI (LEGA), illustrando l'emendamento 2.7, di cui è cofirmataria, sottolinea che la didattica a distanza per l'alunno con disabilità dovrebbe essere seguita da tutti i docenti curriculari e non solo dall'insegnante di sostegno e che, anzi, occorrerebbe prevedere modalità di raccordo e coordinamento tra tutti loro, la famiglia e l'assistente specialistico per l'autonomia e la comunicazione, avendo cura anche di modificare in parte il piano educativo individuale iniziale qualora necessario attraverso una riunione, anche per via telematica, del gruppo operativo di lavoro per l'inclusione della classe frequentata.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Belotti 2.7 e 2.8.

  Angela COLMELLERE (LEGA), illustrando l'emendamento 2.9, di cui è cofirmataria, ribadisce che la didattica a distanza non deve diventare un metodo di didattica alternativa a quella in presenza, ma mantenere, invece, un carattere residuale ed eccezionale, anche in considerazione dei numerosi profili di criticità che si sono evidenziati nelle scorse settimane.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Belotti 2.9, 2.10, 2.11 e 2.12, gli emendamenti Aprea 2.43, 2.44 e 2.45, nonché gli emendamenti Orfini 2.51, 2.52 e 2.53.

  Luigi GALLO, presidente, avverte che, in assenza della presentatrice, l'emendamento Frate 2-bis.1 è da intendersi decaduto.

  La Commissione respinge l'emendamento Latini 2-bis.2.

  Luigi GALLO, presidente, avverte che, in assenza della presentatrice, l'emendamento Frate 2-ter.1 è da intendersi decaduto.

  Cristina PATELLI (LEGA), illustrando l'articolo aggiuntivo Belotti 2-ter.01, evidenzia che la norma che si propone di Pag. 28emendare contiene un palese errore giuridico: prevede infatti che la validità dell'accertamento costitutivo del possesso di qualificazione professionale all'esercizio della professione docente – accertamento avvenuto per il superamento oggettivo di prove d'esame di diversa natura – sia poi subordinato alla condizione risolutiva di natura assolutamente aleatoria dell'essere il soggetto interessato – tra l'altro senza alcuno specifico riferimento temporale – in servizio con contratto a tempo determinato.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Belotti 2-ter.01, 2-ter.02, 2-ter.03, 2-ter.04, 2-ter.05 e 2-ter.06.

  Cristina PATELLI (LEGA), illustrando l'articolo aggiuntivo 2-ter.07, di cui è cofirmataria, ricorda che, con l'approvazione alla Camera di un emendamento Toccafondi, il precedente decreto sulla scuola ha negato ai precari di religione quanto ottenuto dai colleghi abilitati di scuola secondaria e primaria. Rileva che solo per loro – pur in possesso di idoneità dell'ordinario – è previsto un concorso doppiamente selettivo, che impone il superamento di una prova scritta e di una orale, di fatto disconoscendo il valore abilitante dell'idoneità ecclesiastica. Evidenzia che viene inoltre sferrato un duro colpo a vincitori e idonei del concorso 2004: i pochi fortunati, infatti, saranno stabilizzati «nelle more dell'espletamento» della procedura, il che comporta che una volta pubblicate le graduatorie del nuovo concorso – probabilmente nel primo semestre 2021 – le vecchie liste non avranno più valore. Osserva che tali criticità si potrebbero evitare approvando l'emendamento in esame, che prevede il recupero delle graduatorie del concorso 2004, con due procedure parallele e distinte che vengono incontro sia a coloro che esercitano da anni la funzione docente sia ai giovani laureati. La norma, infatti, prevede per i prossimi concorsi a posti per l'insegnamento della religione cattolica una quota di riserva nella misura del 50 per cento da destinare a un concorso riservato strutturato sulla falsariga del percorso triennale di formazione iniziale, tirocinio e inserimento nella funzione docente (cosiddetto «percorso FIT) per la scuola secondaria, di cui al decreto legislativo n. 59 del 2017, e del concorso straordinario di cui al decreto-legge n. 87 del 2018.
  A suo avviso, l'approvazione dell'emendamento andrebbe a risolvere definitivamente la questione degli idonei del primo concorso che, per anni, hanno atteso di essere stabilizzati e per i quali si era trovata la soluzione dello scorrimento delle graduatorie, saltata nel 2013 per un errore tecnico nella formulazione dell'articolato. Infine, sottolinea l'opportunità di esonerare i candidati di età più avanzata e quasi sempre sprovvisti della conoscenza di lingue straniere, non essendone previsto l'insegnamento nei vecchi percorsi accademici pontifici e non essendo, peraltro, previsto negli ordinamenti vigenti l'insegnamento della religione cattolica in lingua straniera.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Belotti 2-ter.07, 2-ter.08, 2-ter.09 e 2-ter.010.

  Cristina PATELLI (LEGA), illustrando l'articolo aggiuntivo Belotti 2-ter.011, di cui è cofirmataria, ribadisce la necessità innalzare la qualità dell'insegnamento su posti di sostegno dei docenti di ruolo, appartenenti a classi di concorso in esubero o in assegnazione provvisoria sul sostegno per carenza di posti di insegnamento comune, che da anni esplicano la medesima funzione dei colleghi di ruolo sul sostegno, senza specifica formazione.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Belotti 2-ter.011.

  Daniele BELOTTI (LEGA), illustrando l'articolo aggiuntivo a sua prima firma 2-ter.012, evidenzia che esso mira ad introdurre la destinazione di una quota del 10 per mille al finanziamento delle scuole paritarie e degli asili nido privati, nonché ad istituire un fondo con una dotazione di Pag. 29100 milioni di euro, al fine di sostenere le scuole paritarie in questo momento emergenziale. Sottolinea la scarsità delle risorse messe in campo dal Governo, stigmatizzata dalle associazioni di categoria e dalla stessa Conferenza episcopale italiana, ricordando che le scuole paritarie rappresentano un elemento identificativo delle realtà locali, fondamentale per evitare l'omologazione massificante.
  Auspica, infine, che le forze di maggioranza che condividono le preoccupazioni per la sorte delle scuole paritarie possano dimostrarlo concretamente, approvando l'articolo aggiuntivo in esame.

  Federico MOLLICONE (FDI), sottoscrivendo l'articolo aggiuntivo Belotti 2-ter.012, ricorda che le scuole paritarie svolgono uno straordinario ruolo sussidiario. Da questo punto di vista, stigmatizza le considerazioni sprezzanti che alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle hanno espresso nei confronti di questi istituti.

  Cristina PATELLI (LEGA), a testimonianza del ruolo prezioso delle scuole paritarie cattoliche, richiama una lettera inviate dalle suore di un istituto scolastico paritario al Papa Francesco.

  Luigi CASCIELLO (FI), sottoscrivendo l'articolo aggiuntivo Belotti 2-ter.012, sottolinea il costante impegno di Forza Italia a sostegno delle scuole paritarie e si associa alle considerazioni del collega Mollicone circa i pregiudizi di taluni colleghi del Movimento 5 Stelle, che evidentemente ignorano che l'istruzione è un servizio pubblico che può essere svolto anche da soggetti privati, i quali dovrebbero avere pari dignità e considerazione. Auspica, quindi che i colleghi di Italia viva e del Partito democratico possano contribuire all'approvazione dell'articolo aggiuntivo in esame.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD), dopo aver ricordato che la legge n. 62 del 2000 è stata approvata durante il mandato ministeriale di Luigi Berlinguer e che rilevanti interventi in favore delle scuole paritarie sono da ricondurre a Governi di centrosinistra, constata con favore l'atteggiamento unitario su questo tema. Non è tuttavia questa la sede per frettolosi ritocchi: l'argomento dovrà essere affrontato e risolto in modo strutturale sia sul segmento 0-6, sia sulla scuola dell'obbligo da 6 a 16 anni.

  Gabriele TOCCAFONDI (IV), premesso che il tema richiederebbe un esame più approfondito, non disconosce la sensatezza degli argomenti portati dal collega Belotti con la proposta emendativa 2-ter.012, al quale ricorda, tuttavia, che il decreto-legge «rilancio» prevede stanziamenti per le scuole paritarie per circa 150 milioni di euro.

  Gianluca VACCA (M5S), dopo aver ricordato anch'egli le risorse previste in favore delle scuole paritarie dal decreto «rilancio», rimarca che adesso è importante prevedere contributi che aiutino le famiglie ad affrontare l'emergenza, tutelando anche la loro scelta per le scuole paritarie. Provvedimenti di carattere strutturale potranno essere adottati in altri momenti e con diversi strumenti.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Belotti 2-ter.012, 2-ter.013, 2-ter.014, 2-ter.015, Sasso 2-ter.016 e 2-ter.017, Aprea 2-ter.018, 2-ter.019 e 2-ter.020; Orfini 2-ter.021 e 2-ter.022.

  Paola FRASSINETTI (FDI) illustra il suo articolo aggiuntivo 2-ter.023, soffermandosi altresì sui successivi articoli aggiuntivi 2-ter.024 e 2-ter.025, che sono qualificanti per il suo gruppo, e raccomandandone l'approvazione.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Frassinetti 2-ter.023, 2-ter.024 e 2-ter.025.

  Luigi GALLO, presidente, avverte che, in assenza della presentatrice, l'emendamento Frate 3.1 è da considerarsi decaduto.

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  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Bucalo 3.2 e Aprea 4.4.

  Cristina PATELLI (LEGA) raccomanda l'approvazione dell'emendamento Belotti 4.1 di cui è cofirmataria, volto a prevedere l'accesso agli ammortizzatori sociali per i lavoratori delle scuole paritarie.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Belotti 4.1 e Aprea 4.3.

  Federico MOLLICONE (FDI) illustra il contenuto del suo emendamento 4.5, identico all'emendamento Aprea 4.2. Si tratta di una proposta significativa per il suo gruppo, volta a contenere gli effetti socialmente dannosi del precariato nella scuola.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Aprea 4.2 e Mollicone 4.5, nonché gli articoli aggiuntivi Aprea 4-bis.01, 4-bis.02, 4-bis.03 e 4-bis.04; e gli articoli aggiuntivi Bucalo 4-bis.05, Belotti 5.02 e Aprea 5.01.

  Luigi GALLO, presidente, constatata l'assenza della presentatrice, avverte che l'emendamento Frate 6.1 si intende decaduto.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Aprea 6.01 e 6.02.

  Paola FRASSINETTI (FDI) raccomanda l'approvazione del suo emendamento 7.1 volto a facilitare il rinnovo delle cariche monocratiche nell'università, onde consentire un ordinato avvio dell'anno accademico.

  La Commissione respinge l'emendamento Frassinetti 7.1.

  Federico MOLLICONE (FDI) illustra il contenuto dell'emendamento Bucalo 7.2 di cui è cofirmatario, volto ad assicurare la continuità didattica nei conservatori e negli istituti musicali superiori non statali, raccomandandone l'approvazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Bucalo 7.2.

  Federico MOLLICONE (FDI) illustra il contenuto dell'emendamento 7-ter.1 volto a introdurre una procedura di verifica parlamentare sullo stato di avanzamento dell'edilizia scolastica. Ne auspica l'approvazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Mollicone 7-ter.1.

  Federico MOLLICONE (FdI), illustrando l'emendamento Bucalo 7-ter.2, di cui è cofirmatario, rileva come esso preveda, al fine di garantire l'ordinato avvio dell'anno scolastico 2020/2021 e la riapertura delle scuole in condizioni di piena sicurezza, uno stanziamento di 1 miliardo e 500 milioni di euro per l'attuazione di un piano nazionale di messa in sicurezza, manutenzione, modernizzazione e potenziamento della connettività degli edifici scolastici delle scuole secondarie superiori. La proposta emendativa, di cui preannuncia la ripresentazione in Assemblea, è particolarmente qualificante per il contributo politico del suo gruppo alla discussione su questo provvedimento.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Bucalo 7-ter.2 e gli articoli aggiuntivi Belotti 7-quinquies. 01 e 7-quinquies. 02.

  Giorgia LATINI (LEGA), illustrando il suo articolo aggiuntivo 7-quinquies. 03, volto a sostenere le famiglie, prevede la riapertura degli edifici scolastici e ricorda come una proposta in tal senso sia stata avanzata anche dal presidente della Regione Veneto, Zaia.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Latini 7-quinquies. 03.

  Angela COLMELLERE (LEGA), illustrando l'articolo aggiuntivo Capitanio Pag. 317-quinquies. 04, di cui è cofirmataria, rileva come esso sia volto a far fronte all'urgenza di stanziare fondi per premiare l'adozione delle migliori pratiche per quanto concerne l'educazione civica.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Capitanio 7-quinquies.04, Aprea 7-quinquies. 05, 7-quinquies. 06 e 7-quinquies. 07 e Marrocco 7-quinquies. 08, 7-quinquies. 09, 7-quinquies. 010 e 7-quinquies.011.

  Luigi GALLO, presidente, comunica che le Commissioni affari costituzionali e lavoro hanno espresso parere favorevole sul decreto-legge in esame. La Commissione bilancio ed il Comitato per la legislazione esprimeranno il loro parere all'Assemblea, mentre le altre Commissioni in sede consultiva non si esprimeranno.

  La Commissione delibera, quindi, di conferire alla deputata Casa il mandato di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul testo trasmesso dal Senato. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione alla relazione orale.

  Luigi GALLO, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 18.35.

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